Centro Vaccinale UI Torino prolunga l’apertura fino alla fine di febbraio 2022

L’Unione Industriali Torino, accogliendo l’invito della Regione Piemonte, ha deciso di prolungare l’attività del proprio centro vaccinale di via Vela 17 fino alla fine di febbraio 2022, visto il persistere dell’emergenza sanitaria.

L’Hub, gestito dal personale sanitario dell’ospedale Humanitas Gradenigo, è stato inaugurato lo scorso giugno nei locali del Centro Congressi.

I primi mesi di attività sono stati dedicati alla vaccinazione di dipendenti e familiari delle aziende associate. A partire dal 14 settembre scorso l’Unione Industriali lo ha messo a disposizione dell’ASL e quindi della città di Torino e della Regione per la vaccinazione di tutta la comunità torinese. Il centro è sempre rimasto aperto dal lunedì al venerdì, inoculando – tra prime, seconde e terze – circa 500 dosi al giorno.

È di oggi la decisione di non chiudere come previsto con la fine di dicembre, ma di continuare l’attività per altri due mesi, in modo da consentire al maggior numero possibile di concittadini di vaccinarsi.

Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione Industriali Torino, ha dichiarato: “Per sconfiggere la pandemia è necessaria una forte unità di intenti tra le istituzioni pubbliche e quelle private. Come Unione Industriali ci siamo subito messi a disposizione dell’ASL e della Regione e vogliamo continuare a farlo perché siamo consapevoli della responsabilità sociale che abbiamo non solo nei confronti dei nostri associati, ma di tutta la comunità torinese”.




Progetti Integrati di Filiera 2022: domande dal 18 gennaio

La Regione Piemonte, con D.D. n. 431 del 29/12/2021 ha approvato l’Invito a manifestare interesse per l’adesione ai Progetti Integrati di Filiera 2022 e ha stabilito i seguenti  termini per la presentazione delle domande: dalle ore 9.00 del giorno 18 gennaio 2022 alle ore 12.00 del giorno 10 febbraio 2022, salvo eventuali proroghe.

L’obiettivo della Misura consiste nel permettere alle piccole e medie imprese piemontesi, attive da almeno un anno e la cui attività prevalente sia coerente con la/le filiera/e a cui si intende partecipare, di aderire per l’annualità 2022 ai Progetti Integrati di Filiera (PIF), volti a favorire l’incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi regionali, in particolare nelle otto filiere produttive piemontesi di eccellenza: Automotive&Transportation, Aerospazio, CleanTech/GreenBuilding, Abbigliamento-Alta Gamma-Design, Tessile, Agroalimentare, Meccatronica, Salute e Benessere, favorendone la penetrazione organizzata nei mercati esteri e, al tempo stesso, la capacità di presidio da parte delle singole imprese.

Le imprese ammesse potranno accedere alle attività promosse e realizzate dalla Regione Piemonte attraverso Ceipiemonte, riconducibili alle seguenti principali tipologie di azioni:
1) Azioni di animazione/sistema, tramite percorsi collettivi volti alla crescita culturale e competitiva per le imprese che intendono proporsi ed operare sui mercati internazionali e percorsi di supporto all’aggregazione;

2) Azioni di investimento, con la partecipazione in forma collettiva a fiere internazionali, eventi espositivi, business convention, incontri B2B fra aziende piemontesi e straniere; assistenza continuativa individuale.

L’adesione al/ai PIF è gratuita. E’ possibile aderire anche a più PIF, qualora si possiedano i requisiti.
Alle PMI ammesse al/ai PIF sarà concessa un’agevolazione consistente in una riduzione sui costi di partecipazione alle azioni di investimento che saranno proposte nell’ambito delle attività di ogni progetto. La riduzione sarà quantificata  per ogni singola azione a cui le PMI daranno specifica adesione. Il valore massimo dell’agevolazione concedibile è quantificato in 15.000 euro ad impresa per ogni PIF a cui la stessa risulti ammessa per l’annualità stessa e comunque nei limiti di disponibilità de minimis dell’impresa.




La Regione Piemonte e il CSI vincono il premio agenda digitale del Politecnico di Milano

La Regione Piemonte e il CSI vincono la settima edizione dei Premi Agenda Digitale promossi dall’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano. Il premio va a Yucca, la Smart Data Platform della Regione Piemonte , che si aggiudica il titolo di miglior progetto per la digitalizzazione in ambito pubblico nella categoria Agende Digitali Regionali”.

L’annuncio dei vincitori è avvenuto durante il convegno “Il digitale per la ripresa e la resilienza: connecting the dots” durante il quale l’Osservatorio ha presentato i risultati della sua ricerca 2021.

I Premi, come si legge nella nota dell’Osservatorio, hanno lo scopo di sostenere la cultura dell’innovazione digitale, generando meccanismi di condivisione delle migliori esperienze e dando visibilità alle PA più innovative, oltre a contribuire ai processi di ricerca tramite la raccolta strutturata di evidenze empiriche.
In questa edizione erano 4 le categorie in cui si poteva partecipare: “Attuazione dell’Agenda Digitale”, “Agende Digitali Regionali”, “Agende Digitali degli Enti Locali” e “Imprenditorialità al servizio delle PA”.

Il team di ricerca dell’Osservatorio ha analizzato 56 candidature, sulla base di sei criteri di valutazione. Dopo un’attenta valutazione sono stati individuati 12 progetti finalisti, 3 per categoria, esaminati da una Giuria composta da 43 esperti e sottoposti al voto del pubblico durante il convegno dell’Osservatorio Agenda Digitale. In particolare, il progetto della Regione Piemonte e del CSI, presentato con il titolo “Valorizzazione dei dati pubblici”, è arrivato primo nella categoria Agende Digitali Regionali”.

La smart data Platform della Regione Piemonte infatti è un sistema che aggrega dati provenienti dall’Internet of Things (telecamere, sensori, centraline meteo), dall’Internet of People (tweet) e dati pubblici e privati, prevede la condivisione delle informazioni raccolte, consente l’elaborazione dei dati in real-time e permette l’esposizione delle informazioni via API.

Oggi la piattaforma è utilizzata da più di 100 organizzazioni pubbliche e private con un patrimonio in continua crescita di oltre 10 miliardi di dati. Fra questi open data, dati privati e informazioni importanti come quelli relativi all’ambiente, provenienti da diversi parametri (temperatura, umidità, qualità dell’aria, luminosità, rumore, qualità dell’acqua) raccolti da circa 800 sensori e più di 1.000 stazioni di rilevamento dislocati in tutto il Piemonte.

“Sono particolarmente contento – afferma Matteo Marnati, Assessore regionale all’Innovazione – che Regione Piemonte e CSI abbiano ottenuto questo importante riconoscimento che dimostra come la tecnologia possa essere al servizio di cittadini e imprese e, nel contempo, conferma come queste soluzioni tecnologiche, che sulla trasparenza, partecipazione e innovazione fondano le proprie radici, siano particolarmente importanti. Penso ad esempio ai dati e alle informazioni che confluiscono e che riguardano l’ambiente, che si rivelano particolarmente significative per gli amministratori per l’elaborazione di strategie mirate.”

Sono orgoglioso che la Smart Data Platform Yucca – sottolinea Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI Piemonte – abbia avuto questo riconoscimento significativo da parte dell’Osservatorio del Politecnico di Milano. Il CSI, da sempre attento al tema e all’importanza dei dati, ha sviluppato una piattaforma fortemente innovativa con tecnologie open source che permette di disporre di un punto unico di accesso al patrimonio informativo regionale. Si tratta di uno strumento importante in grado di valorizzare il grande patrimonio dei big data, utilizzandoli in modo efficace nel processo decisionale e nella realizzazione di servizi innovativi per cittadini e imprese.”




Stop all’export di vini e liquori verso la Russia

Il testo definitivo in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della UE potrebbe salvare, sul filo di lana, una parte significativa delle esportazioni di vini italiani sul mercato della Federazione Russa, precisa Confagricoltura.

Per colpire i “prodotti di lusso”, inclusi i vini, è stata fissata una soglia pari a 300 euro a unità, che può essere riferita, nel caso specifico, alla singola bottiglia o alla cassa.
Sotto il profilo procedurale, la bozza di provvedimento redatta dalla Commissione è stata discussa in sede tecnica e successivamente approvata dal COREPER, il Comitato dei Rappresentanti Permanenti degli Stati membri presso la UE.

Il via libera finale è intervenuto nella mattinata di oggi con procedura scritta. La pubblicazione del provvedimento del Consiglio è attesa per la giornata di domani 16 marzo.




Firmato accordo tra Ance Piemonte, Valle D’Aosta e PoliTO

Il settore delle costruzioni sta attraversando un periodo di ritrovata vitalità, grazie soprattutto all’efficacia delle misure governative legate al PNRR e al cosiddetto Superbonus. Il Piemonte si colloca ai primi posti in Italia per numero di interventi avviati e per il conseguente aumento del volume di fatturato, ma deve affrontare come principale criticità la difficoltà nel reperire personale qualificato.  Le imprese di costruzione del Piemonte e della Valle d’Aosta lamentano infatti la difficoltà nel trovare figure quali assistenti di cantiere, responsabili di commessa, project manager, ingegneri civili ed edili, direttori tecnici e responsabili ufficio gare.

 

Questa mattina, presso l’Energy Center del Politecnico di Torino, se ne è discusso nel corso dell’incontro “Costruire è un lavoro serio”, nel corso del quale è stato presentato l’accordo sottoscritto tra Ance Piemonte e Valle d’Aosta e Politecnico finalizzato a consolidare ed ampliare la partnership strategica tra le due realtà.

 

Per agevolare l’incontro tra studenti e imprese verranno organizzati momenti di promozione che illustrino le opportunità offerte dai tirocini presso le imprese associate. L’Ance Piemonte e Valle d’Aosta avrà inoltre una funzione di hub/collettore di imprese per agevolare e stimolare le opportunità di esperienze formative attraverso lo strumento del tirocinio curriculare, mentre il Politecnico di Torino metterà a disposizione la piattaforma online del portale della didattica per la pubblicazione delle posizioni di tirocinio offerte dalle imprese associate.

 

L’evento è stato aperto dai saluti istituzionali del Rettore Guido Saracco, del Vice Rettore per la didattica Sebastiano Foti, dell’Assessora regionale Elena Chiorino e dai direttori dei dipartimenti Diseg Giuseppe Ferro e Diati Francesco Laio; a cui ha fatto seguito la presentazione dell’offerta formativa di ingegneria civile e ingegneria edile da parte dei rispettivi coordinatori dei collegi, i professori Orazio Baglieri e Andrea Lingua.

 

La presidentessa dell’Ance Piemonte Paola Malabaila e dei Giovani ANCE Piemonte Andrea Cavallari hanno poi presentato l’associazione e le iniziative per la formazione in azienda, a cui sono seguite le testimonianze di imprese e studenti.

 

Il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco ha dichiarato: “Sono consapevole che il settore delle costruzioni è uno dei settori dove maggiormente si avvertono la necessità e l’urgenza di personale qualificato. Per questo il Politecnico sta impiegando tutti gli strumenti a sua disposizione per dare una risposta concreta alla richiesta che ci viene dalle imprese: oltre alle lezioni frontali e ai tirocini presso le aziende, offriamo ai nostri studenti la possibilità di arricchire la propria formazione con proposte di didattica innovativa – come le challenge o i team studenteschi – mentre alle aziende siamo in grado di fornire i nostri servizi di Job Placement e di formazione ad hoc”.

 

 

La ripresa del settore delle costruzioni, dopo anni bui, si scontra con la mancanza di personale: tra il Pnrr e gli interventi legati al Superbonus, che in Piemonte stanno registrando a partire da febbraio 2021 una crescita esponenziale, la richiesta di personale è aumentata notevolmente – ha commentato la Presidentessa dell’Ance Piemonte e Valle d’Aosta Paola Malabaila.Da tempo abbiamo attivato una fattiva collaborazione con il Politecnico di Torino, confermata da questo accordo che rappresenta il dialogo tra il mondo della formazione e quello delle imprese: un’interlocuzione tra due realtà per costruire competenze specialistiche e per costruire un futuro sostenibile. La nostra Associazione farà da hub di raccolta delle candidature che verranno veicolate tra le imprese associate”.

 

“Secondo le nostre stime, a livello nazionale, mancano 265mila tra professionisti, tecnici specializzati ed operai mentre a livello regionale stimiamo una richiesta di circa 25 mila addetti. Dall’indagine svolta dall’Ance Piemonte, su un campione di 140 imprese, è emerso che il 16% ha necessità di manovali, il 13,5% ricerca capo cantieri, il 5,4% responsabili di commessa, il 5,1% project manager, il 4,8% ingegneri civili ed edili, il 4,2% direttori tecnici – ha aggiunto il Presidente dei Giovani Imprenditori Ance Piemonte e Valle d’Aosta Andrea Cavallari. La formazione e la sicurezza restano aspetti prioritari e non trascurabili, determinanti per rispondere alle nuove richieste del mercato e per contrastare il lavoro irregolare a favore di imprese serie e qualificate”.

 

Nei suoi saluti l’assessora Elena Chiorino ha commentato: “La politica deve agire a supporto delle imprese consapevole di quanto sia strategico garantire, attraverso la formazione, un valido sostegno alla loro capacità produttiva. Lo stiamo facendo in Regione Piemonte, la formazione non ė più da considerare una spesa, ma un investimento. Crediamo infatti che non ci possa essere competitività senza competenza come non possa esserci competenza senza un’adeguata formazione. Investiamo guardando al futuro evitando qualsiasi misura di stampo assistenzialista, ma puntando su misure che rendano ancora più efficace un percorso che vada dall’orientamento scolastico all’apprendistato, per garantire ai nostri ragazzi le condizioni migliori per poter scegliere di restare in Piemonte senza andare all’estero e di inserirsi virtuosamente nel nostro sistema produttivo. Serve un grande piano innovativo e le Academy sono la risposta più immediata, capaci di trasformare il Piemonte nel precursore della formazione di tutte quelle professioni che devono “ancora arrivare”.

 

Andrea Lingua, coordinatore del corso di studio di Ingegneria Edile, sottolinea l’importanza dell’iniziativa specialmente a valle dell’importante rinnovamento dei percorsi di laurea triennale e laurea magistrale che sono stati proposti 2 anni fa per definire una figura professionale al passo con i tempi: “sono cresciute le possibilità di inserire tirocini per 150 o 300 ore permettendo il completamento del percorso didattico per gli ingegneri edili mediante una esperienza pratica molto formativa nell’ambito dei cantieri edilizi”.

Orazio Baglieri, coordinatore del corso di studio in Ingegneria Civile, evidenzia come nell’offerta didattica in Ingegneria Civile, anch’essa oggetto di un profondo rinnovamento l’anno scorso, il tirocinio assuma un ruolo centrale testimoniato dal peso ad esso attribuito anche in termini di impegno e crediti formativi riconosciutiti (fino a 450 ore, equivalenti a circa tre mesi di attività pratica): “Ciò è frutto di precise scelte strategiche per la formazione della nostra comunità studentesca e il potenziamento delle opportunità in chiave occupazionale: la sottoscrizione dell’accordo con ANCE, volto a promuovere lo svolgimento del tirocinio presso le imprese di costruzione, si inserisce nel solco di queste scelte strategiche in momento storico cruciale per il settore e per il Paese”.

 




Il credito cooperativo chiede norme più snelle

Chiedono una normativa europea adeguata alle loro dimensioni, in modo da poter continuare nella loro funzione di banca vicina alle comunità locali. Sono le banche di credito cooperativo, la cui federazione piemontese è stata audita oggi pomeriggio dalla prima Commissione.

Presenti i vertici della federazione – il presidente Sergio Marro, il vice Tino Cornaglia e il direttore Stefano Quadro – l’audizione è stata occasione per conoscere meglio una realtà radicata soprattutto nel cuneese e forte dei legami con il suo territorio. Le banche di credito cooperativo che hanno la sede legale in Piemonte sono 8, con 191 sportelli presenti in 119 Comuni (in 25 rappresentano l’unica presenza bancaria). Gli impieghi lordi, 7,2 miliardi di euro, sono aumentati dell’1,6% annuo contro un pesante calo, del 3.8%, registrato dall’industria bancaria. Grande spazio negli impieghi è stato dato alle famiglie e alle microimprese. “Rappresentiamo una realtà presente sul territorio, dove siamo conosciuti e conosciamo i nostri clienti”, hanno spiegato gli auditi, “siamo banche che svolgono un ruolo importante per le loro comunità e vogliono mantenerlo e rafforzarlo”.

Il problema è la normativa europea, che le equipara ai grandi istituti bancari, con conseguenti oneri pesanti da sostenere: “Chiediamo solo proporzionalità e una normativa più snella. Sarebbe importante che la Regione premesse sul Parlamento e sull’Unione europea affinchè a quel livello venga riconosciuta la categoria delle banche di credito cooperativo”.

I commissari intervenuti a nome di quasi tutti i gruppi presenti in Commissione hanno espresso sostegno alle richieste della Federazione Bcc e si sono detti disponibili ad approvare atti di indirizzo che possano aiutare una soluzione positiva a livello europeo.

In precedenza la Commissione aveva approvato a maggioranza il programma annuale di ricerca 2022 dell’Ires Piemonte.

 

 




Peste suina, Confagricoltura denuncia i ritardi nella posa delle recinzioni anti cinghiali

Il 20 agosto scorso, in base ai programmi a suo tempo definiti, si sarebbero dovuti concludere i lavori per la posa della recinzione anti cinghiali volta a contrastare la diffusione della peste suina africana nella zona infetta a cavallo tra il Piemonte e la Liguria.

Finora – chiarisce in una nota Confagricoltura Piemonte –  sono oltre 180 i casi di peste suina africana

</segnalati su cinghiali tra Piemonte e Liguria. “A causa delle restrizioni imposte dall’emergenza l’attività di abbattimento dei cinghiali nell’area infetta è sospeso. La recinzione – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – è ancora lontana dall’essere completata e il timore di diffusione dell’epidemia continua a rimanere alto: chiediamo al commissario e alle istituzioni regionali di fornire alle organizzazioni agricole un ragguaglio aggiornato sui tempi di realizzazione della rete anti-cinghiali e di intensificare gli sforzi per completare le opere”.

Confagricoltura Piemonte sottolinea l’aumento incontrollato delle popolazioni di ungulati e il fatto che, da gennaio a oggi, siano state abbattute poche migliaia di cinghiali, “mentre l’obiettivo che si è dato la Regione Piemonte è di arrivare, entro fine anno, a 38 mila capi eliminati con la caccia di selezione; aggiungendo i prelievi previsti con la caccia di controllo e quella programmata, i numeri degli abbattimenti previsti salgono a oltre 50mila”.

I tempi per la conclusione dei cantieri si stanno prolungando pericolosamente – dichiara Enrico Allasia – e l’obiettivo dei 50mila capi abbattuti entro fine anno risulta praticamente impossibile da raggiungere: gli agricoltori hanno il diritto di sapere quando potranno essere completate le opere. Ormai dell’emergenza non si parla quasi più – conclude Allasia – ma il pericolo che l’epidemia si diffonda continua a preoccupare gli allevatori e l’intera filiera”.




Previsioni occupazionali, 27.660 assunzioni previste per novembre 2022

Sono 27.660 i lavoratori ricercati dalle imprese piemontesi per il mese di novembre
2022 e 90.390 per l’intero trimestre novembre 2022 – gennaio 2023. Rispetto a un anno
fa, periodo in cui si registrava un rimbalzo nei confronti della prima fase covid, le previsioni delle imprese segnano una diminuzione consistente: a livello mensile, le assunzioni previste a novembre 2022 perdono 9.103 unità rispetto a quelle di novembre 2021. A livello trimestrale il calo appare ancora più intenso: le entrate programmate per il periodo novembre 2022-gennaio 2023 risultano inferiore di 17.190 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se il confronto, invece, viene effettuato col periodo pre-pandemico (novembre 2019-gennaio 2020), si rilevano 2.700 entrate in più a livello mensile e 14.880 in più nel trimestre.
In Italia le previsioni di assunzioni per novembre 2022 ammontano a circa 382mila. A livello territoriale, 124mila entrate sono previste dalle imprese del Nord ovest, a cui seguono le imprese del Sud e isole (93mila), le imprese del Nord est (89mila, area che manifesta la maggiore difficoltà di reperimento pari al 51,9%) e le imprese del Centro (77mila).
Questi sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato mensilmente da Unioncamere e ANPAL.
Il 72,6% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 21,5%
lavoratori somministrati, il 2,1% collaboratori e il 3,8% (in netto calo sul mese precedente
quando pesava il 7,2%) altri lavoratori non alle dipendenze.

La domanda di lavoro è trainata dai contratti a tempo determinato con il 62% delle
entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 26% dei casi e dai
contratti di apprendistato con l’8%. Pesano, infine, il 4% gli altri contratti.
Entrate previste dalle imprese a novembre 2022 per livello di istruzione*

Delle 27.660 entrate previste in Piemonte nel mese di novembre 2022, il 15% è costituito da laureati, il 29% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo
specifico pesano rispettivamente il 22% e il 34%.
A livello settoriale sono sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di
lavoro con 18.300 entrate, il 66% del totale (5.410 unità in meno rispetto a quanto previsto a novembre 2021). L’industria prevede 9.350 entrate, generando circa il 34% della domanda totale del mese e segnando un calo di 3.720 entrate rispetto a novembre 2021. Nel dettaglio 7.240 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 2.120 quello edile.

Tra i servizi si rileva un forte interessamento del commercio, 11.590 entrate previste nel
trimestre in esame, pari al 13% delle 90.390 entrate complessive del periodo novembre 2022–gennaio 2023, dei servizi alle persone (12.080 entrate) e dei servizi di alloggio e ristorazione/servizi turistici con 10.260 assunzioni (11% del totale). Tra i comparti industriali le industrie meccaniche ed elettroniche prevedono 7.310 entrate nel trimestre, ben l’8% del totale complessivo.
Delle entrate previste a novembre 2022 in Piemonte, il 23% sarà destinata a professioni
commerciali e dei servizi, il 20% a dirigenti, specialisti e tecnici. Gli operai specializzati e
conduttori di impianti genereranno il 35% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da
impiegati. I profili generici produrranno il 13% delle assunzioni del mese.
Entrate previste dalle imprese a novembre 2022 per tipo di profilo

Per una quota pari al 34% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni;
percentuale che sale al 50,7% per l’area commerciale e della vendita e scende al 26,1% per l’area amministrativa.
Per il 62% delle entrate viene, inoltre, richiesta esperienza professionale specifica o
nello stesso settore; il 23% delle entrate applicherà soluzioni creative e innovative e il 14%
dovrà coordinare altre persone.

Entrate previste dalle imprese a novembre 2022 per area aziendale di inserimento

A livello di area di aziendale il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione del servizio (41,2%), seguita dall’area commerciale e di vendita (18,2%) e da quella tecnica e di progettazione (15,9%), che – come nei mesi precedenti – riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste (61,7%). L’area della logistica pesa il 14,4%, mentre l’area amministrativa e l’area direzionale generano una quota rispettivamente pari al 5,3% e 5,0%delle assunzioni previste.
A novembre in 47 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili
desiderati, dato in lieve diminuzione rispetto al mese precedente (48) e analogo alla media
nazionale di novembre (47). La mancanza di candidati è la motivazione prevalentemente
segnalata dalle imprese (31%), seguita dall’inadeguata preparazione dei candidati (12%).
Le professioni più difficili da reperire in Piemonte nel mese di novembre 2022

Entrate previste di cui difficoltà di reperimento
Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita 190 86%
Dirigenti e direttori 70 81%
Medici e altri specialisti della salute 40 74%
Personale generico nelle costruzioni 80 71%
Conduttori di mezzi di trasporto 1.720 68%
Operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli
edifici 1.360 68%
Totale 27.660 47%

Tra i profili più difficili da reperire in regione a novembre 2022 si segnalano: Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (l’86% è di difficile reperimento); Dirigenti e
direttori, per i quali la difficoltà di reperimento è dell’81%; Medici e altri specialisti della
salute (si trova difficoltà nel 71% dei casi); Personale generico nelle costruzioni (80 figure
ricercate con difficoltà nel 67% dei casi); Conduttori di mezzi di trasporto, con 1.720 figure
ricercate nel mese e un grado di difficoltà del 68% e Operai specializzati nell’edilizia e nella
manutenzione degli edifici, con una difficoltà di reperimento pari al 68% e circa 1.360 figure
ricercate.




Gas&Energy, contesto di mercato e strumenti di copertura

Nemmeno l’eventuale cessazione del conflitto in Ucraina potrà garantire un ritorno ai valori di un anno fa di energia e gas, secondo le ultime analisi. Il 2023 si apre quindi in uno scenario articolato, dove le rinnovabili hanno sempre più un ruolo nevralgico. Se n’è discusso oggi a Torino nel corso di “Gas & energy, contesto di mercato e strumenti di copertura” organizzato da Confindustria Piemonte, Confindustria Valle d’Aosta e UniCredit.

Nel 2022 l’extra costo per gas ed energia in Piemonte ha superato i 5 miliardi. In termini assoluti si tratta di quasi il 4% del Pil regionale, che nonostante le difficoltà è comunque tornato ai livelli pre-Covid, superando i 140 miliardi. Il Governo è intervenuto in manovra di bilancio destinando 21 dei 30 miliardi proprio a questo capitolo di spesa ma da aprile questi fondi non saranno più disponibili. È ormai indispensabile agire con interventi strutturali per il medio e lungo termine” ha commentato il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay.

A livello europeo la presidente della commissione Ursula von der Leyen ha promesso un piano per la transizione ecologica dal forte impatto, parlando al World Economic Forum di Davos. L’auspicio è che si avvicini ai tre interventi appena varati dagli Stati Uniti, che muoveranno centinaia di miliardi di dollari tra sgravi e spese con l’obiettivo di ridurre l’inflazione, offrendo sostegno all’energia pulita e alla manifattura. Perché solo con una crescita organica del Pil, possiamo guardare con serenità a questo anno e anche al completamento dei progetti previsti dal Pnrr entro il 2026” ha aggiunto la vicepresidente di Confindustria Valle d’Aosta, Lisanna Mancuso.

Al centro del dibattito i fondamentali che stanno guidando l’andamento dei prezzi, partendo da un’analisi a livello regionale del crescente impatto delle rinnovabili. Il Piemonte produce già oggi più energia di quella che consuma, e oltre la metà di quanto immesso deriva da idroelettrico (36,5%) e fotovoltaico (16,3%), stando ai dati del Rapporto statistico sull’energia regionale del 2020. La Valle d’Aosta a fronte di consumo netto 966 GWh ha invece un numero limitato di risorse da cui attingere per le rinnovabili: 3,19 GWh idroelettrico, 4,50 GWh dall’eolico, 27 GWh dal solare e 7,59 GWh dal biogas, stando ai dati del bilancio energetico 2019.

Da allora però lo scenario sia per il Piemonte che per la Valle d’Aosta si è ulteriormente evoluto. Basti dire che secondo il Gestore dei servizi energetici (Gse) nei primi nove mesi del 2022 in Piemonte sono stati installati 8.677 nuovi impianti fotovoltaici (+142% rispetto allo stesso periodo del 2021) con una potenza di 133,9 MW (+169%) per una produzione lorda di 1.835 GWh (+14% sul 2021). In Valle d’Aosta si registrano invece 268 nuove installazioni (+139%) per una potenza di 1,8 MW (+148%). Tutto questo con un utilizzo di 1.027,9 ettari, ovvero poco più di 10 chilometri quadrati sui 25.387 della superficie piemontese, e in Valle d’Aosta il dato è di appena 2,6 ettari, pari a 5 campi da calcio. Dati che rientrano nella media nazionale, dove circa il 65% degli impianti non è a terra.

Questo quadro promettente, che riflette anche un andamento nazionale irreversibile con il 31% dell’energia prodotta in Italia a dicembre che deriva da fonti rinnovabili, non si riflette per ora nel Prezzo unico nazionale (Pun) che a dicembre è tornato a salire a 295 euro per MWh, in aumento del 5% sullo stesso mese del 2021 e del 31% rispetto a novembre, con un picco massimo nel 2022 di 584 euro per MWh ad agosto. Pesa il costo del gas, che impatta sulla restante parte della produzione dell’energia, che è di origine termica.

UniCredit ha costituito un team di specialisti per aiutare le aziende maggiormente esposte ai costi delle materie prime. L’obiettivo è sviluppare nel mondo delle imprese le competenze necessarie per definire una strategia di lungo periodo nella gestione del rischio legato alle oscillazioni dei prezzi delle commodity. Una strategia che, ovviamente, può essere attuata con appositi strumenti di copertura, messi a disposizione dal mercato. “Di fronte a un mercato che ha posto sfide senza precedenti al nostro tessuto produttivo – spiega Paola Garibotti, regional manager nord ovest di UniCreditabbiamo prestato particolare attenzione alla crescita di una cultura d’impresa su queste tematiche partecipando a numerosi incontri con le associazioni di categoria a livello locale per aiutare le imprese a sviluppare la necessaria consapevolezza rispetto al modificato contesto macroeconomico e geopolitico e rispetto agli strumenti offerti dal mercato”. Partendo dalle analisi della banca, Pauline Watine, CTS Specialist di UniCredit Commercial Banking Italy e Marco Montermini, head of corporate business Nord Ovest UniCredit, hanno analizzato gli strumenti di copertura dei costi energetici a sostegno delle imprese, quelli messi in piedi dal Governo e di quelli previsti dall’Unione Europea.

 




Pnrr, Corte dei Conti: in Piemonte i controlli saranno a campione

“Oggi per il Pnrr il Piemonte ha un costo ammesso di 4,2 miliardi compresa una quota di progetti nazionali, come può evidenziarsi dal sistema ReGis banca dati del MEF, distribuiti su 10.093 progetti presentati da 1.845 soggetti”, ha spiegato la presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, Maria Teresa Polito, durante l’audizione in commissione Bilancio (presidente Carlo Riva Vercellotti) sullo stato dell’arte del Piano nazionale ripresa e resilienza, nonché sulla gestione delle leggi di spesa.
“Noi ci siamo ritagliati un ruolo preventivo e di ausilio relativamente agli Enti Locali del territorio – ha continuato la presidente – perché una mole di risorse così va gestita di concerto tra tutte le istituzioni, ma di fronte a una grande parcellizzazione dei progetti, i controlli risultano difficili e nel 2023 la Sezione ha individuato un campione di enti nelle realtà che sono più a rischio”.
“La modalità di gestione dei bandi a livello ministeriale ha creato non pochi problemi – ha poi chiarito – perché individua gli enti con riguardo ai singoli progetti, per cui se uno stesso ente ha avuto l’approvazione di più progetti, non si è in grado di stabilire se con il proprio personale possa gestire questo surplus di attività anche sotto il profilo amministrativo contabile. È importante affrontare con urgenza il problema delle carenze di personale tecnico-amministrativo dei comuni soprattutto in quelli di piccole dimensioni”.
In apertura di seduta, il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, ha sottolineato che “negli anni si è instaurata una collaborazione fattiva tra noi e la Corte. Questo rapporto agevola il loro lavoro di controllo, ma al tempo stesso fa crescere la consapevolezza del ruolo e della responsabilità di chi legifera. L’obiettivo è quello di efficientare l’utilizzo delle risorse senza sprechi e senza usi impropri e non corretti che potrebbero compromettere o addirittura impedire il raggiungimento dei programmi di chi governa”.
Obiettivi confermati anche dalla relazione sulle leggi di spesa svolta dal Primo Referendario, Laura Alesiani, durante la quale sono stati apprezzati gli strumenti di valutazione e monitoraggio finanziario di cui si è dotato il Consiglio ed è arrivato l’invito a proseguire il lavoro a livello regionale, sottolineando l’esigenza che l’iter legislativo di approvazione delle norme, anche con riguardo agli emendamenti, debba ricevere una preventiva e adeguata quantificazione degli oneri finanziari correlati.
In chiusura, Vercellotti ha sottolineato che “il Piemonte ha questa unicità della presenza numerosa di piccoli comuni che hanno difficoltà nella capacità di gestire la progettazione complessa richiesta dal Pnrr. Per questo il supporto della Corte dei Conti è fondamentale per evitare frodi, irregolarità e inflitrazioni criminali”.
Durante l’audizione era presente l’assessore al Bilancio, Andrea Tronzano, e sono intervenuti i consiglieri Federico PeruginiValter Marin (Lega) e Giorgio Bertola (Ev).