Giovani imprenditori Confindustria Piemonte: “La ricerca sull’intelligenza artificiale rappresenta il futuro di Torino”

L’intelligenza artificiale è uno dei maggiori elementi di sviluppo riconosciuti a livello planetario per le imprese, la società, le pubbliche amministrazioni e la vita delle società e delle organizzazioni nel loro complesso.

Il nostro Paese, e la nostra città, hanno bisogno immediato di progetti concreti che attirino saperi e investimenti, ma che soprattutto diano gambe alla transizione dei nostri territori verso un nuovo modello di sviluppo, lo sviluppo digitale.

Sosteniamo convintamente la creazione dell’I3A, l’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale, previsto delle linee guida del Ministero dello Sviluppo Economico e la cui sede principale è stata localizzata a Torino. Chiediamo che tale progettualità, inserita tra le linee del Next Generation EU, sia portata avanti senza indugi dalle nostre istituzioni locali, con il coinvolgimento attivo del mondo dell’impresa, delle professioni, delle Fondazioni e dell’Università, attraverso un tavolo operativo che dia forza concreta al progetto e coinvolga gli attori che finora si sono impegnati nella promozione dell’iniziativa.

Riteniamo utile procedere rapidamente, in modo da essere pronti non appena saranno disponibili i fondi del Next Gen, creando da subito quella rete di sinergie vitale per lo sviluppo concreto di una istituzione di tale portata.

L’I3A dovrà diventare un polo dal profilo nazionale e internazionale legato alla ricerca, sviluppo, trasferimento tecnologico e disseminazione di saperi nel campo delle applicazioni dell’AI. Dovrà essere capace di attrarre talenti e raccogliere finanziamenti dal mercato nazionale e internazionale, con fondi pubblici nazionali ed europei.

In questo drammatico momento di crisi globale chiediamo a tutte le forze in campo di riunirsi intorno a un progetto comune, una opportunità per pensare, con passione e lungimiranza, al futuro del Paese e dei territori, restituendo, soprattutto a noi giovani, la speranza ed il coraggio di continuare a lottare nel presente per il domani di tutti, dei nostri genitori e dei nostri figli.

 

L’esperienza di giovani imprenditori, professionisti e dirigenti d’azienda torinesi per la formulazione di proposte unitarie sul futuro della città. YES4TO​ è un tavolo interassociativo a cui aderiscono i Gruppi Giovani di 22 associazioni del territorio torinese, in rappresentanza di oltre 18.000 persone. Si occupa dei temi prioritari dell’imprenditorialità, del lavoro e dell’internazionalizzazione, dell’economia della Pubblica Amministrazione, della famiglia e del sociale, del turismo e dell’attrattività del territorio.




Contrastare la scarsità d’acqua grazie alla dissalazione su scala industriale

L‘Organizzazione Mondiale della Sanità stima che più di 500 milioni di persone non hanno accesso ad acqua potabile di sufficiente qualità: il VI obiettivo riportato dall’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile è proprio quello di garantire un servizio idrico sicuro e senza restrizioni a tutta la popolazione mondiale entro il 2030.
Una delle soluzioni percorribili è rappresentata dalla dissalazione dell’acqua di mare tramite membrane in poliammide grazie ad una tecnica di osmosi inversa.

Queste membrane sono semplici da costruire e poco costose, ma hanno come limite il problema della rimozione del sale ed una bassa produttività.

La progettazione di membrane poliammidiche da osmosi inversa contenenti canali d’acqua artificiali è una strategia ibrida messa a punto e brevettata da un gruppo internazionale composto da ricercatori del KAUST (Arabia Saudita), del Politecnico di Torino e coordinato da scienziati dell’Institut Européen des Membranes (CNRS/ENSC Montpellier/Università di Montpellier) e recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Nanotechnology: il modello permette di combinare la facilità di fabbricazione che caratterizza le membrane di poliammide con le eccezionali proprietà di trasporto dell’acqua e la selettività acqua/soluto tipiche delle proteine biologiche.

La creazione di canali artificiali biomimetici, realizzati con reagenti facilmente reperibili e che imitano le funzionalità delle proteine biologiche, permette una grande flessibilità nella costruzione di strutture utilizzabili anche su scala industriale.

Le sfide chiave nella costruzione di un tale membrana ibrida sono state il delicato autoassemblaggio adattivo dei canali d’acqua all’interno della poliammide, il mantenimento della loro funzione e la prevenzione nella formazione di difetti mantenendo la migliore omogeneità di distribuzione dei canali artificiali d’acqua.

Le membrane ottenute si presentano come sottili fogli facilmente realizzabili su larga scala e sono state testate e applicate per la dissalazione dell’acqua di mare in condizioni rappresentative dei sistemi in scala reale.

Grazie ad una migliore combinazione di produttività e selettività rispetto alle membrane industriali attualmente in uso, il loro flusso è superiore del 75% e richiedono circa il 12% di energia in meno per effettuare la dissalazione; inoltre una serie di esperimenti per testare la resilienza di questo materiale, ha dimostrato la sua robustezza anche rispetto a significative sollecitazioni meccaniche e chimiche, confermando la perfetta incorporazione dei canali d’acqua artificiali nelle membrane poliammidiche.

 




Confagricoltura Alessandria: “Davanti ai cambiamenti climatici occorre agire in fretta”

“E’ sempre più evidente come i cambiamenti climatici richiedano interventi straordinari. L’ondata di maltempo che sta colpendo in queste ore l’Emilia Romagna ne è solo l’ennesima conferma. Esprimiamo piena solidarietà alla popolazione e alle aziende agricole colpite e chiediamo alle istituzioni di attivarsi affinché vengano scongiurate altre emergenze”. Sono le parole della presidente di Confagricoltura Alessandria, Paola Sacco, davanti alle notizie che arrivano dall’Emilia Romagna.

Resta alta anche la preoccupazione per l’emergenza idrica, tutt’altro che superata: le precipitazioni in inverno sono state molto scarse ed è mancata la neve in montagna. La scarsità di acqua per il secondo anno consecutivo, unita alle gelate primaverili, e, ora all’alluvione, potrebbe determinare un’importante flessione soprattutto della produzione di frutta e ortaggi. La perdita di intere produzioni andrebbe ad impattare, oltre che sulla redditività delle aziende, anche sulle tasche dei consumatori, già alle prese con gli effetti dell’inflazione.

“E’ evidente – ha affermato Sacco – che i cambiamenti climatici non sono una questione che riguarda esclusivamente i territori oggi colpiti dall’ondata di maltempo, ma ci pone di fronte alla necessità di attuare interventi urgenti per ristorare i danni e per evitare che gli stravolgimenti in atto compromettano ulteriormente la produttività delle aziende agricole e l’economia di interi territori”.

Confagricoltura Alessandria, tramite i suoi rappresentanti, in occasione dell’istituzione della Cabina di regia per l’emergenza idrica a Roma, ha chiesto di rendere possibile l’utilizzo delle acque reflue, al momento ancora bloccato, di semplificare l’iter burocratico per invasi di piccole dimensioni sui torrenti Borbera, Curone e Grue ma anche di realizzare invasi aziendali di dimensioni superiori a 50 metri cubi per ettaro e, non ultimo, di rivedere le norme sul ricondizionamento dei pozzi.

Inoltre, il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, lunedì ha portato all’attenzione del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, le diverse problematiche sul campo, allargando l’attenzione ad alcuni dossier di attualità per il settore primario italiano e oggi, mercoledì, partecipa al vertice convocato in Protezione Civile. “L’agricoltura italiana – ha detto Giansanti – in questo particolare momento storico d’incertezza economica e geopolitica, alla luce anche degli eventi climatici che si susseguono con sempre maggiore frequenza, ha bisogno di grande attenzione da parte della politica”.




Via libera a 1 milione di euro per non buttare il cibo

Un milione di euro per non buttare via il cibo avanzato. Questo lo stanziamento annunciato per ottimizzare gli interventi di recupero beni invenduti, soprattutto per quanto riguarda la conservazione dei cibi freschi e il rispetto della catena del freddo per i surgelati. Lo prevede la proposta di regolamento relativa alla “Disciplina per l’anno 2021 in materia di interventi di recupero e valorizzazione dei beni invenduti”, presentata per la Giunta regionale dall’assessore al Welfare Chiara Caucino, su cui la Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, ha espresso questa mattina parere favorevole all’unanimità.

“Una misura – ha sottolineato Caucino – che la Giunta ritiene importante, in un momento in cui le conseguenze della pandemia si sono riversate sulle famiglie e sui più deboli e hanno visto crescere le richieste d’aiuto a chi gestisce le mense per i poveri”.

“C’è relativa disponibilità di derrate alimentari – ha continuato l’assessore – ma ci sono difficoltà nel raccogliere, stoccare e distribuire i prodotti freschi e surgelati per mancanza di attrezzature idonee. Con queste risorse, di natura strettamente regionale, intendiamo contribuire a risolvere tali problemi”.

Si tratta di un avviso non competitivo, rivolto alle sole organizzazioni accreditate dall’agenzia nazionale Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), denominate Organizzazioni partner capofila (Opc) e che in Piemonte raccolgono complessivamente 705 Organizzazioni partner territoriali (Opt), grazie alle quali le risorse alimentari raccolte vengono distribuite capillarmente su tutto il territorio piemontese.

Le Opc piemontesi sono dieci: Banco alimentare Piemonte, Banco alimentare di Alessandria, che rappresentano 573 Opt e l’81,3% dell’intera rete. A esse si aggiungono i Comitati Cri della provincia di Como (che lavora per la San Vincenzo di Torino), di Asti, di Casale Monferrato, della provincia di Torino, della provincia di Verbania, Caritas diocesana di Casale Monferrato, di Fossano e Banco delle Opere di Carità, che rappresentano complessivamente 132 Opt e il 18,7% della rete.

Il milione di euro prevede 900mila euro in conto capitale e 100mila in parte corrente. Della parte in conto capitale, destinata all’acquisto di attrezzature per stoccaggio e distribuzione del cibo, 400mila euro saranno suddivisi in quota eguale per il numero delle Opc e i restanti 500mila in proporzione al numero di Opt raggruppate. La parte in quota corrente, destinata a costi per il personale, software e attività di supporto, sarà divisa in parti uguali tra Opc.

I progetti sono finanziabili per un massimo del 90% del loro costo, con un cofinanziamento minimo del 10% da parte dei soggetti proponenti.

Sono intervenuti per domande Silvio Magliano (Moderati) e Monica Canalis (Pd).

Nel corso della seduta il presidente Stecco ha annunciato di aver proposto all’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea, con i vicepresidenti di maggioranza e di minoranza della Commissione Andrea Cane e Domenico Rossi, di illuminare Palazzo Lascaris di color foglia di tè la sera di mercoledì 17 novembre, primo anniversario del varo della Strategia globale dell’Organizzazione mondiale della Sanità per l’eliminazione del tumore della cervice uterina.




CCIAA Cuneo: “Per accelerare la ripartenza in sicurezza, sosteniamo la campagna vaccinale privata”

Salvaguardare la produttività delle aziende e sollevare il sistema sanitario pubblico dalle vaccinazioni delle fasce che non sono prioritarie, avviando in parallelo una campagna vaccinale di cui le imprese sono pronte a farsi carico per i propri dipendenti.

E’ l’obiettivo condiviso dalla Camera di Commercio di Cuneo insieme ad Unioncamere Piemonte e agli altri Enti Camerali territoriali, tra i firmatari della letterache il presidente della Regione Alberto Cirio ha inviato al neo presidente del Consiglio Mario Draghi.
“Nel pieno rispetto delle regole italiane, europee e in accordo con le autorità nazionali, sosteniamo la Regione che ha raccolto un’istanza partita dalle imprese stesse – commenta il Presidente della Camera di Commercio di Cuneo, Mauro Gola – disposte ad accollarsi il costo economico e organizzativo di parte del piano vaccinale”.

L’obiettivo è alleggerire il sistema di vaccinazione pubblico e accelerare l’iter dell’immunizzazione per poter garantire la ripartenza delle imprese, consentendo a lavoratori e lavoratrici, in primis quelli impegnati nel comparto dell’export, di muoversi in piena sicurezza.

Con oltre 270 mila dosi già inoculate, la nostra è tra le Regioni che stanno procedendo con maggiore rapidità nella campagna vaccinale anti Covid-19. Abbiamo chiesto al Presidente Draghi di avallare la fattibilità di un doppio percorso, consentendo l’intervento privato nel piano vaccinale pubblico, per poter garantire la ripartenza delle nostre imprese attraverso l’immunizzazione del personale più esposto al contagio.
Conclude il Presidente Gola: “In attesa che la Società di Committenza Regionale (S.c.r.) chiarisca quanti vaccini siano effettivamente acquistabili a livello europeo e quale sia il costo, il sistema camerale sta approfondendo a livello giuridico la possibilità di fare da tramite nei confronti delle aziende che vogliano acquistare i vaccini”.




L’assessore regionale Andrea Tronzano ad “Artigiano in Fiera”

Sono 38 le aziende artigiane piemontesi che, beneficiando dei fondi regionali dedicati al sistema fieristico artigianale, stanno partecipando ad “Artigiano in fiera”, la grande kermesse dedicata al mondo dell’artigianato che si tiene fino al prossimo 11 dicembre presso i Padiglioni di Rho Fiera. Un evento che vede come sempre una grande affluenza e partecipazione di pubblico, pronto ad ammirare e ad acquistare i manufatti esposti. Presente questa mattina per un giro negli stand l’assessore all’Artigianato della Regione Piemonte, Andrea Tronzano, che ha potuto ammirare la qualità dell’artigianato piemontese esposto.

“Un’opportunità quella della Fiera di Milano colta da diverse aziende artigiane del territorio che permette di promuovere la propria attività – commenta l’assessore Tronzano – e di condividere la propria arte e la propria manualità in manifestazioni di grande impatto. Oggi vediamo come le meraviglie dell’artigianato vengano sempre più apprezzate da un vasto pubblico. Le persone che partecipano a questa kermesse riconoscono e apprezzano il valore della manualità e sono disposti a portarsi a casa prodotti unici e di qualità. Fare l’artigiano è un lavoro importante e che dà soddisfazione, ai giovani, ricordo di non avere paura del lavoro manuale”.

La Manifestazione si chiuderà domenica prossima 11 dicembre.

Artigiano in fiera Milano 3/11 dicembre

38 le aziende interessate così suddivise per provincia (2 Alessandria, 1 Asti, 2 Biella, 9 Cuneo, 8 Novara, 10 Torino, 2 Verbania, 3 Vercelli) per un impegno totale pari a 69.904 euro

Partecipanti: Solinda Pelle di Stefania Gabai, Mc Resine di Cadoni Mattia, Perlino dal 1953, Az Contemporary Jewels di Zanierato Andrea, Jeb SAS di Baù Chiara, Bramardi di Beccaria Franco, specialità dolciarie Martini srl, Etica-estetica di Mancini Matteo, Idea Home di Minardi Barbara, Chiappella Srl, Gioielart di Langianese Paolo, Balume di Balangero Daniele, Ceramiche luce e natura di Gondolo Roberto, Valform Srl, Marc Sas di Milan Anna Maria, Fontana Renato di Magistris Lucia e Stefano Fontana, Salumificio Dessilani Antonio, Calze Sabas di Sacchi Carlo e Guido, BP di Proverbio Barbara, Edelart di Benetello Enrica, Maglificio A2G di Goglio Anna, Que Rico Italian Pet Food di Sigalone Federico, Flor Art di Sallen Piera, Toty Bags di Aguiari Carlotta, Radon Wioletta, Birrificio Artigianale Abba Srl, Turingianduia di Appendino Davide, Elleciti Sas di Laura Prastaro, Cactus Art Prints di Ricca Giovanna, Trizia di Zago Patrizia, Gallina Stefania, Bongiovanni Nicolas, Cabalà Paola, i Matti Snc, Mc Siviero Srl, Fritlex design giovane di Alex Gavazza, l’Onorato Pollo di Alberto Pollo, Officina Cosmetica Antichi ricordi




UI Torino Ampliare e semplificare l’Art Bonus per sostenere l’investimento delle imprese nella cultura

Si è tenuto oggi presso il Centro Congressi dell’Unione Industriali Torino, il IX Workshop della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, associazione di 40 aziende, fondata nel 1987 e presieduta da Giorgio Marsiaj, che guida al contempo l’Unione Industriali.

Intitolato “L’Investimento in Cultura: asset identitario delle Imprese di qualità. La cultura d’impresa e la responsabilità sociale”, l’incontro ha sviluppato il tema attraverso gli interventi di primari esponenti di istituzioni e imprese accomunate e unite dall’impegno e dall’investimento nel comparto culturale.

Come ha evidenziato il presidente Giorgio Marsiaj “noi soci della Consulta siamo imprenditori, creiamo lavoro e crediamo nella cultura quale leva economica e inclusiva, che aumenta l’attrattività del territorio e genera benessere per la comunità dove le nostre aziende sono radicate ed operano. Investire in cultura significa investire nel bene comune, creare valore per chi riceve l’effetto dell’investimento e al contempo per chi investe. Una scelta produttiva e competitiva che va oltre le logiche del mecenatismo etico e si nutre di rispetto e amore per il proprio territorio e per il futuro del nostro Paese”.

Con questo spirito è stata pensata e opera la Consulta che ogni anno investe sul territorio piemontese un milione di euro, portando avanti un progetto di lungo termine nell’ottica di un patto fra generazioni: preservare l’eredità culturale per le generazioni future.

“Oggi – ha poi concluso Marsiaj – è sempre più evidente come il sostegno dei privati alla valorizzazione del patrimonio storico artistico sia irrinunciabile e proprio per questo chiediamo alle istituzioni che la preziosa leva fiscale dell’Art Bonus venga semplificata e ampliata”.

Un appello ribadito dal vicepresidente dell’Unione Industriali Torino e presidente Museimpresa, Antonio Calabrò: “Come imprese e come soggetti privati rivendichiamo un miglior uso della leva fiscale: riteniamo pertanto necessaria una diversa, più qualificata e più accorta applicazione dell’art bonus, come asset fondamentale di finanziamento e di attenzione del sistema industriale nei confronti dei beni e delle attività culturali. Perché tutto ciò che facciamo, anche investendo sul rapporto fra il nostro essere competitivi e il nostro ruolo di attori culturali, incide sulla qualità complessiva del sistema Paese. Nel perseguire la fondamentale partnership tra pubblico e privato, l’art bonus deve divenire un vero e proprio bonus cultura che aiuti le imprese a investire nel comparto e a intervenire sul patrimonio pubblico”.




PNRR missione 2: finanziamento da 4 milioni per la Città metropolitana di Torino

Sarà costruita una nuova sede per la succursale dell’istituto tecnico “Galileo Galilei” di Avigliana: un intervento da 4 milioni di euro che la Città metropolitana di Torino ha candidato – dopo una attenta valutazione –  nell’ambito della Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Il finanziamento è stato approvato e la soddisfazione è davvero grande per il risultato che consentirà di realizzare la nuova succursale  nella stessa area garantendo la continuità didattica.

“L’Istituto per geometri e ragionieri “Galileo Galilei” di Avigliana è l’unico con questo indirizzo tecnico nella Valle e raccoglie studenti dalla Valle di Susa, dalla Val Sangone e dalla zona ovest di Torino: una scuola importante, che ha bisogno di una succursale adeguata e della nostra attenzione” commenta il vicesindaco metropolitano, che conosce bene la realtà essendo anche il sindaco di Condove.

Nei mesi scorsi dopo un forte maltempo la Città metropolitana era intervenuta per i problemi al tetto della succursale: ora si lavora in sinergia con il Comune di Avigliana ad un progetto di ampio respiro.

Entro quest’anno il Ministero dell’istruzione individuerà con un concorso di idee i progettisti ai quali la Città metropolitana di Torino affiderà esigenze e richieste, in collaborazione con il Comune di Avigliana, giungendo così alla definizione del progetto esecutivo,
L’intervento dovrà prevedere la realizzazione di un nuovo plesso scolastico a elevata efficienza energetica all’interno dello stesso terreno di proprietà della Città metropolitana di Torino; saranno poi demoliti i due fabbricati ora esistenti, ma solo successivamente alla nuova edificazione, in modo da permettere la continuità dell’attività didattica.

L’esigenza di demolire i fabbricati attuali è maturata dalla valutazione dell’alto costo del loro adeguamento alle norme sismiche e alle norme sul risparmio energetico e dei costi di rifacimento delle finiture interne (pavimenti, controsoffitti, servizi igienici, impianti elettrici e speciali, ecc.), che equivalgono alla spesa della ricostruzione integrale.
I lavori di edificazione della nuova succursale dovranno essere aggiudicati entro il settembre del 2023.
La conclusione con il collaudo è fissata dal Pnrr inderogabilmente entro il mese di marzo del 2026.

“È davvero grande la soddisfazione mia e dell’intera Città metropolitana per questo risultato” aggiunge la consigliera metropolitana delegata all’istruzione e al bilancio, “frutto della sinergia tra gli amministratori e i tecnici dell’Ente, che ringrazio di cuore per il grande lavoro svolto per presentare e vincere questa candidatura”.




Il Ministero del Turismo patrocina la rassegna “Esperienze Artigiane sul Palco”

Anche il Ministero della Turismo ha concesso il proprio prestigioso patrocinio a “Esperienze Artigiane sul Palco”, l’iniziativa, varata da Confartigianato Cuneo per proseguire le attività in favore del comparto artigiano cuneese e del territorio della Granda.

E proprio la visita cuneese della Ministra Daniela Santanchè, a Cuneo lo scorso 19 maggio, è stata occasione per presentarle anche le pubblicazioni dei “Creatori di Eccellenza”, volumi che coniugano valorizzazione di imprese e prodotti con la promozione di iniziative turistico-esperienziali in provincia di Cuneo.

In questo ambito si collocano anche le “Esperienze Artigiane sul Palco”, progetto ricco di contenuti che propone un calendario di eventi realizzati direttamente nelle imprese e sui territori, durante i quali arte e musica si fondono a temi di stretta attualità: la sicurezza sul lavoro e la sicurezza stradale.

L’iniziativa, organizzata da Confartigianato in collaborazione con l’associazione musicale “La Croma” e “Ad eventi”, ha anche ottenuto il sostegno della Camera di commercio di Cuneo e il patrocinio di Ministero della Cultura, Provincia di Cuneo, Inail-Direzione regionale Piemonte, Ufficio Scolastico provinciale, ASL CN1 e ASL CN2, Atl del Cuneese e Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero. Media partner del progetto il quotidiano La Stampa.

Prossimi appuntamenti il 29 giugno, a Savigliano, Piazza Santorre di Santarosa, con Simone Cristicchi e Amara in “Torneremo ancora”, omaggio al grande Battiato, e poi il 10 settembre, presso l’azienda Ecat di Mondovì, con la pianista Frida Bollani.

«Con questo progetto desideriamo aprire le porte del nostro mondo artigiano – commenta Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e invitare il pubblico non soltanto a seguire in un contesto insolito le esibizioni di importanti star internazionali, ma a conoscere le nostre imprese al loro interno, per comprenderne direttamente le dinamiche produttive e apprezzarne quell’atmosfera di valori umani e di attenzione alle regole che da sempre contraddistingue l’artigianato del nostro territorio. L’arte fin dall’antichità è sempre stata molto vicina al modus operandi dell’artigiano; arte e artigianato sono parenti stretti, e non soltanto nella radice etimologica».




Rating Italia: Race: L’Italia corre più dei competitor

“La resilienza dell’Italia è il frutto di una struttura produttiva meno dipendente dalle catene del valore globali, in particolare quelle più colpite nell’ultimo biennio, ma anche di una ricostruzione del sistema produttivo che è stata forgiata dalle crisi vissute negli ultimi quindici anni, a partire da quella finanziaria internazionale del 2008, e che ha consentito la sopravvivenza delle imprese più solide.  Non tenerne adeguatamente conto può portare le istituzioni internazionali e le agenzie di rating a sottostimare la capacità dell’Italia e a venire poi smentite  dai dati effettivi dell’economia reale”.
Lo dichiara il segretario generale di Competere.EU (www.competere.eu) nel presentare il position paper del think tank pubblicato oggi. Race è anche uno dei rappresentanti italiani del B20, il business forum delle “Confindustrie” del G20.

“Nelle ultime settimane- spiega Race- si è discusso molto della valutazione del rating sovrano da parte delle principali agenzie internazionali, una valutazione che ha un impatto decisivo sulla credibilità del Paese e sull’attenzione che può generare presso gli investitori internazionali. Normalmente questo momento cruciale era molto temuto; questa volta, però, è diverso perché la situazione economica dell’Italia è migliore di quanto non lo fosse in passato.
Nella fase di ripresa post-pandemica il nostro Paese, infatti, sta mostrando una buona capacità di recupero, evidenziando anche una maggiore resilienza rispetto a quanto osservato negli altri principali competitor europei (in primis Francia e Germania).
I principali previsori internazionali sono stati costretti a rivedere frequentemente al rialzo le stime di crescita dell’Italia, che ha saputo gestire le difficoltà di un contesto internazionale caratterizzato da un’estrema incertezza, da importanti strozzature delle catene globali del valore, da problemi legati alle forniture di gas (l’Italia è uno dei paesi più dipendenti dal gas russo), oltre che da questioni più strettamente geopolitiche conseguenti al conflitto russo-ucraino.
Nelle scorse settimane sia il Fondo Monetario Internazionale sia la Commissione Europea, che non sono mai stati molto morbidi col nostro Paese, hanno corretto le precedenti valutazioni sulla crescita del PIL italiano, innalzandole. In particolare, la Commissione Europea ha stimato una variazione del PIL dell’1,2% per il 2023 – andando anche oltre le previsioni del Governo pubblicate nel DEF di aprile – e migliorandole rispetto allo 0,6% di febbraio e, addirittura, allo 0,3% previsto in autunno.
I numeri di contabilità nazionale- è scritto nel position paper – descrivono un dato di fatto incontrovertibile: una crescita nell’ultimo biennio che ha più che compensato la caduta del 2020, un forte sostegno degli investimenti, non solo in costruzioni. Per meglio interpretare questi andamenti è necessaria una lettura integrale che unisca a fattori di natura congiunturale anche elementi più strutturali”.

Fondamentale scardinare falsi miti che tendono a screditare l’Italia agli occhi di molti investitori internazionali e limitano l’attrazione degli investimenti dipingendo un’immagine distorta dell’Italia
“Le leadership industriali e le caratteristiche uniche della nostra economia- spiega Race-  impongono di lavorare insieme come ‘sistema paese’ per scardinare certi falsi miti che tendono a screditare l’Italia agli occhi di molti investitori internazionali.
Una strategia di comunicazione efficace, precisa e capillare finalizzata a fare conoscere meglio l’Italia fuori dai confini nazionali, aiuterebbe a migliorare la reputazione e a render giustizia al nostro Paese.
Una campagna che accenda i riflettori sui punti di forza e che sia da sprone anche ad Invitalia per fare ancora di più rispetto a quanto fatto negli ultimi anni.
Qualcosa che vada al di là dei classici road show messi in campo negli anni dal Dipartimento del Tesoro del MEF per vendere il nostro debito pubblico.
Potrebbe essere realizzata dal Governo, in collaborazione con le associazioni di categoria come, tra le altre, Abi, Confindustria, Ance, Confcommercio, Coldiretti e Confagricoltura e le principali istituzioni finanziarie,  a partire da Intesa Sanpaolo, Unicredit e Generali.
Un’iniziativa di questo tipo, infine, contribuirebbe- conclude Race a portare in Italia nuovi investitori esteri che rappresentano una risorsa importante, in grado di rafforzare la qualità del tessuto produttivo e il posizionamento della nostra industria lungo le filiere globali internazionali”.

L’Italia dei tanti primati
“La manifattura italiana- spiega Race- occupa ancora la settima posizione al mondo per valore aggiunto, una posizione particolarmente elevata, tenuto conto delle dimensioni (sia in termini di territorio che di popolazione) rispetto alle più grandi economie globali. E fa bene Confindustria a rivendicarlo.
Inoltre, pochi sanno che il nostro sistema produttivo è terzo al mondo per diversificazione produttiva: sempre Confindustria ha calcolato che esportiamo 4728 prodotti, come la Germania e siamo indietro, di poco, solo al Regno Unito. Una maggiore diversificazione produttiva è il riflesso della capacità dei nostri imprenditori di rispondere a una domanda globale che varia rapidamente, di sfruttare le opportunità in termini di capitale umano e di competenze artigianali, di investire in impianti e macchinari che consentano di produrre beni anche molto diversi tra loro.
L’Italia, infatti, realizza prodotti finiti e componenti che spaziano da quelli più tecnologici (aerospazio, microelettronica) a quelli tradizionali del Made in Italy (alimentare, tessile, abbigliamento, mobili etc..).  ln termini di export, un altro punto di forza del Paese, l’Italia è tra i principali esportatori al mondo (con una quota dell’export pari al 30% del PIL), in seconda posizione per competitività dell’export, con eccellenze in svariati produzioni e leadership globali in nicchie di mercato. La nostra industria mostra un tasso d’investimento che è superiore a quello dei principali competitor europei, Germania inclusa. Ciò consente di produrre beni di più alta qualità e con contenuto tecnologico anche elevato.
L’Italia, infatti, non esporta solo prodotti “tradizionali”, come nella convinzione di molti osservatori internazionali. Per esempio, è il quinto Paese al mondo per valore delle esportazioni nel settore dell’aerospazio.
In un mondo che va verso una transizione ecologica- prosegue Race- dove i sistemi economici devono sempre più essere sostenibili dal punto di vista ambientale, l’Italia mostra una posizione di leadership: infatti, il nostro è il Paese con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani (79,4%), con un valore molto più alto rispetto alla media europea (48,6%) e a quello di Germania (69,1%), Francia (66,2%) e Spagna (48,7%). Secondo stime della fondazione Symbola, ciò consente di ridurre le emissioni annuali di circa 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e di 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2. L’industria manifatturiera italiana, grazie all’apporto di materie seconde provenienti dal recupero nazionale a cui si aggiungono materie seconde di importazione e quelle provenienti dal recupero interno, raggiunge un tasso di circolarità (ovvero il rapporto tra materie seconde da riciclo e totale delle materie – prime e seconde – impiegate) pari a circa il 50%.
Se si guarda all’aspetto culturale, il nostro Paese è primo al mondo per numero di siti “patrimonio dell’umanità”: su 1154 siti riconosciuti dall’UNESCO in 167 Paesi del mondo, ben 58 sono in Italia, seguono Cina (con 56), Germania (con 51), Francia e Spagna (entrambe con 49).
L’Italia è prima in Europa per prodotti agroalimentari e vitivinicoli registrati e protetti: con 842 denominazioni 581 DOP, 257 IGP, 4 STG. Seguono Francia (696), Spagna (344), Grecia (260) e Portogallo (182). I prodotti DOP e IGP contribuiscono al 21% dell’export del settore agroalimentare italiano, che nel 2021 ha realizzato il record storico nelle esportazioni per un valore vicino ai 52 miliardi (+11%).
Last but not least, l’Istat- spiega Race nel Position Paper del think tank- ha calcolato la ricchezza netta delle famiglie italiane e segnalato che nel 2021 valeva circa dieci mila miliardi di euro, vale a dire più di cinque volte il valore del Pil nazionale, e quasi nove volte il reddito disponibile. Un dato, quest’ultimo, che rende le famiglie italiane tra le più frugali al mondo: il rapporto tra ricchezza netta e reddito disponibile è più alto rispetto a quello osservato in Francia, in Canada, in Germania, nel Regno Unito e negli Stati Uniti e rappresenta un asset su cui potere fare leva nei momenti di crisi e perdita di potere d’acquisto, come quello attuale a causa dell’elevata inflazione”.