Zona Rossa, CNA Piemonte: “Per noi prezzo troppo alto. Le nostre imprese vogliono tornare presto a lavorare

Da oggi, venerdì 6 novembre a domenica 8 novembre CNA Piemonte promuove una campagna stampa per sottolineare quanto sta avvenendo nel mondo dell’Artigianato e della micro e piccola impresa piemontese.

 

“Gli imprenditori pagano un prezzo troppo alto. Ci attendevamo provvedimenti che scongiurassero l’emergenza sanitaria della ‘seconda ondata’ e provvedimenti per trasporti maggiormente sicuri per lavoratori e studenti, ma tutto questo non è avvenuto”, afferma il segretario regionale Filippo Provenzano.

 

“Ora chiediamo ristori immediati per TUTTE le categorie/filiere chiuse o penalizzate dalla limitazione degli spostamenti, la sospensione e rinvio di tutti i tributi in scadenza, la proroga automatica delle moratorie di mutui e finanziamenti, la disponibilità immediata a costi calmierati degli annunciati tamponi rapidi. Inoltre abbiamo bisogno di un piano straordinario per il trasporto sicuro per lavoratori e studenti. Infine chiediamo i necessari chiarimenti in merito agli spostamenti per i clienti delle attività consentite dal DPCM”, continua Provenzano.

 

“Abbiamo promosso questa iniziativa, in prima istanza perché le nostre imprese vogliono tornare presto a lavorare, continuando a operare in sicurezza”, afferma il presidente di CNA Piemonte Fabrizio Actis.

“Chiediamo alle istituzioni in particolare alla Regione Piemonte di farsi parte attiva per ottenere i chiarimenti interpretativi necessari legati al nuovo DPCM. Inoltre sollecitiamo la Regione ad accelerare la risoluzione dei problemi posti e tuttora irrisolti.

La CNA continua a essere disponibile, responsabile e propositiva nel dare il proprio contributo”, conclude Actis.




Le persone positive al Covid-19 in Piemonte sono 117.312 (+5.258 rispetto a ieri)

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 45.694 (+1.741rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4625, Asti 2369, Biella 1432, Cuneo 5346, Novara 3617, Torino 24.452, Vercelli 1893, Verbano-Cusio-Ossola 1460, extraregione 267, oltre a 233 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 4964

Sono 61 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4964 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 775 Alessandria, 306 Asti, 253 Biella, 511 Cuneo, 475 Novara, 2187 Torino, 258 Vercelli, 149 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 50 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 117.312 (+5.258 rispetto a ieri, di cui 2113, il 40%, asintomatici). Si precisa che il dato odierno contiene un riallineamento dei casi dei giorni precedenti.

I casi sono così ripartiti: 2046 screening, 1303 contatti di caso, 1909 con indagine in corso; per ambito: 675 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 376 scolastico, 4207 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 10.126 Alessandria, 5345 Asti, 4009 Biella, 15.023 Cuneo, 8736 Novara, 64.394 Torino, 4325 Vercelli, 3423 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 742 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1189 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 353 (+5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4890 (+57 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 61.411.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.239.594 (+22.778 rispetto a ieri), di cui 668.246 risultati negativi.




Feneal Uil Torino e Piemonte: il settore edile è ancora in sofferenza

Il 2020 è stato un anno ancora complicato per il settore edile piemontese. In base ai dati dell’Ente Bilaterale, a Torino, da ottobre 2019 a settembre 2020, il totale dei salari erogati ai lavoratori del comparto è calato dell’8,8%, le ore lavorate sono scese del 9,4% e il totale delle imprese, nonostante il blocco dei licenziamenti, si è ridotto dell’1,2%, passando da 2.481 a 2.452 unità.

“Il settore edile torinese – commenta Claudio Papa, segretario della FENEAL UIL Torino – sta cercando di risollevarsi dopo l’uragano pandemico, ma come emerge dai dati l’anno edile è stato all’insegna della sofferenza e i dati di ottobre confermano che il comparto fatica a riprendersi. In questo contesto, il nuovo ‘semi lockdown’ sta creando notevoli disagi”.

“A livello regionale la situazione non è migliore – dichiara il Segretario Organizzativo FENEAL UIL Piemonte Tiziana Del Bello – nel perido compreso tra ottobre 2019 e settembre 2020, il totale dei salari erogati si è contratto del 10%, le ore lavorate sono scese di 10,81 punti percentuali e il numero delle imprese è calato del 3,57%, passando da 6.152 a 5.932 unità”.

 

 




Fattura elettronica e nuovi obblighi dal 2021, lotteria scontrini e “cashback”: tutte le novità fiscali in un webinar di Cnvv

Analisi approfondita della “Guida alla compilazione delle fatture elettroniche e dell’esterometro”, pubblicata dall’Agenzia delle Entrate lo scorso 23 novembre, illustrazione delle specifiche tecniche da utilizzare da parte delle imprese e aggiornamenti operativi sulla “lotteria degli scontrini” e sul sistema di “cashback” per il rimborso degli acquisti con pagamenti elettronici: è quanto ha in programma il webinar “Fattura elettronica: nuove codifiche obbligatorie dal 2021 e altre novità”, organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) venerdì 11 dicembre 2020, alle 9,30.

«Dal primo gennaio 2021 – spiegano Fabrizio Manca e Alessandra Zanaria, funzionari fiscali dell’area Politiche economiche di Cnvv, che dopo le loro relazioni risponderanno in chat a tutti i quesiti degli operatori – diventa obbligatorio l’utilizzo delle nuove specifiche tecniche per la predisposizione e l’invio al Sistema di Interscambio delle fatture elettroniche. L’aggiornamento normativo impatta soprattutto sulle codifiche da utilizzare nel file Xml, con particolare riguardo al “Tipo documento” e al codice “Natura”».

 




Covid, in Piemonte il Pil in calo del 10%

In Piemonte in seguito alla pandemia si stima che il Pil possa subire una caduta nel 2020 attorno al 10%. E’ uno dei dati che emerge dalla nota di aggiornamento del Defr, presentata dall’assessore al bilancio Andrea Tronzano in prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

I comparti più colpiti sono il manifatturiero e l’edilizio, per il blocco produttivo e la contrazione della domanda soprattutto estera (stima del 20%), e quello dei servizi, per via della caduta dei consumi delle famiglie di circa il 12%.

Le stime sul gettito dell’addizionale Irpef prevedono un calo nel 2020 di poco inferiore al 6%, il tasso di disoccupazione risalirebbe all’8,3%. Le previsioni indicano non meno di un triennio per poter recuperare il terreno perduto.

La nota parla anche di un rischio di povertà in Piemonte accresciuto in media di 7 punti percentuali, ancora più alto ma per chi lavora nei settori maggiormente colpiti. “Un quadro di grandissima difficoltà”, ha spiegato Andrea Tronzano, “stiamo facendo il possibile, a partire dal bonus Piemonte, per alleviare la crisi e aiutare l’economia a risollevarsi”.
Il dibattito è stato rinviato, in attesa del parere del Cal. Successivamente si sono riuniti i due gruppi di lavoro previsti, uno sulla Pdl 123 sull’aumento dell’Irap per i colossi delle vendite online, primo firmatario Marco Grimaldi (Luv), l’altro sul Ddl 122 proposto dalla Giunta regionale sulla Web Tax, presente l’assessore Maurizio Marrone.




Torino. Ristorante sanzionato e chiuso per 5 giorni per violazione norme anti covid

Ieri pomeriggio, a seguito di una segnalazione con la quale si riferiva di assembramenti all’interno di un locale, agenti del Reparto Polizia Commerciale della Polizia Municipale, unitamente alla Polizia di Stato, hanno accertato che nel ristorante indicato, in via San Francesco da Paola, si stava svolgendo una festa.

Nel locale erano presenti 17 persone, alcune sedute ai tavoli intente a consumare alimenti e bevande mentre altre erano impegnate in balli a ritmo di musica riprodotta all’interno del ristorante. I tavolini erano uniti in un unico tavolata a forma di “L” e le persone sedute, più di dieci e non conviventi, non erano distanziate come previsto dalle norme sul distanziamento sociale per impedire la diffusione del Covid-19.

Inoltre, all’esterno del locale, non era presente il cartello indicante la capienza massima del locale.
Il titolare è stato sanzionato per inadempienza alle normative anti Covid-19 e il ristorante è stato chiuso per 5 giorni, come previsto dallo stesso DPCM.




Auto. Salizzoni: “Ora aspettiamo Stellantis in consiglio”

La nascita del nuovo gruppo Stellantis potrà rappresentare una grande opportunità solo se Torino saprà giocare realmente un ruolo da protagonista. L’automotive per la nostra città non può essere solo sinonimo di un glorioso passato, deve significare anche un orizzonte di futuro: oltre alla tradizione, qui abbiamo esperienze e competenze che devono essere valorizzate. Occorre chiarire se Torino sarà una delle teste strategiche di Stellantis, e che cosa si prospetta per gli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco. Servono investimenti e nuovi modelli, per dare garanzie ai lavoratori e a tutto l’indotto.

Tante sono le aspettative ma non mancano le preoccupazioni per l’automotive torinese, anche alla luce della possibile cessione di Iveco. Per questo credo si debba chiedere ai vertici di Stellantis di venirsi a confrontare con il Consiglio regionale. Nella precedente legislatura, venne organizzato un Consiglio aperto e congiunto, tra Regione e Comune, dedicato al futuro dell’automotive ma nonostante gli sforzi dell’allora Presidente Boeti, FCA non accettò di prendervi parte.

Chiederò al Presidente Allasia di assumere un’analoga iniziativa: Stellantis venga a Palazzo Lascaris, si confronti con noi e ci spieghi cosa ha in mente per Torino e il Piemonte».

 




Consiglio regionale: Video sportello, un nuovo servizio dell’Urp

Sempre vicini al cittadino, anche a distanza. Il Consiglio regionale ha attivato il video sportello, una nuova modalità per entrare in contatto con l’Ufficio relazioni con il pubblico senza spostarsi da casa, attraverso una videochiamata.

In pratica, a seguito di e-mail o di telefonata da parte del cittadino, l’operatore dell’Urp segnala questa possibilità di interazione e –  in caso di adesione – fornisce via mail il link alla stanza virtuale dove è possibile incontrarsi online. Un’opportunità in più per ottenere informazioni e assistenza dagli operatori dell’Urp guardandosi negli occhi, anche se da remoto. La videochiamata sarà registrata nel rispetto della normativa sulla privacy e, al termine, è prevista un’intervista anonima di gradimento del servizio.

Il video sportello è attivo a partire dal 1° febbraio nei seguenti giorni e orari: lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12 e martedì e giovedì dalle 14 alle 15.30. Il servizio può essere richiesto contattando l’Urp al numero verde 800 81 11 83, oppure allo 011/575744, 011/5757026 e,  in alternativa, scrivendo all’indirizzo e-mail

Dopo una fase sperimentale di tre mesi si valuterà l’efficacia del video sportello, con l’intenzione di renderlo un’opzione di contatto permanente con l’Urp, in aggiunta agli altri canali di comunicazione




Unione industriale di Torino: Firmato il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici

Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriale di Torino, ha commentato: “Dopo una lunga trattativa, Federmeccanica – guidata dal past President dell’AMMA di Torino Alberto Dal Poz – e le Organizzazioni Sindacali hanno raggiunto un accordo per il contratto dei metalmeccanici molto significativo in un settore estremamente rilevante per il Piemonte.

L’intesa firmata oggi costituirà un tassello importante per il rilancio dell’economia italiana.
In questo momento di grave crisi era necessario superare i contrasti e puntare su ciò che unisce per far ripartire al più presto il nostro Paese. Il raggiungimento dell’accordo è una dimostrazione di responsabilità da parte di tutte le parti sociali e un segnale forte inviato dal mondo del lavoro all’Italia”.




Presentato alla giunta regionale il piano industriale di Confindustria Piemonte

Tornare a crescere del 3% l’anno, aumentando il Pil regionale di 42 miliardi. Sono questi gli obiettivi che fissa il Piano industriale del Piemonte realizzato da Confindustria Piemonte e presentato oggi al Presidente della Regione Alberto Cirio, proseguendo il percorso di confronto e condivisione iniziato a settembre 2020. Un “open plan” da integrare e aggiornare periodicamente, che vuole essere anche uno strumento di lavoro per concordare, in primis, con l’Unione Europea i filoni prioritari di sviluppo e finanziamento.

A cominciare dal Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 e dal piano Next Generation EU, che potrebbero portare in Piemonte fino a 16 miliardi. Risorse che saranno una leva strategica di sviluppo per l’intera economia regionale. La pandemia ha infatti ridotto di ulteriori 11 miliardi il Pil regionale, su cui già gravava un differenziale di 31 miliardi rispetto alle regioni europee comparabili. Un divario pro capite di 7.136 euro, che nell’ultimo decennio è stato determinato da 3,9 miliardi annui di minori investimenti pubblici legati all’economia. Una riduzione che però non si è accompagnata a un calo degli investimenti in edilizia, macchinari e impianti, che sono nella media europea.

Ancora migliore la propensione delle imprese all’investimento manifatturiero, che è stato pari al 6,6% del Pil, un valore tra i più alti in Europa, e che colloca il Piemonte al primo posto in Italia.
«La programmazione europea ha sempre avuto un Psr, un Piano di sviluppo rurale, ma non ha mai previsto per i territori un Piano di sviluppo industriale – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – La conseguenza è che ognuno di questi settori – agricoltura, industria, artigianato – è rimasto spesso in compartimenti stagni, senza quella interazione reciproca che invece è indispensabile. Per questo il lavoro che Confindustria Piemonte ci ha presentato oggi, un lavoro concreto e ingegneristico, è prezioso. Lo raccogliamo felici che sia il primo passo di un importante momento di concertazione e dialogo che, a partire da giovedì, faremo con tutto il territorio, per definire insieme le priorità che guideranno le politiche economiche nei prossimi 10 anni.

Da una parte la nuova programmazione 2021-2027, con l’obiettivo di arrivare a un accordo con tutti gli interlocutori del partenariato economico, sociale e istituzionale entro la fine dell’anno. E dall’altra il Recovery Plan: entro aprile il Governo italiano dovrà trasmettere all’Europa il proprio Piano di investimenti e noi entro marzo manderemo a Roma le nostre linee di indirizzo, che non saranno scritte dentro i palazzi, ma condivise sul campo con i nostri sindaci e i nostri imprenditori che del Piemonte sono l’anima».

«Oggi diamo seguito al percorso di confronto iniziato a settembre, presentando un Piano industriale che mette il treno Piemonte sui binari giusti – commenta il Presidente di Confindustria Piemonte Marco Gay – Serve una visione europea, questa è la direzione che vogliamo. Il ritardo accumulato pesa sulla nostra capacità di competere, di crescere ed essere attrattivi. Nei prossimi anni si può recuperare, partendo dagli investimenti e dalla capacità di sviluppare un partenariato pubblico-privato, che deve essere in grado far crescere l’industria piemontese e attrarre investimenti da fuori, portando le aziende a insediarsi qui, grazie alla grande capacità del territorio di esprimere innovazione».

Per tornare a crescere al 3%, e colmare il gap con il resto d’Europa, il piano in questa prima stesura individua quattro settori verticali: automotive, che occupa 60 mila persone e fattura 20 miliardi escludendo le case costruttrici, e che deve puntare sulla mobilità sostenibile; l’agrifood dove operano 100 mila persone, che deve legarsi anche al turismo e al Bio; l’aerospaziale che impiega 14.800 persone e fattura 4 miliardi, che deve incalzare il progresso tecnologico con nuovi materiali e robotica; il tessile, con ampi margini di espansione nel bio tessile e smart-textile. A questi si aggiungono due ambiti orizzontali di applicazione tecnologica: le tecnologie 4.0 per sviluppare un’industria sempre più sostenibile, e l’intelligenza artificiale, un mercato che cresce del 30% l’anno. Tra le nuove opportunità il piano individua la bioedilizia, dove il Piemonte ha possibilità di creare una nuova filiera.

Gli strumenti operativi individuati da Confindustria Piemonte per realizzare queste indicazioni sono una progettazione integrata delle partecipazioni pubblico-private all’interno di una revisione della missione di Finpiemonte. Suggerito un maggiore ricorso all’appalto pre-commerciale, il partenariato per l’innovazione e l’appalto di soluzioni innovative. Nel comparto delle infrastrutture il piano ne censisce un gruppo di subito cantierabili per un valore di 7,43 miliardi, infine sul fronte della formazione si auspica una riduzione della dispersione scolastica e un’implementazione della formazione tecnica superiore. Tutte direttrici che si intrecciano con le richieste fatte dalla Regione al Governo per i fondi Next Generation Eu: circa 8 miliardi per la rivoluzione verde e la transizione economica, 1,7 miliardi per la salute, 1,34 miliardi per istruzione, formazione, ricerca e cultura, 1,22 miliardi per le infrastrutture per la mobilità, 736 milioni per la digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, 24 milioni per l’equità sociale e territoriale.