Confagricoltura: “Bene la nuova ordinanza anti-cinghiali, adesso si agisca velocemente”

Confagricoltura accoglie con favore l’ordinanza  regionale sulle nuove misure per contrastare la peste suina africana. “L’iniziativa accoglie le nostre sollecitazioni – ha commentato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – consentendo interventi più incisivi nel contenimento dei cinghiali, attività che sino ad oggi non ha ancora raggiunto i risultati sperati: ci auguriamo che ora venga applicata con velocità, per iniziare a contrastare con efficacia l’abnorme proliferazione di ungulati che crea danni sempre più gravi all’agricoltura e minaccia la tenuta della filiera suinicola”.

Il provvedimento appena entrato in vigore prevede, tra l’altro, la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale anche in ore notturne con utilizzo di strumenti per la visione che facilitano la selezione degli individui. Inoltre, il cacciatore che intendesse esercitare la caccia al cinghiale in un Ambito Territoriale o Comprensorio Alpino diverso da quello di ammissione, dovrà semplicemente richiedere la relativa autorizzazione all’Ente di gestione, che dovrà rilasciarla entro 48 ore, senza alcun onere economico aggiuntivo.

Altra novità rilevante introdotta dall’ordinanza è quella per cui un cacciatore iscritto a una squadra di caccia al cinghiale in un qualsiasi Ambito di Caccia o Comprensorio Alpino può, con una semplice richiesta, essere ammesso ad altre squadre organizzate su tutto il territorio della Regione Piemonte, senza oneri aggiuntivi, fatta salva l’accettazione da parte della squadra ospitante.
Viene poi riconosciuta e valorizzata la figura del “coadiutore”, che può essere un proprietario o conduttore di fondi (munito di licenza di “porto di fucile ad uso caccia”), una guardia giurata venatoria volontaria o un cacciatore nominativamente individuato, tutti in possesso di specifica formazione. L’ordinanza prevede, infatti, che la Regione, in collaborazione con le Province e la Città Metropolitana di Torino, pubblichi sul proprio sito istituzionale un apposito elenco dei coadiutori che potranno effettuare operazioni di urgenza per il contenimento dei cinghiali, su richiesta di intervento dei proprietari o conduttori dei fondi interessati; l’ente di gestione dovrà poi effettuare, con cadenza almeno mensile, un coordinato programma di depopolamento che interessi tutto il territorio in gestione, comprese le aree vietate alla caccia.
Infine, è stata potenziata l’attività formativa specifica: dalla seconda metà di settembre Province e Città Metropolitana di Torino, Ambiti territoriali di caccia, Comprensori alpini, Associazioni agricole e venatorie, Enti gestori delle Aree protette, dovranno organizzare, con cadenza quindicinale, corsi di abilitazione per tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di caccia.
“Confidiamo – conclude Allasia – che la pronta adozione dei provvedimenti previsti consenta di contenere la diffusione della peste suina e di limitare i gravi rischi che per gli allevamenti, le coltivazioni agricole e la sicurezza dei cittadini. Confagricoltura – conclude Allasia – continuerà a sostenere con forza la necessità di ridurre drasticamente la popolazione di cinghiali finché la situazione non sarà finalmente sotto controllo in tutti i suoi aspetti, anche economici e di risarcimento dei danni”.




Assistenza nelle Rsa, nuovo accordo dopo 23 anni tra sanità piemontese e medici di medicina generale

Sanità regionale e Organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale hanno siglato un nuovo accordo sull’assistenza di medicina generale agli ospiti delle Residenze sanitarie assistenziali, con presa in carico dell’anziano in termini di continuità assistenziale h24.

L’accordo aggiorna e amplia i confini della precedente normativa regionale, risalente ormai al 1999, nel solco della riorganizzazione generale dell’assistenza territoriale messa in atto dall’Assessorato alla Sanità del Piemonte, con l’obiettivo di riportare al centro il ruolo del medico di medicina generale.

«Valorizziamo, anche sul piano economico – commenta l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, il lavoro che molti medici di medicina generale già svolgono all’interno delle Residenze sanitarie assistenziali, incentivando il più possibile l’impiego di nuovi medici per coprire completamente le esigenze di assistenza sanitaria degli ospiti delle Strutture. L’obiettivo non è solo curare, ma prendersi cura dei pazienti più fragili, garantendo interventi efficaci di prevenzione e assistenza, in modo da evitare dove possibile il ricorso all’ambito ospedaliero e ridurre i ricoveri inappropriati. Mettiamo a disposizione dei medici e delle Strutture anche gli strumenti che consentono il ricorso alle varie forme di assistenza domiciliare, sempre nell’ottica della migliore presa in carico del paziente sul territorio».

Attraverso le Aziende sanitarie locali, verranno raccolte le disponibilità dei medici necessari a soddisfare le esigenze assistenziali degli ospiti delle Rsa nei singoli territori, prevedendo un rapporto ottimale medio di un medico ogni 30 ospiti, con possibilità di deroga fino a 60 ospiti per medico. L’assistenza sarà svolta sia in presenza, sia in forma di disponibilità, sia attraverso strumenti di assistenza a distanza e di telemedicina, in orario diurno, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 20. Durante le ore di assenza in struttura, i medici garantiranno la continuità dell’assistenza diurna feriale, concertando tra loro un calendario di turni di disponibilità. Dalle ore 20 alle 8 e nei giorni festivi e prefestivi, rimane attivo il Servizio di Continuità assistenziale (ex Guardia medica).

Gli ospiti delle Strutture sceglieranno il medico nell’ambito dell’elenco fornito dai bandi delle Asl, fino al raggiungimento dei rispettivi massimali. Una volta preso in carico, l’assistito verrà cancellato dall’elenco del medico di medicina generale a cui afferiva precedentemente all’inserimento in Struttura e, laddove il medico scelto non abbia più disponibilità, l’ospite sarà assegnato ad un medico operante in Struttura, che abbia tale disponibilità.

Nello specifico, il medico dovrà garantire al singolo assistito il controllo periodico sullo stato di salute; la tenuta della scheda sanitaria individuale in uso presso la Rsa, sulla quale sono annotati gli accessi, le considerazioni cliniche, la terapia, gli accertamenti diagnostici, le richieste di visite specialistiche, le indicazioni del consulente specialista e le prestazioni extra eseguite; le indicazioni al personale infermieristico per l’effettuazione delle terapie, da annotare sulla scheda unica di terapia; le indicazioni al personale di assistenza con riguardo alle peculiarità fisiche e psichiche dell’ospite; le indicazioni circa il trattamento dietetico, da annotare nella scheda sanitaria individuale; la partecipazione all’attuazione del Progetto individuale predisposto dall’Unità di valutazione di competenza e del Piano assistenziale individuale.

Soddisfatti per l’accordo anche i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali Roberto Venesia (Fimmg), Antonio Barillà (Smi) e Mauro Grosso Ciponte (Snami): «Con la firma di questo storico Accordo regionale – osservano i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali -, l’assistenza sanitaria domiciliare programmata (Adp), integrata (Adi) e residenziale (Adr), erogata dai medici di medicina generale, diventa finalmente un livello assistenziale garantito a tutti gli ospiti delle numerose Rsa presenti sul nostro territorio piemontese. Si colma un vuoto normativo non più tollerabile, che permetterà da subito una giusta assistenza, omogenea e qualificata a tutti gli ospiti delle Rsa. Confidiamo che la complessiva revisione normativa e la rivalutazione economica dell’Accordo contribuisca ad arrestare il fenomeno dell’abbandono delle Rsa da parte dei medici cui stiamo assistendo».

 

 




UE, Coldiretti: Da grilli a vermi le novità nel piatto del 2023

Dalle larve di verme della farina minore (Alphitobius diaperinus) al grillo domestico (Acheta domesticus) congelati, essiccati e in polvere sono in arrivo sulle tavole dopo l’autorizzazione concessa dall’Unione Europea alla loro presenza in una serie di alimenti come pane, panini, cracker, grissini, barrette ai cereali, nei prodotti a base di pasta, pizza o cioccolato ma anche nei preparati a base di carne, di prodotti sostitutivi della carne e nelle minestre.

E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea dei regolamenti che consentono nel 2023 l’entrata sul mercato di nuovi alimenti nell’ambito della normativa comunitaria sui novel food. Lo scorso anno – ricorda la Coldiretti – era arrivato il via libera anche alla larva gialla della farina (Tenebrio molitor) essiccata termicamente, intera o sotto forma di farina, per il consumo umano e alle cavallette (Locusta migratoria) per uso alimentare umano.

Si tratta peraltro di alimenti che hanno ricevuto l’autorizzazione dall’Efsa, l’autorità alimentare Europea che però – precisa la Coldiretti – nel suo parere scientifico ha rilevato che il consumo di questi insetti può causare reazioni allergiche nelle persone allergiche ai crostacei e agli acari della polvere. Una accelerazione che non sembra interessare i consumatori europei e soprattutto gli italiani che, per la grande maggioranza, non porterebbero mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale: il 54% è infatti contrario agli insetti a tavola, mentre è indifferente il 24%, favorevole il 16% e non risponde il 6%, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe”. Una corretta alimentazione non può però prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei Paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati – sostiene la Coldiretti – e a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale italiana ed europea. Al di là della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, l’arrivo sulle tavole degli insetti – continua la Coldiretti – solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari. E’ necessario pertanto – secondo la Coldiretti – garantire la trasparenza dell’informazione sia sulla natura delle farine contenute negli alimenti sia sul paese di provenienza. La commercializzazione di insetti a scopo alimentare – conclude la Coldiretti – è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui “novel food” che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi.




CNA Piemonte: sul codice appalti c’è grande stupore per l’assenza di riferimenti ai consorzi artigiani

In merito alla discussione sull’esame definitivo del codice degli appalti in sede di Consiglio dei ministri CNA manifesta tutto il suo stupore per l’assenza di riferimenti ai consorzi artigiani.

Delio Zanzottera, Segretario Regionale di CNA Piemonte: “Ieri ad Alessandria, durante l’evento organizzato da CNA Piemonte che ha visto la partecipazione di più di cento imprenditori, abbiamo affrontato il tema insieme ai Parlamentari piemontesi, agli imprenditori e agli amministratori locali e ai funzionari responsabili dei dipartimenti delle Politiche Industriali e delle Relazioni Istituzionali e Affari Legislativi di CNA Nazionale: la burocrazia è un vero e proprio Everest per le piccole imprese. Siamo molto preoccupati per l’assenza delle istanze degli artigiani nel dibattito politico, ed ancora una volta dobbiamo sottolineare che piccola impresa ed artigianato costituiscono l’ossatura del sistema produttivo del Paese.

Mi associo quindi all’allarme lanciato dai vertici nazionali di CNA sottolineando che senza il ruolo dei consorzi artigiani di fatto viene meno la possibilità di partecipare agli appalti pubblici alle imprese artigiane, che in tal modo perdono definitivamente la possibilità di crescere e di competere in questa fetta importantissima di mercato. Avevamo sottolineato l’importanza della suddivisione degli appalti in lotti quale elemento facilitatore della partecipazione delle piccole imprese, la presenza nei bandi di elementi premiali per valorizzare la partecipazione delle imprese del territorio e la presenza nei bandi di indicazioni specifiche per promuovere le forme aggregative come i consorzi artigiani. Vista l’attenzione trasversale dimostrata dai partiti e dagli esponenti politici nei confronti delle piccole e medie imprese e delle istanze sollevate da CNA, siamo quindi a richiedere che il testo sia modificato prima dell’entrata nel Consiglio dei Ministri.




Presentazione del progetto “Car Pooling: viaggiamo insieme per l’ambiente!”

Confindustria Novara Vercelli Valsesia, che dal 2018 ha attiva una convenzione con Bringme per promuovere la mobilità sostenibile negli spostamenti casa-lavoro, ha coinvolto alcune aziende sue associate con sede sulla direttrice stradale Novara-Vercelli per ampliare la platea dei lavoratori interessati a muoversi tra i due capoluoghi utilizzando un sistema “smart” (la piattaforma e l’app di Jojob-Bringme) di condivisione del mezzo di trasporto privato. A marzo 2023 Marazzato, Sambonet e Comoli Ferrari hanno avviato una fase di sperimentazione del servizio, mettendo a disposizione dei propri dipendenti le informazioni necessarie per utilizzare l’app di Jojob configurata come “community aziendale”. Nei primi due mesi (15 marzo-15 maggio) il progetto ha coinvolto 32 persone di Marazzato e Comoli Ferrari, con un risparmio di 893 km. di percorrenza, 114,4 kg di emissioni di Co2 e 175 euro di spese di trasporto. Il coordinamento tra imprese con attività differenti e lo scambio di informazioni tra i responsabili aziendali sono state le positive premesse per raggiungere l’obiettivo del progetto: la sua estensione a un numero sempre più ampio di aziende ed enti delle due province, in un’ottica di crescente condivisione della responsabilità sociale, tanto d’impresa quanto a livello di collettività.

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Il Gruppo Marazzato, nato nel 1952, si occupa di servizi ambientali con 8 sedi nel Nord Ovest e un raggio d’azione nazionale grazie alle reti d’impresa a cui aderisce. Con 300 dipendenti e un parco mezzi di oltre 250 unità fornisce servizi di gestione, intermediazione e trasporto rifiuti industriali, bonifiche ambientali, rimozione amianto e serbatoi e spurghi civili e industriali. Lo scorso febbraio 2023 il Gruppo ha dato vita alla Fondazione Marazzato, che si occupa di tutte le iniziative legate al mondo della CSR, della sostenibilità ambientale e della preservazione del patrimonio culturale, con particolare riferimento alla collezione privata di mezzi storici di oltre 250 esemplari custodita presso lo showroom di Stroppiana.

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Comoli Ferrari, da oltre 90 anni distributore di soluzioni per l’impiantistica, è un’azienda interamente italiana, nata a Novara nel 1929. Oggi è presente su gran parte del territorio nazionale con 112 punti vendita, distribuiti in otto regioni (Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, Emilia- Romagna, Marche, Toscana e Sardegna) e conta oltre 1.000 dipendenti e collaboratori. Terza generazione alla guida della società, Paolo Ferrari, insieme alle cugine Margherita e Anastasia Ferrari, è Amministratore Delegato unico dal 2016. Ad oggi ha trasformato l’impresa di famiglia in una struttura manageriale, attivando il percorso per un nuovo posizionamento che sta cambiando Comoli Ferrari da distributore di materiali per l’impiantistica in Solution Provider. I settori specialistici a cui Comoli Ferrari si rivolge sono: Energy, e-Mobility, Lighting, Entertainment, Industrial automation, Power distribution, Home and building automation, Indoor air quality, Safety e Security. Ma anche al settore idrotermosanitario e navale. Da sempre focalizzata sull’integrazione di tecnologia e competenza, ha fatto della sostenibilità, dell’innovazione e del coinvolgimento delle persone i fattori chiave per misurare il successo della propria impresa.

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le “Esperienze Artigiane” dei primi ballerini dell’Opera di Parigi

I giovani e talentuosi Clara Mousseigne e Nicola di Vico, primi ballerini dell’Opera di Parigi, sono stati gli applauditi protagonisti dell’appuntamento di “Esperienze Artigiane sul Palco” svoltosi lo scorso 1° ottobre presso la falegnameria RBB Mobili di Brossasco.

L’iniziativa, varata da Confartigianato Cuneo per proseguire nel solco dei Creatori di Eccellenza le attività promozionali del comparto artigiano cuneese, in questa edizione si arricchisce di ulteriori contenuti, andando ad aggiungere alle molteplici iniziative in programma – partecipazione a fiere ed eventi e l’ormai tradizionale “guida” edita da Nino Aragno Editore – un calendario di eventi realizzati direttamente nelle imprese, durante i quali arte e musica si coniugano ad un tema di stretta attualità sul nostro territorio: la sicurezza sul lavoro.

Domenica 1° ottobre, ancora una volta, le Esperienze Artigiane sono quindi salite “sul palco” per intrattenere ed ammaliare il pubblico, fornendo inoltre l’opportunità di visitare direttamente l’impresa ospitante e di apprezzarne l’impegno nel garantire la massima sicurezza nelle fasi lavorative.

Hanno aperto lo spettacolo, introdotti da Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo, i saluti di Luca Crosetto, presidente provinciale (presente con i vicepresidenti Daniela Balestra e Michele Quaglia); Corrado Bastonero, titolare della RBB; Daniela Minetti, presidente della Zona di Saluzzo; Paolo Amorisco, Sindaco di Brossasco; Mauro Bernardi, presidente ATL Azienda Turistica Locale del Cuneese; On. Monica Ciaburro.

Nello spettacolo, svolto sotto la direzione dei coreografi Francesco Gammino, Damiano Artale, Alessia Gatta, Marius Petipa e Luis Milan, si sono anche esibiti i ballerini Vittoria Pennacchi, Paolo Giovanni Grosso, Giacomo Pio Greco, Mattia Marzi, Marek Brafa, Vanessa Guidolin, Viola Pantano, Daniele Toti.

Da “Guacamayo” a “Le carnaval de Venise”, da “6 gradi di separazione” a“Mirroring” passando per “Don Quichotte”: l’ensemble si è esibita dinanzi a oltre 250 persone su un apposito palco allestito in piena sicurezza nello stabilimento produttivo della falegnameria della Valle Varaita.

La rassegna, organizzata da Confartigianato in collaborazione con l’associazione musicale “La Croma” e “Ad eventi”, ha ottenuto il sostegno della Camera di commercio di Cuneo, della Fondazione CRC e della Fondazione CR Saluzzo e il patrocinio di Ministero della Cultura, Ministero del Turismo, Provincia di Cuneo, Inail-Direzione regionale Piemonte, Ufficio Scolastico provinciale, ASL CN1 e ASL CN2, Atl del Cuneese e Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero.

«Con questo progetto desideriamo aprire le porte del nostro mondo artigiano – commenta Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e invitare il pubblico non soltanto a seguire in un contesto insolito le esibizioni di importanti star internazionali, ma a conoscere le nostre imprese al loro interno, per comprenderne direttamente le dinamiche produttive e apprezzarne quell’atmosfera di valori umani e di attenzione alle regole che da sempre contraddistingue l’artigianato del nostro territorio».




Il presidente Gian Paolo Coscia rieletto presidente di Unioncamere Piemonte

Il Presidente della Camera di commercio di Alessandria-Asti, Gian Paolo Coscia, è stato confermato questo pomeriggio alla presidenza di Unioncamere Piemonte per il prossimo triennio.

Ai sensi dell’art. 11 dello Statuto dell’ente, il Presidente è stato eletto tra i Presidenti delle Camere di commercio del Piemonte dal Consiglio di Unioncamere Piemonte composto dai Presidenti e da quattro Membri di ciascuna Giunta delle Camere di commercio del Piemonte, su proposta della Giunta di Unioncamere Piemonte. Il Consiglio si è riunito nel pomeriggio di oggi, a Torino, presso il Grattacielo della Regione Piemonte.

Il Presidente Gian Paolo Coscia ha ringraziato per la fiducia rinnovata: “La responsabilità che avete voluto affidarmi nuovamente mi onora profondamente. Ringrazio il Consiglio e la Giunta per questo incarico, oltre che il Segretario generale e tutto il personale di Unioncamere Piemonte per l’egregio lavoro finora svolto e per tutto l’impegno e la professionalità che impiegheranno per il prossimo triennio. Ci dedicheremo con dedizione ai temi strategici delle Camere di commercio: sviluppo delle infrastrutture, sia fisiche che immateriali, e sostegno alla competitività delle imprese e dei territori tramite l’assistenza nell’ambito dell’innovazione, dell’ambiente e dell’internazionalizzazione”.

 

Curriculum vitae di Gian Paolo Coscia

 

  • Insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” il 12 dicembre 2014.
  •  Imprenditore Agricolo, titolare dell’Azienda Agricola “Cascina Opera di Valenza” nell’agro di Alessandria e Montecastello ad indirizzo cerealicolo.

 

Incarichi nel sistema camerale

  •  Dal 2004 membro di Giunta della Camera di Commercio di Alessandria.
  •  Dal 10 ottobre 2013 Presidente della Camera di Commercio di Alessandria e dal 7 novembre 2013 dell’Azienda Speciale ASPERIA.
  •  Dal 10 ottobre 2013 Presidente dell’azienda Speciale ASFI, fino al 31.12.2013.
  •  Dal 14 novembre 2013 Presidente Palazzo Monferrato srl fino al 13.6.2014.
  •  Il 31 ottobre 2013 entra a far parte della Giunta di Unioncamere Piemonte.
  •  Dal 12 giugno 2017 Membro del Comitato Consultivo Regionale per la Vitivinicoltura.
  •  Dal 12 maggio 2020 al 14 settembre 2020 Presidente Unioncamere Piemonte e componente Comitato Esecutivo Unioncamere Nazionale; riconfermato nelle cariche dal 23 novembre 2020.
  •  Dal 1° ottobre 2020 Presidente Camera di Commercio di Alessandria-Asti.

 

Incarichi in Confagricoltura

  •  Da giugno 2011 a giugno 2017 Presidente di Confagricoltura Piemonte.
  •  Da marzo 2004 al 2013 Presidente di Confagricoltura Alessandria.
  •  Dal 2004 al 2013 Presidente dell’Agritecna Alessandria (Ente Professionale per l’addestramento in agricoltura) di proprietà di Confagricoltura Alessandria.
  •  Dal 2004 al 2013 Presidente e poi consigliere del Ce.S.A. srl (Società di servizi di Confagricoltura Alessandria convenzionata con il CAAF Pensionati, CAF Imprese e il CAA Confagricoltura SRL) di proprietà di Confagricoltura Alessandria.
  •  Dall’ottobre 2007 al novembre 2013 Presidente e poi consigliere della Società assicurativa “Verde Sicuro Alessandria Srl” di proprietà di Confagricoltura Alessandria.     

 

Altri incarichi in corso

  •  Dal 27 giugno 2014 consigliere di Terrae SpA
  •  Dal 17 novembre 2014 membro del consiglio generale della Fondazione Slala.
  •  Dal 20 luglio 2016 membro del Comitato Analogo di Controllo di InfoCamere ScpA.
  •  Dal 27 aprile 2017 membro del Comitato Analogo di Controllo di IC Outsourcing
  •  Dal 7 novembre 2018 consigliere Tinexta spa
  •  Dall’8 gennaio 2021 amministratore di Terrae Immobiliare srl.

 




Mercato lavoro Piemonte: il 2023 si chiude con debole crescita occupati

Il tasso di occupazione sale al 67,1%, quello di disoccupazione scende al 6,2%

Il biennio 2022-23 è stato caratterizzato da una sostenuta crescita della domanda di lavoro accompagnata da un miglioramento della qualità dei rapporti di lavoro. Nella fase più recente si è, infatti, osservato un aumento significativo dei contratti a tempo indeterminato.

Nella media del 2023 l’occupazione ha continuato a manifestare un trend positivo e i tassi di disoccupazione si sono riportati al di sotto dei livelli pre-pandemici nonostante i segnali di frenata evidenziati dall’economia.

Questi dati evidenziano una tendenza positiva nel mercato del lavoro piemontese nel 2023, con segnali di crescita e stabilità che indicano una ripresa significativa dopo la fase di difficoltà legate alla pandemia. Questo periodo è stato caratterizzato da un aumento significativo dei contratti a tempo indeterminato, riflettendo un clima di fiducia crescente nel mercato del lavoro regionale. Un buon risultato, quindi, che ci parla di un Piemonte con un tasso di disoccupazione inferiore alla media nazionale. Rimane però ancora un ultimo miglio da guadagnare, quello sul divario di genere: le donne continuano ad affrontare sfide che limitano il loro accesso e il loro avanzamento professionale” commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.

 

Il numero medio di occupati in Piemonte nel 2023 si è attestato a 1.801 mila, lo 0,8% in più rispetto alla media 2022. Il 55,6% è rappresentato da soggetti di genere maschile contro il 44,4% di genere femminile.

L’incremento del numero di occupati, pari a 16mila unità, è riconducibile a un aumento registrato dal comparto industriale (+6,0%) e dal commercio e turismo (+2,7%). Una flessione di debole entità ha caratterizzato, invece, le altre attività dei servizi (-0,9%). Contrazioni più marcate hanno colpito l’agricoltura (-3,3%) e le costruzioni (-7,6%).

Nel 2023 l’occupazione dipendente è cresciuta del 2%, mentre per quella indipendente si è registrata una contrazione del 3%. L’incremento occupazionale ha interessato in particolare gli occupati a tempo pieno (+1,1%), mentre quelli a tempo parziale hanno evidenziato una sostanziale stazionarietà.

Nel 2023 sono stati i titoli di studio meno qualificati a segnare una flessione elevata (-6,7%). Sono apparsi, invece, in aumento gli occupati con diploma (+3,5%) e con laurea e post-laurea (+5,6%).

 

Sul fronte dei disoccupati nel 2023 si rileva un calo di 4mila unità rispetto al 2022, parallelamente sono diminuiti anche gli inattivi (coloro che non hanno un lavoro, ma non lo cercano nemmeno). Il contenitore ’a fisarmonica’ delle non forze di lavoro è calato, infatti, di 41mila unità rispetto al 2022 (-3,6%).

Analizzando il tasso di occupazione appare evidente la crescita registrata sia dal Piemonte, che passa dal 66,3% del 2022 al 67,1% del 2023, sia dell’Italia che guadagna circa un punto e mezzo, attestandosi al 61,5%.

Permane anche nel 2022 in Piemonte il noto divario di genere, circa 14,3 punti separano il tasso di occupazione maschile (74,3%) da quello femminile (60,0%). Il dato piemontese è tuttavia migliore rispetto a quello medio nazionale, in Italia il gap  tra tasso di occupazione maschile e femminile è, infatti, di circa 18 punti.

Il tasso disoccupazione della nostra regione si mantiene su livelli nettamente inferiori rispetto a quelli medi nazionali. Il Piemonte nel 2023 ha conseguito un tasso di disoccupazione del 6,2%, lievemente migliore rispetto a quanto evidenziato nel 2022 (6,5%). L’Italia ha segnato un lieve calo, passando dall’8,1% al 7,7% del 2023.

Anche per quanto concerne il tasso di disoccupazione esiste in Piemonte un evidente scarto di genere, quello maschile nel 2023 si attesta al 5,4% e quello femminile al 7,1%

Sul fronte della disoccupazione giovanile (15-24 anni), infine, il dato piemontese (20,3%) relativo al 2023 continua ad essere marcatamente maggiore alla media europea (14,5%), ma inferiore rispetto al risultato nazionale (22,7%).




Elezioni Europee, Confagricoltura: Il nuovo Parlamento dovrà rivedere il Green Deal

>La campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo deve ancora entrare nel vivo, ma il sistema delle imprese italiane, dall’agricoltura all’industria, ha già lanciato un messaggio assolutamente chiaro e univoco in vista della nuova legislatura. In sintesi: l’obiettivo strategico della neutralità climatica non è in discussione, ma vanno radicalmente cambiate le modalità operative del Green Deal. I fatti hanno dimostrato che la via del fondamentalismo genera forti contrapposizioni e non arriva da nessuna parte. L’alternativa è rappresentata dagli investimenti per la diffusione delle innovazioni tecnologiche. Le imprese vanno messe nelle condizioni migliori per raggiungere gli obiettivi fissati in materia di sostenibilità ecologica.

Dopo le elezioni, l’attenzione sarà anche rivolta al rapporto curato da Mario Draghi sul rilancio della competitività del sistema produttivo europeo e alle indicazioni del gruppo di lavoro incaricato dall’Esecutivo UE di riflettere sul futuro dell’agricoltura. Per tratteggiare le prospettive della nuova legislatura, secondo Confagricoltura, saranno importanti le decisioni che matureranno su alcuni dossier rimasti in sospeso. E’ il caso dell’intesa raggiunta sulla nuova normativa per il ripristino della natura, fermata in dirittura d’arrivo dal Consiglio, per il possibile impatto restrittivo sul potenziale produttivo agricolo. Inoltre, è in programma la presentazione di un nuovo progetto legislativo sui fitofarmaci, dopo il ritiro formale della proposta che prevedeva di ridurre l’utilizzo del 50% in media entro il 2030. Attesa anche la revisione della normativa sulle emissioni industriali che si estende anche al comparto agricolo. Di recente, sono stati resi più pesanti e onerosi gli obblighi a carico degli allevamenti di suini e avicoli. Va poi raggiunta l’intesa per inquadrare le tecniche di evoluzione assistita (TEA) nell’ordinamento dell’Unione.
Resta il fatto, evidenzia Confagricoltura, che le iniziative della UE per la lotta al cambiamento climatico devono essere inquadrate nel contesto globale. Stando ai dati della Commissione, le emissioni inquinanti dell’Unione incidono solo per il 7% sul totale mondiale. Le emissioni dell’intero settore agricolo pesano per meno del 12% su quelle complessive dell’Unione. Di recente, un gruppo di fisici dell’atmosfera dell’Università di Oxford ha pubblicato alcuni studi dai quali risulta che, distinguendo tra inquinanti climatici a vita breve e lunga e tenendo conto dell’assorbimento al suolo del carbonio, l’incidenza del settore agricolo sul totale dell’UE scenderebbe sotto i cinque punti percentuali. La discussione è aperta.

Intanto, conclude Confagricoltura, nell’ultimo rapporto sulle emissioni di gas serra in Italia curato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) è stato evidenziato che l’impatto dell’agricoltura sul totale nazionale è diminuito di quasi il 19 per cento. Migliorare la sostenibilità ambientale è dunque possibile. Anche senza divieti e irrealistiche imposizioni a carico delle imprese




300 cantieri aperti per la posa della banda ultra larga

Sono 223 i cantieri aperti per la posa della banda ultra larga (Bul) in fibra e 78 per onde radio in Piemonte.

Questi gli ultimi dati relativi al piano per l’infrastrutturazione digitale in Regione, diffusi oggi dall’assessore all’Innovazione Matteo Marnati a Gattinara (VC) nel corso del Roadshow per la rappresentazione dello stato dell’arte dell’agenda digitale e del piano Bul per la Regione Piemonte e per i territori delle province di Novara e Vercelli.

Nonostante i problemi burocratici, il piano per la posa della banda larga va avanti.

«La banda ultra larga – ha detto l’assessore Matteo Marnatinon è soltanto utile, ma fondamentale per lo sviluppo tecnologico ed economico regionale soprattutto a sostegno del mondo imprenditoriale. Porteremo tutti i servizi regionali in digitale con lo scopo di semplificare ed agevolare le pratiche sia per i cittadini che per le aziende».

L’agenda digitale della Regione Piemonte procede spedita con il piano di finanziamenti previsto dal Programma operativo regionale (Por), del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) Por 2014-2020.

Si registra l’implementazione dello Spid, il Sistema pubblico di identità digitale, che ha una dote finanziaria di 1 milione e 620 mila euro; la realizzazione del Polo regionale dei pagamenti (PagoPa) Piemonte pay, integrato con la piattaforma nazionale, al fine di offrire ai cittadini il Fascicolo del contribuente, con dotazione di 2 milioni 880 mila euro.

Da segnalare anche il fascicolo sanitario elettronico e i relativi servizi online: informatizzazione dell’area clinico-sanitaria, dematerializzazione dei documenti, accessibilità, ritiro referti online o cambio medico, con 17 milioni e 900 mila euro a disposizione; i servizi per l’agricoltura digitale attraverso il Siap, sistema informativo agricolo piemontese, con 1 milione 800 mila euro; il supporto agli enti intermediati dalla Regione Piemonte aderenti a Piemonte pay per 1 milione e 500 mila euro.

C’è poi il “Bip 4 Maas”, biglietto integrato piemonte per Mobility as a service, ovvero l’accesso tramite smartphone ai servizi di mobilità, per 950 mila euro. E ancora, la dematerializzazione dei procedimenti territoriali, come ad esempio delle concessioni e delle riscossioni dei canoni del demanio idrico, della rilevazione delle istanze per la trasformazione del bosco in altra destinazione d’uso, con 700 mila euro disponibili; il cloud computing per la Pa piemontese, per 5 milioni di euro, e la valorizzazione dei dati pubblici attraverso gli open data, con una dotazione di 4 milioni 100 mila euro.