Consiglio regionale: Quarant’anni al servizio dei cittadini

A Palazzo Capris (via Santa Maria, 1) si è tenuto il convegno “Quarant’anni di difesa civica” per inquadrare la situazione di questa figura nata a tutela e garanzia del cittadino, frutto ancora di grande dibattito in ambito giuridico. Un istituto, quello della difesa civica, che si è ritagliato nel tempo un ruolo sempre maggiore. Il convegno è stato organizzato dal Consiglio regionale e dal Difensore civico regionale in collaborazione con l’Ordine degli avvocati di Torino.

Il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, portando i saluti istituzionali ha affermato che “in questi quattro decenni il ruolo del Difensore civico ha assunto un’importanza sempre maggiore a servizio della cittadinanza, esercitando quella funzione di intermediario tra Pubblica amministrazione e cittadino, per tutelarne i diritti in caso di ritardi, omissioni, discriminazioni o abusi in generale. Ritengo giusto riconoscere la bontà, l’efficienza e l’efficacia del lavoro svolto in questi anni da un organo di garanzia essenziale, che contribuisce quotidianamente a misurare la reale capacità dell’Amministrazione regionale di essere sempre più vicina alle esigenze della società e alla sua continua evoluzione”.

Il presidente della Regione, Alberto Cirio, è intervenuto con un videocollegamento ed ha parlato di “un istituto importante per la vita democratica del nostro Paese e che per questo è previsto nello Statuto della nostra Regione. È importante celebrare l’attualità di una figura che come tutte le cose buone migliora nel tempo. Sono per questo disponibile a prendere in considerazione le proposte che verranno formulate per potenziare la figura del Difensore civico”.

Il segretario del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino, Paolo Berti, ha dichiarato che “la mediazione e l’indipendenza proprie alla funzione di Difensore civico, accomunano questo ruolo a quanto viene fatto dagli avvocati. Non solo in ragione della loro professionalità ma per la conoscenza che hanno delle persone, vengono infatti scelti degli avvocati per svolgere il ruolo del Difensore civico”.

Ha introdotto e moderato il convegno Paola Baldovino, Difensore civico della Regione Piemonte: “In questi 40 anni, il Difensore civico ha contribuito ad umanizzare l’attività amministrativa a tutela dei diritti delle persone e, in tal modo, far emergere i bisogni concreti dei cittadini – ha spiegato Baldovino -. Al Difensore civico possono rivolgersi tutti, gratuitamente e senza formalismi e, pertanto, l’istituto costituisce un’importante risorsa per la collettività piemontese. Con questo convegno si è inteso, oltre a celebrare l’anniversario della legge istitutiva dell’ufficio, diffondere anche la conoscenza di questa figura di garanzia e gli ambiti di intervento nei quali il Difensore civico può operare. In particolare, l’evento è stato organizzato in collaborazione con l’Ordine degli avvocati di Torino, al fine di sottolineare l’utilità dell’Istituto per coloro che svolgono la professione forense, anche quale strumento deflattivo del contenzioso giudiziario”.

Sono stati 572 i fascicoli aperti nel corso del 2021 presso il Difensore Civico piemontese e di questi circa il 60% riguardano l’area dei servizi alla persona e, all’interno di questi, più di 7 su 10 sono inerenti sanità e ospedali. Interessante, tra le varie aree di intervento, quella sui procedimenti amministrativi e sulle richieste di accesso documentale e di accesso civico, che hanno garantito maggiore trasparenza delle amministrazioni.

È poi intervenuto Gianluca Gardini, ordinario del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara, che ha spiegato come “l’evoluzione storica e giuridica della difesa civica fa parte di una storia minore nel nostro Paese perché confinata alle esperienze delle autonomie territoriali. In Italia mai abbiamo avuto un difensore civico nazionale, diversamente da quanto accade nella stragrande maggioranza dei paesi dell’Unione europea. Addirittura non sono pochi gli stati che lo hanno previsto nella carta costituzionale e altri, comunque, con una legge ordinaria. Gli uffici del difensore civico presenti nel nostro paese non sono poi neanche stati valorizzati come strumento alternativo per la risoluzione delle controversie tra la Pubblica amministrazione e il cittadino. Ed è di tutta evidenza come questo avrebbe potuto alleggerire il Tar di una parte dei procedimenti”.

A proposito degli effetti del contenzioso amministrativo della difesa civica, Gabriella Racca, ordinario presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Torino ha spiegato che “La difesa civica va intesa come difesa della Buona Amministrazione, quindi il difensore non è un organo terzo rispetto alla Regione e alle altre amministrazioni ed è chiamato a collaborare affinché l’obbiettivo comune sia effettivamente raggiunto. Il cittadino in difficoltà deve trovare nel Difensore civico il punto di collegamento che ripristini il rapporto di fiducia con la parte pubblica. Per far ciò il difensore deve collegarsi e rafforzarsi in rete con Anac, con i responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza, con il Difensore civico digitale, con i responsabili della transizione digitale (Rtd), con le Aziende sanitarie, con i Media nelle forme tradizionali e più innovative”.

Su come è cambiato il modo di interfacciarsi dell’avvocato con la difesa civica e sulle varie funzioni del Difensore civico contro la gestione scorretta o impropria delle pubbliche amministrazioni è intervenuta Silvia Ingegnatti, avvocato del Foro di Torino, evidenziando “ la funzione di garante del diritto alla salute del Difensore civico, fino al potere di moral suasion che può essere esercitato nei confronti della Pa. Gli avvocati possono cogliere le opportunità insite nel ricorso al Difensore Civico al fine di vagliare, nel superiore interesse del proprio assistito, tutti gli strumenti posti a disposizione della legge, di cui la Difesa Civica costituisce una valida potenzialità”.

Alessandra Carrozzo, avvocato del foro di Torino ha illustrato i doveri deontologici dell’avvocato, con particolare riferimento al dovere di informazione verso i clienti che “impone di informare delle opportunità che offre l’istituto del Difensore Civico in diverse materie e quindi della possibilità e delle modalità per avvalersi di tale organo. Questo in relazione al rapporto che tale strumento di tutela ha con le altre prerogative difensive”.




Confindustria Piemonte e Intesa SanPaolo a sostegno della crescita

La transizione verso la mobilità sostenibile, il consolidamento di settori recentemente vincenti come agri-eno-food, l’innalzamento della competitività delle filiere storiche come tessile, aerospazio e lusso. Sono queste alcuni dei temi emersi nel corso dell’evento “Le priorità di sviluppo per le imprese” organizzato da Confindustria Piemonte e Intesa Sanpaolo.

“Stiamo attraversando un momento complicato, di grande transizione, trasformazione e incertezza. Dopo la lunga crisi pandemica, stiamo vivendo la tragedia della guerra che colpisce la popolazione ucraina, tragedia immane e spaventosa, un conflitto che coinvolge e tocca ciascuno di noi. Siamo qui per confrontarci sulle criticità e sulle priorità di sviluppo delle imprese del Piemonte, sul ruolo che ciascuno di noi vuole e deve avere. A noi, come Confindustria, il compito di supportare il sistema imprenditoriale e di condividere con le istituzioni la visione industriale di una regione che per tornare a correre deve iniziare a crescere almeno del 3% all’anno in maniera strutturale. Oggi è il momento di condividere priorità e responsabilità, mettendo in campo il coraggio di affrontare i prossimi mesi: perché siano un punto di partenza solido” ha dichiarato Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte, introducendo i lavori.

Sviluppo che secondo i presidenti delle otto territoriali piemontesi di Confindustria, i leader dei giovani imprenditori, della piccola industria e dell’Ance Piemonte deve seguire le direttrici del Piano Industriale presentato alla Regione da Confindustria Piemonte l’anno scorso. Al centro, oltre alla transizione energetica e tecnologica, ci sono le occasioni che arrivano da settori in forte crescita come life-science, medicina, biotech e salute. Così come si devono sviluppare l’economia circolare, la sostenibilità e la green economy. Allo stesso tempo anche il turismo può diventare un’industria di sistema, mentre le costruzioni devono puntare alla rigenerazione e all’innovazione di materiali e tecnologie. Tutto questo deve avvenire diffondendo intelligenza artificiale, robotica e big data nelle specializzazioni locali. All’orizzonte c’è poi il completamento di alcune fondamentali infrastrutture materiali, che possono consolidare il ruolo del Piemonte anche come piattaforma logistica di terza generazione.

Temi evidenziati e condivisi anche dal presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, e da Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, che hanno aperto il convegno con un indirizzo di saluto. Nel corso del dibattito sono stati toccati anche molti altri punti nodali per le imprese, a cominciare dalla necessità di sempre maggiori risorse su formazione e qualificazione professionale del capitale umano, di una reale semplificazione amministrativa e normativa, anche per cogliere al meglio le opportunità che derivano da Pnrr e dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). A conclusione dei lavori è intervenuto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

“Questo incontro è un’occasione importante per capire le nuove esigenze delle imprese e per mettere a punto il miglior sostegno possibile. Non solo per affrontare le oggettive difficoltà. Siamo nel pieno di un’ampia trasformazione produttiva e dei consumi nel segno della sostenibilità. In Piemonte abbiamo già erogato 200 milioni di finanziamenti green e circular. Questo è un territorio ricettivo all’innovazione” ha spiegato Stefano Barrese, a capo della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo.




Firmato accordo tra Ance Piemonte, Valle D’Aosta e PoliTO

Il settore delle costruzioni sta attraversando un periodo di ritrovata vitalità, grazie soprattutto all’efficacia delle misure governative legate al PNRR e al cosiddetto Superbonus. Il Piemonte si colloca ai primi posti in Italia per numero di interventi avviati e per il conseguente aumento del volume di fatturato, ma deve affrontare come principale criticità la difficoltà nel reperire personale qualificato.  Le imprese di costruzione del Piemonte e della Valle d’Aosta lamentano infatti la difficoltà nel trovare figure quali assistenti di cantiere, responsabili di commessa, project manager, ingegneri civili ed edili, direttori tecnici e responsabili ufficio gare.

 

Questa mattina, presso l’Energy Center del Politecnico di Torino, se ne è discusso nel corso dell’incontro “Costruire è un lavoro serio”, nel corso del quale è stato presentato l’accordo sottoscritto tra Ance Piemonte e Valle d’Aosta e Politecnico finalizzato a consolidare ed ampliare la partnership strategica tra le due realtà.

 

Per agevolare l’incontro tra studenti e imprese verranno organizzati momenti di promozione che illustrino le opportunità offerte dai tirocini presso le imprese associate. L’Ance Piemonte e Valle d’Aosta avrà inoltre una funzione di hub/collettore di imprese per agevolare e stimolare le opportunità di esperienze formative attraverso lo strumento del tirocinio curriculare, mentre il Politecnico di Torino metterà a disposizione la piattaforma online del portale della didattica per la pubblicazione delle posizioni di tirocinio offerte dalle imprese associate.

 

L’evento è stato aperto dai saluti istituzionali del Rettore Guido Saracco, del Vice Rettore per la didattica Sebastiano Foti, dell’Assessora regionale Elena Chiorino e dai direttori dei dipartimenti Diseg Giuseppe Ferro e Diati Francesco Laio; a cui ha fatto seguito la presentazione dell’offerta formativa di ingegneria civile e ingegneria edile da parte dei rispettivi coordinatori dei collegi, i professori Orazio Baglieri e Andrea Lingua.

 

La presidentessa dell’Ance Piemonte Paola Malabaila e dei Giovani ANCE Piemonte Andrea Cavallari hanno poi presentato l’associazione e le iniziative per la formazione in azienda, a cui sono seguite le testimonianze di imprese e studenti.

 

Il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco ha dichiarato: “Sono consapevole che il settore delle costruzioni è uno dei settori dove maggiormente si avvertono la necessità e l’urgenza di personale qualificato. Per questo il Politecnico sta impiegando tutti gli strumenti a sua disposizione per dare una risposta concreta alla richiesta che ci viene dalle imprese: oltre alle lezioni frontali e ai tirocini presso le aziende, offriamo ai nostri studenti la possibilità di arricchire la propria formazione con proposte di didattica innovativa – come le challenge o i team studenteschi – mentre alle aziende siamo in grado di fornire i nostri servizi di Job Placement e di formazione ad hoc”.

 

 

La ripresa del settore delle costruzioni, dopo anni bui, si scontra con la mancanza di personale: tra il Pnrr e gli interventi legati al Superbonus, che in Piemonte stanno registrando a partire da febbraio 2021 una crescita esponenziale, la richiesta di personale è aumentata notevolmente – ha commentato la Presidentessa dell’Ance Piemonte e Valle d’Aosta Paola Malabaila.Da tempo abbiamo attivato una fattiva collaborazione con il Politecnico di Torino, confermata da questo accordo che rappresenta il dialogo tra il mondo della formazione e quello delle imprese: un’interlocuzione tra due realtà per costruire competenze specialistiche e per costruire un futuro sostenibile. La nostra Associazione farà da hub di raccolta delle candidature che verranno veicolate tra le imprese associate”.

 

“Secondo le nostre stime, a livello nazionale, mancano 265mila tra professionisti, tecnici specializzati ed operai mentre a livello regionale stimiamo una richiesta di circa 25 mila addetti. Dall’indagine svolta dall’Ance Piemonte, su un campione di 140 imprese, è emerso che il 16% ha necessità di manovali, il 13,5% ricerca capo cantieri, il 5,4% responsabili di commessa, il 5,1% project manager, il 4,8% ingegneri civili ed edili, il 4,2% direttori tecnici – ha aggiunto il Presidente dei Giovani Imprenditori Ance Piemonte e Valle d’Aosta Andrea Cavallari. La formazione e la sicurezza restano aspetti prioritari e non trascurabili, determinanti per rispondere alle nuove richieste del mercato e per contrastare il lavoro irregolare a favore di imprese serie e qualificate”.

 

Nei suoi saluti l’assessora Elena Chiorino ha commentato: “La politica deve agire a supporto delle imprese consapevole di quanto sia strategico garantire, attraverso la formazione, un valido sostegno alla loro capacità produttiva. Lo stiamo facendo in Regione Piemonte, la formazione non ė più da considerare una spesa, ma un investimento. Crediamo infatti che non ci possa essere competitività senza competenza come non possa esserci competenza senza un’adeguata formazione. Investiamo guardando al futuro evitando qualsiasi misura di stampo assistenzialista, ma puntando su misure che rendano ancora più efficace un percorso che vada dall’orientamento scolastico all’apprendistato, per garantire ai nostri ragazzi le condizioni migliori per poter scegliere di restare in Piemonte senza andare all’estero e di inserirsi virtuosamente nel nostro sistema produttivo. Serve un grande piano innovativo e le Academy sono la risposta più immediata, capaci di trasformare il Piemonte nel precursore della formazione di tutte quelle professioni che devono “ancora arrivare”.

 

Andrea Lingua, coordinatore del corso di studio di Ingegneria Edile, sottolinea l’importanza dell’iniziativa specialmente a valle dell’importante rinnovamento dei percorsi di laurea triennale e laurea magistrale che sono stati proposti 2 anni fa per definire una figura professionale al passo con i tempi: “sono cresciute le possibilità di inserire tirocini per 150 o 300 ore permettendo il completamento del percorso didattico per gli ingegneri edili mediante una esperienza pratica molto formativa nell’ambito dei cantieri edilizi”.

Orazio Baglieri, coordinatore del corso di studio in Ingegneria Civile, evidenzia come nell’offerta didattica in Ingegneria Civile, anch’essa oggetto di un profondo rinnovamento l’anno scorso, il tirocinio assuma un ruolo centrale testimoniato dal peso ad esso attribuito anche in termini di impegno e crediti formativi riconosciutiti (fino a 450 ore, equivalenti a circa tre mesi di attività pratica): “Ciò è frutto di precise scelte strategiche per la formazione della nostra comunità studentesca e il potenziamento delle opportunità in chiave occupazionale: la sottoscrizione dell’accordo con ANCE, volto a promuovere lo svolgimento del tirocinio presso le imprese di costruzione, si inserisce nel solco di queste scelte strategiche in momento storico cruciale per il settore e per il Paese”.

 




Disavanzo regionale: ridotte le quote annue da restituire al Mef

Nel 2022 sono 17 i milioni risparmiati, da 30 a 40 milioni l’anno dal 2023. Questo il risultato della nuova gestione del disavanzo regionale, così come disegnata dalla proposta di deliberazione licenziata oggi dalla prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

Il provvedimento, illustrato dall’assessore regionale Andrea Tronzano, concretizza la possibilità concessa dalla finanziaria nazionale di ridiscutere il tasso di interesse per la quota di disavanzo nei confronti del Ministero economia e finanza, a partire dal 2014. L’operazione riguarda circa 3,5 mld del disavanzo attuale, per i quali il tasso di interesse scende da circa il 4% all’ 1,673%. Tale riduzione, sui prossimi 30 anni, permette i risparmi sulla quota annua da restituire. “Era un nostro impegno preso l’anno scorso, siamo riusciti ad ottenerlo”, ha commentato l’assessore a margine della riunione.

La Commissione ha anche dato il via libera per l’aula alla legge di stabilità 2022: autorizza l’Agenzia della mobilità piemontese a stipulare il contratto decennale di servizio per il trasporto ferroviario regionale e locale ed estende l’applicazione della tariffa base della tassa automobilistica regionale ai noleggiatori di veicoli con un contratto a lungo termine. Relatore di maggioranza del provvedimento è Federico Perugini (Lega), relatori di minoranza sono Raffaele Gallo (Pd), Sean Sacco (M5s), Marco Grimaldi (Luv), Silvio Magliano (Moderati), Francesca Frediani (M4o).

La Commissione ha anche licenziato l’articolo 1 del bilancio di previsione 2022-24. In precedenza la discussione generale sul provvedimento aveva visto intervenire i consiglieri dell’opposizione.

Raffaele Gallo, Maurizio Marello, Monica Canalis, Alberto Avetta, Domenico Ravetti, Diego Sarno (Pd), Sean Sacco, Sarah Disabato e Ivano Martinetti (M5s), Silvio Magliano (Moderati), Marco Grimaldi (Luv) e Francesca Frediani (M4o) hanno criticato le riduzioni di spesa operate bel bilancio in numerosi settori: dagli extra Lea al diritto allo studio, dalle borse di studio universitarie ai trasferimenti alla città di Torino. Richieste di informazioni sono venute sulla copertura nel bilancio di circa 350-400 milioni in sanità, sulle risorse a disposizione per l’ospitalità ai profughi ucraini e sullo stallo di alcune leggi. Sono stati annunciati emendamenti correttivi.




Insediamenti produttivi nelle province di Novara e di Vercelli: da Cnvv uno strumento on line gratuito

Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) ha attivato uno strumento on line (webgis) che consente di individuare, attraverso una mappa interattiva, tutte le aree a destinazione produttiva e/o commerciale-terziaria che sono disponibili negli strumenti urbanistici dei Comuni delle sue province di riferimento.

Il webgis di Cnvv è accessibile a chiunque dalla home page del suo sito web e la pagina con le istruzioni per la sua consultazione  contiene anche un link per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di posa della fibra ottica a livello comunale.

Navigando sulla mappa del webgis di Cnvv, che è stato completamente realizzato con software open source, si può affinare la ricerca in base a filtri che consentono di individuare particolari caratteristiche dei siti di potenziale interesse (come, ad esempio, la destinazione d’uso, la superficie territoriale, la distanza da un casello autostradale, il Comune di appartenenza, ecc.).

Cliccando sul perimetro di ogni sito si apre una scheda di dettaglio con i suoi principali parametri urbanistici (area, altezza massima, rapporto di copertura, modalità di attuazione, urbanizzazioni e servizi presenti, acquedotto, fognatura e reti di smaltimento reflui, rete gas metano, rete elettrica, viabilità di servizio, destinazione d’uso nel PRG, distanza dall’autostrada). Il webgis consente, tra l’altro, di salvare i dati in un file pdf o di immagine che contiene, nella prima pagina, la mappa e, nella seconda pagina, la scheda di dettaglio di ogni area analizzata.

«Siamo orgogliosi – dichiara il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – di poter mettere questo importante strumento di marketing territoriale a disposizione di tutte le aziende interessate a investire sui nostri territori e sulle loro comunità e auspichiamo che venga valorizzato più possibile dagli Enti, le Istituzioni e gli altri nostri stakeholder».

 




A Villanova Solaro premiate le imprese di Confartigianato

Il contesto era spettacolare, il castello dei Solaro, un maniero “fortezza” del 1200, l’appuntamento di quelli prestigiosi, nei quali, tra commozione e confronto, emergono chiari valore artigiano e senso di appartenenza.

Il premio Fedeltà Associativa di Confartigianato – zona di Saluzzo si è svolto domenica 3 aprile a Villanova Solaro con una folta partecipazione di autorità e rappresentanti del mondo imprenditoriale cuneese.

Dopo gli interventi introduttivi di Daniela Minetti presidente della zona di Saluzzo di Confartigianato e di Luca Crosetto presidente di Confartigianato Cuneo, e i saluti dei senatori Marco Perosino e Mino Taricco, del consigliere regionale Paolo Demarchi, si è tenuta una tavola rotonda su “Sostenibilità e transizione consapevole”, alla quale hanno partecipato Gianna Gancia parlamentare europea, Domenico Massimino vice presidente nazionale di Confartigianato, Michele Quaglia vice presidente territoriale di Confartigianato Cuneo e Silvio Barbero vice presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Tra i temi trattati, la sostenibilità declinata nei vari ambiti, ambientale, economico e sociale, i nuovi percorsi della transizione energetica alla luce del turbolento contesto mondiale, la sostenibilità creditizia finalizzata al sostegno delle imprese.

A seguire, sono stati consegnati i riconoscimenti a 34 imprese associate a Confartigianato – zona di Saluzzo per i 60, 50, 45, 35 anni di fedeltà Associativa.

«È un appuntamento importante – ha dichiarato Daniela Minetti, presidente di Confartigianato Cuneo – Zona di Saluzzo – che ad ogni edizione sottolinea l’operosità e la capacità dei nostri artigiani. E’ stato anche un’occasione per confrontarsi su tematiche più che mai attuali, quali la sostenibilità ambientale e la transizione energetica. Il sistema produttivo del nostro Paese, che si fonda prevalentemente sulle piccole e medie imprese, ha oggi bisogno di un orientamento chiaro su cui indirizzare i propri progetti di sviluppo. Non dimentichiamo, inoltre, che questo evento ha rappresentato anche un piacevole momento di convivialità, dopo le ristrettezze sociali dovute al Covid, e un gesto di riconoscimento all’impegno dei nostri artigiani associati della zona di Saluzzo».

«L’iniziativa – aggiunge Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo – ha voluto innanzitutto rendere omaggio a imprenditrici e imprenditori che si riconoscono nei principi della Confartigianato, costituendo la base associativa di quella che è la seconda Associazione in Italia per numero di aderenti. Oggi, in particolare, abbiamo bisogno di sostenere le nostre imprese nel percorso verso una sostenibilità e una transizione consapevole. Vi è infine, il senso più profondo della “Fedeltà Associativa”: un ringraziamento verso queste imprese che, come baluardi di un’economia sana e vivace, sono un importante presidio del territorio, generando economie e relazioni, dando occupazione e contribuendo allo sviluppo del nostro tessuto sociale».

 

Hanno ricevuto il premio per la Fedeltà Associativa

60 Anni
Vassallo Giovanni Termica Sanitaria srl (Manta – Termoidraulici)

50 Anni
Zenone Alfredo e Becchio Marco & C. snc (Costigliole Saluzzo – Autotrasporti)
Geuna Riccardo (Barge – Barbiere)
Autoriparazioni di Rivoira Silvio e Decostanzi Valter srl (Saluzzo – Autoriparatori)

Oltre 45 Anni
F.lli Rostagno di Rostagno C. A. & G. snc (Saluzzo – Termoidraulici)
Vincenti Officine srl Projects & Prototypes (Revello – Officina Meccanica)
Vincenti Piergiorgio & C. snc (Revello – Officina Meccanica)
Gruniverpal srl (Piasco – Produzione Gru Semoventi)
La Cartotecnica di Bosco Alessandro & Reinaudo Ennio snc (Saluzzo – Produzione Packaging)
Audisio F.lli snc (Saluzzo – Restauro E Produzione Mobili)

45 Anni
Allemano Mirella & C. snc (Saluzzo – Antica Panetteria)

Oltre 35 Anni
Autoriparazioni di Rivoira Silvio e Decostanzi Valter srl (Saluzzo – Autoriparatori)
Tredesini Walter – già Tredesini Carlo (Manta – Impresa Di Pulizie)

35 Anni
Vottero Riccardo & C. snc (Bagnolo Piemonte – Lavorazione Marmi In Pietra Di Luserna)
Bolatti Massimo (Torre San Gorgio – Impresa Di Pulizie)
Dossetto Giuseppe Lavorazioni Pietre snc (Sanfront – Estrazione E Lavorazione Pietre)
S.G. Portoni di Sarzotti Chiara & C. sas (Scarnafigi – Automazione Cancelli)
Olivero & Avalle snc di Avalle Bruno & C. (Saluzzo – Impianti Elettrici)
Principiano Valter (Saluzzo – Autotrasporti)
Perrone F.lli di Perrone Paolo & C. snc (Bagnolo Piemonte – Lavorazione Marmi In Pietra Di Luserna)
Cortese Giuseppina (Carde’ – Antica Panetteria)
Anghilante Anselmo & C. snc (Costigliole Saluzzo – Officina Meccanica)
Canavese Silvano Impianti srl (Saluzzo – Impianti Di Rscaldamento)
Caseificio Vincenzo Quaglia srl (Scarnafigi – Produzione Formaggi)
Domenino Giuseppe snc (Barge – Lavorazione Porfidi E Pietre)
Morello Valerio (Manta – Costruzioni Edili)
Colomba Luciano & C. snc (Bagnolo Piemonte – Lavorazione Marmi In Pietra Di Luserna)
Vaira Roberto (Moretta – Impianti Elettrici)
Bianco Chinto Gabriele (Saluzzo – Idraulico)
Pellicceria Morero Dante sas (Saluzzo – Laboratorio Artigianale Pellicce)
Biei Ivo (Scarnafigi – Costruzioni Edili)
Massenz Anthony (Saluzzo – Acconciature Uomo/Donna)
Vetreria Peracchia Fratelli snc (Revello – Lavorazioni Artigianali In Vetro)
Pasticceria Almonte sas di Almonte Giovanni & C. (Saluzzo – Pasticceria Almonte)
Girello Danilo Vincenzo (Saluzzo – Acconciature Uomo/Donna)
Sibilla Ivo (Manta – Costruzioni Edili)

 




Incentivi: Filippa (presidente Cnvv), non togliete “Industria 4.0”

“Non togliete gli incentivi per Industria 4.0: si tratta del provvedimento che ha generato maggiore sviluppo negli ultimi anni, contribuendo a diffondere tecnologie e cultura dell’innovazione nelle imprese; per questo va rifinanziato”.
Lo ha detto il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), Gianni Filippa, intervenendo al convegno “Le priorità di sviluppo per le imprese”, organizzato questa mattina a Torino da Intesa Sanpaolo e Confindustria Piemonte. Intervenendo sul tema della transizione digitale, Filippa ha sottolineato come la velocità del cambiamento sia esponenziale: “i prodotti e i servizi del futuro – ha spiegato – saranno sempre più innovativi, intelligenti, connessi, personalizzati e ‘green’.
Transizione digitale e transizione verde sono sempre più sinergiche: si parla infatti di ‘twin revolution’ e dell’avvento di una manifattura sempre più umanocentrica, sostenibile e resiliente.
Grazie alla digitalizzazione avanzata, i dati e l’intelligenza artificiale possono aumentare la flessibilità della produzione e rendere le catene del valore più robuste; questo significa utilizzare sempre più una tecnologia che si adatti al lavoratore, piuttosto che il contrario, e usare la tecnologia al servizio di economia circolare e sostenibilità”.
“L’industria – ha concluso Filippa – sta cambiando e dovrà continuare a essere supportata in questo percorso, che è promettente ma complesso. Per questo è fondamentale anche lo sviluppo delle infrastrutture: ci servono strade e collegamenti internet efficienti, perché in molte zone manca ancora la banda larga e senza questi presupposti non potremo continuare a essere competitivi”.



CNA Piemonte, automotive – Stellantis: “Per un vero sviluppo, guardiamo a tutta la filiera”

“Non possiamo che cogliere positivamente l’auspicio che il Piemonte e Torino tornino a rivestire un ruolo di primo piano nel settore dell’automotive. Ricordiamo che una realtà su cinque della filiera appartiene alla microimpresa, e sei imprese su dieci dell’indotto sono Pmi.

La CNA Piemonte sta lavorando a fianco di tutti i decisori politici territoriali perché i fondi destinati al comparto siano distribuiti lungo tutta la filiera perché è importante che la ripartenza coinvolga tutto il territorio, proprio nella logica della filiera corta e delle ricadute positive per il Piemonte del futuro, degli imprenditori e dei dipendenti. La microimpresa è una componente fondamentale nel rapporto tra ricerca, università e innovazione. Così come siamo protagonisti della riconversione verde della mobilità dalla produzione alla manutenzione”, ha affermato il presidente della CNA Piemonte Bruno Scanferla.

“Chiediamo forte coinvolgimento e strumenti a misura di microimpresa per tutte le iniziative che possono portare a una vera innovazione e a un vero sviluppo della filiera. Ribadiamo la richiesta di far ricadere anche sulla microimpresa i fondi per lo sviluppo regionale Fesr, pari a 1,5 miliardi di euro, di cui un terzo circa per l’automotive. Possiamo svolgere un ruolo di primo piano nell’Academy così come in tutte le iniziative di ricerca, formazione, riconversione e reskilling per imprenditori e dipendenti”, ha aggiunto il segretario della CNA Piemonte Delio Zanzottera.

Un po’ di numeri

Per definire meglio il volume del settore della componentistica automotive, è opportuno fare riferimento all’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2021 e in particolare al capitolo sulla componentistica automotive italiana di Barbara Barazza e Alberta Coccimiglio (Camera di commercio di Torino, Italia).

La maggior parte delle imprese della componentistica automotive – scrivono gli autori – converge numericamente nelle regioni del Nord Ovest, dove opera quasi il 62% delle imprese e nel Nord Est (il 21%), mentre è ancora poco incidente la presenza di sedi d’impresa nel Centro Italia (il 7,8%) e nel Sud, isole comprese (il 9,4%).

Nel Nord Ovest, il Piemonte resta la regione più rappresentativa, con il 33,5% del totale italiano (737 imprese), benché nell’ultimo quinquennio la sua incidenza si sia ridotta di oltre due punti percentuale, mentre la Lombardia, che oggi conta oltre 600 imprese e rappresenta il 27,4% dell’universo della filiera, cinque anni prima rappresentava il 25,7% delle imprese della filiera. Nel Nord Est, l’Emilia Romagna ha mantenuto stabile la quota di imprese appartenenti alla componentistica, mentre il Veneto ha aumentato di poco il suo peso percentuale (era pari al 7,2% nel 2016).

A livello nazionale il 20% delle imprese delle imprese della componentistica a livello nazionale è rappresentata da microimprese, ma se si amplia il punto di osservazione, le imprese sotto i 50 addetti sono il 61% di tutto il settore.

Un altro dato interessante che emerge dall’osservazione dei dati nazionali rivela che le perdite in periodo pandemico hanno inciso in modo direttamente proporzionale alla dimensione. Ribaltando il ragionamento, quindi, le piccole imprese sono state quelle che hanno aumentato di più il fatturato nel 2020.

 

Cosa succede in Piemonte

Del resto questa regione continua ad essere il baricentro della produzione italiana di parti e componenti automotive: in Piemonte nel 2020 ha sede il 33,5% (737 unità) delle imprese censite nell’universo della componentistica (2.203) con una copresenza di fornitori specializzati e di competenze professionali necessarie a sostenere lo sviluppo della mobilità del futuro. Dai numeri complessivi della filiera piemontese, purtroppo, non si colgono ancora segnali di ripresa, complice anche il difficile anno appena concluso: la fotografia è quella di un indotto in forte decelerazione, dove si confermano le dinamiche già evidenziate nel 2019 amplificate dalla crisi sanitaria. Nel 2020 i fornitori piemontesi hanno fatturato 15,8mld di €, con un calo del 13,8% rispetto all’anno precedente, confermando il trend riscontrato anche a livello italiano dove, dopo anni di crescita, si assiste ad una diminuzione del giro d’affari generato dall’automotive.

Così scrivono Pierfrancesca Giardina e Annunziata Scocozza (Camera di commercio di Torino, Italia), nel capitolo su La filiera della componentistica in Piemonte dell’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2021.

Il loro lavoro si concentra sul territorio che quantitativamente raccoglie quasi oltre un terzo del settore della componentistica: una cifra che deriva da ragioni storiche molto radicate.

Continuando nell’analisi, i risultati fanno emergere una realtà fatta di imprese che sono attive nel mercato dell’automotive da sempre o comunque da più di cinque anni (il 97% a fronte dell’89% rilevato nel resto d’Italia) indice di una realtà produttiva consolidata.

Al di là di come si siano distribuite le perdite, anche il Piemonte ha subito un forte impatto dal periodo pandemico.

Le conseguenze economiche della pandemia non hanno tardato a produrre i propri effetti, aggravando la situazione già non positiva rilevata nel 2019 e restituendo un 2020 in cui le imprese rispondenti all’indagine dell’Osservatorio hanno manifestato evidenti segnali di sofferenza. Il fatturato, indicato in modo puntuale, quest’anno è risultato pari a 4,8mld di €, a fronte dei 5,7mld rilevati nel 2019 dallo stesso insieme di imprese, con una percentuale di ricavi direttamente ascrivibile al settore automotive del 76%.4 La difficoltà delle dichiaranti trova anche evidenza nel saldo tra le dichiarazioni di aumento e di diminuzione del fatturato che, nel 2020, si attesta a -75% (-58% nel resto d’Italia), in peggioramento rispetto al saldo 2019 (-35%) e a quello del 2018, anno in cui era, invece, positivo (+5%). Il segnale più allarmante proviene dalla percentuale di imprese che hanno dichiarato una diminuzione del fatturato superiore al 20% (il 33% dei rispondenti), quota che nei due anni precedenti era intorno al 10%. Raddoppiano nel triennio anche le imprese che registrano variazioni dei ricavi fra il -11% e il -20%, passando dal 13% al 26%, mentre più che raddoppiate sono quelle che denunciano cali fra il 6% e il 10%.

La nascita di Stellantis

Il maggior numero di imprese e quelle storicamente consolidate. Il Piemonte è legato a filo doppio all’automotive per la presenza di FIAT.

Quello piemontese è un territorio che storicamente ha fatto della componentistica un settore chiave dell’economia regionale e in cui, prima la presenza di FIAT e successivamente di FCA, ha permesso negli anni di costruire e fortificare una rete capillare di imprese dell’indotto, dove lo stretto contatto con il Costruttore ha giocato un ruolo fondamentale. La nascita del nuovo gruppo multinazionale rimescola gli equilibri che si sono raggiunti negli anni, coinvolgendo nuovi player e nuovi potenziali fornitori d’Oltralpe, entrambi fattori che hanno portato le imprese piemontesi ad essere più ‘prudenti’ verso l’operazione Stellantis rispetto alle altre regioni italiane, scrivono Pierfrancesca Giardina e Annunziata Scocozza (Camera di commercio di Torino, Italia), nel capitolo su La filiera della componentistica in Piemonte dell’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2021

Ma come ha impattato l’evoluzione del gruppo e la sua fusione con partner stranieri?

D’altro canto, anche nel 2020 le relazioni con FCA risultano più intense per il cluster regionale in confronto a quanto si evidenzia nel resto del territorio: il 78% dei rispondenti piemontesi ha dichiarato che parte del fatturato prodotto lo scorso anno proviene da rapporti diretti o indiretti con FCA, valore che nel resto d’Italia si ferma a 62,1%. Se si esamina nel dettaglio l’incidenza di FCA sul giro d’affari, il 27% delle imprese del Piemonte fattura oltre il 75% grazie al gruppo italo-americano, contro il 17,6% delle imprese di altre regioni italiane.

Nel 2020 i fornitori piemontesi hanno generato, grazie ai rapporti con FCA, il 43% del fatturato (il 29% nel resto d’Italia): si tratta di un valore in lieve crescita rispetto a quello evidenziato nel 2019, quando si attestava al 41%, e che conferma l’importanza che ha il player italo-americano nella filiera regionale.

In considerazione della nascita del nuovo Gruppo, per valutare un primo ipotetico impatto economico che Stellantis potrebbe avere sul territorio, quest’anno è stato chiesto ai rispondenti dell’Osservatorio di quantificare anche il volume d’affari generato grazie ai rapporti con PSA nel 2020: circa un quarto delle imprese piemontesi ha dichiarato di aver prodotto una parte del fatturato grazie rapporti diretti con la casa auto francese, o suoi fornitori, a fronte del 30,5% delle imprese nelle altre regioni italiane. In entrambi i casi si tratta prevalentemente di incidenze sul giro d’affari contenute (entro il 25%) che hanno contribuito in minima parte al fatturato generato nel 2020 dai rispondenti (il 4,3% per il Piemonte ed il 7,7% per il resto d’Italia).

La forte presenza di FCA nei rapporti con i fornitori locali, sommata ad un’incidenza – sebbene più contenuta – del player d’Oltralpe, nel 2020 avrebbe portato circa otto imprese piemontesi su dieci ad avere rapporti diretti o indiretti con il neo gruppo Stellantis e, tra queste, quasi un’impresa su due avrebbe generato almeno la metà del fatturato grazie al nuovo Costruttore.




Consiglio regionale: 4 milioni e mezzo per le aziende in crisi

Venticinque milioni e 700mila euro per le attività produttive, compreso l’artigianato, nel 2022, a cui va aggiunto il miliardo e mezzo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr): è quanto ha annunciato in Terza commissione l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano in occasione dell’esame – per l’espressione del parere consultivo – del Bilancio di previsione 2022-2024.

Lo stesso Tronzano ha poi anticipato lo stanziamento di 4 milioni e mezzo di euro per le imprese che vogliono acquisire le aziende in crisi, in maniera tale che si possano finanziare le domande che sinora erano state escluse per mancanza di fondi.

“Manteniamo tutti gli stanziamenti destinati agli artigiani rispetto al 2021, così come per l’editoria locale e per quanto riguarda i voucher per la partecipazione a eventi come ‘Restructura’ e  ‘Artigiano in Fiera’. Seppur in un bilancio difficile, pertanto, non abbiamo apportato tagli” ha spiegato l’assessore.

Per delucidazioni sono intervenuti Raffaele Gallo (Pd), Sean Sacco (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).

La commissione, presieduta da Claudio Leone, esaurito l’esame degli assessori per quanto riguarda le varie materie di competenza, ha espresso a maggioranza parere consultivo favorevole al Bilancio.




Al Piemonte 4 milioni di euro per le barriere architettoniche

Sarà di circa 150 mila euro il cofinanziamento regionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche in edifici privati, previsto nel bilancio di previsione 2022-2024. Risorse che andranno a sommarsi a quanto arriverà da parte dello Stato, permettendo cosi al Piemonte di disporre di oltre 4 milioni di euro totali. È quanto annunciato dall’assessore alle Politiche della casa Chiara Caucino, nel corso dei lavori della seconda Commissione, presieduta dal consigliere Mauro Fava.

Oltre 2,5 milioni di euro saranno invece destinati alla alle Aslo (le Agenzie Sociali per la Locazione) per favorire la mobilità abitativa; 90 mila euro saranno destinati per politiche di sostegno e accesso alla casa per genitori separati; 7 milioni e 200 mila euro andranno per l’assegnazione di alloggi sociali, 13 milioni di euro per il recupero di immobili di edilizia residenziale fino a 50 mila euro ad alloggio e circa 100 mila euro per le nuove funzionalità dei servizi informativi di welfare abitativo.

Su quest’ultima voce si è soffermata l’assessore Caucino specificando che “è allo studio con il Csi una nuova banca dati  sulla quale, settimanalmente, possano essere caricati e aggiornati i dati sugli immobili di edilizia residenziale pubblica da mettere a disposizione non solo delle Atc e dei Comuni, ma anche di tutti i soggetti interessati. Solo in quest’ultimo anno – ha proseguito Caucino – abbiamo riqualificato 161 alloggi e recuperato 276 abitazioni di edilizia residenziale pubblica”.

In programma invece nel pomeriggio, ha riferito Caucino, una riunione con tutte le organizzazioni sindacali e sul tema emergenza sfratti e caro bollette, per mettere in campo proposte di sostegno per tutte le famiglie che si trovano oggi in particolari condizioni di precarietà.

Diverse le richieste di approfondimento da parte dei consiglieri presenti.

Valter Marin (Lega), nel  ribadire quanto  il tema casa sia oggi  sentito, ha chiesto approfondimenti sulla spesa per il sostegno all’affitto anche rispetto ai bilanci precedenti.
Silvio Magliano (Moderati), tornando a parlare di  abbattimento delle barriere architettoniche, ha richiesto di avere contezza di quanti cittadini stiano chiedendo il rimborso per lavori di adeguamento per eliminare le  barriere architettoniche nelle loro case. Marco Grimaldi (Leu) si è soffermato invece sui fondi regionali per l’edilizia popolare  e sulle  risorse a disposizione per le piccole e grandi ristrutturazioni. Il consigliere Diego Sarno (Pd) ha domandato all’assessore dettagli sulla legge che regolamentava le coabitazioni solidali rispetto a assegnazione progetti speciali e se esista o meno un cronoprogramma degli interventi previsti dalle diverse ATC . Francesca Frediani (M4o) ha chiesto che venga messa a disposizione una mappatura degli alloggi destinati all’emergenza abitativa.