Sicurezza stradale: per il “cambio pneumatici” 
è importante affidarsi solo a gommisti autorizzati

Montare le giuste gomme in base ai diversi periodi dell’anno è importante non solo per evitare sanzioni, ma anche per migliorare la sicurezza stradale e ridurre i consumi di carburante. Dal 15 aprile, e con un mese di tolleranza, tutti gli automobilisti dovranno procedere al cambio pneumatici, passando da quelli invernali a quelli estivi. Un “rito” stagionale che invita a tenere alta l’attenzione sulla tematica della sicurezza stradale e sulla necessità quindi di far controllare periodicamente la propria vettura.

Da uno studio condotto dall’associazione americana dei produttori di manufatti in gomma (USTMA) risulta però che un un’automobilista su tre non sappia riconoscere quando gli pneumatici della propria vettura sono lisci, e dunque rappresentino un rischio per la sicurezza. Secondo i numeri raccolti, pare che il 40% degli intervistati compia solo una valutazione visiva della pressione del pneumatico, azione decisamente poco affidabile, mentre solo il 17% effettua un controllo corretto.

Di qui, la necessità per chi usa l’automobile di affidarsi ad un gommista autorizzato, che sappia indicare tempi e modi di manutenzione degli pneumatici. Non dimentichiamo che proprio le gomme sono l’unico elemento di contatto della nostra auto con l’asfalto, e di conseguenza richiedono la massima efficienza.

Confartigianato Imprese Cuneo, ha lanciato in questi giorni una campagna di sensibilizzazione riguardo alla sicurezza stradale, invitando gli automobilisti ad affidarsi solo ai gommisti autorizzati che possiedono la professionalità e la strumentazione adeguata per offrire un servizio a regola d’arte.

«Per guidare sicuri – sottolineano Michele Quaglia vicepresidente di Confartigianato Cuneo e rappresentante provinciale e regionale della categoria Autoriparatori e Valerio Chiera rappresentante provinciale dei Gommisti – è necessario affidare la manutenzione dell’auto a personale autorizzato, in grado di intervenire, quando necessario, con massima competenza. D’altra parte, la professionalità degli autoriparatori è stabilita dalla norma 122/92 che specifica i requisiti tecnici e le attrezzature da utilizzare per garantire un elevato grado di sicurezza. Nel caso delle gomme, la loro affidabilità deriva da alcuni parametri che devono essere regolarmente controllati. Si va dallo spessore del battistrada, alla pressione del gonfiaggio, alle eventuali irregolarità come tagli e abrasioni, che ne riducono la performance, impattando negativamente sulla sicurezza, sui consumi di carburante fino alle emissioni di anidride carbonica».




Bando Next Generation We: 197mila euro da compagnia San Paolo

Sono felice di annunciare che la Città di Torino – dichiara Carlotta Salerno, assessora titolare delle deleghe a Periferie, Rigenerazione urbana, Politiche giovanili e Scuola – ha vinto i fondi per le candidature presentate al bando Next Generation We di Compagnia di San Paolo.”

Si tratta di un finanziamento del valore di 197mila euro per potersi avvalere di un accompagnamento da parte di consulenti ed esperti nella gestione efficace ed efficiente delle opportunità di finanziamenti come il PNRR.

Gli uffici hanno fatto come sempre un ottimo lavoro. Vincere questo bando ci permetterà di spendere al meglio le risorse su territori che richiedono un importante intervento” prosegue Salerno.

I progetti vincitori riguardano uno studio di fattibilità – Mover la Movida, per la delocalizzazione della movida in città e due progetti rivolti specificatamente alle periferie: Hub Vallette e il Progetto di Territorio per Torino Nord, su Aurora e Barriera di Milano.

Mover la Movida prevede un mix di azioni materiali e immateriali di rigenerazione urbana, sviluppo economico, pianificazione di attività di intrattenimento giovanile e di sensibilizzazione, nonché il miglioramento dei servizi pubblici correlati. Hub Vallette propone un nuovo spazio di comunità aperto alla cittadinanza, accogliente, accessibile, generatore di incontri e processi di welfare di comunità e di innovazione sociale, mentre il Progetto di Territorio per Torino Nord si pone il macro-obiettivo di migliorare la vivibilità nelle aree ‘bersaglio’, rafforzando le reti e i servizi di prossimità (economici, sociali, aggregativi e culturali), favorendo percorsi di inclusione sociale e lavorativa in particolare per i giovani.

Lavoreremo con le Circoscrizioni e tutti gli attori dei territori, accoglieremo le sollecitazioni su questi progetti, che interessano così tanto la qualità della vita delle/dei torinesi” conclude l’assessora.




Idrogeno: Novara si candida per attuare la strategia regionale

Grazie a imprese di prim’ordine con importanti progetti di sviluppo, a una filiera strategica ad alto valore aggiunto e a una forte intensità di know-how, Novara e il suo territorio hanno tutti i requisiti per candidarsi a ospitare una delle future “Hydrogen Valley” della Regione Piemonte.

È quanto emerso dal convegno “La politica di sviluppo dell’idrogeno in Piemonte: i piani strategici della Regione, dei grandi fornitori di energia e delle aziende del territorio”, organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) il 23 marzo 2022 all’Università del Piemonte Orientale (Upo). «Anche nelle province di Novara e di Vercelli – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – si stanno facendo innovazioni radicali su questo tema, con imprese importanti che sono già collocate operativamente lungo la catena del valore. Il nostro impegno e il nostro sostegno per favorire gli sviluppi di questo sempre più rilevante vettore energetico sono totali».

Dopo i saluti del Rettore dell’Upo, Gian Carlo Avanzi, il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, ha definito «un nostro obiettivo il riuscire a produrre a Novara un combustibile che abbia rendimenti importanti per l’industria. Grazie al Pnrr, Novara vuole raggiungere una maggiore forza anche dal punto di vista della sostenibilità: stiamo infatti mettendo a punto una sorta di “piano regolatore” per la sostenibilità ambientale e vogliamo raggiungere la neutralità climatica prima degli obiettivi del 2030». L’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Matteo Marnati, ha poi spiegato che il Piemonte è una tra le prime regioni italiane ad aver sostenuto la creazione della filiera dell’idrogeno e aver messo a punto una strategia ad hoc. «Siamo passati – ha detto – da un’idea nel cassetto a un sogno, e dal sogno a un’opportunità che diventerà ricchezza per il territorio, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Il Piemonte punta deciso, e accelera, sull’idrogeno, con l’obiettivo di far diventare la Regione il referente europeo. Tre gli assi portanti della nostra strategia: produzione di idrogeno verde, distribuzione e usi finali, dallo stoccaggio alla mobilità ferroviaria (con la recente segnalazione al Ministero dei trasporti della Novara-Biella come tratta da alimentare a idrogeno, Ndr). I tempi sono maturi, l’ecosistema industriale c’è, anzi: il Piemonte oggi è leader nel comparto delle aziende manifatturiere. Ora bisogna partire, insieme alla ricerca e all’università, e creare un’economia di scala che ci possa portare anche all’indipendenza energetica».

La strategia regionale per l’idrogeno e le prime azioni a supporto della sua attuazione sono state oggetto, per la prima volta in un incontro pubblico, delle relazioni di Stefania Crotta e di Giuliana Fenu, rispettivamente direttore Ambiente, Energia e Territorio e direttore Competitività della Regione Piemonte. La strategia intende valorizzare le competenze qualificando il Piemonte come area di eccellenza per lo sviluppo delle tecnologie dell’idrogeno e supportando le filiere industriali; sostenere l’introduzione del vettore idrogeno nel sistema energetico, industriale e dei trasporti, sia per contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione sia come occasione di miglioramento di competitività del territorio; attrarre investimenti e finanziamenti nazionali ed europei e favorire la partecipazione ai network nazionali e internazionali dell’idrogeno. Tra le sue prime indicazioni attuative, in vista della sua approvazione, entro giugno 2022, sono previste l’attrazione di fondi del Pnrr (con un approccio integrato per massimizzare le opportunità delle diverse misure, tra cui quella finalizzata alla produzione e uso di idrogeno elettrolitico nell’industria e nel trasporto locale a partire da fonti di energia rinnovabile utilizzando aree dismesse già collegate alla rete elettrica, che sono in fase di mappatura) e la creazione di un “Team Idrogeno” intersettoriale. Davide Damosso, direttore di Environment Park Spa, attiva da oltre 20 anni sui temi dell’innovazione ambientale e della sostenibilità, ha sottolineato come il Piemonte sia dotato «di un ecosistema di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico completo e connesso alle reti europee, in grado di competere sul piano della ricerca e assistere le imprese nella loro crescita competitiva, e un sistema di imprese manifatturiere attive nel campo dell’idrogeno, concentrate in tre filiere, già in grado di produrre sistemi e componenti per i mercati internazionali».

Sono poi seguite due tavole rotonde. Alla prima, con le aziende del territorio che stanno già investendo nella filiera dell’idrogeno, hanno preso parte Marco Sciamanna, Senior Director e Site General Manager della Memc Electronics Materials Spa, Julien Nyst, General Manager Giacomini Benelux e responsabile sviluppo idrogeno della Giacomini Spa, e Marco Tartaglino, Development Manager della Baglioni Spa. «Con l’ampliamento della produzione previsto nel 2023 – ha spiegato Sciamanna – contiamo di passare dalle attuali 130 alle 210 tonnellate annue di consumo di idrogeno. Una produzione “in loco” sarebbe per noi assolutamente strategica: prima di tutto da un punto di vista etico, perché sono appassionato di montagna e padre di due figli che vorrei potessero vedere ancora i ghiacciai nei prossimi decenni, ma anche da un punto di vista economico, perché come General Manager so che l’impatto zero per le emissioni di CO2 sta diventando un requisito di business molto importante già nel breve termine e che chi non si adeguerà perderà quote di mercato». Nyst, ricordando che Giacomini aveva presentato la prima caldaia a idrogeno già in occasione ai giochi olimpici di Torino 2006, ha descritto le enormi potenzialità di questo mercato nei prossimi anni, soprattutto per la sostituzione degli impianti esistenti. «Giacomini – ha precisato – produce da sempre sul suo territorio di appartenenza ed è disponibile a fare networking per trovare i partner più adeguati allo sviluppo di progetti innovativi». Tartaglino, sottolineando il know-how consolidato della partecipata Astra Refrigeranti, ha illustrato le prospettive di sviluppo con la produzione dei grandi silos di stoccaggio e l’attenzione alle certificazioni di prodotto sempre più richieste dai grandi clienti internazionali. «Siamo un gruppo multinazionale – ha concluso – ma a Novara abbiamo qualità, ingegneria e direzione, anche se fatichiamo a trovare personale specializzato, come i saldatori con esperienza. Se ci saranno sviluppi saranno comunque su questo territorio».

Alla seconda tavola rotonda, dedicata alle future politiche per l’idrogeno dei grandi fornitori di energia, hanno partecipato Marco Falcone, direttore Relazioni esterne e istituzionali di Esso Italiana Srl, Lorenzo Ducci, responsabile Hydrogen Commercial Office di Enel Green Power Spa, Andrea Pisano, Head of Hydrogen Initiatives di Eni Spa, Enrico Pochettino, direttore Innovazione di Iren Spa, Cecilia Gatti, Regulatory & Institutional Affairs Director di Axpo Italia Spa e Gabriele Lucchesi, direttore Idrogeno di Edison Spa. Tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza dell’idrogeno come vettore energetico di decarbonizzazione ed evidenziato la necessità del networking per cogliere le opportunità delle scelte strategiche a livello nazionale.

 




Le iniziative della Camera di commercio di Torino per l’orientamento al lavoro verso la sostenibilità

Le iniziative della Camera di commercio di Torino per l’orientamento al lavoro verso la sostenibilità. La Settimana del Lavoro si conclude sabato 26 marzo, programma
ore 10.00-13.00
Polo del ‘900, Via del Carmine 14 + diretta YouTube
Nel corso dell’evento verranno presentati alcuni risultati del Sistema Informativo Excelsior che, con riferimento al tema della ecosostenibilità, evidenziano come da parte delle imprese vi sia una crescente richiesta di competenze green che riguarda in maniera trasversale molte professioni.
Verrà portata come esperienza di progetto per l’orientamento al lavoro verso la sostenibilità, realizzata insieme a più stakeholder istituzionali del territorio, quella del “Laboratorio Abitare Sostenibile, Sicuro, Smart con attenzione agli aspetti sanitari”. L’iniziativa da alcuni anni coinvolge Istituti di Istruzione secondaria di II grado del torinese, anche con l’obiettivo di qualificare le competenze in materia di sviluppo sostenibile, green e circular economy.
Tali attività rientrano tra quelle che la Camera di commercio di Torino svolge nell’ambito dell’Orientamento al Lavoro e alle Professioni e del progetto Bottega dell’Orientamento, che verrà illustrato nel corso dell’evento.
Intervengono
Barbara Barazza, Responsabile Settore Studi, Statistica e orientamento al lavoro e alle professioni, Camera di commercio di Torino
Guido Cerrato, Dirigente Area Sviluppo del territorio e Regolazione del mercato, Camera di commercio di Torino
Rosella Seren Rosso, I.I.S. Erasmo da Rotterdam, referente del progetto Abitare Sostenibile, Sicuro, Smart con attenzione agli aspetti sanitari – LAS 4
Andrea Talaia, Vice Presidente del Comitato Abitare Sostenibile, Sicuro, Smart con attenzione agli aspetti sanitari – LAS 4
ore 21.00-22.30
Polo del ‘900, Via del Carmine 14
Blue Revolution. L’economia ai tempi dell’usa e getta
One man show che unisce tre storie –  i tempi dell’economia dell’usa e getta, il dramma dell’inquinamento da plastica dei mari e la vicenda del giovane imprenditore Tom Szaky – per proporre una nuova visione del rapporto tra produzione, consumo e ambiente.



Profughi Ucraini: in Piemonte sono 5.200

Come il presidente Cirio, in qualità di Commissario delegato alla gestione dell’emergenza, intende organizzare l’accoglienza dei profughi ucraini ospitati in strutture private? Questa l’interrogazione che il vice presidente Daniele Valle (Pd) ha rivolto all’assessore alla gestione profughi ucraini Marco Gabusi nell’ambito dei question time.

“Sono circa 5.200 i rifugiati ucraini accolti al momento in Piemonte – ha esordito l’assessore Marco Gabusi – Per affrontarne tempestivamente gli sviluppi abbiamo costituito il Comitato regionale per l’emergenza profughi, tramite il quale abbiamo attivate tutte le possibilità di accoglienza: i CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), il  SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), strutture della Protezione Civile e privati. Per questi ultimi la Regione Piemonte ha aperto una manifestazione di interesse per la formazione di un elenco di persone e famiglie disposte a fornire ospitalità temporanea a chi ha abbandonato le zone di guerra. Al 16 marzo avevano già risposto più di 4.000 persone.

I minori provenienti dall’Ucraina che giungono sul territorio piemontese senza essere accompagnati da uno dei genitori – ha poi aggiunto Gabusi –  sono da considerarsi a tutti gli effetti minori stranieri non accompagnati  e dovranno essere immediatamente accolti in un luogo sicuro (una struttura residenziale, casa famiglia o altra collocazione adeguata, possibilmente, avendo particolare attenzione nel non separarli e segnalati alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta, che avvierà il regolare percorso presso per la nomina tempestiva di un tutore volontario o per la nomina a tutore di un familiare”.

“Il numero dei profughi è destinato a crescere con il passare dei giorni – ha replicato il vice presidente del Daniele Valle (Pd) – A oggi non esistono linee guida regionali, pertanto consorzi socio assistenziali e sindaci devono arrangiarsi nel gestire situazioni complicate senza coordinamento alcuno. Né è chiaro se e da chi verranno coperti gli extra-costi che Comuni ed enti socio assistenziali stanno già affrontando per prendersi carico dei rifugiati. Le modalità organizzative fin qui messe in campo non sono sufficienti. I nostri amministratori locali ancora una volta stanno dando prova di grande generosità, ma non possono certo affidarsi all’abituale arte di arrangiarsi”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Domenico Rossi (Pd) su Quale progetto per il Poliambulatorio e la Casa di Comunità di Oleggio; di Monica Canalis (Pd) su Attendiamo la fine del mandato per procedere con la nomina del Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza?; di Francesca Frediani (M4O) su Aggiornamento situazione Consultori Valle di Susa e effettivo accesso alle procedure per l’interruzione della gravidanza; di Silvio Magliano (Moderati) sul Caro Carburante, a rischio trasporti sanitari e sociali. Cosa intende fare in merito questa Giunta? ; di Marco Grimaldi (Luv) su progetto di co-inceneritore nel comune di Frossasco.




“La guerra accelera una crisi già in corso”. Il presidente di Cnvv lancia l’allarme

«Chi pensa che la produzione industriale stia rallentando per colpa della guerra sbaglia: la guerra è solo un acceleratore drammatico, con costi di vite umane inimmaginabili, di una controtendenza in corso da tempo. Senza interventi immediati – avverte il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), Gianni Filippa – le imprese vanno verso la paralisi».

«Quello che ci preoccupa – prosegue Filippa – è la mancata percezione, da parte di molti, della nuova crisi economica che potremmo dover affrontare tra qualche mese: aumento delle aziende in cassa integrazione, attività dell’indotto quasi completamente ferme, meno redditi disponibili; l’incremento delle spese fisse legate ai maggiori costi energetici comporterà anche una riduzione dei consumi e una minore propensione a spendere da parte delle famiglie».
«Fin dall’autunno scorso – spiega il presidente di Cnvv – Confindustria segnalava il rallentamento delle attività economiche dopo il rimbalzo post-pandemia, sollecitando provvedimenti necessari per sostenere la produzione nel lungo periodo, perché solo con una crescita costante e duratura si potrà far fronte all’enorme debito pubblico del nostro Paese. Ora rischiamo di andare incontro a una recessione accompagnata da inflazione, che è quanto di peggio ci possa capitare senza interventi strutturali.
Le nostre aziende sono ostaggio di strozzature nella fornitura di materie prime, con rincari generalizzati e fuori controllo, e di prezzi energetici alle stelle. Non è bello ricordare che nel maggio 2020, quando Confindustria chiese al Governo di allora quale fosse il nuovo piano energetico la risposta fu che “non ne avevamo bisogno”… Le imprese, in modo particolare quelle energivore, stanno ora rallentando o bloccando la produzione, con gravi ripercussioni su tutte le filiere».

«Come Confindustria – conclude Filippa – chiediamo misure strutturali in ambito energetico, come un tetto al prezzo del gas, meglio se a livello Europeo, che rispecchi il costo all’origine e sia frutto di contratti a medio/lungo termine anziché della speculazione, che comporta grande volatilità anche in una sola giornata, e un prezzo dell’elettricità che non sia fissato in base all’impianto meno performante. Molte nostre imprese stanno subendo la concorrenza da altri Paesi che hanno costi dell’energia decisamente inferiori, e non parlo solo degli Stati Uniti o dell’Oriente ma anche della Francia.

Per quanto riguarda il carburante, invece, ricordo che in nessun altro Paese europeo accise e Iva sono pari al 123% del costo finale. Per dare un segnale positivo al nostro sistema produttivo si dovrebbe potenziare “Industria 4.0”, aumentare il credito di imposta per ricerca e sviluppo e ridurre il cuneo fiscale; serve anche un riordino della tassazione, con l’abolizione dell’Irap e un’Ires fissa al 15%, con un’addizionale del 9% per chi preferisce distribuire gli utili rispetto a chi li reinveste in azienda. Ricordo che durante la pandemia il sistema produttivo ha letteralmente “sostenuto” il nostro Paese, raggiungendo nel 2021 livelli record di export. Anche negli ultimi mesi siamo riusciti a non trasferire sui consumatori il notevole aumento dei costi che abbiamo dovuto sopportare, ma non possiamo più continuare così…».



“Coltiviamo nei giovani il seme della legalità”

“La mafia esiste e va combattuta. È doveroso ricordare in questa giornata le tante vittime che si sono sacrificate per sconfiggere quel nemico subdolo e talvolta invisibile, presente nella nostra società, in grado di creare continue zone d’ombra.

Oggi commemoriamo gli uomini e le donne che hanno creduto nella giustizia, che si sono opposti alla prepotenza della criminalità, lasciandoci in eredità quei principi che sono essenziali per una giusta convivenza civile”, così ha affermato Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si celebra il 21 marzo.

Richiamando “Terra mia – Coltura/Cultura” il titolo di quest’anno della manifestazione organizzata dall’associazione Libera e da Avviso Pubblico, Allasia ha affermato che “le istituzioni hanno l’importante compito di continuare a coltivare nelle nuove generazioni il seme della legalità, con iniziative ed attività che facciano crescere soprattutto nelle scuole il senso di responsabilità ed integrità morale, affinché nessuna vittima delle mafie sia morta invano”.




Confindustria Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto bocciano il Decreto Energia

I Presidenti Francesco Buzzella (Confindustria Lombardia), Enrico Carraro (Confindustria Veneto), Pietro Ferrari (Confindustria Emilia-Romagna) e Marco Gay (Confindustria Piemonte) a seguito delle misure approvate dal Consiglio dei Ministri per arginare il caro energia, esprimono profonda insoddisfazione e preoccupazione.
Pur nella consapevolezza che l’intero sistema industriale italiano è a rischio paralisi tra aumenti delle materie prime, difficoltà di approvvigionamento delle forniture e costo dell’energia, nel decreto manca la determinazione di cui c’è assoluto bisogno in periodi eccezionali come quelli che stiamo vivendo.
Tra le imprese del Nord c’è fortissima preoccupazione: occorre intervenire immediatamente, con ogni misura possibile e sostenibile, per compensare l’aumento dei costi dell’energia – anche attraverso un price-cap/tetto sui prezzi – e gli effetti delle sanzioni legate alla guerra per i settori o le imprese direttamente colpite. L’Italia e la sua industria stanno pagando il prezzo più alto d’Europa.
La trasparenza del mercato energetico deve poter permettere di legare al costo delle forniture il prezzo al cliente, non ai valori oscillatori delle speculazioni quotidiane. Anche il sistema fiscale che grava sui prodotti energetici va reso lineare, chiaro e trasparente. Non è possibile che le imposte raddoppino il costo del carburante e siano la sommatoria di accise accumulate nei decenni senza più alcun riferimento alla situazione attuale. Perché non prendere esempio dal Portogallo dove il governo ha chiesto alla UE la riduzione dell’aliquota IVA dal 23% al 13%?
La scelta di intervenire con “sconti” e ristori temporanei limitati nel tempo e negli impatti, poi, è in contrasto con le previsioni, anche quelle meno pessimistiche, di alti livelli dei prezzi sui mercati energetici prolungati nel tempo.
Sono poi irricevibili, causa insostenibilità, le ipotesi o gli scenari di riduzione “teorici” dei consumi energetici dell’industria. Le strategie europee, a partire dal Fitfor55, costruite e calate dall’alto, vanno riviste in una logica di transizione “sostenibile”, non di obiettivi astratti irraggiungibili per tutti i settori industriali, dalle plastiche all’auto. La transizione va discussa, condivisa e programmata insieme all’industria. Visto il diverso impatto del costo dell’energia nei vari Paesi europei le imprese italiane sono quelle la cui competitività è maggiormente a rischio.
Il Paese deve definire rapidamente un vero e proprio Piano Energetico nazionale che preveda un nuovo mix di forniture e fonti. Occorre accelerare la realizzazione degli impianti di rinnovabili sbloccando, nell’interesse nazionale, gli iter autorizzativi, oggi di fatto bloccati in molti ambiti ed aree. Contemporaneamente è indispensabile accelerare l’aumento del prelievo nazionale di gas, anche con nuove esplorazioni, e riattivare gli investimenti previsti sui rigassificatori.
Il PNRR può essere parzialmente rivisto e rimodulato in funzione della necessità di sostenere gli investimenti in campo energetico, mentre con maggiore decisione devono essere riprese le riforme timidamente approcciate in questi mesi: prima di tutte quella del fisco, intervenendo strutturalmente sul cuneo fiscale. Gli effetti dell’inflazione sui salari rischiano di essere ulteriormente “deprimenti” per l’economia e per le imprese italiane.



Personale, approvati sette bandi per 330 nuove assunzioni

La Giunta regionale ha approvato sette bandi per l’assunzione di 330 nuovi dipendenti. Lo ha annunciato l’assessore al personale Chiara Caucino oggi in prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

L’assessore ha precisato che sul bilancio di previsione 2022-2024, in discussione in Commissione, sui temi del personale e delle pari opportunità non ci sono scostamenti significativi di risorse rispetto al recente passato.

A una domanda di Francesca Frediani (M4o), l’assessore Caucino ha detto che tra i temi in discussione con le organizzazioni sindacali c’è anche quello della conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare del personale.

In precedenza la Commissione aveva approvato a maggioranza il Ddl sull’adeguamento alla riforma nazionale dell’Irpef, che quindi approda domani nell’aula del Consiglio.




Missione 5 del Pnrr, il sindaco Lo Russo trasmette al Governo 45 proposte

Il Sindaco metropolitano Stefano Lo Russo ha trasmesso oggi al Governo il progetto per la riqualificazione del sistema bibliotecario della Città di Torino e i progetti di 45 Comuni del territorio metropolitano candidati a ricevere complessivamente risorse per oltre 233 milioni, messe a disposizione dalla Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dedicata ad inclusione e coesione sociale. L’ammissione dei progetti al finanziamento sarà definita entro il mese di giugno.

L’ipotesi di distribuzione delle risorse per oltre 120 milioni a sostegno dei 45 interventi progettuali sul territorio metropolitano suddivisi in 5 ambiti territoriali è stata elaborata dalla Commissione tecnica istituita dalla Città Metropolitana di Torino per definire la ricaduta delle risorse della Missione 5 del PNRR. Il lavoro della Commissione è stato presentato sabato scorso dal Sindaco metropolitano Stefano Lo Russo nell’auditorium della sede di corso Inghilterra, durante la cabina di regia istituzionale sul PNRR.

“I 120 milioni richiesti da 45 Comuni si aggiungono ai 113 riservati ai progetti della Città di Torino per la rete delle biblioteche comunali. – sottolinea il Sindaco metropolitano Lo Russo, rivendicando la volontà di coinvolgere il più possibile il territorio, anche a discapito del capoluogo – Siamo partiti da un semplice ragionamento: se ripartono il capoluogo e il territorio della Città Metropolitana di Torino riparte l’intero Piemonte”.

I capofila dei 5 ambiti territoriali metropolitani sono Carmagnola, Grugliasco, Ivrea, Pinerolo e la Valle di Susa. Nell’ambito territoriale con capofila Carmagnola sono stati ammessi i progetti presentati da 7 Comuni, che riceveranno risorse per 16 milioni di euro. Ai 18 Comuni dell’ambito il cui capofila è Grugliasco andranno 57 milioni. Sono 8 i Comuni dell’ambito di Pinerolo, a cui sono destinati fondi per 19 milioni, mentre 18 milioni e mezzo vanno agli 8 Comuni dell’ambito di Ivrea e 10 milioni ai 4 Comuni dell’ambito della Valle di Susa.

IL DETTAGLIO DEI PROGETTI PRESCELTI

Ambito Carmagnola

Cambiano: ristrutturazione edilizia, efficientamento energetico e abbattimento delle barriere architettoniche di un edificio di edilizia popolare di proprietà comunale da adibire a housing sociale e spazio di comunità. Importo ridefinito a carico del PNRR 1.015.000 euro

Carignano: rigenerazione edificio ex casa mandamentale: completamento intervento per la creazione di alloggi di emergenza abitativa. Importo 1.200.000 euro

Carmagnola: recupero e rifunzionalizzazione ad uso sociale della chiesa di San Filippo della biblioteca e di Palazzo Lomellini. Importo 6.235.000

Osasio: restauro edificio comunale in via Verrua finalizzato a residenze per anziani e relativi servizi annessi. Importo 1.150.000

Pino Torinese: riuso e rifunzionalizzazione degli edifici dell’area storica “ex Cottolengo”. Importo 2.100.000

Trofarello: restauro, ristrutturazione, ampliamento e riorganizzazione funzionale e compositiva del centro socio-culturale e della biblioteca Marzanati. Importo 2.900.000

Villastellone: centro socio ricreativo di piazza Libertà. Importo 1.400.000

Ambito Pinerolo

Pinerolo: riqualificazione immobile storico e piazza centrale per housing sociale. Importo 5.800.000

Villar Perosa: spazio di aggregazione. Importo 1.500.000

Piscina: riqualificazione due edifici: housing sociale e centro di aggregazione. Importo 1 milione di euro

Scalenghe: riqualificazione due edifici: housing e centro per progetti di prossimità sociale. Importo 1 milione di euro

Villafranca Piemonte: housing sociale. Importo 3.400.000

Torre Pellice: spazio di aggregazione. Importo 3.400.000

Roletto: housing sociale. Importo 1 milione di euro

Usseglio: rigenerazione ex casermette Guardia di Finanza per housing sociale. Importo 1.900.000

Ambito Ivrea

Castellamonte: recupero dell’ex ospedale per centro poli funzionale. Importo 3 milioni di euro

Cuorgnè: realizzazione di un polo innovativo di aggregazione sociale presso l’ex Collegio Salesiano. Importo 3 milioni

Borgiallo: riqualificazione Corte San Carlo in casa della comunità. Importo 700.000 euro

Feletto: ristrutturazione con riqualificazione degli immobili di proprietà comunale al fine di realizzare un centro anziani e un centro di aggregazione giovanile. Importo 900.000 euro

Ivrea: riqualificazione palazzo Giusiana. Importo 8 milioni

Banchette: recupero funzionale del bocciodromo per la creazione di un nuovo centro sociale polivalente. Importo 530.000 euro

Strambino – San Giorgio: progetto di gestione dell’emergenza abitativa e housing sociale. Importo 1.500.000

Rivarolo: riqualificazione di Villa Vallero come sede della nuova biblioteca civica e del centro culturale. Importo 1.200.000

Ambito di Grugliasco

Alpignano: ristrutturazione Villa Govean. Importo 2.450.000

Grugliasco: rifunzionalizzazione ex edificio scolastico. Importo 2.421.107 euro

Chieri: recupero e rigenerazione dell’area dell’ex Cotonificio Tabasso. Importo 7.900.000

Moncalieri: ristrutturazione teatro civico Matteotti. Importo 3.442.594,12

Druento: interventi finalizzati alla riconversione e rigenerazione di immobili e spazi comunali per la coesione sociale e culturale. Importo 2.725.000

Collegno: rifunzionalizzazione della Certosa Reale. Importo 2.204.200 euro

Rivoli: rifunzionalizzazione e valorizzazione del complesso architettonico di palazzo Piozzo Di Rosignano. Importo 1.925.000

Pianezza: riqualificazione di Villa Blanchetti attraverso la realizzazione del teatro comunale e valorizzazione del Masso Gastaldi. Importo 2.450.000

Vinovo: recupero ex Ospizio del Cottolengo – Piccola Casa Della Divina Provvidenza. Importo 3.919.098

Venaria Reale: realizzazione di un hub per la cultura presso l’ex caserma Beleno. Importo 3.237.500

Chivasso: recupero e valorizzazione dell’ex teatro Cinecittà in piazza del Popolo. Importo 2.800.000

Rosta: realizzazione polo culturale e recupero strutture sportive a supporto dell’inclusione sociale e giovanile. Importo 1.802.500

Leinì: riconversione sede scuola secondaria di primo grado Carlo Casalegno per realizzazione di biblioteca, sale studio e spazio co-working. Importo 2.100.000

Settimo Torinese: valorizzazione dell’area del complesso scolastico Martiri della Libertà. Importo 7.900.000

Nichelino: riqualificazione parco urbano inclusivo di Via XXV Aprile, con strutture ludico-educative per famiglie. Importo 4.375.000

Borgaro Torinese: sistema diffuso di aggregazione sociale lungo l’asse est-ovest del concentrico sotteso dal viale Martiri della Libertà. Importo 1.785.000

Rivalta: restauro e rifunzionalizzazione del Castello degli Orsini. Importo 1.750.000

Beinasco: piazza Danilo Dolci, il nuovo centro della città, da vuoto urbano a spazio della comunità culturale e sociale. Importo 1.813.000

Ambito Unione Montana Valle di Susa

Avigliana: recupero funzionale e riqualificazione energetica edificio ex “Casa del Popolo” da destinarsi a nuove funzioni pubblico-sociali. Importo 3.900.000

Bussoleno: polo logistico Valle di Susa, intervento di rifunzionalizzazione ecosostenibile. Importo 4 milioni di euro

Giaveno: recupero funzionale edificio incompiuto per realizzazione social housing o residenza alla persona sita in via Beale. Importo 1.400.000

Exilles: recupero del centro incontri di piazza Europa, con interventi mirati al risparmio energetico. Il tutto finalizzato all’attivazione di servizi sociali e allo svolgimento di eventi, manifestazioni, mostre, incontri per associazioni, gruppi e cittadini di tutte le età. Importo 700.000 euro.