CCIAA Cuneo: Stagione vendemmiale 2022 riparte rilevazione prezzi uve da vino DOC e DOCG

Anche quest’anno l’Ente camerale rileverà i prezzi delle uve, che saranno definiti sulla base di documenti contrattuali per ciascuna tipologia di uva a denominazione.

Le imprese rappresentative della filiera saranno coinvolte dalla Camera di commercio e dalle Associazioni di categoria. È richiesta la massima collaborazione da parte delle imprese, premessa indispensabile per consentire all’ufficio Statistica di disporre di un adeguato numero di contratti su cui determinare prezzi che siano rappresentativi del reale andamento del mercato.

 

“La nostra provincia si distingue a livello nazionale e internazionale per il livello di assoluta eccellenza della produzione vitivinicola. La legge attribuisce all’Ente camerale il compito di rilevare i prezzi delle uve – sottolinea il presidente Mauro Gola – e la Camera di commercio di Cuneo lo fa coerentemente con i criteri stabiliti da Unioncamere Nazionale in modo da fornire un quadro che fotografi correttamente l’evoluzione del mercato del comparto vitivinicolo”.

 

I prezzi risultanti dai documenti contrattuali inviati all’indirizzo protocollo@cn.legalmail.camcom.it  saranno pubblicati ufficialmente sui listini camerali nel mese di novembre e poi inseriti nel paniere redatto dall’Istat, preso a riferimento da Eurostat per la determinazione delle politiche comunitarie.

 

“Invitiamo tutti gli operatori della filiera vitivinicola a collaborare con l’Ente camerale, trasmettendo tutti i documenti contrattuali riferiti alla campagna vendemmiale 2022 – sottolinea il Segretario Generale Patrizia Mellano – Partecipare alla rilevazione è per i produttori, i trasformatori e in generale per chi compravende le uve doc e docg la miglior garanzia di veder pubblicati prezzi rappresentativi di quelle che sono oggi le reali dinamiche del mercato.”




La festa del Piemonte ora è anche in legge

Il Piemonte rende ufficiale la sua festa. L’Assemblea legislativa ha infatti approvato una legge – primo firmatario il presidente del Consiglio regionale – che ha istituito il 19 luglio la “Festa del Piemonte –Festa dël Piemont”.

Il testo approvato a maggioranza ha anche tra i suoi principali obiettivi quello di valorizzare la storia della nostra regione, la sua cultura, le sue identità e i suoi simboli.

Per il  presidente dell’Assemblea legislativa, questo nuovo provvedimento è importante perché promuove sul territorio la conoscenza delle radici e delle identità storico-piemontesi. La Festa del Piemonte si svolgerà il 19 luglio, giorno che ricorda l’eroica battaglia al Colle dell’Assietta del 1747. Una data che gli storici considerano una linea di demarcazione nella storia della nostra regione che, dopo un lungo confronto, è emersa quale punto di condivisione da parte delle associazioni piemontesiste, che da anni aspettano la Festa del Piemonte. Quello fu un momento di orgoglio per quell’esercito che difese il proprio territorio con fermezza e caparbietà, doti tradizionalmente riconosciute al popolo piemontese.

La legge coinvolge anche il Centro Gianni Oberto, nella definizione di un calendario di ricorrenze celebrative, e amplia il numero degli enti che espongono la bandiera del Piemonte in occasione di avvenimenti di particolare importanza locale o regionale. Il Centro avrà altresì il compito di valorizzare le minoranze linguistiche, attraverso la raccolta e la conservazione di materiale di interesse storico e letterario presente sul territorio e la promozione di attività di studio, ricerca, informazione e cooperazione.

La presente comunicazione è mancante di virgolettati e nomi secondo quanto disposto dall’art.9 c.1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre elettorali e referendari.




Le imprese scendono in piazza contro il “caro bollette”

Un centinaio di persone, imprenditori e cittadini, ma anche alcuni Sindaci del territorio, hanno partecipato, lo scorso 26 luglio, alla “manifestazione” organizzata da Confartigianato Cuneo in via Roma a Cuneo, davanti al Palazzo della Prefettura per lanciare il grido d’allarme contro il “caro energia”.

Gli imprenditori cuneesi hanno lasciato davanti agli uffici prefettizi degli “scatoloni” rappresentanti, simbolicamente, le pesanti bollette che in questo momento di difficoltà sono costretti a pagare. Una delegazione di Confartigianato Cuneo e di alcuni primi cittadini è stata ricevuta dal Prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo.

«Le nostre imprese sono esasperate dai costi eccessivi dell’energia. – commenta Luca Crosetto, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo – È una questione di natura internazionale e di carattere anche speculativo sulla quale pesa il fatto che in Italia non c’è mai stata, in tema di risorse energetiche, una visione strategica. In questo contesto pesa, inoltre, il problema delle accise: in bolletta appena il 40% dei costi è dovuto al consumo, il 60% è dato dalle accise. È indispensabile tagliare la tassazione per consentite alle imprese di ripartire».

Il caro-energia riguarda tutto il sistema produttivo nazionale: tanto gli energivori esposti alla concorrenza internazionale, quanto le piccole imprese che pagano la maggior parte degli oneri generali di sistema in bolletta.
Problematica, quella del caro bollette, che si somma alle altre criticità e che, se considerata alla luce della crisi di Governo, contribuisce ad alimentare il clima di sconforto delle imprese.
«Il Paese e gli imprenditori – aggiunge Crosetto – rischiano di pagare un prezzo altissimo a causa di questa situazione di incertezza. Attraverso il nostro Ufficio Studi abbiamo calcolato gli effetti della crisi di Governo e proprio con riferimento al caro bollette stimiamo che verranno meno circa 11 miliardi di interventi contro il caro-energia per famiglie e imprese».
Confartigianato ha quantificato, inoltre, che la crisi mette a rischio 49,5 miliardi di euro, pari a 2,5 punti di PIL, e delinea un problema occupazionale per 253mila lavoratori. Inoltre: la crescita degli investimenti tende a ridursi di 5 miliardi di euro; famiglie e imprese rischiano di pagare 3 miliardi in più per il rialzo dei tassi di interesse sui prestiti bancari, rinunciando a 3,9 miliardi di effetto espansivo della legge di bilancio 2023.
«Serve – conclude Crosetto – uno straordinario senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche per assicurare governabilità e stabilità, indispensabili in una fase economica e sociale così difficile. Necessarie non più rimandabili misure concrete per “alleggerire” le imprese dai troppi costi che frenano la ripresa e danneggiano la competitività del Sistema Italia».




Uil Torino e Piemonte: Gianni Cortese è stato confermato alla guida dell’Organizzazione piemontese

Ė terminato il XII Congresso della UIL Torino e Piemonte.
Gianni Cortese è stato confermato, all’unanimità, alla guida dell’Organizzazione piemontese.

I componenti della Segreteria sono: Maria Teresa Cianciotta, Luca Cortese, Francesco Lo Grasso, Chiara Maffè, Marco Secci, Patrizia Vario.
Il Tesoriere è Mauro Casucci.

Biografia di Gianni Cortese
Siciliano d’origine, canavesano d’adozione, laureato in Giurisprudenza, padre di tre figli. Ha iniziato l’attività sindacale nel 1976 presso la UIL Sanità del Canavese, diventando prima Segretario Provinciale e poi, nel 1995, Segretario Regionale. Nel 2000, a seguito dell’accorpamento della categoria Sanità con le Autonomie Locali assume l’incarico di Segretario Regionale della UIL Federazione Poteri Locali. Dall’ottobre del 2008 è Segretario Generale della UIL Torino e Piemonte.




Le piogge degli ultimi giorni non attenuano gli effetti della siccità. Confagricoltura: raccolti a rischio

Le piogge degli ultimi due giorni, con qualche grandinata che fortunatamente, a parte qualche caso isolato, ha arrecato danni limitati alle coltivazioni, non ha contribuito ad attenuare gli effetti della siccità. Piogge più intense si sono registrate a Mondovì, con 69 millimetri di precipitazioni e a Viola, dove sono si sono accumulati 133 millimetri di acqua.

Nelle aree ad agricoltura intensiva le precipitazioni – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemontein genere sono state di modesta entità , con accumuli inferiori a 20 millimetri di acqua nelle 24 ore. Se si escludono alcuni casi, quali Saluzzo dove le piogge hanno raggiunto i 65 millimetri  e Villanova Solaro, dove hanno sfiorato i 50 millimetri, le piogge generalmente sono state scarse. Questo significa che l’agricoltura continua ad aver bisogno di acqua. I modelli previsionali – aggiunge Allasia – al momento non indicano evoluzioni significative del quadro meteo, al più qualche temporale isolato. Le coltivazioni continuano ad essere fortemente a rischio, in particolare i seminativi di mais in tutto il Piemonte e le coltivazioni di riso nel del Basso Vercellese e in provincia di Novara”.

La siccità fa aumentare i costi per l’irrigazione e Confagricoltura ha chiesto alla Regione di intervenire per sostenere le imprese. “Nei giorni scorsi l’assessorato all’agricoltura, aderendo alle  nostre richieste – spiega Enrico Allasia –  ha autorizzato l’assegnazione supplementare di carburante agricolo agevolato per gli interventi irrigui eccezionali che gli agricoltori hanno effettuato o effettueranno per fronteggiare l’emergenza idrica”. Per accedere all’assegnazione supplementare –  chiarisce Confagricoltura – occorre essere in possesso della concessione di attingimento idrico a fini irrigui: i tecnici dell’organizzazione sono a disposizione degli agricoltori per la presentazione delle richieste.




Imprese: 32mila in più tra aprile e giugno

Sembra avviarsi verso una normalizzazione il bilancio tra iscrizioni e cessazioni di imprese. Dopo il forte rimbalzo post-pandemia del 2021, nel secondo trimestre di quest’anno il saldo tra aperture e chiusure si è attestato a 32.406 imprese – non lontano dalla media dell’ultimo decennio – come risultato della differenza tra 82.603 iscrizioni (il secondo peggior risultato del decennio) e 50.197 cessazioni (in progressiva ripresa dopo la frenata del 2020 e la “ripresina” del 2021).

E’ quanto emerge in sintesi dall’analisi trimestrale Movimprese relativa al periodo aprile-giugno 2022, condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio e disponibile all’indirizzo www.infocamere.it/Movimprese.

IL BILANCIO DEI TERRITORI
Il Mezzogiorno mette a segno l’incremento assoluto e relativo più consistente del trimestre, con un saldo di 11.542 imprese in più, seguito da Nord-Ovest (+8.438), dal Centro (+6.582) e dal Nord-Est (+5.844).
A livello regionale è la Lombardia a registrare la maggior crescita di imprese (+5.802), seguita dal Lazio (+4.226) e dalla Campania (+2.825). In termini relativi, sono 8 le regioni che registrano un tasso di crescita trimestrale superiore alla media nazionale (+0,55%): Sardegna (+0,82%), Lazio (+0,69%), Puglia (+0,66%), Valle d’Aosta (+0,64%), Trentino Alto Adige (+0,63%), Lombardia (+0,61%), Emilia Romagna (+0,59%) e Sicilia (+0,58%).

IL BILANCIO DEI SETTORI
Le Costruzioni mantengono un ritmo di crescita sostenuto anche in questo trimestre con 8.548 imprese in più e una variazione dell’1,02%. La ripresa del settore turistico a ridosso della pausa estiva è accompagnata da un saldo attivo delle imprese che operano nelle Attività di alloggio e ristorazione (+4.026 la variazione assoluta, +0,88% quella percentuale). Anche le Attività professionali, scientifiche e tecniche mettono a segno nel trimestre un incremento cospicuo di 3.712 unità, pari al +1,59% in termini percentuali. Quest’ultimo settore mostra la variazione percentuale più consistente, seguito dall’Istruzione (+1,24%) e dalle Attività artistiche sportive e di intrattenimento (+1,15%).

 




Rinnovato il contratto degli impiegati agricoli del Piemonte

Lunedì 18 luglio a Torino, nella sede di Confagricoltura Piemonte, è stata raggiunta l’intesa per il rinnovo del contratto collettivo regionale di lavoro per i quadri e gli impiegati agricoli del Piemonte. L’accordo, che ha durata quadriennale a decorrere dal 1° gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2025, riguarda oltre 2.000 addetti in Piemonte.

Il nuovo contratto è stato sottoscritto dai rappresentanti di Confagricoltura, Coldiretti e Cia per i datori di lavoro e da Confederdia, Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil per i sindacati dei lavoratori.

“L’intesa, raggiunta in un momento di particolare difficoltà che, a livello nazionale e internazionale, sta caratterizzando l’attuale fase economica e politica, rappresenta un segnale di fiducia nei confronti dei nostri collaboratori”, dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte. “I quadri e gli impiegati agricoli rivestono un ruolo importante per le aziende agricole piemontesi. Con responsabilità abbiamo chiesto alle nostre imprese un sacrificio e ora attendiamo che le istituzioni si attivino per il contenimento del costo degli oneri sociali e per favorire lo sviluppo occupazionale in agricoltura”.

Le parti hanno concordato un aumento contrattuale del 5%, calcolato sul minimo tabellare attualmente in vigore, da corrispondere in due tranche: il 3,5% con decorrenza dal 1° luglio 2022 e l’1,5% a partire dal 1° gennaio 2023. Viene anche prevista una quota “una tantum” con la mensilità di luglio, per il personale in forza alla data di sottoscrizione della nuova intesa, con un importo variabile da 71 (sesta categoria) a 116 euro lordi (quadri).

Le parti hanno infine concordato di aggiornare entro il 5 agosto prossimo gli aspetti contrattuali riguardanti il lavoro a tempo parziale, la banca a ore, la salute e sicurezza sul lavoro, le ferie solidali e lo smart working.

 

 




I giovani imprenditori di Cnvv in giuria per la prima “Startup Competition”

È stata Neurality srl, promettente azienda riminese, la vincitrice della prima “Startup Competition” organizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) insieme a Feel Venture, l’unico fondo di Venture Capital al mondo che da Londra investe esclusivamente in Startup italiane, lo scorso 7 luglio nel 3E-Lab, lo spazio dedicato alla tecnologia e all’innovazione della Comoli Ferrari Spa di Novara.

La giuria, composta dai giovani imprenditori Giulia Leonardi (Igor Gorgonzola srl), Mattia Dellarole (Shape the light sas), Carlo Alberto Nobili (Carlo Nobili Spa), Giulio Olivari (Olivari Spa), Thomas Serra (Diana sas) dal Presidente del Gruppo Giovani Marco Brugo Ceriotti (Riseria Ceriotti srl) e dal vicepresidente di Cnvv Andrea Saini (Laica Spa), ha analizzato le proposte di quattro Startup (Neurality , Screevo , Together Price e CoDe_RTD) che sono state giudicate in base alla presentazione, alla validità e alla realizzabilità dei propri progetti.

«Non è stato semplice arrivare al giudizio finale – spiega Brugo Ceriotti – perché ogni progetto era davvero molto valido. Quello di Neurality è in grado di individuare in pochi millisecondi le non-conformità basate sulle immagini di un prodotto, effettuando la calibrazione su uno standard qualitativo predefinito grazie a una piattaforma di intelligenza artificiale veloce, scalabile e potenzialmente molto accurata. La partecipazione a questo contest è stata per tutti noi di un’esperienza molto positiva, perché nonostante le difficoltà degli ultimi anni e un panorama italiano che è da sempre poco accogliente nei confronti delle nuove aziende riteniamo sia fondamentale ora più che mai dare attenzione a chi, come noi ma partendo da zero, è mosso da una forte voglia di innovare e di fare impresa».

«Feel Venture – aggiunge Giorgio Barbaglia, che è tra i suoi soci fondatori – ha pensato di organizzare questo evento in uno dei territori in cui è nato il suo progetto. Nella platea del 3E-Lab erano presenti, oltre ai giurati, alcuni investitori che hanno avviato varie forme di collaborazione con le startup presenti. In passato abbiamo avuto feedback molto positivi anche da aziende aderenti a Cnvv, come la vercellese Setvis-Fisat srl e la novarese Ponti Spa, che ha collaborato con una nostra startup per la tracciabilità di alcuni prodotti tramite blockchain».

 




Confagricoltura e CIA Alessandria chiedono il rinnovo del credito d’imposta  per il carburante agricolo

La grave crisi idrica che interessa le nostre campagne, l’aumento vertiginoso dei prezzi del gasolio e dei costi in genere – come i fertilizzanti – la ripresa dell’inflazione sono fattori che rischiano di innescare una fase recessiva senza precedenti, i cui costi non potranno essere assorbiti a lungo dal comparto produttivo primario. Da queste considerazioni nasce la richiesta di Confagricoltura e CIA Alessandria, associazioni agricole che insieme rappresentano la maggioranza delle imprese del settore, di incontrare il prefetto Francesco Zito affinché si faccia portavoce, presso le sedi governative, delle istanze del mondo agricolo alessandrino.

Giovedì 14 luglio è stato approvato anche dal Senato il Decreto Legge 50/22 (il cosiddetto DL Aiuti), dopo essere stato licenziato dalla Camera il 7 giugno scorso. Come Confagricoltura e CIA Alessandria temevano, nel Decreto non è stata prevista la proroga per i mesi estivi della misura che prevede la possibilità di usufruire del credito d’imposta sui carburanti destinati ai mezzi agricoli, come invece era stato possibile per il primo trimestre dell’anno. Una mancata proroga che le due  associazioni agricole reputano un fatto grave.
“Con l’acuirsi della siccità gli agricoltori sono stati costretti a intensificare gli interventi di lavorazione del terreno e di recupero dell’acqua. L’aumento del prezzo gasolio ha messo a rischio le trebbiature, i raccolti e ostacolato le irrigazioni, oggi quanto mai essenziali. E’ evidente che la crisi sempre più pesante che sta investendo il settore agricolo richieda l’estensione delle agevolazioni per tutto il 2022” spiega la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Sacco.

La situazione di forte crisi rende indispensabile per tutte le imprese un sostegno fino alla fine della stagione, anche attraverso la proroga del credito d’imposta. Ricordiamo – dichiara la presidente di Cia Alessandria Daniela Ferrando – che il prezzo del gasolio è arrivato fino a 1,60 euro al litro, mettendo in pericolo trebbiature e raccolti, ostacolando le irrigazioni e la tenuta economica soprattutto delle aree più marginali, in un contesto globale oltremodo strozzato dalle speculazioni sui mercati”.
Confagricoltura e Cia Alessandria si augurano che la “grave disattenzione del Governo sia recuperata in altri provvedimenti, dando ascolto al grido d’allarme del settore” e, per questo, chiedono al prefetto Francesco Zito e ai parlamentari alessandrini di portare nelle sedi opportune la voce e le proposte del mondo agricolo.
Sul tavolo di confronto saranno posti anche altri temi, come la deroga ulteriore della possibilità di coltivazione nelle aree a focus ecologico (Efa) e l’incentivo alla produzione delle energie verdi tramite fotovoltaico a terra, agrivoltaico e parco agrisolare. Fondamentale è anche l’istituzione di un tavolo di concertazione con tutte le componenti della filiera agroalimentare per la gestione della difficile situazione di mercato.




Consiglio regionale aperto sulla peste suina africana. Confagricoltura: “Intensificare gli abbattimenti di cinghiali”

Per cercare di contenere i danni della peste suina africana entro quest’anno si dovrebbero abbattere 50.000 cinghiali, ma avanti di questo passo sarà impossibile centrare l’obiettivo: per questo è necessario intensificare gli interventi, per evitare che si metta a repentaglio un comparto che in Piemonte dà lavoro a 1.400 aziende che allevano 1,4 milioni di capi suini”.

Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, intervenendo al consiglio regionale aperto sull’emergenza peste suina africana che si sta tenendo questa mattina a Palazzo Lascaris.

Abbiamo chiesto questo consiglio regionale aperto per rappresentare al mondo politico istituzionale la gravità della situazione; siamo in presenza di un aumento incontrollato delle popolazioni di ungulati che devono essere ricondotti a un numero accettabile non solo per il rischio del dilagare della malattia, ma anche per gli ingentissimi danni che arrecano alle coltivazioni durante tutto l’anno”, ha aggiunto Allasia.

Il presidente di Confagricoltura ha chiesto di conoscere, in modo dettagliato, quanti abbattimenti di cinghiali sono stati effettuati finora, dove e qual è il piano di eradicazione programmato.

Il rappresentante di Confagricoltura ha anche evidenziato i danni che stanno subendo le aziende faunistico venatorie, per il divieto di praticare qualsiasi forma di caccia, di prelievo o contenimento, che perdura da quasi sette mesi.

Alcune di queste aziende hanno personale dipendente che non riescono più a remunerare a causa dei mancati introiti:  Confagricoltura ha proposto che i danni provocati dalla fauna selvatica all’interno delle aziende agricole facenti parte del comprensorio faunistico-venatorio vengano temporaneamente risarciti dalla Regione Piemonte, fino al ripristino della situazione ordinaria.