Business all’estero: le imprese piemontesi in vetrina su Alibaba.com

Per 30 aziende piemontesi e valdostane si aprono le porte della piattaforma B2B Alibaba.com, attualmente il portale e-commerce più grande al mondo, grazie a “Fai crescere il tuo business all’estero con Unicredit Easy Export su Alibaba.com”.

Il progetto è sostenuto da tutte le Camere di commercio piemontesi e dalla Chambre Valdôtaine (con il coordinamento di Unioncamere Piemonte) oltre che da UniCredit ed è stato presentato oggi in occasione del webinar online che ha visto la partecipazione di oltre 120 aziende collegate.

 

Forte l’interesse manifestato durante l’appuntamento online per il progetto che in questo particolare momento si pone l’obiettivo di contribuire a mitigare l’impatto della crisi economica sul sistema imprenditoriale piemontese aiutando le imprese ad adottare nuove soluzioni per sviluppare il proprio business. L’e-commerce, sia B2C che B2B, sta assumendo una rilevanza strategica e il progetto si inserisce in questo contesto offrendo alle società selezionate l’opportunità di essere presenti con una vetrina e-commerce B2B dedicata e di entrare in contatto con numerosi player internazionali.

 

Il progetto, gestito da Ceipiemonte, è finalizzato a promuovere e accompagnare gratuitamente, per un 1 anno, una selezione di 30 aziende con sede o almeno un’unità operativa sul territorio piemontese o valdostano, attive nei settori agroalimentare, sistema casa (arredo, design, complementi d’arredo, casalinghi, tessile arredo), moda (abbigliamento e accessori), gioielleria e fashion jewellery, salute e benessere.

Requisiti indispensabili per partecipare sono almeno il 20% di fatturato export, una struttura commerciale in grado di gestire le richieste provenienti dai potenziali buyer, la conoscenza della lingua inglese e, preferibilmente, di almeno una seconda lingua straniera.

Far parte del progetto significa poter accedere a un pacchetto completo di servizi finalizzati ad aiutare le aziende a posizionarsi in maniera strategica sulla Alibaba.com: un ciclo di momenti formativi per approfondire tematiche commerciali, fiscali e doganali, comunicazione e corporate image, tecniche di presentazione efficace; accompagnamento per il posizionamento dei propri prodotti sulla piattaforma; assistenza gratuita su quesiti di natura legale, fiscale, doganale.

 

Le aziende selezionate potranno accedere alla piattaforma con il profilo Gold Supplier, il più alto livello di membership di Alibaba.com che consente di massimizzare la propria esposizione e le opportunità di business attraverso alcune funzioni chiave quali priority ranking, product showcase, accesso esclusivo alle informazioni di contatto degli acquirenti.

Per partecipare è necessario compilare il modulo di candidatura sul sito




Chi applica gli ISA versa le imposte senza interessi entro il 20 luglio

Il MEF – Ministero Economia e Finanze  ha annunciato la proroga dei termini dei versamenti in scadenza il 30 giugno prossimo al 20 luglio 2020, senza corresponsione di interessi, per i contribuenti ISA,  al fine di tener conto dell’impatto dell’emergenza COVID-19 sull’operatività dei contribuenti di minori dimensioni e conseguentemente, sull’operatività dei loro intermediari.

La proroga riguarda il versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi e dell’IVA per i contribuenti interessati dall’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), compresi quelli aderenti al regime forfetario.

Stando a quanto chiarito in occasione di analoga proroga concessa l’anno scorso per la stessa tipologia di contribuenti non rientrano tra i soggetti che possono invocare il differimento gli esercenti attività agricole titolari di reddito dominicale e/o reddito agrario, in quanto secondo l’Agenzia delle Entrate gli interessati alla proroga sono coloro che esercitano attività di impresa, arti o professioni, per i quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), ex. art.9-bis del D.L. n. 50/2017, convertito in Legge n. 96/2017, e che per tali devono intendersi esclusivamente i soggetti che dichiarano redditi d’impresa di cui all’art. 55 del TUIR ovvero redditi derivanti dall’esercizio di arti o professioni di cui all’art. 53 del medesimo TUIR.

Pertanto, non possono beneficiare della proroga dei versamenti i soggetti che svolgono esclusivamente le attività agricole di cui agli art.32 del TUIR. Tuttavia, resta inteso che per gli imprenditori agricoli che svolgano anche attività agricole per le quali sono stati approvati gli ISA, soggette alla determinazione del reddito d’impresa, ancorché con criteri forfettari, la proroga dei versamenti torna comunque  applicabile (es. agriturismi, esercenti attività agricole connesse non ricomprese nel D.M. 15/02/2015, etc. e società che abbiano optato per la determinazione del reddito agrario , ex art. 1, c. 1093, della L. n. 266/2006 , oltre che, ovviamente, per chi determina il reddito d’impresa in via ordinaria).




Il turismo in Piemonte non decolla e a soffrirne sono anche le micro, PMI artigiane legate a questo settore

Il turismo in Piemonte non decolla e a soffrire sono anche le 14.271 micro, piccole e medie imprese artigiane che a questo settore sono legate.

Trasporti, ricettività, ristorazione, agroalimentare, servizi turistici, benessere, intrattenimento, attività ricreative e culturali ma anche artigianato artistico, abbigliamento e calzature; circa il 12% delle circa 117.00mila realtà artigiane del Piemonte, è coinvolta, direttamente o con l’indotto, nel mercato turistico regionale, e soddisfa le richieste di 15 milioni di presenze.

Tempi duri anche per i 1.876 taxisti del Piemonte iscritti nell’albo dell’artigianato, che hanno visto scendere vertiginosamente il loro giro d’affari.

A livello provinciale l’artigianato piemontese nelle attività turistiche è così suddiviso: Torino 7.402, Cuneo 1.913, Alessandria 1.775, Novara 1.044, Asti 670, Verbano 493, Vercelli 487 e Biella 487.

Sono questi i numeri chiave del dossier “Imprese e valore artigiano in Piemonte”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha analizzato i comparti piemontesi del turismo e dell’artigianato attraverso i dati Istat e Unioncamere del 2019.

“Le piccole e medie realtà cominciano a percepire gli effetti economici, diretti e indiretti, della paura da Coronavirus, con la conseguente contrazione del giro d’affari – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – e sono fortemente preoccupato per le conseguenze dell’onda lunga che il virus potrà avere sull’economia del nostro territorio”.

“Dai nostri associati – prosegue De Santis – continuiamo a ricevere quotidiane segnalazioni di rallentamenti o assenza di ordinativi, o della mancanza di clienti, soprattutto da quelle attività artigianali legate al turismo”.

“La crisi è profonda e stratificata – continua De Santis – A soffrire sono anche tutte le imprese legate al turismo, ad esempio i taxisti che vedono, inoltre, diminuite le chiamate da parte degli anziani che si muovono poco, per settimane le visite ospedaliere sono state sospese. Anche lo smart working ha penalizzato il trasporto privato: le grandi fabbriche, gli uffici hanno azzerato le riunioni di lavoro, optando per i collegamenti in remoto. Di conseguenza non c’è più la necessità di spostarsi.”

“E’ necessario mettere in campo qualsiasi iniziativa per rilanciare l’artigianato locale, – continua De Santis – ovvero mettere al centro della proposta turistica la “piccola” bottega per valorizzare l’autenticità e le bellezze dei nostri territori. Insomma occorre lavorare per scongiurare una possibile fase di “recessione” del nostro territorio”.

“Le aziende chiedono una attenzione straordinaria verso ciò che sta accadendo – conclude De Santis – e interventi concreti per limitare i danni, se contro la paura non è possibile agire direttamente, al contrario si può intervenire per limitare gli effetti negativi sul rallentamento delle attività e della logistica”.

 

 




Consiglio regionale: istituita la Commissione Autonomia

Il Piemonte istituisce la Commissione permanente Autonomia, per trattare i provvedimenti appunto relativi ad autonomia differenziata, affari istituzionali, federalismo ed Enti locali. Con il voto a maggioranza dell’Assemblea, ai sensi del capo decimo dello Statuto (necessario per modificare il regolamento interno) è stata approvata nel pomeriggio del 7 luglio la proposta di deliberazione, primo firmatario il presidente del Consiglio Stefano Allasia.

Con l’approvazione di emendamenti presentati da Riccardo Lanzo (Lega) tra le competenze è stata inserita pure la Comunità di lavoro Regio insubrica e frontalierato.

“Sono fiero del risultato raggiunto, la costituzione della Commissione autonomia è un traguardo storico per il Piemonte – ha dichiarato Allasia -. Ringrazio tutta l’assemblea legislativa, la maggioranza ma anche le minoranze per il senso di responsabilità dimostrato. La nostra regione si appresta ad affrontare una sfida di maturità e serietà: il percorso non sarà semplice, ma sono certo che servirà a garantire migliori condizioni di efficienza e benessere a tutti i piemontesi, nel segno del principio di sussidiarietà”.

Nello specifico, la Commissione si occuperà dell’analisi e del monitoraggio del percorso di riconoscimento di particolari forme di autonomia di cui all’articolo 116 della Costituzione e della valutazione delle ricadute gestionali delle funzioni nelle materie oggetto di autonomia differenziata. Avrà otto componenti.

Nel dibattito che ha preceduto la votazione, Marco Grimaldi (Luv) si è detto contrario a istituire la Commissione Autonomia, ritenendola “inutile e dannosa; la Giunta dimostra di non gestire i poteri ordinari e ne chiede di straordinari”. Secondo Raffaele Gallo (Pd) “la scelta migliore sarebbe stata una Commissione non permanente”, mentre per Carlo Riva Vercellotti (Fi) “questa Commissione deve diventare fondamentale anche nei rapporti con le autonomie locali e in generale con i Comuni, grandi e piccoli”.

A parere di Sean Sacco (M5s) “durante l’emergenza Covid più volte il Piemonte ha chiesto l’ausilio romano per intervenire. Spero che questa Commissione dia più coraggio all’amministrazione Cirio, senza aspettare Roma per togliere le castagne dal fuoco”.

Nelle dichiarazioni di voto, Alberto Preioni (Lega) ha sottolineato la soddisfazione “per chi come noi ha una lunga storia politica di autonomismo”. Per Silvio Magliano, “una Commissione speciale sarebbe stata più opportuna, con una maggior capacità di lavoro, esaurendosi a fine legislatura”.




Giancarlo Gonella, dopo 14 anni lascia la presidenza di Legacoop Piemonte

Giancarlo Gonella lascia la presidenza di Legacoop Piemonte dopo 14 anni:

“Una scelta per il rinnovamento generazionale della classe dirigenteeper avviare nuovi percorsi per lo sviluppo della cooperazione in Piemonte per i prossimi anni”.

Gonella, che il 12 agosto prossimo compirà 66 anni, era stato eletto presidente di Legacoop Piemonte per la prima volta nel giugno del 2006, l’anno delle Olimpiadi invernali a Torino, che vide il movimento cooperativo protagonista nella realizzazione di oltre il 50% delle opere e degli impianti sportivi.

Nel settembre successivo è stato eletto presidente dell’Associazione regionale delle cooperative di consumo.

Successivamente,membro del Consiglio di amministrazione di Novacoop e membro della Direzione nazionale di Legacoop.Venerdì 24 luglio2020,presso l’Environment Park, Sala Kyoto, in Via Livorno 60 a Torino, la Direzione regionale,sentita la relazione del Coordinatore della Commissione per le candidature, procederà all’elezione del nuovo Presidente.




Spighe verdi 2020, cinque Comuni premiati in Piemonte

Le Spighe Verdi 2020 per i Comuni rurali sono state annunciate da FEE Italia – Foundation for Environmental Education e Confagricoltura questa mattina in conferenza telematica con i sindaci dei Comuni vincitori del concorso.

“Spighe Verdi” è un programma nato nel 2015 in collaborazione tra FEE Italia e Confagricoltura, pensato per diffondere tra i Comuni rurali strategie di gestione del territorio virtuose che implementino la sostenibilità e che giovino all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità.

Il settore agricolo, mai come in quest’ultima edizione, è stato protagonista sul territorio: durante il lockdown le aziende agricole hanno creato occupazione, assicurato costantemente la presenza sul territorio di cui gli agricoltori sono da sempre custodi e sostentato l’Italia intera con prodotti agroalimentari di qualità.

Il Piemonte, insieme con altre 12 Regioni italiane, ha visto premiato l’impegno di 5 Comuni: Monforte d’Alba (Cuneo) come new entry, e la riconferma di Pralormo (Torino), Volpedo (Alessandria), Canelli (Asti) e Santo Stefano Belbo (Cuneo).

La quinta edizione consegna la bandiera fregio del riconoscimento a 46 località rurali, 4 in più rispetto allo scorso anno.

L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali quali il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; il Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo; il Comando Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri; l’ISPRA; il CNR e Confagricoltura.

Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema “Spighe Verdi”, FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.

Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni.

Questa quinta edizione conferma ancora una volta quanto sia forte e proficua, nel territorio piemontese, la collaborazione tra amministrazioni locali e settore agricolo” dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte. “E’ una scelta forte e sottoscritta con orgoglio da molti imprenditori agricoli quella della gestione del patrimonio rurale con consapevolezza che la componente ambientale sia fondamentale nella valorizzazione del patrimonio territoriale. Il turismo, che ha subito una brusca frenata a causa dell’emergenza pandemica da CoViD-19, in Piemonte deve ripartire e può farlo prepotentemente grazie alla valorizzazione dei nostri borghi ricchi di storia, di risorse naturali e culturali e di eccellenze enogastronomiche riconosciute a livello internazionale”.

L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma “Spighe Verdi”, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità nasce la collaborazione tra FEE Italia e Confagricoltura, già impegnata su questo fronte con il progetto EcoCloud al quale si ispirano molti degli indicatori selezionati.

Le realtà virtuose delle aree rurali italiane premiate oggi con Spighe Verdi – ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricolturasono un riconoscimento importante per il nostro Paese che contribuisce anche a rafforzare l’immagine e la visibilità dell’agricoltura. La pluriennale collaborazione con Fee Italia e le numerose adesioni hanno confermato che il rilancio dell’economia nazionale, soprattutto in questa fase di ripartenza, passa proprio attraverso i comuni e i piccoli borghi, un vero patrimonio italiano, nel quale le attività agricole sono centrali. Mi inorgoglisce che, attraverso questo programma, venga anche certificato il valore del lavoro degli agricoltori. Sono loro che, attraverso le loro attività innovative e sempre più attente alla sostenibilità, la cura e presidio del territorio, hanno contribuito nel corso degli anni ad assicurare una corretta gestione ambientale, riuscendo a conservare e valorizzare questi territori come attrazione turistica, culturale ed enogastronomica“.

Raggiungere il riconoscimento del Programma Spighe Verdi – ha dichiarato Flaminia Santarelli, Direttore Generale del Turismo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismoè un momento importante per un Comune. Viene premiata infatti una scelta forte di gestione del territorio, in una cornice di sostenibilità e in una prospettiva di conservazione del paesaggio, cha va fino alla corretta gestione dei rifiuti e al miglioramento dell’arredo urbano. Viene premiato un percorso di condivisione, dove tutti diventano soggetti attivi e forte è il contributo dell’agricoltura locale e delle produzioni agroalimentari di qualità. Sono questi elementi che ci vedono in forte condivisione e in totale sintonia con il lavoro che stiamo portando avanti come Ministero”.

 

Le “Spighe Verdi” 2020 sono state assegnate in 13 Regioni. Le due Regioni con il maggior numero di riconoscimenti sono Marche e Toscana, con 6 località. Per le Marche: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana; per la Toscana: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona. Con 5 località seguono la Campania: Agropoli, Ascea, Massa Lubrense, Positano, Pisciotta; il Lazio: Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Roccagorga; il Piemonte: Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, Canelli e Volpedo; la Puglia: Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni. Vantano tre località l’Abruzzo (Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto), la Calabria (Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce) e il Veneto (Caorle, Montagnana, Porto Tolle), mentre per l’Umbria ricevono il riconoscimento Montefalco e Todi. Vi è un Comune rurale Spiga Verde in Liguria (Lavagna), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e in Sicilia (Ragusa).

 

 

FEE Foundation fon Environmental Education, fondata nel 1981, è un’organizzazione internazionale non governativa e no-profit con sede in Danimarca. Agisce a livello mondiale attraverso la propria organizzazione ed è attualmente presente in 77 Paesi nei cinque Continenti. Riconosciuta dall’UNESCO come leader mondiale nel campo dell’educazione ambientale e dello sviluppo sostenibile. L’obiettivo principale dei programmi FEE è la diffusione delle buone pratiche per la sostenibilità ambientale, attraverso molteplici attività di educazione e formazione in particolare all’interno delle scuole di ogni ordine e grado. La FEE ha sottoscritto nel marzo del 2003 un Protocollo d’Intesa di partnership globale con il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) e nel febbraio del 2007 ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’UNWTO l’Organizzazione Mondiale del Turismo (di cui è anche membro affiliato). La FEE Italia, costituita nel 1987, gestisce a livello nazionale i programmi: Bandiere Blu, Eco-Schools, Young Reporters for Environment, Learning About Forest e Green Key.

 

 

 




Lockdown, CCIAA Torino: nel II trimestre 2020 il PIL del Piemonte scende del -15,9%

Anche il PIL del Piemonte, come quello nazionale, è arretrato nel II trimestre a causa della fermata dell’economia. Dopo un primo trimestre in flessione del 6% (sul I trimestre del 2019), l’indicatore principale dell’attività economica scende ancora nel II trimestre (-15,9%), facendo registrare una variazione assai vicina a quella nazionale (-17,3).

Il calcolo è stato eseguito dal Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino, che si è dotato di un apposito modello di Nowcasting. Il modello, piuttosto che sommare il valore aggiunto dei settori, che viene registrato con ritardo, deduce il livello dell’attività economica da indicatori reali e del mondo online.

Tra i principali indicatori reali ci sono il traffico autostradale dei veicoli pesanti, i consumi di energia elettrica (a confronto con quelli nazionali), nonché le esportazioni del Piemonte.
Agli indicatori reali si aggiungono gli andamenti delle ricerche online di 53 parole chiave correlate con l’andamento dell’economia piemontese e dei suoi consumi, come le ricerche dei suoi marchi principali, dei centri commerciali dove normalmente si fa lo shopping, nonché dei siti culturali e delle principali mete turistiche.

Variabili reali e variabili immateriali, che provengono dai trend delle ricerche sulla rete, sono aggregati con l’econometria e il modello così ottenuto è validato e calibrato sui dati del passato, dal 2006 al 2017.

Afferma Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, presso cui ha sede il Comitato Torino Finanza: “Con un -15,9% nel secondo trimestre, il Piemonte sconta le decise perdite del lockdown pur registrando un valore migliore rispetto alla media italiana (-17,3%). La variazione negativa era ampiamente attesa, ora attendiamo a novembre i dati del terzo trimestre, per capire se la ripresa sarà ad U, quindi più lenta, oppure, come auspichiamo, a V, più veloce ed immediata”.

Aggiunge Vladimiro Rambaldi, Presidente di Torino Finanza: “Il Piemonte è la prima regione in Italia ad essersi dotata di uno strumento statistico in grado di
stimare il PIL pressoché in tempo reale. Il modello elimina pertanto l’incertezza sullo stato della congiuntura, che ha conseguenze su spese, consumi e investimenti. Stiamo lavorando per renderlo sempre più tempestivo e, in prospettiva, mensilizzarlo”.

Facendo parlare il modello, l’ultimo anno di crescita dell’economia piemontese è stato il 2018, mentre le cose hanno incominciato a peggiorare per il Piemonte durante il 2019 , che è stato un anno di recessione (-0,9% in media annua) in quanto nel 2019 le esportazioni sono diminuite lungo tutto l’anno, dal -3% del primo trimestre al -5% dell’ultimo trimestre dell’anno.

Il PIL del Piemonte è così entrato nel 2020 con un trascinamento negativo, sul quale hanno poi pesato i due trimestri del lockdown, con tassi di variazioni tendenziali (ossia sullo stesso trimestre dell’anno precedente) pari a -6% e -15,9%.
Il tasso tendenziale di variazione del secondo trimestre dell’anno è peggiore del primo, per via del maggior numero di giorni di lockdown del II trimestre (32 giorni nel II trimestre contro 21 nel I trimestre).

I dati sono allineati o un po’ migliori di quelli nazionali (-17,3%), della Francia (-19%) e della Spagna (-22,1%). Nell’Unione europea (-14,4%) sembra aver fatto meglio la Germania (-11,7%), ma anche lei ha concluso il II trimestre con un segno meno, nonostante la manovra fiscale espansiva più ampia di tutti i paesi europei.

Entro il 10 novembre del 2020 la previsione del PIL del III trimestre permetterà di giudicare la qualità della ripartenza dell’economia, confrontando quella del Piemonte con quella nazionale e dei partner europei.

 




Rientri: il Piemonte manda rinforzi a Malpensa e apre gli accessi diretti nelle Asl

Il Piemonte ha deciso di aiutare la Lombardia nell’esecuzione dei tamponi ai viaggiatori, molti dei quali cittadini piemontesi, in arrivo nell’aeroporto di Malpensa da Spagna, Grecia, Croazia e Malta.

L’assessore regionale alla Sanità ha pertanto chiesto al commissario dell’Asl Città di Torino e direttore pro-tempore del Dipartimento regionale malattie ed emergenze infettive (Dirmei), Carlo Picco, di mettere immediatamente a disposizione della Sanità lombarda il personale necessario a consentire che i test previsti dal Ministero vengano effettuati direttamente in aeroporto a tutti, e non solo ai cittadini lombardi, per velocizzare la procedura ed evitare il disagio e la necessità di un successivo passaggio presso i servizi delle Asl. Analogo servizio è già svolto dal Dirmei nell’aeroporto di Torino-Caselle.

Ancora per venire in soccorso a chi rientra dall’estero, l’assessore ha chiesto a tutte le aziende sanitarie di predisporre un punto di accesso diretto, in modo che i tamponi possano essere eseguiti anche sul momento e senza più bisogno di prenotazione, che rimane comunque l’opzione preferibile per evitare code e assembramenti.




Apertura anno scolastico, gli auguri del presidente consiglio regionale Stefano Allasia

I miei auguri vanno agli alunni, ai genitori, e a tutto il personale di ogni istituto piemontese affinché questo giorno possa rappresentare la ripresa dell’anno scolastico ed il ritorno alla normalità attraverso la condivisione di quegli spazi la cui mancanza ci ha profondamente segnati a causa del COVID-19.

Per alcuni, i più piccoli, è l’inizio di un nuovo cammino, che stagione dopo stagione, li porterà sino alla matura età.

La scuola, l’istruzione, gli allievi di ogni fascia d’età rappresentano il futuro ed è dovere delle Istituzioni difenderlo e garantirlo attraverso l’impegno, la costanza ed il rispetto delle norme di distanziamento e tutela personale.

Buon inizio e in bocca al lupo a tutti!”




Agricoltori europei: Massimiliano Giansanti eletto vicepresidente del COPA

Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, oggi è stato eletto vicepresidente del Comitato delle organizzazioni agricole europee (COPA), l’organismo che riunisce 60 organizzazioni dei Paesi membri dell’Unione Europea e 36 organizzazioni partner di altri Paesi. Presidente del COPA, per i prossimi due anni, è la francese Christiane Lambert, che succede al tedesco Joachim Rukwied di DBV.

Giansanti, europeista convinto, è stato nominato ai vertici dell’Organizzazione europea in un momento cruciale, in cui si dovranno assumere decisioni chiave, a partire dal prossimo bilancio dell’Unione, dalla futura Politica agricola comune, dalla incertezza dei mercati internazionale, ma anche dal Recovery Found e dalle politiche di sviluppo per fronteggiare l’emergenza economica a causa della pandemia, che richiedono lavoro propositivo e pressing incessante e determinato da parte del Coordinamento degli agricoltori europei.

Giansanti, a nome di Confagricoltura, ha fatto gli auguri di buon lavoro a Christiane Lambert e ringraziato Joachim Rukwied per l’impegno profuso nei tre anni di mandato alla presidenza. “Con Lambert e Rukwied – ha detto – c’è grande sintonia e condividiamo una visione di futuro”.

“Ci troviamo – ha quindi spiegato il Presidente di Confagricoltura – in un momento di resilienza che richiede da parte della UE ogni sforzo per permettere alle imprese agricole, non solo di ripartire e riconquistare le posizioni perdute, ma anche di ammodernarsi e crescere, di andare oltre. Per far diventare il nostro sistema agricolo e agroalimentare più forte di prima. La centralità dell’agroalimentare in Europa è emersa in pieno in questo difficile momento a causa dell’emergenza della pandemia”.

Massimiliano Giansanti, romano, imprenditore agricolo, gestisce aziende agricole – a Roma, Viterbo e Parma – specializzate nella produzione di cereali, kiwi, latte e prodotti zootecnici ed attive sia in ambito agroindustriale e sia agroenergetico, attraverso la produzione di energia elettrica da fotovoltaico. Tra l’altro a Parma produce Parmigiano Reggiano ed a Roma latte bovino di alta qualità per la Centrale del Latte.

Il presidente Luca Brondelli di Brondello con il Consiglio Direttivo, il direttore Cristina Bagnasco con i collaboratori tutti e gli enti collaterali di Confagricoltura Alessandria si congratulano con Massimiliano Giansanti per questo importante traguardo professionale.