Covid-19, la crisi del Commercio

Tra i settori che stanno pagando le conseguenze del Covid-19, anche il commercio. In Terza commissione (presidente Claudio Leone), dove si stanno dibattendo gli strumenti per la ripartenza, si sono svolte le audizioni delle Associazioni di categoria, per prendere coscienza delle specifiche problematiche e cercare di capire se il Covid-19 possa essere l’occasione per ripensare un rilancio del commercio che era già in crisi prima del lockdown.

Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino, ha sottolineato come uno dei settori maggiormente toccati dalla crisi dovuta alla pandemia e all’emergenza sanitaria è quello dei bar e ristoranti. I soli dati riferiti alla città di Torino parlano di 7800 attività e 21 mila occupati. Posti di lavoro fortemente a rischio, con la situazione che si fa preoccupante a livello regionale e nazionale, con gli ultimi dati Istat che parlano di quasi il 60% delle imprese e circa 800mila posti di lavoro a rischio. In proporzione, a Torino sarebbero quindi 12mila gli addetti a rischiare.

“O si interviene subito o il settore della somministrazione è esposto al default” ha detto Banchieri, che ha poi chiesto l’estensione del Bonus Piemonte a tutte le categorie del commercio, per cui sarebbe opportuno rivedere i codici Ateco e i termini per la presentazione delle domande.

Confesercenti infine, si è soffermata sullo smartworking dei dipendenti pubblici, che svuotando gli uffici contribuisce alla sofferenza delle attività di somministrazione. Da qui la proposta di dirottare le somme risparmiate dalla mancata erogazione dei buoni pasto in azioni di sostegno al settore.

“Una conseguenza della chiusura di molti negozi e della preoccupazione per il contagio è stata la crescita dell’eCommerce”: è quanto ha puntualizzato Marco Gossa, direttore di Confcommercio Piemonte. Il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online è cresciuto, segnando un +162,1%. Il 77% delle aziende che vende online nei diversi settori ha acquisito nuovi clienti, a dimostrazione che la crisi ha portato diversi consumatori ad avvicinarsi per la prima volta agli acquisti online.

Per Confcommercio è importante la tutela del piccolo commercio, all’interno del quale il negozio di vicinato svolge un importante ruolo di socialità favorendo e sviluppando le relazioni. “Le regole che governano il commercio in Piemonte risalgono al 1999, nel frattempo sono sopraggiunti aggiornamenti per essere conformi anche alle normative europee. Rivedere e tutelare il piccolo commercio è una grande opportunità per la riqualificazione urbana dei nostri quartieri e dei nostri Comuni, contribuendo a migliorare le condizioni di vita” ha aggiunto Gossa.

Sono intervenuti con domande i consiglieri Valter Marin (Lega), Raffaele Gallo (Pd), Alberto Avetta (Pd), Sarah Disabato (M5s), Gianluca Gavazza (Lega) e Leone (Lega).




Bonus agli Oss, superare il blocco della Ragioneria

Sul bonus Covid destinato al personale del Servizio sanitario regionale occorre fare chiarezza e superare l’impasse tecnico interpretativo sollevato dalla Ragioneria dello Stato che, al momento, impedisce al Piemonte di stanziare, oltre ai 18 milioni di euro di risorse statali, i 36 milioni di fondi regionali”.

La questione è stata sollevata dal consigliere Pd Raffaele Gallo, nel corso di un’interrogazione a risposta immediata rivolta all’assessore Luigi Icardi – Nel corso del dibattito in aula sulla legge 12/2020 “Primi interventi di sostegno per contrastare l’emergenza da Covid-19”, l’Assessore Icardi aveva dichiarato che per poter erogare i fondi della Regione sarebbe occorsa una deroga da parte del Governo nazionale dal momento che la norma statale consentiva alle Regioni di stanziare soltanto una cifra pari a quella trasferita a livello statale.

Ho chiesto, pertanto all’Assessore se tale deroga sia stata chiesta e con quali modalità. La Regione ha il dovere di tutelare il personale sanitario impegnato in prima linea contro il Covid-19, riconoscere il giusto riconoscimento economico  a questa categoria è un atto di impegno doveroso”.

“La necessità di chiedere una deroga era stata superata dall’approvazione di un emendamento proposto dalla Conferenza delle Regioni – ha replicato Icardi, confermando che il Governo non ha impugnato la legge piemontese – “Surreale che una regione non possa decidere di assegnare un riconoscimento a chi per mesi è stato in trincea. Il problema ha coinvolto le amministrazioni regionali di tutta Italia, non solo il Piemonte. Se occorre, andremo personalmente dal ministro per gli affari regionali, poiché la beffa è reale. Se non vi sarà un intervento tecnico politico saremo impossibilitati ad erogare il bonus. L’interpretazione della Ragioneria dello Stato deve essere corretta al più presto e il governo è chiamato a risolvere la questione”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni dei consiglieri: Carlo Riva Vercellotti (Forza Italia) su quali azioni per le lunghe code ed attese al CUP di Vercelli; di  Alessandro Stecco (Lega) sulle gravi disfunzioni del servizio CUP e SOVRACUP nella provincia di Vercelli; di Domenico Rossi (Pd) sulle osservazioni masterplan 2020- 2035 Malpensa; di Silvio Magliano (Moderati); di Sean Sacco (M5S) sull’utilizzo e programmazione di risorse pubbliche dell’Asl Vco; di Sarah Disabato (M5S) sui tagli boschivi fuori stagione che compromettono le aree di nidificazione; di Marco Grimaldi (Luv) sulle questioni problematiche riguardo i servizi sanitari al cittadino; Ivano Martinetti (M5S) sul blocco circolazione delle Auto Storiche.




Salizzoni: “Fondi MES, quali i progetti immediatamente cantierabili in Piemonte?

I 37 miliardi che il Mes metterebbe a disposizione del nostro Paese per spese legate all’emergenza sanitaria rappresentano un’occasione importante per ridisegnare la sanità territoriale e per costruire nuovi ospedali e ammodernare strutture sanitarie inadeguate.

In caso di auspicabile attivazione del Mes da parte del nostro Paese, occorre anche in Piemonte farsi trovare pronti con un disegno complessivo degli interventi sull’edilizia sanitaria; avere un ordine di priorità degli interventi sia per urgenza sia per dimensioni e strategicità sul lungo periodo; avere progetti immediatamente cantierabili e approvare urgentemente quelli ultimabili in tempo utile in vista dei finanziamenti europei.

Per questo ho presentato un Question time per sapere dall’assessorato regionale alla Sanità se esiste un elenco di progetti cantierabili di edilizia sanitaria in Piemonte e di progetti approvabili in tempo utile, con relativi costi stimati ed eventuale ordine di priorità, in vista dei relativi finanziamenti europei”.

Lo dichiara il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro SALIZZONI, che ha presentato un Question time sui fondi Mes e l’edilizia sanitaria. “Ancora una volta voglio ribadire che la vera sfida è costruire ospedali, dotati di attrezzature di ultima generazione e dove si fa anche ricerca medica e tecnologica, cui affiancare una medicina di territorio capillare ed efficace.

Per il Parco della Salute siamo ancora alle bonifiche e al dialogo competitivo, dell’ospedale unico dell’AslTo5 si sono perse le tracce e si è tornato a discutere del sito; nel VCO si è abbandonato il progetto di Ornavasso. Non vorrei che l’emergenza del Covid-19 anziché progettare il futuro ci stia facendo tornare al passato, magari rattoppando qualche ospedale cadente”.

 




Mondovì, operativo il nuovo sportello della CCIAA

Una nuova sede ospita lo sportello decentrato dell’Ente camerale a Mondovì: il taglio del nastro è avvenuto questa mattina alla presenza del Sindaco Paolo Adriano e del Presidente della Camera di commercio Mauro Gola.

L’ufficio ha iniziato regolarmente la sua attività subito dopo l’inaugurazione ufficiale.

Ringrazio il Sindaco Paolo Adriano per la lungimiranza e l’attenzione – evidenzia il Presidente Mauro Golache hanno consentito di ripristinare il servizio, chiuso in seguito all’emergenza Covid. L’apertura di oggi rappresenta un passo avanti significativo perché permette di mantenere un presidio territoriale strategico per il Cebano – Monregalese, che sarebbe andato perduto in quanto le norme che dispongono la razionalizzazione della Pubblica Amministrazione e – nello specifico la riorganizzazione degli Enti camerali – hanno imposto l’obbligo di ridurre le sedi decentrate per diminuire i costi di gestione. Per superare l’impasse e continuare a garantire un servizio fondamentale per imprenditori, associazioni e professionisti, la Giunta camerale ha siglato una convenzione con il Comune che consente di non pesare con oneri aggiuntivi, come l’affitto dei locali, sulle casse dell’Ente grazie alla formula del comodato gratuito. Diversamente, gli utenti che non hanno ancora dimestichezza con i servizi telematici della Camera, avrebbero dovuto rivolgersi direttamente agli uffici centrali di Cuneo o a quelli di Alba”.

Mi fa molto piacere – ha dichiarato il Sindaco di Mondovì, Paolo Adriano, al momento del taglio del nastro – che la Camera di Commercio, punto di riferimento per tante imprese della zona, abbia mantenuto i propri sportelli in città, obiettivo per il quale, come Amministrazione comunale, abbiamo assicurato il massimo impegno, mettendo a disposizione i nuovi locali in via Gasometro. Mondovì, come molte realtà italiane, soffre della progressiva marginalizzazione dei territori di provincia, che, negli anni, hanno visto scomparire diversi servizi. L’inaugurazione di oggi va nel senso esattamente contrario, quello del mantenimento dei servizi, nella consapevolezza che il nuovo sportello potrà essere di aiuto alle tante imprese saldamente radicate nel Monregalese”.

All’inaugurazione hanno partecipato il past President Ferruccio Dardanello, che ha ripercorso dall’istituzione nel 1991 ad oggi la storia dello sportello camerale a Mondovì, il Segretario Generale f.f. Patrizia Mellano e i funzionari dell’Ente camerale.

 

 

 

 

 




Confagricoltura Piemonte: senza acqua non può esserci agricoltura

Confagricoltura sostiene da tempo che è necessario investire nella costruzione di invasi. “L’attività degli agricoltori –dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – è fondamentale per il corretto mantenimento dell’ambiente e del territorio.

Siamo impegnati per ridurre l’uso dell’acqua, ma dobbiamo tener presente che il settore primario non consuma acqua perché quella impiegata nell’uso irriguo non fuoriesce dal ciclo idrologico naturale; difatti un’elevata percentuale d’acqua prelevata dalle fonti idriche viene restituita al sistema ambientale, a valle dei processi produttivi.

Non dimentichiamo inoltre che l’uso dell’acqua in agricoltura è l’unico, tra tutti gli utilizzi produttivi, che serve per ottenere del cibo fondamentale per la nostra sopravvivenza. Già soltanto questo, di per sé, dimostra che l’agricoltura non spreca l’acqua”.

Gli invasi – sottolinea Confagricoltura – sono indispensabili per garantire l’approvvigionamento idrico alle coltivazioni agricole. Quelli ben progettati e ben costruiti sono sicuri e non creano nessun danno dal punto di vista ambientale. Con la loro realizzazione è possibile una maggiore efficacia nell’applicazione delle norme sul deflusso minimo vitale, si possono realizzare sensibili miglioramenti qualitativi nei corpi idrici di falda, si aumenta la disponibilità di acqua a uso idropotabile, si incrementa la produzione di energia idroelettrica, si mitiga l’effetto delle piene, si favoris




Confagricoltura Alessandria: si avvicina la vendemmia di Gavi e Colli Tortonesi

La provincia di Alessandria ha una grande vocazione vitivinicola e vanta più di 2000 imprese nel comparto, parecchie associate a Confagricoltura. I nostri tecnici hanno fornito l’assistenza necessaria durante tutta la campagna per ottenere eccellenti uve e ottimi vini. Siamo certi che, nonostante le difficoltà causate dal periodo complicato che stiamo vivendo, sarà possibile ottenere i risultati sperati” ha asserito il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello.

GAVI
Nella seconda-terza decade settembre si attende la vendemmia di un vitigno vigoroso e tendenzialmente produttivo, il Cortese, che ben si adatta a diversi tipi di terreno, ma è su quelli poveri e ben esposti che esprime la migliore qualità.

Confagricoltura Alessandria ha sentito il presidente del Consorzio Tutela del Gavi, Roberto Ghio, il quale ha affermato: “L’inizio di questa annata prevedeva un anticipo del ciclo vegetativo della pianta; infatti, a marzo si è verificato un germogliamento precoce, ma durante i mesi successivi le fasi fenologiche si sono riallineate man mano con le medie stagionali. Nel mese di giugno si è osservato un rallentamento dello sviluppo della pianta dettato dalle precipitazioni con piovosità sopra la media ventennale e temperature massime che hanno superato poche volte i 30°C”.

Per quanto riguarda le problematiche fitopatologiche e le tecniche specifiche dell’annata 2020, il Consorzio ha rilevato che in generale la presenza di umidità e le temperature miti hanno generato le condizioni ideali per lo sviluppo dei patogeni fungini; in particolare la pressione oidica è stata elevata fino all’invaiatura. Inoltre, presenza e recrudescenza importante di Flavescenza Dorata e di Mal dell’Esca sono rilevanti; tra gli eventi estremi si sono registrate temperature elevate tra la fine del mese di luglio e l’inizio del mese di agosto, che hanno causato scottature sulle uve, ed eventi temporaleschi misti a grandine, in modo puntiforme, che hanno danneggiato lievemente gli acini.
Attualmente le condizioni sanitarie sono buone; isolatamente si è osservato i primi singoli acini con marciumi.

A proposito di qualità e quantità delle uve di quest’anno, considerando i dati medi raccolti dagli ultimi 10 anni ad oggi, ad avviso di Ghio, si potrebbe prevedere il raggiungimento della maturità tecnologica di raccolta verso la metà di settembre, distinguendo qualche giorno di anticipo nelle zone più precoci e qualche giorno di ritardo nelle zone più tardive, ma per la qualità bisogna attendere il prossimo periodo; dal punto di vista quantitativo le stime riportano un produzione media intorno o leggermente superiore a quella dello scorso anno, comunque nel rispetto delle rese del disciplinare DOCG o della specifica determina legislative.

L’argomento manodopera non preoccupa: Ghio ha dichiarato a Confagricoltura che non si segnalano casi particolari nel reperimento della manodopera nella zona del Gavi, poiché è un problema che si era manifestato già negli anni precedenti e quindi risolto.
“L’andamento del rilascio dei contrassegni di stato per il Gavi DOCG ha visto un alternarsi del segno più e meno nel corso dei primi 7 mesi del 2020, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In quest’ultimo mese di luglio si registra un trend positivo con un numero di fascette di Gavi DOCG rilasciate pari a poco meno di 1,3 milioni, ovvero circa il 16 % in più del luglio 2019” ha detto il Presidente del Consorzio Tutela del Gavi.

COLLI TORTONESI
Per Gian Paolo Repetto, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi, la qualità delle uve dei Colli Tortonesi è buona. Nelle aree con uve senza fitopatie, quest’anno la vegetazione ha avuto un buon equilibrio durante tutta la stagione.

“Alcune zone sono state colpite da grandine, che ha compromesso aree molto localizzate, l’oidio sui vitigni sensibili, come Cortese, Favorita e Dolcetto è stato sicuramente il problema più importante, peronospora tardiva sulle femminelle e Tignoletta sono stati evidenti, anche se non in maniera preoccupante” ha asserito Repetto.

Per la questione reperimento di manodopera per la vendemmia, i Colli Tortonesi contano ancora molto su forze interne o locali per la vendemmia e quindi, ad avviso del Presidente del Consorzio, risentono meno di questo problema.

Per le aziende che utilizzano le cooperative il problema del rientro dei lavoratori dalle nazioni di origine è invece sentito.

Parlando con Confagricoltura della situazione del mercato e dei riflessi legati al Coronavirus sulle vendite, Repetto ha dichiarato: “Come per tutte le denominazioni legate all’HO.RE.CA., il COVID si è fatto sentire.

Il Derthona Timorasso ha avuto un rallentamento che ci ha fatto perdere alcuni mesi di vendite; questo, volendo vedere l’aspetto positivo, ci farà forse uscire per la prima volta con il giusto affinamento per un grande bianco da invecchiamento. Ora sembra essersi ripreso in gran parte dei mercati di riferimento. Le Barbere legate alla GDO sembra non abbiano subito, invece, grandi rallentamenti”.




CCIAA Torino: spese famiglie torinesi, il Covid fa tirare la cinghia

Si è svolta oggi la presentazione dell’indagine sulle spese delle famiglie torinesi nel primo semestre 2020, una rilevazione semestrale realizzata per dare evidenza delle ripercussioni della crisi sanitaria di quest’anno.

Sono state analizzate le spese di 160 famiglie torinesi a cui è stato anche sottoposto un breve set di domande volto ad indagare eventuali cambiamenti delle abitudini di consumo proprio nei mesi di lockdown.

“Come previsto l’emergenza sanitaria ha impattato fortemente sulle spese delle famiglie: 8 su 10 hanno contratto decisamente gli acquisti non necessari e il 34% ha dovuto intaccare i risparmi – ha commentato Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino, – Nella crisi si individuano, tuttavia, anche comportamenti virtuosi, come la riduzione dello spreco alimentare, il sostegno ai piccoli esercenti e l’acquisto di prodotti Made in Italy“.

I dati dell’indagine Con 2.363 euro mensili, in diminuzione del -6,5% (-162 euro) rispetto al I semestre del 2019, la spesa complessiva delle famiglie torinesi nei primi sei mesi del 2020 torna ai livelli del I semestre 2015.

Dopo il costante incremento del passato, in particolare nel triennio 2015-2017, e la sostanziale tenuta tra il 2018 ed il 2019, i primi mesi 2020 fanno registrare dunque un decisoridimensionamento.

Il calo è dovuto esclusivamente ai consumi non alimentari, che scendono anche al di sotto dei livelli del 2015; al contrario i consumi alimentari crescono (+1%; +4 euro rispetto al I semestre 2019), arrivando a rappresentare il 17% della spesa complessiva (prima era il 15%). La spesa alimentare Raggiunge i 405 euro mensili, con oscillazioni contenute per tutte le componenti, fatta eccezione per i cibi di asporto (+6 euro, +40%) e per carne e salumi (+4 euro).

La spesa non alimentare Scende sotto la soglia dei 2.000 euro, attestandosi a 1.958 euro (-7,8%; -166 euro rispetto al I semestre 2019). Tra le varie voci, quella dell’abitazione (a cui si sommano anche le utenze domestiche) continua a rappresentare la componente principale (51,7% delle spese non alimentari), in crescita del +2,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, in particolare nelle utenze domestiche (energia elettrica, acqua, gas, riscaldamento) chevedono un aumento del +7,3% (+12 euro).

Fatta eccezione per l’abitazione e per le spese in istruzione (+3 euro), si assiste ad un calo più o meno sostenuto di tutte le altre voci principali delle spese non alimentari. La diminuzione più consistente si registra come previsto nella categoria “altri beni e servizi” (-24,9%; -76 euro) dove convergono le voci relative al tempo libero: in media, ad esempio, -43 euro per viaggi e vacanze e –40 euro per pasti fuori casa.

Seguono le flessioni relative ai servizi sanitari e salute (-35 euro, -31,3%), dove il crollo è imputabile quasi del tutto al calo delle spese in visite mediche specialistiche ed analisi. Diminuisce anche del -22,8% la categoria ricreazione, spettacolo e cultura (-28 euro) dove il calo più sostenuto è nell’acquisto di giornali e libri non scolastici (-9 euro), negli articoli sportivi e per il tempo libero (-8 euro), negli articoli per l’intrattenimento- videogiochi- (-5 euro) e nell’acquisto di biglietti per concerti, teatro, cinema (-2 euro).

Negativa anche la spesa per abbigliamento e calzature (-8 euro) e della voce mobili ed arredamento (-39 euro). Nella voce trasporti e comunicazione (-3 euro; il 14,3% delle spese non alimentari), la flessione è dovuta alla macro categoria dei trasporti (-15 euro), dove si registra un calo delle spese in benzina, gasolio (-6 euro) e in acquisto di biglietti per i mezzi pubblici, treni e aerei (-8 euro); in aumento, invece, le comunicazioni (+12 euro, +26,1%), dove la crescita si è registrata grazie alle spese connesse alla telefonia -acquisto, bollette, internet- (+9 euro).

Nel complesso, pertanto, l’emergenza sanitaria ha traghettato verso un netto taglio di tutte le spese voluttuarie (vacanze, pasti fuori casa, ricreazione e tempo libero), ma anche di una parte di spese di prima necessità (per esempio salute, visite mediche) per le quali il contesto sanitario ha imposto una contrazione.

Il risparmio delle famiglie Oltre ad un calo dei consumi, i primi sei mesi del 2020 hanno evidenziato una diminuzione importante della capacità del risparmio delle famiglie torinesi. A giugno 2020, su 160 famiglie intervistate, solo il 18,8% ha dichiarato di riuscire a risparmiare parte del reddito famigliare (era il 33% nel primo semestre 2019). In calo anche la percentuale di reddito accantonata: il 3,5% a fronte del 6,2% dei primi sei mesi del 2019.

Si tratta del valore più basso in assoluto riscontrato nell’ultimo decennio. Il dato scende ancora se si analizzano solo le famiglie in stato di debolezza/autosufficienza, dove si riesce ad accantonare appena lo 0,3% del reddito complessivo famigliare. Reddito e potere di acquisto Aumentano anche le famiglie che dichiarano una diminuzione del reddito medio annuale.

A giugno 2020, il 26,9% degli intervistati ha affermato di aver registrato una flessione del reddito famigliare rispetto a fine 2019 (erano il 18,3% nei primi sei mesi 2019 rispetto al 2018). Il 43,1% degli intervistati ha inoltre evidenziato una diminuzione del potere di acquisto famigliare: nel 2019 la percentuale era dimezzata (20%).

Infine, durante il periodo di lockdown e subito dopo, ben il 55% delle famiglie ha denunciato un lieve aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, a cui si aggiunge un 31,9% che dichiara un aumento netto.

Luoghi e comportamenti di acquisto Sale al 45% la preferenza verso super e ipermercati (nel 2019 era 40%), mentre è in calo la frequentazione di negozi di vicinato (dal 26,8% al 21,5%). Come previsto, invece, aumenta il peso degli acquisti online che salgono dal 3% al 4,8%.

I nuclei famigliari che non ne fanno mai uso scendono dal 60% al 41% e, in parallelo, è cresciuta la quota di famiglie che vi ricorrono qualche volta o spesso, passando complessivamente dal 30% al 42%. Cresce anche l’acquisto di beni di seconda mano scelto frequentemente dal 28% delle famiglie (16% nel primo semestre 2019).

Rimane costante invece il ricorso ai pagamenti rateali. Emergenza Covid e comportamenti d’acquisto Il periodo di lockdown – e le settimane che lo hanno anticipato e seguito – hanno mutato in maniera significativa le abitudini di acquisto ma anche le possibilità di spesa delle famiglie torinesi. Si è accentuato il ricorso a canali prima poco adottati (consegne a domicilio o e-commerce), si è dovuto talvolta erodere parte del risparmio famigliare, ma sono emerse anche nuove abitudini virtuose che le famiglie hanno il proposito di mantenere nei mesi successivi all’emergenza.

Nel complesso fra gennaio e giugno 2020 8 famiglie su 10 hanno ridotto le spese. Fra queste, il 72,5% delle famiglie ha speso meno del solito, riducendo o eliminando le spese ritenute non necessarie e/o superflue, mentre un ulteriore 8% – che sale al 26,7% fra le famiglie monoparentali – ha dovuto ridurre anche le spese necessarie.

Tra le principali motivazioni che hanno portato ad una riduzione degli acquisti, oltre all’aver avuto meno occasioni di spesa (il 71,9% delle risposte), al secondo posto si colloca una riduzione del reddito famigliare (il 20,6%).

Nonostante il calo generalizzato dei consumi, durante l’emergenza sanitaria il 34,4%delle famiglie (con un picco del 49% fra le coppie con figli e del 40% fra i nuclei monoparentali) ha dovuto attingere ai risparmi per far fronte alle spese.

In ultimo, il periodo appena trascorso sembra aver portato con sé l’esigenza di introdurre piccoli cambiamenti quotidiani nelle scelte di acquisto e consumo.

Nei mesi successivi all’emergenza, il 100% delle famiglie intervistate dichiara che cercherà di diminuire gli sprechi alimentari e, nella quasi totalità (il 98,8%), si ripromette di acquistare prevalentemente prodotti italiani a sostegno dell’economia nazionale. Diffusa anche la propensione a ridurre gli acquisti nella Grande Distribuzione Organizzata per sostenere i piccoli esercenti (il 60,6%), nonché la scelta di continuare a rivolgersi a piccoli produttori (50%).




La Regione cofinanzia una nuova struttura alberghiera a Stresa

La prima Commissione, in sede legislativa, ha approvato a maggioranza  il disegno di legge di variazione del bilancio che stanzia 750 mila euro come contributo per un importante intervento imprenditoriale nel settore turistico a Stresa.

Le opere comprese fanno parte di un contratto di sviluppo tra la società privata Siav srl, titolare del progetto, il Ministero dello sviluppo economico, Invitalia e la Regione Piemonte. L’investimento totale, di quasi 55 milioni di euro, prevede la realizzazione di una struttura  alberghiera di 138 camere, con il recupero di tre dimore storiche, che valorizzerà l’area interessata e avrà riflessi anche sull’occupazione, con la creazione di 66 nuovi posti di lavoro, in gran parte stagionali.

Presentando il ddl il capogruppo della Lega, relatore del provvedimento, ha parlato di un progetto che dà una boccata di ossigeno a un settore che ha vissuto grandi difficoltà per il Covid, in una zona, quella del lago Maggiore, che rappresenta storicamente una eccellenza del turismo piemontese.

Dall’opposizione (Pd, M5s, Luv) sono venute richieste di chiarimenti sulla composizione della società privata titolare del progetto, su altri accordi di programma e contratti di sviluppo in essere in Regione, e sugli impatti paesaggistici che avranno le nuove opere. Per l’assessore regionale al patrimonio non verranno realizzate opere in contrasto con la qualità paesaggistica della zona.

La prima Commissione, in sessione ordinaria, ha poi rinviato alla prossima settimana per gli approfondimenti necessari il  parere sulla delibera che la Giunta regionale intende assumere in applicazione alla legge regionale di stabilità che prevede riduzioni dell’Irap per l’insediamento di nuove imprese in Piemonte e per la stabilizzazione del personale a tempo determinato o l’assunzione di personale a tempo indeterminato. Per l’assessore al bilancio è una misura che dà segnali su come il Piemonte intende attrarre nuove imprese e incentivare l’occupazione.

La Commissione ha infine avviato le consultazioni sul progetto di legge del Pd per promuovere la parità di retribuzione per le donne.




Consiglio regionale: 1,9 milioni alla ciclovia Vento

La prima Commissione, presieduta da Sara  Zambaia, ha approvato all’unanimità in sede legislativa la variazione di bilancio che servirà a stanziare 1,9 milioni di euro per il cofinanziamento della tratta Chivasso-Trino Vercellese della ciclovia Vento.

L’arteria dedicata alle biciclette permetterà di pedalare da Torino a Venezia attraversando quattro regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

Motivando l’urgenza della decisione, l’assessore regionale al bilancio Andrea Tronzano ha spiegato che lo stanziamento è necessario per accedere al finanziamento di 2,9 milioni del ministero dei Trasporti. Le previsioni parlano del progetto esecutivo della tratta entro 11 mesi.

In precedenza la prima Commissione, in sede ordinaria, aveva varato il rendiconto 2019 della Regione e l’assestamento del Consiglio regionale. Presentandolo ai commissari, il presidente del Consiglio Stefano Allasia ha ricordato che anche nel 2020 “è continuato il virtuoso accantonamento di risorse, oltre 2,1 milioni di euro risparmiati dalle spese correnti e destinati agli investimenti”.

Entrambi i provvedimenti dovrebbero essere esaminati dall’aula del Consiglio giovedì prossimo. Nelle due sedute sono intervenuti i consiglieri Raffaele Gallo (Pd), Davide Nicco (Fdi), Sean Sacco (M5s), Silvio Magliano (Moderati) e Marco Grimaldi (Luv).




Nasce a Torino una nuova galleria a cielo aperto sotto i portici della città

Si è inaugurato, in via Po, nel tratto da via Rossini a via Sant’Ottavio, “Spazio Portici – Percorsi Creativi”, un progetto di Città di Torino, Fondazione Contrada Torino Onlus e Torino Creativa, realizzato con il sostegno di Iren e Lavazza.
L’obiettivo è avviare degli spazi di espressione artistica sotto i portici della città di Torino valorizzando la creatività giovanile.

Lungo i 12 chilometri di portici, partendo da via Po, si svilupperanno nel tempo installazioni, esposizioni, mostre temporanee e happening artistici al fine di creare un percorso visivo itinerante che contribuirà a dare nuova vita alle arcate.
Spazio Portici – Percorsi Creativi oltre a essere una nuova dimensione di espressione artistica é anche una proiezione del futuro dell’arte, integrata con gli spazi urbani in modo non convenzionale.

La galleria a cielo aperto è voluta fortemente dall’assessorato ai Diritti, Giovani e Creatività della Città di Torino. L’assessore Marco Alessandro Giusta infatti dichiara:

“Una città che vuole crescere collabora e mette insieme in modo sinergico l’amministrazione pubblica, soggetti privati, giovani professionisti, commercianti, fondazioni e altri stakeholders del territorio, creando nuove reti sociali, connessioni tra centro e periferia,  immaginando ambiti di sviluppo.

Spazio Portici nasce da questa visione d’insieme e porta con sé un valore più ampio. Non è una semplice galleria ma un progetto di trasformazione urbana che valorizza la professione creativa e che mette al centro i giovani e le giovani, la loro visione del mondo, i temi ambientali e sociali che affrontano. I portici sono, oggi come nel passato, teatro di scritte, messaggi politici, amorosi, che rappresentano forme di espressività, manifestazione di conflitti e di protesta. Sono convinto dell’importanza di uscire dalla retorica del decoro e affrontare il tema dello spontaneismo valorizzandone la componente artistica e dandole la possibilità di avere spazi di  espressione riconosciuti, anche a vantaggio del commercio e del turismo.

L’arte è frattura, è visione, è libertà. Ce lo ha dimostrato Saype la scorsa settimana con la sua opera. Così come Toward 2030, Beyond Walls, Campus Diffuso, ToNite, Casa Bottega, progetti realizzati in partenariato pubblico privato, Spazio Portici è un tassello importante che riconosce la creatività giovanile e le politiche destinate ai giovani come elementi imprescindibili di sviluppo, costruendo percorsi di crescita e di scambio con il resto del mondo, creando occasioni di incontro tra i soggetti della cultura e dell’arte torinese e i giovani professionisti, offrendo alla cittadinanza la capacità di (ri)lettura del quotidiano che l’arte e lo spettacolo nello spazio pubblico rappresentano e, ultimo, ma non ultimo, riconoscendo le professionalità e il lavoro delle e degli artisti a servizio della valorizzazione della città, delle comunità che la abitano e del turismo. Circa un anno fa, su richiesta della Sindaca, la Fondazione Contrada Torino, insieme all’associazione Commercianti di via Po, ha ideato e progettato un piano straordinario in tre fasi per il recupero dei portici.

Straordinario in quanto la pulizia e il mantenimento dei portici sono normalmente a carico dei proprietari degli stabili. La spinta propulsiva, caratterizzata dal recupero della bellezza dei portici e nell’allestimento di questa galleria a cielo aperto, è stata sostenuta da Iren e Lavazza, e vuole diventare un modello da applicare anche agli altri portici torinesi, a iniziare da via Nizza, via Sacchi e via Cernaia già coinvolte nel processo. Sono quindi felice di inaugurare oggi una nuova galleria pubblica cittadina, Spazio Portici, dove il contemporaneo, l’arte e la creatività giovanile trovano la loro collocazione all’interno di uno spazio di bellezza storica.”

Il progetto è organizzato e gestito da Fondazione Contrada Torino, già impegnata da molti anni nella valorizzazione dei portici della città e che ha da poco coordinato la pulizia di via Po, via Nizza, via Sacchi e via Cernaia.

“Parte oggi una nuova ed entusiasmante sfida per valorizzare i portici di Torino. Portare l’arte sotto i 12 chilometri di arcate che costituiscono uno dei patrimoni culturali più rilevanti della città – Dichiara Germano Tagliasacchi, Direttore della Fondazione Contrada Torino Onlus – . Nella logica prosecuzione delle varie attività condotte in dieci anni dalla Fondazione Contrada Torino sul tema della conservazione dei beni culturali e dell’arte pubblica si materializza, con ‘Spazio Portici – percorsi creativi’, una proficua congiunzione di intenti.

Promuovere un uso insolito di questa galleria urbana, unica in Italia, grazie alla creatività di giovani talenti e con essa sostenere , in un momento così delicato, lo spazio pubblico e le sue funzioni principali: la socialità, l’inclusione, la trasmissione di saperi, il miglioramento della percezione della qualità urbana. Inizia un itinerario che porterà nel tempo,  nei diversi contesti porticati, suggestioni artistiche che dovranno aumentare l’attrattività dei singoli percorsi a vantaggio dell’intero sistema.

Il prologo è particolarmente interessante in quanto la comunità degli urban artists si presenta alla collettività con una modalità differente rispetto alle loro performance nello spazio pubblico. Interventi che hanno contribuito a rendere Torino una delle capitali europee della street art. Questa caratteristica pone in evidenza il loro impegno a sostenere concetti e attitudini a pieno diritto ricomprese nelle migliori espressioni delle arti visive contemporanee e, non ultimo, a marcare la evidente differenza corrente tra spontaneismo e professionalità.”

Torino da più decenni è interessata allo sviluppo della cultura del graffiti-writing e alla sua evoluzione che segue varie declinazioni. Ne sono esempio le numerose opere, sparse sui muri della città, di artisti nazionali e internazionali. È proprio per questo che Spazio Portici – Percorsi Creativi inaugurerà con la dirompente creatività degli urban artists, torinesi e italiani, coordinati dalla curatela di Roberto Mastroianni, Critico d’arte e Curatore, in collaborazione con le associazioni culturali torinesi “Il Cerchio e le Gocce” e “Monkeys Evolution” che si sono occupate della selezione degli artisti.

“Nel ventennale del progetto ‘MurArte’ e nel decennale di ‘PicTurin- Mural Art Festival’, che hanno permesso a Torino di diventare – prima tra le città italiane ed europee – un laboratorio di istituzionalizzazione del Graffiti-Writing e una delle capitali europee della Street Art e della Urban Art, si dà vita alla prima galleria a cielo aperto di arte e creatività urbana: ‘Spazio Portici – Percorsi Creativi’.

All’interno di un contesto architettonico e culturale tra i più rilevanti del tessuto metropolitano,  trova collocazione una sequenza di banner, sui quali una restituzione fotografica di opere di Street Artist e muralisti torinesi e italiani viene esposta in una mostra temporanea dal carattere museale – Spiega Roberto Mastroianni, Critico d’arte e Curatore del percorso espositivo – .Torino è attraversata da una galleria a cielo aperto di ‘pezzi’ che rappresentano la Graffiti-Street-Urban Art nella sua evoluzione da fenomeno contro-culturale a espressione globalizzata dell’arte contemporanea.

Se le molte opere site specific sparse per la città, prodotte da quelli che una volta erano i ‘terribili kids’ del graffitismo e che oggi sono artisti o designer di rilevanza internazionale, rappresentano un’esposizione che ha preso forma attraverso processi di istituzionalizzazione (‘MurArte’), festival internazionali (‘PicTurin’) o progetti di comunicazione sociale realizzati in sinergia tra enti pubblici o privati (ex. ‘Toward2030. What are you doing?’), ‘Spazio Portici – Percorsi creativi’ rappresenta invece il luogo i cui linguaggi nascono nella strada, incarnando creatività giovanile e metropolitana, per diventare autonome opere d’arte. Questa mostra temporanea mette infatti in scena una selezione di lavori, realizzati dalle tre crew storiche (Truly-Urban Artist, Monkeys Evolution e Il cerchio e le gocce) e da alcuni loro compagni di strada che operano in altri contesti urbani.

Nello stesso tempo dialoga con altre due Temporary Exhibition (‘TOward2030’ e ‘Beyond Walls’) ospitate negli spazi dei Musei Reali Torino e con l’opera site specific di Land-Street Art di Saype nei giardini della Porta Palatina. Stili, linguaggi, forme e colori delle immagini collocate sulla parte superiore delle arcate rapiscono lo sguardo, costringendo il passante a soffermarsi su una parte di questo immaginario urbano, ormai diventato estetica diffusa, spingendolo a rintracciare nella continuità e nella ricorrenza di stilemi e codici un’aria di famiglia caratteristica di ‘una scuola torinese’ dell’Urban Art nata nella strada, nutrita dalla contro-cultura e oggi diventata parte integrante del nostro immaginario globale.”

Il progetto, a partire da via Po, avvia un percorso che, grazie ai prossimi contributi delle arti visive e performative, animerà progressivamente i portici di via Nizza, via Sacchi per estendersi a tutti i 12 km di portici della città di Torino.

Gli artisti che per primi vedranno le loro opere allestite in questa nuova galleria a cielo aperto sono: 108, Abel, Andrea Casciu, Aris, Bans, Br1, Camilla Falsini, Corn79, CT, Diego Federico, Droufla, Encs, Fabio Petani, Geometric Bang, Giorgio Bartocci, Howlers, Kiki Skipi, Livio Ninni, Luca Font, Mach505, Mauro149, Moneyless, Mr Fijodor, Nice and the fox, Ninja1, Rems182, Sea Creative, Shekoo, Supe, Truly design Crew, Vesod, Viola Gesmundo, Wasp, Wat, Wens, Wubik.

Dagli urban artists in poi le arcate non rimarranno vuote. Le opere diventeranno itineranti e al loro posto verranno presentati altri percorsi creativi: artisti dell’Accademia Albertina, designers e grafici come i protagonisti di Graphic Days o delle settimane del Design.