FinPiemonte, obiettivo finanziamenti più rapidi

E’ la riduzione dei tempi di gestione dei finanziamenti uno dei principali obiettivi di FinPiemonte, i primi risultati già si vedono. Lo ha dichiarato in prima Commissione – presieduta da Carlo Riva VercellottiMichele Vietti, presidente di FinPiemonte, nella audizione cui ha partecipato con i membri del Consiglio di amministrazione Marina Buoncristiani e Marco Allegretti, e con i vertici amministrativi dell’ente.

Nella programmazione europea appena conclusa, quella 2014-2020, FinPiemonte ha esercitato per conto della Regione un’attività di controllo e rendicontazione. I tempi medi delle istruttorie si sono ridotti del 40%, un segnale di attenzione per il problema, alla cui soluzione concorrerà anche il rinnovamento del sistema informatico in corso.

E’ stato ricordato che l’impegno di FinPiemonte, il suo core business, è di utilizzare gli strumenti finanziari in modo da moltiplicare sull’economia piemontese l’effetto dei finanziamenti erogati. Vietti, in riferimento alla programmazione europea conclusa, ha citato un effetto leva del 300%, che ha attivato investimenti di quasi 1,5 miliardi di euro.

Sollecitato dalle domande dei commissari intervenuti – Silvio Magliano (Moderati), Marco Grimaldi (Luv), Ivano Martinetti (M5s), Monica Canalis (Pd) e Federico Perugini (Lega) – il presidente di FinPiemonte ha reso noti altri dati sull’attività dell’ente. Per i ristori e bonus in seguito alla pandemia FinPiemonte ha erogato 128 milioni di euro che hanno raggiunto circa 60 mila beneficiari. I controlli a campione hanno portato alla revoca di circa 500 erogazioni. Altri 50 milioni di contributi nazionali verranno erogati entro il 2022 a circa 30 mila destinatari.

Dei 120 milioni di crediti “decotti”, molto risalenti, sono stati recuperati 50 milioni. Vietti ha anche confermato l’esistenza di un tesoretto di 90 milioni, fondi bloccati per bandi ormai chiusi o fondi rotativi. Si sta lavorando per trovare una soluzione tecnico-normativa per rimetterli a disposizione delle imprese piemontesi.

Non sono mancati i riferimenti al Pnnr. Vietti ha ricordato che FinPiemonte ha le professionalità e l’esperienza per collaborare sia nella progettazione degli interventi, sia nell’erogazione dei fondi, cosa che aiuterebbe il rispetto dei tempi fissati dall’Europa. Ma tocca al governo decidere se coinvolgere o meno le Regioni nella gestione del Piano.




Oggi pomeriggio a Cuneo un workshop sulle nuove frontiere del miglioramento genetico delle piante

Oggi pomeriggio dalle 14.30 alle 18 allo Spazio Incontri della Fondazione CRC (via Roma, 15) a Cuneo, si terrà il workshop “Tecniche di evoluzione assistita (TEA) per il miglioramento genetico delle piante agrarie”, organizzato dal DISAFA, Unità di Genetica vegetale, da Confagricoltura Cuneo e dalla Fondazione Agrion, con l’obiettivo di fare il punto sulle ultime novità della ricerca nel settore del miglioramento genetico avanzato delle piante.

Il workshop sarà introdotto da Enrico Allasia, presidente Confagricoltura Cuneo, e sarà moderato da Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte.

Tra i relatori: i professori di genetica agraria, Sergio Lanteri, Andrea Moglia, e Alberto Acquadro, responsabile del progetto PROSPEcT, la presidente della Federazione nazionale proteoleaginose di Confagricoltura Deborah Piovan, Simone Monge del Servizio Tecnico Confagricoltura Cuneo e Cristiano Carli, referente del Centro Sperimentale ortaggi, fragola e piccoli frutti della Fondazione Agrion. L’evento, patrocinato da Collegio Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Cuneo, è valido per il riconoscimento dei crediti formativi da parte di Collegio Interprovinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Valle d’Aosta e Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Il workshop, rivolto a tecnici, operatori del settore e studenti, sarà aperto al pubblico fino a una capienza massima di 92 persone. È obbligatoria la registrazione tramite Eventbrite. L’evento si svolge nell’ambito del progetto PROSPEcT – Nuove tecniche di miglioramento genetico per la produzione di genotipi resistenti a patogeni in specie di interesse commerciale per il settore orticolo piemontese, sostenuto dalla Fondazione CRC all’interno del bando Agroalimentare 4.0.

Tutte le informazioni, compreso il programma completo, sono riportate sul sito del progetto PROSPEcT




Con Confartigianato Cuneo la musica e la danza entrano nelle imprese

Le musiche di Vivaldi, Handel e Zimmer hanno accompagnato, lo scorso 26 giugno, i talentuosi Virna Toppi, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, e il collega Gioacchino Starace, esibitisi presso i Laboratori delle Segherie Chiapella di Fossano nell’ambito della rassegna “Esperienze Artigiane sul Palco”, l’iniziativa, varata da Confartigianato Cuneo per proseguire nel solco dei Creatori di Eccellenza le attività promozionali del comparto artigiano cuneese.

Oltre a loro, con le coreografie di Damiano Artale, Gianluca Schiavoni e Fabio Liberti, hanno danzato davanti a un pubblico di oltre 250 persone anche i ballerini solisti Fiammetta Gotta, Agnese Biavati, Giorgia Bevilacqua, Asja Marabotti, Filippo Ferrari, Marco Prete, Tiziano Pilloni, Cecilia Napoli, Gaia Tracca, Francesca Raballo.

In questa edizione il progetto si arricchisce di ulteriori contenuti, andando ad aggiungere alle molteplici iniziative in programma – partecipazione a fiere ed eventi e l’ormai tradizionale “guida” edita da Nino Aragno Editore – un calendario di eventi realizzati direttamente nelle imprese, durante i quali arte e musica si coniugheranno ad un tema di stretta attualità sul nostro territorio: la sicurezza sul lavoro.

Nella filosofia del progetto, le Esperienze Artigiane salgono “sul palco” per intrattenere ed ammaliare il pubblico con le note di grandi musicisti e i passi sinuosi di famosi ballerini, fornendo inoltre l’opportunità di visitare direttamente le imprese ospitanti e di apprezzarne l’impegno nel garantire la massima sicurezza nelle fasi lavorative.
A Fossano, dopo i saluti istituzionali di Federico Borgna, all’ultima apparizione ufficiale come Sindaco di Cuneo, Dario Tallone, Sindaco di Fossano, Mauro Gola, presidente CCIAA Cuneo, Enrico Collidà, vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRC, Daniela Salvestrin, direttore ATL del Cuneese, Paolo Chiapella in rappresentanza della famiglia proprietaria della segheria, gli interventi di Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo e Luca Crosetto, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo – presente all’evento con il vicepresidente provinciale Michele Quaglia e il vicepresidente nazionale Domenico Massimino – hanno dato il via allo spettacolo.
Durante le applaudite esibizioni gli artisti si sono cimentati in coinvolgenti esibizioni dall’alto livello tecnico, con performance che hanno miscelato musica classica e contemporanea, su un suggestivo palco attorniato da cataste di legno di varie essenze, materia prima lavorata, appunto, dalla Segherie Chiapella.

L’iniziativa, organizzata da Confartigianato in collaborazione con l’associazione musicale “La Croma” e “Ad eventi”, ha ottenuto il sostegno della Camera di commercio di Cuneo e della Fondazione CRC e il patrocinio di Ministero della Cultura, Provincia di Cuneo, Inail-Direzione regionale Piemonte, Ufficio Scolastico provinciale, ASL CN1 e ASL CN2, Atl del Cuneese e Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero. Media partner del progetto il quotidiano La Stampa. Direttore artistico Maestro Giacomo Loprieno.
Successivi appuntamenti. Il Grande Jazz – 19 settembre 2022 – Birrificio Baladin (Piozzo) – Paolo Fresu (Tromba) e Dino Rubino (Pianoforte). Dieci Dita – 2 ottobre 2022 – Officina delle Carpenterie Dronero (Dronero) – Danilo Rea (Pianoforte).

«Con questo progetto desideriamo aprire le porte del nostro mondo artigiano – commenta Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e invitare il pubblico non soltanto a seguire in un contesto insolito le esibizioni di importanti star internazionali, ma a conoscere le nostre imprese al loro interno, per comprenderne direttamente le dinamiche produttive e apprezzarne quell’atmosfera di valori umani e di attenzione alle regole che da sempre contraddistingue l’artigianato del nostro territorio. L’arte fin dall’antichità è sempre stata molto vicina al modus operandi dell’artigiano; arte e artigianato sono parenti stretti, e non soltanto nella radice etimologica».




Pnrr, al via l’ecosistema dell’innovazione per digitalizzazione e sostenibilità nel Nord Ovest

È stata finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca la proposta, presentata dal Politecnico di Torino insieme a una rete di 24 partner pubblici e privati, “NODES-Nord Ovest Digitale E Sostenibile”, progetto selezionato nell’ambito degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che porterà 110 milioni di euro sul territorio di Piemonte, Valle d’Aosta e sulle province più occidentali della Lombardia, Como, Varese e Pavia e 15 milioni di euro per attività di ricerca e bandi a cascata a favore delle regioni del Sud del Paese. L’obiettivo è la costituzione di uno degli 11 Ecosistemi dell’Innovazione che il Ministero ha individuato al fine di supportare la crescita sostenibile e inclusiva dei territori di riferimento in quella che viene identificata come la doppia transizione (digitale ed ecologica).

 

Il progetto è stato valutato come capace di produrre un impatto considerevole in termini di territori e sistemi industriali intercettati, perché interessa una Macro-Regione nella quale sarà possibile mettere a sistema di un numero di attori consistente, che genererà la possibilità di accrescere la capacità di condivisione di competenze e di creare un network ampio e disponibile per un utilizzo da parte di più territori, rendendo il modello scalabile anche una volta che il PNRR sarà concluso. Altro punto di forza della Macro Regione è la capacità di intercettare MPMI e di attivarle su iniziative di ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico, formazione, generando dunque una considerevole massa critica nel raggiungere gli obiettivi misurabili proposti dall’Ecosistema e, potenzialmente, di attrarre ulteriori risorse anche a livello europeo.

 

I soggetti attuatori (che costituiranno il cosiddetto Hub a cui spetta il coordinamento gestionale) sono tutte università pubbliche: Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università degli Studi dell’Insubria, Università degli Studi di Pavia e Università della Valle D’Aosta, tra le quali sarà costituita una Società consortile a responsabilità limitata (Scarl). Gli stessi Atenei, unitamente all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, si potranno avvalere (in qualità di Spoke) della collaborazione di soggetti affiliati per la realizzazione delle attività di ricerca di propria competenza. In totale i soggetti che compongono l’ecosistema sono 24: 8 Atenei, 6 Poli di Innovazione, 5 Centri di ricerca di riferimento, 3 Incubatori e 1 Acceleratore, 1 Competenze Center. Del budget complessivo del progetto, poi, circa 54 milioni di euro saranno impiegati in “bandi a cascata” aperti anche a realtà imprenditoriali, moltiplicando quindi il numero di attori coinvolti e le competenze messe a sistema.

 

Infine, le Regioni di Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia hanno espresso il loro impegno a garantire e promuovere gli indirizzi strategici territoriali necessari per l’attuazione del progetto e in particolare l’emanazione di bandi finanziati a valere sui fondi strutturali europei oggetto di programmazione regionale, che potranno essere complementari e sinergici ai “bandi a cascata” previsti nella proposta di Ecosistema. Diverse aziende ed enti dei territori relativi alle aree della proposta hanno inoltre espresso il loro interesse con una lettera di endorsement per una collaborazione con “NODES”.

 

L’obiettivo ambizioso del progetto, che si concluderà in tre anni, è la creazione di filiere di ricerca e industriali in sette settori legati alla Manifattura avanzata: Industria 4.0 per la mobilità e l’aerospazio, Sostenibilità industriale e green technologies, Industria del turismo e cultura, Montagna digitale e sostenibile, Industria della Salute e silver economy, Agroindustria primaria e secondaria.

 

Il progetto si propone poi di sostenere l’innovazione su traiettorie tecnologiche a elevato potenziale per sviluppare da un lato nuovi prodotti e processi nelle PMI esistenti, stimolando processi di valorizzazione della ricerca e di trasferimento tecnologico e aumentandone la competitività anche a livello internazionale e dall’altro favorire la nascita di start-up e spin-off «Deep Tech» nei settori individuati, attraendo risorse economiche aggiuntive da fondi di Venture Capital. Per attuare questa collaborazione, si studieranno percorsi e strumenti di innovazione collaborativi tra start-up, PMI, Grandi Imprese e mondo della ricerca innovativi, scalabili e replicabili anche a PNRR concluso.

 

Infine, grande attenzione sarà posta alla formazione di talenti e all’up-skilling e re-skilling del personale impiegato con formazione avanzata e attraverso approcci didattici innovativi ed al loro inserimento nel mondo produttivo, con focus sul coinvolgimento delle donne in ambito STEM ed all’innovazione del ruolo del Dottorato di ricerca in ottica «industriale». Le grandi imprese supporteranno l’Ecosistema giocando un ruolo chiave nell’identificazione delle traiettorie di sviluppo industriale, nell’assunzione del personale a elevata qualificazione e nel sostegno all’assorbimento delle innovazioni sviluppate.

 

“La commissione di esperti esterni che ha valutato il progetto si è complimentata per l’ottima qualità della proposta, riconoscendo in particolare l’attenzione posta nell’assicurare un ampio impatto dell’iniziativa, sia in termini sociali che di aumento di competitività del territorio dal punto di vista economico, ma anche la sua sostenibilità. Il lavoro del nuovo Ecosistema NODES supporterà l’Innovazione nelle regioni coinvolte a livello nazionale, favorendo al tempo stesso l’attrazione di investimenti e collaborazioni alla scala internazionale”, dichiara Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino.

 

“Il finanziamento dell’ecosistema dell’innovazione per la digitalizzazione e la sostenibilità della macroregione del nord-ovest è la conferma della sempre crescente centralità acquisita dalle università pubbliche come driver strategico di sviluppo del Paese. NODES è un hub d’innovazione che potenzia il ruolo del territorio piemontese come portatore di un modello di relazione virtuosa e replicabile tra Atenei e tessuto produttivo, guardando a traiettorie di sviluppo plurali e diverse, benché verso l’obiettivo comune della digitalizzazione e della sostenibilità indicato dal PNRR. Questo sforzo progettuale di successo ci consente ora di lavorare uniti e ciascuno con le migliori competenze allo sviluppo di un grande potenziale d’impresa anche nei campi della salute e del benessere individuale, della cultura e del turismo, della montagna come opportunità di crescita e realizzazione, dell’agroindustria, oltreché per ridefinire il ruolo della manifattura e dell’industria in uno scenario economico fortemente rinnovato. Registriamo questo successo, quindi, con orgoglio, ma anche con piena consapevolezza dell’importanza del lavoro che ci aspetta. Come parte integrante delle politiche di attuazione del PNRR, questo ecosistema d’innovazione è una grande occasione per tutti, che ci vedrà cooperare con piena responsabilità del ruolo che ci è stato riconosciuto”, aggiunge il Rettore dell’Università degli studi di Torino, Stefano Geuna.

“Il progetto NODES è un’occasione che il sistema nord-ovest ha dimostrato di sapere interpretare e cogliere appieno, proponendo investimenti su innovazione e sostenibilità che saranno la chiave dello sviluppo socio-economico delle comunità future. Grazie ai fondi del PNRR potremo intervenire sia sulle infrastrutture tecnologiche sia, dato ancor più importante, sulla formazione delle persone che di questo processo di cambiamento devono diventare protagoniste. L’UPO, fedele alla propria strategia di sviluppo sostenibile che combacia con gli obiettivi del progetto Nord Ovest Digitale E Sostenibile, metterà al servizio di NODES il meglio delle proprie risorse umane e tecniche”, conclude il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Gian Carlo Avanzi.

 




Alberghi, CCIAA Torino: l’ottima primavera torinese

Resi noti oggi i dati di sintesi sui principali periodi di affluenza turistica a Torino degli ultimi mesi, elaborati dall’Osservatorio alberghiero, strumento di analisi della Camera di commercio di Torino, realizzato in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e con le associazioni di categoria del settore.

 

L’Osservatorio, a cura di Res/STR, raccoglie giornalmente i dati di vendita e pricing di diverse strutture alberghiere aggregandoli in report complessivi e confrontandoli con gli stessi dati degli anni precedenti e con i dati di alcune città di riferimento. Avviato nel 2010, oggi l’Osservatorio raccoglie le informazioni di numerose strutture torinesi, per un totale di 3.707 camere.

 

Il mese di maggio ha raggiunto valori mai registrati prima dal settore alberghiero torinese: durante tutti i ponti e le festività le tariffe di vendita e i ricavi sono in netta ripresa superando i valori del 2019; con Eurovision Song Contest gli incrementi arrivano addirittura al +80% – dichiara il Presidente della Camera di commercio di Torino Dario Gallina. – Bene anche l’ultimo Salone del Libro, che supera i valori dell’edizione 2019. Non bisogna fermarsi qui: come dimostrano i dati di città come Milano e Genova la concorrenza tra destinazioni è agguerrita e occorre continuare a lavorare nella direzione intrapresa. Oltre al supporto agli eventi, come Camera di commercio proseguiamo con i progetti Visit Torino e gli spin-off Canavese e Valli di Lanzo e Valsusa, che propongono offerte ed esperienze da vivere sul territorio”.

 

Siamo estremamente soddisfatti – commenta Maurizio Vitale, Presidente di Turismo Torino e Provincia – dei risultati conseguiti in questo primo semestre del 2022; si tratta di un segnale molto positivo per la ripartenza del tessuto turistico della nostra città con importanti ricadute economiche e sociali. La vetrina dei grandi eventi, inoltre, consolida l’attrattività di Torino e provincia sia a livello domestico che internazionale”.

 

Pasqua

Nel periodo di Pasqua 2022 il tasso medio di occupazione alberghiera torinese si è attestato al 76,6%, in lieve calo rispetto al 2019, anno scelto come riferimento in quanto periodo pre pandemico. Quest’anno migliorano però nettamente (+24,3%) le tariffe medie di vendita con una media pari a circa 125 euro per camera e i ricavi, pari a 96 euro, in crescita del 19,4%.

 

Pasqua
(ven, sab, dom).
OCC

(tasso di occupazione) %

ADR

(tariffa media di vendita camera) euro

RevPAR

(ricavo medio per camera) euro

2019 79,9 100,30 80,10
2022 76,6 124,70 95,60
VAR 22/19 -4,1% 24,3% 19,4%

 

Guardando ad altre città di riferimento nel 2022, si nota come Milano nel periodo pasquale si attesti ad un tasso di occupazione più basso rispetto a quello torinese (67%). Le tariffe – di norma più elevate rispetto a Torino (in media annuale Torino è sugli 88 euro a camera, mentre Milano 148 euro) – si attestano ad una media di 144 euro, ma risulta limitato il ricavo, in linea con quello torinese. Per Genova si notano, invece, ottime performance, con altissimo tasso di occupazione (94%) e sostenute tariffe di vendita, con conseguenti ottimi ricavi.

 

Pasqua OCC

(tasso di occupazione) %

ADR

(tariffa media di vendita camera) euro

RevPAR

(ricavo medio per camera) euro

Milano 2022 66,9 144,30 96,60
Genova 2022 94,17 202,29 190,50

 

25 aprile

Nella giornata del 25 aprile del 2022 il tasso medio di occupazione alberghiera è stato del 66,5%, in calo rispetto al 2019. Anche in questo caso però i miglioramenti si notano decisamente sulle tariffe, in crescita del 20% e sui relativi ricavi (+9%).

 

25 aprile OCC

(tasso di occupazione) %

ADR

(tariffa media di vendita camera) euro

RevPAR

(ricavo medio per camera) euro

2019 73,1 89,91 65,70
2022 66,5 107,90 71,80
VAR 22/19 -9% 20% 9,3%

 

Guardando alla stessa giornata in altre città, per Milano si ripropone la stessa dinamica di Pasqua: occupazione minore rispetto a Torino, tariffe alte, ma ricavi tutto sommato in linea. Nel ponte del 25 aprile, Genova riempie meno gli hotel rispetto a Pasqua, ma mantiene in generale ottime performance.

 

25 aprile OCC

(tasso di occupazione) %

ADR

(tariffa media di vendita camera) euro

RevPAR

(ricavo medio per camera) euro

Milano 2022 53,2 136,80 72,80
Genova 2022 80,0 147,00 117,89

 

 

Eurovision Song Contest

 

L’esperienza dell’Eurovision Song Contest ha ovviamente avuto nette ripercussioni sull’andamento del settore alberghiero. Prendendo in esame il periodo dal 10 al 14 maggio 2022, si registra un’occupazione alberghiera pari all’80%, tariffe di vendita in media molto alte (195 euro) e ricavi altrettanto significativi (156 euro medi a camera).

Effettuando il confronto con il 2019 (che negli stessi giorni vedeva la presenza a Torino del Salone del Libro) si nota un’occupazione camere in lieve calo (probabilmente dovuta ad un rilascio di camere prenotate per Eurovision e all’ultimo non utilizzate), ma a differenze di prezzi e ricavi nettamente significativi: +82% di tariffe e +79% di ricavi.

 

Eurovision OCC

(tasso di occupazione) %

ADR

(tariffa media di vendita camera) euro

RevPAR

(ricavo medio per camera) euro

2019 81,59% 107,24 87,49
2022 80,3% 195,2 156,6
VAR 22/19 -1,63% 82,02% 79,06%

 

Salone del Libro

 

Se l’Eurovision Song Contest rappresenta un evento unico e non confrontabile, nel caso del Salone del Libro è possibile paragonare i risultati durante le diverse edizioni. Prendendo sempre in esame quest’anno e il 2019, risultano in crescita il tasso di occupazione, ma soprattutto le tariffe medie e di conseguenza i ricavi.

 

Salone del Libro OCC

(tasso di occupazione) %

ADR

(tariffa media di vendita camera) euro

RevPAR

(ricavo medio per camera) euro

2019 81,3 109,89 89,76
2022 84,7 154,87 131,16
VAR 22/19 4,20% 40,94% 46,12%

 

Nel 2022 il tasso di occupazione più alto si è raggiunto con la notte di giovedì 19 maggio, mentre la tariffa e il ricavo più alti si attestano nella giornata di sabato 21 maggio.

 

 

Mese di maggio

Guardando al mese nel suo complesso, si evidenzia come siano stati raggiunti valori mai registrati prima sia in termini di tariffa media di vendita, non scesa mai per tutto il mese sotto i 100 euro, rispetto alla media torinese di 88 euro, con un valore medio pari a 139 euro, sia in termini di ricavi con una media pari a 106 euro a camera e oltre 87mila camere vendute nel mese.

 




La Regione rifinanzia il fondo per la montagna

Ammontano a quasi 11 milioni di euro le risorse stanziate dalla Regione Piemonte per alimentare il fondo regionale dedicato alla montagna, che ha lo scopo di valorizzarne le specificità e promuoverne lo sviluppo sociale ed economico, contribuendo così a contrastare il rischio di spopolamento e a garantire i servizi essenziali.

Per il 2022 il fondo sarà ripartito tra le Unioni Montane secondo specifici criteri: il 66%, suddiviso in base alla popolazione residente e alla superficie, verrà utilizzato come contributo per le spese di funzionamento e per l’attuazione del programma annuale, mentre il restante quota di risorse servirà a coprire la spesa del personale dipendente a cui sono state delegate funzioni regionali e a finanziare iniziative per lo sviluppo e la promozione, funzionale a una nuova fase di rilancio, a favore delle cosiddette “Terre Alte”.




Il credito cooperativo chiede norme più snelle

Chiedono una normativa europea adeguata alle loro dimensioni, in modo da poter continuare nella loro funzione di banca vicina alle comunità locali. Sono le banche di credito cooperativo, la cui federazione piemontese è stata audita oggi pomeriggio dalla prima Commissione.

Presenti i vertici della federazione – il presidente Sergio Marro, il vice Tino Cornaglia e il direttore Stefano Quadro – l’audizione è stata occasione per conoscere meglio una realtà radicata soprattutto nel cuneese e forte dei legami con il suo territorio. Le banche di credito cooperativo che hanno la sede legale in Piemonte sono 8, con 191 sportelli presenti in 119 Comuni (in 25 rappresentano l’unica presenza bancaria). Gli impieghi lordi, 7,2 miliardi di euro, sono aumentati dell’1,6% annuo contro un pesante calo, del 3.8%, registrato dall’industria bancaria. Grande spazio negli impieghi è stato dato alle famiglie e alle microimprese. “Rappresentiamo una realtà presente sul territorio, dove siamo conosciuti e conosciamo i nostri clienti”, hanno spiegato gli auditi, “siamo banche che svolgono un ruolo importante per le loro comunità e vogliono mantenerlo e rafforzarlo”.

Il problema è la normativa europea, che le equipara ai grandi istituti bancari, con conseguenti oneri pesanti da sostenere: “Chiediamo solo proporzionalità e una normativa più snella. Sarebbe importante che la Regione premesse sul Parlamento e sull’Unione europea affinchè a quel livello venga riconosciuta la categoria delle banche di credito cooperativo”.

I commissari intervenuti a nome di quasi tutti i gruppi presenti in Commissione hanno espresso sostegno alle richieste della Federazione Bcc e si sono detti disponibili ad approvare atti di indirizzo che possano aiutare una soluzione positiva a livello europeo.

In precedenza la Commissione aveva approvato a maggioranza il programma annuale di ricerca 2022 dell’Ires Piemonte.

 

 




Nuovo bando per i programmi dell’accesso

È fissato per giovedì 30 giugno il termine per la presentazione delle domande per i programmi dell’accesso relativi al terzo trimestre 2020.
I programmi dell’accesso sono uno spazio televisivo e radiofonico gratuito e autogestito, della durata massima di cinque minuti, messo a disposizione per la comunicazione di soggetti collettivi – tra cui per esempio associazioni e onlus, autonomie locali, gruppi di rilevante interesse sociale, gruppi etnici e religiosi, sindacati, movimenti politici – grazie al protocollo d’intesa fra Corecom e Centro di produzione tv Rai.

I programmi devono essere prodotti in lingua italiana e possono essere realizzati in modo autonomo o con il supporto tecnico gratuito della sede regionale della Rai.

Il procedimento di accesso alle trasmissioni radiofoniche e televisive su Rai 3 Piemonte è gestito dal Corecom, che istruisce le istanze, ne valuta l’ammissibilità e svolge, inoltre, l’attività di vigilanza sul rispetto degli impegni assunti dai soggetti ammessi e sull’esecuzione dei piani di messa in onda.
La domanda di ammissione ai programmi può essere inviata a mezzo posta certificata all’indirizzo corecom@cert.cr.piemonte.it, via fax (011 5757845), per raccomandata con avviso di ricevimento, all’indirizzo Consiglio regionale del Piemonte – Settore Corecom Piemonte  (via Alfieri 15 – 10121 Torino), oppure presentata a mano al Corecom Piemonte  (in piazza Solferino 22 a Torino, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30, telefonando preventivamente per conferma).

Il bando e la documentazione di riferimento sono pubblicati sulla pagina del Corecom e sul bollettino ufficiale regionale

 

 




Camera commercio Cuneo: In aumento del 3,7% la produzione industriale

 

 

         I trimestre 2022 in sintesi – provincia di Cuneo  
Indicatore Variazione %                        

I trim 2022/I trim 2021

Produzione industriale +3,7
Ordinativi interni +3,7
Ordinativi esteri +7,3
Fatturato +8,4
Fatturato estero +11,3
Grado di utilizzo degli impianti (%)* 72,17
*Tasso % registrato nel trimestre in analisi  

 

 

La produzione industriale in provincia di Cuneo nel I trimestre 2022 ha realizzato una variazione del +3,7% rispetto all’analogo periodo del 2021, lievemente più bassa rispetto al dato regionale (+5,2%). Risultato, quello cuneese, che mostra come le imprese del territorio abbiano saputo reagire con discreta capacità e resilienza al periodo difficile caratterizzato dall’emergenza sanitaria, dalla crescente inflazione, dall’aumento e dalla difficoltà di reperimento di energia e materie prime e dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, che ha generato pesanti ripercussioni a livello economico.

 

Il risultato emerge dalla 202ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali nei mesi di aprile e maggio 2022 con riferimento ai dati del periodo gennaio-marzo 2022. La ricerca ha coinvolto 1.729 imprese industriali piemontesi, di cui 243 cuneesi che hanno complessivamente 14.416 addetti e un valore di oltre 4,4 miliardi di euro di fatturato.

 

Nel I trimestre 2022 il rilancio dell’output si associa ai risultati positivi di tutti gli indicatori congiunturali analizzati. A fronte di un fatturato totale del +8,4%, gli ordinativi interni registrano un +3,7%. Allo stesso modo, riprende la dinamica sui mercati stranieri con un fatturato estero del +11,3% accompagnato da ordinativi esteri del +7,3%. Il grado di utilizzo degli impianti si attesta al 72,17%.

 

“Anche questo trimestre si chiude con un segno positivo malgrado le enormi difficoltà che il mondo imprenditoriale ha dovuto superaresottolinea il presidente camerale Mauro Gola – Dobbiamo vivere questo momento congiunturale estremamente difficile come un’opportunità per ridefinire le nostre politiche in materia di approvvigionamento energetico e di supply chain. Scenari energetici e geopolitici sempre più complessi richiedono risposte veloci ed efficaci sul fronte degli investimenti nella digitalizzazione, nella transizione green, nelle infrastrutture, nella formazione e nella ricerca”.

La produzione industriale in provincia di Cuneo per settori

Variazione percentuale I trimestre 2022/2021

Settori Var. %
Industrie alimentari 2,3
Industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature -1,2
Industrie metalmeccaniche +3,8
Altre industrie manifatturiere +6,3
Totale +3,7

 

Fonte: Unioncamere Piemonte – CCIAA  Cuneo, 202ª Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera piemontese

 

 

 

Nel I primo trimestre 2022, tutti i comparti mostrano segno positivo eccezion fatta per il tessile-abbigliamento-calzature che registra un -1,2%. Buona la performance delle altre industrie manifatturiere con il +6,3% seguite dalle industrie metalmeccaniche (+3,8%) e alimentari con il +2,3%.

Scendendo nel dettaglio dimensionale d’impresa emerge come in termini di output prodotto tutte le imprese abbiano riportato risultati positivi. La variazione tendenziale della produzione industriale registra +2,7% per le micro imprese (0-9 addetti); +5,5% per le piccole imprese (10-49 addetti); +2,9% per le medie imprese (50-249 addetti) e +5,4% per le realtà di maggiori dimensioni (oltre 250 addetti).

 

LE RICADUTE SULL’ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE CAUSATE DAL CONFLITTO RUSSO-UCRAINO

Al campione, costituito da 243 imprese manifatturiere cuneesi, è stato chiesto di rispondere a una serie di domande relative alle ricadute sulla loro attività imprenditoriale causate dal conflitto russo/ucraino.

Il 95,5% afferma di non avere rapporti commerciali con la Russia e/o l’Ucraina; solo il 2,3% esporta in Russia e l’1,4% in Ucraina. Otto imprese su dieci sostengono infatti che la diminuzione delle esportazioni non è stata determinante.

Al contrario l’aumento dei costi di energia, materie prime e semilavorati, per buona parte del campione, risulta essere molto elevato e oscilla tra il 70 e il 90% e così la difficoltà di approvvigionamento di materie prime e semilavorati si attesta oltre il 70%. Circa la metà del campione sostiene di avere avuto difficoltà nei propri insediamenti produttivi ubicati nei Paesi coinvolti dal conflitto. Rispetto alle materie prime, i maggiori costi sostenuti e le conseguenti difficoltà di approvvigionamento si registrano in particolare per acciaio, alluminio e gas naturale, ma la quasi totalità afferma di non aver ridotto la produzione negli stabilimenti attivi in Italia.

Quasi il 90% è stato portato a una revisione dei prezzi di vendita mentre il 30% ricerca mercati di approvvigionamento alternativi, a fronte di un allungamento nei tempi di consegna e di un aumento dei costi di trasporto.

 

 




Confagricoltura Piemonte sulla peste suina:  “Che cosa stiamo ancora aspettando?”

La peste suina è arrivata negli allevamenti. Nel Lazio sono stati scoperti due maiali infetti: è il primo caso di infezione in Italia che colpisce i suini domestici. “Non riusciamo a  comprendere che cosa si stia ancora aspettando – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – perché stiamo perdendo tempo prezioso, con provvedimenti a rilento, senza che venga attuata nessuna azione di depopolamento nelle aree infette, mentre al di fuori di queste l’abbattimento dei cinghiali, rispetto agli anni precedenti, è pressoché inesistente”.

Nella Repubblica Ceca, ricorda Confagricoltura Piemonte, la peste suina africana è stata eradicata in poco più di un anno e mezzo dal ritrovamento del primo cinghiale infetto; dopo tre mesi dall’inizio dell’emergenza sono stati avviati gli abbattimenti dei cinghiali con l’impiego di cacciatori e tiratori scelti delle forze dell’ordine. “Da noi – afferma Enrico Allasia – sono passati cinque mesi senza che siano adottate misure significative di contenimento della popolazione di cinghiale e la posa delle recinzioni, considerate propedeutiche per l’avvio degli abbattimenti, sono appena iniziate”.

Confagricoltura, che la settimana scorsa ha chiesto ai capigruppo a Palazzo Lascaris di promuovere la convocazione di un consiglio regionale aperto sulla peste suina, evidenzia come il Piemonte sia già oggi fortemente penalizzato dal mercato, soprattutto da quello internazionale, che preferisce evitare di acquistare prodotti suinicoli del territorio.

In Piemonte si allevano 1,4 milioni di capi suini e il comparto rappresenta poco meno del 9% del totale nazionale. “Il valore della filiera suinicola piemontese – dichiara Enrico Allasia – partendo dagli allevamenti e arrivando ai prodotti finiti, quali prosciutti, salumi e insaccati, supera i 700 milioni di euro, un patrimonio che corre il rischio di essere azzerato. Per questo chiediamo ancora una volta alle istituzioni di intervenire con urgenza avviando tutte le misure necessarie per arginare la diffusione del contagio, perché non ci sono più ragioni per temporeggiare e sperando che non sia troppo tardi”.