Bando generale per assegnazione alloggi edilizia sociale

Mercoledì 15 marzo sarà disponibile sul sito della Città di Torino il nuovo bando generale per l’assegnazione di alloggi di edilizia sociale.

Le domande potranno essere presentate dallo stesso giorno e fino al 31 maggio 2023.

I requisiti necessari per partecipare al bando sono: il possesso di un ISEE non superiore a 23.623,13 euro; la residenza anagrafica o la prestazione di attività lavorativa da almeno 5 anni nella territorio regionale, con almeno 3 anni anche non continuativi a Torino, oppure essere iscritti all’Anagrafe italiani residenti all’estero (AIRE).

L’elenco provvisorio dei partecipanti, stilato sulla base di quanto dichiarato dai richiedenti nella domanda, sarà pubblicato il 12 settembre 2023, gli interessati potranno presentare ricorso per opposizione fino 10 ottobre 2023. Il 15 gennaio 2024 sarà pubblicato l’elenco con il punteggio definitivo.

La domanda di partecipazione si potrà presentare:

nella sede della Divisione E.R.P. in via Orvieto 1/20/A, dal lunedì al giovedì dalle ore 8:30 alle 15:30 e il venerdì dalle ore 8:30 alle 12:00, previa prenotazione telefonica al numero 011 011 24300 (chiamando dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle 12:00);

on-line sul portale dei servizi TorinoFacile se in possesso dell’identità digitale SPID, CIE (carta di identità elettronica) o TS-CNS (Tessera Sanitaria-Carta Nazionale);

con PEC all’indirizzo edilizia.residenzialepubblica.casa@cert.comune.torino.it;

per posta con raccomandata AR all’indirizzo: Città di Torino – Divisione E.R.P.- Ufficio Bando generale – via Orvieto 1/20/A, 10149 Torino.

Per informazioni è possibile contattare il numero unico 011 011 24300 dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle 12:00

I bandi di assegnazione delle case popolari sono indetti dalla Città in relazione alla disponibilità degli appartamenti e alla presenza dei richiedenti nelle graduatorie. Nell’ultima edizione, dicembre 2017, sono state presentate 6.791 domande. La Città può contare, secondo un trend oramai consolidato, su una disponibilità di circa 400 alloggi di edilizia sociale all’anno, di cui almeno il 50% riservato al bando generale.

Gli alloggi sono assegnati dall’Amministrazione Comunale sulla base delle graduatorie del bando generale e dell’emergenza abitativa con modalità stabilite dal Regolamento delle procedure di assegnazione e nel rispetto delle aliquote fissate dalla Giunta Regionale.

La verifica delle domande sarà effettuata dagli uffici comunali che le trasmetteranno alla Commissione regionale per la predisposizione della graduatoria provvisoria e definitiva. Al fine di garantire la riservatezza dei dati personali negli elenchi pubblicati, le domande saranno identificate esclusivamente con un codice univoco comunicato a ciascun partecipante con una mail all’indirizzo che il richiedente avrà indicato nel modello di domanda.

La presenza in graduatoria, con punteggio pari o superiore al minimo, non dà diritto all’assegnazione che è condizionata alla reale disponibilità di alloggi di edilizia sociale idonei, per dimensioni, al nucleo familiare in base ai parametri “di adeguatezza” definiti dalla legge e senza barriere architettoniche in caso di persona/e con disabilità.

La graduatoria definitiva é valida fino a quando non sarà sostituita da una nuova.

Torino, 13 marzo 2023 (15.00)

Comunicato 101/23




Agenzia del demanio e PoliTo insieme per la rigenerazione del patrimonio immobiliare

Un accordo di collaborazione tecnico-scientifica al fine di progettare, avviare e implementare iniziative per la riqualificazione del patrimonio pubblico che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile, del Green Deal europeo e del PNRR, è stato firmato dall’Agenzia del Demanio e dal Politecnico di Torino. Si tratta di una cooperazione anche a fini divulgativi e formativi in aree di interesse comune quali architettura, paesaggistica, urbanistica, efficientamento energetico e digitale, riduzione del rischio sismico.

L’accordo punta ad individuare soluzioni innovative e best practices, da mettere a disposizione anche di altre Amministrazioni Pubbliche, finalizzate al miglioramento della qualità architettonica degli interventi da realizzare sugli immobili pubblici e ad elaborare linee guida per la qualità strutturale, sismica, energetica, urbanistico-ambientale e paesaggistica della progettazione possibile attraverso la condivisione e l’analisi dei dati relativi alla gestione del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato. A conclusione di questa fase di studio preliminare, saranno elaborati concept, documenti di indirizzo per progettazione, studi di fattibilità tecnico-economica e project monitoring.

Inoltre, la collaborazione con il Politecnico di Torino consentirà di accelerare lo sviluppo dei processi di digitalizzazione del patrimonio immobiliare statale gestito dall’Agenzia del Demanio, con modalità e strumenti orientati al BIM e metodologie innovative per diagnosi e valutazioni specialistiche come quelle urbanistiche, di efficientamento energetico e comportamento strutturale.

Grazie a questa collaborazione, l’Ateneo potrà disporre di un patrimonio informativo e conoscitivo per sviluppare nuovi progetti di ricerca, analisi e approfondimento accademico e avviare ricerche avanzate sulle tecniche di adeguamento sismico e di consolidamento strutturale, nonché sulle tecniche d’intervento specifiche per il restauro e la ristrutturazione degli immobili caratterizzati da vincoli di tutela paesaggistica e monumentale.




La Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA – interviene su quanto è accaduto a Bardonecchia

Fabio Luino  (Coordinatore Nazionale Rischio Geo – Idrogeologico della Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA) : “La colata si è originata a causa di un temporale violento con tuoni e fulmini (ben visibili da Bardonecchia) che per circa due ore (tra le 20 e le 22 circa) ha scaricato un rilevante quantitativo di pioggia sull’alto bacino idrografico a quote superiori ai 2.500 m presso il confine con la Francia. Purtroppo non abbiamo valori di precipitazione a causa della mancanza di strumentazione in quota. Il torrente con una certa frequenza (in media ogni 7-8 anni) si manifesta con una colata detritica. Mentre lungo le creste si concentrava una pioggia continua, in paese non pioveva”.

 

La serata del 13 agosto a Bardonecchia (TO), famosa località turistica della Val di Susa, è stata caratterizzata da una violenta colata fangoso-detritica (mud-debris flow) lungo l’alveo del Torrente Frejus. La miscela solido-liquida ha impattato con violenza contro i ponti nell’abitato fuoriuscendo improvvisamente ed espandendosi poi per le strade limitrofe. I danni nel paese sono stati ingenti: molte autovetture sono state trascinate via dalla forza della colata, tutti i ponti sono stati sormontati, colmati alcuni garage ubicati in sotterranea a pochi metri dall’alveo, colpite diverse case a pian terreno, invase la caserma della Polizia Stradale e dei Carabinieri Forestali.

La colata si è originata a causa di un temporale violento con tuoni e fulmini (ben visibili da Bardonecchia) che per circa due ore (tra le 20 e le 22 circa) ha scaricato un rilevante quantitativo di pioggia sull’alto bacino idrografico a quote superiori ai 2.500 m presso il confine con la Francia. Purtroppo non abbiamo valori di precipitazione a causa della mancanza di strumentazione in quota. Mentre lungo le creste si concentrava una pioggia continua, in paese non pioveva. Questa è una delle situazioni più pericolose per fenomeni di questo tipo in quanto non piovendo a valle, la popolazione ha continuato le proprie passeggiate per Bardonecchia ignara del fatto che in quota si stesse originando la colata detritica. Bardonecchia è un centro abitato che conta 3.000 abitanti che si decuplicano in estate: che la sera del 13 agosto non vi siano state vittime è stato un vero miracolo. Le persone, infatti, non hanno avuto alcuna percezione del pericolo imminente: i filmati ci mostrano molta gente nel paese che guarda e filma dagli argini con stupore il passaggio della colata senza minimamente preoccuparsi del fatto che una pulsazione possa improvvisamente esondare e quindi coinvolgerla. Voglio sottolineare che, nonostante temporali forti in serata sulle Alpi occidentali fossero previsti, era pressoché impossibile prevedere nelle ore precedenti che una colata detritica si sarebbe innescata proprio lungo l’alveo del T. Frejus, e non ad esempio nella valle adiacente”. Lo ha affermato il geologo Fabio Luino – Coordinatore Nazionale sul Rischio Geo – Idrogeologico della Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA.

 

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Tanti si sono stupiti del fenomeno, ma bisogna ricordare che ciò che è avvenuto a Bardonecchia è un tipico fenomeno estivo che accade nelle zone montane: in Italia abbiamo migliaia di centri abitati ubicati sui conoidi – ha continuato Luino –  e quindi attraversati da torrenti più o meno pericolosi. La conca di Bardonecchia è storicamente molto esposta a questa categoria di processi torrentizi, tipicamente in estate quando le precipitazioni avvengono in forma liquida anche ad alta quota. Si hanno notizie di colate detritiche addirittura del 20 giugno 1734 o dell’agosto 1865. A partire dall’inizio del XX secolo, vi sono documenti storici che descrivono un evento del luglio 1914, uno del settembre 1920, dell’agosto 1934, del settembre 1947, poi ancora del 1949, 1951, 1954, 1955, 1957, agosto 1997, agosto 2004, luglio 2006, mentre l’ultimo grave in ordine di tempo fu del 7 agosto 2009 (che fu però meno dannoso di quello di ieri). Insomma, il torrente con una certa frequenza (in media ogni 7-8 anni) si manifesta con una colata detritica.

Gli eventi antecedenti il boom economico colpivano però una Bardonecchia avente un’area abbastanza limitata, ancora molto legata al nucleo storico. Ma a partire dalla metà degli anni ’50, Bardonecchia si espanse in maniera incontrollata occupando anno dopo anno praticamente tutti i conoidi alluvionali formati dai 4 torrenti che si uniscono nell’abitato. Casette singole ed edifici di 5-6 piani sono stati edificati con continuità per decenni, lasciando sempre meno spazio ai corsi d’acqua. Capite benissimo che è stata una follia quella di costringere un torrente come il Frejus, avente un’area di ben 22 km2, ad attraversare il paese in un canale artificiale della larghezza massima di 13-14 m. La colata in un alveo modello “pista da bob” può raggiungere velocità notevoli dell’ordine dei 8-10 m/s: di conseguenza la sua forza d’impatto è enorme e si è potuto vedere chiaramente domenica sera.

Bisogna però sottolineare che la mappa della pericolosità del PAI di Bardonecchia, dal 2010 segnala chiaramente il pericolo nelle zone abitate colpite l’altra sera. Quindi le conoscenze ci sono, gli studi sono stati ben eseguiti. Sarebbe una buona cosa a questo punto se la popolazione, soprattutto i turisti, fosse adeguatamente informata del rischio esistente nel periodo estivo: forse essi avrebbero evitato di soffermarsi a guardare il treno in corsa”.




Le esigenze dei territori emergono dal confronto su nuovo piano strategico metropolitano

Il programma di lavoro per l’aggiornamento del Piano Strategico Metropolitano ha vissuto stamani uno dei suoi momenti centrali con l’incontro pubblico di ascolto che rappresenta uno snodo essenziale di un percorso partecipativo che sta coinvolgendo gli amministratori locali, i corpi intermedi, le associazioni di categoriaricreativeculturalisportive, ma anche i singoli cittadiniLa fase di ascolto e condivisione del processo di aggiornamento del PSM ha lo scopo di far emergere e raccogliere le idee e i contributi del territorio, attraverso la pianificazione di incontri organizzati per Zone omogenee e di successivi incontri tematici di approfondimento. A seguire sono previste la fase di redazione del Piano 2024-2026 e la successiva adozione da parte del Consiglio metropolitano, da completare entro il dicembre 2023.

L’obiettivo dell’incontro del 10 novembre, introdotto e chiuso dalla Consigliera metropolitana Sonia Cambursano, delegata alle attività produttive, allo sviluppo economico, al turismo e alla pianificazione strategica, era quello di avviare una riflessione collettiva, per definire un quadro condiviso dello stato di fatto e delle esigenze che la nuova pianificazione dovrà affrontare. La Consigliera Cambursano ha sottolineato che la Città metropolitana adotta una metodologia che prevede la co-progettazione e la co-pianificazione delle scelte strategiche con i territori. Non vogliamo assolutamente far calare dall’alto opzioni e scelte che hanno conseguenze dirette sulla vita quotidiana delle persone e delle comunità in cui vivono e lavorano”.

L’evento tenutosi stamani è partito da un confronto sugli esiti del Piano strategico 2021-2023, per poi avviare una ricognizione delle nuove esigenze a cui la prossima programmazione dovrebbe rispondere. L’incontro è stato strutturato suddividendo il pubblico in sei tavoli tematici relativi agli assi strategici del PSM: l’asse 1 dedicato a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, l’asse 2 sulla rivoluzione verde e la transizione ecologica, l’asse 3 sulla mobilità sostenibile, l’asse 4 su istruzione e ricerca, l’asse 5 su inclusione, coesione e attrattività, l’asse 6 sulla salute. Le sessioni di discussione sono state facilitate da esperti, che hanno riportato nella sessione plenaria conclusiva i risultati del confronto ai tavoli.

Dal confronto sull’Asse 1 è emersa l’esigenza di considerare la digitalizzazione come uno strumento fondamentale per lo sviluppo economico e sociale dei territori e un’occasione per valorizzarne le peculiaritàIl potenziamento delle infrastrutture per la connessione telematica e la promozione della digitalizzazione possono incrementare l’attrattività del territorio, sia per le aziende che per le risorse umane potenzialmente interessate ad insediarvisi.

Sui temi dell’Asse 2 l’attenzione dei partecipanti si è incentrata sulla difesa della qualità delle risorse idriche e atmosferiche e della biodiversitàÈ stato posto l’accento sull’importanza delle infrastrutture verditema su cui occorre sensibilizzare gli amministratori locali. In una logica di co-progettazione degli strumenti di pianificazione i rappresentanti degli imprenditori del settore delle costruzioni hanno sottolineato l’esigenza di un aggiornamento delle normative riguardanti la rigenerazione urbana e il risparmio energeticoAnche il tema delle comunità energetiche sconta un vuoto normativo che ne pregiudica lo sviluppo e la diffusione nei territoriIn questo senso è emersa una fiducia nel ruolo di coordinamento che potrà svolgere la Città metropolitanaintesa da molti come una potenziale cabina di regia di molti progetti territoriali.

Intermodalitàuso alternativo dei mezzigovernance del sistema del trasporto pubblico locale sono i temi emersi dal confronto sull’Asse 3anche in questo caso con un appello alla Città metropolitana, affinché svolga un ruolo di regia, anche e soprattutto nella comunicazione verso i cittadini, per informarli e spiegare nuove opportunità per una modalità sostenibile.

In merito all’Asse 4, già oggetto di analisi sulla tendenza al declino demografico e sulle sue implicazioni sul sistema scolastico e formativo, è stata ribadita l’esigenza di ricalibrare il dimensionamento scolastico, per trovare un punto di equilibrio nell’intero territorio metropolitano. Anche il disagio sociale in aumento è un tema segnalato durante il confrontoLa positività emersa è riferita alla crescente apertura delle istituzioni scolastiche alle vocazioni territoriali e al dialogo con la società e il sistema produttivo. La formazione green è accolta con entusiasmo dai giovani, mentre sono state segnalate criticità in merito all’utilizzo delle risorse del PNRR da parte delle scuole e delle istituzioni. È stata inoltre richiamata l’esigenza di un coordinamento tra le politiche per l’istruzione e quelle relative al trasporto pubblico localecosì come la necessità di una raccolta di dati e di analisi sul fenomeno della dispersione scolastica.

La discussione sull’Asse 5 ha fatto emergere la richiesta di un maggiore coinvolgimento degli stakholder presenti sul territorio, per la programmazione di politiche di contrasto alle crescenti diseguaglianze e per la costruzione di una cittadinanza attivaIl ruolo immaginato per la Città metropolitana delinea la creazione di un centro di competenze sul Welfare locale, capace di accompagnare l’individuazione di obiettivi chiari e monitorabili, con una forte attenzione ai giovani e alle questioni di genere. La rete che può essere promossa e coordinata dalla Città metropolitana deve scattare innanzitutto una fotografia del territorio in termini di inclusione e poi contribuire ad evitare doppioni nella programmazione dei servizi coprire le zone marginali non serviteGli interlocutori che hanno partecipato alla fase di ascolto auspicano un sempre maggiore raccordo tra Terzo Settore, uffici giudiziari e organismi impegnati per la pubblica tutelaanche per ampliare la platea dei reati le cui vittime vengono tutelate. L’innovazione nei servizi sociali territoriali deve passare attraverso l’accompagnamento delle persone all’utilizzo delle modalità di fruizione digitali, ma anche alla promozione del confronto sulle possibili modifiche alla normativa in materia. Alla Città metropolitana si chiede infine di promuovere l’accesso alla casa anche fuori della conurbazione torinesegarantendo un adeguato livello di servizi alla cittadinanza.

Sull’Asse 6 tra gli spunti di riflessione emersi figura la trasversalità tra gli assi: ad esempio nel rapporto tra politiche per la salute e politiche socialima anche su temi come le case di comunità e l’incremento della popolazione anziana e straniera, che devono trovare risposte anche nelle politiche sanitarie. Gli esempi concreti sono le reti di senior housing e spazi più adatti ai pazienti negli ospedali e nelle case di comunità. Una corretta relazione pubblico-privato è vista come positiva, mentre il volontariato è considerato una risorsa fondamentale soprattutto nei piccoli Comuni. La promozione di una sana alimentazionele mense ospedaliere gestite con ingredienti di qualitàil legame tra salute e ambienteservizi e i presìdi sanitari per le aree interne sono altri temi emersi dal confronto.




Nuovo bando di nomina per revisori

Sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte 8 del 22 febbraio 2024 è stato pubblicato un nuovo bando di nomina con scadenza per la presentazione delle candidature il 25 marzo.

Ente Acli istruzione professionale – Enaip – Piemonte Ets, un sindaco effettivo ed uno supplente nel Collegio sindacale.

Le istanze devono essere sottoscritte e presentate all’indirizzo Pec: comm.nomine@cert.cr.piemonte.it, con la copia fotostatica non autenticata di un documento d’identità del sottoscrittore entro il 25 marzo.

Il testo dei bandi, i moduli per la presentazione delle candidature e tutte le informazioni utili sono a disposizione al seguente indirizzo: https://bandi.cr.piemonte.it/web/comunicati-commissione-nomine.




Costruire e abitare in modo sostenibile: gli studenti del Politecnico di Torino progettano “Wellness & Innovation Program”

Un gruppo di studenti della Laurea Magistrale in Design Sistemico del Politecnico di Torino, composto da Fabrizio Mariani, Davide Montaquila, Davide Nonis, Juri Sanni e Davide Sito, ha sviluppato un nuovo modello che mira a raggiungere la sostenibilità del “Sistema Casa” nel processo di costruzione e di abitazione degli edifici. Il progetto di tesi, che vede come relatrice e correlatori la Prof.ssa Silvia Barbero, Alessandro Campanella e Martina Spinelli, si fonda sull’approccio e sulla metodologia del Design Sistemico sviluppati dal Centro di Ricerca Sys – Systemic Design Lab.

Per lo sviluppo dello studio, intitolato WIP: Wellness & Innovation Program, i laureandi hanno adottato un approccio di co-design con il Gruppo Building, che ha fornito il supporto tecnico e l’accesso a tutta la documentazione relativa ai progetti realizzati a partire dal 2015. La collaborazione nasce nell’ambito di un progetto tra Politecnico di Torino ed Exclusive Brands Torino, la rete delle eccellenze piemontesi pensata per integrare il tessuto accademico con le realtà imprenditoriali virtuose del territorio.

Nella costruzione degli edifici, in ambiente di cantiere, in Italia vengono smaltite ogni anno circa 5,4 milioni di tonnellate di rifiuti misti. Una quantità di scorie difficili da recuperare e che richiede una maggiore attenzione da parte delle aziende. Altrettanto considerevole è il volume di risorse che vengono sprecate in contesto abitativo, a causa di inadeguati livelli di efficientamento energetico delle residenze e a causa di cattive abitudini degli inquilini. Lo studio, fortemente innovativo, analizza e propone soluzioni di intervento che impattano su entrambi gli aspetti: il processo e l’abitare.

Il Gruppo Building ha permesso al gruppo di designers sistemici di applicare il modello elaborato su casi reali, misurandone l’efficacia e l’applicabilità in diversi contesti abitativi. Gli studenti hanno avuto modo di fare dei sopralluoghi nel cantiere di Gate Central a Milano e UpTown Torino, confrontandosi ripetutamente con figure quali il responsabile dell’ufficio tecnico e il capo cantiere.

UN SISTEMA PER LA GESTIONE EFFICIENTE DEI RIFIUTI IN EDILIZIA

Il modello WIP applicato al Gruppo Building parte dall’aggregazione di normative, linee guida, strategie e casi studio in materia di gestione del rifiuto per un efficiente riutilizzo in una prospettiva di economia circolare, a partire dagli anni 2000, quando si è iniziato a teorizzare il tema dei CDW (construction and demolition waste)Questi documenti, interconnessi tra loro, hanno generato uno strumento di tassonomia navigabile che rende intuitiva e immediata la consultazione per i progettisti. La ricerca ha successivamente integrato circa 1500 documenti contenuti negli archivi del Gruppo Building, acquisendo tutte le note di trasporto (FIR) dei materiali in uscita dai cantieri. Sono state compilate manualmente 20 mila celle di excel, in modo da alimentare un database che ha restituito oltre 3 milioni di risultati.

Incrociando questi dati con i modelli e le normative studiate è stato quindi possibile mettere a punto uno strumento di monitoraggio completo dei cantieri, attraverso un applicativo interattivo che tiene conto della quantità e della tipologia dei materiali, fornendo in tempo reale infografiche e statistiche utili per intervenire tempestivamente e ottimizzare la gestione dei rifiuti. Per fare questo, gli studenti hanno progettato un prototipo di app che consente di acquisire e processare da smartphone le bolle di trasporto.

 

ABITARE LE CASE IN MODO CONSAPEVOLE

La seconda parte del progetto ha inteso analizzare l’impatto dei residenti sul “Sistema Casa”, in modo da valutare il volume di consumi e suggerire comportamenti virtuosi che favoriscano la riduzione degli sprechi, coerentemente al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Green Deal dell’Unione Europea. Torino rientra tra le 9 città italiane che fanno parte del progetto Net Zero Cities, un progetto pilota della UE che impone interventi e percorsi di innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030. Questa sfida non può prescindere da una maggiore consapevolezza degli sprechi. In questo senso, il modello WIP non intende fornire un modello comportamentale univoco ma gli strumenti utili per agire consapevolmente e compiere azioni responsabili.

L’Italia, pur essendo tra i paesi europei maggiormente interessati dalla siccità, registra un consumo di acqua giornaliero pro-capite di 236 litri, quasi il doppio della media continentale di 123 litri. Il settore residenziale produce il 36% della CO2 emessa nell’ambiente, dato fortemente influenzato da un utilizzo poco attento delle risorse. Inoltre, gli edifici soffrono un grave ritardo in termini tecnologici: in Piemonte quasi la metà delle case sono in classe energetica G (24,1%) e F (23,8%); solo il 9,4% è in classe energetica A. Quest’ultima, pur essendo decisamente più efficiente delle prime due, può registrare un consumo effettivo che può arrivare fino a 3 volte il previsto a causa di un utilizzo poco consapevole delle tecnologie presenti in esse.

Analogamente a quanto previsto per la raccolta dei dati di cantiere, il gruppo di laureandi ha ideato una piattaforma capace di misurare i consumi delle utenze domestiche dei residenti, sfruttando le potenzialità della domotica. La ricerca sul campo è stata condotta analizzando le abitudini degli abitanti del condominio The Number 6, a Torino. Questa analitica consente di identificare sprechi e anomalie nei consumi e suggerisce all’utente comportamenti virtuosi e promemoria. Una maggiore consapevolezza potrà indurre l’utente a scoraggiare le vecchie abitudini in favore di un’azione più efficace e sostenibile, attraverso una strategia informativa che prevede la definizione di obiettivi chiari e legati alle performance.

 

 




Un bando per condomini a risparmio energetico

Condomini con maggior risparmio energetico. Per migliorare la situazione in Piemonte, arriva un bando dalla Regione che aiuterà anche economicamente chi vorrà rendere i propri appartamenti meno dispersivi. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati che nel corso della seduta pomeridiana della prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti, ha evidenziato i punti più importanti dell’assestamento al Bilancio.

Ci sarà anche un bando riservato, ai Comuni in forma singola o associata e agli Enti gestori delle aree protette, per il rinnovo delle flotte dei mezzi a disposizione dell’amministrazione.

Previsti inoltre stanziamenti per i Comuni sede d’impianto di discarica o inceneritori e per gli accordi di programma per attività di recupero e servizio idrico ambientale in Val Bormida e per attività di bonifica amianto di Balangero.

Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri del M5s Giorgio Bertola e Sean Sacco e del Pd Domenico Rossi, per chiedere alla Giunta chiarimenti relativamente a un possibile nuovo progetto per finanziare i consorzi e consenta di raggiungere gli obbiettivi fissati in ambito di raccolta differenziata, a interventi per la rimozione di manufatti pubblici e privati di amianto e all’eco bonus per la sostituzione dei veicoli inquinanti.

L’assessore ha risposto che sulla raccolta differenziata si procederà in fase di bilancio preventivo, che sull’amianto la Giunta ha in cantiere un Piano strategico straordinario della durata di cinque anni che coinvolgerà l’intera regione e che, a differenza di quanto previsto dal precedente esecutivo, l’eco bonus non sarà riservato solo alle attività lavorative ma esteso ai privati cittadini.




CCIAA Torino lancia servizio digitale su etichettatura

Da oggi è a disposizione delle imprese un nuovo strumento completamente digitale che fornisce un supporto per la creazione e l’aggiornamento dell’etichetta alimentare, in una fase in cui la legislazione nazionale ed europea sulla sicurezza dei prodotti è stata arricchita da contributi di difficile comprensione per i non addetti ai lavori che devono però adeguarsi.

“Il Portale nasce dall’esperienza maturata attraverso lo Sportello Etichettatura e Sicurezza Alimentare, un servizio di primo orientamento nato nel 2009 a Torino e in Piemonte e attualmente attivo in più di 60 province italiane – dichiara il Presidente della Camera di commercio di Torino Vincenzo Ilotte La costante crescita dello Sportello ha fatto emergere l’esigenza di offrire alle imprese un supporto digitale ancora più strutturato, fruibile, funzionale e con maggiori contenuti. Il Portale è un progetto di sistema dove sono presenti caratteristiche di digitalizzazione del flusso di lavoro, semplificazione e integrazione dei servizi: un’interfaccia moderna e “user friendly” per l’accesso al primo orientamento e alla consulenza su temi complessi come quello dell’etichettatura dei prodotti”.

“Nel nuovo Portale nazionale dell’Etichettatura ci sono esempi di etichette di prodotti del territorio italiano, normativa in materia di sicurezza ed etichettatura alimentare e numerose FAQ. Le imprese infatti devono garantire la correttezza delle informazioni contenute nell’etichetta, per favorire l’elemento virtuoso che le qualifica e che tutela i consumatori, indipendentemente dall’aspetto normativo, di responsabilità e sanzioni amministrative su cui possono avere ripercussioni” commenta Andrea Talaia, Presidente del Laboratorio Chimico Camera Commercio Torino.

Il progetto è realizzato dalla Camera di commercio di Torino e dal suo Laboratorio Chimico, sotto l’egida di Unioncamere Nazionale e con la collaborazione, ad oggi, di 30 enti camerali che nel Portale mettono a disposizione delle proprie imprese contenuti personalizzati, come schede di prodotti tipici o più rappresentativi. Ciascun ente opera, nell’ambito del Portale, sulla base di un flusso operativo personalizzato secondo modalità concordate con il Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, che consente di monitorare i quesiti in tutti i passaggi, operativi e amministrativi.

Per accedere al Portale dell’Etichettatura Alimentare le imprese che operano nel settore agroalimentare devono effettuare una registrazione, a seguito della quale potranno poi accedere alla loro area riservata per inserire i quesiti e usufruire delle future funzionalità. Le risposte ai quesiti vengono inserite direttamente sul Portale, in modo che le aziende possano accedere e consultare agevolmente lo storico dei quesiti.

Per le imprese registrate al Portale è poi possibile utilizzare la funzionalità interattiva “Crea la tua etichetta” che consente alle aziende di esercitarsi a creare le proprie etichette utilizzando un modello predefinito, ma non precompilato. L’impresa deve infatti scrivere le indicazioni così come richiesto dalla normativa, come per esempio riportare il termine “Ingredienti” e prestare attenzione al “TMC/data di scadenza”, al lotto, alla Dichiarazione nutrizionale. Il fac-simile dell’etichetta creata può quindi essere inoltrata allo Sportello Etichettatura per richiedere un commento.

L’impresa torinese che richiede un quesito o inoltra un’etichetta al Portale, può ottenere il servizio a titolo gratuito allo Sportello Etichettatura e Sicurezza Alimentare garantito dal Laboratorio Chimico Camera Commercio Torino che fornisce gli strumenti per un corretto approccio alla materia ed il necessario supporto nell’assolvimento degli obblighi di legge.

Consapevole dell’importanza rivestita dal settore agroalimentare per l’economia piemontese, a Torino e in Piemonte vengono offerte informazioni sulla normativa vigente anche tramite lo sportello dell’ente torinese ALPS Enterprise Europe Network che promuove gli operatori locali in Italia e all’estero e assiste imprese e consumatori con azioni volte a garantire la correttezza e la trasparenza delle transazioni commerciali. Solo quest’anno il Laboratorio Chimico torinese ha seguito circa 400 quesiti per oltre 200 aziende, alcuni anche tramite appuntamento presso la sede di Torino oppure via Skype.

Il Portale è accessibile a tutti, compresi i consumatori, per consultare il materiale informativo disponibile, in particolare i riferimenti normativi “orizzontali” di etichettatura, le schede dei prodotti del territorio relative agli Enti che hanno aderito al progetto e le FAQ con le risposte finora elaborate in base all’esperienza di tutti gli Sportelli.

Al momento hanno aderito al Portale 30 enti camerali:

Camera di commercio Alessandria
Camera di commercio delle Marche
Camera valdostana delle imprese e delle professioni
Camera di commercio di Asti
Camera di commercio di Avellino
Camera di Commercio di Bari
Camera di commercio Biella Vercelli
Azienda speciale Camera di commercio Chieti Pescara
Azienda speciale S.E.R.M. della Camera di commercio del Molise
Unioncamere Calabria
Unioncamere Emilia Romagna
Unioncamere Piemonte
Camera di commercio Como Lecco
Camera di commercio di Cuneo
Camera di commercio di Firenze
Azienda speciale Camera di commercio Lecce
Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi
Camera di commercio di Napoli
Camera di commercio di Novara
Camera di commercio di Pisa
Camera di commercio di Pistoia
Camera di commercio di Pordenone Udine
Azienda speciale Camera di Commercio della Basilicata
Camera di Commercio di Sondrio
Camera di Commercio di Trento
Camera di commercio Treviso Belluno
Camera di commercio di Torino
Camera di Commercio di Varese
Camera di Commercio di Verbano Cusio Ossola
Camera di Commercio di Viterbo




Inizio d’anno in frenata per l’industria novarese e vercellese

Inizio d’anno in frenata per l’industria novarese e vercellese. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre gennaio-marzo 2020 (riportate integralmente su www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che, rispetto al trimestre precedente, si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione registra andamenti contrastanti nelle due province: mentre nel territorio novarese rimane positivo (a 9,5 punti contro i precedenti 8,7) in quello vercellese cala da -1,1 a -11,1 punti, in linea con un trend regionale a -0,5 punti rispetto ai 4 di fine 2019. I saldi ottimisti/pessimisti riferiti agli ordini totali rimangono stabili, a 8,7 punti, per Novara, mentre calano da -5,3 a -9,1 punti per Vercelli, a fronte di una media piemontese lievemente negativa (-0,5 punti).

Negativo in entrambe le province, invece, il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle attese di ordini esteri, che si riduce da 13,8 a 3,8 punti per Novara e da -3,2 a -7,3 punti per Vercelli, in linea con il peggioramento registrato nell’intero Piemonte (da -0,6 a -1,7 punti).

«Non possiamo non essere preoccupati – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – perché, soprattutto per quanto riguarda il Vercellese, il calo della produzione e il peggioramento delle attese di ordini dal mercato interno, che è quello strutturalmente più debole, per la prima volta non vengono compensati dalle attese di esportazioni, che hanno un’importanza notevole in entrambe le province.

Per fortuna numerose aziende continuano a esprimere vitalità e resilienza dimostrando, anche grazie alla competenza delle loro maestranze e alla lungimiranza dei loro imprenditori, una notevole capacità competitiva. Serve però un impegno più forte da parte della politica per rafforzare e aumentare le dotazioni infrastrutturali, materiali e immateriali, la cui carenza è sempre più dannosa per l’economia territoriale».

Sul fronte del mercato del lavoro il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di nuova occupazione cresce lievemente (da 11,8 a 12,7 punti) in provincia di Novara, mentre cala (da 3,2 a -3 punti) in provincia di Vercelli, con una media regionale in riduzione da 6,4 a 3,8 punti. La percentuale di imprese che dichiarano l’intenzione di ricorrere alla Cassa integrazione guadagni si allontana dai minimi storici, salendo dal 2,4% al 4,1% a Novara e dall’8,5% al 16,5% a Vercelli, a fronte di un dato regionale in aumento dal 9,6% all’11,4%.

«Il peggioramento complessivo del contesto economico – osserva il direttore di Cnvv, Aureliano Curini – rischia di avere ricadute negative anche sul fronte occupazionale, che è sempre più lento a riprendersi dopo le fasi di criticità. Non possiamo che attendere le prossime rilevazioni, auspicando che si tratti di un’inversione soltanto temporanea, e continuare a impegnarci per colmare un gap formativo sempre più ampio tra offerta e domanda di figure professionali specializzate, soprattutto per quanto concerne i diplomi superiori tecnici. Quest’anno avvieremo anche iniziative formative per imprenditori e manager, aumentando le sinergie con l’Università del Piemonte Orientale, per far crescere il know how interno alle imprese».

Le intenzioni di effettuare investimenti, sia “significativi” sia “marginali”, risultano costanti in entrambi i territori: le variazioni relative ai primi sono dal 29,4% al 31,7% nel Novarese e dal 20,2% al 22,4% nel Vercellese, con una media regionale stabile al 24%; quelle relative ai secondi si posizionano, rispettivamente, dal 54% al 52% e dal 45,7% al 44,9%, con l’indicatore regionale al 49,1%.

Il grado di utilizzo degli impianti, in Piemonte al 76,1%, si conferma stabile all’80,2% nel territorio novarese e all’85,9% in quello vercellese. Positiva, infine, la dinamica della percentuale di imprese che dichiara ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti (in Piemonte stabile al 28,2%), che scende dal 25% al 21,8% nel novarese e dal 25,5% al 19,4% (il livello più basso degli ultimi sei anni) nel Vercellese.

I dati relativi ai principali settori produttivi, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, segnalano un andamento contrastante nel metalmeccanico, dove i saldi ottimisti/pessimisti relativi alle attese di produzione sono negativi a fronte di ordini, totali ed esteri, in lieve miglioramento, e in attesa di conferme nel comparto della rubinetteria e del valvolame, dove la produzione è attesa ancora in calo, seppur in misura minore rispetto alla precedente indagine, a fronte di un miglioramento delle aspettative di ordini.

Indicatori positivi, ma con una crescente incertezza tra gli operatori del settore chimico e di quello alimentare: nel primo le attese di produzione sono ancora positive, pur con ordini in calo, mentre nel secondo il saldo ottimisti/pessimisti relativo alle aspettative di produzione si attesta a zero, sullo stesso livello di quello relativo agli ordini. Rimangono invece negative le prospettive del tessile-abbigliamento, dove l’ulteriore rallentamento delle attese di produzione è affiancato da un analogo calo degli ordini.




Competitività e innovazione: un piano d’azione comune per sostenere lo sviluppo delle imprese

Con il nuovo anno riprende il percorso di confronto tra amministrazione regionale e sistema delle imprese con l’obiettivo di mettere insieme competenze e azioni nei diversi ambiti di attività.

Dopo infrastrutture e turismo, il nuovo incontro ha coinvolto gli Assessori regionali Matteo Marnati (Ambiente, Energia, Innovazione e Ricerca) e Andrea Tronzano (Bilancio, Programmazione Economico-finanziaria, Patrimonio, Sviluppo delle attività produttive e delle PMI) e il Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli, sui temi relativi a competitività e innovazione e le sfide che l’industria del futuro, anche in Piemonte, si trova ad affrontare.

Oltre che sugli specifici ambiti, è stata condivisa dai presenti la necessità di lavorare su tematiche trasversali – quali digitalizzazione ed economia circolare – che vanno a coinvolgere i vari settori. Nell’occasione, Confindustria Piemonte ha ribadito la propria disponibilità nel dare il massimo supporto al Piano per la competitività regionale attualmente in corso di definizione.

La velocità del cambiamento cui è chiamata oggi l’impresa è esponenziale – ha sottolineato il Presidente Ravanelli Innovazioni dirompenti, nuove tecnologie, nuovi mercati e, allo stesso tempo, l’emergere di sensibilità diffuse, quali la crescente attenzione alla tutela del pianeta, condizionano i piani strategici e impongono mutamenti rapidi nei modelli di business. L’azienda, per competere, deve quindi essere necessariamente innovativa, digitalizzata, interconnessa e sostenibile e va supportata in questo suo percorso con azioni mirate ed efficaci. Per questo accolgo con favore la disponibilità dell’amministrazione regionale a un confronto costruttivo, utile a tracciare insieme le linee di intervento necessarie al tessuto produttivo in una visione di medio periodo”.

Un partner importantissimo a fianco della Regione per lavorare insieme alla ripresa del sistema economico piemontese – ha commentato l’Assessore Matteo Marnati – Stiamo lavorando con Confindustria per raccogliere le nuove istanze del mondo industriale, dalla banda larga, all’economia circolare fino alla digitalizzazione dei processi delle imprese piemontesi”.

Abbiamo sin dall’inizio del nostro mandato dichiarato che volevamo lavorare insieme al parternariato per il rilancio dell’economia della nostra Regione – conferma l’Assessore Andrea Tronzano – la nostra intenzione è di condividere un percorso che consenta di recuperare PIL e occupazione e riporti il Piemonte ad essere una Regione traino del nostro Paese. Questa sfida, che certamente è ambiziosa, richiede una forte coesione e condivisione delle scelte strategiche. Se tutti insieme andiamo nella stessa direzione anche le imprese recupereranno fiducia e slancio nonostante le difficoltà che affrontano quotidianamente”.

È un percorso complesso che necessita di misure di sostegno e sviluppo, attualmente in fase di definizione o revisione: la nuova programmazione dei fondi europei 2021-2027, la ridefinizione delle strategie di specializzazione intelligente S3, la nuova policy per i cluster e i poli di innovazione regionali, la sostenibilità e l’economia circolare sono temi prioritari su cui Confindustria Piemonte conferma la sua disponibilità a fornire competenze e supporto, in un’ottica di piena collaborazione con la Regione per la definizione di un piano d’azione comune.

Un ultimo focus dell’incontro ha riguardato il comparto automotive – la più importante filiera industriale del Piemonte per storia, fatturato, occupati, tecnologie – che sin dal 2008 sta attraversando una difficile fase di riposizionamento, ulteriormente complicata dalle correnti rivoluzioni tecnologiche (auto elettrica, connessa, guida autonoma) e dalla situazione globale. Confindustria e Regione Piemonte stanno comunque lavorando da tempo, anche a livello nazionale e internazionale, per ridare impulso al settore, con l’obiettivo primario di non disperdere la ricchezza industriale accumulata in più di un secolo e di conservare, e se possibile incrementare, i livelli occupazionali.

È assolutamente prioritario che le iniziative in atto da parte di Imprese, Atenei ed Enti di ricerca, Amministrazione Regionale e Associazioni delle Imprese proseguano in modo coordinato e integrato, al fine di rafforzare l’attrattività del territorio piemontese come hub del settore al fine di sviluppare e mantenere una visione unitaria dell’obiettivo complessivo cui il territorio guarda: una nuova filiera automotive.