Esportazioni novaresi: stabili le vendite all’estero nei primi 9 mesi dell’anno

Andamento sostanziale stabile per le esportazioni novaresi nei primi nove mesi dell’anno: tra gennaio e settembre le vendite all’estero dei prodotti made in Novara hanno superato complessivamente i 3,8 miliardi di euro, registrando una variazione annua pari a -0,2%.

Sul fronte dell’import il Novarese registra un calo del -3,6% nel periodo gennaio-settembre 2019, attestandosi, in termini di valore delle merci, a 2 miliardi di euro. Il saldo della bilancia commerciale si mantiene dunque positivo, superando 1,7 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

«L’andamento delle nostre vendite all’estero, dopo l’incremento del +1,3% concretizzato nei primi tre mesi dell’anno, ha manifestato un progressivo rallentamento nel corso del 2019 – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara – risentendo anche delle tensioni sui dazi che caratterizzano lo scenario internazionale.

La variazione delle esportazioni vede Novara collocarsi al terzo posto nella classifica delle province piemontesi, dopo Vercelli e Cuneo, unici territori in crescita a livello regionale. Il risultato novarese, improntato alla stabilità, appare dunque più favorevole della media piemontese, che complessivamente registra un calo del -2,9%, e meno sostenuta di quella nazionale, pari al +2,5%.

La lettura dei dati relativi al saldo commerciale tra export ed import restituisce inoltre un saldo positivo e in lieve crescita rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2018». Il risultato novarese discende principalmente dall’andamento delle vendite oltre confine dei prodotti manifatturieri, che rappresentano la quasi totalità delle esportazioni provinciali, con risultati eterogenei per i diversi comparti.

Analizzando l’export delle principali attività economiche si osserva infatti una flessione, pari al -1,2%, per macchinari e apparecchiature (in cui risultano inclusi rubinetteria e valvolame), che si confermano comunque il comparto più rilevante, con un’incidenza del 28% sull’export provinciale.

Lievemente positivo il risultato messo a segno dalle sostanze e prodotti chimici (+0,6% su base annua), che si trovano al secondo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero, con un’incidenza del 16,6%.

Decisamente brillante la performance del tessile abbigliamento, che concretizza un +29,7%, raggiungendo un’incidenza del 12,9% e confermandosi al terzo posto nella classifica provinciale delle vendite all’estero, seguito dal comparto dei prodotti alimentari, bevande e tabacco, per il quale si registra un incremento convincente, pari al +7,8%.

In deciso aumento appare anche il comparto della gomma-plastica, che cresce del +8,1%, mentre si accentua la flessione registrata in corso d’anno per i mezzi di trasporto che, complice il calo della componente aerospazio, evidenzia una variazione del -37,4%. Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l’Unione Europea si conferma la principale destinazione delle merci novaresi, con una quota pari al 63% dell’export. La performancedei mercati comunitari appare positiva e più favorevole della media provinciale, registrando una crescita delle esportazioni del +0,5%.

Guardando ai singoli Paesi si riscontra un discreto aumento, pari al +2,7%, delle vendite dirette in Germania, primo mercato dell’export novarese. Aumentano, seppur debolmente, anche le esportazioni verso la Francia (+0,2%), secondo mercato di riferimento, con variazioni positive anche per Regno Unito (+1,1%), Paesi Bassi (+11,2%) e Repubblica Ceca (+11,1%), mentre flettono quelle verso Spagna (-5,6%), Polonia (-1,1%) e Belgio (-1,4%).

In merito alle vendite dirette verso i Paesi extra-UE si registra, a livello complessivo, un calo moderato, pari al -1,3%. In particolare continua il trend di incremento dell’export verso la Svizzera (+29,7%) sostenuto dalla crescita degli articoli di abbigliamento e maglieria, che superano il 40% delle vendite dirette al mercato elvetico, dovuta probabilmente anche alle scelte rilocalizzative compiute recentemente da alcuni gruppi della moda presenti nel Novarese.

Fortemente in calo appaiono, invece, le esportazioni rivolte al mercato americano (-30,8%), che risentono della contrazione significativa dell’aerospazio, componente che rappresenta poco meno di quinto delle vendite con destinazione U.S.A. Performance in calo anche per la Russia (-3,2%), mentre crescono le vendite verso la Cina (+17,5%), mercati posizionati rispettivamente all’undicesimo e dodicesimo posto nella classifica di incidenza decrescente dei singoli Paesi sul totale dell’export provinciale.




Vaccini in azienda e Tari per le imprese, due webinar di Cnvv

Inizio mese con due nuovi appuntamenti formativi organizzati on-line da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv): martedì 4 maggio 2021, alle 15, è in programma un webinar per illustrare le linee di indirizzo regionali per i punti straordinari di vaccinazione anti-Sars-CoV-2 nelle aziende.

Giovedì 6 maggio 2021, alle 10, verranno illustrate le regole in vigore dal 2021 e le nuove interpretazioni ministeriali sulla tassa rifiuti (Tari) per le imprese, soprattutto per quanto concerne gli aspetti fiscali e tecnico/ambientali.

 

 




Piemonte, 3mila progetti aspettando le regole per il Recovery

Sono circa 3mila i progetti che il Piemonte presenterà a Roma appena saranno indicate le modalità di ingaggio, per un totale di 34 miliardi di euro di investimenti provenienti dal Recovery plan. Progetti selezionati soprattutto tra quelli provenienti dal territorio. Questi in numeri annunciati ad apertura del Consiglio straordinario convocato sul tema “Piemonte next generation”, dal presidente della Regione Alberto Cirio.

“Il Recovery , insieme al tema vaccini – ha puntualizzato Cirio – è una delle due colonne su cui investire per  far ripartire il paese e il Piemonte, una ripartenza che abbiamo voluto ricostruire attraverso l’ascolto capillare dei territori , cosi come concordato in Conferenza delle Regioni. Si è stabilito di adottare, un meccanismo di raccolta istanze inerenti  le 6 missioni del Recovery: Digitalizzazione, innovazione; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca e salute. Non è ancora chiaro il metodo con cui saranno selezionate le proposte delle Regioni, perché il governo Draghi, anche giustamente, attende il via libera da Bruxelles anche per comunicare le regole: abbiamo dovuto muoverci al buio, mettendo in atto il metodo botton up, censendo istanze progettuali dei territori. I progetti che non troveranno spazio nel Recovery e nel fondo complementare pari a 30 miliardi, auspichiamo possano trovare spazio nella programmazione dei  fondi europei.  Conclusa questa prima fase di censimento si passerà ora alla fase due di programmazione.

Sui 6 assi di intervento del Recovery sono intervenuti gli assessori regionali competenti:

Per l’assessore all’ambiente Matteo Marnati, il percorso che ha portato alla definizione di una selezione di progetti ha avuto come unico principio cardine quello della “Crescita felice”, con progetti legati alla rivoluzione verde, alla transizione ecologica, alla sostenibilità. ““All’interno della macroarea della digitalizzazione – ha aggiunto l’assessore – grandi temi come 5G, banda larga, intelligenza artificiale, big data, cyber security e il cloud. Un’area questa in cui sono stati raccolti circa 200 progetti, più di 20 cantierabili, per un valore di oltre 700 milioni di euro”. Sono stati 2974 i progetti presentati dagli enti pubblici piemontesi “e circa il 40% riguarda tematiche collegate ai temi dell’Ambiente, Energia e Territorio: 498 per efficienza energetica e rinnovamento degli edifici pari al 42,2%; 249  sono connessi alle energie rinnovabili, idrogeno e mobilità sostenibile; 105 progetti, sono riferiti a protezione del territorio e delle risorse idriche. Infine 25 progetti, sono riferiti ad agricoltura sostenibile ed economia circolare”.

“Dopo i vaccini – ha esordito l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano –  abbiamo davanti una sfida difficile, la sfida economica. L’economia piemontese ha basi solide e punti di forza. Abbiamo imprese che possono dar vita ai nuovi trend tecnologici e propensione all’export, innovazione e ricerca, abbiamo l’incontro virtuoso tra atenei e imprese, tra filiere e distretti. Quello su cui dobbiamo investire è il potenziamento del rapporto tra pubblico e privato, la cultura digitale delle piccole e medie imprese , i costi e la fornitura delle materie prime, lo sviluppo e l’attrazione degli investimenti . Solo cosi potremo creare opportunità per essere attrattivi e competitivi”.

Sul tema sanità è intervenuto Luigi Icardi secondo cui approfittando delle risorse del Recovery “urge un riordino e un rafforzamento della rete territoriale, superando la vecchia visione ‘ospedalocentrica’ e valorizzando invece i distretti della salute dotate di risorse e autonomia. Serve medicina del territorio più accessibile e incentrata su case della salute. Occorre una rete di assistenza primaria diffusa e collegata all’area sociosanitaria. Bisognerà introdurre una circolarità tra domiciliarità, residenzialità e ospedale favorendo la scelta domiciliare. I 60 progetti sanitari che abbiamo selezionato intendono affrontare  due sfide in particolare: la digitalizzazione del servizio sanitario e il miglioramento delle  reti di prossimità per l’assistenza territoriale”.

Anche i progetti legati all’agricoltura rappresenteranno uno degli assi strategici del documento del Piemonte, secondo l’assessore Marco Protopapa “I 24 progetti che abbiamo individuato nell’ascoltare le richieste dei territori, sono realizzabili tra i 3 e i 5 anni. Parliamo di interventi che riguardano invasi, recupero strutture, messa in sicurezza dei canali, di energia idroelettrica, risparmio energetico, nonché danni causati da alluvioni”.

Per l’assessore ai trasporti Marco Gabusi, il primo progetto strategico da mettere in campo riguarda la rivoluzione verde, bisogna guardare al traffico di persone e merci in maniera sostenibile. Inoltre, nel censire le priorità del Piemonte non si può non guardare alla strada dell’idrogeno e al tema del contrasto al dissesto idrogeologico”.

Sull’asse istruzione, Lavoro e Formazione professionale è infine intervenuta Elena Chiorino “Bisogna ripartire accelerando o processi che da tempo sono noti e riconosciuti come necessari, ma che per la rigidità del sistema non si sono mai compiuti. Penso ad esempio alle Academy: le nuove fabbriche della formazione, progetto che include un piano di potenziamento e valorizzazione del sistema ITS. Va superato il concetto di assistenzialismo con l’auspicio che nel DEF del governo non si confermi l’incremento di un miliardo di stanziamento per il reddito di cittadinanza, destinandolo al potenziamento delle politiche attive del lavoro. Occorre investire sulla formazione continua, rafforzare l’orientamento, l’apprendistato duale e la ricollocazione, ma anche potenziare i servizi alla famiglia per sostenere l’occupazione femminile.   Dobbiamo elaborare progetti – conclude –  Nella piena convinzione che oggi più che mai si debba intervenire nell’ottica di primazia dell’interesse nazionale a tutela del nostro made in Italy e a salvaguardia del dato occupazionale: dove c’è impresa c’è occupazione, mossi da patriottismo industriale e dall’orgoglio della nostra vocazione manifatturiera”.

Il dibattito ha registrato gli interventi di moltissimi consiglieri, tra i quali i capigruppo delle forze politiche presenti in Consiglio.

Per Alberto Preioni (Lega) “il   lavoro di censimento presentato dalla Giunta Cirio è espressione delle volontà dei sindaci e dei territori, un lavoro capillare e dettagliato da cui non si poteva prescindere. I tanti progetti andranno cuciti insieme in maniera da rendere il Recovery  plan un reale piano di ripartenza. Un lavoro utile e non scontato perché tra due anni si riaprirà anche la nuova programmazione europea. Guardo all’inizio di questo percorso con fiducia poiché nato dal dialogo con i nostri territori”.

Diversa la posizione del Pd con Raffaele Gallo: “Oggi avremmo dovuto discutere di Next generation, di opportunità e di sviluppo, di investimenti e risorse e invece anche in questa occasione come per il Piano competitività  e del Riparti Piemonte, la Giunta Cirio ha perso l’occasione di indicare quale sia la sua visione rispetto al futuro del Piemonte. Invece di entrare nel merito di progetti strategici in grado di dare nuove spinte al Piemonte, il presidente Cirio comunica di aver stilato lista di piccoli e grandi interventi dei Comuni. Lavoro legittimo ma diverso da quello che ci offre in termini di opportunità il Recovery plan. La Regione avrebbe dovuto definire priorità e non limitarsi a raccogliere i progetti degli enti locali.”

Per Paolo Ruzzola (capogruppo Forza Italia) “il censimento dei progetti segnalati dai comuni e dai territori, è la base per costruire anche i futuri  bandi europei.  A partire da quelle istanze possiamo ridare fiducia al Piemonte, per creare un piano di sviluppo e di rilancio credibile da presentare non solo per ricevere  fondi del Recovery ma da utilizzare  anche nella programmazione dei fondi europei per i prossimi 7 anni.”

“Scopriamo oggi in aula una cosa nuova – esordisce Sean Sacco, M5S –  che discutiamo di un insieme di progetti raccolti per il Piemonte e non del Recovery plan. Abbiamo a  disposizione fondi da spendere entro il 2026  e invece di pensare a come ridisegnare il Piemonte, la giunta propone un elenco di progetti  e idee che stavamo già facendo prima. Dei 34 miliardi di euro previsti per il Piemonte probabilmente ne arriveranno fra i 7 e gli 8. Non presentarsi con progetti chiar  e strutturali vuol dire perdere una grande occasione. Gli assessori della Giunta Cirio hanno elencato principi ma non progetti..”

Per Paolo Bongioanni (FdI) ”l’ ascolto partecipato portato avanti dalla Giunta  con i Comuni piemontesi, è la  chiave per indicare le reali necessità del territorio. Tremila progetti sono tantissimi  e anche se non saranno tutti realizzabili, rappresentano un’occasione straordinaria per recuperare il terreno perso nelle scorse legislature”.

“Le risorse annunciate da Giunta,  34 miliardi, date per acquisite, in realtà non lo sono ancora – specifica Silvio Magliano (Moderati) –  dunque bene capire oggi cosa c’è nel cassetto dei sindaci ma occorre ragionare su una visione più generale. Le risorse esistono se esistono riforme strutturali, questa è la sfida. Grave che la Città Metropolitana non abbia inserito la tangenziale est di Torino tra i progetti finanziabili”.

“I fiumi di soldi per il domani non basteranno mai se servono a fare le stesse cose di ieri, magari gli stessi errori – ha dichiarato Marco Grimaldi (Luv)  – Gli ecosistemi stanno scomparendo, ogni 10 anni perdiamo 10 milioni di ettari di terreni . Inquinamento atmosferico e idrico uccidono 9 milioni di persone l’anno. Bisogna ripensare radicalmente il nostro modello sociale e di sviluppo, invece si continua ciecamente con pioggia di risorse per grandi opere che si sarebbero fatte in ogni caso”.

Per Mario Giaccone (Monviso) sembra il sogno di qualsiasi uomo politico o cittadino, poter restituire questa mole di risorse ai territori, oltre 34 miliardi per 3mila progetti per un futuro di benessere, salute, istruzione, diritti ed equità. Il Ruolo dell’opposizione, pur apprezzando il lavoro svolto, è indicare come questo tipo di programmazione abbia delle falle e dei difetti: per noi la falla è sulla capacità strategica di progettare il futuro di questo territorio fra 30-40 anni. Le scelte hanno un modello “vecchio” più che una vera programmazione che guardi al futuro”.

“Abbiamo richiesto il consiglio straordinario per sentire quale fosse visione utilizzata nel documento da sottoporre al governo – afferma nel suo intervento Francesca Frediani (M4O) –   Oggi apprendiamo che questa visione non  esiste. Il sistema di censimento è un elenco di progetti , la Giunta ha solo raccolto istanze dei territori scegliendo di non decidere nulla, illustrandoci progetti scollegati tra di loro. Ennesima occasione persa per dare una direzione al Piemonte”.

 




Misura 11 del Psr, Confagricoltura: la notifica di inizio attività biologica prorogata al 28 febbraio

La Regione Piemonte alla fine dell’anno scorso aveva preannunciato l’apertura di un bando per la presentazione di nuove domande ai sensi dell’operazione 11.1.1 con la precisazione che, ai fini dell’ammissibilità delle domande di sostegno, sarebbero state accettate le notifiche di inizio attività biologica presentate entro il termine del 31 gennaio 2022.

Confagricoltura aveva subito presentato alla Regione una richieste di proroga del termine, evidenziando la necessità di un periodo di tempo più lungo per l’esecuzione delle scelte produttive degli agricoltori, l’aggiornamento dei titoli di conduzione e, conseguentemente, del fascicolo aziendale.

La Regione ha accolto la richiesta, concedendo la proroga dei termini al 28 febbraio prossimo, con la motivazione che la manifestazione del mutamento nelle scelte imprenditoriali, agronomiche e tecniche ai fini della conversione al biologico della Misura 11 deve avvenire entro la ripresa vegetativa per far sì che il periodo di svolgimento degli impegni e l’anno finanziario di riferimento per il pagamento siano il più possibile allineati e che le successive verifiche siano appropriate.  “Anche per gli anni a venire – ha precisato con una nota la Regione – il termine potrà essere il medesimo o addirittura anticipato, nella prospettiva di aperture a cadenza annuale di bandi per l’agricoltura biologica e di scadenze simili tra le diverse amministrazioni regionali”.




A Villanova Solaro premiate le imprese di Confartigianato

Il contesto era spettacolare, il castello dei Solaro, un maniero “fortezza” del 1200, l’appuntamento di quelli prestigiosi, nei quali, tra commozione e confronto, emergono chiari valore artigiano e senso di appartenenza.

Il premio Fedeltà Associativa di Confartigianato – zona di Saluzzo si è svolto domenica 3 aprile a Villanova Solaro con una folta partecipazione di autorità e rappresentanti del mondo imprenditoriale cuneese.

Dopo gli interventi introduttivi di Daniela Minetti presidente della zona di Saluzzo di Confartigianato e di Luca Crosetto presidente di Confartigianato Cuneo, e i saluti dei senatori Marco Perosino e Mino Taricco, del consigliere regionale Paolo Demarchi, si è tenuta una tavola rotonda su “Sostenibilità e transizione consapevole”, alla quale hanno partecipato Gianna Gancia parlamentare europea, Domenico Massimino vice presidente nazionale di Confartigianato, Michele Quaglia vice presidente territoriale di Confartigianato Cuneo e Silvio Barbero vice presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Tra i temi trattati, la sostenibilità declinata nei vari ambiti, ambientale, economico e sociale, i nuovi percorsi della transizione energetica alla luce del turbolento contesto mondiale, la sostenibilità creditizia finalizzata al sostegno delle imprese.

A seguire, sono stati consegnati i riconoscimenti a 34 imprese associate a Confartigianato – zona di Saluzzo per i 60, 50, 45, 35 anni di fedeltà Associativa.

«È un appuntamento importante – ha dichiarato Daniela Minetti, presidente di Confartigianato Cuneo – Zona di Saluzzo – che ad ogni edizione sottolinea l’operosità e la capacità dei nostri artigiani. E’ stato anche un’occasione per confrontarsi su tematiche più che mai attuali, quali la sostenibilità ambientale e la transizione energetica. Il sistema produttivo del nostro Paese, che si fonda prevalentemente sulle piccole e medie imprese, ha oggi bisogno di un orientamento chiaro su cui indirizzare i propri progetti di sviluppo. Non dimentichiamo, inoltre, che questo evento ha rappresentato anche un piacevole momento di convivialità, dopo le ristrettezze sociali dovute al Covid, e un gesto di riconoscimento all’impegno dei nostri artigiani associati della zona di Saluzzo».

«L’iniziativa – aggiunge Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo – ha voluto innanzitutto rendere omaggio a imprenditrici e imprenditori che si riconoscono nei principi della Confartigianato, costituendo la base associativa di quella che è la seconda Associazione in Italia per numero di aderenti. Oggi, in particolare, abbiamo bisogno di sostenere le nostre imprese nel percorso verso una sostenibilità e una transizione consapevole. Vi è infine, il senso più profondo della “Fedeltà Associativa”: un ringraziamento verso queste imprese che, come baluardi di un’economia sana e vivace, sono un importante presidio del territorio, generando economie e relazioni, dando occupazione e contribuendo allo sviluppo del nostro tessuto sociale».

 

Hanno ricevuto il premio per la Fedeltà Associativa

60 Anni
Vassallo Giovanni Termica Sanitaria srl (Manta – Termoidraulici)

50 Anni
Zenone Alfredo e Becchio Marco & C. snc (Costigliole Saluzzo – Autotrasporti)
Geuna Riccardo (Barge – Barbiere)
Autoriparazioni di Rivoira Silvio e Decostanzi Valter srl (Saluzzo – Autoriparatori)

Oltre 45 Anni
F.lli Rostagno di Rostagno C. A. & G. snc (Saluzzo – Termoidraulici)
Vincenti Officine srl Projects & Prototypes (Revello – Officina Meccanica)
Vincenti Piergiorgio & C. snc (Revello – Officina Meccanica)
Gruniverpal srl (Piasco – Produzione Gru Semoventi)
La Cartotecnica di Bosco Alessandro & Reinaudo Ennio snc (Saluzzo – Produzione Packaging)
Audisio F.lli snc (Saluzzo – Restauro E Produzione Mobili)

45 Anni
Allemano Mirella & C. snc (Saluzzo – Antica Panetteria)

Oltre 35 Anni
Autoriparazioni di Rivoira Silvio e Decostanzi Valter srl (Saluzzo – Autoriparatori)
Tredesini Walter – già Tredesini Carlo (Manta – Impresa Di Pulizie)

35 Anni
Vottero Riccardo & C. snc (Bagnolo Piemonte – Lavorazione Marmi In Pietra Di Luserna)
Bolatti Massimo (Torre San Gorgio – Impresa Di Pulizie)
Dossetto Giuseppe Lavorazioni Pietre snc (Sanfront – Estrazione E Lavorazione Pietre)
S.G. Portoni di Sarzotti Chiara & C. sas (Scarnafigi – Automazione Cancelli)
Olivero & Avalle snc di Avalle Bruno & C. (Saluzzo – Impianti Elettrici)
Principiano Valter (Saluzzo – Autotrasporti)
Perrone F.lli di Perrone Paolo & C. snc (Bagnolo Piemonte – Lavorazione Marmi In Pietra Di Luserna)
Cortese Giuseppina (Carde’ – Antica Panetteria)
Anghilante Anselmo & C. snc (Costigliole Saluzzo – Officina Meccanica)
Canavese Silvano Impianti srl (Saluzzo – Impianti Di Rscaldamento)
Caseificio Vincenzo Quaglia srl (Scarnafigi – Produzione Formaggi)
Domenino Giuseppe snc (Barge – Lavorazione Porfidi E Pietre)
Morello Valerio (Manta – Costruzioni Edili)
Colomba Luciano & C. snc (Bagnolo Piemonte – Lavorazione Marmi In Pietra Di Luserna)
Vaira Roberto (Moretta – Impianti Elettrici)
Bianco Chinto Gabriele (Saluzzo – Idraulico)
Pellicceria Morero Dante sas (Saluzzo – Laboratorio Artigianale Pellicce)
Biei Ivo (Scarnafigi – Costruzioni Edili)
Massenz Anthony (Saluzzo – Acconciature Uomo/Donna)
Vetreria Peracchia Fratelli snc (Revello – Lavorazioni Artigianali In Vetro)
Pasticceria Almonte sas di Almonte Giovanni & C. (Saluzzo – Pasticceria Almonte)
Girello Danilo Vincenzo (Saluzzo – Acconciature Uomo/Donna)
Sibilla Ivo (Manta – Costruzioni Edili)

 




Sono 31.868 (+38 rispetto a ieri) le persone positive al Covid19

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.272 (+13 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3244 (+2) Alessandria, 1584 (+1) Asti, 845 (+0) Biella, 2467 (+2) Cuneo, 2368 (+0) Novara, 13.518 (+6) Torino, 1109 (+2) Vercelli, 964 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 173 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 638 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

 

I DECESSI RESTANO 4136

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte. Il totale rimane 4136 deceduti risultati positivi al virus.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

 

Sono 31.868 (+38 rispetto a ieri, di cui 33 asintomatici. Dei 38 casi, 10 screening, 26 contatti di caso, 2 con indagine in corso. I casi importati sono 7 su 38) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4125 Alessandria, 1889 Asti, 1056 Biella, 2966 Cuneo, 2836 Novara, 16.024 Torino, 1402 Vercelli, 1157 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 274 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 139 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3 (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 85 (-2 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 734.

I tamponi diagnostici finora processati sono 521.071, di cui 286.612 risultati negativi.

 




Semplificazione: salgono a 1.942 gli emendamenti. Non era mai successo nella storia del Consiglio regionale

Sono saliti a 1.942 – nel giro di una manciata di ore – gli emendamenti al provvedimento sulla semplificazione, ovvero il Disegno di legge 83, “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020”.

Un record nel record, se si pensa che già questa mattina in apertura di seduta, presieduta da Stefano Allasia, gli emendamenti depositati erano quasi 1.350, il numero più alto nei cinquant’anni di storia dell’Assemblea legislativa piemontese. Il gruppo Luv ne ha presentati un migliaio, circa ottocento il M5s e una novantina il Pd. Alcuni emendamenti sono poi della Giunta.

Nella seduta pomeridiana, dopo il respingimento da parte della maggioranza di una serie di questioni preliminari e pregiudiziali alla discussione del provvedimento, poste dalle forze di opposizione, l’esame dell’articolato è entrato nel vivo con la presentazione degli emendamenti all’articolo 1, proposti – oltre che dalla Giunta regionale – dal Pd (primo firmatario Maurizio Marello) e dal M5s (prima firmataria Francesca Frediani).

 




Unioncamere Piemonte: Previsioni occupazioni, oltre 25mila entrate previste a marzo 2021

Dati in ripresa rispetto al 2020 (+46,2%), ma ancora distanti dai livelli del 2019 (-11,4%).

Si registrano difficoltà nel reperimento di specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche

Sono circa 25.060 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per marzo 2021, 7.910 unità in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e 3.220 unità in meno rispetto all’analogo periodo del 2019, quando l’economia non era ancora stata investita dalla pandemia da Covid-19. Il 78% riguarderà lavoratori dipendenti, mentre il 22% sarà rappresentato da lavoratori non alle dipendenze. Nel 31% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 69% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Complessivamente nel trimestre marzo-maggio 2021 le entrate stimate saranno circa 69.360.

Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

            

Delle 25.060 entrate previste in Piemonte nel mese di marzo 2021 il 16% è costituito da laureati, il 34% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano entrambi il 24%.

In uno scenario caratterizzato ancora dalle restrizioni per il Covid e dall’incertezza legata all’andamento della campagna vaccinale, sono, ancora una volta, i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro (60%, dato in forte calo però rispetto al 68% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente). Il comparto manifatturiero, genera circa il 28% della domanda di marzo 2021 mentre il settore edile, grazie anche ai nuovi incentivi, segna oltre 3mila entrate programmate nel mese di marzo e poco meno di 9mila per l’intero trimestre marzo maggio 2021.

Il 21% delle entrate previste per marzo 2021 nella nostra regione sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, il 37% sarà costituito da operai specializzati e conduttori di impianti, il 31% riguarderà impiegati, professioni commerciali e dei sevizi e l’11% profili generici.

 

A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (39%), segue l’area commerciale e vendita (19%) e quella tecnica e di progettazione (20%), la logistica si attesta all’11%, seguita dall’area amministrativa con il 6% delle entrate previste.

 

Permangono, infine, le difficoltà di reperimento di alcune figure professionali: in 35 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono, infatti, di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, quota superiore rispetto a quella media nazionale (32 imprese su 100).

Le professioni più difficili da reperire in regione, così come a livello nazionale, a marzo 2021 sono gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche.




Si rafforza la collaborazione tra il Politecnico e l’Inail Piemonte

È stato firmato questa mattina il protocollo tra il Politecnico di Torino e la Direzione regionale Inail Piemonte la cui sigla, prevista per i primi di marzo, era stata rinviata per l’emergenza Coronavirus.

Nel frattempo, le parti hanno continuato a collaborare con altri autorevoli partner al Progetto guidato dal Politecnico “Imprese aperte, lavoratori protetti”, per consentire un rientro controllato ma pronto sui luoghi di lavoro e di aggregazione sociale per la fase 2 post lockdown da COVID.

Con la firma del documento le parti non solo consolidano la collaborazione già avviata ma sanciscono anche il loro impegno a realizzare insieme nuove attività per sviluppare ulteriormente, in un’ottica innovativa, progetti di prevenzione.

Il protocollo consiste in un accordo-quadro di durata triennale e prevede che Politecnico e Inail Piemonte, individuati gli ambiti di intervento, stipulino specifiche convenzioni (accordi attuativi) attraverso cui avviare progetti mirati per realizzare buone pratiche e soluzioni tecnologiche, scambiare informazioni, condividere prodotti informativi, avendo cura di divulgare i risultati di queste attività attraverso conferenze, seminari e workshop diretti a studenti, professionisti, aziende e operatori di settore.

Apposite iniziative potranno essere dedicate a migliorare la conoscenza dei rischi nello svolgimento delle attività lavorative, con particolare riguardo alle piccole e medie imprese.

Uno dei punti più qualificanti dell’accordo quadro riguarda infine l’attenzione dedicata alla crescita tecnico-professionale del personale e all’attività formativa e informativa degli studenti del Politecnico, per la diffusione tra gli allievi dell’Ateneo delle conoscenze e delle logiche sottese alle tutele lavorative e della cultura della prevenzione, anche attraverso l’elaborazione di tesi di laurea, l’organizzazione di visite e stage didattici e/o lo svolgimento di esercitazioni. All’attività formativa universitaria potrà inoltre affiancarsi quella post-universitaria con l’attivazione di corsi di Dottorato di ricerca e di Master universitari.

Il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco commenta: “In un momento nel quale la sicurezza degli ambienti di lavoro assume dimensioni nuove e del tutto inattese, riteniamo che solo una stretta collaborazione tra tutti i soggetti in campo, a partire dai lavoratori e arrivando ai datori di lavoro, ai responsabili della sicurezza, ai soggetti cui compete la prevenzione e la vigilanza e a quelli che si occupano della ricerca, possa rendere fabbriche e uffici realmente protetti.

Grazie all’accordo con Inail Piemonte, con cui la collaborazione è già attiva da anni in numerosi settori, potremo garantire un ulteriore supporto alle imprese, in rapporto a un mondo del lavoro che sta evolvendo velocemente nelle professionalità richieste, nei modi di esprimerle e nelle problematiche di sicurezza sottese”.

Aggiunge il Direttore regionale Inail, Giovanni Asaro “In questi ultimi venti anni all’Inail sono stati attribuiti nuovi compiti che hanno consentito l’evoluzione del ruolo dell’Istituto da soggetto erogatore di prestazioni assicurative a soggetto attivo di protezione sociale, per tutelare i lavoratori non solo dopo il verificarsi di infortuni e malattie professionali, ma anche e soprattutto a partire dalla prevenzione di questi ultimi. Essenziale in quest’ottica è la diffusione capillare di una buona informazione e formazione, le sole che possono consentire, ora più che mai, di lavorare in sicurezza.

Per questa ragione – prosegue Asaro – l’Istituto ha sempre ritenuto fondamentale l’attivazione di accordi di collaborazione in ambito territoriale con gli Atenei, tra cui il Politecnico di Torino, eccellenza accademica di livello internazionale e polo di conoscenze tecniche di altissimo livello. Con la firma di questo protocollo potremo unire gli ambiti delle rispettive competenze ed esperienze per contribuire alla diffusione della cultura della prevenzione, con iniziative e soluzioni progettuali innovative, utili sia alle aziende che ai lavoratori, e alla disseminazione delle tematiche relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso la progettazione condivisa di attività formative di livello sia universitario, rivolte agli studenti del Politecnico, che post universitario, ad esempio attraverso corsi di Dottorato di ricerca e di Master”.

 

 

 

 




L’India guarda a Torino per sviluppare il comparto siderurgico

L’Unione Industriali Torino ha accolto stamani una delegazione della Repubblica Federale dell’India, guidata dall’ambasciatrice Neena Malhotra e composta da imprenditori e rappresentanti del Ministero dell’energia indiano, in visita nella sede di via Fanti per approfondire alcune tematiche relative al settore siderurgico secondario, in particolare riguardanti gli ambiti della rilaminazione e delle fonderie.

Focus dell’incontro, lo scambio di conoscenze con il sistema industriale torinese e l’individuazione di possibili opportunità di business congiunto, attraverso lo sviluppo di relazioni dirette con quelle aziende del territorio che abbiano le caratteristiche per proporsi quali fornitori di impianti, know-how e nuove tecnologie.

La mattinata, conclusa da una serie di incontri B2B, è inoltre stata caratterizzata da un workshop realizzato in collaborazione con la Federation of Indian Chambers of Commerce & Industry, al quale, in rappresentanza della siderurgia torinese, è intervenuta con una testimonianza la AFV Acciaierie Beltrame spa.

L’appuntamento nasce nell’ambito del progetto “Energy Efficiency Industry & Data” che supporta il Bureau of Energy Efficiency (BEE) e il Ministero dell’energia indiano (MoP) nel rafforzare le capacità delle aziende del settore siderurgico che non partecipano all’emission trading (Perform Achieve and Trade- PAT) ad implementare tecnologie ad alta efficienza energetica e sostenere il miglioramento dei processi industriali.