Disavanzo regionale: ridotte le quote annue da restituire al Mef

Nel 2022 sono 17 i milioni risparmiati, da 30 a 40 milioni l’anno dal 2023. Questo il risultato della nuova gestione del disavanzo regionale, così come disegnata dalla proposta di deliberazione licenziata oggi dalla prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

Il provvedimento, illustrato dall’assessore regionale Andrea Tronzano, concretizza la possibilità concessa dalla finanziaria nazionale di ridiscutere il tasso di interesse per la quota di disavanzo nei confronti del Ministero economia e finanza, a partire dal 2014. L’operazione riguarda circa 3,5 mld del disavanzo attuale, per i quali il tasso di interesse scende da circa il 4% all’ 1,673%. Tale riduzione, sui prossimi 30 anni, permette i risparmi sulla quota annua da restituire. “Era un nostro impegno preso l’anno scorso, siamo riusciti ad ottenerlo”, ha commentato l’assessore a margine della riunione.

La Commissione ha anche dato il via libera per l’aula alla legge di stabilità 2022: autorizza l’Agenzia della mobilità piemontese a stipulare il contratto decennale di servizio per il trasporto ferroviario regionale e locale ed estende l’applicazione della tariffa base della tassa automobilistica regionale ai noleggiatori di veicoli con un contratto a lungo termine. Relatore di maggioranza del provvedimento è Federico Perugini (Lega), relatori di minoranza sono Raffaele Gallo (Pd), Sean Sacco (M5s), Marco Grimaldi (Luv), Silvio Magliano (Moderati), Francesca Frediani (M4o).

La Commissione ha anche licenziato l’articolo 1 del bilancio di previsione 2022-24. In precedenza la discussione generale sul provvedimento aveva visto intervenire i consiglieri dell’opposizione.

Raffaele Gallo, Maurizio Marello, Monica Canalis, Alberto Avetta, Domenico Ravetti, Diego Sarno (Pd), Sean Sacco, Sarah Disabato e Ivano Martinetti (M5s), Silvio Magliano (Moderati), Marco Grimaldi (Luv) e Francesca Frediani (M4o) hanno criticato le riduzioni di spesa operate bel bilancio in numerosi settori: dagli extra Lea al diritto allo studio, dalle borse di studio universitarie ai trasferimenti alla città di Torino. Richieste di informazioni sono venute sulla copertura nel bilancio di circa 350-400 milioni in sanità, sulle risorse a disposizione per l’ospitalità ai profughi ucraini e sullo stallo di alcune leggi. Sono stati annunciati emendamenti correttivi.




Insediamenti produttivi nelle province di Novara e di Vercelli: da Cnvv uno strumento on line gratuito

Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) ha attivato uno strumento on line (webgis) che consente di individuare, attraverso una mappa interattiva, tutte le aree a destinazione produttiva e/o commerciale-terziaria che sono disponibili negli strumenti urbanistici dei Comuni delle sue province di riferimento.

Il webgis di Cnvv è accessibile a chiunque dalla home page del suo sito web e la pagina con le istruzioni per la sua consultazione  contiene anche un link per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di posa della fibra ottica a livello comunale.

Navigando sulla mappa del webgis di Cnvv, che è stato completamente realizzato con software open source, si può affinare la ricerca in base a filtri che consentono di individuare particolari caratteristiche dei siti di potenziale interesse (come, ad esempio, la destinazione d’uso, la superficie territoriale, la distanza da un casello autostradale, il Comune di appartenenza, ecc.).

Cliccando sul perimetro di ogni sito si apre una scheda di dettaglio con i suoi principali parametri urbanistici (area, altezza massima, rapporto di copertura, modalità di attuazione, urbanizzazioni e servizi presenti, acquedotto, fognatura e reti di smaltimento reflui, rete gas metano, rete elettrica, viabilità di servizio, destinazione d’uso nel PRG, distanza dall’autostrada). Il webgis consente, tra l’altro, di salvare i dati in un file pdf o di immagine che contiene, nella prima pagina, la mappa e, nella seconda pagina, la scheda di dettaglio di ogni area analizzata.

«Siamo orgogliosi – dichiara il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – di poter mettere questo importante strumento di marketing territoriale a disposizione di tutte le aziende interessate a investire sui nostri territori e sulle loro comunità e auspichiamo che venga valorizzato più possibile dagli Enti, le Istituzioni e gli altri nostri stakeholder».

 




A Villanova Solaro premiate le imprese di Confartigianato

Il contesto era spettacolare, il castello dei Solaro, un maniero “fortezza” del 1200, l’appuntamento di quelli prestigiosi, nei quali, tra commozione e confronto, emergono chiari valore artigiano e senso di appartenenza.

Il premio Fedeltà Associativa di Confartigianato – zona di Saluzzo si è svolto domenica 3 aprile a Villanova Solaro con una folta partecipazione di autorità e rappresentanti del mondo imprenditoriale cuneese.

Dopo gli interventi introduttivi di Daniela Minetti presidente della zona di Saluzzo di Confartigianato e di Luca Crosetto presidente di Confartigianato Cuneo, e i saluti dei senatori Marco Perosino e Mino Taricco, del consigliere regionale Paolo Demarchi, si è tenuta una tavola rotonda su “Sostenibilità e transizione consapevole”, alla quale hanno partecipato Gianna Gancia parlamentare europea, Domenico Massimino vice presidente nazionale di Confartigianato, Michele Quaglia vice presidente territoriale di Confartigianato Cuneo e Silvio Barbero vice presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Tra i temi trattati, la sostenibilità declinata nei vari ambiti, ambientale, economico e sociale, i nuovi percorsi della transizione energetica alla luce del turbolento contesto mondiale, la sostenibilità creditizia finalizzata al sostegno delle imprese.

A seguire, sono stati consegnati i riconoscimenti a 34 imprese associate a Confartigianato – zona di Saluzzo per i 60, 50, 45, 35 anni di fedeltà Associativa.

«È un appuntamento importante – ha dichiarato Daniela Minetti, presidente di Confartigianato Cuneo – Zona di Saluzzo – che ad ogni edizione sottolinea l’operosità e la capacità dei nostri artigiani. E’ stato anche un’occasione per confrontarsi su tematiche più che mai attuali, quali la sostenibilità ambientale e la transizione energetica. Il sistema produttivo del nostro Paese, che si fonda prevalentemente sulle piccole e medie imprese, ha oggi bisogno di un orientamento chiaro su cui indirizzare i propri progetti di sviluppo. Non dimentichiamo, inoltre, che questo evento ha rappresentato anche un piacevole momento di convivialità, dopo le ristrettezze sociali dovute al Covid, e un gesto di riconoscimento all’impegno dei nostri artigiani associati della zona di Saluzzo».

«L’iniziativa – aggiunge Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo – ha voluto innanzitutto rendere omaggio a imprenditrici e imprenditori che si riconoscono nei principi della Confartigianato, costituendo la base associativa di quella che è la seconda Associazione in Italia per numero di aderenti. Oggi, in particolare, abbiamo bisogno di sostenere le nostre imprese nel percorso verso una sostenibilità e una transizione consapevole. Vi è infine, il senso più profondo della “Fedeltà Associativa”: un ringraziamento verso queste imprese che, come baluardi di un’economia sana e vivace, sono un importante presidio del territorio, generando economie e relazioni, dando occupazione e contribuendo allo sviluppo del nostro tessuto sociale».

 

Hanno ricevuto il premio per la Fedeltà Associativa

60 Anni
Vassallo Giovanni Termica Sanitaria srl (Manta – Termoidraulici)

50 Anni
Zenone Alfredo e Becchio Marco & C. snc (Costigliole Saluzzo – Autotrasporti)
Geuna Riccardo (Barge – Barbiere)
Autoriparazioni di Rivoira Silvio e Decostanzi Valter srl (Saluzzo – Autoriparatori)

Oltre 45 Anni
F.lli Rostagno di Rostagno C. A. & G. snc (Saluzzo – Termoidraulici)
Vincenti Officine srl Projects & Prototypes (Revello – Officina Meccanica)
Vincenti Piergiorgio & C. snc (Revello – Officina Meccanica)
Gruniverpal srl (Piasco – Produzione Gru Semoventi)
La Cartotecnica di Bosco Alessandro & Reinaudo Ennio snc (Saluzzo – Produzione Packaging)
Audisio F.lli snc (Saluzzo – Restauro E Produzione Mobili)

45 Anni
Allemano Mirella & C. snc (Saluzzo – Antica Panetteria)

Oltre 35 Anni
Autoriparazioni di Rivoira Silvio e Decostanzi Valter srl (Saluzzo – Autoriparatori)
Tredesini Walter – già Tredesini Carlo (Manta – Impresa Di Pulizie)

35 Anni
Vottero Riccardo & C. snc (Bagnolo Piemonte – Lavorazione Marmi In Pietra Di Luserna)
Bolatti Massimo (Torre San Gorgio – Impresa Di Pulizie)
Dossetto Giuseppe Lavorazioni Pietre snc (Sanfront – Estrazione E Lavorazione Pietre)
S.G. Portoni di Sarzotti Chiara & C. sas (Scarnafigi – Automazione Cancelli)
Olivero & Avalle snc di Avalle Bruno & C. (Saluzzo – Impianti Elettrici)
Principiano Valter (Saluzzo – Autotrasporti)
Perrone F.lli di Perrone Paolo & C. snc (Bagnolo Piemonte – Lavorazione Marmi In Pietra Di Luserna)
Cortese Giuseppina (Carde’ – Antica Panetteria)
Anghilante Anselmo & C. snc (Costigliole Saluzzo – Officina Meccanica)
Canavese Silvano Impianti srl (Saluzzo – Impianti Di Rscaldamento)
Caseificio Vincenzo Quaglia srl (Scarnafigi – Produzione Formaggi)
Domenino Giuseppe snc (Barge – Lavorazione Porfidi E Pietre)
Morello Valerio (Manta – Costruzioni Edili)
Colomba Luciano & C. snc (Bagnolo Piemonte – Lavorazione Marmi In Pietra Di Luserna)
Vaira Roberto (Moretta – Impianti Elettrici)
Bianco Chinto Gabriele (Saluzzo – Idraulico)
Pellicceria Morero Dante sas (Saluzzo – Laboratorio Artigianale Pellicce)
Biei Ivo (Scarnafigi – Costruzioni Edili)
Massenz Anthony (Saluzzo – Acconciature Uomo/Donna)
Vetreria Peracchia Fratelli snc (Revello – Lavorazioni Artigianali In Vetro)
Pasticceria Almonte sas di Almonte Giovanni & C. (Saluzzo – Pasticceria Almonte)
Girello Danilo Vincenzo (Saluzzo – Acconciature Uomo/Donna)
Sibilla Ivo (Manta – Costruzioni Edili)

 




Incentivi: Filippa (presidente Cnvv), non togliete “Industria 4.0”

“Non togliete gli incentivi per Industria 4.0: si tratta del provvedimento che ha generato maggiore sviluppo negli ultimi anni, contribuendo a diffondere tecnologie e cultura dell’innovazione nelle imprese; per questo va rifinanziato”.
Lo ha detto il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), Gianni Filippa, intervenendo al convegno “Le priorità di sviluppo per le imprese”, organizzato questa mattina a Torino da Intesa Sanpaolo e Confindustria Piemonte. Intervenendo sul tema della transizione digitale, Filippa ha sottolineato come la velocità del cambiamento sia esponenziale: “i prodotti e i servizi del futuro – ha spiegato – saranno sempre più innovativi, intelligenti, connessi, personalizzati e ‘green’.
Transizione digitale e transizione verde sono sempre più sinergiche: si parla infatti di ‘twin revolution’ e dell’avvento di una manifattura sempre più umanocentrica, sostenibile e resiliente.
Grazie alla digitalizzazione avanzata, i dati e l’intelligenza artificiale possono aumentare la flessibilità della produzione e rendere le catene del valore più robuste; questo significa utilizzare sempre più una tecnologia che si adatti al lavoratore, piuttosto che il contrario, e usare la tecnologia al servizio di economia circolare e sostenibilità”.
“L’industria – ha concluso Filippa – sta cambiando e dovrà continuare a essere supportata in questo percorso, che è promettente ma complesso. Per questo è fondamentale anche lo sviluppo delle infrastrutture: ci servono strade e collegamenti internet efficienti, perché in molte zone manca ancora la banda larga e senza questi presupposti non potremo continuare a essere competitivi”.



CNA Piemonte, automotive – Stellantis: “Per un vero sviluppo, guardiamo a tutta la filiera”

“Non possiamo che cogliere positivamente l’auspicio che il Piemonte e Torino tornino a rivestire un ruolo di primo piano nel settore dell’automotive. Ricordiamo che una realtà su cinque della filiera appartiene alla microimpresa, e sei imprese su dieci dell’indotto sono Pmi.

La CNA Piemonte sta lavorando a fianco di tutti i decisori politici territoriali perché i fondi destinati al comparto siano distribuiti lungo tutta la filiera perché è importante che la ripartenza coinvolga tutto il territorio, proprio nella logica della filiera corta e delle ricadute positive per il Piemonte del futuro, degli imprenditori e dei dipendenti. La microimpresa è una componente fondamentale nel rapporto tra ricerca, università e innovazione. Così come siamo protagonisti della riconversione verde della mobilità dalla produzione alla manutenzione”, ha affermato il presidente della CNA Piemonte Bruno Scanferla.

“Chiediamo forte coinvolgimento e strumenti a misura di microimpresa per tutte le iniziative che possono portare a una vera innovazione e a un vero sviluppo della filiera. Ribadiamo la richiesta di far ricadere anche sulla microimpresa i fondi per lo sviluppo regionale Fesr, pari a 1,5 miliardi di euro, di cui un terzo circa per l’automotive. Possiamo svolgere un ruolo di primo piano nell’Academy così come in tutte le iniziative di ricerca, formazione, riconversione e reskilling per imprenditori e dipendenti”, ha aggiunto il segretario della CNA Piemonte Delio Zanzottera.

Un po’ di numeri

Per definire meglio il volume del settore della componentistica automotive, è opportuno fare riferimento all’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2021 e in particolare al capitolo sulla componentistica automotive italiana di Barbara Barazza e Alberta Coccimiglio (Camera di commercio di Torino, Italia).

La maggior parte delle imprese della componentistica automotive – scrivono gli autori – converge numericamente nelle regioni del Nord Ovest, dove opera quasi il 62% delle imprese e nel Nord Est (il 21%), mentre è ancora poco incidente la presenza di sedi d’impresa nel Centro Italia (il 7,8%) e nel Sud, isole comprese (il 9,4%).

Nel Nord Ovest, il Piemonte resta la regione più rappresentativa, con il 33,5% del totale italiano (737 imprese), benché nell’ultimo quinquennio la sua incidenza si sia ridotta di oltre due punti percentuale, mentre la Lombardia, che oggi conta oltre 600 imprese e rappresenta il 27,4% dell’universo della filiera, cinque anni prima rappresentava il 25,7% delle imprese della filiera. Nel Nord Est, l’Emilia Romagna ha mantenuto stabile la quota di imprese appartenenti alla componentistica, mentre il Veneto ha aumentato di poco il suo peso percentuale (era pari al 7,2% nel 2016).

A livello nazionale il 20% delle imprese delle imprese della componentistica a livello nazionale è rappresentata da microimprese, ma se si amplia il punto di osservazione, le imprese sotto i 50 addetti sono il 61% di tutto il settore.

Un altro dato interessante che emerge dall’osservazione dei dati nazionali rivela che le perdite in periodo pandemico hanno inciso in modo direttamente proporzionale alla dimensione. Ribaltando il ragionamento, quindi, le piccole imprese sono state quelle che hanno aumentato di più il fatturato nel 2020.

 

Cosa succede in Piemonte

Del resto questa regione continua ad essere il baricentro della produzione italiana di parti e componenti automotive: in Piemonte nel 2020 ha sede il 33,5% (737 unità) delle imprese censite nell’universo della componentistica (2.203) con una copresenza di fornitori specializzati e di competenze professionali necessarie a sostenere lo sviluppo della mobilità del futuro. Dai numeri complessivi della filiera piemontese, purtroppo, non si colgono ancora segnali di ripresa, complice anche il difficile anno appena concluso: la fotografia è quella di un indotto in forte decelerazione, dove si confermano le dinamiche già evidenziate nel 2019 amplificate dalla crisi sanitaria. Nel 2020 i fornitori piemontesi hanno fatturato 15,8mld di €, con un calo del 13,8% rispetto all’anno precedente, confermando il trend riscontrato anche a livello italiano dove, dopo anni di crescita, si assiste ad una diminuzione del giro d’affari generato dall’automotive.

Così scrivono Pierfrancesca Giardina e Annunziata Scocozza (Camera di commercio di Torino, Italia), nel capitolo su La filiera della componentistica in Piemonte dell’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2021.

Il loro lavoro si concentra sul territorio che quantitativamente raccoglie quasi oltre un terzo del settore della componentistica: una cifra che deriva da ragioni storiche molto radicate.

Continuando nell’analisi, i risultati fanno emergere una realtà fatta di imprese che sono attive nel mercato dell’automotive da sempre o comunque da più di cinque anni (il 97% a fronte dell’89% rilevato nel resto d’Italia) indice di una realtà produttiva consolidata.

Al di là di come si siano distribuite le perdite, anche il Piemonte ha subito un forte impatto dal periodo pandemico.

Le conseguenze economiche della pandemia non hanno tardato a produrre i propri effetti, aggravando la situazione già non positiva rilevata nel 2019 e restituendo un 2020 in cui le imprese rispondenti all’indagine dell’Osservatorio hanno manifestato evidenti segnali di sofferenza. Il fatturato, indicato in modo puntuale, quest’anno è risultato pari a 4,8mld di €, a fronte dei 5,7mld rilevati nel 2019 dallo stesso insieme di imprese, con una percentuale di ricavi direttamente ascrivibile al settore automotive del 76%.4 La difficoltà delle dichiaranti trova anche evidenza nel saldo tra le dichiarazioni di aumento e di diminuzione del fatturato che, nel 2020, si attesta a -75% (-58% nel resto d’Italia), in peggioramento rispetto al saldo 2019 (-35%) e a quello del 2018, anno in cui era, invece, positivo (+5%). Il segnale più allarmante proviene dalla percentuale di imprese che hanno dichiarato una diminuzione del fatturato superiore al 20% (il 33% dei rispondenti), quota che nei due anni precedenti era intorno al 10%. Raddoppiano nel triennio anche le imprese che registrano variazioni dei ricavi fra il -11% e il -20%, passando dal 13% al 26%, mentre più che raddoppiate sono quelle che denunciano cali fra il 6% e il 10%.

La nascita di Stellantis

Il maggior numero di imprese e quelle storicamente consolidate. Il Piemonte è legato a filo doppio all’automotive per la presenza di FIAT.

Quello piemontese è un territorio che storicamente ha fatto della componentistica un settore chiave dell’economia regionale e in cui, prima la presenza di FIAT e successivamente di FCA, ha permesso negli anni di costruire e fortificare una rete capillare di imprese dell’indotto, dove lo stretto contatto con il Costruttore ha giocato un ruolo fondamentale. La nascita del nuovo gruppo multinazionale rimescola gli equilibri che si sono raggiunti negli anni, coinvolgendo nuovi player e nuovi potenziali fornitori d’Oltralpe, entrambi fattori che hanno portato le imprese piemontesi ad essere più ‘prudenti’ verso l’operazione Stellantis rispetto alle altre regioni italiane, scrivono Pierfrancesca Giardina e Annunziata Scocozza (Camera di commercio di Torino, Italia), nel capitolo su La filiera della componentistica in Piemonte dell’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2021

Ma come ha impattato l’evoluzione del gruppo e la sua fusione con partner stranieri?

D’altro canto, anche nel 2020 le relazioni con FCA risultano più intense per il cluster regionale in confronto a quanto si evidenzia nel resto del territorio: il 78% dei rispondenti piemontesi ha dichiarato che parte del fatturato prodotto lo scorso anno proviene da rapporti diretti o indiretti con FCA, valore che nel resto d’Italia si ferma a 62,1%. Se si esamina nel dettaglio l’incidenza di FCA sul giro d’affari, il 27% delle imprese del Piemonte fattura oltre il 75% grazie al gruppo italo-americano, contro il 17,6% delle imprese di altre regioni italiane.

Nel 2020 i fornitori piemontesi hanno generato, grazie ai rapporti con FCA, il 43% del fatturato (il 29% nel resto d’Italia): si tratta di un valore in lieve crescita rispetto a quello evidenziato nel 2019, quando si attestava al 41%, e che conferma l’importanza che ha il player italo-americano nella filiera regionale.

In considerazione della nascita del nuovo Gruppo, per valutare un primo ipotetico impatto economico che Stellantis potrebbe avere sul territorio, quest’anno è stato chiesto ai rispondenti dell’Osservatorio di quantificare anche il volume d’affari generato grazie ai rapporti con PSA nel 2020: circa un quarto delle imprese piemontesi ha dichiarato di aver prodotto una parte del fatturato grazie rapporti diretti con la casa auto francese, o suoi fornitori, a fronte del 30,5% delle imprese nelle altre regioni italiane. In entrambi i casi si tratta prevalentemente di incidenze sul giro d’affari contenute (entro il 25%) che hanno contribuito in minima parte al fatturato generato nel 2020 dai rispondenti (il 4,3% per il Piemonte ed il 7,7% per il resto d’Italia).

La forte presenza di FCA nei rapporti con i fornitori locali, sommata ad un’incidenza – sebbene più contenuta – del player d’Oltralpe, nel 2020 avrebbe portato circa otto imprese piemontesi su dieci ad avere rapporti diretti o indiretti con il neo gruppo Stellantis e, tra queste, quasi un’impresa su due avrebbe generato almeno la metà del fatturato grazie al nuovo Costruttore.




Consiglio regionale: 4 milioni e mezzo per le aziende in crisi

Venticinque milioni e 700mila euro per le attività produttive, compreso l’artigianato, nel 2022, a cui va aggiunto il miliardo e mezzo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr): è quanto ha annunciato in Terza commissione l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano in occasione dell’esame – per l’espressione del parere consultivo – del Bilancio di previsione 2022-2024.

Lo stesso Tronzano ha poi anticipato lo stanziamento di 4 milioni e mezzo di euro per le imprese che vogliono acquisire le aziende in crisi, in maniera tale che si possano finanziare le domande che sinora erano state escluse per mancanza di fondi.

“Manteniamo tutti gli stanziamenti destinati agli artigiani rispetto al 2021, così come per l’editoria locale e per quanto riguarda i voucher per la partecipazione a eventi come ‘Restructura’ e  ‘Artigiano in Fiera’. Seppur in un bilancio difficile, pertanto, non abbiamo apportato tagli” ha spiegato l’assessore.

Per delucidazioni sono intervenuti Raffaele Gallo (Pd), Sean Sacco (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).

La commissione, presieduta da Claudio Leone, esaurito l’esame degli assessori per quanto riguarda le varie materie di competenza, ha espresso a maggioranza parere consultivo favorevole al Bilancio.




Al Piemonte 4 milioni di euro per le barriere architettoniche

Sarà di circa 150 mila euro il cofinanziamento regionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche in edifici privati, previsto nel bilancio di previsione 2022-2024. Risorse che andranno a sommarsi a quanto arriverà da parte dello Stato, permettendo cosi al Piemonte di disporre di oltre 4 milioni di euro totali. È quanto annunciato dall’assessore alle Politiche della casa Chiara Caucino, nel corso dei lavori della seconda Commissione, presieduta dal consigliere Mauro Fava.

Oltre 2,5 milioni di euro saranno invece destinati alla alle Aslo (le Agenzie Sociali per la Locazione) per favorire la mobilità abitativa; 90 mila euro saranno destinati per politiche di sostegno e accesso alla casa per genitori separati; 7 milioni e 200 mila euro andranno per l’assegnazione di alloggi sociali, 13 milioni di euro per il recupero di immobili di edilizia residenziale fino a 50 mila euro ad alloggio e circa 100 mila euro per le nuove funzionalità dei servizi informativi di welfare abitativo.

Su quest’ultima voce si è soffermata l’assessore Caucino specificando che “è allo studio con il Csi una nuova banca dati  sulla quale, settimanalmente, possano essere caricati e aggiornati i dati sugli immobili di edilizia residenziale pubblica da mettere a disposizione non solo delle Atc e dei Comuni, ma anche di tutti i soggetti interessati. Solo in quest’ultimo anno – ha proseguito Caucino – abbiamo riqualificato 161 alloggi e recuperato 276 abitazioni di edilizia residenziale pubblica”.

In programma invece nel pomeriggio, ha riferito Caucino, una riunione con tutte le organizzazioni sindacali e sul tema emergenza sfratti e caro bollette, per mettere in campo proposte di sostegno per tutte le famiglie che si trovano oggi in particolari condizioni di precarietà.

Diverse le richieste di approfondimento da parte dei consiglieri presenti.

Valter Marin (Lega), nel  ribadire quanto  il tema casa sia oggi  sentito, ha chiesto approfondimenti sulla spesa per il sostegno all’affitto anche rispetto ai bilanci precedenti.
Silvio Magliano (Moderati), tornando a parlare di  abbattimento delle barriere architettoniche, ha richiesto di avere contezza di quanti cittadini stiano chiedendo il rimborso per lavori di adeguamento per eliminare le  barriere architettoniche nelle loro case. Marco Grimaldi (Leu) si è soffermato invece sui fondi regionali per l’edilizia popolare  e sulle  risorse a disposizione per le piccole e grandi ristrutturazioni. Il consigliere Diego Sarno (Pd) ha domandato all’assessore dettagli sulla legge che regolamentava le coabitazioni solidali rispetto a assegnazione progetti speciali e se esista o meno un cronoprogramma degli interventi previsti dalle diverse ATC . Francesca Frediani (M4o) ha chiesto che venga messa a disposizione una mappatura degli alloggi destinati all’emergenza abitativa.




Sicurezza stradale: per il “cambio pneumatici” 
è importante affidarsi solo a gommisti autorizzati

Montare le giuste gomme in base ai diversi periodi dell’anno è importante non solo per evitare sanzioni, ma anche per migliorare la sicurezza stradale e ridurre i consumi di carburante. Dal 15 aprile, e con un mese di tolleranza, tutti gli automobilisti dovranno procedere al cambio pneumatici, passando da quelli invernali a quelli estivi. Un “rito” stagionale che invita a tenere alta l’attenzione sulla tematica della sicurezza stradale e sulla necessità quindi di far controllare periodicamente la propria vettura.

Da uno studio condotto dall’associazione americana dei produttori di manufatti in gomma (USTMA) risulta però che un un’automobilista su tre non sappia riconoscere quando gli pneumatici della propria vettura sono lisci, e dunque rappresentino un rischio per la sicurezza. Secondo i numeri raccolti, pare che il 40% degli intervistati compia solo una valutazione visiva della pressione del pneumatico, azione decisamente poco affidabile, mentre solo il 17% effettua un controllo corretto.

Di qui, la necessità per chi usa l’automobile di affidarsi ad un gommista autorizzato, che sappia indicare tempi e modi di manutenzione degli pneumatici. Non dimentichiamo che proprio le gomme sono l’unico elemento di contatto della nostra auto con l’asfalto, e di conseguenza richiedono la massima efficienza.

Confartigianato Imprese Cuneo, ha lanciato in questi giorni una campagna di sensibilizzazione riguardo alla sicurezza stradale, invitando gli automobilisti ad affidarsi solo ai gommisti autorizzati che possiedono la professionalità e la strumentazione adeguata per offrire un servizio a regola d’arte.

«Per guidare sicuri – sottolineano Michele Quaglia vicepresidente di Confartigianato Cuneo e rappresentante provinciale e regionale della categoria Autoriparatori e Valerio Chiera rappresentante provinciale dei Gommisti – è necessario affidare la manutenzione dell’auto a personale autorizzato, in grado di intervenire, quando necessario, con massima competenza. D’altra parte, la professionalità degli autoriparatori è stabilita dalla norma 122/92 che specifica i requisiti tecnici e le attrezzature da utilizzare per garantire un elevato grado di sicurezza. Nel caso delle gomme, la loro affidabilità deriva da alcuni parametri che devono essere regolarmente controllati. Si va dallo spessore del battistrada, alla pressione del gonfiaggio, alle eventuali irregolarità come tagli e abrasioni, che ne riducono la performance, impattando negativamente sulla sicurezza, sui consumi di carburante fino alle emissioni di anidride carbonica».




Bando Next Generation We: 197mila euro da compagnia San Paolo

Sono felice di annunciare che la Città di Torino – dichiara Carlotta Salerno, assessora titolare delle deleghe a Periferie, Rigenerazione urbana, Politiche giovanili e Scuola – ha vinto i fondi per le candidature presentate al bando Next Generation We di Compagnia di San Paolo.”

Si tratta di un finanziamento del valore di 197mila euro per potersi avvalere di un accompagnamento da parte di consulenti ed esperti nella gestione efficace ed efficiente delle opportunità di finanziamenti come il PNRR.

Gli uffici hanno fatto come sempre un ottimo lavoro. Vincere questo bando ci permetterà di spendere al meglio le risorse su territori che richiedono un importante intervento” prosegue Salerno.

I progetti vincitori riguardano uno studio di fattibilità – Mover la Movida, per la delocalizzazione della movida in città e due progetti rivolti specificatamente alle periferie: Hub Vallette e il Progetto di Territorio per Torino Nord, su Aurora e Barriera di Milano.

Mover la Movida prevede un mix di azioni materiali e immateriali di rigenerazione urbana, sviluppo economico, pianificazione di attività di intrattenimento giovanile e di sensibilizzazione, nonché il miglioramento dei servizi pubblici correlati. Hub Vallette propone un nuovo spazio di comunità aperto alla cittadinanza, accogliente, accessibile, generatore di incontri e processi di welfare di comunità e di innovazione sociale, mentre il Progetto di Territorio per Torino Nord si pone il macro-obiettivo di migliorare la vivibilità nelle aree ‘bersaglio’, rafforzando le reti e i servizi di prossimità (economici, sociali, aggregativi e culturali), favorendo percorsi di inclusione sociale e lavorativa in particolare per i giovani.

Lavoreremo con le Circoscrizioni e tutti gli attori dei territori, accoglieremo le sollecitazioni su questi progetti, che interessano così tanto la qualità della vita delle/dei torinesi” conclude l’assessora.




Idrogeno: Novara si candida per attuare la strategia regionale

Grazie a imprese di prim’ordine con importanti progetti di sviluppo, a una filiera strategica ad alto valore aggiunto e a una forte intensità di know-how, Novara e il suo territorio hanno tutti i requisiti per candidarsi a ospitare una delle future “Hydrogen Valley” della Regione Piemonte.

È quanto emerso dal convegno “La politica di sviluppo dell’idrogeno in Piemonte: i piani strategici della Regione, dei grandi fornitori di energia e delle aziende del territorio”, organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) il 23 marzo 2022 all’Università del Piemonte Orientale (Upo). «Anche nelle province di Novara e di Vercelli – spiega il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – si stanno facendo innovazioni radicali su questo tema, con imprese importanti che sono già collocate operativamente lungo la catena del valore. Il nostro impegno e il nostro sostegno per favorire gli sviluppi di questo sempre più rilevante vettore energetico sono totali».

Dopo i saluti del Rettore dell’Upo, Gian Carlo Avanzi, il sindaco di Novara, Alessandro Canelli, ha definito «un nostro obiettivo il riuscire a produrre a Novara un combustibile che abbia rendimenti importanti per l’industria. Grazie al Pnrr, Novara vuole raggiungere una maggiore forza anche dal punto di vista della sostenibilità: stiamo infatti mettendo a punto una sorta di “piano regolatore” per la sostenibilità ambientale e vogliamo raggiungere la neutralità climatica prima degli obiettivi del 2030». L’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Matteo Marnati, ha poi spiegato che il Piemonte è una tra le prime regioni italiane ad aver sostenuto la creazione della filiera dell’idrogeno e aver messo a punto una strategia ad hoc. «Siamo passati – ha detto – da un’idea nel cassetto a un sogno, e dal sogno a un’opportunità che diventerà ricchezza per il territorio, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Il Piemonte punta deciso, e accelera, sull’idrogeno, con l’obiettivo di far diventare la Regione il referente europeo. Tre gli assi portanti della nostra strategia: produzione di idrogeno verde, distribuzione e usi finali, dallo stoccaggio alla mobilità ferroviaria (con la recente segnalazione al Ministero dei trasporti della Novara-Biella come tratta da alimentare a idrogeno, Ndr). I tempi sono maturi, l’ecosistema industriale c’è, anzi: il Piemonte oggi è leader nel comparto delle aziende manifatturiere. Ora bisogna partire, insieme alla ricerca e all’università, e creare un’economia di scala che ci possa portare anche all’indipendenza energetica».

La strategia regionale per l’idrogeno e le prime azioni a supporto della sua attuazione sono state oggetto, per la prima volta in un incontro pubblico, delle relazioni di Stefania Crotta e di Giuliana Fenu, rispettivamente direttore Ambiente, Energia e Territorio e direttore Competitività della Regione Piemonte. La strategia intende valorizzare le competenze qualificando il Piemonte come area di eccellenza per lo sviluppo delle tecnologie dell’idrogeno e supportando le filiere industriali; sostenere l’introduzione del vettore idrogeno nel sistema energetico, industriale e dei trasporti, sia per contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione sia come occasione di miglioramento di competitività del territorio; attrarre investimenti e finanziamenti nazionali ed europei e favorire la partecipazione ai network nazionali e internazionali dell’idrogeno. Tra le sue prime indicazioni attuative, in vista della sua approvazione, entro giugno 2022, sono previste l’attrazione di fondi del Pnrr (con un approccio integrato per massimizzare le opportunità delle diverse misure, tra cui quella finalizzata alla produzione e uso di idrogeno elettrolitico nell’industria e nel trasporto locale a partire da fonti di energia rinnovabile utilizzando aree dismesse già collegate alla rete elettrica, che sono in fase di mappatura) e la creazione di un “Team Idrogeno” intersettoriale. Davide Damosso, direttore di Environment Park Spa, attiva da oltre 20 anni sui temi dell’innovazione ambientale e della sostenibilità, ha sottolineato come il Piemonte sia dotato «di un ecosistema di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico completo e connesso alle reti europee, in grado di competere sul piano della ricerca e assistere le imprese nella loro crescita competitiva, e un sistema di imprese manifatturiere attive nel campo dell’idrogeno, concentrate in tre filiere, già in grado di produrre sistemi e componenti per i mercati internazionali».

Sono poi seguite due tavole rotonde. Alla prima, con le aziende del territorio che stanno già investendo nella filiera dell’idrogeno, hanno preso parte Marco Sciamanna, Senior Director e Site General Manager della Memc Electronics Materials Spa, Julien Nyst, General Manager Giacomini Benelux e responsabile sviluppo idrogeno della Giacomini Spa, e Marco Tartaglino, Development Manager della Baglioni Spa. «Con l’ampliamento della produzione previsto nel 2023 – ha spiegato Sciamanna – contiamo di passare dalle attuali 130 alle 210 tonnellate annue di consumo di idrogeno. Una produzione “in loco” sarebbe per noi assolutamente strategica: prima di tutto da un punto di vista etico, perché sono appassionato di montagna e padre di due figli che vorrei potessero vedere ancora i ghiacciai nei prossimi decenni, ma anche da un punto di vista economico, perché come General Manager so che l’impatto zero per le emissioni di CO2 sta diventando un requisito di business molto importante già nel breve termine e che chi non si adeguerà perderà quote di mercato». Nyst, ricordando che Giacomini aveva presentato la prima caldaia a idrogeno già in occasione ai giochi olimpici di Torino 2006, ha descritto le enormi potenzialità di questo mercato nei prossimi anni, soprattutto per la sostituzione degli impianti esistenti. «Giacomini – ha precisato – produce da sempre sul suo territorio di appartenenza ed è disponibile a fare networking per trovare i partner più adeguati allo sviluppo di progetti innovativi». Tartaglino, sottolineando il know-how consolidato della partecipata Astra Refrigeranti, ha illustrato le prospettive di sviluppo con la produzione dei grandi silos di stoccaggio e l’attenzione alle certificazioni di prodotto sempre più richieste dai grandi clienti internazionali. «Siamo un gruppo multinazionale – ha concluso – ma a Novara abbiamo qualità, ingegneria e direzione, anche se fatichiamo a trovare personale specializzato, come i saldatori con esperienza. Se ci saranno sviluppi saranno comunque su questo territorio».

Alla seconda tavola rotonda, dedicata alle future politiche per l’idrogeno dei grandi fornitori di energia, hanno partecipato Marco Falcone, direttore Relazioni esterne e istituzionali di Esso Italiana Srl, Lorenzo Ducci, responsabile Hydrogen Commercial Office di Enel Green Power Spa, Andrea Pisano, Head of Hydrogen Initiatives di Eni Spa, Enrico Pochettino, direttore Innovazione di Iren Spa, Cecilia Gatti, Regulatory & Institutional Affairs Director di Axpo Italia Spa e Gabriele Lucchesi, direttore Idrogeno di Edison Spa. Tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza dell’idrogeno come vettore energetico di decarbonizzazione ed evidenziato la necessità del networking per cogliere le opportunità delle scelte strategiche a livello nazionale.