Confagricoltura: “Bene la nuova ordinanza anti-cinghiali, adesso si agisca velocemente”

Confagricoltura accoglie con favore l’ordinanza  regionale sulle nuove misure per contrastare la peste suina africana. “L’iniziativa accoglie le nostre sollecitazioni – ha commentato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – consentendo interventi più incisivi nel contenimento dei cinghiali, attività che sino ad oggi non ha ancora raggiunto i risultati sperati: ci auguriamo che ora venga applicata con velocità, per iniziare a contrastare con efficacia l’abnorme proliferazione di ungulati che crea danni sempre più gravi all’agricoltura e minaccia la tenuta della filiera suinicola”.

Il provvedimento appena entrato in vigore prevede, tra l’altro, la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale anche in ore notturne con utilizzo di strumenti per la visione che facilitano la selezione degli individui. Inoltre, il cacciatore che intendesse esercitare la caccia al cinghiale in un Ambito Territoriale o Comprensorio Alpino diverso da quello di ammissione, dovrà semplicemente richiedere la relativa autorizzazione all’Ente di gestione, che dovrà rilasciarla entro 48 ore, senza alcun onere economico aggiuntivo.

Altra novità rilevante introdotta dall’ordinanza è quella per cui un cacciatore iscritto a una squadra di caccia al cinghiale in un qualsiasi Ambito di Caccia o Comprensorio Alpino può, con una semplice richiesta, essere ammesso ad altre squadre organizzate su tutto il territorio della Regione Piemonte, senza oneri aggiuntivi, fatta salva l’accettazione da parte della squadra ospitante.
Viene poi riconosciuta e valorizzata la figura del “coadiutore”, che può essere un proprietario o conduttore di fondi (munito di licenza di “porto di fucile ad uso caccia”), una guardia giurata venatoria volontaria o un cacciatore nominativamente individuato, tutti in possesso di specifica formazione. L’ordinanza prevede, infatti, che la Regione, in collaborazione con le Province e la Città Metropolitana di Torino, pubblichi sul proprio sito istituzionale un apposito elenco dei coadiutori che potranno effettuare operazioni di urgenza per il contenimento dei cinghiali, su richiesta di intervento dei proprietari o conduttori dei fondi interessati; l’ente di gestione dovrà poi effettuare, con cadenza almeno mensile, un coordinato programma di depopolamento che interessi tutto il territorio in gestione, comprese le aree vietate alla caccia.
Infine, è stata potenziata l’attività formativa specifica: dalla seconda metà di settembre Province e Città Metropolitana di Torino, Ambiti territoriali di caccia, Comprensori alpini, Associazioni agricole e venatorie, Enti gestori delle Aree protette, dovranno organizzare, con cadenza quindicinale, corsi di abilitazione per tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di caccia.
“Confidiamo – conclude Allasia – che la pronta adozione dei provvedimenti previsti consenta di contenere la diffusione della peste suina e di limitare i gravi rischi che per gli allevamenti, le coltivazioni agricole e la sicurezza dei cittadini. Confagricoltura – conclude Allasia – continuerà a sostenere con forza la necessità di ridurre drasticamente la popolazione di cinghiali finché la situazione non sarà finalmente sotto controllo in tutti i suoi aspetti, anche economici e di risarcimento dei danni”.




Peste suina, Confagricoltura denuncia i ritardi nella posa delle recinzioni anti cinghiali

Il 20 agosto scorso, in base ai programmi a suo tempo definiti, si sarebbero dovuti concludere i lavori per la posa della recinzione anti cinghiali volta a contrastare la diffusione della peste suina africana nella zona infetta a cavallo tra il Piemonte e la Liguria.

Finora – chiarisce in una nota Confagricoltura Piemonte –  sono oltre 180 i casi di peste suina africana

</segnalati su cinghiali tra Piemonte e Liguria. “A causa delle restrizioni imposte dall’emergenza l’attività di abbattimento dei cinghiali nell’area infetta è sospeso. La recinzione – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – è ancora lontana dall’essere completata e il timore di diffusione dell’epidemia continua a rimanere alto: chiediamo al commissario e alle istituzioni regionali di fornire alle organizzazioni agricole un ragguaglio aggiornato sui tempi di realizzazione della rete anti-cinghiali e di intensificare gli sforzi per completare le opere”.

Confagricoltura Piemonte sottolinea l’aumento incontrollato delle popolazioni di ungulati e il fatto che, da gennaio a oggi, siano state abbattute poche migliaia di cinghiali, “mentre l’obiettivo che si è dato la Regione Piemonte è di arrivare, entro fine anno, a 38 mila capi eliminati con la caccia di selezione; aggiungendo i prelievi previsti con la caccia di controllo e quella programmata, i numeri degli abbattimenti previsti salgono a oltre 50mila”.

I tempi per la conclusione dei cantieri si stanno prolungando pericolosamente – dichiara Enrico Allasia – e l’obiettivo dei 50mila capi abbattuti entro fine anno risulta praticamente impossibile da raggiungere: gli agricoltori hanno il diritto di sapere quando potranno essere completate le opere. Ormai dell’emergenza non si parla quasi più – conclude Allasia – ma il pericolo che l’epidemia si diffonda continua a preoccupare gli allevatori e l’intera filiera”.




Maltempo, da Intesa San Paolo 1 miliardo di euro a famiglie e imprese

Intesa Sanpaolo al fine di rispondere nel più breve tempo possibile alla situazione di emergenza venutasi a creare in seguito agli eventi atmosferici che hanno
colpito diversi territori del Paese, ha stanziato un plafond di 1 miliardo di euro a
condizioni agevolate a sostegno delle famiglie e delle imprese che hanno subito danni a
seguito delleccezionale maltempo.


Il plafond è destinato alle famiglie, alle imprese, ai piccoli artigiani, commercianti e alle
imprese del settore agroalimentare che hanno subito danni, dando loro un sostegno
finanziario dedicato. Il Gruppo Intesa Sanpaolo prevede la possibilità di richiedere la
sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate dei finanziamenti in essere per
famiglie e imprese, residenti nelle zone colpite dal maltempo.


La Banca mette a disposizione tutte le proprie filiali sul territorio per fornire prontamente
informazioni ed assistenza.

Intesa Sanpaolo, riaffermando la vicinanza ai territori in cui opera e l’attenzione verso le
necessità delle popolazioni dichiara Stefano Barrese, responsabile Banca dei Territori
si è attivata subito in soccorso di tutte le realtà che stanno subendo danni per il maltempo,
stanziando immediatamente un consistente intervento finanziario. Una prima e rapida
risposta per rendere possibile alle imprese di proseguire nella loro attività e alle famiglie di
affrontare questa situazione di emergenza”.




Lavorare nell’industria tessile, corso gratuito e tirocinio retribuito

Il corso, gratuito e a numero chiuso, è un progetto pilota innovativo ideato, promosso e finanziato dall’Associazione Industriali Tessili Cotonieri dell’Unione Industriali Torino, di cui gli imprenditori Giorgio Pertile e Renato Vasino sono rispettivamente Presidente e Vice-Presidente. Sviluppato in collaborazione con la Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile, che ne cura la progettazione, l’organizzazione e la gestione, il corso ha l’obiettivo di colmare il divario esistente tra formazione e lavoro in ambito tessile industriale, formando in particolare addetti alla tessitura, all’orditura e alla meccanica tessile, venendo così a supportare lavoratori e imprese soprattutto nel territorio del chierese.

 

Spiega la Presidente Melanie Zefferino: «Mettendo in atto i propri scopi statutari, la Fondazione si prepara ora a “promuovere attività per la formazione, la qualificazione e l’aggiornamento del personale addetto alla produzione, alla distribuzione, alla diffusione e alla valorizzazione del tessile, non esclusa l’istituzione di una apposita scuola, con particolare attenzione alle problematiche indotte dall’utilizzo di nuove metodologie e tecnologie”. Il primo passo verso questo importante traguardo è stato fatto grazie alla collaborazione con l’Associazione Industriali Tessili Cotonieri dell’Unione Industriali Torino».

Il corso privato professionalizzante di avvio al lavoro nell’industria tessile, frutto di questa sinergia, inizierà il 1 ottobre e terminerà il 26 novembre, quando gli allievi riceveranno un attestato di frequenza e profitto con accreditamento ENAIP. Anche il CPIA3, con cui la Fondazione ha già condiviso altre progettualità, collaborerà alla promozione dell’iniziativa.

Il corso è aperto a persone maggiorenni, residenti o domiciliate nella provincia di Torino, che abbiano interesse a qualificarsi o riqualificarsi per inserirsi lavorativamente nell’industria tessile. Gli allievi (minimo 12, massimo 20) saranno selezionati sulla base delle rispettive motivazioni, esperienze, e/o conoscenze pregresse. Sono previste in totale 60 ore di insegnamento teorico-pratico con frequenza obbligatoria in presenza, che si svolgeranno il lunedì e il venerdì pomeriggio (dalle 14,00 alle 18,00) a Chieri, nella sala polifunzionale e nei laboratori della Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile, in Via Santa Clara 10/A, a Chieri.

Per accedere alla selezione degli ammessi al corso,

gli interessati devono inviare una breve lettera motivazionale e

il proprio curriculum vitae in formato europeo,

entro il 23 settembre 2022, a info@fmtessilchieri.org.

Il corpo docenti è costituito da esperti qualificati, attivi a vario titolo nel settore tessile e nell’ambito della formazione, a cominciare dal coordinatore del corso, Mauro Le Noci (perito tessile accreditato e docente), Lisa Fontana (docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze), con interventi di Massimo Quattrocolo, Antonio Coppola, Melanie Zefferino, Giulia Perin, Francesca Vergnano e il contributo dei meccanici tessili Graziano Iseppi, Maurizio Fasano e Walter Borsato, volontari della Fondazione, quali hanno appositamente allestito un orditoio manuale e realizzato telai portatili per assicurare agli allievi la sperimentazione diretta delle fasi chiave del processo tessile sin dalle prime lezioni.

Sono anche previste attività extracurriculari, incluse visite ad aziende leader di settore sul territorio chierese, oltre naturalmente alle collezioni del Museo del Tessile nel complesso di Santa Chiara e all’Imbiancheria del Vajro. Tutto ciò per coniugare, alla formazione professionalizzante, lo sviluppo di conoscenze che alimentino la passione per il tessile, passando in rassegna la sua storia e gli sviluppi del presente attraverso materiali, tecniche e macchinari. Durante il corso sono previste verifiche periodiche e un esame finale. Una volta superata la prima verifica, gli allievi potranno iniziare un tirocinio part-time di almeno tre mesi, retribuito a norma di legge, presso un’azienda dell’Unione Industriali Torino, preferibilmente affiliata alla Associazione Tessili Cotonieri di Torino. Una volta completato il corso e il tirocinio, ciascun allievo avrà acquisito conoscenze ed esperienze che favoriranno l’inserimento lavorativo nel settore tessile industriale.




La Città metropolitana cerca Dirigenti tecnico ambientali

La Città metropolitana di Torino ha indetto un concorso pubblico per esami a tempo indeterminato per due posti di Dirigente con professionalità tecnica ambientale (qualifica dirigenziale unica), di cui 1 riservato al personale interno. La domanda di partecipazione deve essere redatta utilizzando esclusivamente l’apposita piattaforma accessibile dal sito dell’ente all’indirizzo

entro le ore 12.00 del giorno 22 settembre 2022.

Fra i requisiti necessari occorre essere in possesso di un diploma di laurea o una laurea specialistica o magistrale nei campi delle scienze ambientali, forestali, forestali e ambientali, agrarie, geologiche, naturali, biologiche, architettura, ingegneria edile-architettura, architettura del paesaggio, pianificazione territoriale e urbanistica e ambientale, chimica, fisica o diploma di laurea (DL) vecchio ordinamento, Laurea Specialistica DM 509/1999 (LS) o Laurea Magistrale DM 270/2004 (LM) rilasciati dalle facoltà di Ingegneria.

Occorre inoltre aver maturato un’esperienza come dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni con almeno cinque anni di servizio svolti in posizioni funzionali per l’accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea; o il possesso della qualifica di dirigente in enti, strutture pubbliche non ricompresi nel campo di applicazione di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. 165/2001,che abbiano svolto per almeno due anni le funzioni dirigenziali; o aver ricoperto incarichi dirigenziali o equiparati in amministrazioni pubbliche, per un periodo non inferiore a cinque anni; o ancora essere cittadini italiani, forniti di idoneo titolo di studio universitario che abbiano maturato servizio continuativo per almeno quattro anni presso enti od organismi internazionali.

Tutte le informazioni dettagliate al link:

 




Vacanze, Agriturist Alessandria: estate 2022 in campagna all’insegna di natura, enogastronomia e ritmi lenti

Quest’estate gli agriturismi italiani fanno il pieno grazie a un mix vincente: la riscoperta, in seguito alla pandemia, della ruralità e soprattutto delle vacanze di prossimità, insieme al forte ritorno degli stranieri. Moltissime le strutture già al completo. Premiate le imprese che oltre alla piscina, la prima colazione e la ristorazione organizzano attività, come trekking, passeggiate a cavallo, ciclobike o esperienze enogastronomiche, come lezioni di cucina e degustazioni.

“Gli italiani – afferma Franco Priarone, presidente Agriturist Alessandria – non hanno rinunciato alle vacanze e, facendo molta attenzione al portafoglio, hanno scelto il contatto con la natura e la bellezza delle campagne. Secondo l’Enit ben un italiano su cinque ha optato per la vacanza outdoor. Complici anche gli scioperi aerei, gli stranieri hanno scelto l’automobile per spostarsi. Così oltre a scoprire durante il percorso quella che, a torto, viene definita l’Italia minore, è cresciuto l’apprezzamento per l’Italia rurale, tanto che il 10% degli agriturismi comincia ad avere già prenotazioni per l’estate 2023.

Per Agriturist viene assolutamente confermata ed è addirittura destinata a crescere la tendenza dello scorso anno, verso ricavi finalmente stabili, se non in crescita, rispetto all’anno precedente (nel 2021 in media + 30%). E’ anche destinata ad aumentare ancora, in percentuale, la quota di mercato sull’intero settore turistico sia per quanto riguarda gli ospiti, sia per i pernottamenti (lo scorso anno era rispettivamente + 1% e +1,2%). Si prevede, infine, una crescita dei turisti esteri, rispetto allo scorso anno, in media del 15%, con punte anche del 35% grazie al ritorno degli americani e all’arrivo massiccio di turisti d’Oltralpe, dal Benelux e Nord Europa.

Certamente – sottolinea l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura Alessandria – molto dipenderà dagli imprenditori e dalla loro capacità d’innovarsi, così come dalle Istituzioni e dal saper valorizzare, anche con l’utilizzo virtuoso dei fondi del PNRR, l’Italia agricola.

“Viviamo – conclude Paola Maria Sacco, presidente Confagricoltura Alessandria – una situazione decisamente paradossale: sia il Covid, sia la situazione d’incertezza hanno lanciato la vacanza agrituristica, quasi meglio di una campagna pubblicitaria ad hoc. La tipicità, l’ambiente, la salute, le attività all’aria aperta, la scoperta di territori non lontani, insieme alla possibilità di soluzioni abitative autonome, grandi spazi, luoghi poco frequentati, che garantiscono il distanziamento sociale hanno rafforzato l’appeal delle nostre strutture. La possibilità di vivere con chi produce eccellenze da gustare, insieme allo stretto contatto con la natura che permette di rigenerare corpo e mente, hanno fatto il resto”.




Carburanti sostenibili per l’aviazione, accordo tra Ministero infrastrutture e PoliTo

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) e il Politecnico di Torino hanno sottoscritto un importante accordo di collaborazione della durata di tre anni volto ad analizzare e promuovere l’utilizzo di nuovi carburanti sostenibili nel settore dei trasporti, con specifico riferimento al settore dell’aviazione. L’obiettivo è quello di definire, in collaborazione con ENAC, una roadmap nazionale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore, la sua integrazione nelle iniziative Internazionali (UN-ICAO) ed europee, e il monitoraggio dello stato di avanzamento delle politiche di settore e della loro implementazione.

In particolare, sul piano tecnologico-industriale, sarà analizzato e monitorato lo stato di sviluppo dei processi nel settore dei biofuels per aviazione (Sustainable Aviation Fuels – SAF), lo sviluppo di possibili scenari per la definizione di una roadmap per l’introduzione a larga scala dei SAF, la valutazione, in ottica del pacchetto europeo Fit for 55 (che contiene proposte legislative per raggiungere entro il 2030 gli obiettivi del Green Deal), del potenziale di decarbonizzazione del settore, nonché l’analisi dell’evoluzione della normativa tecnica del settore. Sul piano economico, l’analisi riguarderà l’evoluzione dei costi di produzione dei SAF, nonché lo studio di eventuali proposte di policy o regolatorie per favorirne la diffusione e l’utilizzo.

La collaborazione, coordinata per il Politecnico dal professor David Chiaramonti del Dipartimento di Energia (DENERG) e realizzata con il coinvolgimento di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione (DIGEP) diretti dal professor Carlo Cambini, si svilupperà attraverso lo studio delle misure di regolazione nel settore dei carburanti sostenibili per aviazione, sia da un punto di vista tecnico-industriale, sia di policy/regolamentazione ed economico. Il Politecnico metterà a disposizione le proprie competenze multidisciplinari e favorirà l’interazione con soggetti e strutture (accademiche e industriali, nazionali e internazionali) cui lo stesso partecipa o con cui stabilmente collabora e supporterà il Ministero nei rapporti con i principali stakeholders nazionali e internazionali.

“La progressiva decarbonizzazione del settore aereo – nota il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini è un processo complesso che sta mobilitando le imprese del settore, gli enti regolatori e i Ministeri di moltissimi Paesi, in un’ottica di cooperazione internazionale. Con questo accordo il nostro Paese sarà in grado di elaborare e avanzare nei diversi consessi internazionali dove si definiscono le regole comuni proposte basate su solide analisi tecnico-economiche, nonché di definire gli interventi necessari per accompagnare nella trasformazione in atto un settore cruciale per l’economia del Paese”.

 

Secondo il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco: “Il progetto di collaborazione con il MIMS è un importante passo avanti per studiare nuovi strumenti di policy a supporto della decarbonizzazione del settore dei trasporti in primis, così come dell’intero sistema economico Italiano, temi centrali nell’agenda dei prossimi anni del nostro Ateneo e del supporto che intendiamo dare allo sviluppo sostenibile del nostro Paese”.




Vendemmia minacciata dal Decreto Trasparenza

“Continuiamo a parlare di semplificazione e sburocratizzazione, ma tutte le volte che si tratta di applicare una direttiva europea facciamo di tutto per complicarci la vita, rendendo sempre più difficile il lavoro degli imprenditori”.

Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, interviene sulle criticità operative derivanti dall’applicazione del decreto legislativo 27 giugno 2022, numero 104, il cosiddetto “Decreto Trasparenza”, che regolamenta gli obblighi informativi che i datori di lavoro sono tenuti a fornire ai lavoratori, a partire dal prossimo 13 agosto. “Gli agricoltori – dichiara Allasia – vogliono rispettare le leggi e collaborare in modo fattivo al contrasto dello sfruttamento e a qualsiasi forma di discriminazione in ambito lavorativo, ma occorre tener presente la realtà in cui operano le imprese del settore primario e la specificità del lavoro agricolo: la variabilità della programmazione del lavoro e l’ammontare minimo delle ore retribuite garantite, per fare un esempio, sono estremamente complicate da determinare in agricoltura, soprattutto nei periodi di raccolta quali la vendemmia, che quest’anno sarà anticipata già al mese di agosto”.

A parere di Confagricoltura anziché applicare la direttiva in modo così burocratico sarebbe necessario individuare percorsi che consentano di tenere in considerazione le diverse tipologie di lavori agricoli e accelerare in modo deciso sui processi di semplificazione e di digitalizzazione di cui tanto si parla, ma che continuano a rimanere il più delle volte inattuati.

È necessaria una proroga del provvedimento, come ha chiesto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti con una lettera indirizzata al ministro del lavoro Andrea Orlando. “Non vogliamo essere disfattisti – sostiene Allasia –  ma se non si arriverà a un rinvio delle disposizioni la prossima vendemmia partirà sotto pessimi auspici per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro. La situazione è già delicata e si deve evitare di esasperare gli imprenditori con provvedimenti per molti versi assurdi: far entrare in vigore un provvedimento alla vigilia di Ferragosto, con la vendemmia alle porte, vuol dire esporre gli agricoltori a rischio di contenziosi e sanzioni. Con un po’ di buon senso si deve evitare questa ulteriore difficoltà alle imprese e per  questo invitiamo i parlamentari che nelle prossime settimane si rivolgeranno all’elettorato a tenere in maggiore considerazione i reali problemi delle imprese, intervenendo nei confronti del governo perché non si producano danni facilmente evitabili”.

 

 

 

 

 

 




CNA Piemonte: “La politica rilanci il patto sociale per riavviare lo sviluppo economico”

CNA Piemonte rilancia sul territorio quanto CNA nazionale ha elaborato come manifesto inviato ai leader politici italiani in vista del voto del 25 settembre nell’auspicio di una legislatura a misura anche degli artigiani e delle piccole imprese.

“È importante che anche i rappresentanti regionali possano farsi parte attiva in una strategia di rilancio che dal livello centrale a quello periferico. CNA ha preparato un decalogo, una serie di proposte concrete per un nuovo patto sociale mirato a ripartire dalle nostre solide radici per ri-avviare decisamente lo sviluppo economico e sociale dell’Italia”, ha spiegato il segretario regionale Delio Zanzottera.

“Dopo l’esperienza di questi anni – ha aggiunto il presidente regionale Bruno Scanferla -. La CNA Piemonte chiede che alla cultura emergenziale si sostituisca una ritrovata capacità di guardare le profonde trasformazioni che investono la società italiana, in modo da recuperare la centralità dei soggetti sociali, veri e propri connettori ai processi reali. CNA chiede di assicurare continuità e sostenibilità agli incentivi, ampliandone l’ambito anche agli immobili produttivi. Disporre di un adeguato orizzonte temporale, perlomeno decennale, consente la programmazione e lo svolgimento dei lavori senza creare tensioni e strozzature”.

Automotive e filiera

Per andare su temi piemontesi. “L’attuazione del Green Deal europeo, finalizzato a governare la transizione ecologica in chiave di sostenibilità, avrà impatti rilevanti sull’attività delle imprese, in particolare il piano Fit for 55 che impegna i paesi a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 – aggiunge Scanferla -. Un cambiamento epocale che impatterà in maniera profonda su intere filiere oggi fiore all’occhiello del made in Italy costituite, in gran parte, da piccole imprese. CNA chiede una politica industriale condivisa che accompagni la trasformazione delle filiere produttive coinvolte, a partire da quella dell’auto, che interessa molte decine di migliaia di piccole imprese operanti nella produzione e manutenzione dei veicoli, nei sistemi di alimentazione e trasporto. Il coinvolgimento di tutti gli attori economici è fondamentale, posto che questi grandi processi non possono essere improntati alla neutralità tecnologica delle scelte”.

Burocrazia, vera piaga

“È il tempo di affrontare con decisione il capitolo della cattiva burocrazia – ha continuato Zanzottera -. Ora più che mai è necessario compiere un vero cambio di passo, reso possibile dalle riforme di sistema e dalla disponibilità di ingenti risorse economiche messe a disposizione dal PNRR per dare finalmente attuazione alle richieste di artigiani e piccole imprese”.

Le dieci proposte di CNA Piemonte

  1. Energia, con un focus sulla scelta strategica dell’autoproduzione

  2. Semplificazione, ritenuta la strada maestra del cambiamento

  3. Politica industriale, tagliata su artigiani e piccole imprese

  4. Export, Made in Italy, Turismo, tre leve di crescita

  5. Lavoro, contrattazione collettiva, formazione, rappresentanza, per favorire una occupazione di qualità e uno scatto di produttività

  6. Fisco, chiesto più leggero, più semplice e più orientato all’espansione

  7. Concorrenza, in un’ottica di tutela delle piccole imprese

  8. Infrastrutture, materiali e immateriali, per irrobustire l’ossatura del nostro Paese

  9. Legalità, da perseguire combattendo la criminalità ma anche tutte le forme di abusivismo, sommerso, riciclaggio e usura

  10. Welfare e Pensioni, per assicurare condizioni dignitose agli anziani e ai cittadini più fragili




28 milioni di italiani partiranno entro la fine dell’estate

Su una scala da 0 a 100, il tour operator italiano specializzato in vacanze di gruppo Vamonos-Vacanze ha calcolato l’indice di propensione al viaggio dell’estate 2022 degli italiani.

Il risultato è di 81 punti, un coefficiente elevatissimo che porta la propensione al viaggio dei nostri connazionali a valori maggiori anche rispetto ai livelli pre-pandemici.

«Nella fascia di età compresa tra i 16 ed i 76 anni il tutto si traduce in 28 milioni di italiani che partiranno entro la fine dell’estate» mettono in evidenza gli analisti di Vamonos-Vacanze, che hanno anche calcolato la spesa media di quest’anno: «1.480 euro per le vacanze di 7 giorni o più, 620 euro per i break di durata dai 3 ai 6 giorni e 300 euro per chi si concederà al massimo 2 notti fuori».

Il fenomeno “nuovo” è il ritorno alla preferenza per l’albergo: mentre l’anno scorso oltre un terzo degli italiani optava per l’affitto di una casa dove trascorrere le vacanze e solo un quarto preferiva l’albergo, oggi le percentuali si sono invertite.

«Sei italiani su 10 andranno una struttura alberghiera e solo uno su 5 preferirà affittare una casa o un appartamento. Insomma è finito il timore pandemico di trascorrere troppo tempo in un contesto frequentato da persone che non si conoscono a beneficio di una scelta che comporta maggiori servizi e comfort» dicono gli analisti di Vamonos-Vacanze

Nel ranking delle preferenze di vacanza —come è tradizione— il mare si colloca poi al primo posto, seguito dalla montagna e dalle esperienze culturali in città e luoghi d’arte, includendo però anche i piccoli borghi.

«In aumento il raggio degli spostamenti, seppure 8 italiani su 10 sceglieranno mete nazionali —nel 70% dei casi al di fuori della propria regione di residenza— mentre “solo” 2 italiani su 10 viaggeranno all’estero —nel 75% dei casi rimanendo in Europa—» sottolinea Emma Lenoci, fondatrice di Vamonos-Vacanze.

La grande voglia di viaggiare, che Vamonos-Vacanze ha definito «revenge travel», sottende una domanda repressa a causa ben 2 anni —o quasi— di lockdown e di altre misure ristrettivi. Già negli scorsi mesi, allentate e poi finalmente rimosse le misure sanitarie di sicurezza, migliaia di turisti sono arrivati nel Bel Paese.

«Ci aspettiamo una decisa crescita sia del fatturato sia delle presenze e per molte destinazioni stiamo già triplicando i nostri risultati medi. Dobbiamo però fronteggiare ora il peso dell’instabilità geopolitica e l’incremento dei costi energetici, senza volere aumentare i costi per i viaggiatori. E tutto ciò incide pesantemente sulla marginalità» spiega il tour operator.

La formula Vamonos-Vacanze continua ad essere comunque vincente, grazie alla esperienzialità delle proposte ed alla qualità delle strutture. Ma ci vorrà tempo per recuperare la stabilità pre-Covid e recuperare utili.

«Servirebbero maggiori incentivi agli investimenti che mettano più al centro il turismo, che invece è ancora troppo al margine anche con il PNRR» conclude Emma Lenoci.

Le offerte più vantaggiose? Ecco i «last minute» di Vamonos-Vacanze: a partire dai 1.099 euro si può villeggiare per 7 notti nella splendida struttura di Pugnochiuso in Puglia (dal 6 al 13 agosto) oppure navigare in barca a vela in Sardegna, sempre per 7 notti (dal 6 al 13 agosto). Leggermente maggiore (1.699 euro) è invece il presso dell’opzione per la Grecia (last minute dal 7 al 14 agosto), ma optando per una crociera MSC in Grecia, Mykonos e Croazia il prezzo scende a 999 euro (last minute per il periodo 7-14 agosto).

Poi ancora —tra le offerte più vantaggiose— anche il Ferragosto in Sicilia (a Cefalù) dal 12 al 19 agosto a 1.299 euro o in Sardegna (a Santa Teresa di Gallura dal 12 al 19 agosto a 1.399 euro. Mentre Ibiza sale a 1.699 euro (con last minute dal 13 al 20 agosto).