Parchi: diventino aziende per sviluppare il turismo

Oltre alla tutela della biodiversità, i parchi piemontesi devono contribuire allo sviluppo turistico e trasformarsi in vere e proprie aziende sul territorio in grado di aprirsi all’esterno.

Lo ha spiegato l’assessore regionale ai Parchi, che questa mattina in Quinta commissione ha illustrato le materie di competenza contenute nel Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2021-2023.

Centinaia di sentieri, paesaggi sorprendenti, luoghi senza tempo di avventura e di natura. In Piemonte ci sono 95 Aree protette regionali per una superficie complessiva di poco più di 193mila ettari gestiti da 11 enti strumentali e da enti locali.

Inoltre, la Regione Piemonte conta due Parchi nazionali: il Gran Paradiso e la Val Grande che interessano complessivamente una superficie di 48.500 ettari. L’assessore ha ricordato come il comparto sia gestito dalla Legge regionale n. 19 del 2009 e ha spiegato che nell’ultimo anno si è provveduto al rinnovo dei vari presidenti ad accezione di quello del Parco del Po, che costituisce il tratto protetto più lungo dell’intero Piemonte, dal Torinese sino al confine con la Lombardia.

Tra gli altri obiettivi che si è prefissata la Giunta, c’è poi quello di ottimizzare la convivenza tra i parchi e la popolazione residente. Si proseguirà ancora con i progetti transfrontalieri come Alcotra (il cui acronimo si riferisce a Alpi latine cooperazione transfrontaliera), anche per l’utilizzo dei Fondi europei, limitatamente alle aree delle Province di Torino e Cuneo, mentre verrà sempre più incentivato e favorito il dialogo tra tutti i presidenti dei Parchi, con l’istituzione di un tavolo di confronto, e si investirà maggiormente nella comunicazione, partendo dal restyling dello specifico sito internet.

L’assessore, infine, si è soffermato sui danni causati dalla fauna selvatica, in particolare sulle presenze dei lupi, argomento sempre più al centro del dibattito per via delle problematiche legate alle predazioni. Si proseguirà con il progetto europeo Life Wolfalps, che mira a realizzare azioni coordinate per migliorare la coesistenza fra questo grande carnivoro e le attività umane a livello di popolazione alpina.

Il Piemonte segue poi attentamente il Piano lupo attualmente al vaglio della Conferenza Stato-Regioni. Per ottenere risarcimenti più rapidi, l’assessore ha poi ribadito la condizione di porre in atto le cosiddette “buone azioni”, una serie di interventi di prevenzione come i recinti elettrificati per i quali sono stati stanziati 100mila euro.

 




Emergenza alluvione, CCIAA Cuneo: incontro straordinario, “La priorità è la ripartenza delle nostre imprese”

Di fronte al dramma che, in poche ore, ha sconvolto e distrutto il cuore della nostra Provincia, il presidente della Camera di Commercio di Cuneo Mauro Gola annuncia la volontà di condividere con i membri di Giunta le linee di intervento, attivando anche sinergie con le istituzioni, con il sistema camerale e con i partner italiani e francesi del piano di cooperazione Alpimed per destinare fondi e dare un sostegno concreto alle attività economiche.

Spiega il presidente dell’Ente camerale, Mauro Gola: “Le nostre imprese sono dinamiche, eccezionali e sono abituate a rialzarsi, nonostante questo serio momento di difficoltà vada ad aggiungersi alle criticità dell’emergenza sanitaria che ha pesantemente condizionato tutti i settori economici. Siamo chiamati a fare la nostra parte per aiutarli a riaprire le aziende. Per prima cosa, convocheremo al più presto la Giunta per destinare le risorse disponibili innanzitutto al sistema neve. Limone Piemonte e Garessio sono paesi devastati, le stazioni sciistiche sono letteralmente andate distrutte, mettendo in ginocchio un indotto che, soprattutto nei mesi invernali, vive grazie al settore turistico”.

Prosegue Gola: “Molte delle località pesantemente colpite da questa alluvione sono al centro del piano di cooperazione transfrontaliera per lo sviluppo sostenibile in materia di economia, ambiente e servizi ai cittadini. Per questo, con la Métropole di Nizza, la Regione Liguria e il Parco Alpi Marittime e Mercantour, in rappresentanza di tutto il partenariato, intendiamo dare priorità, rispetto ai progetti già in corso, alla gestione di questa emergenza, indirizzando i fondi disponibili al servizio della ricostruzione e delle imprese”.

Di fronte a questa emergenza si è mobilitata anche la rete delle Camere di commercio, che vede accanto all’Ente cuneese, con Eurocin Geie, la Camera di commercio delle Riviere di Liguria, la Camera di commercio e industria di Nizza e la Camera di commercio italiana a Nizza, con l’obiettivo di dare vita ad azioni concrete e sinergiche sul territorio delle Alpi del Mare.

 




Nuovo Dpcm, ecco i dettagli delle nuove misure di contenimento del contagio

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno firmato il nuovo dpcm contenente le misure di contenimento per contrastare la diffusione del Covid-19.

Un provvedimento che il presidente Conte ha illustrato ieri sera in conferenza stampa e che interviene soprattutto con una stretta sulla movida e sullo sport di contatto.

Di seguito tutte le misure:

 

Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale

1. Ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 ottobre 2020 sono apportate le seguenti modificazioni:

  1. all’articolo 1, dopo il comma 2 è aggiunto il seguente: “2-bis. Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.”;
  2. all’articolo 1, comma 4, dopo le parole “possono essere utilizzate” è inserita la seguente “anche”;
  3. all’articolo 1, comma 5, le parole “delle mascherine di comunità” sono sostituite dalle seguenti “dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie”;
  4. all’articolo 1, comma 6:
  1. la lettera e) è sostituita dalla seguente: “e) sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali; per tali eventi e competizioni è consentita la presenza di pubblico, con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi, esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia frontalmente che lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e l’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, enti organizzatori. Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il Ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive non all’aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome, purché nei limiti del 15% della capienza. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni Sportive Nazionali;”
  2. la lettera g) è sostituita dalla seguente “g) lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con provvedimento del Ministro dello Sport, è consentito nei limiti di cui alla precedente lettera e). L’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono altresì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale;
  3. alla lettera l), dopo le parole “sono consentite” sono aggiunte le seguenti “dalle ore 8,00 alle ore 21,00”;
  4. alla lettera n), il quinto periodo è sostituito dai seguenti “Sono vietate le sagre e le fiere di comunità. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico di cui all’ art. 2 dell’ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile, e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro;”;
  5. dopo la lettera n) è aggiunta la seguente: “n-bis) sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza; tutte le cerimonie pubbliche si svolgono nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti e a condizione che siano assicurate specifiche misure idonee a limitare la presenza del pubblico; nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza;”;
  6. la lettera r) è sostituita dalla seguente: “r) fermo restando che l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al Ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00. Allo scopo di garantire la proporzionalità e l’adeguatezza delle misure adottate è promosso lo svolgimento periodico delle riunioni di coordinamento regionale e locale previste nel Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021(cd. “Piano scuola”), adottato con D.M. 26 giugno 2020, n. 39, condiviso e approvato da Regioni ed Enti locali, con parere reso dalla Conferenza Unificata nella seduta del 26 giugno 2020, ai sensi dell’articolo 9, comma 1, del decreto legislativo n. 281 del 1997. Sono consentiti i corsi di formazione specifica in medicina generale nonché le attività didattico-formative degli Istituti di formazione dei Ministeri dell’interno, della difesa, dell’economia e delle finanze e della giustizia. I corsi per i medici in formazione specialistica e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica possono in ogni caso proseguire anche in modalità non in presenza. Sono parimenti consentiti i corsi abilitanti e le prove teoriche e pratiche effettuate dagli uffici della motorizzazione civile e dalle autoscuole, i corsi per l’accesso alla professione di trasportatore su strada di merci e viaggiatori e i corsi sul buon funzionamento del tachigrafo svolti dalle stesse autoscuole e da altri enti di formazione, nonché i corsi di formazione e i corsi abilitanti o comunque autorizzati o finanziati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. In presenza di un particolare aggravamento della situazione epidemiologica e al fine di contenere la diffusione dell’infezione da Covid-19,  sentito il Presidente della Regione o delle Regioni interessate, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti è disposta la temporanea sospensione delle prove pratiche di guida di cui all’articolo 121 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 da espletarsi nel territorio regionale e la proroga dei termini previsti dagli articoli 121 e 122 del citato decreto legislativo in favore dei candidati che non hanno potuto sostenere dette prove. Sono altresì consentiti gli esami di qualifica dei percorsi di IeFP, secondo le disposizioni emanate dalle singole Regioni nonché i corsi di formazione da effettuarsi in materia di salute e sicurezza, a condizione che siano rispettate le misure di cui al «Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione» pubblicato dall’INAIL. Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa. Le riunioni degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche ed educative di ogni ordine e grado possono essere svolte in presenza o a distanza sulla base della possibilità di garantire il distanziamento fisico e, di conseguenza, la sicurezza del personale convocato. Il rinnovo degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche può avvenire secondo modalità a distanza nel rispetto dei principi di segretezza e libertà nella partecipazione alle elezioni. Gli enti gestori provvedono ad assicurare la pulizia degli ambienti e gli adempimenti amministrativi e contabili concernenti i servizi educativi per l’infanzia. L’ente proprietario dell’immobile può autorizzare, in raccordo con le istituzioni scolastiche, l’ente gestore ad utilizzarne gli spazi per l’organizzazione e lo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, non scolastiche né formali, senza pregiudizio alcuno per le attività delle istituzioni scolastiche medesime. Le attività dovranno essere svolte con l’ausilio di personale qualificato, e con obbligo a carico dei gestori di adottare appositi protocolli di sicurezza conformi alle linee guida di cui all’allegato 8 e di procedere alle attività di pulizia e igienizzazione necessarie. Alle medesime condizioni, possono essere utilizzati anche centri sportivi pubblici o privati”;
  7. la lettera t) è sostituita dalla seguente: “t) le università, sentito il Comitato Universitario Regionale di riferimento, predispongono, in base all’andamento del quadro epidemiologico, piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari in presenza e a distanza in funzione delle esigenze formative tenendo conto dell’evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria ed, in ogni caso, nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’università e della ricerca, di cui all’allegato 18, nonché sulla base del protocollo per la gestione di casi confermati e sospetti di covid-19, di cui all’allegato 22; le disposizioni di cui alla presente lettera si applicano, per quanto compatibili, anche alle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica;”; 
  8. la lettera ee) è sostituita dalla seguente: “le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5,00 sino alle ore 24,00 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze; le attività di cui al primo periodo restano consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi; detti protocolli o linee guida sono adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10; continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, nei limiti e alle condizioni di cui al periodo precedente; è fatto obbligo per gli esercenti di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti”;
  9. alla lettera ff) dopo la parola “siti” sono aggiunte le seguenti “nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade,”;
  1. l’allegato 8 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 ottobre 2020 è sostituito dall’allegato A al presente decreto.
  2. all’articolo 3, comma 1, dopo la lettera a) è inserita la seguente: a-bis) al fine di rendere più efficace il contact tracing attraverso l’utilizzo dell’App Immuni, è fatto obbligo all’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale, accedendo al sistema centrale di Immuni, di caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività;

 

Disposizioni finali

1. Le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del 19 ottobre 2020, ad eccezione di quanto previsto dall’articolo 1, comma 1, lettera d), n. 6, che si applica a far data dal 21 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 13 novembre 2020.

2. Restano salvi i diversi termini previsti dalle disposizioni del presente decreto.

3. Le disposizioni del presente decreto si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.




Coronavirus, i giovani imprenditori di Cnvv dicono “no” a un altro lockdown 

Un nuovo lockdown significherebbe il fallimento di ogni misura preventiva; dobbiamo assolutamente evitarlo.

Lo sostengono i Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) riflettendo sulle recenti misure per il contenimento del contagio da Coronavirus.

«Il nostro pensiero – spiega il vicepresidente del Gruppo, Dario Arlunno – va prima di tutto a coloro che stanno soffrendo e alle loro famiglie, ma non possiamo non rilevare che numerose attività hanno fatto, nei mesi scorsi, notevoli investimenti per rendere sicura la produzione e la fruizione di beni e servizi in presenza e non vanno ulteriormente penalizzate. Andrebbero, piuttosto, incrementati i controlli e le sanzioni a chi non rispetta le regole: operazione decisamente più facile da svolgere in un’azienda o in un esercizio pubblico rispetto a quanto possa avvenire nei contesti domestici».

«La chiusura delle attività – aggiunge la presidente, Federica Zappone – ha provocato e provocherà danni ingenti al sistema economico e all’occupazione; per evitarne di ulteriori si deve incrementare il capitale umano di aziende pubbliche e private, non solo della sanità, per garantire sempre maggiore sicurezza, digitalizzazione e innovazione. Possiamo, ad esempio, dare ai numerosi sussidiati ad alto potenziale un ruolo attivo nella ripresa della nostra economia, utilizzando al meglio le loro competenze».

 




Il Gruppo Ebano aderisce al progetto “Welfare per le imprese” di Confindustria Novara Vercelli Valsesia

Una consulenza per lavoratori con familiari anziani o non autosufficienti, che li aiutino ad accedere a servizi di assistenza con un buon rapporto qualità/prezzo. Il disbrigo, per conto del lavoratore interessato, di pratiche amministrative, sanitarie o riguardanti il tempo libero. L’assistenza nei campi fiscale e previdenziale. La formazione e la sensibilizzazione su temi quali l’alimentazione, la prevenzione di disturbi fisici, l’educazione dei figli.

Sono solo alcuni dei servizi che saranno realizzati nell’ambito del progetto “Welfare per le Imprese”, promosso da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) a cui ha aderito Ebano Spa, il gruppo fondato e guidato dal Presidente di Piccola Industria Confindustria Carlo Robiglio, insieme ad altre eccellenze imprenditoriali piemontesi come CVB srl, Cav. Uff. Giacomo Cimberio Spa, Fratelli Fantini Spa, Giacomini Spa, Laica Spa, Lanificio Luigi Colombo Spa, Manifattura Sesia srl, Marazzato Soluzioni Ambientali srl, Ponti Spa e Zschimmer e Schwarz Italiana Spa.

Il progetto di Welfare aziendale è realizzato in via sperimentale in Piemonte, con il contributo della Regione, attraverso un’associazione temporanea di imprese (Ati) di cui è capofila Marazzato Soluzioni Ambientali.

“Il Welfare aziendale è la nuova frontiera delle relazioni industriali, favorisce la coesione all’interno dei luoghi di lavoro, consente di ottimizzare le risorse a vantaggio sia dei lavoratori che delle aziende”, spiega Carlo Robiglio. “Siamo peraltro convinti che la piena adesione e condivisioni dei beneficiari sia fondamentale per il successo di questa nuova tipologia di servizi”.

“Proprio per questo abbiamo condiviso con entusiasmo la possibilità di entrare a far parte di un’Ati che assicurasse il miglior coordinamento nei rapporti con i fornitori – continua Silvano Mottura, direttore generale del Gruppo Ebano – così come nella ricezione delle istanze ed esigenze dei lavoratori. Non a caso il progetto ha una durata annuale. Ci ripromettiamo di monitorarlo passo passo, perfezionandolo e verificandone gli esiti di qui a dodici mesi. Nella consapevolezza che è questa la strada giusta per rafforzare spirito di squadra e senso di appartenenza dei lavoratori nei confronti della comunità in cui, nelle varie modalità di svolgimento della loro attività, si trovano quotidianamente a operare”.

Fino a ottobre 2021 le aziende aderenti al progetto attiveranno una serie di servizi per favorire i propri dipendenti, le loro famiglie, e, in alcuni casi, anche le comunità di riferimento, sulla base di quattro macroaree di attività. La prima prevede la disponibilità di un esperto che raccoglierà le esigenze dei lavoratori con familiari anziani e/o disabili non autosufficienti per sostenerli nell’individuazione e nell’accesso a servizi di assistenza. La seconda prevede la messa a disposizione di un operatore (il cosiddetto “maggiordomo aziendale”) delegato al disbrigo di pratiche e compiti che richiedono l’accesso a uffici pubblici o la selezione di offerte, permettendo ai lavoratori di risparmiare tempo.

Il terzo servizio consentirà di usufruire di uno “sportello” di consulenza e assistenza fiscale e previdenziale, mentre il quarto si articolerà in una serie di incontri di formazione e di sensibilizzazione su temi relativi al benessere personale, familiare e sociale quali la corretta alimentazione, la prevenzione di disturbi fisici, l’orientamento scolastico e professionale, la media education, con la possibilità di un successivo orientamento verso consulenze personalizzate.

Sul piano operativo il coordinamento di un “welfare manager”, che lavorerà con i responsabili delle risorse umane delle aziende, consentirà di uniformare i processi di rilevazione delle esigenze, la definizione delle modalità di accesso ai servizi e la loro erogazione. Un sistema di rilevazione continuo consentirà di verificare quali servizi verranno utilizzati maggiormente e in che misura saranno stati in grado di rispondere alle aspettative dei beneficiari.




Imprese e sindacati sostengono le popolazioni colpite dall’alluvione

LUnione Industriale di Torino e le Segreterie sindacali torinesi di CGIL CISL UIL hanno devoluto 35.000 euro alla fondazione Specchio dei Tempi – La Stampa di Torino per sostenere le popolazioni vittime dell’alluvione che ha colpito diversi territori della nostra Regione nello scorso mese di ottobre. 

Questa donazione incarna lo spirito originario dell’Organismo Paritetico Provinciale, nato proprio nel 1994 per rispondere alla tragica calamità naturale che aveva investito il Piemonte, attraverso il reperimento congiunto di fondi destinati al sostegno economico delle zone colpite.

Una vocazione che nel tempo si è ampliata: nel mese di marzo, infatti, le Associazioni hanno devoluto un contributo di 60.000 euro agli Ospedali del




Il Consiglio regionale approva il Defr

Il Consiglio regionale ha approvato stamani a maggioranza il Defr, il documento di economia e finanza regionale 2021-2023. All’approvazione si è giunti dopo la bocciatura degli emendamenti presentati dal M5s. La discussione generale era stata svolta nella scorsa seduta del Consiglio.

Il documento approvato si articola in tre sezioni: la prima include il quadro sintetico del contesto economico-finanziario e istituzionale di riferimento; la seconda descrive gli obiettivi strategici della programmazione regionale in campo economico, sociale e territoriale; la terza contiene l’analisi della situazione finanziaria della Regione alla luce del quadro tendenziale di finanza pubblica e delle manovre di risanamento finanziario.




EBAP: stanziamento straordinario di  1 milione di euro per lavoratori e imprese 

L’Ente Bilaterale dell’Artigianato Piemontese (EBAP), in base alle intese delle Parti sociali –Confartigianato, Cna, Casartigiani, Cgil, Cisl, Uil– ha stanziato complessivamente 1 milione di euro una tantum per la creazione di nuove prestazioni straordinarie a beneficio di imprese regolarmente iscritte all’EBAP e dei loro lavoratori dipendenti.

 

“Le nuove prestazioni – spiega Adelio Ferrari presidente EBAP – servono per sostenere le spese di acquisto di materiale informatico utile alla didattica scolastica od accademica a distanza, per integrazione ai congedi parentali e per il rimborso di diagnostica Covid-19”.

 

 

“Le tre nuove prestazioni – aggiunge Donato Spinazzola vice presidente EBAP – integrano le prestazioni bilaterali in essere e quelle del fondo di sanita integrativa artigiano (SanArti)”.

 

FSBA ha ricevuto venerdì scorso la dotazione economica di 448 milioni, ed ha distribuito tutte le risorse pertinenti agli Enti bilaterali che hanno il compito di provvedere direttamente ad erogare la prestazione di Cassa in deroga.

 

“L’avevamo detto – comunica Ferrari – in 48 ore come EBAP abbiamo erogato con 43.400 bonifici tutti gli 11,5 milioni di euro di nostra competenza, pervenuteci lunedì 30 novembre dal Fondo Nazionale. In tal modo sono state pagate tutte le integrazioni da marzo, completato il mese di giugno e pagati i mesi di luglio, agosto e settembre. Attendiamo ora di ricevere la seconda tranche della somma complessiva di 24 milioni, messa a disposizione dal decreto di ferragosto. In tal modo potremo provvedere a pagare le prestazioni per coprire il mese di ottobre”.

 

“L’EBAP– aggiunge Spinazzola – è pronto a fare completamente la propria parte, per sostenere aziende e lavoratori in questo difficile momento affrontando, con equilibrio ma anche con determinazione, la questione ancora aperta relativa al pagamento delle prestazioni di famiglia”.

 

 

 

 

 

 

 

 




Pedemontana piemontese, industriali a costruttori di tre province chiedono un commissario “ad acta” 

Un commissario “ad acta” per velocizzare la realizzazione della Pedemontana piemontese: lo chiedono ai parlamentari eletti nel territorio le associazioni imprenditoriali del sistema Confindustria, molto preoccupate per un possibile ulteriore dilazionarsi dei tempi per il collegamento stradale Masserano-Ghemme.

«Le più recenti informazioni forniteci da Anas e Regione Piemonte – scrivono i presidenti di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Gianni Filippa, e Unione Industriale Biellese, Giovanni Vietti, insieme a Emilio Brustia e a Francesco Panuccio, rispettivamente presidenti di Ance Novara Vercelli e Ance Biella, che rappresentano le imprese delle costruzioni delle tre province – prospettano un quadro molto preoccupante: l’attuale iter autorizzativo prevede, infatti, l’avvio del cantiere solo nel 2023, secondo la migliore delle ipotesi. Si tratta di un’eventualità assolutamente inaccettabile e che non intendiamo nemmeno prendere in considerazione».

«Ritenendo che non debba farlo nemmeno chi abbia a cuore il proprio territorio, le sue attività economiche e la mobilità delle persone che ci vivono e ci lavorano – spiegano in una lettera inviata lo scorso 9 dicembre ai senatori Carlo Martelli, Gaetano Nastri e Gilberto Pichetto Fratin e ai deputati Davide Crippa, Andrea Delmastro, Alberto Gusmeroli, Marzio Liuni, Cristina Patelli, Roberto Pella, Diego Sozzani e Paolo Tiramani, oltre che al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e alla Ministra Lucia Azzolina, eletta alla Camera nel collegio Piemonte 2 – vi chiediamo di fare tutto quanto nelle vostre possibilità, interagendo direttamente con il Ministero e con gli Enti competenti, affinché si proceda a individuare un Commissario “ad acta” in grado di snellire l’iter procedurale dell’opera ed evitare un ulteriore allungamento dei tempi che rischierebbe di portare al collasso il sistema produttivo biellese e quello valsesiano, insieme alle relative filiere dell’edilizia, con un impatto fortemente negativo sull’economia di ben tre province: Biella, Vercelli e Novara».

«L’alluvione di inizio ottobre – ricordano gli imprenditori – ha fatto crollare il ponte tra Romagnano Sesia e Gattinara, compromettendo in modo molto serio la viabilità della zona. L’ipotesi di dover attendere oltre un biennio soltanto per vedere avviata la gara per la realizzazione di un’infrastruttura di cui si parla da 40 anni è quindi del tutto irricevibile».

Il territorio, proseguono, sta dando da tempo forti segnali di difficoltà: «oltre ai problemi produttivi, organizzativi e finanziari provocati dall’emergenza sanitaria le aziende manifatturiere e delle costruzioni sono sempre più penalizzate dagli svantaggi competitivi dovuti alle carenze infrastrutturali. I danni provocati dal maltempo hanno, come ben sapete, aggravato una situazione di crisi che in alcuni comparti è ormai molto preoccupante. Le nostre imprese ce la stanno mettendo tutta per cercare di recuperare ma non possono reggere a lungo in condizioni di costante emergenza e di oggettivo svantaggio infrastrutturale. Non possiamo quindi aspettare oltre, né possiamo accettare che la burocrazia continui a bloccare lo sviluppo, e, in alcuni casi, l’esistenza stessa delle nostre attività».

«Il 2020 – conclude la lettera – è stato l’anno del Covid e dell’alluvione in Piemonte. Fate tutto quanto possibile affinché non venga ricordato anche come quello della fine, anziché dell’inizio, delle speranze di realizzazione della Pedemontana. Abbiamo visto concretizzarsi positivamente il “modello-Genova”: vi chiediamo di intervenire perché accada lo stesso anche per il nostro territorio, che è anche il vostro…».




Vaccino Covid, ecco le 10 strutture del 27 dicembre

Anche il Piemonte prenderà parte, domenica 27 dicembre, al Vaccine Day e somministrerà le prime 910 dosi di vaccino Anticovid in sette strutture ospedaliere e tre Case di riposo”. Lo hanno annunciato questa mattina in Quarta Commissione, presieduta da Alessandro Stecco, l’assessore alla Sanità Luigi Icardi e il coordinatore per la gestione dell’area giuridico-amministrativa dell’Unità di crisi Antonio Rinaudo.

“Le strutture ospedaliere coinvolte – hanno aggiunto – saranno l’Amedeo di Savoia, il San Giovanni Bosco, il Mauriziano e la Città della Salute a Torino, l’Arrigo ad Alessandria, il Maggiore della Carità a Novara e il Santa Croce e Carle a Cuneo. Le Case di riposo, invece, quella della Città di Asti, la De Pagave di Novara e quella di Rodello a Cuneo. Sono già stati costituiti i team di chi vaccinerà e raccolti i dati di chi si sottoporrà alla vaccinazione, che verranno poi registrati sulla piattaforma nazionale”.

Dopo le festività natalizie, invece, avrà inizio la prima fase della vaccinazione, “che riguarderà il personale sanitario di tutti i presidi ospedalieri e tutto il personale sanitario, amministrativo e di servizio che vi opera, inclusi i volontari delle Croci e il personale delle Case di cura private per ottenere un sistema di Ospedali quanto più possibile Covid free”.

L’assessore Icardi, con la direttrice del Servizio di riferimento regionale di epidemiologia (Seremi) Chiara Pasqualini e il direttore della Sanità Fabio Aimar, ha poi ribadito che il comportamento del Piemonte nella gestione e nella trasmissione dei dati al Ministero della Salute, da inizio pandemia a oggi, è stato “di assoluta correttezza”, illustrando alla Commissione i documenti dell’Istituto superiore di Sanità che lo certificano. L’argomento – è stato annunciato – verrà ulteriormente approfondito nella seduta di domani del Consiglio regionale attraverso la risposta a interrogazioni e interpellanze presentate dalle minoranze sul tema.

L’assessore alla Ricerca applicata per la gestione del Covid 19 Matteo Marnati, con il consulente strategico Pietro Presti, ha annunciato che “da oggi parte la riapertura della platea cui verrà effettuato il tampone, che coinvolgerà i contatti stretti, anche asintomatici, di chi è positivo”. Ed è possibile, inoltre, “fino al 6 gennaio, la prenotazione del tampone, tramite il medico di base, da parte degli over 65 con alcune patologie, non a scopo epidemiologico ma di prevenzione sanitaria e psicologica”.

Sono intervrenuti, per richiesta di approfondimento sulle tre informative, i consiglieri Mario Giaccone (Monviso), Domenico Rossi, Mauro Salizzoni, Daniele Valle (Pd), Francesca Frediani (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).