Previsioni congiunturali Cnvv: fine d’anno positiva per l’industria novarese e vercellese

Si prospetta una fine d’anno positiva per l’industria delle province di Novara e di Vercelli.

Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre ottobre-dicembre 2021 il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione si conferma positivo, anche se lievemente contrastanti: il Novarese registra una contrazione da 31,5 a 20,8 punti mentre il Vercellese sale a 16,7 punti dai precedenti 12,8, a fronte di una media regionale in crescita da 19 a 21,3 punti.

Proseguono la crescita in entrambi i territori, invece, i saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali (da 23,4 a 24 punti a Novara e da 14,9 a 16,7 punti a Vercelli, con il Piemonte che passa da 18,7 a 21,3 punti) e quelli relativi alle attese di esportazioni (da 9,9 a 13,9 punti per Novara e da 7,6 a 13,6 punti per Vercelli, con una media regionale da 7,5 e 8 punti).

«Il 2021 si chiuderà generalmente bene – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – ma la ripresa rischia di essere frenata dal crescente aumento dei costi delle materie prime, che penalizza un Paese trasformatore come l’Italia e allarga il gap con i nostri competitor, anche europei. Le esportazioni hanno comunque ripreso vigore e questo è un segno di vitalità del nostro tessuto produttivo, che deve però essere sostenuto con un tangibile miglioramento delle infrastrutture, materiali e immateriali».

Il mercato del lavoro rivela dati contrastanti, seppure positivi, per i due territori: mentre in provincia di Novara il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni si contrae a 8 punti dai 18,5 della precedente rilevazione, in quella di Vercelli sale da 10,6 a 11,8 punti. Stabile l’indicatore regionale, a 13,9 punti, che vede anche ridursi dal 15,9% al 12,8% la percentuale di imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione; questo dato cresce lievemente (dal 12,9% al 15,2%) a Vercelli mentre rimane invariato all’11,5%, dopo quattro trimestri consecutivi di flessione, nel Novarese.

Rimangono su livelli bassi in entrambi i territori le percentuali di aziende che segnalano ritardi negli incassi: sono l’11,8% nel Novarese e il 19,8% nel Vercellese, a fronte, rispettivamente, del 17,2% e del 18,1% del trimestre precedente e di un dato regionale in calo dal 22,3% al 19,5%.

Per quanto concerne gli investimenti, infine, ne ha in programma entro fine anno il 30,1% delle aziende della provincia di Novara (rispetto al precedente 29,3%) e il 34,3% di quelle della provincia di Vercelli rispetto al 28,7% del trimestre scorso, a fronte di un indicatore regionale che passa dal 28,2% al 28,9%. «Se insieme a questo dato – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – si considera la contrazione dei programmi di investimenti sostitutivi, dal 53,7% al 50,4% nel Novarese e dal 47,9% al 36,3% per la provincia di Vercelli, con il Piemonte che cala dal 48,4% al 46,3%, si tratta di un ulteriore segnale di fiducia nel futuro, non soltanto in un’ottica di breve termine».

I dati relativi ai principali settori produttivi, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, confermano il consolidamento in territorio positivo del saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione sia nel metalmeccanico sia nella rubinetteria-valvolame, entrambi sostenuti soprattutto dalla crescita delle attese di esportazioni. Stabile la situazione nel chimico, nonostante un lieve decremento del saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione, e in lieve ripresa nel tessile-abbigliamento, i cui saldi nuovamente positivi attendono però conferme dalla prossima rilevazione. In forte miglioramento l’alimentare, con un significativo aumento dell’ottimismo tanto per le attese di produzione quanto per quelle di ordini, totali ed esteri.




Lockdown, CCIAA Torino: nel II trimestre 2020 il PIL del Piemonte scende del -15,9%

Anche il PIL del Piemonte, come quello nazionale, è arretrato nel II trimestre a causa della fermata dell’economia. Dopo un primo trimestre in flessione del 6% (sul I trimestre del 2019), l’indicatore principale dell’attività economica scende ancora nel II trimestre (-15,9%), facendo registrare una variazione assai vicina a quella nazionale (-17,3).

Il calcolo è stato eseguito dal Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino, che si è dotato di un apposito modello di Nowcasting. Il modello, piuttosto che sommare il valore aggiunto dei settori, che viene registrato con ritardo, deduce il livello dell’attività economica da indicatori reali e del mondo online.

Tra i principali indicatori reali ci sono il traffico autostradale dei veicoli pesanti, i consumi di energia elettrica (a confronto con quelli nazionali), nonché le esportazioni del Piemonte.
Agli indicatori reali si aggiungono gli andamenti delle ricerche online di 53 parole chiave correlate con l’andamento dell’economia piemontese e dei suoi consumi, come le ricerche dei suoi marchi principali, dei centri commerciali dove normalmente si fa lo shopping, nonché dei siti culturali e delle principali mete turistiche.

Variabili reali e variabili immateriali, che provengono dai trend delle ricerche sulla rete, sono aggregati con l’econometria e il modello così ottenuto è validato e calibrato sui dati del passato, dal 2006 al 2017.

Afferma Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, presso cui ha sede il Comitato Torino Finanza: “Con un -15,9% nel secondo trimestre, il Piemonte sconta le decise perdite del lockdown pur registrando un valore migliore rispetto alla media italiana (-17,3%). La variazione negativa era ampiamente attesa, ora attendiamo a novembre i dati del terzo trimestre, per capire se la ripresa sarà ad U, quindi più lenta, oppure, come auspichiamo, a V, più veloce ed immediata”.

Aggiunge Vladimiro Rambaldi, Presidente di Torino Finanza: “Il Piemonte è la prima regione in Italia ad essersi dotata di uno strumento statistico in grado di
stimare il PIL pressoché in tempo reale. Il modello elimina pertanto l’incertezza sullo stato della congiuntura, che ha conseguenze su spese, consumi e investimenti. Stiamo lavorando per renderlo sempre più tempestivo e, in prospettiva, mensilizzarlo”.

Facendo parlare il modello, l’ultimo anno di crescita dell’economia piemontese è stato il 2018, mentre le cose hanno incominciato a peggiorare per il Piemonte durante il 2019 , che è stato un anno di recessione (-0,9% in media annua) in quanto nel 2019 le esportazioni sono diminuite lungo tutto l’anno, dal -3% del primo trimestre al -5% dell’ultimo trimestre dell’anno.

Il PIL del Piemonte è così entrato nel 2020 con un trascinamento negativo, sul quale hanno poi pesato i due trimestri del lockdown, con tassi di variazioni tendenziali (ossia sullo stesso trimestre dell’anno precedente) pari a -6% e -15,9%.
Il tasso tendenziale di variazione del secondo trimestre dell’anno è peggiore del primo, per via del maggior numero di giorni di lockdown del II trimestre (32 giorni nel II trimestre contro 21 nel I trimestre).

I dati sono allineati o un po’ migliori di quelli nazionali (-17,3%), della Francia (-19%) e della Spagna (-22,1%). Nell’Unione europea (-14,4%) sembra aver fatto meglio la Germania (-11,7%), ma anche lei ha concluso il II trimestre con un segno meno, nonostante la manovra fiscale espansiva più ampia di tutti i paesi europei.

Entro il 10 novembre del 2020 la previsione del PIL del III trimestre permetterà di giudicare la qualità della ripartenza dell’economia, confrontando quella del Piemonte con quella nazionale e dei partner europei.

 




Covid, in Piemonte il Pil in calo del 10%

In Piemonte in seguito alla pandemia si stima che il Pil possa subire una caduta nel 2020 attorno al 10%. E’ uno dei dati che emerge dalla nota di aggiornamento del Defr, presentata dall’assessore al bilancio Andrea Tronzano in prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

I comparti più colpiti sono il manifatturiero e l’edilizio, per il blocco produttivo e la contrazione della domanda soprattutto estera (stima del 20%), e quello dei servizi, per via della caduta dei consumi delle famiglie di circa il 12%.

Le stime sul gettito dell’addizionale Irpef prevedono un calo nel 2020 di poco inferiore al 6%, il tasso di disoccupazione risalirebbe all’8,3%. Le previsioni indicano non meno di un triennio per poter recuperare il terreno perduto.

La nota parla anche di un rischio di povertà in Piemonte accresciuto in media di 7 punti percentuali, ancora più alto ma per chi lavora nei settori maggiormente colpiti. “Un quadro di grandissima difficoltà”, ha spiegato Andrea Tronzano, “stiamo facendo il possibile, a partire dal bonus Piemonte, per alleviare la crisi e aiutare l’economia a risollevarsi”.
Il dibattito è stato rinviato, in attesa del parere del Cal. Successivamente si sono riuniti i due gruppi di lavoro previsti, uno sulla Pdl 123 sull’aumento dell’Irap per i colossi delle vendite online, primo firmatario Marco Grimaldi (Luv), l’altro sul Ddl 122 proposto dalla Giunta regionale sulla Web Tax, presente l’assessore Maurizio Marrone.




Palazzo Lascaris s’illumina di arancione

Domani, 17 settembre, il Consiglio regionale aderirà alla Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita con un gesto simbolico, illuminando di arancione la facciata di Palazzo Lascaris, aderendo così all’invito dell’Organizzazione mondiale della Sanità allo scopo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema, particolarmente sentito nel contesto dell’attuale emergenza pandemica.

L’iniziativa è il primo dei progetti che il Consiglio regionale, attraverso l’attività degli Stati generali dello sport e del benessere, intende promuovere e realizzare sulla salute pubblica, con l’intenzione di sensibilizzare la cittadinanza sulla prevenzione delle patologie e sul contributo che ciascuno può dare alla salvaguardia della salute di tutti.

“Questa giornata deve essere l’occasione per un confronto tra tutti coloro che operano in ambito sanitario sullo specifico tema della gestione del rischio clinico e per consolidare la collaborazione fra cittadini e aziende sanitarie nel processo di miglioramento della qualità e della sicurezza delle cure”, ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale. “Solo attraverso la promozione e la crescita di una cultura della salute più attenta e vicina al paziente e agli operatori si  potranno avere significativi cambiamenti nell’ambito della sicurezza delle cure e della persona assistita”.

Lo stesso giorno ricorre anche la Giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti (World patient safety day), che l’Oms ha scelto di dedicare quest’anno proprio all’interrelazione fra sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti con lo slogan “Operatori sanitari sicuri, pazienti sicuri”.





Approvate le norme di finanziamento per la Città della Salute di Novara

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la legge sulle norme di finanziamento della futura Città della Salute e della Scienza di Novara, con la quale si esaudisce una richiesta del Nucleo di valutazione del Ministero della Salute perché la Regione garantisca l’importo delle rate, ammontanti a 23 milioni, che l’azienda ospedaliera locale dovrà pagare ogni anno.

L’assessore alla Sanità ha voluto rivendicare di aver agito con prudenza e che il partenariato pubblico-privato costituisce l’unico strumento possibile per finanziare l’opera, in quanto la Regione non ha risorse per autofinanziarsi e, a causa di errori commessi nel passato, non ha più capacità di indebitarsi, anche se un mutuo sarebbe più conveniente, e il ricorso ai fondi Inail avrebbe richiesto un ulteriore rinvio. Grazie all’azione di efficientamento praticata dall’Assessorato, con il supporto della Cassa depositi e prestiti, si è provveduto a rivedere il piano economico-finanziario, ottenendo un primo risparmio di oltre 90 milioni di euro di interessi sui canoni di gestione, ai quali andranno probabilmente ad aggiungersi le ottimizzazioni che deriveranno dalla revisione del progetto, attraverso l’adattamento della struttura ai nuovi standard di edilizia sanitaria.

Ora la legge passerà al vaglio del Ministero per l’accoglimento definitivo, prima dell’avvio delle procedure della gara d’appalto.

La realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Novara prevede uno stanziamento statale di 95 milioni, più 5 milioni stanziati dalla Regione e 220 dai privati, per un totale di 320 milioni di euro.




Riforma Pac, le prime indicazioni del Ministero per il Piano Strategico Nazionale

Entro il 1 gennaio l’Italia dovrà presentare a Bruxelles la proposta di PSN – Piano Strategico Nazionale per l’attuazione della nuova politica agricola comunitaria.

In base alle prime indicazioni fornite da Ministero la soglia minima di liquidazione di una domanda di contributo per i pagamenti diretti (domanda Pac) verrà fissata 300 euro (conferma dell’attuale importo) per le aree montane e svantaggiate, comprese le isole minori, mentre verrà aumentata a 500 euro in tutte le altre aree.

Il Ministero è orientato a prelevare dal massimale dei pagamenti diretti, pari a 3.628 milioni di euro all’anno, l’equivalente di 90 milioni di euro (circa il 2,5%), spostandolo alla dotazione dello sviluppo rurale per incentivare l’agricoltura biologica. Una ulteriore percentuale dell’1%, pari a 36,2 milioni di euro, sarà indirizzata sempre al secondo pilastro per il sostegno alle misure per i giovani agricoltori.

Sempre per quanto riguarda i pagamenti diretti una quota del 25% verrà destinata agli ecoschemi, il 10% al pagamento redistributivo; il 15% ai pagamenti accoppiati; il 2% ai pagamenti diretti integrativi per i giovani agricoltori; lo 0,2% infine (6 milioni di euro circa) verrà destinato al finanziamento di misure di mercato per il comparto delle patate da consumo.
Calcolando tutti i prelievi si stima che la riduzione applicata al valore dei “titoli + greening” dal 2023 sarà pari al 50,4% rispetto ai valori attuali. I titoli non verranno soppressi e riassegnati, ma semplicemente ricalcolati con validità a partire dalla campagna 2023.
Sull’erogazione dei pagamenti di base graverà il prelievo del 3% per attivare il fondo mutualistico catastrofale che il governo intende istituire, nonché il fabbisogno per soddisfare annualmente le richieste di accesso alla riserva, nonché l’adattamento, in aumento ed in riduzione, derivante dalla applicazione della convergenza interna.

Per quanto riguarda la convergenza interna il valore dei titoli verrà ricalcolato al 2023: se saranno di valore inferiore all’85% del livello di riferimento dei titoli dovranno aumentare, tra il 2023 il 2026, almeno fino a tale valore; se di valore superiore alla media dovranno ridursi in maniera proporzionale e comunque per una flessione non superiore al 30%, sempre tra il 2023 e il 2026.

La bozza di PSN prevede di applicare un tetto massimo al valore dei titoli degli accoppiati storici, fissandolo, fin dal 2023, a 2.000 euro/titolo.
Per quanto riguarda gli ecoschemi, che assorbiranno il 25% del massimale dei pagamenti diretti, sono state individuate cinque azioni:

1 – zootecnia (riduzione antibiotici e pascolo-allevamento semibrado);

2 – inerbimento delle colture pluriennali;

3 – olivi di rilevanza paesaggistica;

4- sistemi foraggeri estensivi;

5- colture a perdere di interesse mellifero.
Il 10% del massimale dei pagamenti diretti verrà destinato al pagamento redistributivo. Potranno accedervi tutte le aziende fino a una dimensione di 75 ettari complessivi (a partire da 0,5 ettari). Un pagamento redistributivo verrà erogato tutte le aziende beneficiarie sino a una soglia massima di 14 ettari.




Confagricoltura Alessandria, sopralluogo nei campi alluvionati del Casalese

Oggi pomeriggio la Giunta regionale ha effettuato una serie di sopralluoghi nelle zone del Piemonte maggiormente battute dal maltempo.

In particolare, l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa su invito di Confagricoltura Alessandria si è recato nelle aziende colpite dalla recente alluvione nel Casalese per visionare i danni, insieme ad una delegazione dell’Organizzazione agricola composta dal presidente provinciale Luca Brondelli di Brondello, dal direttore provinciale Cristina Bagnasco, dal presidente della Zona di Casale Monferrato Giovanni Girino e dal direttore della Zona di Casale Monferrato Giovanni Passioni.

A Terranova, la frazione di Casale Monferrato gravemente danneggiata da questo evento alluvionale, il percorso è partito dall’azienda di Giovanni Gatti, per poi giungere dall’imprenditore agricolo Gaudenzio Ferrara con il nipote Carlo Alberto e a seguire dall’associato Alessandro Berzero, dove sono state visitate le strutture e visionati i terreni.
“Come per altri recenti eventi calamitosi, anche in questo ennesimo caso il quadro della situazione è allarmante: le strutture aziendali come stalle e ricoveri attrezzi sono state invase da fango e materiali vari, così come le abitazioni. I campi dove il riso era in piena trebbiatura sono devastati, con presenza di ghiaia, detriti, tronchi e altri materiali; anche gli argini sono crollati in alcuni punti” esordisce il presidente della Zona di Casale di Confagricoltura Giovanni Girino.

“Auspichiamo un tempestivo intervento delle istituzioni, perché il bilancio in tutto il Piemonte è sicuramente pesante. Per ripristinare i terreni che presentano voragini, smottamenti e detriti, così come per riordinare le strutture aziendali saranno sicuramente necessari tempi lunghi. E la conta dei danni non è ancora terminata. Consideriamo senza dubbio un segnale positivo e incoraggiante la visita dell’Assessore che ha potuto vedere e valutare in prima persona quanto accaduto alle nostre imprese” commenta il presidente provinciale Luca Brondelli.

“Siamo fermamente convinti che un’azione efficace di manutenzione dei corsi d’acqua per prevenire il dissesto idrogeologico e mettere in sicurezza i territori sia assolutamente urgente e necessaria” dichiara il direttore provinciale Cristina Bagnasco.
“I nostri uffici tecnici sono a disposizione degli agricoltori per la compilazione delle pratiche per la segnalazione dei danni agli enti preposti, così come per la valutazione dei singoli casi in relazione ai contributi europei” afferma il direttore della Zona di Casale Passioni.

 




Il Piemonte riapre in salute

In apertura di una video conferenza stampa il presidente Alberto Cirio ha dichiarato che “il Piemonte è in salute e riapre al resto dell’Italia.

La Festa della Repubblica assume quindi un duplice significato: festeggiamo i valori della democrazia e della libertà, quest’ultima compressa negli ultimi mesi a causa dell’emergenza sanitaria.

“I parametri del monitoraggio di oggi sono estremamente buoni, confermano la fase discendente e sono la fotografia di un Piemonte in salute in grado di affrontare senza timori la riapertura dei confini regionali da mercoledì prossimo – ha evidenziato Cirio – Inoltre, testimoniano il grande lavoro svolto: oggi in tre giorni siamo in grado di isolare la persona dopo la manifestazione dei primi sintomi di infezione, l’indicatore Rt è a 0.5 quando la soglia è 1, i posti occupati in terapia intensiva sono il 12% quando il massimo è 30%, i contagiati sono il 23% quando non si deve superare il 40%. Anche sulla presenza di focolai siamo in discesa”.




Dario Gallina nuovo Presidente della Camera di Commercio di Torino

Oggi sì è insediato per la sua prima riunione a porte chiuse il nuovo Consiglio della Camera di commercio di Torino, nominato con Decreto del presidente della Regione n. 19 del 20 febbraio 2020.

All’ordine del giorno della prima assemblea, l’elezione del Presidente: a guidare l’ente camerale nel prossimo quinquennio sarà Dario Gallina, classe 1966, Presidente dell’Unione Industriale di Torino e Amministratore Delegato della Dott. Gallina Srl.

Il Presidente Gallina è ora anche Presidente delle Aziende speciali Laboratorio Chimico e Centro Congressi Torino Incontra.

Dopo l’elezione, il Presidente Dario Gallina ha dichiarato: “Oggi per me è un giorno di grande emozione ma soprattutto di responsabilità. Grazie alla fiducia accordatami dal nuovo Consiglio camerale, guiderò questa grande pubblica amministrazione, a cui fanno riferimento tutte le categorie produttive e sociali del territorio.

Il 18 marzo si eleggerà la Giunta e si completerà il ricambio del vertice. Fin da subito, insieme alle istituzioni e a tutte le categorie economiche cominceremo a lavorare per il prossimo quinquennio al nuovo Piano Strategico camerale e soprattutto ad affrontare le ricadute economiche di questa emergenza sanitaria che stiamo vivendo.

Torino e la sua provincia soffrono giorni difficili, come in altre aree del paese, dove purtroppo vediamo imprese alberghiere, ristoranti, bar, negozi svuotati ed assistiamo ad un’enorme difficoltà per piccole, medie e grandi imprese che hanno criticità a lavorare, ad importare o ad esportare, in Italia e nel mondo.

È bene quindi dare subito un forte rilancio alle attività che la Camera di commercio promuove con un forte spirito di coesione e di visione, utilizzando al meglio le risorse a disposizione. Già oggi, subito dopo l’elezione, ho chiesto ai Consiglieri di prolungare l’incontro per cominciare a confrontarci operativamente sulla difficile situazione di Torino e su che cosa è possibile attuare.

La Camera di commercio è infatti un’importante istituzione che ricopre un ruolo di osservatorio di tutto il territorio, ma anche e soprattutto agisce come stakeholder importante nel definire linee di sviluppo e di crescita di tutte le attività economiche.

Cercherò di valorizzare al massimo questo ruolo, puntando ad una Città Metropolitana di Torino protagonista in Europa e nel mondo, forte del suo passato e consapevole delle sue straordinarie potenzialità. Infine, desidero vivamente ringraziare Vincenzo Ilotte e il Consiglio per il lavoro svolto in questi 5 anni”.

Il saluto di Vincenzo Ilotte

Così Vincenzo Ilotte, Presidente uscente, ha voluto ricordare il suo mandato a Palazzo Birago: “È stata per me un’esperienza bellissima, appassionante e davvero sfidante. Ho trovato una Camera di commercio ridimensionata dalla riforma ministeriale del 2014 che le ha tolto molte risorse, ma che le ha lasciato nuovi compiti. Insieme alla Giunta, oggi lascio un ente riorganizzato e ben strutturato, con un personale efficiente che si è velocemente riconvertito al

COMUNICATO STAMPA

nuovo scenario e che sa offrire con alti livelli di qualità sia i servizi amministrativi telematici sia le nuove competenze attribuite negli ambiti della digitalizzazione nelle imprese, del dialogo tra scuola e lavoro e del turismo. Lascio quindi una Camera di commercio che in questi anni ha ridotto i costi di funzionamento del 23%, con un aumento della produttività del 12% ed un avvio di politiche di welfare aziendale, volte a rimotivare tutta la squadra; un personale pronto ai nuovi temi legislativi, in particolare sul digitale. La Camera in questi anni ha investito più di 30 milioni di euro sulla promozione del nostro territorio ed ha potenziato gli osservatori ed i servizi gratuiti a disposizione delle nostre imprese, oltre che razionalizzare e rilanciare il proprio patrimonio immobiliare.

Infine, altro elemento per me molto importante, è stato il suo riposizionamento, grazie all’avvio e sperimentazione di operazioni di sistema nell’interesse del territorio che, per la prima volta, hanno visto insieme tutte le sue forze economiche: dal dossier di candidatura alle Olimpiadi invernali 2026 per passare a quello delle ATP Finals, dalla grande mobilitazione per la TAV alla Makers’ School.

A Dario Gallina, caro amico che conosco ed apprezzo da molti anni, lascio una Camera di commercio che potrà guardare con serenità alle sfide del futuro, avendo già identificato alcuni assi di sviluppo unitamente alle risorse economiche necessarie per realizzarli. L’auspicio è che non si perda la focalizzazione su progetti di sistema volti ad uno sviluppo sostenibile del suo tessuto imprenditoriale”.

L’operato della Camera di commercio, che è stato sintetizzato nel Bilancio di mandato 2014-2019, è a disposizione on line sul sito della Camera di commercio di Torino.

Il nuovo Consiglio della Camera di commercio di Torino 2020-2025

Numerosi i cambiamenti legati alla recente Riforma del sistema camerale italiano (D.Lgs. 219/2016). Per le Camere di commercio con un numero di imprese iscritte superiore a 80.000, il numero dei consiglieri scende da 30 a 22, ai quali si aggiungono 3 componenti in rappresentanza delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, delle associazioni di tutela dei consumatori e dei liberi professionisti.

Per tutti gli organi di Camera di commercio, Aziende speciali, ad eccezione del Collegio dei Revisori, è prevista la gratuità della carica.

Questa la nuova composizione del Consiglio rispetto all’assetto precedente.

consiglio camera commercio torino

L’elezione della Giunta

Il numero dei componenti della Giunta, che sarà eletta dal Consiglio il 18 marzo, scenderà da 10 a 7 membri, oltre al Presidente. Viene confermata la rappresentanza obbligatoria dei settori dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura.




L’UPO riapre in presenza le lezioni del primo anno

La Regione Piemonte ha cambiato il colore nella classificazione del rischio epidemiologico, diventando arancione.

Il Comitato Regionale di Coordinamento del Piemonte ha deciso di conformarsi alle indicazioni ministeriali e di riaprire alla modalità in presenza le lezioni delle discipline relative al 1° anno, nonché, laboratori, tirocini, stage, esercitazioni ed esami. Le attività didattiche relative agli anni successivi al primo e le proclamazioni delle lauree continueranno in modalità telematica.

Per quanto riguarda l’UPO, si è disposto di dar luogo a opportune sanificazioni degli ambienti nelle giornate del 30 novembre e del 1° dicembre. La riapertura è fissata per mercoledì 2 dicembre.

Rimane la possibilità per le studentesse e gli studenti del primo anno di seguire le lezioni in diretta streaming, come è avvenuto nel mese di ottobre.

A questa pagina è possibile consultare le linee guida del Co.Re.co.