Peste suina africana nei cinghiali, Confagricoltura: “Siamo stati inascoltati”

Asti Agricoltura sperava che non si giungesse mai a questo triste epilogo, ma da anni, nel denunciare alle istituzioni questo annoso problema, ha sempre preso in considerazione il fatto che si sarebbe potuto giungere a conseguenze di questo genere.

L’Organizzazione agricola astigiana aveva parlato, già in tempi non sospetti, di peste suina, che si sarebbe potuta scatenare in seguito alla proliferazione incontrollata della fauna selvatica, che negli ultimi anni (complici anche le restrizioni a causa della pandemia) ha raggiunto livelli insostenibili, sia per il comparto agricolo che per la viabilità stradale. Ora che le previsioni sono purtroppo divenute realtà la strada si fa alquanto in salita.

Se originariamente il problema era concentrato quasi esclusivamente all’interno delle zone boschive, negli ultimi anni i cinghiali sono stati avvistati anche nelle aree di pianura, dove hanno distrutto vaste superfici di raccolto. Oltre a questo si è scoperto che i cinghiali potrebbero trasmettere alcune malattie sia ai bovini che ai suini”, con queste parole Enrico Masenga, tecnico specialistico della Confagricoltura di Asti aveva messo in guardia in merito ad una possibile diffusione di malattie per il comparto zootecnico,  nel mese di aprile del 2021.

Ora la situazione è molto grave, come viene avvalorato dal fatto che la Regione Piemonte ha avviato l’insediamento dell’unità di crisi per l’adempimento delle azioni previste dal manuale operativo e dalle norme specifiche in materia, definendo una “zona infetta” e una “zona di sorveglianza”, con le relative prescrizioni.

E’ necessario affrontare il problema in maniera risolutiva con interventi tempestivi, racchiusi in un’azione coordinata e congiunta che coinvolga le istituzioni, le Asl, le associazioni venatorie e quelle di categoria per cercare di reprimere l’insorgenza e lo sviluppo di questo terribile morbo che andrebbe a danneggiare in modo irreversibile le aziende agricole, gli allevatori e tutte gli attori coinvolti nella filiera della carne bovina e suina”, afferma il direttore della Confagricoltura di Asti Mariagrazia Baravalle.

E’ doveroso perseguire la strada relativa agli abbattimenti – aggiunge il presidente Gabriele Baldiper limitare la presenza abnorme di cinghiali, tutelando le produzioni agricole ed evitando al tempo stesso la propagazione della Peste Suina Africana. E’ anche in gioco la nostra sicurezza alimentare. Contemporaneamente continuiamo a chiedere adeguati indennizzi per i danni diretti e indiretti subiti dalle aziende agricole, auspicando una semplificazione delle procedure per la valutazione dei danni e del conseguente tempestivo ristoro”.




Progetti Integrati di Filiera 2022: domande dal 18 gennaio

La Regione Piemonte, con D.D. n. 431 del 29/12/2021 ha approvato l’Invito a manifestare interesse per l’adesione ai Progetti Integrati di Filiera 2022 e ha stabilito i seguenti  termini per la presentazione delle domande: dalle ore 9.00 del giorno 18 gennaio 2022 alle ore 12.00 del giorno 10 febbraio 2022, salvo eventuali proroghe.

L’obiettivo della Misura consiste nel permettere alle piccole e medie imprese piemontesi, attive da almeno un anno e la cui attività prevalente sia coerente con la/le filiera/e a cui si intende partecipare, di aderire per l’annualità 2022 ai Progetti Integrati di Filiera (PIF), volti a favorire l’incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi regionali, in particolare nelle otto filiere produttive piemontesi di eccellenza: Automotive&Transportation, Aerospazio, CleanTech/GreenBuilding, Abbigliamento-Alta Gamma-Design, Tessile, Agroalimentare, Meccatronica, Salute e Benessere, favorendone la penetrazione organizzata nei mercati esteri e, al tempo stesso, la capacità di presidio da parte delle singole imprese.

Le imprese ammesse potranno accedere alle attività promosse e realizzate dalla Regione Piemonte attraverso Ceipiemonte, riconducibili alle seguenti principali tipologie di azioni:
1) Azioni di animazione/sistema, tramite percorsi collettivi volti alla crescita culturale e competitiva per le imprese che intendono proporsi ed operare sui mercati internazionali e percorsi di supporto all’aggregazione;

2) Azioni di investimento, con la partecipazione in forma collettiva a fiere internazionali, eventi espositivi, business convention, incontri B2B fra aziende piemontesi e straniere; assistenza continuativa individuale.

L’adesione al/ai PIF è gratuita. E’ possibile aderire anche a più PIF, qualora si possiedano i requisiti.
Alle PMI ammesse al/ai PIF sarà concessa un’agevolazione consistente in una riduzione sui costi di partecipazione alle azioni di investimento che saranno proposte nell’ambito delle attività di ogni progetto. La riduzione sarà quantificata  per ogni singola azione a cui le PMI daranno specifica adesione. Il valore massimo dell’agevolazione concedibile è quantificato in 15.000 euro ad impresa per ogni PIF a cui la stessa risulti ammessa per l’annualità stessa e comunque nei limiti di disponibilità de minimis dell’impresa.




CNA Agroalimentare Piemonte: le feste si chiudono con –50% per la ristorazione e –30% per gli alberghi

L’Epifania tutte le feste porta via. E se non fosse una provocazione, verrebbe quasi da dire: per fortuna. Il bilancio di CNA Agroalimentare Piemonte è in “chiaro-scuro”. Lo conferma il presidente regionale di CNA Agroalimentare Giovanni Genovesio.

“Per quanto riguarda la distribuzione, ristoranti, strutture alberghieri e catering, siamo ancora in profonda crisi. Alcuni annunci, non decreti, non decisioni, ma solo dichiarazioni espresse sull’onda dell’emotività hanno fortemente danneggiato il comparto.

Le regole cambiate sotto date, la difficoltà a rispondere alle richieste dei clienti, hanno portato un’onda di cancellazioni. Per il Capodanno la ristorazione ha avuto un 50% di disdette rispetto alle capienze già ridotte per i distanziamenti. Tutto questo mentre le strutture alberghiere, invece, hanno pagato maggiormente il Natale per una quota variabile tra un terzo e un quinto delle capienze”. 

Come rovescio della medaglia c’è la situazione della produzione: la gastronomia e l’asporto ha segnato un aumento, proprio in virtù delle feste che si sono spostate dalle sale dei ristoranti alle sale da pranzo delle case. “Non riusciamo tuttavia a quantificare il reale impatto positivo delle feste perché da settimane, gli imprenditori stanno combattendo contro la fortissima difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime per le preparazioni. È possibile che a fronte di maggiori ordinativi da parte della clientela, il fatturato non sia altrettanto positivo per l’aumento notevole dei costi”, ha continuato Genovesio. 

Giovanni Genovesio, presidente nazionale di CNA Ristorazione conclude: “È chiaro che siamo ancora in piena crisi. A livello nazionale abbiamo già chiesto l’apertura di un tavolo per un settore che non vuole altri ristori, ma che richiede attenzioni e decisioni importanti che portino a salvare le imprese e l’occupazione, perché il rischio delle chiusure per molte realtà della ristorazione e del settore alberghiero non sono una prospettiva remota. E dalle zone più turistiche, come quelle montane, la preoccupazione è il danno che arriverà anche a febbraio, quando la stagione dovrebbe entrare in un momento di massimo afflusso e che, invece, rischia di essere totalmente compromessa”. Quest’ultimo aspetto di forte rischio per gli operatori della montagna è confermato anche nei comprensori piemontesi. 

 




Erbaluce millesimo 2021: un’ottima annata 

L’Erbaluce di Caluso è in crescita. La denominazione di origine controllata e garantita, che rappresenta soltanto lo 0,5% (il 5 per mille) del vigneto piemontese è passata da 128 ettari del 2000 a 227 ettari nel 2020, con un incremento della base produttiva del 77,34%.
Il mondo produttivo e commerciale dell’Erbaluce di Caluso docg è rappresentato da 288 viticoltori , 39 vinificatori e 35 imbottigliatori, con una potenzialità produttiva di poco superiore a 1,5 milioni di bottiglie, per un fatturato annuo di 10 milioni di euro.

L’andamento produttivo e commerciale della docg è stato presentato questa mattina (5 gennaio) in una conferenza stampa a Torino dal consorzio Cascine Piemontesi presieduto da Enrico Allasia, insieme a Confagricoltura Torino, al Consorzio di tutela dei vini Caluso, Carema e Canavese e all’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino guidata da Corrado Scapino. In videocollegamento dal territorio di produzione è intervenuta Maria Rosa Cena, sindaco della città di Caluso che dà il nome alla denominazione.
Il 2021 per l’Erbaluce è stata un’ottima annata.

“La maturazione delle uve – ha spiegato il direttore di Confagricoltura Torino Ercole Zuccaro –  si è rivelata medio tardiva, con un’epoca di raccolta che ha spaziato dalla metà alla fine di settembre. Le gradazioni zuccherine sono state superiori alla media degli ultimi cinque anni e il quadro acido si è mostrato eccellente. Secondo i tecnici – ha aggiunto il direttore di Confagricoltura Torino – le uve offriranno vini con caratteristiche di grande freschezza, idonei anche per l’affinamento”.

Il direttore del consorzio di tutela dei vini Caluso, Carema e Canavese Gabriele Busso ha che “dal punto di vista commerciale l’andamento è positivo e il 2022 si prospetta interessante. L’ampliamento delle Carte dei Vini da parte della ristorazione – ha spiegato Busso – favorisce l’offerta di produzioni del territorio, in particolare di vitigni autoctoni”.
Come ha chiarito il direttore del consorzio di tutela “l’Erbaluce di Caluso manifesta una marcata crescita delle vendite in Piemonte e anche in Lombardia e Liguria: più in generale il mercato interno sta riscoprendo le grandi potenzialità dell’Erbaluce, sia fermo, sia spumante, sia nella tipologia passito. Si registra interesse anche da parte dei mercati esteri – ha fatto rilevare Busso – in particolare degli Stati Uniti e del Nord Europa”.

Sono un centinaio le attività agricole che hanno già aderito a Cascine Piemontesi; per oltre il 50% sono situate nelle Langhe e nell’Albese, ma è in crescita il numero delle aziende delle zone del Monregalese, Saluzzese, Saviglianese, Cuneese, Torinese e Astigiano. Aderiscono a Cascine Piemontesi allevatori e apicoltori, produttori di ortofrutta, castagne, cereali e di altre coltivazioni agricole, del comparto lattiero caseario, corilicolo e vitivinicolo. 

 




Confartigianato Cuneo riapre il suo hub vaccinale per le terze dosi

Confartigianato Imprese Cuneo torna in prima linea nella somministrazione delle coperture vaccinali sul territorio della Granda.

A fronte di un consistente incremento di contagi da Covid 19, ha scelto di riaprire in via straordinaria nella sua sede provinciale l’Hub vaccinale per la somministrazione delle terze dosi di vaccino.

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Medart (Società di Medicina del Lavoro collegata a Confartigianato Cuneo), come già era avvenuto nell’estate scorsa, quando tra giugno ed agosto furono somministrate oltre 3500 vaccini, tra prime e seconde dosi.
«Crediamo fermamente nella necessità di fare rete a livello territoriale per affrontare in modo concreto le criticità – ha dichiarato Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – La recrudescenza dei contagi da Covid 19 sta creando nuovamente un clima emergenziale sia a livello sociale che economico.

La nostra Associazione sente il dovere di contribuire in modo fattivo alla diffusione delle terze dosi di vaccino, unica strada al momento per frenare la diffusione del virus. Riaprire in via straordinaria il nostro Hub vaccinale, accollandosi tutti i costi organizzativi dell’iniziativa, è un segnale forte dell’attenzione che da sempre Confartigianato Cuneo rivolge ai suoi associati, ai loro dipendenti e famiglie e a tutto il territorio cuneese».

Nei giorni 5, 7 e 8 gennaio 2022 imprenditori associati, titolari e dipendenti, e i loro familiari, che hanno ricevuto da almeno cinque mesi la seconda dose, potranno accedere, compilando un apposito modulo, ai locali della sede provinciale di Confartigianato Cuneo, affacciati in corso IV Novembre, 11 per ricevere la terza dose (booster) di vaccino.
Le vaccinazioni avverranno nel seguente orario: mattina: 8,30 – 13,00 pomeriggio: 14,00 – 18,00.




Artigiani, Unioncamere: quasi 9mila imprese in più in 9 mesi

Tornano a crescere le imprese artigiane. Tra gennaio e settembre il bilancio tra iscrizioni e cessazioni di attività del comparto si è attestato a quasi 9mila imprese in più, pari ad un tasso di crescita dello 0,67% rispetto alla fine del 2020, riportando in terreno positivo il saldo dopo un lungo periodo di contrazione e poi di lento recupero. Per effetto di questa progressione, al 30 settembre scorso il perimetro del settore si è attestato 1.295.221 mila unità.

E’ quanto emerge dall’analisi Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere, sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio.

La ripresa economica sospinge la risalita del settore artigiano, ambito importante dell’economia nazionale”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “Questo significa che tra gli italiani c’è un rinnovato ottimismo, una voglia di ‘fare’, mettendosi in proprio, che mi auguro si protragga nei prossimi mesi”.

Alla base dell’ampliamento della platea artigiana ci sono la forte ripresa del settore delle Costruzioni (+8.795 unità nel periodo, per una crescita dell’1,80%) e la dinamicità dei Servizi di supporto alle imprese (+1.287 imprese per un aumento del 2,29% nei nove mesi considerati). Non tutti i settori, però, sembrano aver risentito degli effetti della ripresa economica oggi in atto. Riduzioni consistenti in valore assoluto si registrano nel Trasporto e magazzinaggio (-930 imprese artigiane pari a una variazione del -1,16%), e, soprattutto, nelle Attività manifatturiere (-2.008 imprese, pari al -0,70%).

La geografia dell’artigianato guadagna terreno soprattutto in Lombardia, prima regione per crescita in valore assoluto, con un saldo di 1.770 imprese artigiane in più nei nove mesi (+0,73%). A seguire nella classifica regionale, tutte con un incremento di oltre 1.000 imprese, troviamo Piemonte (+1.192 e +1,04% in termini relativi), Lazio (1.066 e +1,11%) e Campania (+1.009 e +1,45%). In termini di dinamismo, è invece la Valle d’Aosta (+2,58% corrispondenti a 91 imprese in più) a far segnare la spinta più sostenuta.

Subito dopo viene il Trentino Alto-Adige (+1,81% e 473 imprese in più), la Sardegna (+1,55% e 537 unità in più) e la già menzionata Campania. Quattro le regioni – tutte limitrofe – in cui i primi nove mesi del 2021 hanno coinciso con una riduzione di imprese artigiane. In ordine di valori assoluti il fenomeno si è manifestato nelle Marche (-431 unità, pari ad un -0,99%), Abruzzo (-148 e -0,51%), Molise (-42 e – 0,66%) e Umbria (-35 e – 0,17%).

MOVIMPRESE

NATI-MORTALITA’ DELLE IMPRESE ARTIGIANE NEI PRIMI NOVE MESI DEGLI ANNI 2017-2021

ANNI

Saldi trimestrali*

III

II

I

2017

-735

3.166

-10.995

2018

-999

2.411

-10.944

2019

1.375

3.909

-10.400

2020

3.095

6.456

-10.900

2021

3.910

7.727

-2.939

Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

* al netto di quelle d’ufficio

NATI-MORTALITA’ DELLE IMPRESE ARTIGIANE PER REGIONI E AREE GEOGRAFICHE

Gennaio-settembre 2021

 Regioni

Imprese registrate al 30.09.2021

Iscrizioni gennaio-settembre

Cessazioni*

gennaio-settembre

Saldo gennaio-settembre 2021

Tasso di crescita gennaio-settembre 2021

VALLE D’AOSTA

3.619

218

127

91

2,58%

TRENTINO A. A.

26.614

1.457

984

473

1,81%

SARDEGNA

34.680

1.763

1.226

537

1,55%

CAMPANIA

70.807

3.603

2.594

1.009

1,45%

LAZIO

96.626

5.480

4.414

1.066

1,11%

CALABRIA

32.848

1.444

1.106

338

1,04%

PIEMONTE

115.893

6.623

5.431

1.192

1,04%

LIGURIA

43.621

2.302

1.943

359

0,83%

PUGLIA

67.588

3.075

2.573

502

0,75%

LOMBARDIA

242.850

12.539

10.769

1.770

0,73%

FRIULI V. G.

27.571

1.479

1.283

196

0,71%

EMILIA ROMAGNA

125.152

6.630

5.913

717

0,57%

SICILIA

72.608

2.855

2.551

304

0,42%

BASILICATA

10.153

374

332

42

0,42%

VENETO

124.534

5.825

5.398

427

0,34%

TOSCANA

101.289

5.169

4.838

331

0,32%

UMBRIA

20.264

891

926

-35

-0,17%

ABRUZZO

29.068

1.127

1.275

-148

-0,51%

MOLISE

6.344

201

243

-42

-0,66%

MARCHE

43.092

2.029

2.460

-431

-0,99%

ITALIA

1.295.221

65.084

56.386

8.698

0,67%

Aree geografiche

NORD-OVEST

405.983

21.682

18.270

3.412

0,85%

NORD-EST

303.871

15.391

13.578

1.813

0,60%

CENTRO

261.271

13.569

12.638

931

0,35%

SUD E ISOLE

324.096

14.442

11.900

2.542

0,79%

TOTALE ITALIA

1.295.221

65.084

56.386

8.698

0,67%

Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

* al netto di quelle d’ufficio

NATI-MORTALITA’ DELLE IMPRESE ARTIGIANE PER SETTORI DI ATTIVITA’ ECONOMICA

Gennaio-settembre 2021

Settori di attività

Imprese registrate al 30.09.2021

Var. assoluta gennaio-settembre 2021

Var. %

gennaio-settembre 2021

Agricoltura, silvicoltura pesca

10.072

197

1,99%

Estrazione di minerali da cave e miniere

551

-26

-4,49%

Attività manifatturiere

285.628

-2.008

-0,70%

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz…

90

0

0,00%

Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d…

2314

20

0,87%

Costruzioni

495.568

8.795

1,80%

Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut…

82.019

-289

-0,35%

Trasporto e magazzinaggio

78.876

-930

-1,16%

Attività dei servizi alloggio e ristorazione

47.024

401

0,86%

Servizi di informazione e comunicazione

13.843

387

2,87%

Attività finanziarie e assicurative

110

-1

-0,90%

Attivita’ immobiliari

317

6

1,93%

Attività professionali, scientifiche e tecniche

23.947

103

0,43%

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle im…

57.426

1.287

2,29%

Istruzione

2.195

7

0,32%

Sanita’ e assistenza sociale

830

-23

-2,70%

Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver…

6.063

174

2,95%

Altre attività di servizi

187.091

510

0,27%

Imprese non classificate

1.257

88

7,53%

TOTALE

1.295.221

8.698

0,67%

Fonte: Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

* al netto di quelle d’ufficio




Felici (Confartigianato imprese): “Riecco la danza del contante, più che limiti servirebbero incentivi”

“Con il nuovo anno riprende la danza del limite al contante. Dal 1 gennaio la soglia viene dimezzata e scende a 999 euro, la stessa di undici anni fa.

La santa crociata contro il contante, che secondo chi ci governa dovrebbe spezzare le reni agli evasori, è contraddistinta da un continuo e disorientante sali-e-scendi dell’asticella: dai 12.500 euro del 2002 agli attuali 999, passando per 4.999, poi 2.499, quindi 2.999, e poi 1.999…un’odissea, non nello spazio ma nei portafogli dei cittadini, che sicuramente sarà frutto di ineccepibili erudizioni degli esperti delle cose fiscali, eppure a distanza di vent’anni resta ancora da dimostrare l’efficacia di questa ballerina misura nel contrasto all’evasione. Sia chiaro: l’evasione va combattuta, l’uso dei pagamenti digitali va incentivato.

Ma sulle modalità, riteniamo di dissentire. Ancora una volta si penalizzano artigiani e commercianti, prevedendo multe che variano in base al valore del prodotto acquistato. Ma, vi ricordate quando gli esattori facevano la posta ai clienti all’uscita dai negozi, per controllare gli scontrini?

Una misura poliziesca, così efficace che poi è stata eliminata. E le costose assurdità come le lotterie degli scontrini o il cashback di Stato? Diciamocelo, questa altalena del limite al contante è la foglia di fico della politica, dell’incapacità di colpire i grandi evasori e della non volontà di pensare vere ed efficaci politiche di incentivo per i negozianti e cittadini.

Alla base di tutto c’è la perenne presunzione che l’artigiano e il commerciante sia un ‘evasore in sonno’, da tartassare e controllare. È stato evidente in questa pandemia, che ci ha visti colpiti da chiusure e restrizioni di ogni tipo, trasformati prima in sanificatori poi in controllori di green pass, insomma in butta-fuori sia dei no vax sia della vecchietta con i contanti nella borsetta.

Ci compiacciamo del fatto che, se non altro, le banche avranno un ritorno, grazie al quale confidiamo che rallenteranno la chiusura degli sportelli, conserveranno l’occupazione e avranno più risorse da investire nell’economia reale piuttosto che nella finanza.”

 

 




Torino. E’ attivo lo sportello contro il sovraindebitamento

La Città metropolitana di Torino prosegue il suo impegno per supportare i consumatori, le piccole e medie imprese, i commercianti, gli artigiani, i professionisti, gli imprenditori agricoli e gli enti privati non commerciali, nella gestione della crisi da sovraindebitamento.
E’ attivo uno sportello a Torino nella sede di corso Inghilterra 7, funziona su appuntamento inviando una email a oppure telefonando al numero 011 861.6029 e lasciare i propri dati alla segreteria telefonica.

In questi giorni viene pubblicato sulle testate settimanali locali del territorio e trasmesso sulle emittenti locali anche uno spot per informare i cittadini sullo sportello, realizzato da Città metropolitana di Torino.

L’immagine è quella di un uomo che precipita nell’acqua e sembra annegare, annegare nei debiti, appunto. Ma la soluzione – o meglio – un aiuto alla soluzione, può arrivare dalla legge 3/2012 e dallo sportello aperto dalla Città metropolitana, che offre un primo incontro orientativo gratuito con professionisti competenti. Nella seconda parte dello spot l’uomo nuota in una piscina dove anche i rumori rassicurano: non è più solo e potrà affrontare i problemi del sovraindebitamento con maggior serenità.
Le info sullo Sportello e il video




Dal 1 gennaio in vigore un nuovo sistema di controlli all’importazione di prodotti biologici

Dal 1° gennaio 2022 entrerà in applicazione il Regolamento (UE) n. 2018/848- norme relative alla produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici che introdurrà importanti novità in materia di verifica della conformità delle partite biologiche e in conversione destinate ad essere importate nell’Unione Europea.

Il 27 dicembre u.s. sono stati pubblicati i regolamenti (UE) 2021/2305, 2021/2306 e 2021/2307 che forniscono ulteriori integrazioni e indicazioni esecutive del regolamento di base 2018/848.

Al fine di consentire alle amministrazioni coinvolte di organizzare il nuovo sistema di controlli all’importazione e garantire al contempo il proseguo regolare delle attività di importazione dei prodotti biologici e i relativi necessari controlli, l’Agenzia delle Dogane continuerà per tutto gennaio 2022 l’attività di controllo documentale e validazione del COI, supportata per i controlli di identità e fisici dal Dipartimento ICQRF del Mipaaf.

Nelle more di specifiche indicazioni da parte della Commissione Europea, in materia di valutazione della probabilità di non conformità, che determina la frequenza con cui saranno effettuati i controlli fisici sulle partite di prodotti biologici e in conversione prima della loro immissione in libera pratica, si applicano le indicazioni contenute nei seguenti documenti:

– Guidelines on additional official controls on products originating from China del 16 Dicembre 2020
– Guidelines on additional official controls on products originating from Ukraine, Kazakhstan, Moldova, Turkey and Russian Federation del 16 Dicembre 2020
– Guidelines on additional official controls on products originating from India del 07 giugno 2021




Semaforo verde: fine del blocco fino agli euro 5 diesel

Arpa Piemonte ha aggiornato stamane il livello del semaforo che disciplina le limitazioni al traffico previste dal protocollo operativo per l’attuazione delle misure urgenti antismog, il provvedimento entra in vigore, come tutti sappiamo, dopo lo sforamento per oltre quattro giorni dei limiti alle polveri sottili. Per i 33 comuni dell’agglomerato di Torino il semaforo aveva raggiunto il livello rosso.

Dunque semaforo verde a partire da giovedi 30 dicembre, fino al prossimo aggiornamento della mappa, consultabile alla pagina, rientrano le limitazioni alla circolazione degli autoveicoli che comprendevano i diesel fino alla categoria euro 5, rimangono in vigore solo quelle permanenti.

Tutti i limiti previsti dal protocollo e dal semaforo sono alla pagina