Sempre più corsi online per il sistema edile novarese

Durante l’ultimo anno l’emergenza sanitaria ha creato non pochi problemi a tutto il sistema della didattica, ma la formazione resta un pilastro fondamentale per il settore edile e in questo momento delicato dobbiamo investire in quella online, cercando di capovolgere una situazione negativa in un’opportunità per evolverci e crescere».

È quanto annuncia Alessandro Frola, 37enne imprenditore edile della Frola Group Costruzioni e presidente del Senfors (Sistema Edile Novarese Formazione e Sicurezza, già Scuola Edile), presentando i dati dell’attività svolta durante l’ultimo anno formativo, tra ottobre 2019 e settembre 2020: un totale di 203 corsi erogati a 1.830 allievi, per complessive 4.093 ore di lezione.

«Nonostante la pandemia – aggiunge Frola – siamo riusciti a mantenere un’offerta in linea con gli anni precedenti; il nostro obiettivo principale sarà ora l’attivazione dell’on-line per tutte le parti teoriche e, ove possibile, anche per le sessioni pratiche previste nei corsi di formazione. Ci saranno novità anche nella comunicazione da parte del Senfors, che vuole diventare il principale punto di riferimento formativo delle imprese edili sul territorio».

Nato nell’ottobre 2016 dalla fusione della Scuola Edile Novarese e del Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione degli Infortuni nella Provincia di Novara, il Senfors è gestito da un Consiglio di amministrazione paritetico di 12 componenti: quattro nominati da Ance Novara Vercelli (la sezione delle imprese edili di Confindustria Novara Vercelli Valsesia), due da Confartigianato Imprese Piemonte Orientale e Cna Piemonte Nord e sei dalle organizzazioni dei lavoratori edili ed affini.




Consiglio regionale: “Emergenza Covid: rinviare il concorso per docenti”

Attivarsi presso il Governo e le autorità sanitarie affinché il concorso per docenti della scuola di primo e di secondo grado venga rinviato a causa dell’emergenza Covid 19. A questo impegna la Giunta regionale l’Ordine del giorno presentato dalla prima firmataria Alessandra Biletta (Fi), approvato dal Consiglio regionale a maggioranza al termine dei lavori della seduta odierna.

Il documento, prendendo atto dell’emergenza sanitaria in corso, intende “tutelare la salute dei lavoratori e delle lavoratrici del mondo della scuola e di tutti gli studenti, evitando così il rischio di contribuire in modo peroicoloso e inutile all’aumento di contagi”.

Il dibattito prima della votazione è stato aperto da Marco Grimaldi (Luv), che si è dichiarato favorevole al documento.

Sean Sacco (M5s) ha invece definito l’impostazione generale dell’Odg “un mero attacco alla ministra dell’Istruzione”.

Diego Sarno (Pd) ha infine osservato che il documento avrebbe meritato una discussione più articolata.




Turismo post-covid, Confindustria Piemonte: nuove risorse UE e come investirle

Prosegue il percorso intrapreso a luglio scorso con la presentazione del Position paper di indirizzo strategico dell’industria del turismo in Piemonte, frutto del lavoro del gruppo di ricerca che aveva individuato quattro filoni tematici – la Domanda che evolve e le Strategie; I Costi, gli Investimenti e le Risorse; le Norme; la Comunicazione.

L’appuntamento di oggi – Turismo: nuove risorse UE e competitività del territorio – promosso da Confindustria Piemonte, Federturismo, Intesa Sanpaolo, Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte, approfondisce l’aspetto delle risorse UE per investimenti e progetti coerenti con le linee strategiche prioritarie dell’Unione Europea, con particolare focus sulle relazioni tra politiche di sviluppo territoriale e industria del turismo.
Cinque i punti sostanziali emersi dai lavori:

​A fronte dell’attuale situazione di emergenza, è essenziale definire strategie di medio-lungo termine
La trasversalità della filiera

Le risorse sono disponibili: occorre mettere in campo una progettualità innovativa per destinare gli investimenti in modo efficace

Il tema della comunicazione resta fondamentale, ma resta ancora molto lavoro da fare
L’interazione dei tre sistemi – istituzioni, imprese e banche – crea un valore aggiunto imprescindibile

«Se a luglio il settore era già stato messo duramente alla prova dall’emergenza sanitaria – ha commentato in apertura dei lavori il Presidente della Commissione Industria del Turismo di Confindustria Piemonte Federico De Giuli – oggi con le nuove restrizioni alle attività imposte dal governo le difficoltà sono ancora più drammatiche, così come la necessità immediata di risorse per la sopravvivenza delle imprese. Superata questa fase, però, occorrerà cambiare passo e rivoluzionare la logica della distribuzione dei fondi, mirando a progetti che siano centrati sugli assi strategici dettati dall’Europa, Green Deal e digitale. Auspichiamo si imponga un concetto di industria del turismo intesa come filiera, dall’accommodation alla formazione manageriale, dalla digitalizzazione ai trasporti.

Dobbiamo quindi ragionare su due orizzonti temporali: nel breve termine, i prossimi due anni, la priorità è il superamento dell’emergenza; nel frattempo, bisogna elaborare strategie di medio-lungo termine, trasformando servizi e organizzazione in funzione di un mercato che sarà sicuramente diverso. Massima attenzione poi a non perdere le opportunità di traino dei grandi eventi, ATP Finals e Olimpiadi Milano-Cortina 2026».

«Il turismo sarà di gran lunga il comparto economico più colpito dagli effetti della pandemia, per questo la sua ricostruzione deve essere in cima alla lista delle nostre priorità – ha dichiarato la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli – A chiusura del 2020 si prevede che il settore turistico subirà una perdita in termini economici di 65 miliardi di euro, pertanto, sono necessarie forme di ristoro e occorre pensare alla filiera del turismo nel suo complesso, con nuove importanti misure e con l’aiuto dell’Ue.

Tra Recovery fund, Mes e Sure l’Europa ha messo a disposizione dei Paesi oltre mille miliardi e solo per l’Italia ne sono in arrivo 270. È inoltre di questi giorni l’erogazione da parte della Commissione europea di 10 miliardi al nostro Paese a sostegno della cassa integrazione. È quindi di cruciale importanza progettare bene l’utilizzo del Recovery fund scongiurando il rischio che ne beneficino solo alcuni settori.»

«La Regione ha stanziato 40 milioni per il comparto turistico attenuando in questo modo gli effetti delle chiusure che hanno colpito il settore in maniera drammatica – ha evidenziato l’Assessore Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte Vittoria Poggio – Siamo ben consapevoli che questo è soltanto il primo passo a cui ne seguiranno altri con la programmazione del piano di riconversione delle attività, che ha l’obiettivo di far atterrare in nuovi fondi europei a partire dal 2021».

«Il turismo è un prodotto economico a tutti gli effetti – ha sottolineato il Presidente della Camera di commercio di Alessandria-Asti, Gian Paolo Coscia – Lo è da tempo su scala italiana, lo sta diventando anche per il Piemonte, ove produce un indotto di oltre 7 miliardi di euro, con una tendenza in costante crescita. L’opportunità di risorse europee per il settore turistico, oggetto del convegno di oggi, non può e non deve essere mancata soprattutto in questa fase emergenziale.

Cerchiamo di evitare ogni tentazione assistenzialistica e cogliamo l’opportunità delle risorse per rilanciare dalla base la competitività delle imprese turistiche piemontesi in un turismo cambiato forse per sempre. Digitalizzazione in primis, ma anche attenzione ai temi della sostenibilità, della sicurezza. Su questi temi, le Camere di commercio sono pronte a fare la loro parte».

Teresio Testa, Direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo: “Quando in piena emergenza Covid-19 Intesa Sanpaolo ha avviato le misure straordinarie a sostegno dell’economia, sul settore turistico-ricettivo ha subito concentrato un’attenzione particolare condividendone l’urgenza con tutte le principali associazioni di categoria e organizzazioni imprenditoriali del segmento.

Tra i primi interventi, l’istituzione di un plafond dedicato per la liquidità e l’incremento della moratoria fino a 24 mesi, in linea con le aspettative di ripresa più lunghe del settore e con l’obiettivo di mettere in sicurezza le imprese. Non appena è stato possibile, abbiamo esteso la moratoria anche ai clienti di UBI Banca, quindi a circa 20.000 ulteriori operatori.

In questi mesi il Gruppo ha erogato al settore oltre 3 miliardi di credito ed ha perfezionato quasi 37.000 richieste di moratoria sui finanziamenti per un ammontare del debito residuo di circa 4,8 miliardi di euro”.
Come rilevato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, la crescita del settore turistico piemontese negli ultimi 15 anni è stata evidente. Dal pre-Olimpiadi invernali di Torino 2006 le presenze turistiche in Piemonte sono aumentate del 46%, un tasso di crescita doppio rispetto alla media italiana.

Nel 2020 la pandemia di Covid-19 ha causato una brusca frenata alla filiera, già in leggero rallentamento dall’anno precedente. Il danno si presenta rilevante per l’economia turistica piemontese. Tuttavia il Piemonte, anche in questo contesto, ha potuto far leva su alcune caratteristiche che hanno consentito alla regione di non essere tra le più impattate in Italia.

In primo luogo una destagionalizzazione marcata delle presenze, soprattutto per quanto riguarda gli italiani, grazie ad un territorio ricco e variegato, sostenuto dall’ampio patrimonio artistico ed enogastronomico. In secondo luogo il turismo di prossimità molto sviluppato che, in questo momento in cui gli spostamenti devono essere ridotti al minimo, non può essere che un vantaggio.

Il Piemonte è la prima regione italiana per turismo intraregionale e, considerando i territori italiani e stranieri confinanti, si arriva al 47% delle presenze. Occorrerà però vincere le nuove sfide che il contesto pone con evidente accelerazione: migliorare il marketing digitale e rivisitare l’offerta turistica in chiave di sostenibilità, riqualificando anche le strutture.

 

 

 

 

 




Le persone positive al Covid-19 in Piemonte sono 97.779 (+3884 rispetto a ieri)

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 38.953 (+1.141 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4269, Asti 2070, Biella 1217, Cuneo 4492, Novara 3321, Torino 20.218, Vercelli 1695, Verbano-Cusio-Ossola 1244, extraregione 245, oltre a 182 in fase di definizione.
Sono 35 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 11 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4629 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 728 Alessandria, 284 Asti, 240 Biella, 456 Cuneo, 450 Novara, 2034 Torino, 248 Vercelli, 141 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 48 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 97.779 (+3884 rispetto a ieri), di cui 1495 (38%) asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1443 screening, 926 contatti di caso, 1515 con indagine in corso; per ambito: 346 RSA/Strutture socio-assistenziali, 394 scolastico, 3144 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 8597 Alessandria, 4582 Asti, 3118 Biella, 12.470 Cuneo, 7231 Novara, 54.033 Torino, 3462 Vercelli, 2601 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 623 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1062 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 304 (+20 rispetto a ieri).I ricoverati non in terapia intensiva sono 4367 (+245 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 49.526. I tamponi diagnostici finora processati sono 1.149.489 (+14.819 rispetto a ieri),di cui 628.420 risultati negativi.




In Piemonte arriva lo sportello intelligente

Uno sportello intelligente grazie al quale cittadini e aziende possono prenotare un appuntamento ed effettuare una call via web con l’operatore dell’ente. Si chiama VIDE, Your Virtual Desk, un sistema di sportello virtuale che l’Agenzia Piemonte Lavoro sta attivando nei Centri per l’impiego con il supporto tecnico del CSI.

La sperimentazione partirà negli uffici di Asti, Chivasso, Novara e Omegna, per poi essere estesa a tutti i Centri per l’impiego presenti sul territorio piemontese, per un totale di più di 30 Centri.

Tanti i vantaggi di questo sistema, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria. L’utente attraverso un pc, un tablet o uno smartphone ottiene un appuntamento, si collega al sistema di videoconferenza nella data e ora concordata ed interagisce in diretta con l’impiegato, in totale sicurezza e distanziamento sociale, usufruendo pienamente del servizio di cui necessita senza dover andare fisicamente presso l’ente.
L’appuntamento virtuale rende infatti possibile la condivisione e lo scambio di documenti con l’operatore, fruendo dei classici sistemi di conference, quali start e stop di microfono e webcam, condivisione del desktop, scambio di file e chat.

Dal canto suo, il Centro per l’impiego ha un back office dedicato che gli permette di fruire di tutte le funzionalità di configurazione dei suoi sportelli, con descrizioni, slot temporali, chiusure. Tramite VIDE l’operatore di sportello gestisce le call con gli utenti avviandole e chiudendole a seconda delle necessità e delle regole definite dall’ente.
Dal punto di vista tecnico il prodotto è open source, basato sulla piattaforma Jitsi ed erogato in logica as-a-service.

“L’avvio della sperimentazione di uno sportello virtuale per usufruire dei servizi, prima negli uffici di quattro Centri per l’impiego e in seguito in tutte le altre sedi piemontesi – spiega Federica Deyme, Direttrice Agenzia Piemonte Lavoro – rientra nell’attività di miglioramento e potenziamento dei sistemi informativi e degli strumenti informatici che stiamo perseguendo con sempre maggiore impegno date le contingenze. L’obiettivo di Agenzia Piemonte Lavoro è promuovere le tecnologie di avanguardia per migliorare la comunicazione con i cittadini e le imprese; grazie alla tecnologia sarà possibile una condivisione ed un aggiornamento delle informazioni sempre più efficiente. E in questa ottica è nata e proseguirà la collaborazione con il CSI”.

“Tutti ci siamo resi conto – ha sottolineato Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI – quanto il digitale soprattutto in questo momento ci renda più semplici e veloci tante attività e impegni. Questo progetto è particolarmente significativo perché offre al cittadino e al professionista la possibilità di interagire con l’operatore in tutta sicurezza, ottenendo così un servizio senza recarsi fisicamente allo sportello. Credo che questa tipologia di iniziative vada potenziata e il CSI sempre di più si impegnerà in progetti innovativi per supportare la Pubblica Amministrazione a rispondere ai bisogni e alle esigenze dei cittadini”.




Indagine industria manifatturiera novarese: nel terzo trimestre 2020 diminuiscono produzione e fatturato

Nel trimestre luglio-settembre 2020 l’industria manifatturiera novarese ha evidenziato un calo della produzione del -4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una diminuzione del -5,9% del fatturato. Le variazioni, pur negative, evidenziano un rimbalzo significativo rispetto ai risultati del trimestre precedente, che avevano visto produzione e fatturato in discesa del -16%.

Rispetto alle altre aree piemontesi che partecipano alla 196a
“Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera”, Novara si posiziona al quinto posto nella classifica decrescente delle performance provinciali relative alla produzione e al penultimo in quella del fatturato. Ad eccezione di Cuneo, tutti gli altri territori evidenziano flessioni, con intensità piuttosto diversificate, da cui discende una variazione media regionale pari al -2,4% per la produzione e al -1,5% per il fatturato.
L’indagine del III trimestre 2020 vede coinvolte nel Novarese 202 imprese, per un totale
di oltre 10.800 addetti ed un fatturato superiore ai 3,6 miliardi di euro.

«A livello generale i risultati esprimono una diminuzione rispetto allo scorso anno,
riconducibile alla crisi innescata dalla pandemia Covid-19, ma nel contempo evidenziano
un rebound notevole rispetto al trimestre precedente – commenta Maurizio
Comoli, commissario straordinario della Camera di Commercio di Novara – L’andamento
provinciale di produzione e fatturato si è riportato su flessioni più moderate, con
variazioni in aumento per alcuni comparti: nello scenario attuale, particolarmente
complesso e incerto, si tratta di indicatori che vanno letti con favore per l’avvio di una
maggiore stabilità».

SETTORI
La diminuzione della produzione industriale novarese, pari complessivamente a -4,2% nel
terzo trimestre 2020, discende da andamenti diversificati per i principali comparti di
attività economica: in particolare si riscontra una contrazione moderata per il
metalmeccanico (-3,1%) che risulta più significativa per la chimica-gomma-plastica
(-7,7%), arrivando a toccare le due cifre per il tessile-abbigliamento
(-10,2%). In controtendenza rispetto al quadro generale appaiono, invece, le
performance delle rubinetterie, che mettono a segno una variazione convincente, pari a
+5,7%, e dell’alimentare, che conferma il trend anticiclico con un +13,4%.

FATTURATO
Considerazioni analoghe valgono sul fronte del fatturato: rispetto al terzo trimestre 2019
il valore complessivo delle vendite evidenzia una flessione del -5,9%. Anche in questo
caso il dato risente dei cali evidenziati da metalmeccanico (-3,7%), chimica-gommaplastica (-8,9%) e sistema moda (-12,3%%), cui si contrappongono le dinamiche
positive messe a segno da rubinetterie (+5,1%) e alimentare (+8,2%).
Lo scenario del fatturato relativo ai mercati esteri ricalca questi andamenti settoriali, con
una diminuzione media comunque più contenuta che si attesta al -3,5%.

NUOVI ORDINATIVI
L’analisi della domanda evidenzia moderate diminuzioni sia delle commesse estere, in
discesa del -2,4% rispetto all’anno precedente, sia di quelle interne, che diminuiscono del
-1,3%. Dal punto di vista settoriale le rubinetterie confermano risultati favorevoli sul
fronte domestico (+3,9%) e, ancor più, su quello estero (+5,1%), mentre gli altri
comparti evidenziano o una sostanziale stabilità, come nel caso di alimentare e sistema
moda, o flessioni perlopiù contenute.

PROSPETTIVE A TRE MESI
A livello generale le aspettative degli imprenditori novaresi appaiono improntate alla
cautela per il trimestre successivo alla rilevazione, vale a dire il periodo ottobre-dicembre
2020: circa un terzo degli intervistati ha espresso previsioni in ribasso rispetto ai
principali indicatori, mentre poco più del 20% ne ha ipotizzato un aumento.
Quattro intervistati su dieci hanno inoltre previsto un andamento stazionario di
produzione, fatturato e ordinativi, con un quota maggiore in riferimento alle commesse
proveniente dall’estero, attese in stabilità da oltre la metà degli intervistati.




“Affrontare la Brexit: aspetti doganali, Iva e contrattuali”: webinar di Cnvv

Affrontare la Brexit: aspetti doganali, Iva e contrattuali” è il titolo del webinar organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) mercoledì 16 dicembre 2020, alle 14,30.

Durante l’evento verrà compiuta un’accurata analisi delle ripercussioni commerciali della “Brexit” del 1° gennaio 2021, data in cui il Regno Unito uscirà ufficialmente dal mercato unico e dall’Unione doganale europei.

L’impatto sulla fatturazione e le ripercussioni ai fini Iva sulle compravendite di beni e di servizi verranno illustrati da Fabrizio Manca, dell’area Politiche economiche di Cnvv. Seguirà la relazione di Massimiliano Mercurio, esperto di adempimenti doganali, che parlerà di nuove frontiere, dazi in import/export e ipotesi di accordo di libero scambio, gestione dell’origine preferenziale, codice Eori, Incoterms e operazioni a cavallo d’anno.

Le fonti normative di riferimento e i consigli operativi per la gestione dei contratti in essere con clienti, fornitori e agenti del Regno Unito saranno a cura di Diego Comba, avvocato e consulente di Cnvv, mentre Gabriella Migliore, del Desk Ice di Londra, fornirà indicazioni sul marchio Ukca e sui servizi dell’Ice.

Il webinar si concluderà con una sessione di risposte ai quesiti che saranno stati posti nell’apposita chat con i relatori.




L’Unione industriale di Torino dona un’ambulanza alla pubblica assistenza di Sauze D’Oulx

Questa mattina il Presidente degli industriali torinesi, Giorgio Marsiaj, alla presenza di Silvio Marioni, Presidente imprese Gommaplastica, e Paolo Parato, Presidente imprese Chimiche dell’Unione Industriale di Torino, ha consegnato una nuova ambulanza all’associazione di volontari Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx.

Il progetto è partito la primavera scorsa, durante il lockdown. Le aziende dei gruppi della GommaPlastica e della Chimica dell’Unione Industriale di Torino avevano deciso di dare il proprio contributo alla comunità, donando un’ambulanza 4×4 all’associazione Pubblica Assistenza di Sauze d’Oulx, parte del Comitato ANPAS del Piemonte.

L’Alta Valle di Susa costituisce, infatti, una delle aree più critiche per numero e caratteristiche dei mezzi di soccorso sanitario. L’ambulanza – in grado di muoversi rapidamente nelle strade strette, ripide e sterrate di montagna – vuole essere un gesto concreto nei confronti di chi ha deciso di dedicare le proprie energie ad aiutare chi soffre, anche al termine della pandemia. In seguito, numerose altre imprese hanno deciso di unirsi alla donazione, attrezzando il veicolo con materiali di loro produzione e supportando il personale sanitario.

“In questi momenti di emergenza – ha commentato Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriale di Torino – molte imprese associate hanno scelto di sostenere i nostri presidi sanitari attraverso importanti iniziative o riconvertendo le proprie linee produttive, con l’obiettivo di reagire prontamente e dare un forte contributo per la sicurezza di tutta la comunità. La pandemia ci ha imposto di ripensare al nostro modo di vivere e lavorare, richiamandoci al nostro senso di responsabilità. Ed è proprio con questo spirito che la nostra associazione e le sue aziende guardano al prossimo anno, percorrendo nuove strade per creare sviluppo e lavoro, da cui dipende il futuro del nostro territorio”.

“Oggi, con la consegna dell’autoambulanza, portiamo a compimento un’iniziativa di cui siamo particolarmente orgogliosi e che mostra il valore aggiunto dell’esperienza associativa. La scorsa primavera un associato ha condiviso un’idea che aveva in mente, quella di voler dare un segno di vicinanza al personale sanitario impegnato nella gestione dell’emergenza. Il giorno successivo esisteva già un progetto concreto in via di realizzazione, sostenuto dalla struttura e da una corale condivisione sui social: tanta partecipazione spontanea mi ha commosso. Questa è la vera natura dell’imprenditore, la capacità di raggiungere obiettivi straordinari lavorando in squadra”, ha aggiunto Paolo Parato, Presidente imprese Chimiche dell’Unione Industriale di Torino.

“Come imprenditori abbiamo la responsabilità di creare un impatto positivo sulla vita della nostra comunità. Con questo progetto abbiamo voluto intervenire direttamente, rispondendo a un’esigenza specifica che il territorio non riusciva a soddisfare. È la dimostrazione che oggi l’azione delle imprese – in special modo quelle appartenenti ai comparti della chimica e della gommaplastica – può dare un contributo determinante anche nel settore della sanità, messo a dura prova dall’emergenza causata dalla pandemia” ha concluso Silvio Marioni, Presidente imprese Gommaplastica dell’Unione Industriale di Torino.

L’iniziativa è stata supportata da una speciale campagna social, #Ambulanza4x4ValSusa. Protagonisti sono stati gli stessi imprenditori, che, in modo un po’ inusuale, nell’ultimo mese hanno raccontato tutte le tappe del percorso che si è concluso con la donazione di questa mattina.




Confartigianato Cuneo “Con lo sblocco della Asti-Cuneo il 2021
 è iniziato sotto buoni auspici per imprese e territorio”

Se è vero, come dice un vecchio proverbio, che “il buongiorno si vede dal mattino”, cominciano ad acquisire consistenza le molte aspettative che tutti abbiamo riposto nel nuovo anno appena iniziato.

Il 2021 già nel suo secondo giorno di vita ha portato al nostro territorio e all’intero Piemonte una delle notizie più attese e sollecitate di questi ultimi anni: il ministro all’Economia e alle Finanze, Roberto Gualtieri, ha firmato gli atti aggiuntivi di Astm (società concessionaria) sull’autostrada Cuneo-Asti per lo sblocco dei cantieri.

A ruota, la ministra alle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli ha a sua volta firmato le convenzioni per le società Asti-Cuneo e Satap, dando di fatto il via libera ai lavori anche da parte del MIT».

A commentare positivamente questa svolta “epocale” per una delle province italiane più penalizzate nei collegamenti, è Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, l’Associazione di categoria che a fianco delle istituzioni ha da sempre sostenuto con forza la necessità del territorio cuneese di avvalersi di infrastrutture più agili e moderne che possano favorire imprese e mondo economico.

«Ci sono voluti 12 anni di promesse non mantenute, – commenta il presidente Crosetto – di date non rispettate e di proclami caduti nel vuoto, prima di arrivare al passo decisivo per il completamento dell’autostrada A33 Asti-Cuneo. Un’attesa assai penalizzante per una terra così laboriosa, fatta di gente determinata e sempre pronta a rialzarsi nelle difficoltà. In questo lungo periodo segnato da cavilli ed incertezze burocratiche, la nostra provincia ha subito altri gravi danni da eventi atmosferici, arrivando fin quasi all’isolamento totale.

Tuttavia, le nostre imprese non hanno mai smesso di darsi da fare, dimostrando, pur nei momenti più critici, quelle caratteristiche di duttilità e resilienza necessarie a superare gli ostacoli. La notizia diramata in anteprima oggi (sabato 2 gennaio) dai parlamentari Giorgio Bergesio e Flavio Gastaldi (Lega), viene quindi letta dalla Granda e dall’intera Regione come un’importante iniezione di energia per guardare al futuro con maggiore fiducia».
«Anche se nostro territorio, – conclude Crosetto – e soprattutto le nostre imprese, in questi anni avrebbero meritato più attenzione e più efficienza da parte della Politica e dei Governi, accogliamo positivamente questo cambio di passo.

Ci attendono ora tre anni di lavori per completare i 9 chilometri mancanti dell’autostrada, ma nel frattempo, ci auguriamo che vengano sciolti al più presto altri nodi nevralgici della nostra viabilità: la questione del Tenda e della Valle Roya, il colle della Maddalena, l’Armo-Cantarana, il traforo del Mercantour e il rafforzamento dei collegamenti ferroviari con Torino, la Liguria e la Costa Azzurra. Anche per l’avvio di questi progetti ci sarà bisogno di massima collaborazione e unità d’intenti. A tal proposito, vorrei esprimere a nome di Confartigianato e delle sue oltre novemila imprese associate un ringraziamento particolare a tutti i rappresentanti delle Istituzioni provinciali, regionali e nazionali e della politica locale che in questi anni hanno profuso il loro impegno a favore della terra cuneese e del suo sviluppo infrastrutturale. Il risultato di oggi è un importante inizio ed è da condividere equamente tra tutti».




Recovery plan, il Piemonte attende le regole definitive

Regione ed Enti locali sono in attesa di capire concretamente quali saranno le modalità di utilizzo dei fondi del Recovery plan, dopo l’approvazione ieri sera da parte del Consiglio dei ministri e con gli eventuali cambiamenti apportati dal Parlamento.

È quanto emerge dalla riunione della Commissione Autonomia presieduta da Riccardo Lanzo, alla quale ha partecipato l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano per le audizioni dei rappresentanti degli Enti locali stessi.

Secondo Tronzano, che ha confermato per il momento i 13.5 miliardi di richieste da parte del Piemonte di novembre scorso, “l’obiettivo del piano nazionale è quello di limitare i divari regionali e territoriali. Se vogliamo andare sul nuovo paradigma economico, è indispensabile per esempio che le imprese abbiano l’obiettivo di risolvere problemi complessi, che tengano conto anche della dimensione sociale, ecologica e culturale dei vari territori”.

“Le azioni devono essere consapevoli – ha precisato l’assessore – e tutti i punti di vista sono preziosi, soprattutto quelli degli Enti locali. Occorre coinvolgere, oltre il Consiglio regionale, anche le realtà territoriali”.

Ieri è stato approvato il cosiddetto piano resilienza dal Consiglio dei ministri, “quindi sapremo nei prossimi giorni dopo il vaglio del Parlamento come muoverci. I nostri 115 progetti sono per oltre 13 miliardi, declinati in 6 missioni. I fondi vanno spesi rapidamente, per questo sono stati privilegiati i progetti immediatamente cantierabili. Sulle infrastrutture abbiamo ricevuto molte richieste e alcune obiezioni al piano: possiamo migliorare, però teniamo conto sempre del vincolo relativo alla cantierabilità”.

Dagli uffici è stato confermato che “stiamo lavorando sull’ultima versione notturna, abbiamo sentito colleghi a Roma e stiamo tutti cercando di capire quali sono le novità. In questa seconda fase spero riusciremo a individuare quanto rimane a livello nazionale e quanto invece sarà fatto in collaborazione con gli enti territoriali, dalle Regioni agli Enti locali”.

Per Anci Piemonte il presidente Andrea Corsaro ha sottolineato che si debba insistere “sull’utilizzo di risorse per azioni che siano concrete e pratiche per i Comuni” e secondo il presidente Uncem Marco Bussone “è inutile elencare i desiderata, capiamo che non è un elenco della spesa dove infiliamo i bisogni dei territori. Ci vogliono scelte rapide, coerenti con le finalità del piano. Il punto cardine è superare le sperequazioni territoriali”.

Ali Piemonte, con Federico Borgna ha spiegato che “La strategia che mi sembra più efficace è quella legata agli obiettivi di sviluppo sostenibile: strategie aderenti ai territori, il più possibile coerenti con quelle di area vasta”. La presidente dei piccoli Comuni, Franca Biglio, ha poi ricordato che “se si faranno i bandi evitiamo che si chieda il cofinanziamento ai piccoli comuni, perché significherebbe per quasi tutti non poter nemmeno partecipare”.