Dazi Usa, Coldiretti Piemonte: lavoro di squadra salva vino made in Piemonte

Luci ed ombre per l’export verso gli Stati Uniti. Con l’applicazione delle tariffe aggiuntive del 25% a farne le spese è il Gorgonzola Made in Piemonte insieme ad altri vari formaggi del Made in Italy, primo su tutti il Parmigiano Reggiano il cui export è praticamente dimezzato, nei due mesi successi all’entrata in vigore dei dazi il 18 Ottobre 2019, e non solo perché sono stati toccati anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello per la disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus .

Grazie, invece, all’importante lavoro diplomatico che è stato svolto, è stata scongiurata la minaccia del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di aumentare i dazi fino al 100% in valore e di estenderli a prodotti simbolo del Made in Italy, dal vino all’olio fino alla pasta, che erano inizialmente ricompresi nella black list messa sotto osservazione dall’Amministrazione Trump.

“Coldiretti, infatti, sta facendo un grande lavoro di squadra con il commissario Ue al commercio, Phil Hogan, e con il Ministro delle Politiche Agricole – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -.

Gli Stati Uniti sono il principale mercato di sbocco dei prodotti agroalimentari Made in Italy. Il vino Made in Piemonte, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è particolarmente apprezzato negli Usa che ne assorbono il 35% e le esportazioni hanno raggiunto i 200 milioni di euro.

Occorre, quindi, continuare con un impegno forte, a livello nazionale ed internazionale, per far sì che i nostri imprenditori non paghino il prezzo di una guerra commerciale relativa all’industria degli aerei. Per i settori più colpiti, vanno attivati al più presto aiuti compensativi”.

 




Confindustria Alessandria, seminario “Esportare in Russia e nei Paesi euroasiatici”

Novità sull’export saranno presentate al seminario organizzato da Confindustria Alessandria per le imprese “Esportare in Russia e nei Paesi euroasiatici – La certificazione Eac”.

La riunione informativa si terrà giovedì 20 febbraio alle ore 10 ad Alessandria, presso la sede di Confindustria in via Legnano 34.

 

Saranno illustrate le modalità per la certificazione dei prodotti prima dell’ingresso in uno dei Paesi dell’unione doganale “Eurasec”, in Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan, per consentirne successivamente la libera circolazione nel territorio.

 

Il seminario tecnico è organizzato in collaborazione con Qsa, società specializzata per il rilascio delle certificazioni per il mercato russo e i Paesi post-sovietici.

Si forniranno i principali riferimenti in materia, dalle normative alla scelta dell’ente russo di certificazione, alle procedure per ottenere la certificazione.

 

Relatrici saranno Barbara Aragone dell’Ufficio Estero di Confindustria Alessandria, e Valeria Turtoro della società Qsa, esperta certificazioni Eac.

 




CCIAA Torino: cerca il tuo mentore per crescere all’estero

Per gli imprenditori piemontesi c’è tempo fino a venerdì 6 marzo per scegliere tra i vari profili il professionista più adatto per lo sviluppo della propria impresa.

Quest’anno sono 44 i mentori che nell’ambito del progetto “Meet@Torino – Mentoring for International Growth” della Camera di commercio di Torino si mettono gratuitamente a disposizione delle pmi locali per offrire supporto e informazioni su nuovi mercati o settori emergenti di business.

Si tratta di professionisti legati al Piemonte per motivi di nascita, studio o lavoro, che hanno fatto carriera all’estero, e che oggi, per un senso di “give back” verso il territorio che ha dato loro i natali o li ha formati, si offrono a titolo volontario e gratuito per fornire assistenza agli imprenditori piemontesi.

L’impegno minimo è di 30 ore di consulenza, anche se, dopo ben cinque edizioni del progetto, l’esperienza dimostra che il rapporto tra azienda e mentore prosegue sempre oltre il minimo stabilito, con partnership durature e benefici concreti per entrambi i soggetti.

Additive manufactoring, business development, beni di consumo, cosmetica, digital commerce, agroalimentare, automotive, IC, infrastrutture, medicale: sono questi i settori di competenza nei quali i mentori esprimono la propria competenza, frutto di decenni di esperienza in aziende spesso multinazionali, tra cui Dell, Comau, FCA Group, CNH Industrial, Enel Global Generation, Bracco, Johnson&Johnson, Pandora. Arrivano da quasi 20 paesi, tra cui USA, Brasile, Russia Sudafrica, Arabia Saudita, Singapore, Tailandia, Cina e, per la prima volta quest’anno, anche Emirati Arabi.

I profili sono tutti consultabili su www.to.camcom.it/mentoring-program dove è disponibile anche il modulo di adesione dedicato alle imprese piemontesi che intendono candidarsi al progetto, segnalando i mentori di maggiore interesse.

La scadenza per la raccolta delle candidature è venerdì 6 marzo 2020.

Il programma “Mentoring for International Growth”, giunto alla 6a edizione, è un’iniziativa della Camera di commercio di Torino, con il supporto di Regione Piemonte, Gruppo Giovani Imprenditori Unione Industriale Torino, API Torino, CNA, Incubatori I3P e 2I3T, Ceipiemonte, Fondazione Torino Wireless, Confindustria del Canavese.




Le banche lasciano i territori, Uncem: “Scelte dannose, avviata mobilitazione”

Condove, nel cuore della Val di Susa, abbiamo con tanti Sindaci e moltissimi cittadini ripetuto con forza e determinazione quanto Uncem afferma da almeno dieci anni.

Le banche che chiudono sportelli sui territori, come stanno facendo in particolare Unicredit e Intesa-San Paolo, lo fanno in primis a loro danno. Perché perderanno migliaia di correntisti, peraltro al momento neanche informati delle chiusure degli uffici dove hanno il conto.

Lo fanno a danno di Comuni e comunità locali che di certo guarderanno ad altro, ad esempio a Poste Italiane, per aprire un conto, scegliere la carta di credito o per la tesoreria dell’Ente.

A proposito, nei giorni scorsi, dopo aver scritto ad Abi, la risposta ricevuta da Antonio Patuelli, alla guida dell’Associazione Bancaria Italiana, ha dell’incredibile. Patuelli mi segnala che se i Comuni hanno la tesoreria presso una banca, questa non chiuderà lo sportello.

Da dieci anni sappiamo invece benissimo che così non è e che il libero mercato, con una Politica purtroppo debole e indebolita da continui attacchi, ha fatto sì che le grandi banche come molte medie e piccole, decidessero unilateralmente, senza alcun dialogo con politica e territori, di andare e smobilitare quanto creato sui territori.

Patisce la montagna, la collina, ma non solo. Patuelli dovrebbe sapere che alle gare per affidare la tesoreria, Comuni e Unioni ricevono quasi sempre il due di picche dalle banche. Che manco rispondono oppure provano a dettare condizioni inaccettabili.

Il sistema non funziona e i territori spoliati non possono essere accusati di non saper guardare al futuro. Sappiamo benissimo cosa sia la moneta elettronica piuttosto che l’home banking on line. Ci crediamo.

Ma quello che le banche non sanno è che il Paese è fatto di piccoli Comuni, di territori montani, di fragilità e di terza età sempre più ampia. Andarsene è emblematico di un sistema che risponde all’alta finanza, che ignora le comunità, che guarda con sufficienza ai Sindaci, ma che incamera ogni anno milioni e milioni di euro di utili. Chiude lo sportello, blocca il bancomat.

Danneggia se stessa e favorisce quanti restano. Come le Poste, che stanno potenziando offerta e capillarità. Il patto con loro funziona. Ed è il patto che la Politica forte vuole, deve fare anche con Anas, Rfi, oltre a imporre regole alle società private di telecomunicazioni e forse alle banche, come detto dal Ministro Boccia agli Stati generali della Montagna. Il momento è giusto. Gli Enti locali faranno la loro parte”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, a poche ore dall’incontro pubblico convocato a Condove con il Sindaco Jacopo Suppo al quale hanno partecipato intervenendo molti Sindaci piemontesi, il Presidente dell’Unione montana Pacifico Banchieri, la Consigliera regionale Francesca Frediani e anche il Sindaco di Monticello d’Alba Silvio Artusio Comba a nome dei colleghi del Roero.




CCIAA Cuneo: Progetto S.E.I. Strumenti di pagamento internazionali

La Camera di Commercio di Cuneo ha aderito alla seconda annualità del progetto SEI –Sostegno Export Italia, con il quale intende sia favorire l’avvio sui mercati esteri delle aziende che oggi non esportano pur avendone le potenzialità sia rafforzare la presenza delle imprese che operano sui mercati esteri solo in maniera occasionale o limitata, contribuendo così all’incremento e al consolidamento delle relative quote di export.

Nell’ambito di tale progetto lunedì 24 febbraio alle ore 9.30, presso il Salone d’onore della Camera di Commercio di Cuneo si svolgerà un corso, tenuto dal consulente di Direzione aziendale Alberto Calugi, docente di NIBI, istituto di formazione per l’internazionalizzazione di Promos Italia,sugli strumenti di pagamento internazionali e sulle assicurazioni del credito.

Saranno analizzati iprincipali rischi collegati ai pagamenti internazionali e gli strumenti a copertura degli stessi, quali pagamenti ordinari, rimesse documentate, lettere di credito e assicurazione del credito export.

“L’export costituisce per l’economia italiana il principale fattore di crescita e dobbiamo puntare sempre di più sulla capacità delle imprese di esportare.

Eventi come questo sono fondamentali per fornire alle imprese nuovi strumenti per affrontare le sfide dell’internazionalizzazione” sostiene il Presidente dell’Ente camerale Ferruccio Dardanello, che da anni ribadisce la necessità di lavorare in modo determinato per ampliare la platea, ancora troppo limitata, delle imprese esportatrici.




Confartigianato Cuneo e ANCoS: si è svolto il convegno “Terzo Settore, forza indispensabile di una Comunità”

La forza di una Comunità. Il Terzo Settore tra impegno sociale e volontariato”. Se ne è parlato sabato 15 febbraio, a Cuneo, nel Salone d’onore del Municipio, in un partecipato convegno organizzato da Confartigianato Imprese Cuneo e da ANCoS (Associazione Nazionale Comunità Sociali e Sportive) sulle varie sfaccettature operative di uno dei settori “chiave” della società moderna.

Dopo il saluto iniziale di Federico Borgna, Sindaco di Cuneo e Presidente della Provincia, e di Claudio Piazza, presidente di AnCoS Confartigianato Cuneo, ha introdotto i lavori della mattinata Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione CRT.

«I corpi intermedi – ha commentato Quaglia – rappresentano quel terzo pilastro fondamentale, come dice il sociologo Giuseppe De Rita, per mantenere “stabile una comunità” e Confartigianato Cuneo ben interpreta tale ruolo proponendosi come parte attiva del crescere comune in una ottica sociale. C’è bisogno di recuperare fiducia a tutti i livelli del nostro vivere civile, una fiducia che va non solo predicata, ma soprattutto praticata».

A seguire si è svolta una tavola rotonda, moderata da Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo.

Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC, e Alberto Franco, dell’Università di Torino – Dipartimento di Management, coautori del recente libro dal titolo “Innovazione, Territorio, Comunità” (Nino Arano Editore) hanno discusso dell’importanza del Terzo Settore nell’economia attuale, analizzando anche alcuni aspetti delle particolarità fiscali applicate allo stesso e alle Fondazioni di origine bancaria.

«La nostra pubblicazione – ha detto Genta – non vuole essere un semplice enunciato di concetti e di valori legati al Terzo Settore, ma un concreto approfondimento di quelle pratiche di collaborazione sociale e solidale che diventano il vero collante di una comunità sana, proiettata verso un futuro coeso e sostenibile. E lo sottolineano le preziose testimonianze inserite nella seconda parte del libro. Personaggi del calibro di Maria Franca Ferrero, Letizia Moratti, Giovanni Malagò, Carlo Petrini e Giovanni Ramonda forniscono una importante chiave di lettura del Terzo Settore e del valore culturale e sociale espresso dalle realtà intermedie del mondo economico».

Nino Aragno, editore molto noto a livello nazionale e internazionale per le sue scelte editoriali rivolte a sostenere le voci più alte in campo letterario, economico e artistico (insignito nel 2013, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, della “Medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte”) ha illustrato la sua concezione di “editoria come impegno civico”, apportando ad esempio la sua recente acquisizione della “Villa Tornaforte” di Cuneo con il progetto di renderla luogo di cultura e aggregazione.

In seguito, Laura Orestano, CEO di SocialFare, ha spiegato come il “valore sociale” può generare anche “valore economico”, portando l’esempio del Centro per l’Innovazione Sociale, che «progetta e supporta idee e soluzioni innovative per rispondere alle sfide sociali contemporanee».

Infine, Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, ha parlato dello stretto legame tra l’Associazione di categoria e il Terzo Settore, analizzando sfide e obiettivi di Confartigianato Cuneo, nell’accezione di organismo di rappresentanza e soggetto partner di imprese e imprenditori, interlocutore di riferimento tra tessuto economico e Istituzioni.

«Oggi il terzo Settore rappresenta una risorsa sociale indispensabile per sostenere chi si trova in condizioni di bisogno, difficoltà e disagio. – affermano i presidenti di Confartigianato Cuneo e AnCoS Crosetto e Piazza – Nel nostro Paese conta oltre 4 milioni di addetti, di cui ben il 75% sono volontari. Si tratta di comunità formate da reti grandi e piccole di enti, un capitale sociale che riesce a soddisfare necessità là dove lo Stato non arriva o arriva troppo in ritardo. Confartigianato Cuneo con la realizzazione del suo bilancio sociale ed AnCoS con le sue molteplici iniziative a carattere solidaristico- divulgativo, si stanno impegnando nella valorizzazione di una maggiore sensibilità sociale tra le imprese, attraverso la quale sia possibile costruire una società più attenta e aperta ai bisogni dei cittadini. Con questo incontro abbiamo voluto sottolineare l’interesse del mondo imprenditoriale verso questa tematica, utilizzando come filo conduttore del dibattito proprio la recente pubblicazione del presidente Genta e del prof. Franco che bene inquadra il ruolo strategico del Terzo Settore nell’ambito della nostra Comunità».




Amianto, Piemonte è fanalino di coda anche nella classifica delle assegnazioni dei fondi pubblici

Alla Regione mancano 14 milioni di euro già stanziati dallo stato e mai arrivati, per proseguire le opere di bonifica dell’amiantifera di Balangero. Rischiano così di fermarsi i lavori di messa in sicurezza della cava, un tempo la più grande d’Europa.

A lanciare l’allarme è l’assessore regionale all’Ambiente dopo una ricognizione con gli uffici sullo stato di avanzamento delle bonifiche in Piemonte. Ma se a Balangero i lavori rischiano di fermarsi, è anche peggiore la situazione finanziaria prospettata dal piano nazionale di bonifica dall’amianto degli edifici pubblici pubblicato nei giorni scorsi dal governo, che registra il Piemonte fanalino di coda con 1,1 milioni assegnati su 358 milioni complessivi.

Il Piemonte, sottolinea l’assessore, non è una regione di serie B e anzi è quella che in Italia fa registrare il più alto numero di morti causati da mesoteliomi, i tumori associati all’inalazione di fibre di amianto.

I numeri parlano di 1 morto alla settimana. È ormai chiara dunque l’intenzione da parte del governo Pd-Movimento 5 Stelle di abbandonare la Regione nella lotta contro l’amianto.

In Piemonte ci sono ben 5 siti contaminati classificati di interesse nazionale: Balangero, Cengio, Casale Monferrato, Serravalle, Pieve Vergonte e pertanto rimarca l’assessore appare insensata l’assegnazione di 1 solo milione per la bonifica dall’amianto, oltre ai 14 che non vengono assegnati dal 2015 nonostante le decine di sollecitazioni da parte degli uffici.

Nonostante l’attuale governo abbia deciso di abbandonare totalmente il Piemonte, l’assessorato ha stanziato con fondi regionali 1,2 milioni per 3 anni.

L’assessore chiederà l’intervento di tutti i parlamentari piemontesi per chiedere al governo la revisione della ripartizione e l’immediata assegnazione dei 14 milioni su Balangero.




Aeroporti Piemonte, la Regione avvia un confronto con la commissione UE per sbloccare 6mln di euro

Incontro a Bruxelles tra il Presidente della Regione Piemonte e il Capo unità Trasporti della Direzione Concorrenza della Commissione Ue, Sophie Moonen, per affrontare il tema degli investimenti sugli aeroporti piemontesi.

Sul tavolo 6 milioni di euro di risorse regionali da destinare al sostegno e alla promozione degli scali piemontesi, ad oggi inutilizzabili perché a rischio di essere considerati dall’Europa aiuti di Stato” non compatibili con il Trattato Ue.

 

Il Presidente della Regione sottolinea di aver chiesto questo incontro alla Commissione Ue per sbloccare risorse che sono fondamentali, in questo momento più che mai, per il rilancio dei due aeroporti di Torino-Caselle e Cuneo-Levaldigi.
Spiega, inoltre, che la strada intrapresa dalla precedente amministrazione regionale, improntata ad azioni di co-marketing con le compagnie aeree, violava le normative europee sugli aiuti di Stato e per questo non era andata a buon fine ed era stata bloccata sul nascere.
Il Presidente della Regione, pertanto, ha voluto personalmente occuparsi direttamente con Bruxelles di questa vicenda, ottenendo dalla Commissione Ue l’avvio di un confronto tecnico-giuridico per trovare una soluzione che, pur nel pieno rispetto delle regole di concorrenza in Europa, consenta di investire sul futuro degli aeroporti piemontesi.

 

Per lo scalo di Caselle la Regione ha a disposizione 5,4 milioni di euro, mentre 600 mila sono per l’aeroporto di Levaldigi. Un investimento suddiviso su tre annualità che attiverà pari risorse da parte delle due società che gestiscono gli scali.

 

Il governatore piemontese giudica l’incontro positivo, gli uffici della Commissione europea, infatti, hanno dato la propria disponibilità ad approfondire nelle prossime settimane le soluzioni possibili per superare la situazione di empasse, che penalizza due infrastrutture indispensabili allo sviluppo del territorio.
Il rischio da evitare è quanto accaduto, ad esempio, in Francia a Montpellier, dove gli Enti locali hanno poi dovuto subire una procedura di infrazione da parte dell’Europa e avviare il recupero delle risorse già erogate.



Confartigianato Cuneo: si è svolto l’incontro formativo sull’etichettatura degli alimenti

Grande partecipazione lo scorso 13 febbraio, a Cuneo, presso la Segreteria provinciale di Confartigianato Cuneo, per l’incontro informativo sull’etichettatura dei prodotti alimentari, organizzato in previsione del nuovo regolamento europeo UE 2018/775, che entrerà in vigore dal prossimo 1° aprile.

La serata, che ha seguito un precedente analogo incontro organizzato presso la sede albese dell’Associazione, ha visto una folta presenza di aziende alimentari di vari settori, interessati ad approfondire la normativa in materia di etichettatura e dichiarazione di origine dell’ingrediente principale in etichetta, oltre che capire meglio il ruolo e i controlli effettuati dall’ASL.

Dopo il saluto di apertura di Giorgio Felici, vicepresidente territoriale vicario di Confartigianato Cuneo, nonché presidente regionale, è intervenuta la dott.ssa Valeria Marrone, tecnologa alimentare, consulente dell’Area Sicurezza Alimentare della Confartigianato Cuneo, che ha relazionato sulla tematica apportando numerosi esempi, casi pratici ed errori comuni.

In seguito, l’avv. Cesare Varallo ha relazionato proprio sulla dichiarazione di origine dell’ingrediente principale in etichetta, relativa al nuovo regolamento che entrerà in vigore dal 1° aprile 2020.

Infine, il dr. Marcello Caputo e il dr. Tiziano Vecile, del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione ASL CN1, hanno descritto i nuovi controlli sulla catena agroalimentare che l’Ente sta attuando in attuazione del Regolamento UE 625/2017.

Nelle conclusioni, Anna Maria Sepertino, presidente regionale e provinciale dell’Area Alimentazione di Confartigianato, ha affermato che «incontri come questo sono fondamentali per permettere una corretta conoscenza della normativa e assicurare una migliore gestione aziendale, apportando “valore aggiunto” alle imprese artigiane del territorio. Punto di forza dell’Associazione, proprio il dialogo con gli organismi di controllo, con cui da sempre è in essere una positiva collaborazione».

L’incontro rientra nella strutturale attività di comunicazione, informazione e formazione di Confartigianato Cuneo, che affianca la sua operatività dei 18 uffici in provincia con numerose attività ed iniziative a supporto dell’impresa e dell’imprenditore.




Confindustria Novara Vercelli Valsesia: incontro su innovazione, digitalizzazione, economia circolare

Innovazione, digitalizzazione, economia circolare: sfide e nuove opportunità è il titolo dell’incontro in programma venerdì 21 febbraio 2020, alle 9, al Teatro degli Scalpellini di San Maurizio D’Opaglio (NO).

Organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) e Avr, l’associazione nazionale dei costruttori di valvole e rubinetteria federata ad Anima-Confindustria, l’incontro è dedicato all’aggiornamento tecnico e normativo degli operatori del settore della rubinetteria e del valvolame e sarà introdotto dai saluti del presidente di Avr, Ugo Pettinaroli, e del presidente della sezione Rubinetteria e Valvolame di Cnvv, Gianmaria Mazzola.

 

Il programma dei lavori prevede l’intervento di Alessandro Maggioni e Andrea Pasquini, dell’area tecnica di Anima/Avr, intitolato “Le imprese italiane sono al passo con le nuove normative italiane ed europee?”, che farà il punto su temi importanti per il settore, come la legislazione sui materiali a contatto con l’acqua potabile, il regolamento “Reach”, la Direttiva RoHS e l’impatto dell’“Open Scope” per il settore valvole e rubinetteria.

Seguiranno le relazioni di Holger Fehrholz, responsabile Technical Committee Sanitary del Ceir, l’associazione europea dei costruttori di valvole e rubinetti, dedicata alla testimonianza dei produttori europei in tema di materiali, piombo e cromo, e di Lorenzo Omodei, della Trafilerie Carlo Gnutti Spa, intitolata “Il mondo delle leghe d’ottone in continua evoluzione: come prepararsi al cambiamento”.

 

Dopo un question-time moderato da Alessandro Durante, di Anima/Avr, interverrà Davide Maggi, docente ordinario di Economia aziendale all’Università del Piemonte Orientale, che parlerà di “Economia circolare: sfide e opportunità per il futuro del nostro pianeta”. Concluderà l’incontro, prima della seconda sessione di domande e risposte con i presenti, una riflessione sul tema “Dalla strategia al Team passando dalla Governance ed esponenzialità”, a cura di Marco Magaraggia, di Altea Federation, e Andrea Saini, del Gruppo Laica.

 

«La velocità del cambiamento – osserva il presidente di Cnvvv, Gianni Filippa – è oggi esponenziale: innovazioni dirompenti, nuove tecnologie e sviluppo impetuoso di mercati non tradizionali impongono mutamenti nei modelli di business e nei paradigmi organizzativi.

Al contempo, sensibilità emergenti, quali la crescente attenzione al tema della sostenibilità e tutela del pianeta, stanno condizionando i piani strategici delle organizzazioni economiche e delle imprese: i prodotti e i servizi del futuro saranno sempre più innovativi, “intelligenti”, connessi, personalizzati e “verdi”.

L’industria dovrà cambiare rapidamente per essere al tempo stesso innovativa, digitalizzata, interconnessa e sostenibile, in un percorso sicuramente promettente, ma complesso. In questo contesto resta centrale per le aziende del settore valvole e rubinetti e della sua filiera la capacità di fare, di produrre, di emergere anche attraverso un aggiornamento costante».