Marsiaj: “Con il folle rincaro dell’energia elettrica e del gas, il rischio è un nuovo lockdown”

“Questo potrebbe essere l’inverno più freddo da molti anni a questa parte. L’aumento folle dei costi dell’energia elettrica e del gas rischia di bloccare molte delle nostre fabbriche, mentre l’industria è in grande ripresa con ordini ed export che stanno tornando ai livelli pre pandemici.

Già nel secondo semestre del 2021 ci sono stati forti rincari. Adesso molti imprenditori potrebbero essere addirittura obbligati a fermare gli impianti e tener chiuse le fabbriche per non subire perdite disastrose a causa di bollette che lieviteranno nel 2022 rispetto al 2021 del 320% per il gas e del 150% per l’energia elettrica, secondo le previsioni del Consorzio Unionenergia dell’Unione Industriali di Torino. Un costo insostenibile per le imprese, già in difficoltà per il rialzo dei prezzi delle materie prime.

Sarebbe un nuovo lockdown, ma dovuto a speculazioni e a fattori geopolitici, come il blocco del nuovo gasdotto Nord Stream 2. È urgente, quindi, che il Governo intervenga potenziando gli aiuti concreti già inseriti nella Finanziaria, altrimenti l’impatto sulla nostra economia e sulla tenuta sociale dell’intero Paese e del nostro territorio sarebbe disastroso”.




Unanime il Consiglio regionale chiede la liberazione di Djalali

Il Consiglio regionale è impegnato “ad attivarsi con urgenza presso i ministeri competenti affinché continui l’azione presso le autorità iraniane per chiedere l’immediata revoca della condanna a morte del dottor Djalali e si faccia promotrice di ogni forma di sensibilizzazione e mobilitazione per la scarcerazione del medico e ricercatore.”

Così dispone, proprio nella Giornata internazionale dei diritti umani, l’ordine del giorno 449 “Richiesta di un intervento urgente per il rilascio del ricercatore Ahmadreza Djalali, ingiustamente detenuto in Iran”, sottoscritto da tutti i gruppi, primo firmatario Domenico Rossi (Pd) e approvato oggi all’unanimità dall’Assemblea di Palazzo Lascaris.

Poco prima, una delegazione consiliare – guidata dal presidente Stefano Allasia e composta dai membri dell’Udp, Gianluca Gavazza e Michele Mosca (Lega) e i consiglieri Silvio Magliano (Moderati) e Rossi – aveva incontrato un gruppo di attivisti pro Djalali, con una rappresentanza di Amnesty International e del Partito radicale, che manifestava davanti alla sede del Consiglio regionale .

“Nella giornata mondiale dei diritti umani, il voto unanime dell’assemblea legislativa  a questo atto di indirizzo, assume un valore ancora più rilevante. Come già affermato nel mio appello della scorsa settimana, chiedo che venga annullata la pena capitale al ricercatore irano-svedese  Ahmadreza Djalali – afferma Allasia – e che si disponga il suo rilascio. Nessuna ragione di Stato giustifica l’uccisione di un uomo, la pena di morte è un atto atroce che viola il diritto alla vita.”

Infatti, il presidente Allasia già la scorsa settimana, aveva pubblicato un appello a favore del ricercatore che aveva operato all’Università del Piemonte Orientale di Novara e che è recluso in isolamento presso la prigione iraniana di Raja’i Shahr a Karaj.




Detriti sulla Sp 255 della Val Clarea, strada momentaneamente chiusa

È momentaneamente chiusa al traffico la strada provinciale 255 della Val Clarea, che congiunge Giaglione con il fondovalle. Le forti piogge di ieri hanno causato una colata detritica che dall’alveo di un rio laterale si è riversata sulla strada. I mezzi della Città metropolitana di Torino e delle ditte incaricate sono intervenuti nella notte per aprire un varco e consentire il passaggio, al momento necessariamente limitato, ai mezzi di servizio. In queste ore stanno intervenendo i tecnici della Viabilità della Città metropolitana per verificare la situazione. 




A Giorgio Marsiaj il Premio Speciale EY 2021 “. Per la resilienza che ha caratterizzato il suo stile imprenditoriale”

Giorgio Marsiaj ha ricevuto ieri a Milano il Premio Speciale EY, nell’ambito del Premio EY L’imprenditore dell’anno – Edizione 2021 “per la resilienza che ha caratterizzato il suo stile imprenditoriale e che ha saputo mettere a servizio della comunità nella guida dell’Unione Industriali di Torino, dimostrando grande attitudine alla valorizzazione delle risorse del territorio, promuovendo lo sviluppo e il rafforzamento sistemico delle filiere sostenibili, digitali e innovative, sempre con uno sguardo attento alla conservazione del patrimonio artistico e culturale della città, attraverso la Presidenza della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino”.

Marsiaj è fondatore, presidente e amministratore delegato di Sabelt, presidente dell’Unione Industriali Torino e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino.

“Sono onorato e anche molto emozionato. Il premio di Ernest & Young è un grande riconoscimento per la mia lunga carriera di imprenditore e manager, che mi ha portato alcuni anni fa a riacquistare la Sabelt per esaltarne tutte le potenzialità all’interno delle filiere di eccellenza nei settori automotive e aerospaziale. Ma è anche un tributo al mio impegno come “civil servant” al servizio dell’Unione Industriali e della comunità torinese, puntando su temi che da sempre considero fondamentali come la crescita delle imprese, l’inclusione sociale, la creazione di lavoro e la valorizzazione e diffusione della cultura nel nostro territorio”.

 

 

 

 




Il Piemonte ospiterà gli European Cross Country Championships del 2021

La Regione Piemonte è onorata di poter annunciare che la candidatura a ospitare gli European Cross Country Championships 2021 è stata premiata dal comitato organizzatore dell’evento e che quindi la ventottesima edizione degli europei di corsa campestre si terranno a Torino, nel Parco della Mandria, nel dicembre del 2021.

La decisione è stata annunciata oggi a Istanbul, dove era presente anche l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca.

Per la quarta volta, l’Italia diventa il palcoscenico internazionale per questa gara di atletica, che vedrà sfidarsi nel verde atleti provenienti da tutta Europa. Più di 600 sportivi, infatti, arriveranno in Piemonte per prendere parte alla competizione.

« Si tratta di un grande successo per la nostra Regione – affermano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -.

Il Piemonte si dimostra una terra capace di attirare le competizioni sportive internazionali grazie alla bellezza delle sue aree naturali ma anche grazie alla capacità organizzativa che ormai ci è riconosciuta ovunque.

Questo evento avrà la capacità di attrarre in Regione grandi atleti e sarà un ottimo palcoscenico per mostrare a tutti le nostre competenze nel gestire gare simili ma anche per mostrare le bellezze paesaggistiche e architettoniche che rendono il Piemonte una grande Regione italiana. Dobbiamo mettere a sistema i grandi eventi che ospiteremo, come le Atp Finals, e fare in modo che dialoghino tra loro».  

Queste le parole del presidente Fidal, Alfio Giomi, dalla Turchia: « Tornare a organizzare un campionato europeo di cross a pochi anni da un’edizione straordinaria come quella di Chia è motivo di soddisfazione. Ancora una volta l’evento si svolgerà in una location particolare e affascinante come il Parco della Mandria, che rappresenta un motivo di interesse per tutti, come si è visto anche nella presentazione di oggi. Per noi è fondamentale il supporto della Regione Piemonte, che è stata accanto al comitato organizzatore. Stiamo inoltre studiando una partnership con le Atp Finals, che Torino ospiterà proprio dal 2021. Il lavoro inizia da subito, nell’ottica di un percorso che vuole portarci agli Europei di Roma 2024».




CCIAA TO: A Dubai per costruire opportunità

500 partecipanti provenienti da oltre 100 paesi, 80 speaker internazionali, 40 sessioni di dibattito sui temi dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico. Questi i numeri della 12a edizione del World Chambers Congress, il Congresso Mondiale delle Camere di commercio, che si apre domani a Dubai fino al 25 novembre.

 

Tema della manifestazione sarà “Generation Next: Chambers 4.0”, dedicato alle trasformazioni che stanno rivoluzionando il commercio e il business globale: l’evento rappresenta un momento di confronto e di benchmarking tra le Camere di commercio di tutto il mondo, per delineare quali servizi si possono offrire alle imprese locali per affrontare i cambiamenti, cogliere le opportunità, rimanere competitivi.

 

In questo contesto, la Camera di commercio di Torino partecipa all’evento con una delegazione guidata dal Presidente Dario Gallina, già membro del Board dell’Executive Council di ICC WCF (International Chamber of commerce – World Chambers Federation). Previsto anche uno spazio espositivo all’interno dell’area fieristica del Congresso, base per incontri istituzionali e presentazioni del territorio torinese e piemontese.

 

Andiamo a Dubai per sviluppare una rete di contatti a beneficio delle nostre imprese: nel 2020 l’interscambio Piemonte-Emirati Arabi ha raggiunto, nonostante la pandemia, i 224,3 milioni di euro, con una bilancia commerciale nettamente a nostro favore – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – In questi giorni vogliamo quindi consolidare i rapporti già esistenti, grazie all’ampia rete internazionale garantita dalle Camere di commercio di tutto il mondo. Rinnoveremo accordi di collaborazione con partner istituzionali emiratini, come la Camera di commercio di Sharjah – e sigleremo nuovi accordi con enti prestigiosi come DAFZA (la Dubai Airport Free Zone), per facilitare l’accesso delle imprese torinesi non solo al mercato emiratino, ma all’intera area dei paesi del Golfo di cui gli Emirati rappresentano il maggiore hub logistico”.

 

Nel 2020 il Piemonte ha esportato negli Emirati Arabi 211,2 milioni di euro con un calo del 19,2% rispetto al 2019 che si era chiuso con 261,3 milioni di euro. Nei primi sei mesi del 2021 il Piemonte ha già esportato per 123,6 milioni di euro, in netta crescita rispetto allo stesso periodo del 2020 che si era chiuso con 102,1 milioni.

Il 97,9% dell’export è costituito da prodotti delle attività manifatturiere; esportiamo principalmente macchinari (22,3%), prodotti alimentari (22,1%), prodotti tessili e abbigliamento (15%), prodotti chimici (7,6%) e mezzi di trasporto (6,2%). Siamo la 5° regione italiana per export negli Emirati Arabi Uniti e incidiamo per il 5,3% sull’export nazionale.

 

La Camera di commercio di Torino è attiva da anni negli Emirati Arabi e nell’area del Golfo. Nel 2020 è stato siglato un accordo con l’Halal Trade and Marketing Centre di DUBAI (HTMC), ente emiratino specializzato nel training e nel matching commerciale per facilitare l’accesso delle imprese alle opportunità offerte dal mercato Halal internazionale nei settori food&beverage, cosmetica, fashion e design.

 

Da questo accordo è nato nel 2021 il progetto “Torino-Emirati Arabi”, mirato ad accompagnare le aziende dei settori food & beverage e cosmetica nell’accesso al mercato della Grande Distribuzione Organizzata emiratina: l’iniziativa, consistente in un percorso di informazione, formazione e incontri commerciali, prevede lo sviluppo delle vendite sia via e-commerce sia on-site.

 

La Camera di commercio di Torino, inoltre, mette inoltre a disposizione delle imprese torinesi servizi di informazione specifici dedicati ai mercati dell’area MENA (Middle East and North Africa): sia nell’ambito dello sportello per l’internazionalizzazione Wordpass con focus su import-export e certificazione Halal, sia nell’ambito del progetto Export Library attraverso la realizzazione di materiale informativo sui vari paesi dell’area, a disposizione di imprese e operatori economici sul sito della Camera di commercio di Torino.

 

 

 

 

 




Confartigianato Cuneo ha inaugurato il nuovo ufficio recapito a Santo Stefano Belbo

Confartigianato Imprese Cuneo, proseguendo nella strategia di rendere sempre più capillare la sua presenza sul territorio cuneese per offrire maggiore sostegno alle imprese associate, ha inaugurato in data odierna il suo nuovo ufficio recapito a Santo Stefano Belbo. Con un locale ampio e luminoso, ubicato nella zona centrale del paese e dunque di facile accessibilità per gli associati, l’Associazione investe nella prossimità, offrendo agli imprenditori cuneesi che operano in quella zona di confine con la provincia astigiana, una nutrita offerta di servizi ed una accurata consulenza nei vari ambiti economici, finanziari e giuridici. 

All’evento inaugurale hanno partecipato il sindaco Laura Maria Cristina Capra e l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Genesio Icardi. Per Confartigianato Cuneo erano presenti il presidente territoriale Luca Crosetto, il direttore generale Joseph Meineri e il presidente della zona di Alba Daniele Casetta. 

L’ufficio, sito in via XX Settembre, 18/20, va a completare la presenza di Confartigianato nella Granda con 12 “sedi di zona” (Alba, Borgo S.D., Bra, Carrù, Ceva, Cuneo, Dogliani, Dronero, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano) e 7 “uffici recapito” (Bagnolo Piemonte, Busca, Canale, Garessio, Peveragno, Racconigi, Santo Stefano Belbo).

«Essere vicini alle imprese e ben radicati sul territorio – spiegano i presidenti Crosetto e Casetta – rappresentano da sempre un importante punto di forza della nostra Associazione. Questo ci permette di essere più efficaci nel sostenere l’imprenditorialità locale, andando a intercettare esigenze e problematiche che risultano così differenti in un territorio grande come il nostro. Attraverso i nostri sportelli diamo concretezza alla nostra azione di rappresentanza e tutela del comparto artigiano e affianchiamo gli imprenditori con un ampio ventaglio di servizi, consulenze e opportunità, proponendoci alle imprese come un partner affidabile per nascere, competere e crescere in un mercato in continua evoluzione, grazie ad un sistema di soluzioni innovative e integrate».

Nell’occasione, Confartigianato Imprese Cuneo insieme a Med.Art., società di supporto alla Medicina del Lavoro del Sistema Confartigianato, ha anche lanciato l’iniziativa “Vaccine Day” che si svolgerà domenica 3 ottobre p.v.

Nel corso dell’intera giornata, presso l’hub vaccinale dell’Associazione sito in corso IV Novembre, 11 a Cuneo, previa prenotazione allo 0171/451.111, potranno vaccinarsi datori di lavoro e dipendenti che ancora non siano muniti di green pass.

«Confartigianato Cuneo – osserva l’assessore regionale Icardi dimostra con l’apertura del nuovo Ufficio Recapito di Santo Stefano Belbo di essere sempre più vicina ai bisogni dei propri associati e al tessuto produttivo del territorio. Una sensibilità che si riflette anche nella disponibilità offerta alla Sanità pubblica in occasione della lotta al Covid-19, prima con l’apertura del Centro vaccinale presso la sede di Cuneo e poi con l’iniziativa delVaccine Day” del prossimo 3 ottobre. Sono grato a Confartigianato Cuneo che in questo modo contribuisce ad alleggerire la pressione sul sistema sanitario e sugli ospedali, dimostrando di saper fare sistema per la tutela della salute, bene primario di tutti i cittadini e dei lavoratori».

«E’ molto importante – commenta il direttore generale Meineri che la nostra Associazione collabori strettamente con le istituzioni per far sì che la produttività riprenda stabilmente a crescere. Il futuro delle nostre imprese, del territorio e delle nostre famiglie passa inevitabilmente attraverso la più ampia diffusione del vaccino. Solo sconfiggendo il Covid potremo riprogrammare finalmente una vera ripartenza». 

«La nostra realtà – sottolinea la responsabile di Med.Art. Cristina Truccoè felice di mettersi nuovamente al servizio dei lavoratori e delle imprese per aiutarli a superare questo momento in cui il green pass è uno strumento imprescindibile per lavorare. E’ necessario che tutti si convincano che vaccinarsi è fondamentale, la via maestra per tornare ad una vita normale».




CCIAA Torino: L’anno del Covid frena la spesa

Nel 2020 si contraggono i consumi delle famiglie torinesi, concentrati soprattutto su beni di prima necessità, come alimentare e abitazione.
Viaggi e vacanze ai minimi storici. Si preferisce il supermercato e il discount, ma cresce l’e-commerce. Aumentano le famiglie risparmiatrici, ma molte (40%) denunciano perdita di potere di acquisto.

Presentati oggi i dati della tradizionale indagine della Camera di commercio di Torino sulle spese delle famiglie torinesi, arrivata quest’anno alla 24° edizione. Anche nel 2020 sono state indagate complessivamente 240 famiglie residenti a Torino città o nella prima cintura attraverso la compilazione di questionari che analizzano le diverse tipologie di spesa, più o meno ricorrenti, le abitudini e i luoghi di acquisto preferiti.

Una spesa più sobria e limitata alle cose essenziali. Questa è stata la scelta quotidiana per le famiglie torinesi alle prese con un 2020 in cui si rinuncia al superfluo: il non alimentare registra il calo più significativo degli ultimi 10 anni – commenta Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Cresce il numero delle famiglie che risparmiano, anche in conseguenza delle minori occasioni di spesa, ma allo stesso tempo raddoppiano le famiglie che lamentano perdita di potere d’acquisto”.

 

I dati dell’indagine

A fine 2020 la spesa media mensile delle famiglie torinesi si è fermata a 2.430 euro, in calo rispetto al 2019 del -4,8% (-123 euro), di poco al di sotto dei livelli raggiunti nel 2016.

 

 

Nel 2020 sono state le spese non alimentari a determinare l’arretramento dei consumi: con 2.016 euro registrano infatti un calo del –6,3% rispetto al 2019. Si tratta in assoluto della flessione più consistente registrata negli ultimi 10 anni. Continuano a crescere, invece, le spese alimentari (+3,2%), arrivando a rappresentare il 17% del totale della spesa (era il 15,7% nel 2019).

 

Nel 2020 si conferma dunque la modifica del paniere delle famiglie torinesi: i consumi vedono una crescita forzata solo nei beni essenziali, a scapito di quasi tutte le spese voluttuarie. La crisi ha colpito indistintamente tutte le famiglie torinesi, a prescindere dalla tipologia o dalla condizione economica: a far registrare la frenata più importante, però, le famiglie con figli (-10,6% rispetto al 2019).

 

Le spese alimentari

La spesa alimentare nel 2020 è pari a 414 euro (+3,2% rispetto al 2019; +13 euro). Le prime tre categorie di spesa rappresentano poco meno della metà del paniere complessivo: carni e salumi, il 21,4%, si collocano al primo posto; seguono latte e formaggi e pane e cereali.

L’aumento più significativo è però da registrarsi nei cibi pronti e da asporto con un +34%, +5 euro.

 

Le spese non alimentari

La spesa non alimentare mensile si attesta a 2.016 euro (-6,3%; -136 euro rispetto al 2019). In un calo generalizzato delle spese voluttuarie, a crescere sono quasi esclusivamente voci di prima necessità.

 

Voci di spesa in aumento

L’abitazione, a cui si sommano anche le utenze domestiche, continua ad essere la componente principale della spesa non alimentare: nel 2020 rappresenta il 49,6% delle spese non alimentari, ed è in crescita del +3,1% rispetto al 2019 (+31 euro).

Salgono poi del +29,5% alcune spese legate alla cura e all’igiene personale (+13 euro) probabilmente per l’acquisto intensivo di alcuni articoli sanitari come mascherine o gel disinfettanti.

Dopo un calo nei primi sei mesi, dall’estate in avanti riprendono gli acquisti per articoli sportivi ed il tempo libero che crescono del 13,5% (+6 euro) a livello annuo. In aumento anche le spese in istruzione pari a 36 euro (+4 euro).

 

Voci di spesa in diminuzione

Il calo più significativo, con un -18,3% e -57 euro, è da imputare alla macro voce degli “altri beni e servizi” che complessivamente scende a 256 euro; qui il tempo libero rappresenta la voce più significativa includendo le spese per viaggi e vacanze (-54 euro) e i pasti fuori casa (-30 euro). Le spese per viaggi nel 2020 sono in assoluto le più basse registrate negli ultimi dieci anni.

 

 

Con 69 euro medi mensili (-25 euro), in calo del -26,2%, le famiglie torinesi destinano a vestiario e calzature il 3,4% delle spese non alimentari. In questo caso però la diminuzione non è imputabile solo al Covid, ma prosegue un andamento già evidenziato in passato: questa voce infatti è in calo per il terzo anno consecutivo.

 

Nella voce trasporti e comunicazione (-24 euro; il 13,8%) la flessione del 7,8% è dovuta principalmente alla macro categoria dei trasporti (-18 euro), dove si registra un calo delle spese in benzina, gasolio e in acquisto di biglietti per i mezzi pubblici, treni e aerei. Diminuiscono, anche se meno marcatamente, le comunicazioni (-5 euro), dove il calo si è registrato nelle spese connesse alla telefonia come acquisto, bollette, internet     (-5 euro), categoria che nei primi mesi del 2020 aveva visto un significativo incremento.

 

In calo del 7,9% (-10 euro) la spesa in ricreazione, spettacolo e cultura dove com’è noto crollano gli acquisti di biglietti per cinema, teatro, spettacoli e sport e per gli abbonamenti in palestre e piscine. In flessione anche le spese per giornali, libri non scolastici e cancelleria.

 

Anche se in ripresa nella seconda parte dell’anno, scendono complessivamente su base annua le spese destinate a visite mediche specialistiche e analisi, anche a causa dell’emergenza sanitaria che ha imposto lo stop delle visite mediche/cure non urgenti. Calano poi contemporaneamente le spese per i servizi di assistenza alla persona soprattutto per quanto riguarda asili nido, baby sitter. Stabili invece le spese per assistenza ad anziani e disabili.

 

Il risparmio nelle famiglie

 

Crescono le famiglie che nell’anno della pandemia sono riuscite a risparmiare: il 28% degli intervistati contro il 25% del 2019. Rispetto all’anno pre-emergenza, aumentano soprattutto le famiglie risparmiatrici in condizione economica di autosufficienza (passate dall’8% al 14%) e quelle in fascia media (il 30% nel 2019 e il 34% nel 2020). Sale la quota di reddito risparmiata, passata dal 4% del 2019, al 4,7% del 2020.

 

In generale le famiglie torinesi hanno percepito un ridimensionamento del proprio potere d’acquisto. Raddoppiano infatti le famiglie che dichiarano un calo delle proprie possibilità di spesa rispetto all’anno precedente, passando dal 19,2% al 40%.

 

I principali luoghi di acquisto

Il 2020 ha registrato anche alcuni cambiamenti importanti sulle scelte dei luoghi e dei canali di acquisto. Prosegue il trend, già avviato negli anni precedenti, a favore di strutture di vendita medio–grandi: su super e ipermercati converge, infatti, oltre il 45% delle scelte dei consumatori (con un balzo in avanti di oltre 5 punti percentuale rispetto a un anno prima), e crescono anche i discount passando dal 10,4% al 12,5%. In calo il negozio tradizionale (dal 26,7% al 22%) e il mercato rionale (dal 7,9% al 6,6%).

Anche la scelta di Internet come luogo “virtuale” di acquisto ha ottenuto un’attesa e significativa diffusione, salendo dal 3,8% delle preferenze del 2019 al 5,2% del 2020.

 

I comportamenti durante l’emergenza

Quasi il 77,8% delle famiglie ha dichiarato di aver “speso meno del solito” rispetto al 2019, riducendo o eliminando principalmente gli acquisti di beni considerati superflui. A dettare questo tipo di scelta, sia le minori occasioni di spesa verificatesi durante la pandemia per il 68,8%, ma anche la riduzione del reddito familiare (21,3%). Ma per affrontare il periodo il 31,3% dei nuclei famigliari ha dovuto intaccare i risparmi accantonati.

 




Cuneo. Nel 2021 sono nate 852 aziende a conduzione femminile

Le imprese femminili iscritte al 31 dicembre 2021 al Registro camerale sono 14.950 con un’incidenza del 22,6% sull’universo delle imprese complessivamente registrate in provincia di Cuneo e un grado di imprenditorialità esclusivo  dell’86,9%, più alto rispetto a quello regionale e nazionale (rispettivamente dell’82,9% e dell’80,9%). Più di tre su dieci svolgono la propria attività nel settore dell’agricoltura, otto su dieci sono imprese individuali, l’11,5% è guidato da giovani donne, il 7,3% è amministrato da straniere: è questo l’identikit della componente femminile del sistema imprenditoriale cuneese nel 2021.

 

 

L’analisi dei dati del Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo evidenzia come anche le imprese femminili abbiano sofferto le criticità registrate dal sistema imprenditoriale nel suo complesso e, in particolare, le ricadute negative della pandemia. A fronte della nascita di 852 aziende a conduzione femminile, quota in aumento rispetto al 2020 quando le iscrizioni ammontarono a 737, ne sono cessate 883 (al netto delle cancellazioni d’ufficio), numero inferiore rispetto alle 929 dell’anno precedente.

Il saldo tra i due flussi (iscrizioni e cancellazioni non d’ufficio) è negativo per 31 unità e si traduce in un  tasso di  crescita, comunque migliore rispetto a quello registrato nel 2020, del -0,2%, conseguenza di un discreto dinamismo sul fronte della natalità (+5,7%) non compensato da quello della mortalità (+5,9%)Il dato è meno positivo sia rispetto a quello piemontese (+0,8%) e a quello nazionale (+1,5%), ma migliore rispetto al tasso di crescita registrato in ambito provinciale dal tessuto imprenditoriale complessivo (-0,6%). A livello regionale le imprese femminili della provincia di Cuneo, con un peso del 15,5%, si posizionano subito dopo quelle della provincia di Torino.

Le imprese femminili in provincia di Cuneo e in Piemonte

Anno 2021

Imprese femminili registrate Tasso imprese femminili* Tasso di crescita
Cuneo 14.950 22,6% -0,2%
Piemonte 96.433 22,5% 0,8%

Fonte: elaborazione Camera di commercio di Cuneo su dati InfoCamere

* % di imprese femminili sul totale delle imprese registrate

 

 

L’analisi della presenza delle imprese femminili nei diversi settori economici evidenzia che il comparto merceologico più rappresentato è quello dell’agricoltura (32,4%), che quasi un’impresa su cinque svolge attività commerciali e che più di una su dieci è impegnata nelle altre attività dei servizi, incluse parrucchiere e lavanderie. Quote significative operano, inoltre, nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (9,2%) e nelle attività immobiliari (6,1%). Valutando l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle registrate per settore spicca la forte specializzazione femminile nelle altre attività dei servizi (il 64,9% delle aziende del settore è amministrato da donne) e nei servizi di ricettività, con alberghi e ristoranti (34,5%).

Esaminando in dettaglio i singoli settori emergono dinamiche diverse. Alla contrazione dello stock registrato nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-0,8%) e alla stabilità del commercio (0,0%), si contrappone la crescita del numero di imprese femminili iscritte in agricoltura (+8,3%), nelle attività immobiliari (+3,3%) e nelle altre attività di servizi (+1,7%).

 

I principali settori di attività economica delle imprese femminili

registrate in provincia di Cuneo

Anno 2021

Settore  Imprese femminili registrate al 31/12/2021 Tasso imprese femminili % sul totale delle imprese femminili Tasso di var. % annuo dello stock
Agricoltura, silvicoltura, pesca 4.851 25,8% 32,4% 8,3%
Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 2.813 24,4% 18,8% 0,0%
Altre attività di servizi 1.763 64,9% 11,8% 1,7%
Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 1.369 34,5% 9,2% -0,8%
Attività immobiliari 913 21,4% 6,1% 3,3%

Fonte: elaborazione Camera di commercio di Cuneo su dati InfoCamere

 

L’analisi per forma giuridica conferma che le imprenditrici prediligono organizzare la propria attività come ditta individuale, opzione scelta nel 75,6% dei casi, a fronte di una frequenza del 61,9% osservata a livello complessivo provinciale. Tale scelta è favorita dalla minor onerosità di avvio di questa forma giuridica anche se un rapido turnover è evidenziato da elevati tassi di natalità (6,2%) e mortalità (6,7%). Seguono le società di persone e le società di capitale con incidenze del 14,9% e 8,0% (sono rispettivamente il 22,3% e il 13,6% per l’universo delle imprese cuneesi). Chiudono le altre forme giuridiche, tra le quali trovano spazio le cooperative, che riuniscono l’1,5% delle aziende a conduzione femminile.

 

“Durante la pandemia l’imprenditorialità femminile è stata fortemente penalizzata, ma constato con piacere che i dati resi noti dalla Camera di commercio rappresentano la grande determinazione delle donne cuneesi – sottolinea Egle Sebaste, presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile. Superata la fase più critica dell’emergenza sanitaria le imprese femminili sono tornate a svilupparsi in modo piuttosto significativo. Il Comitato per l’Imprenditoria Femminile – continua Sebaste – è disponibile a fornire supporto alla crescita personale delle imprenditrici su temi essenziali quali la finanza aziendale, il self improvement e la capacità di fare rete.”

 

L’esame della natimortalità delle imprese femminili per forma giuridica rivela un graduale processo di strutturazione delle attività per far fronte alle nuove sfide di mercato: le società di capitale hanno registrato un tasso di crescita positivo (+3,0%), frutto di una natalità (+6,6%) quasi doppia rispetto all’indice di mortalità (+3,6%). Il saldo tra i flussi di iscrizioni e cessazioni è, invece, negativo per tutte altre forme giuridiche. Chiudono infatti il 2021, con un tasso  di  crescita  di segno meno, le società di persone (-0,4%), le imprese individuali  (-0,5%) mentre le altre forme sono stabili.

 

 

Fonte: Camera di commercio di Cuneo su dati InfoCamere

 

 

 

 

 

 




I prestiti ISMEA passano da 25 a 30.000 euro

Con la conversione in legge del “decreto liquidità” (legge 40/2020) sono stati apportati correttivi al sistema dei prestiti agevolati per le imprese agricole colpite dalla pandemia di Covid-19 volti ad ampliare la portata della misura che prevede una copertura al 100% del Fondo ISMEA per finanziamenti fino a 25mila euro.

Più precisamente:
– il limite di 25.000 euro è elevato a 30.000 euro;
– la durata è stata allungata da 6 a 10 anni;
– è previsto che l’ammontare del finanziamento possa essere parametrato, alternativamente, al 25% del fatturato o al doppio della spesa salariale;
– la garanzia al 100% è altresì concessa in favore di beneficiari finali che presentano esposizioni che, anche prima del 31 gennaio 2020, sono state classificate come inadempienze probabili o esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, a condizione che le predette esposizioni alla data della richiesta del finanziamento non siano più classificabili come esposizioni deteriorate. La disposizione si applica a tutte le richieste di garanzia pervenute dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto liquidità (7 giugno 2020).

I nuovi modelli per le domande sono disponibili sul portale L25 e sul sito dell’ISMEA