ComprArtigiano, food artigiano 100% made in Italy per i consumatori di tutto il mondo

Soltanto food rigorosamente artigiano, 100% made in Italy, garantito da Confartigianato. Il meglio della nostra qualità alimentare prodotta dagli artigiani italiani del gusto è ora disponibile per i consumatori di tutto il mondo grazie all’iniziativa ‘ComprArtigiano’ promossa da Confartigianato Imprese e nata dalla collaborazione tra Confartigianato Alimentazione e la società Made in Italy SLC. 

‘ComprArtigiano’ debutta oggi a Roma con il primo punto vendita in Italia, ubicato a Viale Giulio Cesare 74, dove in uno spazio di 200 metri quadri è possibile assaggiare, degustare e acquistare l’eccellenza dei prodotti realizzati dagli artigiani del settore alimentare di tutte le regioni.

Allo store della Capitale si aggiungeranno a breve altri punti vendita in tutto il Paese. Ma, oltre che negli store fisici, la qualità del food artigiano sarà in vetrina sul portale comprartigiano.shop e su un’app dedicata.

Su queste piattaforme digitali i consumatori potranno scegliere ed acquistare le specialità alimentari italiane offerte dalle aziende di tutti settori. “Con ‘ComprArtigiano’ – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – la nostra Confederazione intende valorizzare e proporre ai consumatori di tutto il mondo l’Italia del buon cibo, rappresentata dai prodotti artigiani che sono un piacere per il palato e che generano occupazione, reddito e ricchezza per il nostro Paese.

Nel settore alimentare operano 89.000 aziende artigiane con 156.000 addetti. Nell’ultimo anno l’Italia ha esportato prodotti alimentari per un valore di 35,3 miliardi e l’occupazione del settore, negli ultimi cinque anni, è cresciuta del 12,9%”. “ComprArtigiano – aggiunge Massimo Rivoltini, Presidente di Confartigianato Alimentazione – certifica la qualità delle nostre produzioni alimentari, un patrimonio di bontà, varietà e tradizione unico al mondo. Impariamo ad esserne orgogliosi e a difendere, tutti insieme, chi lo produce. In questo modo difendiamo il futuro dei nostri territori, delle nostre famiglie e delle nostre imprese e offriamo opportunità di lavoro per i giovani”.




Imprese, fino al 22 ottobre è possibile aderire a Piemonte Fabbriche Aperte

L’edizione 2019 di Piemonte Fabbriche Aperte è prevista per il 7 e 8 novembre, e sarà gemellata con il Festival della tecnologia organizzato dal Politecnico di Torino.

Anche quest’anno la Regione Piemonte organizza Piemonte Fabbriche Aperte, l’iniziativa che permette al grande pubblico di visitare i luoghi della produzione industriale piemontese aperti per l’occasione, e di apprezzare le eccellenze imprenditoriali del territorio.

Nei giorni 7 e 8 novembre, le imprese possono proporre dei percorsi di visita nel loro stabilimento (sede di processo produttivo manifatturiero in Piemonte), organizzati e gestiti sulla base delle loro esigenze e disponibilità. Le visite dovranno essere gratuite e potranno essere un’occasione per i partecipanti di conoscere le aziende e la loro propensione all’innovazione tecnologica, capire l’organizzazione della produzione e le fasi dei processi che portano sul mercato prodotti di eccellenza, simbolo della grande tradizione manifatturiera del territorio.

Le imprese interessate devono compilare entro il 22 ottobre 2019 il modulo disponibile online. Dopo una verifica dei requisiti e della coerenza con gli obiettivi della iniziativa, le imprese saranno inserite nel programma di Piemonte Fabbriche Aperte. Sarà cura della segreteria organizzativa della manifestazione contattare ogni impresa per definire i dettagli della partecipazione.

L’iniziativa rientra fra le attività di comunicazione istituzionale del programma operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020.




CCIAA Torino: voucher alternanza per le imprese, ancora un mese di tempo per richiederli

Entro martedì 15 ottobre 2019 le imprese che hanno ospitato nella propria sede ragazzi impegnati in percorsi di alternanza scuola lavoro possono richiedere i voucher messi a disposizione anche quest’anno dalla Camera di commercio di Torino.

Il bando prevede un contributo a fondo perduto pari a 600 euro per ogni studente ospitato, più 200 euro in caso di studente diversamente abile, per un massimo di 6 studenti a impresa.

I fondi stanziati per il 2019 ammontano complessivamente a 400mila euro – spiega Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Si tratta di un contributo concreto e importante offerto alle imprese del territorio, per continuare a supportare le esperienze di alternanza, incoraggiando gli imprenditori a intraprendere questi percorsi di accoglienza, utili all’azienda e fondamentali per i ragazzi. Riteniamo infatti che i ragazzi, grazie all’alternanza, possano avvicinarsi al mondo del lavoro prima, e così poter scegliere in maniera consapevole che cosa voler fare dopo la scuola dell’obbligo”.

Le domande possono essere presentate da micro, piccole e medie imprese (MPMI) con sede legale e/o unità operative nella provincia di Torino, attive e regolarmente iscritte al Registro Imprese camerale e al Registro nazionale alternanza scuola-lavoro. L’unica modalità ammessa di trasmissione delle domande è quella telematica, attraverso il sistema Webtelemaco di InfoCamere.




I Comuni piemontesi lenti a saldare fatture

I Comuni del Piemonte saldano le fatture alle imprese e ai professionisti, con una media di 35 giorni, fuori dai termini di legge dei 30 giorni.

Nel IV trimestre del 2018, le Amministrazioni Locali piemontesi hanno pagato parcelle per oltre 475milioni di euro; solo 664 Comuni su 1190 (quelli di cui si può monitorare l’operato), hanno regolato tutto entro i termini di Legge dei 30 giorni, 429 lo hanno fatto entro i 60, e  97sono andati oltre i 2 mesi. 

E’ questo ciò che emerge dal rapporto elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, da titolo “Tempi medi di pagamento dei Comuni al quarto trimestre 2018”, sui dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

“E’ necessario impegnarsi affinché ci sia la chiusura dei pagamenti entro i 30 giorni – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte – come è previsto dalla legge. Le nostre imprese artigiane non possono permettersi il lusso di attendere il saldo delle fatture oltre il dovuto anche perché a loro volta sono tenute a rispettare il calendario dei vari pagamenti e contributi che devono versare allo Stato. Abbiamo tanti esempi virtuosi di Comuni che saldano tutto con largo anticipo: quindi si può fare”.

Dall’analisi regionale emerge come paghino entro il limite di legge, mediamente, solo il Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta (25 giorni), Friuli-Venezia Giulia (26 giorni), Sardegna (28 giorni) e Veneto (30 giorni). All’opposto i maggiori ritardi nei pagamenti si osservano per Calabria con 49 giorni, Umbria con 47 giorni, Molise e Marche, entrambi con 45 giorni, e Sicilia e Campania con 44 giorni.

Tra le province, sempre a livello nazionale, solo in un quarto di queste si registrano tempi medi di pagamento dei Comuni entro il limite di legge: le più virtuose sono la Provincia Autonoma di Bolzano con 19 giorni, Sondrio e Trieste, entrambe con 21 giorni, Sassari (84milioni di euro) con 22 giorni, Bergamo con 24 giorni ed infine Verona e Valle d’Aosta, entrambe con 25 giorni.

Nel IV trimestre del 2018 (ultimo dato disponibile) le province del Piemonte: Cuneo ha pagato 77milioni in 29 giorni, Novara 44milioni in 29 giorni, Vercelli 24milioni in 32 giorni, Torino 220milioni in 34 giorni, Biella 17milioni in 37 giorni, Verbano 27milioni in 37 giorni, Alessandria  41milioni in 46 giorni e infine Asti 21milioni in 51 giorni.

“Purtroppo ancora tante piccole imprese, troppe, rinunciamo a partecipare ai bandi pubblici per paura dei tempi di pagamento e dei contenziosi – precisa Felici – in questo periodo, dove si parla tanto di un più facile accesso delle microimprese agli appalti di opere pubbliche il cui avvio potrebbe servire a immettere nel mercato importanti risorse economiche, a creare lavoro e a salvare imprese e posti ma se poi i pagamenti vengono effettuati in maniera tardiva, le imprese soffrono enormemente”. “Non dimentichiamoci che i ritardi dei pagamenti– sottolinea Felici – costringono le aziende a rivolgersi sempre al mercato del credito”.

“In ogni caso – conclude Felici – lo diciamo da anni: per noi la soluzione migliore all’annosa questione dei pagamenti rimane sempre la compensazione debiti-crediti secca e diretta”.

A livello nazionale, infatti, in un anno, i versamenti allo Stato dalle imprese fornitrici utilizzabili per la compensazione ammontano a 28,4 miliardi di euro, importo che rappresenta oltre la metà (53,5%) dei 53 miliardi di euro di debiti delle amministrazioni e il loro utilizzo consentirebbe di azzerare il gap relativo al rapporto tra debito commerciale e PIL esistente tra Italia e Unione europea.




Apicoltura: approvato il bando per il Credito di Conduzione

La Regione Piemonte con la Determina 909 del 30/09/2019 ha approvato il Programma Regionale per la concessione di contributi negli interessi sui prestiti per la conduzione aziendale.
Beneficiari
Le aziende apistiche con sede in Piemonte in possesso di partita IVA, fascicolo aziendale, iscrizione in Camera di Commercio e regolarmente denunciati in Anagrafe Apistica Nazionale.
Spesa ammissibile a prestito da 5.000 € a 80.000 € che sarà calcolata moltiplicando il numero di alveari inseriti nel fascicolo aziendale e in Anagrafe Apistica per 150,00 €. Il contributo regionale è fissato nell’1% per le aziende di pianura o collina e a nel 1,5% in quelle di montagna. Le domande vanno presentate sul portale.
Il Bando scade il 31/10/2019.



Nuovo presidente per Finpiemonte Partecipazioni

La Giunta regionale ha designato Francesco Zambon come nuovo presidente del consiglio di amministrazione di Finpiemonte Partecipazioni e Fulvia Massimelli e Veronica Comi come componenti di tale organismo.

Il presidente Alberto Cirio e l’assessore alle Partecipate, Fabrizio Ricca, hanno voluto mettere in evidenza che “di fronte alla sua prima nomina importante la Giunta ha scelto con attenzione dei profili di valore.

È importante l’onesta, ma anche la competenza per chi è chiamato a guidare società pubbliche, e per questo abbiamo voluto in questo ruolo persone di valore. Ringraziamo Luca Remmert e coloro che hanno collaborato al suo fianco in questi anni e buon lavoro, adesso, al nuovo presidente e a tutto il cda”.

Francesco Zambon è stato responsabile Analisi Finanziarie Enti Pubblici Italia e Svizzera per l’agenzia Moody’s Investitor Service, consigliere per la Finanza straordinaria della Città di Torino, dove si è occupato, tra le altre cose, della gestione del processo di costituzione della Holding Partecipazioni, ed è stato anche consulente del Politecnico di Torino e della Regione Piemonte.

Fulvia Massimelli, laureata in Economia e Commercio, si è occupata di controllo di contabilità generale e redazioni di bilanci societari ed ha una vasta esperienza nel campo degli enti no profit e si è occupata di riorganizzazione societaria. Veronica Comi, componente esterno del gruppo di lavoro per la riforma sanitaria della Regione Lombardia, ha ricoperto incarichi dirigenziali nel settore sanitario.




Coldiretti: tutelare Made in Piemonte da sfasamenti climatici

L‘innalzamento dei livelli del mare in Italia sta provocando, infatti, danne alle coltivazioni per la risalita dell’acqua salata, come si evince dal rapporto su oceani e ghiacci dell’Ipcc, il comitato scientifico dell’Onu che ha messo in guardia sul riscaldamento e sull’aumento del livello delle acque.

Il 2019 entra nella top ten degli anni più caldi con una tendenza al surriscaldamento. Eventi climatici violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi, sono ormai all’ordine del giorno.

In Piemonte si confermano i trend nazionali con un’estate caratterizzata da trombe d’aria, grandinate temperature inconsuete che sono passate da essere estremamente elevate a quasi fredde.

Proprio per questo decine di migliaia di agricoltori giovani e studenti scendono in piazza venerdì 27 settembre, in occasione del terzo sciopero mondiale per il clima, al Villaggio contadino di Bologna in uno spazio da 50mila metri quadrati nel cuore nella food valley italiana.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -.

Ci saremo, con i nostri giovani imprenditori, allo sciopero mondiale per il clima che si svolgerà nel contesto del Villaggio di Bologna dove Coldiretti Piemonte sarà presente, nella tre giorni, con oltre 2 mila partecipanti.

Certo, le nostre imprese sono sempre più chiamate ad interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – .

Ci saremo con i nostri giovani imprenditori, allo sciopero mondiale per il clima che si svolgerà nel contesto del Villaggio di Bologna dove Coldiretti Piemonte sarà presente, nella tre giorni, con oltre 2 mila partecipanti.

Certo le nostre imprese sono sempre più chiamate ad interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.

L’agricoltura piemontese vanta 14 Dop, 9 Igp, 18 Docg e 42 Doc, una grande biodiversità che, grazie al lavoro dei nostri imprenditori, viene preservata come, d’altronde, vengono salvate dal rischio estinzione razze autoctone e prodotti cu di cui altrimenti non si avrebbe traccia.”

L’appuntamento è, quindi, per domani, venerdì 27 settembre, nel centro di Bologna, da piazza dell’Otto Agosto al Parco della Montagnola fino a piazza XX Settembre a partire dalle ore 9,00. Sarà presentato il Rapporto Coldiretti su “SOS Clima per l’agricoltura italiana”. Saranno anche al lavoro gli agrichef, i cuochi contadini, con le ricette green delle nonna e verrà illustrato il decalogo della spesa sostenibile con l’aiuto del tutor per fare acquisti nel grande mercato a chilometri zero degli agricoltori di Campagna Amica




300 cantieri aperti per la posa della banda ultra larga

Sono 223 i cantieri aperti per la posa della banda ultra larga (Bul) in fibra e 78 per onde radio in Piemonte.

Questi gli ultimi dati relativi al piano per l’infrastrutturazione digitale in Regione, diffusi oggi dall’assessore all’Innovazione Matteo Marnati a Gattinara (VC) nel corso del Roadshow per la rappresentazione dello stato dell’arte dell’agenda digitale e del piano Bul per la Regione Piemonte e per i territori delle province di Novara e Vercelli.

Nonostante i problemi burocratici, il piano per la posa della banda larga va avanti.

«La banda ultra larga – ha detto l’assessore Matteo Marnatinon è soltanto utile, ma fondamentale per lo sviluppo tecnologico ed economico regionale soprattutto a sostegno del mondo imprenditoriale. Porteremo tutti i servizi regionali in digitale con lo scopo di semplificare ed agevolare le pratiche sia per i cittadini che per le aziende».

L’agenda digitale della Regione Piemonte procede spedita con il piano di finanziamenti previsto dal Programma operativo regionale (Por), del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) Por 2014-2020.

Si registra l’implementazione dello Spid, il Sistema pubblico di identità digitale, che ha una dote finanziaria di 1 milione e 620 mila euro; la realizzazione del Polo regionale dei pagamenti (PagoPa) Piemonte pay, integrato con la piattaforma nazionale, al fine di offrire ai cittadini il Fascicolo del contribuente, con dotazione di 2 milioni 880 mila euro.

Da segnalare anche il fascicolo sanitario elettronico e i relativi servizi online: informatizzazione dell’area clinico-sanitaria, dematerializzazione dei documenti, accessibilità, ritiro referti online o cambio medico, con 17 milioni e 900 mila euro a disposizione; i servizi per l’agricoltura digitale attraverso il Siap, sistema informativo agricolo piemontese, con 1 milione 800 mila euro; il supporto agli enti intermediati dalla Regione Piemonte aderenti a Piemonte pay per 1 milione e 500 mila euro.

C’è poi il “Bip 4 Maas”, biglietto integrato piemonte per Mobility as a service, ovvero l’accesso tramite smartphone ai servizi di mobilità, per 950 mila euro. E ancora, la dematerializzazione dei procedimenti territoriali, come ad esempio delle concessioni e delle riscossioni dei canoni del demanio idrico, della rilevazione delle istanze per la trasformazione del bosco in altra destinazione d’uso, con 700 mila euro disponibili; il cloud computing per la Pa piemontese, per 5 milioni di euro, e la valorizzazione dei dati pubblici attraverso gli open data, con una dotazione di 4 milioni 100 mila euro.




PSR, più spazio ai giovani piemontesi

L’assessore all’agricoltura Marco Protopapa nell’ultima riunione della Giunta Regionale guidata dal presidente Alberto Cirio si è fatto promotore della proposta di una serie di importanti modifiche al Programma di sviluppo rurale 2014 – 2020.

In attesa del varo del nuovo ciclo di programmazione 2021 – 2027 abbiamo deciso di apporre una serie di modifiche al Psr attualmente in vigore per favorire le attività imprenditoriali dei giovani agricoltori piemontesi – spiega l’assessore Protopapa.

In pratica abbiamo incrementato la dotazione finanziaria relativa alla misura 6.1 riguardante l’insediamento giovani agricoltori per un ammontare di un milione e 550 mila euro.

Per i giovani agricoltori di età compresa tra i 18 e 41 anni che decideranno di dare vita a nuove aziende agricole nel territorio regionale, verrà data la possibilità di ottenere il relativo contributo d’insediamento in un arco temporale di 24 mesi dall’attivazione dell’azienda stessa invece del termine perentorio attuale che è fissato in 12 mesi.

La nostra attenzione è stata rivolta anche all’agricoltura di montagna dove operano molti giovani, con l’apporto di nuove risorse che permetterà di aumentare la dotazione dell’indennità compensativa per le zone montane per un ammontare complessivo di 15 milioni di euro per il bando 2019 – conclude Protopapa”.

Le proposte approvate dalla Giunta Regionale sono state inviate ai competenti servizi della Commissione Europea per l’approvazione definitiva.

Per quanto riguarda più in generale l’andamento complessivo del Programma di sviluppo rurale 2014 – 2020 vi è da registrare che nell’ultima riunione del Comitato di sorveglianza è stata approvata la relazione annuale relativa all’anno 2018, dalla quale emerge il raggiungimento degli obiettivi di pagamento ed allo stesso tempo anche dell’obbiettivo di performance, che prevedeva il soddisfacimento di diversi target di tipo finanziari e fisici, tra i quali il numero delle aziende beneficiarie ed il numero di ettari coperti.

Tale raggiungimento di performance ha permesso di sbloccare la riserva prevista che ammonta a 64 milioni di euro che verrà quindi messa nuovamente a disposizione per ulteriori bandi a favore degli agricoltori piemontesi.