In Regione si preparano i concorsi

C’è un grande lavoro da parte degli uffici per far partire tutti i concorsi, in modo da dotare la Regione del personale che manca”. Queste le parole dell’assessore regionale al personale Marco Gabusi nell’audizione odierna in prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti, sul bilancio di previsione 2021/23.

I concorsi, che per il rispetto delle norme anticovid rischiano tempi prolungati per prove e colloqui, riguardano tempi determinati (per coprire urgentemente i vuoti di organico più evidenti) e tempi indeterminati sia nelle categorie dei funzionari, sia nella dirigenza.
L’assessore al personale ha parlato per le sue competenze di un bilancio sostanzialmente in continuità con il 2020, se non per una ridefinizione in corso dei costi delle funzioni nei trasferimenti alle province sui servizi di polizia provinciale e ambientali.
In prima Commissione sono anche intervenuti gli assessori Chiara Caucino e Fabrizio Ricca.

In tema di pari opportunità, Caucino ha evidenziato come i fondi per sostenere le azioni in sede giudiziaria delle donne vittime di violenza e i loro figli, siano rimasti inalterati nel trend storico (350 mila euro). L’impegno è provare ad aumentarli e costituire un tavolo, aperto ai consiglieri di maggioranza e opposizione, per migliorare il regolamento di applicazione della legge.

Di continuità con il bilancio 2020 ha parlato anche l’assessore Fabrizio Ricca sui temi delle partecipate e della polizia locale. Gli stanziamenti sono in linea con quelli dell’anno scorso. 500 mila euro verranno utilizzati per i corsi di formazione per gli operatori di polizia locale. Anche nel 2021, come l’anno scorso, i corsi si terranno in modalità telematica per i problemi legati all’epidemia.
Con i tre assessori hanno interloquito, oltre al presidente Riva Vercellotti, i consiglieri Diego Sarno (Pd), Marco Grimaldi (Luv), Silvio Magliano (Moderati), Sean Sacco e Sarah Disabato (M5s), Francesca Frediani (M4o).




CNA Piemonte: i Centri di revisione sempre più in difficoltà

Solo cattive notizie per i centri di revisione italiani: i termini per le revisioni che avrebbero dovuto essere effettuati dal 01/09/2020 al 30/06/2021 sono stati prorogati per un periodo di 10 mesi. Gli stessi certificati di revisione si considerano validi per un periodo di 10 mesi oltre la data di scadenza naturale.

È l’effetto, da mesi paventato dalla categoria, dell’articolo 5 del cosiddetto decreto Omnibus 2, pubblicato in Gazzetta ufficiale. Viene quindi recepita la possibilità, concessa dal Regolamento UE 2021/267, di prorogare la validità di attestati, patenti e revisioni.

 

La CNA Piemonte si è battuta coinvolgendo i Parlamentari piemontesi per portare all’attenzione del pubblico decisore i danni economici derivanti dalla scelta di prorogare la scadenza delle revisioni dei veicoli.

 

“Allo scopo di evitare questa ulteriore proroga della scadenza delle revisioni anche per i veicoli fino a 35 quintali, abbiamo presentato una proposta di emendamento, all’art. 5 del Regolamento, in maniera tale che la deroga da parte degli Stati Membri possa riguardare anche il singolo insieme di veicoli, cioè solo i veicoli pesanti. Abbiamo comunque chiesto al Ministero dei di non prorogare la scadenza dei veicoli fino a 35 quintali anche senza la modifica del Regolamento, poiché è prerogativa dello Stato decidere come gestire e organizzare i controlli e di conseguenza cosa necessiti di essere prorogato” affermano i vertici della CNA Piemonte.

 

Purtroppo, queste iniziative non hanno sortito i risultati attesi. Il Ministero dei Trasporti non ha voluto prorogare solo le scadenze dei veicoli pesanti perché avrebbe dovuto implicitamente ammettere che i gravi disservizi che pregiudicano gravemente la sicurezza della circolazione nel nostro paese non dipendono dagli operatori privati ma dalla Pubblica Amministrazione.

 

Francesco Circosta, il Presidente regionale di CNA Servizi alla Comunità, categoria che rappresenta anche centri di revisione, è durissimo: “Siamo stanchi delle continue proroghe che pregiudicano prima di tutto la sicurezza stradale.

Inoltre, il settore delle revisioni offre lavoro a 30 mila persone in Italia, da anni non adegua la tariffa nemmeno all’ISTAT. I mancati guadagni mettono in gravissima difficolta le aziende, per non parlare dei mancati ricavi erariali da gettito Iva. A determinare frustrazione nei centri di revisione italiani è anche il fatto che sull’adeguamento delle tariffe, ferme da 12 anni, finalmente ottenuto a dicembre nella Legge di Stabilità, manca ancora all’appello il varo del decreto attuativo.

Una beffa ulteriore per la categoria, che rilancia l’urgenza di un cambio di passo e di un tempestivo intervento del nuovo Governo, anche alla luce del fatto che sempre più imprese del settore vorrebbero fossero avviate azioni legali per la richiesta di un vero e proprio risarcimento dei danni subiti”.




Torino. Suap, attivo un nuovo sportello online

Lo Sportello Unico per le Attività Produttive della Città di Torino (SUAP) ha attivato dal 22 marzo scorso – relativamente alle pratiche del commercio in sede fissa, somministrazione di alimenti e bevande, licenze di pubblica sicurezza e autorizzazioni sanitarie – un nuovo servizio on line di ricevimento pubblico per gli operatori economici e/o i professionisti da loro incaricati.

Attualmente sono attivi 9 sportelli on-line e vi si accede previa prenotazione dell’appuntamento con i funzionari del Servizio SUAP della Divisione Commercio per quesiti e approfondimenti utili per la presentazione di istanze di varia tipologia (apertura attività, volture, cessazioni, modifiche ecc.).

La prenotazione può essere effettuata collegandosi al portale ‘Torino Facile’ a cui si può accedere con le proprie credenziali o tramite SPID. Se l’utente dispone dell’App IO’ dopo essersi prenotato riceve la notifica della prenotazione e può effettuare il collegamento anche direttamente dal cellulare.

L’appuntamento si svolge in video conferenza e consente anche il contestuale scambio di documentazione.

Per approfondimenti e informazioni è possibile consultare il sito internet della Città all’indirizzo

 

 

 




Consiglio regionale: Azienda Zero, iniziato l’esame della Pdl

Iniziato l’esame della proposta di Legge 131 sull’Azienda Zero in Quarta Commissione, presieduta da Andrea Cane. “Uno strumento fondamentale per gestire, monitorare e coordinare la Sanità piemontese, che è chiamata a gestire 8,5 miliardi di euro”, l’ha definita l’assessore alla Sanità Luigi Icardi. Il provvedimento è stato presentato dalla Lega, primo firmatario il capogruppo Alberto Preioni.

“La riduzione delle risorse umane – ha aggiunto Icardi – ha reso sempre più difficile all’Assessorato assicurare le funzioni di gestione che gli sono proprie, nonostante diversi servizi, negli anni, siano stati esternalizzati. All’Azienda Zero sarà affidato il compito di ottimizzare i livelli di efficacia e di efficienza tramite strumenti quali il controllo e la gestione dei bilanci delle Aziende,  l’uniformità della distribuzione dei servizi sul territorio, il monitoraggio dei tempi d’attesa, il coordinamento dei numeri di emergenza”.

Nel dibattito sono intervenuti per il Pd il capogruppo Raffaele Gallo e Domenico Ravetti. Gallo ha sottolineato che “si tratta di un provvedimento che va ponderato poiché destinato a ridisegnare il Sistema sanitario piemontese. Non è chiaro dove risiedano le responsabilità, dal momento che si prevede di privare le Asl e le Aso, enti con responsabilità giuridica, di funzioni basilari. Andrebbe inoltre inserito all’interno della cornice di un Piano sociosanitario regionale e maggiormente dettagliato, per quanto riguarda il passaggio dalla situazione attuale al nuovo modello”

Anche Sara Zambaia (Lega) ha concordato sulla necessità di un nuovo Piano sociosanitario, rilevando che “le carenze della ‘macchina pubblica’, di personale in primis, con l’andar del tempo tendono ad aggravarsi. L’introduzione dell’Azienda Zero consentirà di procedere in modo più spedito e snello lasciando all’Assessorato la possibilità di svolgere al meglio il ruolo di indirizzo che gli compete”.

Davide Nicco (Fdi) ha dichiarato il sostegno del proprio gruppo al provvedimento, rilevando che “soprattutto nei periodi in cui le risorse finanziarie non sono abbondanti è importante perseguire economie di scala”.

Al termine dei lavori il capogruppo di Luv Marco Grimaldi ha annunciato che sarà tra i relatori di minoranza del provvedimento in Aula. La discussione generale riprenderà nelle prossime sedute.




Vaccini anti Covid, Confartigianato Cuneo pronta all’avvio di hub vaccinali per le aziende

Nelle nostre imprese il rischio contagi sta purtroppo frenando la ripartenza. Spesso dipendenti e lavoratori sono costretti alla quarantena perché c’è un positivo in famiglia, generando intoppi e ritardi sulla produzione aziendale.

C’è necessità di procedere rapidamente alla diffusione dei vaccini, destinando hub vaccinali anche per le imprese. A tal proposito, come Associazione stiamo ragionando per trovare dei punti vaccinali ad hoc e stiamo valutando con la nostra società di servizi Medart il reperimento di personale sanitario per le visite mediche e la somministrazione delle dosi di vaccino. Avremmo però bisogno di ragionare su tempistiche certe». Questo in sintesi l’intervento del presidente di Confartigianato imprese Cuneo Luca Crosetto durante un talk show realizzato dal quotidiano on line Targatocn, sul tema dell’allargamento delle vaccinazioni alle imprese e ai loro dipendenti e familiari.

Presenti al dibattito, oltre al presidente Crosetto, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il direttore generale di Confartigianato Imprese Cuneo Joseph Meineri e il responsabile Prevenzione della Regione Piemonte Bartolomeo Griglio.

«La potenza di fuoco della vaccinazione in Piemonte sarebbe pronta, – ha spiegato l’assessore regionale Icardi – a rallentare il sistema al momento è la carenza delle dosi di vaccino. Contiamo entro fine maggio, con l’ok del commissario straordinario Figliuolo, di implementare i quantitativi e dare avvio quindi alle vaccinazioni anche a livello aziendale».
Sui dettagli operativi di una eventuale distribuzione dei vaccini all’interno delle imprese, ha parlato il responsabile della Prevenzione regionale Griglio.

«La vaccinazione diretta in azienda sarà in quelle con numero di lavoratori sufficientemente ampio e con medico competente e ambulatorio già presenti all’interno, in modo da favorire sia il sistema sanitario, sia l’impresa. Nelle piccole e medie imprese l’opportunità sarà fornita dalle associazioni di categoria, che potranno utilizzare gli hub già predisposti per i lavoratori di tutte le imprese che aderiscono; l’autorità pubblica avrà il compito di fornire le dosi e il personale sanitario».

«Delle nostre 9000 imprese associate – ha sottolineato ancora il direttore di Confartigianato Cuneo Meineri – oltre un 30% ha manifestato la volontà di mettersi a disposizione per le vaccinazioni. La maggior parte delle aziende inoltre, riconosce l’affidabilità degli hub della sanità piemontese ed è disponibile a collaborare nei modi e tempi necessari per tutelare al meglio i dipendenti. E’ un tema molto sentito, sul quale è importante collaborare in modo efficace».




Smart Money, Mise: 9,5 milioni di euro per le startup innovative. Contributi a fondo perduto

A partire dal 24 giugno 2021 le startup innovative potranno richiedere l’incentivo Smart Money che prevede un contributo a fondo perduto per l’acquisto di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative.

Il Ministero dello sviluppo economico mette a disposizione della misura 9,5 milioni di euro per sostenere le spese connesse alla realizzazione di un piano di attività e di sviluppo, nonché favorire investimenti nel capitale di rischio delle start-up innovative.

 

Per maggiori informazioni consultare il seguente link




Metano, CNVV: il Consorzio “San Giulio” stipula con Edison Energia Spa il nuovo contratto di fornitura

Il Consorzio “San Giulio”, la società per i servizi energetici di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, ha sottoscritto il nuovo contratto pluriennale di fornitura del gas naturale con Edison Energia Spa, che dal prossimo gennaio somministrerà, al termine dell’attuale accordo consortile, fino al 31 dicembre 2023, circa 52 milioni di metri cubi di metano su base annuale a 230 contatori di 73 aziende industriali.

«Anche questo nuovo contratto – spiega il presidente del “San Giulio”, Marco Dalla Rosa – ha, come quello precedente, una gestione ad Active Portfolio Management, che in un contesto di volatilità dei mercati energetici ci consente di contrastare, e talvolta sfruttare a nostro favore, le oscillazioni dei prezzi. Utilizzando questo approccio, la cui operatività viene curata direttamente dal Consiglio di amministrazione, il Consorzio consente da molti anni alle aziende sue aderenti di ottenere dei prezzi molto competitivi nel mercato business».

«Risultano sempre più apprezzati – aggiunge il procuratore del “San Giulio”, Marco Mainini – i servizi a valore aggiunto di cui usufruiscono le aziende consorziate, come la pre-fatturazione, il controllo della corretta fatturazione e il monitoraggio dei prelievi effettivi, con “alert” automatici inviati tempestivamente direttamente ai vari referenti aziendali in caso di sforamento dei principali parametri contrattuali di somministrazione».

Oltre a Dalla Rosa fanno parte del Cda del Consorzio (che è stato il primo in Italia a essere costituito, nel giugno 1998, e a raggiungere l’operatività, nel 1999)  Fabio Leonardi, Eraldo Peccetti, Massimiliano Preti, Fabio Saini e Federico Zaveri.




“Il mercato messicano: nuove opportunità per le aziende italiane”

“Il mercato messicano: nuove opportunità per le aziende italiane” è il titolo del webinar organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) e Hogan Lovells martedì 6 luglio 2021 alle 16.

Il programma dei lavori, che saranno moderati da Leah Dunlop, Partner di Hogan Lovells Roma, prevede, dopo i saluti del direttore di Cnvv, Carlo Mezzano, l’intervento di Leda Giuffrida, coordinatrice delle relazioni commerciali Messico-UE della Direzione generale Commercio della Commissione Europea, sul nuovo accordo commerciale tra l’Unione Europea e il Messico, e di Gianmarco Salvucci, Associate Hogan Lovells Città del Messico, sulle relazioni economiche e commerciali tra l’Italia e il Messico.

L’esperienza diretta delle aziende italiane nel mercato messicano sarà illustrata dalle testimonianze di Alberto Cambieri, Cfo di Esseco Group, Simone Amico, Country Manager di Minerali Industriali Messico, Vittorio Costa, Executive Committee Member di Minerali Industriali srl, Letizia Magaldi, presidente dell’Associazione Economica del Messico in Italia, Marco Ruggiero,  General Manager di Chiesi Messico, e Angelo A. Lastrato, Plant Manager di La Termoplastic F.B.M. Messico.

I lavori si concluderanno con una sessione di domande e risposte con i partecipanti.

 

 




Le “scottature” da sole nuocciono anche alle viti. Asti Agricoltura propone alcuni rimedi

L’annata 2021 sarà per sempre ricordata come la stagione più ricca e variegata di eventi atmosferici nefasti per tutto il comparto agricolo.

Durante questo anno si sono infatti manifestate tutte le calamità maggiormente compromettenti per il settore primario. Prima l’inverno con temperature sopra la media stagionale, poi la primavera con centinaia di ettari di frutteti colpiti da gelate, trombe d’aria, temporali violenti. Infine l’estate con la siccità e danni notevoli alle colture in campo e gli incendi boschivi.

Tra le colture più a rischio c’è sicuramente la vite, che ha visto perdere parecchi germogli in seguito alle gelate del 7 e 8 aprile per poi subire il colpo di grazia in occasione della grandinata di inizio luglio a maturazione quasi completata. Ora il problema che maggiormente sta affliggendo i viticoltori è il sole cocente che sta surriscaldando a dismisura i vigneti causando vere e proporre scottature sugli acini e la disidratazione del grappolo.

Questo comporta un conseguente elevato aumento delle gradazioni zuccherine.
Proprio per contenere tali effetti, tra le pratiche di gestione del vigneto successive alla potatura invernale, quella della defogliazione è una delle operazioni più indicate. Infatti, secondo ricerche internazionali è emerso che la rimozione precoce delle foglie fa sviluppare sull’epidermide degli acini alcuni composti fotoprotettivi, come risposta di adattamento alle condizioni climatiche più calde riducendo così l’incidenza delle scottature solari.

Per contrastare questo problema è possibile anche ricorrere all’uso della caolinite (già oggetto di sperimentazioni effettuate in passato dall’Australian Grape and Wine Authority) – afferma Enrico Masenga, tecnico specialistico di Asti Agricolturauna sostanza in grado di assorbire i raggi UV, per evitare “scottature” all’uva. Il tutto senza che rimanga alcun residuo sulle uve. Tutto ciò per evitare anche un ulteriore innalzamento della gradazione alcolica che negli ultimi anni sta raggiungendo valori troppo elevati”.
Secondo la sperimentazione, queste polveri permetterebbero di preservare le uve dai colpi di calore (sia per diversi giorni consecutivi a 35° C, sia per una giornata intera sopra i 40° C), ed anche di accelerarne la maturazione.

Inoltre, in fase di impianto di nuovi vigneti, che solitamente vengono realizzati in direzione sud-est, per evitare questo problema è consigliabile variare di alcuni gradi l’esposizione al sole delle barbatelle. “Una variazione di pochi gradi di inclinazione potrebbe contribuire ad evitare i raggi solari serali, contenendo quindi il surriscaldamento dei grappoli d’uva”, conclude Masenga.

Chiediamo alle istituzioni una maggiore attenzione e sostegno economico verso la ricerca e la sperimentazione di questi prodotti innovativi in grado di salvaguardare la vite e tutto il comparto agricolo in generale”, dichiara Mariagrazia Baravalle, direttore di Asti Agricoltura. “La sede astigiana di Confagricoltura, da sempre impegnata nella formazione in campo di figure professionali agricole, ha in programma l’organizzazione di corsi specifici sulle tecniche di prevenzione dei danni causati da cambiamenti climatici”.




Confindustria Piemonte: le previsione delle imprese piemontesi per il quarto trimestre

L’indagine congiunturale trimestrale, realizzata a settembre da Confindustria Piemonte e dall’Unione Industriali di Torino, conferma la forza della ripresa avviata nei mesi scorsi. La maggior parte delle imprese si attende un trimestre positivo, con produzione, ordini e occupazione in crescita, impianti più vicini al pieno utilizzo e investimenti robusti.

Tutti gli indicatori si mantengono sui livelli positivi di giugno o segnano piccoli miglioramenti, registrando un ulteriore progresso, sia nel manifatturiero che nel terziario. Le oltre 1.200 imprese del campione si attendono, per i prossimi mesi, una crescita di attività e ordini: i saldi complessivi riferiti a produzione e ordinativi migliorano di 2 punti percentuali, dopo i 10 punti guadagnati a giugno. Restano favorevoli le prospettive dell’export. Diminuisce ulteriormente il ricorso alla CIG, ormai ritornato su livelli fisiologici; la quota di imprese che hanno in programma investimenti significativi rimane attestata intorno al 30%. In ulteriore aumento il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo. Indicazioni positive, sia pure con sfumature diverse, vengono sia dalle imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti) che da quelle più piccole (sotto i 50 addetti).

Nel manifatturiero, il 30,8% delle imprese prevede un aumento della produzione, contro il 10,0% che si attende una diminuzione. Il saldo (pari a +20,8 punti percentuali) migliora di 3,0 punti rispetto a giugno. Analoghe le previsioni sugli ordinativi: il 31,8% si attende un aumento, il 11,0% una riduzione. Prosegue la crescita dell’export: il saldo sale a +12,3 punti da +11,1 di giugno. Sale di oltre un punto il tasso di utilizzo degli impianti (76,1%), vicino al pieno utilizzo. Si rafforzano lievemente gli investimenti: la percentuale di aziende con programmi di spesa di un certo impegno aumenta di oltre un punto (31,5%), riportandosi sui livelli del 2018. Cala di oltre 3 punti il ricorso alla CIG (13,9%), che ritorna ai valori pre-crisi.

Le attese sono positive in tutti i settori, con poche variazioni dei principali indicatori rispetto allo scorso trimestre. Una certa discontinuità è riferibile al comparto tessile-abbigliamento, che consolida i progressi registrati lo scorso trimestre dopo un lungo periodo di crisi. Bene anche la metalmeccanica, dove prevalgono attese di crescita di produzione e ordini anche negli ultimi mesi dell’anno.

A livello territoriale, le previsioni si mantengono positive in tutte le aree, con lievi dissonanze nel valore dei saldi ottimisti-pessimisti. Un sensibile miglioramento degli indicatori è riferibile a Biella (+14 punti rispetto a giugno), grazie al rilancio del comparto tessile. Indicatori superiori alla media si registrano ad Asti, Cuneo, Novara e Verbania; al contrario, sono lievemente inferiori ad Alessandria, Canavese, Torino e Vercelli.

Nei servizi il clima di fiducia rimane favorevole, con indicatori in linea con quelli osservati a giugno. Il saldo relativo ai livelli di attività è praticamente identico a quello di giugno (+22,4%). Il 29,1% delle aziende si attende un aumento dei livelli di attività, solo il 6,7% una riduzione. Indicazioni analoghe riguardano gli ordinativi. Stabili gli investimenti: il 22,3% delle imprese ha in programma investimenti rilevanti. Diminuisce il ricorso alla CIG: 9,9% dal 12,4% di giugno. Nel comparto ICT si registra un lieve miglioramento del clima di aspettative, mentre nell’aggregato degli altri comparti le attese si raffreddano lievemente.

 

Commenti sulle previsioni del quarto trimestre 2021

Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali di Torino: «La nostra indagine conferma che anche a livello locale la ripresa ha basi solide, ma dobbiamo comunque restare con i piedi per terra. Resta necessario e urgente un piano industriale che tenga conto dell’impatto che l’evoluzione del mercato europeo dell’auto, con la transizione energetica, avrà sulla nostra supply chain. Al pari delle riforme necessarie, auspichiamo che le importanti risorse del PNRR non vengano disperse, ma possano contribuire ad affiancare e rafforzare la spesa delle imprese per l’innovazione e la crescita. Occorre puntare con decisione su pochi grandi assi strategici: penso alla mobilità sostenibile, all’aerospazio o ai centri di competenza sulle nuove tecnologie. La nostra città si trova oggi alla vigilia di una grande svolta. La prossima Amministrazione dovrà affrontare la sfida più importante: favorire la creazione di lavoro da parte delle imprese, ponendo le basi per ricominciare a crescere».

Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte: «La fine dell’anno si prospetta in ulteriore crescita per le imprese di tutta la regione. Questo consente di guardare al 2022 con fiducia, già entro giugno potremmo aver recuperato gli effetti della pandemia. Le aspettative in crescita su export e occupazione certificano la bontà degli investimenti fatti negli ultimi anni, che determineranno la qualità e il successo dei nostri prodotti. Con lo stesso spirito va affrontata la transizione economica che ci aspetta. L’aumento dei prezzi di energia e materie prime, sono solo avvisaglie di una trasformazione storica. L’utilizzo delle risorse europee in arrivo nei prossimi anni dovrà incidere in questo processo e, grazie all’azione di supporto del Governo e della Regione, il sistema manifatturiero piemontese farà la sua parte».

 

 

 

Riportiamo in dettaglio i principali risultati dell’indagine.

 

Comparto manifatturiero.

Per le circa 870 aziende del campione, si stabilizza l’ottimismo per il prossimo futuro. Le previsioni per il IV trimestre 2021 su produzione, ordini, export e occupazione, già positive a giugno, si mantengono molto positive. Rallenta ulteriormente il ricorso agli ammortizzatori sociali, che interessa ora il 13,9% delle imprese.

In particolare, il saldo sulla produzione totale passa da +17,8% a +20,8% e quello sugli ordinativi totali da +18,5% a +20,8%. Le attese sull’export passano da +11,1% +12,3%. Positive anche le previsioni sull’occupazione, il cui saldo passa da +12,4% a +12,6%.

Pur in un contesto di ripresa, si conferma la correlazione tra produzione e propensione alle esportazioni: tutte le imprese, di ogni dimensione, presentano saldi positivi tra ottimisti e pessimisti, ma quelle che non commerciano con l’estero sono un po’ più prudenti. Le piccolissime esportatrici, che vendono all’estero meno del 10% del fatturato, registrano un saldo ottimisti pessimisti del +12,8%, le piccole che esportano dal 10 al 30% del fatturato totalizzano +18,1%. Per le medie esportatrici, che esportano tra il 30 e il 60% del fatturato, e per le grandi (oltre 60% del fatturato) il saldo è +29,4%.

Resta ampio il divario tra la performance delle imprese con oltre 50 addetti e quelle più piccole, con saldi rispettivamente pari a +29,0% (era +26,6% a giugno) e +16,6% (era +13,2%).

Si attenua considerevolmente il ricorso alla CIG, per la quale fa richiesta il 13,9% delle aziende (dal 17,3% della scorsa rilevazione, a giugno).

Il 31,5% delle rispondenti ha programmi di investimento di un certo impegno (erano il 30,1% a giugno). Recupera il tasso di utilizzo della capacità produttiva, chepassa dal 74,9% al 76,1%.

Varia di poco la composizione del carnet ordini, il 17,1% delle aziende ha ordini per meno di un mese. Quelle con visibilità 1-3 mesi sono il 44,6%, quelle che hanno ordinativi per un periodo di 3-6 mesi sono il 24,4% e per oltre i 6 mesi il 13,9%.

Stabili i tempi di pagamento che sono in media di 79 giorni; per la Pubblica Amministrazione i tempi medi sono di 85 giorni. È fornitore degli enti pubblici circa il 18% delle aziende manifatturiere. Cala ulteriormente il numero di imprese che segnalano ritardi negli incassi (17,1%).

A livello settoriale la metalmeccanica registra un assestamento delle attese, che restano comunque superiori alla media del manifatturiero (il saldo tra ottimisti e pessimisti è del 23,0%); in dettaglio, i prodotti in metallo registrano un saldo del 26,3%, il comparto dei macchinari e apparecchi del 25,8%, l’industria elettrica del 20,7% e la metallurgia (+33,3%). Più caute le aziende dell’automotive, pur con un saldo positivo (+5,7%).

Tra gli altri comparti manifatturieri, spicca l’andamento di alimentare (+34,9%), gomma-plastica e chimica (rispettivamente +13,3% e +8,6%) edilizia (+17,6%) e impiantisti (+17,1%). Bene anche manifatture varie (+18,7%), cartario-grafico (16,1%), legno (+12,5%). Si conferma la ripresa del tessile-abbigliamento che, dopo il +7,6% di giugno, registra ora un saldo ottimisti-pessimisti del 24,8%.

A livello territoriale gli indicatori restano positivi in tutte le aree; la performance migliore si registra a Asti, Cuneo, Novara e Verbania (con saldi, rispettivamente, del 38.2%, 25,8%, 23,7% e 23,1%). Bene comunque le altre province, con saldi del 20,0% ad Alessandria, 20,6% a Biella, 12,8% nel Canavese, 15.4% a Torino, e 16,9% a Vercelli.

Comparto dei servizi

Per le 345 aziende del campione si registrano indicatori in consolidamento, dopo la già buona performance di marzo e giugno.

In particolare, il saldo ottimisti-pessimisti sui livelli di attività passa da +21,9% a +22,4%. Quello sugli ordini totali passa da +19,4% a +22,7%. Pressoché stabile il saldo sull’occupazione da +17,1% a +17,4%. Le imprese con programmi di investimento di un certo rilievo passano da 23,6%, a 22,3%.

Cresce ulteriormente il tasso di utilizzo delle risorse (82%), cala ulteriormente il ricorso alla CIG (9,9%).

Anche nel terziario si registra qualche variazione per la composizione del carnet ordini. Scendono all’11,0% le aziende con ordini per meno di un mese, al 32,0% quelle con ordinativi per un periodo di 1-3 mesi, salgono al 24,8% quelle che hanno visibilità per 3-6 mesi, e al 32,3% quelle con visibilità oltre i 6 mesi. Migliorano i tempi di pagamento. La media è di 69 giorni: il ritardo sale a 93 per la Pubblica Amministrazione, con cui ha rapporti di fornitura circa il 45% delle aziende del campione. In calo le imprese che segnalano ritardi negli incassi (23,6%).

A livello settoriale, si assestano il settore del commercio e turismo (il saldo passa da +30,2% di giugno a 0.0%) e quello dei servizi alle imprese e ICT (rispettivamente +33,3% e 21.5%); buon andamento per utility (+45,0%), trasporti (+37,0%) e altri servizi (+20,2%). ​​