Agevolazioni bonus e superbonus 110%, Alpifidi a supporto delle imprese

Con una dotazione iniziale di 3 milioni di euro per il solo 2021, ALPIFIDI S.C. ha deciso di sostenere con forza le imprese che sono coinvolte negli interventi di riqualificazione energetica e più in generale del patrimonio edilizio. Trattasi degli interventi del cd. Ecobonus e Sismabonus inseriti nel Dl Rilancio attraverso il Superbonus che prevede, tra le altre, la possibilità di applicare lo sconto in fatturae/o la cessione del credito d’imposta.

È quanto ha deliberato il Consiglio di Amministrazione del Confidi mostrando particolare attenzione alcontesto di mercato che caratterizzerà il comparto edile e l’intera filiera. Si tratta della possibilità di sostenere le imprese con garanzie sino al 100%a favore degli Istituti di credito che concederanno affidamenti bancari finalizzati a fornire adeguata liquidità alle aziende. I prodotti sono ritagliati su misura in base alle modalità operative adottate dalle aziende stesse che effettuano i lavori.

Le condizioni di accesso alle garanzie di ALPIFIDI sono ulteriormente agevolate con l’applicazione di commissioni scontate. Il Presidente Laurent Vicquéry sottolinea come si tratti di “uno strumento che Alpifidi ha voluto fortemente, consapevole della necessità e dell’importanza di sostenere le imprese attive negli ambiti della riqualificazione energeticaed edilizia, come previsto dai diversi decreti varati dal Governo, che certamente serviranno a dare impulso alla ripresa economica dei nostri territori.

Il confidi ha voluto mettere a disposizione delle aziende socie prodotti che permettano di operare al meglio nei prossimi mesi, grazie alla disponibilità di risorse finanziarie adeguate a sostenere l’avvio e la realizzazione delle opere di riqualificazione”.L’iniziativa di ALPIFIDI s.c. si integra con l’attività posta in essere dalle Associazioni di categoria di riferimento, Confartigianato Valle d’Aosta, CNA Valle d’Aosta, Confcommercio Valle d’Aosta e Confartigianato Imprese Cuneo che, a loro volta, si sono adoperate per creare team di professionisti in grado di affiancare le imprese nell’iter tecnico,amministrativo e fiscale che tali interventi richiedono.

“La speranza -conclude Vicquéry -è quella di utilizzare l’intero plafond stanziato e, se necessario, integrarlo con nuove risorse, per non fare mancare il sostegno alle aziende del settore in questo momento così delicato, trasformando bonuse superbonus 110%in vere opportunità di ripartenza”.Per ogni esigenza le aziende interessate potranno contattare gli uffici di ALPIFIDI S.C. o le rispettive associazioni di categoria e fare riferimento al link del sito web di Alpifidi.




CCIAA Torino: Settore casa e arredamento, con Wayfair opportunità in Germania e UK

 

In Piemonte contiamo quasi 2.400 imprese attive nella produzione di articoli di arredamento ed è l’Europa il principale mercato di sbocco per le nostre aziende di produzione di mobili– spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Per questo esploriamo e proponiamo soluzioni attraverso tutti i possibili canali di vendita, anche l’e-commerce, perché chi cerca il Made in Italy di qualità possa trovare le nostre aziende pronte a rispondere. Una vetrina come Wayfair rappresenta un’importante occasione di visibilità senza particolari costi di ingresso”.

 

                                                                                                          

Con un fatturato di oltre 13 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi, Wayfair domina nei settori mobili e arredo, home-decor, articoli per la casa e per il giardino e rappresenta una delle realtà leader tra le piattaforme e-commerce, con tassi di crescita che superano il 25% annuo a livello globale e ancora più alti per il mercato europeo.

 

 

L’opportunità, focalizzata sui mercati Germania e Regno Unito, è rivolta ad aziende di alta qualità operanti nei settori mobili, arredo-giardino, illuminotecnica, elettrodomestici e decorazione per la casa, arredo bagno, materassi, fai da te, piastrelle, pavimenti.

 

In Piemonte sono presenti quasi 2.400 imprese che lavorano nell’ambito dell’arredamento, tra mobili, tessile per la casa, elettrodomestici, sanitari, rubinetteria, pavimenti, infissi e apparecchiature per l’illuminazione.

 

Per quanto riguarda la sola produzione di mobili, il Piemonte esporta all’estero merce per quasi 93 milioni di euro. I principali paesi di destinazione sono la Francia con il 35,8% dell’export (33,2 milioni di euro), seguita da Svizzera con l’8% e Russia (6,3%). Germania e Regno Unito, al centro del progetto Wayfair, ad oggi valgono rispettivamente il 3,8% e il 4,4% dell’export piemontese di mobili.

 

L’iscrizione al webinar è gratuita

 




2374 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19

l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2374 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 399 dopo test antigenico), pari al 9,0 % dei 26.452 tamponi eseguiti, di cui 13.937 antigenici. Dei 2374 nuovi casi, gli asintomatici sono 837 (35,2%).

I casi sono così ripartiti: 390 screening, 1339 contatti di caso, 645 con indagine in corso; per ambito: 37 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 172 scolastico, 2.165 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 283.697 così suddivisi su base provinciale: 23.645 Alessandria, 13.827 Asti, 9.201 Biella, 39.117 Cuneo, 21.966 Novara, 151.193 Torino, 10.636 Vercelli, 10.594 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.309 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.209 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 315 ( +16 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.281 (+ 112 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 27.798

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.392.436 (+26.452 rispetto a ieri), di cui 1.270.309 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.766

Sono 41 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.766 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.448 Alessandria, 612 Asti, 392 Biella, 1.167 Cuneo, 805 Novara, 4.485 Torino, 442 Vercelli, 329 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

242.537 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 242.537 (+1723 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.800 Alessandria, 12.336 Asti, 8.198 Biella, 32.974 Cuneo, 18.878 Novara, 128.183 Torino, 8.885 Vercelli, 9.251 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.171 extraregione e 1.861 in fase di definizione.




La Granda ancora “Rossa” fino a fine settimana. L’allarme di Confartigianato Imprese Cuneo

Un fulmine a ciel sereno che arriva dritto al cuore di un’economia già molto sofferente. Mentre il resto del Piemonte da lunedì è in arancione, domani la provincia di Cuneo non si uniformerà al territorio regionale, come annunciato, ma rimarrà “zona rossa” almeno fino a fine settimana.

La Regione ha deciso di bloccarla nella fascia di rischio più alto a causa del tasso di incidenza contagi mantenutosi, anche in questi giorni, al di sopra della soglia di allerta di 250 casi di Covid per 100.000 abitanti (277).

La notizia ha creato un forte disappunto tra le imprese cuneesi, le quali ora si ritrovano a doversi nuovamente fermare ai blocchi di partenza, con innumerevoli disagi sia per il loro lavoro che per la clientela.

«Una decisione dell’ultima ora – commenta Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – che va ad inasprire gli animi di tanti imprenditori ormai sfiniti da questi stop and go senza un congruo preavviso. Pur capendo la necessità di tutelare la salute pubblica, contestiamo con fermezza questa improvvisa decisione che si configura come una vera e propria mancanza di rispetto nei confronti delle imprese e dei lavoratori. Sarebbe stato meglio, non avendo certezza sul calo dei contagi, essere più prudenti nel dare notizie di riavvio delle attività, evitando di esporre le aziende, già così prostrate dall’emergenza sanitaria, all’ennesima delusione del protrarsi delle chiusure.

Nel nostro comparto artigiano ci sono centinaia di imprese del settore benessere e servizi alla persona le quali, dopo aver risistemato i locali e gli approvvigionamenti dei prodotti, si ritrovano ora a disdire appuntamenti già fissati e a bloccare il personale già programmato per il ritorno al lavoro. Una grave delusione che era meglio evitare, visto il periodo complesso e un “modus operandi” che rischia di staccare la spina definitivamente a tante nostre imprese».




Fauna selvatica, Asti Agricoltura incontra la Prefettura di Asti

Proposte per arginare il problema derivante dalla fauna selvatica: è stato questo il tema dell’incontro che si è svolto mercoledì mattina presso la Prefettura di Asti, dove una delegazione di Asti Agricoltura si è recata per discutere dello spinoso problema che sta affliggendo il territorio astigiano.

Il rappresentante di Asti Agricoltura Roberto Bocchino e il tecnico specialista Enrico Masenga sono stati accolti da Barbara Buffa, Dirigente Area Ordine e Sicurezza Pubblica e Tutela della Legalità Territoriale e dal Capo di Gabinetto del Prefetto, Lara Maria Quattrone, alle quali hanno esposto le varie problematiche legate al comparto agricolo sollevate dalle proprie aziende associate che continuano a subire ingenti danni da parte di animali selvatici, in primis i cinghiali.

I due delegati di Asti Agricoltura hanno manifestato forte preoccupazione per la pericolosa presenza di ungulati che nel corso dell’ultimo anno ha subito un forte incremento causato anche dalla pandemia da Covid-19. La sospensione dell’attività venatoria – una delle misure restrittive volute dal Governo durante il primo lock-down – ha rallentato il controllo su queste specie.

Se originariamente il problema era concentrato quasi esclusivamente all’interno delle zone boschive, negli ultimi anni i cinghiali sono stati avvistati anche nelle aree di pianura, dove hanno distrutto gran parte dei raccolto”, afferma Masenga. “Oltre a questo si è scoperto che i cinghiali potrebbero trasmettere alcune malattie sia ai bovini che ai suini”.
Asti Agricoltura, che invoca adeguati indennizzi per i danni diretti e indiretti subiti dalle aziende agricole, auspicando una semplificazione delle procedure per la valutazione dei danni e del conseguente tempestivo ristoro, ritiene comunque opportuno cercare di risolvere il problema alla radice”, afferma Bocchino.

Asti Agricoltura, in difesa delle proprie aziende associate e di tutto il comparto agricolo – dichiarano all’unisono il presidente e il direttore di Asti Agricoltura Gabriele Baldi e Mariagrazia Baravallechiede interventi concreti e immediati, finalizzati ad arginare questo problema, per salvaguardare il settore primario – i cui frutti vanno a beneficio di tutta la collettività – e gli agricoltori, veri e propri custodi del territorio”.




Daniele Casetta confermato presidente di Confartigianato Cuneo Zona di Alba

Proseguono le Assemblee degli Associati delle Zone di Confartigianato Cuneo, primo “passo” dell’iter di riunioni elettive propedeutiche al rinnovo dei Dirigenti Artigiani.

Nelle votazioni per la Zona di Alba, svoltesi il 13 e 14 maggio, in seguito all’Assemblea degli Associati – organizzata il 12 aprile in modalità “on-line” – è stato confermato quale presidente di Zona Daniele Casetta (titolare della carpenteria metallica M.D.A. di Montà).

Casetta è da anni attivo componente del Sistema Confartigianato. Lo scorso anno era stato eletto presidente zonale succedendo a Domenico Visca, che per incompatibilità con la nomina a consigliere della Fondazione CRC aveva rassegnato le dimissioni dopo tre mandati presidenziali. Negli anni ha anche ricoperto il ruolo di presidente regionale e vicepresidente nazionale del Movimento Giovani Imprenditori.

Il presidente Casetta sarà affiancato quale vicepresidente vicario da Fabio Lora, gommista, titolare dell’omonima impresa con sede in Alba. Vicepresidente sarà Claudio Piazza, albese, titolare di un’officina meccatronica, anche rappresentante provinciale, regionale e nazionale degli Installatori GPL-mentano di Confartigianato e presidente di ANCoS (Associazione Nazionale delle Comunità Sociali e Sportive) Confartigianato Cuneo.

«Ringrazio i colleghi per la fiducia accordatami – commenta Casetta – e mi impegno ad affrontare con dedizione questo ruolo, collettore strategico delle esigenze e delle problematiche delle imprese. Voglio inoltre esprimere la gratitudine mia e dell’intera zona a Domenico Visca, ora chiamato a rappresentare il tessuto economico dell’artigianato e delle PMI nell’importante e prestigiosa Fondazione CRC: sotto la sua guida la zona albese è cresciuta molto, gettando le basi per nuove sfide e nuovi progetti per il futuro».

Durante l’assemblea sono inoltre intervenuti Carlo Rosso, presidente del Gal Langhe Roero Leader (di cui Confartigianato è socia), ed Emanuele Bolla, Assessore al Turismo della Città di Alba, a significare l’importanza che l’Associazione ripone nel rapporto e nella collaborazione con Istituzioni ed Enti del territorio.

Nell’ambito delle votazioni sono stati anche eletti i delegati zonali dei “Gruppi di opinione”. Per il Movimento Donne Impresa elette Elisabetta Fantaguzzi (delegata) e Sara Pellerino (vice). Per il Movimento Giovani Imprenditori eletti Lorenzo Macocco (delegato) ed Elisa Porello (vice).

Prossimo “step”, propedeutico alla formazione del Consiglio della Zona di Alba, sarà l’elezione dei rappresentanti zonali di categoria, che avverrà in modalità on-line, attraverso una piattaforma web dedicata.

«Con il proseguire delle Assemblee zonali – ha concluso il presidente territoriale Luca Crosetto – continua un importante processo di democrazia, che esprime al meglio la trasparenza del nostro Sistema e dà valore alla partecipazione e all’impegno dei tanti imprenditori che mettono a disposizione della nostra Associazione competenze, passione e orgoglio di rappresentare l’artigianato e le PMI cuneesi».

 




Confagricoltura Alessandria: oggi le Assemblee generali ordinaria e straordinaria

Questa mattina, venerdì 28 maggio, all’aperto e nel rispetto delle normative anticovid nel cortile interno della Tenuta La Fiscala a Spinetta Marengo, si sono svolte le Assemblee generali straordinaria (alle 9.30) e ordinaria (alle 10.30) di Confagricoltura Alessandria.

La prima si è svolta alla presenza del notaio Sergio Finesso per discutere e deliberare alcune modifiche statutarie, tra le quali migliorie al Codice Etico con particolare riferimento all’Organismo di vigilanza e alla Social Media Policy.

Durante l’Assemblea generale ordinaria il presidente provinciale Luca Brondelli, il direttore provinciale Cristina Bagnasco ed il Collegio Sindacale hanno dapprima letto il Bilancio consuntivo 2020 ed il Bilancio preventivo 2021.

Presenti al consesso, oltre a Lorenzo Morandi che ha ospitato nella sua tenuta l’Assemblea, gli altri due vice presidenti Stefano Pareti e Franco Priarone e gran parte dei dirigenti e dei funzionari della confederazione.

Dopo l’approvazione dei Bilanci, vi è stata la premiazione dei dipendenti in forza da 25 anni presso il Sindacato degli imprenditori agricoli con la consegna delle targhe celebrative e la consegna di un riconoscimento ai neo pensionati per il lavoro svolto.

Quindi è seguita la relazione politico-sindacale del presidente e componente della Giunta nazionale del Sindacato agricolo, Luca Brondelli di Brondello, che ha commentato: “Nel corso di questi mesi colpiti dalla pandemia è stato sicuramente difficile proseguire nel quotidiano, anche perché alcuni collaboratori ed associati si sono ammalati e qualcuno purtroppo non ce l’ha fatta. Il nostro lavoro di agricoltori non può fermarsi ed in questo periodo è stato riconosciuto da tutti, anche dal grande pubblico con ampia visibilità ottenuta attraverso i media. Anche l’attività sindacale incentrata sulla tutela degli associati è stata portata avanti con grande impegno da parte della struttura. Abbiamo ottenuto successi a livello politico sui temi ambientali e dell’innovazione tecnologica. Ci stiamo battendo su altri fronti come quello della difesa del ‘Made in Italy’ tramite l’etichetta a batteria e quello del benessere animale negli allevamenti ed altre tematiche che rientrano nel Green New Deal e nel Farm To Fork della futura Politica Agricola Comunitaria. A questo proposito, è necessario che la nuova PAC rimanga una politica economica per le imprese. Proprio ieri sera è saltato il Trilogo, quindi la trattativa in Europa andrà ancora avanti con ulteriori rallentamenti rispetto ai tempi prefissati. Stiamo inoltre facendo leva nei luoghi preposti per portare avanti la posizione dell’Italia, che si differenzia da quella di altri Paesi del vecchio continente, nell’interesse di chi come noi svolge la professione di imprenditore agricolo”.

Gli oltre 200 delegati, dopo aver ascoltato le parole del Presidente, hanno animato un dibattito come sempre costruttivo, al quale ha partecipato tra gli altri anche il presidente di Unioncamere Piemonte Gian Paolo Coscia e il neo presidente del Consorzio Tutela del Gavi Maurizio Montobbio.




Consiglio regionale : Modifiche al Piano di controllo faunistico

Il recepimento della sentenza della Corte costituzionale 21/2021, che incide sull’organizzazione dei piani di controllo faunistici, è stato al centro dell’esposizione delle disposizioni su caccia e agricoltura, da parte dell’assessore Marco Protopapa, con la quale si è conclusa l’illustrazione, in prima Commissione, del disegno di legge 143 “Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale anno 2021”.

Come annunciato dal presidente della Commissione, Carlo Riva Vercellotti, si passerà poi alla discussione generale, in attesa delle osservazioni relative alle consultazioni online che si chiudono il 17 giugno.

L’assessore ha spiegato i punti fondamentali di sua competenza e introdotti nel disegno di legge. Si recepisce quanto previsto dalla sentenza 21 del 2021 della Corte costituzionale che consente di utilizzare le guardie venatorie volontarie e i cacciatori che abbiano acquisito una formazione specifica, per l’attuazione dei piani controllo faunistici. Si inseriscono norme propedeutiche alla realizzazione dei nuovi regolamenti per i consorzi irrigui e di tutela delle acque anche per consentire eventuali interventi economici strutturali. Vi sono pure disposizioni per la difesa fitosanitaria volte a migliorare la protezione delle api e degli insetti impollinatori. Si vuole anche ristrutturare l’organico del settore antisofisticazione, con l’assorbimento nei ruoli regionali del personale provinciale del quale attualmente si sta avvalendo la Regione.

Sui vari punti vi sono stati gli interventi di alcuni consiglieri che hanno chiesto chiarimenti: Sarah Disabato (M5s) che, tra le altre, auspica un’inversione di tendenza rispetto alla discussione in Aula dell’analoga legge di riordino dello scorso anno, quando vennero incrementate, con degli emendamenti, le specie cacciabili. Giorgio Bertola (M4o), invece, definisce peggiorativa la modifica normativa che verrebbe introdotta con il recepimento della sentenza della Corte costituzionale, continuando anche nell’errore di legare la questione della gestione della presenza dei cinghiali sul territorio all’attività venatoria. Bertola ha anche annunciato che con l’ordine del giorno 580, del quale è primo firmatario, si mira a una moratoria del prelievo venatorio.

Alberto Avetta (Pd) ha sottolineato l’importanza di tener conto delle diverse situazioni, tra i vari territori provinciali, in merito alla questione del contenimento del numero dei cinghiali. In particolare se si è pensato ad analizzare quale può essere il modello più efficace di organizzazione.

Dai banchi della maggioranza sono intervenuti alcuni consiglieri per sostenere l’operato dell’assessore e degli uffici della Giunta regionale: Federico Perugini, Gianluca Gavazza e Matteo Gagliasso (Lega). Anche Perugini ha annunciato un ordine del giorno sulle problematiche di sicurezza e contenimento della fauna selvatica.
Il 28 giugno è stata individuata come data limite per la presentazione degli emendamenti mentre sono stati individuati come relatori, Gagliasso (maggioranza), Disabato e Maurizio Marello (Pd) per le opposizioni ai quali si aggiungerà un esponente del gruppo M4o.




L’ANAP di Confartigianato Cuneo conta 
sette nuovi “Maestri d’Opera e d’Esperienza”

L’ANAP – Associazione Nazionale Anziani e Pensionati – di Confartigianato Cuneo conta sette nuovi “Maestri d’Opera e d’Esperienza”.

Il riconoscimento è riservato ai Soci che abbiano svolto per almeno 25 anni la propria attività, dimostrando perizia, passione, impegno e correttezza professionale.

Questi gli insigniti: Luigi Capocchia (Bra), Lorenzo Moschella (Alba, ritarato dal vicedelegato zonale Luigi Boschiazzo), Claudio Penna (Alba), Franca Orlandi (Alba, ritirato dalla delegata zonale Maria Teresa Cavallo), Simone Quaglia (Saluzzo). Due riconoscimenti sono stati consegnati “alla memoria”: Franco Elia (Alba, ritirato dalla vedova, Luigia Calandri) e Renza Risso (Alba).

I nuovi “Maestri” sono stati insigniti in una partecipata cerimonia, realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, lo scorso 18 luglio, presso la sede dell’Associazione Ingenium di Busca, realtà con la quale Confartigianato Cuneo collabora da tempo.

«L’iscrizione – commenta Giuseppe Ambrosoli, presidente ANAP Confartigianato Cuneo – non costituisce una semplice lista anagrafica dei soci anziani dell’Anap. Essa costituisce un valido strumento mirato a valorizzare e sottolineare l’importanza del lavoro svolto dai Maestri iscritti, con particolare attenzione alle innovazioni introdotte ed al contributo offerto nel diffondere, grazie al loro talento, l’affermazione del “made in Italy”, espressione di qualità, competenza e creatività, che tutto il mondo ci invidia».

«Occasioni come questa– aggiunge Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo – oltre a rappresentare un momento di aggregazione e condivisione, vogliono anche significare l’importanza dell’ANAP nell’ambito della nostra Associazione, da sempre impegnata nella trasmissione dei valori artigiani: attaccamento al lavoro, rispetto delle tradizioni, spirito di innovazione».

L’evento, allietato da un momento musicale a cura del Maestro Giorgio Porfirio Bovero, ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Marco Gallo, Sindaco di Busca; Davide Dalmasso, Assessore del Comune di Cuneo; Elisa Boschiazzo, Assessore del Comune di Alba; Domenico Visca, Consigliere della Fondazione CRC; Michela Alladio, presidente di Confartigianato Cuneo – Zona di Dronero.




CCIAA: Il territorio di Alessandria e Asti: boom dell’export nel 1° semestre 2021

Con la riforma del sistema camerale, a quasi un anno dalla nascita della nuova Camera di commercio di Alessandria – Asti, sono numerose le iniziative e i progetti avviati sui territori delle due province. 

La nuova Camera di commercio alla data del 30 giugno 2021 conta oltre 65.000 aziende iscritte al Registro delle Imprese, il 15,2% del tessuto imprenditoriale regionale e l’1,07% di quello nazionale. Il tessuto imprenditoriale assorbe oltre 171.000 lavoratori di cui 48.000 in qualità di collaboratore familiare e 123.000 in qualità di addetti subordinati. 

La struttura aziendale è molto parcellizzata, con il 70,6% delle aziende che ha al massimo un addetto, il 29% che si colloca nella fascia da 2 a 49 addetti e soltanto lo 0,5% che ha da 50 addetti in su.

Il “peso” della componente di piccole e medie imprese è molto importante, non solo in Italia, ma anche all’interno dello scenario economico e produttivo internazionale. Emerge infatti che nell’area dell’OCSE (37 Paesi distribuiti in vari continenti), le PMI sono i principali motori della produttività in molte aree e regioni e rappresentano circa il 60% dell’occupazione complessiva e tra il 50% e il 60% del valore aggiunto prodotto.

Se da un lato la struttura imprenditoriale medio piccola ha dimostrato una maggiore capacità di adattamento e di flessibilità nel lungo periodo di crisi congiunturale che ha caratterizzato l’economia del nostro Paese, dall’altro lato la dimensione medio-piccola può essere un fattore di debolezza in quanto le imprese hanno minore capacità di controllo dei mercati, sono più vulnerabili ai processi evolutivi in atto, hanno più difficoltà ad attuare significativi processi di innovazione e a raggiungere volumi produttivi sufficienti a coprire la domanda internazionale.

Sotto il profilo settoriale emerge la seguente distribuzione imprenditoriale:

pastedGraphic.png

                             Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Alessandria-Asti su dati Infocamere

Le imprese che operano nel settore agricolo sono poco più di 13.300 e rappresentano circa il 20% del totale, quasi il doppio rispetto alla media regionale e nazionale che si attesta intorno al 12%. La vitivinicoltura è il settore più rilevante con circa 4.800 imprese e impiega circa il 38% dei lavoratori complessivi del comparto.

A seguito dell’aggregazione, il territorio di competenza della Camera di commercio di Alessandria-Asti comprende il 59% della superficie vitata e della produzione di vino del Piemonte (superando la provincia di Cuneo). La superficie coltivata a vite delle due province, con riferimento all’anno 2020, è pari a 24.710 ettari. La produzione totale di uva supera i 2 milioni 100 mila quintali, corrispondenti a una produzione vinicola di oltre 1 milione e 500 mila ettolitri, il 59% della produzione piemontese. 

 Ciò che caratterizza in particolare il distretto aggregato è l’elevata qualità, con oltre il 76% della produzione rappresentata da vini DOC e DOCG. Sono 10 le DOCG e 20 le Doc dell’area che spaziano dalla Barbera al Gavi, dal Grignolino al Cortese, dal Moscato alla Freisa e che fanno della Camera di commercio di Alessandria-Asti la prima in Italia in tema di vitivinicoltura.

Produzione vitivinicola Alessandria – Asti annata 2020
   Vini DOC

e DOCG

Vini da tavola totale
Superficie (ha)  21.012 3.698 24.710
Produzione uve (q)  1.620.920 507.144 2.128.064
Produzione vinicola (hl)  1.151.726 363.576 1.515.302

Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Alessandria-Asti su dati Istat e Regione Piemonte – anagrafe unica delle aziende agricole

La vitivinicoltura caratterizza le due province non soltanto sul piano economico, ma anche sotto il profilo della cultura, delle tradizioni e della caratterizzazione del paesaggio. Nel 2014 l’area del Monferrato (che si sviluppa tra Alessandria e Asti), con le Langhe ed il Roero, è entrata a far parte della World Heritage List Unesco. Il riconoscimento al “Paesaggio vitivinicolo del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” ha inteso tutelare l’insieme geografico-sociale e culturale di una zona tra le più integre d’Italia, dove da secoli il territorio viene plasmato dall’uomo e dalla coltivazione della vite. 

Il valore aggiunto prodotto dal settore agricolo nel 2018 (ultimo dato disponibile), pari 424,2 milioni di euro, rappresenta soltanto il 2,6% del totale e risulta particolarmente contenuto se rapportato al fatto che le imprese agricole costituiscono un quinto dell’intero sistema imprenditoriale. Le motivazioni sono differenti. La redditività in agricoltura è condizionata da molteplici fattori che spesso sfuggono al controllo degli imprenditori. Il mercato è instabile e i prezzi dei prodotti non sono sufficientemente remunerativi poiché risentono degli effetti della globalizzazione, della forte concorrenza di vecchi e nuovi esportatori, dell’evoluzione dei consumi, delle sperequazioni all’interno della filiera (cresce il potere contrattuale della catena distributiva a scapito della componente agricola e di quella della trasformazione). Anche i cambiamenti climatici hanno effetti rilevanti in tal senso.  

Il settore agroalimentare ed enologico riveste un ruolo di primo piano, non solo in ambito agricolo, ma anche in quello manifatturiero. Sono oltre 850 le imprese dell’agroindustria a cui si aggiungono, ragionando in termini di filiera, le imprese del comparto dell’enomeccanica e quelle di installazione e manutenzione macchine, per un totale di 1.700 aziende e oltre 12.000 addetti. Va ricordato che in provincia di Asti, nell’area a Sud di Asti, si è sviluppato, a partire dagli anni ’60, il distretto industriale dell’enomeccanica specializzato nella produzione di macchinari e attrezzature in grado di supportare ogni fase della produzione vitivinicola: dai macchinari per l’agricoltura alle linee di imbottigliamento, dalle etichettatrici agli imballaggi.

Il valore aggiunto prodotto dall’industria in senso stretto per l’anno 2018 (ultimo dato disponibile) ha raggiunto 3.748 milioni di euro, corrispondenti al 23,2% del valore aggiunto totale.

Il settore turistico è un comparto che nel corso dagli anni ha registrato dati in costante crescita. Purtroppo il settore è stato fortemente penalizzato dalla pandemia, ma il periodo estivo ha dimostrato buone capacità di ripresa, con il ritorno di numerosi turisti stranieri interessati a vacanze all’aria aperta, lontano dalle mete troppo affollate. Le imprese turistiche sono 4.300, più del 90% riferite ad attività di ristorazione. Grazie all’impegno degli operatori nella ricerca della qualità attraverso l’utilizzo di materie prime eccellenti e la valorizzazione delle antiche ricette della tradizione piemontese, il territorio è diventato un punto di richiamo per gourmet e appassionati del buon bere e della buona cucina. 

Il valore aggiunto prodotto dai settori commercio e turismo ammonta a 4.024,2 milioni di euro e rappresenta il 25% del totale territoriale.

Il commercio con l’estero

Dai dati appena resi disponibili dall’lstat, il valore delle esportazioni nel 1° semestre 2021 con riferimento al territorio aggregato di Alessandria e di Asti ha sfiorato i 4.625 milioni di euro, a fronte di importazioni per 2.514 milioni di euro. Il saldo della bilancia commerciale risulta pertanto positivo per 2.111 milioni di euro, registrando un incremento di 467 milioni di euro rispetto ai primi sei mesi del 2020.

Nel 1° semestre, nonostante i problemi collegati alla terza ondata epidemiologica, il commercio con l’estero delle province di Alessandria e Asti ha evidenziato un trend in forte crescita registrando un aumento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente del 32,5% per le esportazioni e del 36% con riferimento alle importazioni. Guardando ai dati delle singole province l’export astigiano è cresciuto del 44%, mentre quello alessandrino si è attestato a + 26,6%. I risultati conseguiti da Asti e Alessandria, per quanto siano ancora leggermente inferiori ai volumi delle transazioni del periodo pre-Covid, sono superiori alla media regionale che si attesta intorno a un +30% sia per l’import che per l’export e alla media nazionale (+24%).

ALESSANDRIA ASTI  PIEMONTE  ITALIA 
IMPORTAZIONI (in milioni di euro)  2.514 17.158 221.398
Variazione % rispetto al 1° sem. 2020  +36,1% +30% +24,1%
ESPORTAZIONI (in milioni di euro)  4.625  24.035 250.099
Variazione % rispetto al 1° sem.2020 +32,5% +29,5 +24,2%
Saldo BILANCIA COMMERCIALE

(in milioni di euro)

+2.111  +6.877 +28.701

     Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Alessandria-Asti su dati Istat

Pressoché tutti i settori hanno evidenziato dati in sensibile crescita. Il volume di vendite oltre confine di vino e distillati si è attestato a 377,5 milioni di euro, con un’incidenza dell’8% sul totale dell’export delle due province e una variazione del +24% rispetto al primo semestre 2020. Gli Stati Uniti sono il partner commerciale più importante: nei primi 6 mesi dell’anno hanno acquistato dalle aziende astigiane e alessandrine prodotti alcolici per oltre 113 milioni di euro, con un incremento del 67% rispetto allo stesso periodo 2020. Seguono, in ordine per volume d’affari, la Germania (55 milioni di euro, +13%), la Francia (18 milioni di euro, -18%), il Regno Unito (16 milioni di euro, –21%), il Belgio (13 milioni di euro, -19%), la Svezia (10 milioni di euro, +42%), la Polonia, la Danimarca e la Svizzera con oltre 9 milioni di euro e acquisti in crescita rispettivamente del 61%, 52% e 15%. Tra i Paesi che, pur con volumi più ridotti, hanno visto crescere sensibilmente la domanda di vino abbiamo la Croazia (+265%), la Lituania (+198%), gli Emirati Arabi (+193%), la Romania (+147%), la Corea del Sud (+112%) e la Cina (+69%).

Guardando agli altri prodotti, risultano particolarmente richiesti all’estero i macchinari e le apparecchiature, tra cui quelli dell’enomeccanica, che, con vendite per 727 milioni di euro incidono per il 16% sull’export totale segnando un incremento del 42% rispetto al 2020, l’oreficeria con un volume di export intorno ai 700 milioni di euro, pari al 15,1% del totale e con un incremento del 36% sull’anno precedente, i prodotti chimici (630 milioni, +16%), i prodotti metallurgici (554 milioni, + +60%), mezzi di trasporto, parti e accessori per autoveicoli (538 milioni, +47%), articoli in gomma e materie plastiche (352 milioni, +20%).

Commercio con l’estero – Confronto prodotti esportati 1° semestre 2021/2020

pastedGraphic_1.png

Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Alessandria-Asti su dati Istat

Analizzando la destinazione dei prodotti, l’Europa, con 2.927 milioni di euro, assorbe più del 63% dell’export delle province di Asti e Alessandria, confermandosi quale principale bacino di riferimento. In ambito europeo i principali partner commerciali sono la Germania (558,6 milioni di euro, +33%), la Francia (555 milioni, +119%), l’Irlanda (259 milioni, +177%), la Spagna (201 milioni, +108%), la Turchia (164 milioni, +110%), il Regno Unito (129 milioni, +80), la Polonia (126 milioni, +132%) e la Svizzera (122 milioni, +93%).

Il mercato americano ha acquistato beni per 1 miliardo 26 milioni di euro, di cui 434 milioni assorbiti dagli Stati Uniti, 373 dal Brasile e 116 dal Messico. Nel continente asiatico sono stati esportati prodotti per 549 milioni di euro, il 29% in più rispetto allo stesso periodo 2020. I principali Paesi partner in Oriente sono la Cina che ha acquistato prodotti per 131 milioni di euro (+137%), Hong Kong (130 milioni, +158%), l’India (62 milioni, +172%), il Giappone (56 milioni, +75%).

L’export verso l’Africa ammonta a 98 milioni di euro (+16,6%). In Oceania sono state vendute merci per 25 milioni di euro, che rappresentano soltanto lo 0,5% del totale, con una contrazione del 5% rispetto all’anno precedente.

Commercio con l’estero: i principali Paesi di destinazione

pastedGraphic_2.png

            Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Alessandria-Asti su dati Istat