Cultura, via ai bandi pluriennali

I nuovi bandi destinati al comparto cultura, che partiranno entro il mese di luglio, avranno per la prima volta durata pluriennale, per consentire a enti e associazioni culturali del territorio di fare una programmazione di medio periodo e risparmiare sulle gestioni delle attività. Lo prevede il Programma triennale per la cultura 2022-24, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale e presentato dall’assessore Vittoria Poggio.

“Il Piano è frutto del lavoro condiviso con tutti gli attori dei Tavoli della cultura – ha detto l’assessore – ed è in linea con quanto previsto dal Testo unico sulla cultura. Le principali novità riguardano appunto la programmazione su base triennale, fatta salva la cadenza annuale per alcune tipologie di istruttorie per interventi che richiedono tempistiche ridotte, l’attribuzione di un maggior ruolo a enti partecipati e controllati dalla Regione a favore della crescita del sistema culturale, il potenziamento di intese e collaborazioni con i vari livelli della Pa”.

“La Regione continuerà a lavorare anche attraverso il crowdfunding – ha aggiunto Poggio – con l’obiettivo di costruire una comunità di sostenitori, anche in collaborazione con fondazioni bancarie e atenei”.
“Il Piano è frutto di un lavoro iniziato nella scorsa legislatura –  è intervenuto Diego Sarno (Pd) -. Bene la decisione sui bandi triennali, mentre convince poco la scelta di limitare le convenzioni, perché vengono annullate le scelte politiche regionali e questo riduce la progettualità e la visione futura delle politiche pubbliche in materia culturale”.

Su proposta del Partito democratico, nei bandi saranno previsti criteri di premialità per le realtà culturali che svolgeranno le loro attività all’interno dei beni confiscati alle mafie, che in Piemonte sono numerosi e ancora in attesa di assegnazione. E sempre il gruppo Pd ha ottenuto voto favorevole unanime ad un atto di indirizzo collegato che chiede alla Regione di emanare i bandi nella prima metà dell’anno, di abbreviare i tempi di erogazione dei contributi e di coinvolgere Finpiemonte e gli istituti di credito piemontesi per anticipare le risorse regionali a enti e associazioni: “L’iter di partecipazione ai bandi e di rendicontazione vanno semplificati – ha sottolineato il primo firmatario Daniele Valle – così come si dovrà lavorare per cercare di garantire risorse a tutti gli idonei in graduatoria”.

Alberto Preioni (Lega), ha spiegato che “il pubblico deve fare la sua parte, ma per il settore è fondamentale l’apporto dei privati, servono mecenati in grado di investire sugli eventi culturali”; Paolo Bongioanni (FdI) ha chiesto prudenza rispetto alla stipula di convenzioni “che possono diventare rischiose se si cementano nel tempo”; Alessandra Biletta (FI), ha espresso soddisfazione per “un documento aperto a interventi innovativi per superare le difficoltà del sistema, duramente colpito dalla pandemia”.

“Fondamentale migliorare l’accessibilità ai luoghi della cultura per le persone con disabilità” ha ricordato Silvio Magliano (Moderati), mentre Francesca Frediani (M4o) ha parlato della cultura come strumento di contrasto al disagio e dell’importanza di riconvertire spazi abbandonati in luoghi della cultura e Marco Grimaldi (Luv) ha riaffermato l’esigenza di riqualificare spazi come le aree verdi per ospitare grandi eventi pubblici, fruibili da tutti.




Pnrr: transizione digitale, una task force in aiuto ai Comuni

Migrazione al cloud, modelli per l’implementazione di servizi pubblici digitali, accelerazione per l’identità digitale, rafforzamento del sistema di pagamento pagoPA-AppIO: sono queste alcune delle misure destinate alla digitalizzazione dei comuni italiani previste dal Pnrr. Circa tre miliardi di euro messi a disposizione dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri attraverso una serie di bandi di prossima scadenza previsti sull’asse 1, dedicato alla transizione digitale, del Piano.

Per i Comuni tuttavia non è sempre facile riuscire a capire come partecipare. Per questo la Regione Piemonte ha dato il via al tour “Piemonte digitale 2023” che dopo aver fatto una prima tappa a Novara è approdato oggi lunedì 4 luglio a Torino, nella sede della Città metropolitana, con l’obiettivo di accompagnare i Comuni nell’accesso ai fondi grazie a una task force che vede coinvolti Torino Wireless e Csi per offrire assistenza si sul piano progettuale che procedurale.

“La presenza oggi degli organi della Regione Piemonte in Città metropolitana è il segnale che si può lavorare insieme” ha detto la consigliera delegata allo sviluppo economico e alla pianificazione strategica Sonia Cambursano, salutando gli assessori regionali Matteo Marnati, Maurizio Marrone e Andrea Tronzano. “La mission della Città metropolitana è promuovere lo sviluppo economico e sociale sull’area vasta e infatti già il Piano strategico, approvato nel 2021, prevede una misura specifica sulla transizione digitale per rendere la pubblica amministrazione sempre più accessibile agli utenti”.

“Tuttavia non sempre i nostri Comuni, piccoli e piccolissimi” ha aggiunto la Consigliera “hanno la capacità di individuare le esigenze di transizione e come realizzarle. Ci vuole un lavoro di rete, che coinvolga il nostro Ente, l’Anci, insieme alla task force regionale, affinché i fondi del Pnrr non solo arrivino ai nostri Comuni, ma siano utilizzati nel modo migliore possibile”.

In effetti sinora solo un terzo dei Comuni dell’area metropolitana ha partecipato ai bandi del Pnrr per la transizione digitale: i tempi sono stretti e il rischio è che i fondi vadano ad altre Regioni e amministrazioni, hanno fatto notare gli assessori regionali Marnati e Tronzano.

Per questo entrerà in gioco il supporto di Torino Wireless e Csi che avranno il compito di fornire ai Comuni l’assistenza sia per la parte progettuale, in quei bandi in cui è prevista, sia quella procedurale, perché molti dei bandi dedicati ai Comuni prevedono l’erogazione di un contributo solo al raggiungimento degli obiettivi.




La Zona di Savigliano di Confartigianato Cuneo ha celebrato la “Fedeltà Associativa”

Una tavola rotonda su imprenditoria femminile e giovanile, cui hanno partecipato l’europarlamentare Gianna Gancia e il ministro per le Politiche giovanili Fabiana Dadone, ha fatto da corollario, lo scorso 3 luglio, alla cerimonia di conferimento dei riconoscimenti della Fedeltà Associativa di Confartigianato Cuneo – Zona di Savigliano.
L’iniziativa, svoltasi presso il Teatro Milanollo, ha voluto mettere in evidenza le tante imprese che da lunga data si riconoscono nei valori della Confartigianato Cuneo, l’organizzazione più rappresentativa del comparto in provincia, ed è stata preceduta da un momento di confronto, appunto, sulle tematiche relative al “fare impresa” visto dalle imprenditrici e dai giovani imprenditori.

In apertura i saluti della presidente di Zona Anna Maria Sepertino e della presidente regionale del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Piemonte Sara Origlia, seguiti dagli interventi del presidente provinciale Luca Crosetto, del sindaco di Savigliano, alla sua prima uscita pubblica, Antonello Portera, del direttore della Banca CRS Emanuele Regis e del presidente della Fondazione CRS Sergio Soave.

A seguire il confronto, moderato da Daniela Bianco dell’Ufficio Stampa di Confartigianato Cuneo, durante il quale hanno ragionato insieme, oltre alle onorevoli Gianna Gancia e Fabiana Dadone, la presidente nazionale del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Daniela Biolatto e il presidente provinciale del Movimento Giovani Imprenditori Omar Garino.

Tra le tematiche in discussione, sul fronte “rosa” lo scarso sostegno da parte del nostro Paese allo sviluppo imprenditoriale femminile, nonostante a livello europeo questo comparto si collochi al primo posto con oltre 1,4 milioni di imprese attive, la cronica carenza di politiche efficaci a favore delle donne lavoratrici e la necessità di impostare a loro favore una buona formazione di tipo finanziario. Nei riguardi dei giovani si è invece affrontato il disallineamento tra formazione scolastica ed esigenze di figure professionali da parte delle imprese, il numero crescente in Italia di “Neet”, giovani tra i 16 e i 34 anni che non studiano e non lavorano e il bisogno di insegnare la cultura imprenditoriale già sui banchi di scuola.

A seguire, sono stati consegnati i riconoscimenti per i 60, 50, 40 e 35 anni di fedeltà associativa a trentuno imprese del territorio saviglianese. Due i premi speciali, a Silvestro Riaudo, 91 anni, fondatore della AFFILMECC e attualmente socio Anap, e alle sorelle Lucia (rappresentante di categoria in Confartigianato) e Denise Cocordano per la lunga attività di gastronomia gestita nel centro di Savigliano.

«È un appuntamento importante – ha dichiarato Anna Maria Sepertino, presidente di Confartigianato Cuneo – Zona di Savigliano – che ad ogni edizione sottolinea l’operosità e la capacità dei nostri artigiani. È stato anche un’occasione per confrontarsi su tematiche più che mai attuali e strettamente collegate al nostro settore. Non dimentichiamo, infine, che questo evento ha rappresentato anche un piacevole momento di convivialità, dopo due anni di ristrettezze sociali dovute al Covid, e un gesto di riconoscimento all’impegno dei nostri artigiani associati della zona».

«L’iniziativa – ha concluso Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo – ha voluto innanzitutto rendere omaggio a imprenditrici e imprenditori che si riconoscono nei principi della Confartigianato, costituendo la base associativa di quella che è la seconda Associazione in Italia per numero di aderenti. Oggi, in particolare, abbiamo bisogno di sostenere le nostre imprese nel percorso verso una sostenibilità e una transizione consapevole. Vi è infine, il senso più profondo della “Fedeltà Associativa”: un ringraziamento verso queste imprese che, come baluardi di un’economia sana e vivace, sono un importante presidio del territorio, generando economie e relazioni, dando occupazione e contribuendo allo sviluppo del nostro tessuto sociale».

Insigniti del riconoscimento per la “Fedeltà Associativa”
Oltre 60 anni
Piumatti Marco, Fabrizio e C snc (costruzione vendita assistenza e manutenzione macchine agricole, Genola)
Gattino Alluminio di Gattino Elio (produzione e installazione serramenti in alluminio, Cavallermaggiore)
Mana Carlo & C snc (Produzione artigianale di mobili e arredamenti, Cavallermaggiore)
50 anni
Automobili Massimino snc di Massimino Federico &C (Autoriparazione e concessionaria auto, Savigliano)
Tomatis sas di Tomatis Mario &C (Costruzione e riparazione impianti asporta letame e attrezzature agricole, Savigliano)

Oltre 50 anni
Crosetto srl (Costruzione e riparazione macchine agricole, Marene)
Ramello Andrea e Giovanni snc (Autocarrozzeria, Murello)
Oltre 40 anni
OMT di Bruno Matteo (Meccanica di precisione, Cavallermaggiore)
ITG sas di Palomino Fernardo e Mauricio & C (Carpenteria meccanica, Monasterolo di Savigliano)
Oltre 35 anni
Arese Rossella (Acconciature uomo/donna, Savigliano)
Foto studio di Cuntuliano Giuseppe (Fotografo, Racconigi)
Tortone Riccardo (Carpenteria metallica, Cavallermaggiore)
Panero Giorgio Mario (Decoratore, Savigliano)
Correndo Mauro (Posatore pavimenti, Marene)
Fratelli Franco srl (Impresa edile, Casalgrasso)
Demichelis Antonio e Demichelis Ilario e C snc (Termoidraulici, Racconigi)
Sem di Lingua Mauro & Fratelli snc (Impresa edile, Savigliano)
Corimef di Fissore Fabio, Enrico e Piermario snc (Piegatura e calandratura tubi, Monasterolo di Savigliano)
Oberto srl (Installazione impianti elettrici, Savigliano)
Brunetto legno di Brunetto Piero & C sas (Costruzione mobili e serramenti in legno, Monasterolo di Savigliano)
ITG sas di Palomino Fernando e Mauricio & C. (Consulenza informatica, Monasterolo di Savigliano)
Da 35 anni
Bruno Impianti srl (Installazione impianti elettrici, Monasterolo di Savigliano)
TSG di Sobrero Tommaso & C snc (Autotrasporto conto terzi, Marene)
Deninotti Giovanni (Decoratore, Marene)
Rosso Michele (Officine autoriparazione, Savigliano)
Fotoincisa Effegi di Ferracin G & C snc (fotocomposizione e stampa, Savigliano)
Mobili Dompé snc di Dompé Fratelli (Produzione mobili ed arredi su misura, Savigliano)
Foto Gino di Balducci Luigi sas (Fotografo, Savigliano)
Biggi Carlo Autotrasporti di Biggi Carlo & C. snc (Autotrasporti conto terzi, Racconigi)
Lingua Sergio (Carpenteria metallica, Cavallerleone)
Premio speciale
Riaudo Silvestro (Fondatore della AFFILMECC di Riaudo Enrico, Savigliano)
Cocordano Denise e Lucia (Gastronomia, Savigliano)

 

 

 




Cup in Piemonte, statistiche a due velocità

Una statistica a due velocità, quella fornita sul funzionamento del Centro unico di prenotazione in Piemonte dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi nel corso dell’informativa in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, sul funzionamento del Cup nella nostra regione.

“La situazione – ha spiegato – non è omogenea sull’intero territorio e ci sono ancora alcune criticità da risolvere: se, infatti, alle Asl Alessandria e Vco e all’Aso Novara si è raggiunto rispettivamente il 95,09%, 92,57% e 92% di prenotazioni attraverso il Cup, le prenotazioni all’Asl Città di Torino e alle Aso Città della Salute e San Luigi sono per ora al 56,48%, al 38,93% e al 58,98% e quindi bisogna lavorare soprattutto a Torino per migliorare”.

Ha poi aggiunto che “delle 176.722 ricette di primo accesso alle strutture sanitarie piemontesi per visite ed esami, ben 138.275, a giugno, sono state prenotate attraverso il Cup regionale, pari al 78,24% del totale”.

Per quanto riguarda la prenotazione di prime visite e prestazioni di primo accesso nelle agende pubbliche – prenotabili tramite Contact center regionale, App, totem, sportelli Cup aziendali e farmacie – si è concluso l’adeguamento del sistema informatico e sono in corso interventi organizzativi per consentire ad Asl e Aso di gestire direttamente anche le prenotazioni relative a ricette non di primo accesso, che potrebbe prendere il via entro settembre.

“È stata inoltre prevista – ha dichiarato l’assessore – l’adesione al Cup di tutte le strutture private convenzionate, per la quale è stata potenziata la struttura hardware del sistema ed è in corso la formazione degli operatori”.

“Per quanto riguarda le prenotazioni – ha concluso l’assessore – si sta studiando come coinvolgere anche le tabaccherie, dopo le farmacie, per le prenotazioni, fermo restando che l’ostacolo da superare rimane la normativa nazionale”.

Al vicepresidente Domenico Rossi – intervenuto per il Pd con Daniele Valle – l’assessore ha risposto che si sta lavorando per estendere la programmazione delle agende, cosa impensabile durante la pandemia, quando molte prestazioni erano sospese, mentre Marco Grimaldi (Luv) ha proposto un sopralluogo presso le sedi in cui lavorano gli operatori del Cup.

L’assessore ha confermato ad Alessandra Biletta (Fi) che il metodo più utilizzato per le prenotazioni Cup è il telefono e rassicurato Sarah Disabato (M5s) che, se si riuscirà a fare l’accordo con le tabaccherie, subordinato alla norma nazionale, si potrebbe prevedere qualcosa di analogo anche per le parafarmacie.

Al termine del dibattito sono iniziate le prime determinazioni sulle proposte di legge 204, “Disposizioni coordinate in materia di tutela degli animali d’affezione ed esotici”, presentata dal primo firmatario Carlo Riva Vercellotti (Fdi), e 205, “Protezione degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”, a prima firma Letizia Nicotra (Lega). Entrambi i provvedimenti verranno sottoposti al parere del Consiglio delle autonomie locali (Cal) e sono aperte le consultazioni on line dei soggetti interessati fino al 25 luglio.




Confagricoltura: Giansanti a Torino chiede una food policy a livello globale

“L’agricoltura continua a dare il proprio contributo all’economia del Paese. Confagricoltura lavora per far crescere un modello agricolo di competizione delle imprese e per favorire l’occupazione: alle istituzioni chiediamo l’adozione di provvedimenti che ci consentano di migliorare le produzioni e di sostenere ricerca e innovazione”.

Lo ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, intervenendo all’assemblea dell’organizzazione territoriale del Piemonte questa mattina a Torino. “E’ tempo di scelte coraggiose e responsabili: chiediamo attenzione per il settore primario – ha aggiunto Giansanti – anche con l’adozione di una food policy a livello globale che tuteli la qualità delle nostre produzioni nel mondo”.

Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte ha ricordato le principali emergenze dell’agricoltura subalpina. “Siccità e peste suina sono le due emergenze che dobbiamo fronteggiare, con determinazione e impegno corale. Il risultato dipende dalla nostra capacità di progettazione e soprattutto di azione, sapendo che senza acqua e senza una strategia di difesa dalle malattie la nostra agricoltura non potrà sopravvivere”.
L’assemblea che si è riunita al Circolo Canottieri Armida di Torino, ha ospitato una  tavola rotonda con l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa e la vice presidente della terza commissione del Consiglio regionale Monica Canalis.

“Il confronto sulla riforma della politica agricola comunitaria – ha detto Allasia – vede un impegno attento della Regione, che deve essere rafforzato con interventi sul territorio, che tengano conto di  tutte le nostre specificità. Il problema della peste suina può e deve essere fronteggiato in modo più incisivo e per questo occorre la piena consapevolezza sulla reale portata del problema da parte di tutte le istituzioni”.

In risposta all’intervento di Allasia la vice presidente della terza commissione del Consiglio regionale ha comunicato che la conferenza dei capigruppo ha accolto la richiesta di Confagricoltura per lo svolgimento di un Consiglio regionale aperto sulla peste suina.
“Per la siccità – ha dichiarato Allasia – possiamo soltanto sperare nel tempo. Nell’immediato – ha  chiarito Allasia – chiediamo alla Regione di insistere nei confronti del governo nazionale affinché venga dichiarato lo stato di eccezionale calamità atmosferica per i nostri territori, affinché le istituzioni possano concordare con i gestori delle reti idroelettriche un piano di rilascio controllato delle acque immagazzinate nei bacini di montagna, piemontesi e valdostani, per attenuare gli effetti della siccità”.

Secondo le stime di Confagricoltura in Piemonte i danni diretti a causa della siccità, calcolati sulla produzione agricola di base, già oggi raggiungono quota 1 miliardo 150 milioni di euro. 

Occorrerà prevedere un congruo rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale e interventi di sostegno per le imprese agricole danneggiate – ha concluso  Allasia –  per evitare che questa calamità determini il tracollo del sistema produttivo piemontese con conseguenze dirompenti sulle filiere produttive, in particolare zootecniche, e sul nostro sistema agroalimentare”.

 




Marsiaj (UI Torino): Accordo sul Fit for 55 metterà in grave difficoltà la filiera automotive

L’accordo raggiunto nella notte tra i Ministri dell’Ambiente dei Paesi UE sul pacchetto “Fit for 55”, con lo stop alla vendita dei motori termici dal 2035, metterà in seria difficoltà tutta la filiera dell’auto. Tuttavia sono stati aperti alcuni spiragli, che spero costituiranno punti di dialogo nelle prossime fasi dell’iter di approvazione.

Penso soprattutto alla richiesta che nel 2026 l’Europa faccia una verifica sull’andamento della transizione, a livello tecnico e di impatto sui posti di lavoro.

Allo stesso modo, l’invito dei Ministri a formulare proposte per l’impiego di altri combustibili e tecnologie sostenibili è un richiamo importante al principio di neutralità tecnologica, in contrapposizione con l’approccio ideologico all’elettrico che abbiamo sempre rifiutato.
Si tratta di piccole aperture, che per ora non cambiano il quadro generale.
Avremmo auspicato maggiore impegno sullo sviluppo di infrastrutture di ricarica e rifornimento e sulla capacità di produrre elettricità da fonti rinnovabili.

Lo abbiamo sottolineato più volte: pur nel doveroso rispetto dell’ambiente, una transizione drastica rischia di affossare una filiera fondamentale e strategica, con la perdita di 70 mila posti di lavoro in Italia nei prossimi anni, mentre in Piemonte sono circa 8mila i posti di lavoro a serio rischio di sparizione e altri 30mila che potrebbero scomparire se non verranno rapidamente riconvertiti sulle nuove tecnologie.

Insieme alle altre associazioni di categoria e alle migliaia di imprese del comparto, auspichiamo che i futuri negoziati tra le Istituzioni europee per l’accordo definitivo adottino dei correttivi per salvaguardare l’occupazione e il futuro di questo settore.




Bonus Edilizia Confartigianato: “Non si può fallire per troppi crediti”

«Le imprese stanno fallendo… perché hanno troppi crediti».

È la provocazione lanciata da Confartigianato per denunciare la situazione, paradossale, delle migliaia di imprese di costruzione che rischiano la chiusura a causa dei “troppi crediti” dopo aver effettuato lavori nell’ambito delle riqualificazioni del patrimonio immobiliare.
«I lavori, – spiega Giuseppe Trossarello, rappresentante provinciale degli Edili di Confartigianato Cuneo – incentivati dal superbonus e dai bonus edilizia, rischiano di fermarsi per il blocco del sistema della cessione dei crediti a causa della stretta adottata dalla maggior parte delle banche e degli intermediari finanziari, mettendo le nostre imprese a dover gestire cantieri con prezzi dei materiali alle stelle, ma senza liquidità.

Siamo all’ultimo capitolo di una storia infinita che da novembre 2021 ha visto il Governo intervenire ben 7 volte con modifiche normative sul meccanismo della cessione dei crediti».
«I continui cambiamenti delle regole – aggiunge Pietro Marco Bertolotti, presidente dell’Area Edilizia di Confartigianato Cuneo – hanno gettato nell’incertezza gli operatori e reso estremamente prudente l’atteggiamento degli intermediari finanziari che avevano garantito l’acquisto dei crediti.

In molti hanno chiuso gli acquisti per raggiunta capacità fiscale. Risultato: le imprese non riescono a recuperare i crediti presenti nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti e non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi».
Confartigianato è da mesi impegnata a lottare affinché il superbonus 110% venga rimesso in condizioni di far lavorare la filiera edile. Lo scorso anno l’incentivo ha contribuito in maniera rilevante all’aumento del 6% del PIL e adesso, invece, si trova di fronte al blocco del mercato dei crediti di imposta.

«Nei giorni scorsi – commenta Luca Crosetto, presidente provinciale Confartigianato Cuneo – il Parlamento ha raccolto il nostro allarme e le nostre preoccupazioni e ha approvato, all’unanimità dalla Commissione Industria del Senato, una risoluzione con la quale si chiede al Governo che “i crediti di imposta incagliati nei cassetti fiscali delle imprese che hanno operato nell’ambito del Superbonus 110% siano sbloccati”».

La risoluzione di fatto recepisce le sollecitazioni di Confartigianato e impegna il Governo ad adottare, in tempi estremamente celeri, “ogni opportuna iniziativa, anche di carattere legislativo, volta a garantire le più ampie possibilità per le imprese del settore di operare nell’ambito degli interventi previsti dal Superbonus 110%”.

«Confartigianato – conclude Domenico Massimino, vicepresidente nazionale di Confartigianato Imprese – considera indispensabile un rapido intervento per sanare la situazione pregressa attraverso: un intervento straordinario che metta in campo dei “compratori” di ultima istanza e, parimenti, una conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato».

L’Associazione ha anche stilato una serie di proposte che prevedono, tra l’altro: l’ampliamento della platea dei cessionari, la possibilità di utilizzare anche oltre l’anno 2022 la quota di credito d’imposta non fruita, la semplificazione delle procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione, l’unificazione delle procedure per l’istruzione delle pratiche di cessione rendendo “connesse” le piattaforme utilizzate dai diversi istituti di credito.




FinPiemonte, obiettivo finanziamenti più rapidi

E’ la riduzione dei tempi di gestione dei finanziamenti uno dei principali obiettivi di FinPiemonte, i primi risultati già si vedono. Lo ha dichiarato in prima Commissione – presieduta da Carlo Riva VercellottiMichele Vietti, presidente di FinPiemonte, nella audizione cui ha partecipato con i membri del Consiglio di amministrazione Marina Buoncristiani e Marco Allegretti, e con i vertici amministrativi dell’ente.

Nella programmazione europea appena conclusa, quella 2014-2020, FinPiemonte ha esercitato per conto della Regione un’attività di controllo e rendicontazione. I tempi medi delle istruttorie si sono ridotti del 40%, un segnale di attenzione per il problema, alla cui soluzione concorrerà anche il rinnovamento del sistema informatico in corso.

E’ stato ricordato che l’impegno di FinPiemonte, il suo core business, è di utilizzare gli strumenti finanziari in modo da moltiplicare sull’economia piemontese l’effetto dei finanziamenti erogati. Vietti, in riferimento alla programmazione europea conclusa, ha citato un effetto leva del 300%, che ha attivato investimenti di quasi 1,5 miliardi di euro.

Sollecitato dalle domande dei commissari intervenuti – Silvio Magliano (Moderati), Marco Grimaldi (Luv), Ivano Martinetti (M5s), Monica Canalis (Pd) e Federico Perugini (Lega) – il presidente di FinPiemonte ha reso noti altri dati sull’attività dell’ente. Per i ristori e bonus in seguito alla pandemia FinPiemonte ha erogato 128 milioni di euro che hanno raggiunto circa 60 mila beneficiari. I controlli a campione hanno portato alla revoca di circa 500 erogazioni. Altri 50 milioni di contributi nazionali verranno erogati entro il 2022 a circa 30 mila destinatari.

Dei 120 milioni di crediti “decotti”, molto risalenti, sono stati recuperati 50 milioni. Vietti ha anche confermato l’esistenza di un tesoretto di 90 milioni, fondi bloccati per bandi ormai chiusi o fondi rotativi. Si sta lavorando per trovare una soluzione tecnico-normativa per rimetterli a disposizione delle imprese piemontesi.

Non sono mancati i riferimenti al Pnnr. Vietti ha ricordato che FinPiemonte ha le professionalità e l’esperienza per collaborare sia nella progettazione degli interventi, sia nell’erogazione dei fondi, cosa che aiuterebbe il rispetto dei tempi fissati dall’Europa. Ma tocca al governo decidere se coinvolgere o meno le Regioni nella gestione del Piano.




Oggi pomeriggio a Cuneo un workshop sulle nuove frontiere del miglioramento genetico delle piante

Oggi pomeriggio dalle 14.30 alle 18 allo Spazio Incontri della Fondazione CRC (via Roma, 15) a Cuneo, si terrà il workshop “Tecniche di evoluzione assistita (TEA) per il miglioramento genetico delle piante agrarie”, organizzato dal DISAFA, Unità di Genetica vegetale, da Confagricoltura Cuneo e dalla Fondazione Agrion, con l’obiettivo di fare il punto sulle ultime novità della ricerca nel settore del miglioramento genetico avanzato delle piante.

Il workshop sarà introdotto da Enrico Allasia, presidente Confagricoltura Cuneo, e sarà moderato da Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte.

Tra i relatori: i professori di genetica agraria, Sergio Lanteri, Andrea Moglia, e Alberto Acquadro, responsabile del progetto PROSPEcT, la presidente della Federazione nazionale proteoleaginose di Confagricoltura Deborah Piovan, Simone Monge del Servizio Tecnico Confagricoltura Cuneo e Cristiano Carli, referente del Centro Sperimentale ortaggi, fragola e piccoli frutti della Fondazione Agrion. L’evento, patrocinato da Collegio Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Cuneo, è valido per il riconoscimento dei crediti formativi da parte di Collegio Interprovinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Valle d’Aosta e Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Il workshop, rivolto a tecnici, operatori del settore e studenti, sarà aperto al pubblico fino a una capienza massima di 92 persone. È obbligatoria la registrazione tramite Eventbrite. L’evento si svolge nell’ambito del progetto PROSPEcT – Nuove tecniche di miglioramento genetico per la produzione di genotipi resistenti a patogeni in specie di interesse commerciale per il settore orticolo piemontese, sostenuto dalla Fondazione CRC all’interno del bando Agroalimentare 4.0.

Tutte le informazioni, compreso il programma completo, sono riportate sul sito del progetto PROSPEcT




Con Confartigianato Cuneo la musica e la danza entrano nelle imprese

Le musiche di Vivaldi, Handel e Zimmer hanno accompagnato, lo scorso 26 giugno, i talentuosi Virna Toppi, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano, e il collega Gioacchino Starace, esibitisi presso i Laboratori delle Segherie Chiapella di Fossano nell’ambito della rassegna “Esperienze Artigiane sul Palco”, l’iniziativa, varata da Confartigianato Cuneo per proseguire nel solco dei Creatori di Eccellenza le attività promozionali del comparto artigiano cuneese.

Oltre a loro, con le coreografie di Damiano Artale, Gianluca Schiavoni e Fabio Liberti, hanno danzato davanti a un pubblico di oltre 250 persone anche i ballerini solisti Fiammetta Gotta, Agnese Biavati, Giorgia Bevilacqua, Asja Marabotti, Filippo Ferrari, Marco Prete, Tiziano Pilloni, Cecilia Napoli, Gaia Tracca, Francesca Raballo.

In questa edizione il progetto si arricchisce di ulteriori contenuti, andando ad aggiungere alle molteplici iniziative in programma – partecipazione a fiere ed eventi e l’ormai tradizionale “guida” edita da Nino Aragno Editore – un calendario di eventi realizzati direttamente nelle imprese, durante i quali arte e musica si coniugheranno ad un tema di stretta attualità sul nostro territorio: la sicurezza sul lavoro.

Nella filosofia del progetto, le Esperienze Artigiane salgono “sul palco” per intrattenere ed ammaliare il pubblico con le note di grandi musicisti e i passi sinuosi di famosi ballerini, fornendo inoltre l’opportunità di visitare direttamente le imprese ospitanti e di apprezzarne l’impegno nel garantire la massima sicurezza nelle fasi lavorative.
A Fossano, dopo i saluti istituzionali di Federico Borgna, all’ultima apparizione ufficiale come Sindaco di Cuneo, Dario Tallone, Sindaco di Fossano, Mauro Gola, presidente CCIAA Cuneo, Enrico Collidà, vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRC, Daniela Salvestrin, direttore ATL del Cuneese, Paolo Chiapella in rappresentanza della famiglia proprietaria della segheria, gli interventi di Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo e Luca Crosetto, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo – presente all’evento con il vicepresidente provinciale Michele Quaglia e il vicepresidente nazionale Domenico Massimino – hanno dato il via allo spettacolo.
Durante le applaudite esibizioni gli artisti si sono cimentati in coinvolgenti esibizioni dall’alto livello tecnico, con performance che hanno miscelato musica classica e contemporanea, su un suggestivo palco attorniato da cataste di legno di varie essenze, materia prima lavorata, appunto, dalla Segherie Chiapella.

L’iniziativa, organizzata da Confartigianato in collaborazione con l’associazione musicale “La Croma” e “Ad eventi”, ha ottenuto il sostegno della Camera di commercio di Cuneo e della Fondazione CRC e il patrocinio di Ministero della Cultura, Provincia di Cuneo, Inail-Direzione regionale Piemonte, Ufficio Scolastico provinciale, ASL CN1 e ASL CN2, Atl del Cuneese e Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero. Media partner del progetto il quotidiano La Stampa. Direttore artistico Maestro Giacomo Loprieno.
Successivi appuntamenti. Il Grande Jazz – 19 settembre 2022 – Birrificio Baladin (Piozzo) – Paolo Fresu (Tromba) e Dino Rubino (Pianoforte). Dieci Dita – 2 ottobre 2022 – Officina delle Carpenterie Dronero (Dronero) – Danilo Rea (Pianoforte).

«Con questo progetto desideriamo aprire le porte del nostro mondo artigiano – commenta Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e invitare il pubblico non soltanto a seguire in un contesto insolito le esibizioni di importanti star internazionali, ma a conoscere le nostre imprese al loro interno, per comprenderne direttamente le dinamiche produttive e apprezzarne quell’atmosfera di valori umani e di attenzione alle regole che da sempre contraddistingue l’artigianato del nostro territorio. L’arte fin dall’antichità è sempre stata molto vicina al modus operandi dell’artigiano; arte e artigianato sono parenti stretti, e non soltanto nella radice etimologica».