Transizione energetica per le PMI, presentato il modello da Fondirigenti e Piemonte Innova

Le imprese, di qualunque dimensione e settore, sono chiamate a giocare un ruolo cruciale nella transizione verso un futuro energetico sostenibile: è questo il messaggio chiave che emerge dal progetto DC4ET – “Digitale e Competenze per la Transizione Energetica”, l’iniziativa strategica di Fondirigenti che ha affrontato il tema della doppia transizione – digitale e sostenibile – dal punto di vista delle aziende e dei loro dirigenti.

Quello della transizione energetica è, infatti, un tema di grande attualità e di importanza strategica per le imprese, come dimostra la recente approvazione del decreto attuativo del Piano Transizione 5.0 relativo agli incentivi per gli investimenti in tecnologie digitali e verdi.

Per questo, Fondirigenti ha deciso di affidare uno specifico progetto di approfondimento a Fondazione Piemonte Innova che, in collaborazione con Federmanager Torino, Unione Industriali Torino, Environment Park e Fondazione Links, ha coinvolto 20 imprese piemontesi nella sperimentazione. I manager e dirigenti nell’arco di otto mesi hanno partecipato a focus group e tavoli di lavoro, per confrontarsi su criticità, aggiornarsi su elementi normativi, condividere buone pratiche, ragionare su strumenti concreti e tecnologie digitali utili alla transizione.

Il risultato è stato un vero e proprio percorso, fatto di indicazioni strategiche e strumenti concreti, per fare in modo che  le imprese, in particolare le medio e piccole, possano integrare in azienda pratiche più sostenibili, imparando a gestire con maggior efficacia il rischio legato alle oscillazioni dei mercati; ma anche, introdurre tecnologie innovative che consentono importanti risparmi energetici, per monitorare meglio i consumi e ottimizzarli; o, ancora, per facilitare la partecipazione delle aziende alle Comunità Energetiche Rinnovabili o addirittura per costituirle.

Tuttavia, il modello non si limita a questo aspetto: delineando i passi necessari che le imprese devono intraprendere nel medio periodo per giungere al proprio posizionamento energetico ottimale, mette in luce il ruolo essenziale delle competenze e delle figure professionali coinvolte o richieste per compiere con successo ogni passo. Un elemento fondamentale per affrontare questa sfida in modo efficace è, infatti, il capitale umano e la creazione di una cultura aziendale improntata alla gestione energetica sostenibile.

I risultati del progetto DC4ET sono stati presentati in anteprima a Torino, giovedì 14 marzo alle ore 16.00, presso il Centro Congressi dell’Unione Industriali. Tutte le imprese interessate possono visionare il modello “Digitale e Competenze per la Transizione Energetica” sul sito di Fondazione Piemonte Innova piemonteinnova.it/portfolio-articoli/dc4et

“Il mondo economico e produttivo sta attraversando profonde trasformazioni in chiave digitale e sostenibile, che richiedono al management un deciso cambiamento nel modo di lavorare. Per questo con Fondirigenti abbiamo da tempo posto al centro della nostra azione la crescita delle competenze su questi temi – spiega il direttore generale Massimo Sabatini – Con questa iniziativa intendiamo supportare le imprese e i dirigenti, in particolare nelle PMI, verso una maggiore consapevolezza sugli aspetti che caratterizzano la transizione energetica e ambientale, contribuendo ad individuare e, potenzialmente, a trasferire le skills necessarie ad affrontare questa sfida, tenendo conto delle crescenti difficoltà nel  reperire sul mercato profili manageriali adeguati. Abbiamo presentato un vero e proprio modello di intervento, che, come sempre, viene messo a disposizione delle imprese su tutto il territorio nazionale”.

“Sostenibilità sarà sempre di più sinonimo di competitività – ha dichiarato Laura Morgagni, CEO di Fondazione Piemonte Innova. La transizione verso un futuro energetico sostenibile richiede un approccio olistico che vada oltre l’implementazione di tecnologie verdi. La creazione di una cultura aziendale improntata alla gestione sostenibile, supportata da una formazione continua e competenze specializzate, diventa fondamentale per affrontare le sfide e cogliere le opportunità future. Altrettanto cruciale sarà per le imprese saper attivare in modo creativo e flessibile competenze provenienti da diversi settori e collaborazioni con altre imprese. Saper conoscere e attivare i cosiddetti “ecosistemi di innovazione”, di cui Fondazione Piemonte Innova è un esempio, è una vera e propria “meta-competenza”, che potrà fare la differenza per le imprese tra il restare o uscire dal mercato, in un contesto in cui esse saranno scelte dai clienti anche in base agli impatti generati in termini di sostenibilità ambientale e di transizione energetica.”




Settore risicolo, Confagricoltura Piemonte: “Manteniamo alta l’attenzione”

Più volte è stata evidenziata la necessità di dar seguito alle aspettative dei produttori e l’urgenza di decidere in merito al ripristino dei dazi, della clausola di salvaguardia e del principio di reciprocità

La clausola di salvaguardia, così come impostata, è un errore e crea gravi problemi alla nostra risicoltura” tuona Giovanni Chiò, presidente di Confagricoltura Novara – Vco alla luce delle recenti notizie che riguardano il Sistema di Preferenze Generali (Spg), in discussione al Coreper (Comitato di preparazione dei lavori del Consiglio Ue). Si tratta di uno dei primi interventi della presidenza belga appena insediatasi, che fa subito discutere: dal 2019 al 2022, il riso godeva di questa protezione a salvaguardia delle produzioni europee e arginava l’invasione di prodotto straniero. Non esiste un rinnovo automatico e il provvedimento, scadendo, è stato rimesso al vaglio del Trilogo, in attesa delle elezioni europee. Tuttavia, un primo passo avanti per reintegrare la validità dell’Art. 29 (attivazione automatica di una clausola qualora le importazioni da un paese superassero una soglia in termini di quantità) è stato compiuto ieri dal Parlamento europeo, sventando un attacco a tutta la produzione nazionale.

Nel tempo, si è perso il focus dell’operazione andando a favorire gli scambi con Paesi extra UE le cui pratiche di coltivazione sono lontane anni luce da quelle attuate nelle campagne piemontesi e italiane. È sufficiente pensare allo sforzo talvolta non remunerativo che le aziende agricole sostengono ogni giorno in termini di investimento tecnologico e del personale, tutela dell’ambiente e sostenibilità per comprendere il motivo delle nostre richieste” precisa Chiò, giovane risicoltore della provincia di Novara.

L’Italia – ricorda Confagricoltura Piemonte – è il principale produttore di riso in Europa e la risicoltura piemontese continua a esserne leader, con una media produttiva annuale che si mantiene intorno agli 8 milioni di quintali di risone, sia della varietà japonica, sia di quella indica.

I dati 2023 mettono in evidenza una diminuzione delle superfici nazionali (211 mila ettari, con un meno 4% rispetto allo scorso anno), ma non in Piemonte. Infatti, nella nostra regione le risaie occupano quasi 214 mila ettari in cui operano 4mila aziende agricole, che raccolgono 1,40 milioni di tonnellate di riso all’anno, pari a circa il 50% dell’intera produzione UE, con una gamma varietale unica e fra le migliori del mondo.

 

Sull’argomento, Benedetto Coppo, presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella si è così espresso: “I quantitativi di riso importato senza tariffe doganali dalla Cambogia sono aumentati in modo esponenziale (+104 mila tonnellate dalla scorsa campagna), con pesanti contraccolpi sugli operatori dell’Unione. È in bilico la stabilità del mercato e del reddito dei risicoltori italiani, già gravemente colpiti dalla siccità e dal rincaro dei costi di produzione”.

 

Tutte le provincie piemontesi tirano un respiro di sollievo e il presidente di Confagricoltura Alessandria, Paola Maria Sacco in sintesi, conclude con un passaggio importante sulla qualità dei prodotti: “I nostri risicoltori si attengono a disciplinari e regole molto rigidi, rispondendo a ispezioni in campo e in azienda serratissime per ottenere prodotti salubri e rispettosi dell’ambiente. Non si tratta solo di tenuta del comparto ma della salute del consumatore, pertanto, proseguano alacremente i controlli nei confronti delle navi di riso asiatico che arrivano in Italia. Blocchiamo e rispediamo indietro chi non rispetta i nostri standard sanitari e di sicurezza”.




Commercio estero piemontese: il 2023 si chiude in crescita

Nel 2023 l’export italiano in valore risulta stazionario rispetto all’anno precedente, sintesi di dinamiche territoriali molto differenziate: l’aumento delle esportazioni appare marcato per il Sud (+16,8%) e più contenuto per il Nord-ovest (+2,7%), mentre si registra una flessione per il Nord-est (-1,0%) e il Centro (-3,4%) e una netta contrazione per le Isole (-21,0%).

A livello regionale il Piemonte risulta tra le realtà più dinamiche collocandosi, in termini di espansione delle vendite oltre confine, subito dopo Campania (+28,9%), Molise (+21,1%), Calabria (+20,9%) e Abruzzo (+13,6%) ed evidenziando una performance nettamente migliore rispetto a quella delle principali regioni esportatrici italiane.

Nel 2023 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato sui 64,9 miliardi di euro, registrando una crescita del 9,1% rispetto al 2022.

Valutando le singole performance trimestrali, si rileva come alla crescita del 15,9% del periodo gennaio-marzo 2023 sia seguito un aumento delle vendite oltre confine di merci piemontesi del 13,2% nel II trimestre. Nel periodo luglio-settembre 2023 è stata evidenziata una battuta d’arresto (-1,1%), mentre nell’ultimo trimestre dell’anno le esportazioni piemontesi hanno ripreso a crescere (+8,8%).

Sul fronte delle importazioni, il 2023 ha registrato un’espansione del 8,5% rispetto all’anno precedente: il valore dell’import piemontese di merci è salito a 49,2 miliardi di euro.

Il saldo della bilancia commerciale, pari a 15,6 miliardi di euro, permane, dunque, di segno positivo, aumentando di circa 2,4 miliardi rispetto all’anno precedente, quando si attestava a 13,2 miliardi.

Il risultato positivo evidenziato dal Piemonte nel corso del 2022 è stato nettamente migliore rispetto a quello medio nazionale. Le esportazioni italiane hanno, infatti, registrato una sostanziale stazionarietà (0,0% rispetto all’anno precedente).

Il dato di chiusura dell’export per l’anno 2023 se da un lato ci mostra un andamento straordinario della performance piemontese, con una crescita del +9,1% dovuta per lo più all’esportazioni di autoveicoli – testimoniando l’eccellenza e l’innovazione delle aziende piemontesi, che continuano a distinguersi a livello internazionale – dall’altro deve farci riflettere sul posizionamento della nostra regione e sul disequilibrio rispetto agli altri settori. Abbiamo sì superato la media italiana e i risultati dei nostri principali competitor (dalla Lombardia, al Veneto e all’Emilia Romagna), ma il nostro obiettivo è continuare a investire nelle tecnologiche e nei processi innovativi necessari per mantenere e rafforzare questa leadership, oltre che lavorare per sostenere tutti i settori dell’export, promuovendo la diversificazione dei mercati e consolidando partenariati strategici” ha commentato Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

Tra le principali regioni esportatrici nel 2023 il Piemonte ha segnato il risultato migliore. La Lombardia ha evidenziato una debole crescita delle esportazioni (+0,6%), confermandosi però la prima regione per export a livello nazionale con una quota pari a 26,1%. Al secondo posto per incidenza sul totale italiano (13,6%) si colloca l’Emilia Romagna che ha mostrato un incremento dell’export del 1,1%. Terzo per peso (13,1%) il Veneto, invece, ha registrato un lievissimo calo (-0,3%) delle vendite oltre confine. 

Grazie all’incremento evidenziato, il Piemonte si è confermato anche nel 2023 la quarta regione esportatrice con una quota del 10,4% delle esportazioni complessive nazionali, dato un punto superiore rispetto al 2022 (9,4%).

A differenza di quanto avvenuto nel 2021 e nel 2022, nel 2023 non tutti i principali settori export-oriented hanno vissuto una crescita delle vendite oltre confine.

I mezzi di trasporto si confermano il primo settore per l’export regionale, con una quota pari al 25,3% e registrano una crescita del 24,9% rispetto al 2022. Al secondo posto per vendite oltre confine si colloca il comparto meccanico: la variazione registrata si attesta al +7,0% sul 2022L’alimentare, con oltre 8 miliardi di merci esportate nel 2023, occupa la terza posizione, evidenziando un incremento del 3,7% delle esportazioni. La chimica segna una sostanziale stabilità -0,3% e i metalli evidenziano una significativa flessione delle vendite all’estero (-12,6%). Il comparto tessile (+12,7%) realizza un aumento superiore a quello medio regionale, mentre la gomma/plastica registra un +7,3%.

Concentrando l’attenzione sul comparto dei mezzi di trasporto emerge come l’incremento evidenziato nel 2023 rispetto al 2022 sia stato particolarmente intenso per le automobili (+38,5%), i prodotti dell’aerospazio (+37,0%) e la nautica (+89,2%); crescite di intensità minore appartengo alla componentistica autoveicolare (+7,2%) e al ferro tranviario (+4,1%).

Analizzando le destinazioni delle vendite piemontesi all’estero, si osserva come il principale bacino di riferimento risulti – anche nel 2023 – l’Ue 27, verso cui è diretto 58,3% dell’export regionale, contro il 41,7% destinato ai mercati extra-Ue 27.

La performance dell’export piemontese verso i mercati comunitari è risultata particolarmente positiva (+12,4%) ed è stata frutto di crescite registrate verso tutti i principali Paesi.

La Francia, primo mercato per le esportazioni piemontesi con una quota del 15,1%, registra una crescita del 15,2%. Molto positiva anche la performance evidenziata verso il mercato tedesco, che pesa il 14% sulle esportazioni regionali e segna una crescita 2023/2022 del 9,3%. Il terzo mercato comunitario si conferma quello spagnolo con una quota del 5,6% ed un aumento degli acquisti di merci piemontesi del 17,2%.

Tra i principali mercati Ue 27, incrementi a doppia cifra caratterizzano anche l’export verso la Polonia (+21,3%), il Belgio (+12,4%), la Romania (+12,8%) e l’Irlanda (+22,6%).

Le vendite piemontesi dirette ai Paesi extra-Ue 27 hanno mostrato, nel corso del 2023, un trend lievemente inferiore rispetto a quello medio complessivo, registrando un aumento del 4,8% rispetto all’anno precedente.

Su questo risultato hanno influito positivamente le dinamiche evidenziate verso il mercato statunitense (+7,0%), primo mercato extra-Ue con una quota dell’8,7%, quello britannico (+1,7%) e il Kuwait (+44,7%), mentre hanno inciso negativamente i risultati verso  il mercato svizzero, che ha segnato un calo del 22,2%, quello cinese (-11,9%) e quello turco (-1,2%).




Presentato a Torino il corso “Imprenditori #Gen-Next: Dai il via alla tua start-up di successo”

Al via  a Torino, nella sede della UniCredit University, il corso dedicato ai futuri imprenditori. È il primo esempio in Italia di partnership attiva sul territorio tra UniCredit, il mondo universitario e quello imprenditoriale.

Circa duecentocinquanta giovani studenti, iscritti al quarto e quinto anno del loro percorso universitario e provenienti da facoltà diverse appartenenti alle sette università del Nord-ovest, analizzano i principali aspetti di una start-up, si confrontano su idee, progetti, apprendono, da founder di start up di successo, come accedere al fund raising, come utilizzare i brevetti o come registrarne uno e come implementare le proprie strategie di marketing. In estrema sintesi, compiono i primi fondamentali passi per fondare e portare al successo una propria start up.

Attraverso questo corso intendiamo investire nei nostri giovani e nel loro futuro per consentire loro di sprigionare tutto il potenziale, sia come futuri imprenditori che come soggetti attivi di una società che sta cambiando e si sta innovando – afferma Paola Garibotti, Regional Manager Nord Ovest di UniCredit. Siamo altresì orgogliosi di aver contribuito a creare qui a Torino un aggregato sociale in cui imprenditori, università e banca lavorano fianco a fianco per creare un ecosistema che fa dell’innovazione e del progresso il suo punto focale”.

L’iniziativa è stata realizzata e organizzata da UniCredit, con il Club degli Investitori in qualità di main partner e la partecipazione delle sette università del Nord-ovest: Università di Torino, Politecnico di Torino, Università di Genova, Università del Piemonte Orientale, ESCP Business School, Università della Valle d’Aosta e Università di Scienze Gastronomiche. Saranno invece sponsor dell’iniziativa: UniCredit Allianz Vita, Confindustria Piemonte, CCIAA Torino, CCIAA Genova e Union Camere Piemonte

Giancarlo Rocchietti, Presidente del Club degli Investitori dichiara: “Spesso ci siamo fatti la domanda: imprenditori si nasce o si diventa? Le vocazioni imprenditoriali si stanno diffondendo sempre di più a partire dalle scuole superiori, ma per diventare veri imprenditori occorre che i giovani “founder “imparino a sviluppare le proprie idee nell’ottica della sostenibilità, anche economica, del loro progetto. Il corso è una risposta concreta, unica ed innovativa a queste necessità“.

Il corso si svilupperà in tre giornate, presso l’UniCredit University e coinvolgerà duecento ragazzi. Il primo giorno, il 13 marzo, si parlerà di finanza, innovazione e imprenditorialità, con la presenza di imprenditori d’eccezione tra cui: Pierluigi Paracchi di Genenta, Luca Rossettini di D-Orbit, Chiara Ercole di Saclà e Luisa Sala e Lara Rocchietti di Lalù. Il 18 marzo, Daniele Grassucci e Marco Sbardella di Skuola.net, Paola Allamano di Waterview, R. Bertolino e M. Odasso di Rigeneration, affronteranno i temi relativi all’economia circolare, si farà un focus su prodotti e bisogni, e ci si concentrerà su come creare un team di successo e trovare il primo cliente. L’ultimo giorno, il 22 marzo, interverranno Mauro Musarra di Algor e Camilla Colucci di Circularity. In tema di sostenibilità si presenterà la storia di Unobravo. Verranno poi presentati 6 incubatori e acceleratori di start-up e simulato un pitch di raccolta fondi dove saranno presenti start-up in fase preseed e business angel reali.

Il corso si concluderà con la consegna dei diplomi.

“Siamo estremamente orgogliosi – sottolinea il professor Gian Carlo Avanzi, rettore dell’Università del Piemonte Orientaledi dare il via a questa innovativa collaborazione tra UniCredit, il mondo accademico e quello imprenditoriale, che rappresenta un passo significativo verso la creazione di un ecosistema più dinamico e stimolante per i futuri imprenditori. L’iniziativa di fornire ai nostri studenti gli strumenti e le conoscenze necessarie per avviare con successo una startup è un investimento nel loro futuro e nell’economia del nostro Paese. Siamo grati ai partner coinvolti per la loro visione e impegno nel supportare la crescita e lo sviluppo dei talenti emergenti. Sono convinto che questa collaborazione porterà a opportunità concrete per i nostri studenti per trasformare le loro idee in realtà imprenditoriali di successo.”




Zambaia nuova presidente della Commissione Sanità

Sara Zambaia (Lega) è la nuova presidente della Commissione Sanità.

Il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha presieduto la riunione odierna della Commissione per l’elezione del nuovo presidente, in sostituzione di Alessandro Stecco, dimessosi dalla carica di consigliere regionale dal primo marzo.

La votazione, a scrutinio segreto, ha assegnato 16 voti su 19 a Zambaia.

“Sono onorata per questo incarico, che assumo con grande senso di responsabilità – ha commentato Zambaia a margine dell’elezione –. Ringrazio il capogruppo delle Lega Alberto Preioni e i colleghi per la fiducia riposta e il professor Stecco, cui subentro dopo l’eccellente lavoro svolto, che accolgo con consapevolezza e orgoglio”.

L’Ufficio di presidenza della Commissione è formato ora dalla presidente Zambaia e dai vicepresidenti di maggioranza Andrea Cane (Lega) e di minoranza Domenico Rossi (Pd).




Giornata del turismo in Piemonte: obiettivi, visioni e direttrici di un settore strategico

Con l’obiettivo di definire obiettivi, visioni e direttrici per il settore turistico, Unioncamere Piemonte ha organizzato per martedì 26 marzo prossimo, a partire dalle ore 10.15, la “Giornata del turismo in Piemonte” che si pone come una piattaforma di confronto e condivisione di idee tra i protagonisti chiave del comparto regionale.

Dopo i saluti istituzionali di Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte e di Vittoria Poggio, Assessore Cultura, Turismo, Commercio Regione Piemonte seguiranno quattro relazioni tecniche: Paola Tournour-Viron, giornalista TTG Italia affronterà il tema de “Le Macrotendenze del Turismo Globale; Sarah Bovini, Responsabile Ufficio Studi e Statistica Unioncamere Piemonte, illustrerà “I Dati dell’Economia del Turismo”; Saverio Mucci, Vice President – Government Lead Italia Mastercard, offrirà “La Lettura del Turismo attraverso i Dati Mastercard” e infine Cristina Bergonzo, Responsabile Osservatorio Turistico Regionale Visit Piemonte parlerà di “Andamenti e Prospettive del Turismo Regionale”.

Seguirà la Tavola Rotonda “Le Direttrici di Sviluppo del Turismo in Piemonte“, moderata dal giornalista di Torino Oggi Massimiliano Sciullo, a cui parteciperanno Giancarlo Banchieri, Presidente Confesercenti Piemonte; Francesco Bordino, Coordinatore Regionale Piemonte e Valle d’Aosta Associazione Borghi più Belli d’Italia; Fabio Borio, Presidente Federalberghi Torino; Alessandro Zanon, Direttore Visit Piemonte e Laura Zegna, Presidente della Commissione Industria del Turismo Confindustria Piemonte

L’ultimo intervento sarà di Paolo Bertolino, Segretario Generale Unioncamere Piemonte, che trarrà le conclusioni della mattinata.




Confartigianato Cuneo ha presentato il suo studio di fattibilità di Comunità Energetica Rinnovabile

Le Comunità Energetiche sono un tema di visione, grazie alle quali sarà possibile raggiungere grandi risultati in termini di sostenibilità ambientale attraverso la condivisione dell’energia. È necessario quindi far crescere in ognuno dei soggetti coinvolti – cittadini, imprese, associazioni ed istituzioni – una piena consapevolezza del bisogno di “prendersi cura” del Pianeta, creando i presupposti necessari a garantire il futuro per le nuove generazioni.

Questo il senso dell’incontro, organizzato dall’organizzazione di Categoria lo scorso 6 marzo nei suoi uffici di Savigliano per presentare lo studio attuato con lo scopo di simulare la fattibilità di costituzione di una CER – Comunità Energetica.

Confartigianato Cuneo ha infatti recentemente attivato sul territorio provinciale un progetto sulle cabine primarie site nei Comuni di Cuneo, Borgo San Dalmazzo e Savigliano. L’iniziativa, realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Cuneo, si articola, dopo la fase di studio e analisi, attraverso un percorso informativo al quale si affianca la valutazione per la realizzazione di alcune Comunità con il coinvolgimento di partner qualificati e competenti in materia (Environment Park, parco scientifico e tecnologico per l’ambiente) e il convinto sostengo di istituzioni e stakeholder (Amministrazioni comunali coinvolte e Fondazione CRC).

Ai lavori, condotti da Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo, e introdotti dai saluti di Luca Crosetto, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo e Antonello Portera, Sindaco di Savigliano, hanno partecipato l’Arch. Stefano Dotta e l’Ing. Alberto Caramello di Environment Park.

Presenti al partecipato incontro anche Michele Quaglia e Franco Roagna, vicepresidente provinciale e componente di Giunta di Confartigianato Cuneo, referenti per i progetti sulle CER e sulle tematiche della sostenibilità, e Davide Merlino, componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione CRC.

«Con le Comunità energetiche – commentano da Confartigianato Cuneo – si dà vita ad un importante progetto etico che pone cittadini e imprenditori al centro, fornendogli una maggiore consapevolezza del sistema di produzione ed erogazione dell’energia. Grazie a tale conoscenza, coniugando i ruoli di consumatore a quello di produttore, si rafforza anche la sensibilità ambientale dei soggetti coinvolti. In questo contesto la collaborazione è sicuramente la chiave di volta per avviare una seria ed efficace programmazione a sostegno di pensieri e azioni comuni finalizzate ad un futuro più green».

Prossimi incontri sul tema

  • mercoledì 13 marzo 2024 – Ore 18.00 – presso la Sede di Mondovì di Confartigianato Cuneo (Via degli Artigiani, 10 – Mondovì)
  • martedì 19 marzo 2024 – Ore 18.00 – presso la Sede provinciale di Cuneo (Via XXVIII Aprile, 24 – Cuneo)



Confagricoltura Piemonte: “Pacchetto giovani”, posticipata la scadenza al 24 aprile

Esprime soddisfazione Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte dopo aver appreso della proroga al 24 aprile prossimo per il Bando integrato SRD01 – investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole e SRE01 – Insediamento giovani agricoltori.

Il ricambio generazionale assume un ruolo prioritario nell’agenda politica comunitaria e Confagricoltura Piemonte si era subito mossa a tutela della categoria quando sono sorte le prime difficoltà nel rispettare le tempistiche imposte dai bandi.

 

È stata infatti iniziativa di Confagricoltura Piemonte chiedere alla Regione per gli imprenditori agricoli, giovani under 41, la possibilità di differenziare la scadenza del bando, evidenziando alcune criticità che si stanno via via risolvendo.

 

Apprezziamo il fatto che la Regione abbia accolto la nostra proposta di posticipare la scadenza dei bandi, fornendo alcuni doverosi chiarimenti a quanto evidenziato durante gli incontri tecnici” sottolinea Allasia. Si tratta di aiuti importanti per le nostre aziende: una maggiore presenza di giovani in agricoltura è fondamentale per la competitività e per la sostenibilità del sistema e per il contrasto allo spopolamento delle aree rurali e montane; quindi, l’accesso ai bandi deve essere facilitato, anche con una tempistica adeguata” conclude il presidente.

 

Le aziende under 41 mostrano una maggiore propensione all’innovazione, gestiscono aziende di dimensioni maggiori rispetto alla media e in una condizione economica migliore se confrontate con quelle condotte da agricoltori più anziani. I nostri giovani agricoltori, però, lamentano, rispetto ai colleghi europei, maggiori difficoltà in tema di accesso al credito e alla consulenza aziendale, oltre che una eccessiva burocrazia.




Agricoltura e Innovazione sostenibile: accordo tra CNH e il Politecnico di Torino

Il Politecnico di Torino e CNH Industrial Italia S.p.A. – rappresentati dal Rettore Guido Saracco e da Carlo Alberto Sisto, CNH EMEA President) – hanno firmato una lettera di intenti con cui si impegnano, per i prossimi due anni, a collaborare per sostenere lo sviluppo tecnologico del settore agricolo in Italia. Obiettivo dell’accordo, promuovere l’innovazione sostenibile in agricoltura attraverso attività di natura culturale, di formazione e di ricerca. Una cooperazione che guarda al futuro, con l’obiettivo di fornire una risposta concreta ai bisogni di crescita di uno dei settori chiave per l’economia del Paese.

Come azienda globale leader nel campo della produzione e commercializzazione di macchine agricole e movimento terra, CNH conferma tra i propri obiettivi il potenziamento delle tecnologie sostenibili adottate in agricoltura: da qui la volontà dell’azienda a investire nella ricerca scientifica e nella formazione, avvalendosi del supporto delle Università e degli  enti di ricerca specializzati sia italiani, sia internazionali.

La collaborazione tra CNH e il Politecnico di Torino verterà, in primo luogo, sulla formazione accademico-professionale di studenti e laureandi. Oltre allo sviluppo tecnologico nell’ambito del settore agricolo, i temi in rilievo sono quelli della sostenibilità ambientale e dei cambiamenti climatici con un progetto comune che guarda alle sfide del nostro tempo: promuovere specifiche competenze tecnologiche per la filiera agricola, capaci di guidare uno sviluppo produttivo efficiente e rispettoso dell’ambiente. Proprio per rispondere a queste nuove esigenze del mercato del lavoro, la nuova Laurea Magistrale in AgriTech Engineering promossa dall’Ateneo a partire da questo anno accademico, sarà sostenuta da CNH mediante il coinvolgimento del proprio personale nelle attività didattiche, la visita presso alcuni stabilimenti dell’Azienda, oltre a valutare la possibilità di attivare tirocini rivolti agli studenti iscritti.

Caratterizzato da una spiccata multidisciplinarietà, il percorso di Laurea Magistrale, erogato interamente in lingua inglese, mira infatti a formare ingegneri in grado di gestire e generare innovazione tecnologica nel campo della Climate-Smart Agriculture. La gestione del corso è condivisa da quattro diverse aree: ingegneria ambientale, ICT (Information & Communication Technologies), ingegneria industriale e ingegneria chimica, che insieme garantiscono l’integrazione di conoscenze e competenze necessarie a preparare gli studenti alle sfide future del settore agricolo.

L’Ateneo e CNH collaboreranno, inoltre, alla definizione di network internazionali e a livello locale, all’organizzazione di eventi istituzionali per promuovere la cultura scientifico-tecnologica e imprenditoriale. Il rapporto con il territorio e il dialogo con i cittadini sono i temi condivisi: dall’individuazione di nuovi modelli per rafforzare il legame con il territorio, alla sperimentazione di innovative forme di comunicazione all’interno del tessuto sociale.

Siamo lieti di consolidare la nostra partnership con il Politecnico di Torino nell’ambito della nuova Laurea Magistrale in AgriTech Engineering – ha dichiarato Carlo Alberto Sisto, CNH EMEA President – Questo corso rappresenta un’opportunità unica per gli studenti che desiderano intraprendere una carriera nell’ambito dell’AgriTech, un settore in rapida crescita che combina agricoltura e tecnologia in maniera innovativa. L’open innovation è il cuore di questa collaborazione: insieme al Politecnico di Torino, stiamo aprendo le porte alla creatività, alla condivisione di conoscenze e alla costruzione di soluzioni sostenibili per l’agricoltura del domani.”

“Grazie alla collaborazione con CNH abbiamo potuto progettare un corso unico nel suo genere, e tra i pochissimi in Italia – ha commentato il Rettore Guido Saracco – che potrà formare figure professionali che ad oggi mancano e di cui c’è già una forte richiesta. Abbiamo anticipato la tendenza ed ora siamo in grado di fornire una preparazione adeguata alle richieste del mercato del lavoro, che è ciò che deve fare un’università al servizio del territorio e delle aziende”.

La collaborazione andrà però oltre gli ambiti individuati dalla lettera di intenti: CNH torna ad essere Sponsor ufficiale di Biennale Tecnologia 2024, la manifestazione organizzata dal Politecnico di Torino per riflettere sul rapporto tra la tecnologia e la società, promuovendo insieme cultura tecnica e divulgazione scientifica.

Dal titolo “Utopie realiste”, l’edizione di quest’anno avrà luogo dal 17 aprile al 21 aprile 2024, CNH parteciperà condividendo un modello di business e di progettualità sistemica di economia circolare svolto in collaborazione con il Politecnico.




Eliminate le barriere architettoniche del parcheggio per disabili dell’ospedale San Giovanni Bosco

Recentemente, l’area di parcheggio antistante l’ospedale San Giovanni Bosco di Torino è stata resa più agevolmente usufruibile dalle persone con disabilità attraverso l’abbattimento delle preesistenti barriere architettoniche. Nello specifico, in corrispondenza dei quindici stalli destinati ai portatori di handicap, sono state realizzate delle rampe d’accesso al marciapiede, prima assenti, che rendono ora possibile il passaggio e il più comodo ingresso nella struttura sanitaria a coloro che hanno problemi di deambulazione. Inoltre, il nuovo disegno degli spazi di sosta “a pettine” ne ha consentito l’allargamento, in modo da facilitare ai cittadini le manovre di entrata e di uscita dai veicoli, ed è stata rivista tutta la segnaletica, ridefinendo quella orizzontale per evidenziare l’uso esclusivo degli stalli e migliorando al contempo quella verticale.

Un intervento di manutenzione urbana apparentemente simile a molti altri che però, rispetto a quelli abitualmente realizzati in città, ha una caratteristica che ne fa un virtuoso esempio di collaborazione fra l’amministrazione cittadina e un privato: infatti, pur trattandosi di un lavoro effettuato su un’area pubblica, non soltanto a finanziare, ma anche a progettare e a far realizzare materialmente l’opera di riqualificazione è stata l’Unione Industriali Torino.

A renderlo possibile, la disciplina delle opere pubbliche a spese del privato, un modello che consente l’affidamento temporaneo di uno spazio comunale al soggetto attuatore di un’opera di pubblica utilità che, a conclusione dei lavori effettuati, lo riconsegna all’ente, come in questo caso. L’Unione Industriali Torino negli scorsi mesi ha pertanto “ricevuto” e preso in custodia l’area disabili del parcheggio dell’ospedale San Giovanni Bosco, dando incarico ai propri uffici di far prima progettare l’opera di sistemazione – subordinata ad approvazione con delibera della Giunta comunale e successiva determina dell’ente – e poi assegnare l’esecuzione dei lavori attraverso una procedura di gara, sostenendo un costo complessivo finale di 60 mila euro.

“Il ruolo dell’Unione Industriali Torino – dichiara il presidente Giorgio Marsiajcontempla anche, nei confronti della comunità torinese di cui è parte integrante, una funzione di responsabilità sociale che va al di là delle mere funzioni istituzionali dell’associazione e si esprime in un’attenzione concreta a questioni di pubblica utilità. Già in passato ci siamo messi a disposizione della collettività con azioni attuate nell’interesse dei cittadini, come nel caso della realizzazione dell’hub vaccinale durante la pandemia, ma ad esempio anche commissionando un’installazione per l’iniziativa Luci d’Artista. In questo caso, invece, ci siamo confrontati con l’amministrazione comunale per individuare insieme un bisogno manutentivo in un quartiere periferico, sfruttando l’opportunità offerta dal meccanismo che ci ha consentito di intervenire su uno spazio pubblico come se fosse nostro. Un’operazione che assume un senso particolare proprio quest’anno in cui Torino è Capitale della Cultura d’impresa, perché il senso di appartenenza delle aziende a un territorio e le forme di restituzione del contributo da esso offerto al loro successo, sono parte integrante dei valori insiti nel riconoscimento che abbiamo conseguito”.

Francesco Tresso, assessore alla Cura della città e al Verde pubblico della Città di Torino commenta: “L’intervento di manutenzione straordinaria del parcheggio di piazzale donatore del sangue – realizzato dall’Unione Industriale di Torino, che ringrazio – ha eliminato le barriere architettoniche presenti nell’area che ora è pienamente accessibile dalle persone con disabilità che si recano all’ospedale San Giovanni Bosco. Si è trattato di un esempio virtuoso di collaborazione fra pubblico e privato, una modalità operativa che tramite un bando finalizzato a favorire forme di mecenatismo urbano e sponsorizzazioni intendiamo seguire sempre più per realizzare interventi come questo, finalizzati a migliorare la fruizione degli spazi della nostra città. Una sinergia che genera valore, con l’obiettivo di avere spazi pubblici – parcheggi, piazze o giardini – ancora più curati, accoglienti e inclusivi, in un’ottica di interesse collettivo e di partecipazione attiva dell’intera comunità cittadina”.