Pnrr Sanità, Piemonte in linea con gli obiettivi

“Al momento non esistono particolari criticità, a livello regionale, per l’attuazione degli interventi previsti dalle risorse del Pnrr e del Pnc in ambito sanitario. Trattandosi però di obiettivi nazionali e non regionali è importante che ogni regione si impegni a raggiungere gli obiettivi fissati nei tempi previsti”. Lo ha dichiarato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi nel corso dell’approfondimento tecnico in quarta Commissione, presieduta dal vicepresidente Andrea Cane, sull’argomento.

Nel corso dell’incontro, richiesto dal capogruppo dei Moderati Silvio Magliano, il direttore del settore Coordinamento attuazione del Pnrr – Missione 6 dell’Assessorato Antonino Ruggeri ha spiegato che le risorse stanziate complessivamente per il Piemonte sono pari a 922,9 milioni di euro, al netto dei finanziamenti assegnati alle Aziende sanitarie locali per aggiornare i prezziari e le ulteriori programmazioni per le quali il riparto nazionale è in corso di definizione.

“A maggio 2023 – ha sottolineato Icardi – il Piemonte ha raggiunto tutti i target previsti ed è in corso di approfondimento l’intervento per la Casa di comunità di strada Villar Dora, a Torino, per valutare la possibilità di realizzarlo attraverso Scr. Riguardo all’Ospedale di Ovada, si è invitata l’Asl di Alessandria a voler interloquire con il professionista incaricato per definire in tempi rapidi una proposta di interventi di miglioramento sismico in coerenza con le finalità del programma, nei limiti di budget previsti nello studio di fattibilità a suo tempo redatto e posto a base del finanziamento Pnrr concesso per l’ospedale”.

I prossimi passi riguardano i Centri operativi territoriali (Cot), le Case e gli ospedali di comunità e gli interventi per l’antisismica: sono in corso confronti con le Aziende sanitarie regionali per rispettare i tempi di stipula dei contratti.

Per la sostituzione di grandi apparecchiature sono, inoltre, in corso i confronti con le Aziende sanitarie regionali per verificare il rispetto del target previsto (sostituzione entro settembre per un valore pari ad almeno il 50% della spesa finanziata), con il minimo impatto sulle prestazioni da erogare.

Presente ancora qualche criticità su digitalizzazione dei Dea e rilascio delle nuove funzionalità del fascicolo sanitario elettronico, mentre sono in corso approfondimenti, a livello nazionale, sulla possibilità di raggiungere pienamente il target per l’assistenza domiciliare integrata.

Sono intervenuti, per richieste di approfondimenti, i consiglieri Magliano (Moderati), Domenico RavettiDomenico Rossi (Pd), Francesca Frediani (M40-Up), Gianluca Gavazza, il vicepresidente Cane (Lega) e Sarah Disabato (M5s).

Nel pomeriggio è proseguita la discussione degli emendamenti alla proposta di delibera sulla riqualificazione della rete ospedaliera dell’Asl Vco.
Il Partito Democratico, per voce dei consiglieri Alberto AvettaMonica CanalisDomenico RossiMauro Salizzoni e Daniele Valle, ha ribadito la critica sul metodo “che impedisce un confronto perché si è deciso di non convocare un Consiglio aperto e di non prevedere le audizioni in Commissione con i soggetti del territorio e del personale medico, svilendo così il ruolo di quest’ultima. Avevamo previsto la costruzione di nuovo ospedale e non la ristrutturazione degli esistenti. Mantenere due ospedali non ci sembra la soluzione migliore”.

Il capogruppo della Lega, Alberto Preioni, ha letto una lettera firmata da 31 sindaci del territorio favorevoli alla ristrutturazione dei due ospedali di Verbania e Domodossola e ha sottolineato che “la passata Giunta di centrosinistra ha avuto 5 anni per costruire un nuovo ospedale e non c’è stato alcun atto concreto. Abbiamo 200 milioni a disposizione e siamo convinti che intervenire sulle strutture attuali sia la scelta migliore per il territorio, invece di puntare su un ospedale unico sui cui c’è ancora incertezza per la sede. In questo modo potremmo evitare anche la mobilità passiva verso la Lombardia”.




CNA Piemonte – FITA TAXI: il Governo non ha capito come funziona il nostro settore

“Il risultato del perfezionamento dell’iter di conversione parlamentare del Dl Asset sta avendo come risultato che nelle grandi città, le nuove regole su titoli temporanei e licenze aggiuntive rischiano di rimanere inattuate, amplificando lo stato confusionale in cui verte la gestione amministrativa del trasporto persone.

Le soluzioni approntate dal Governo per fronteggiare l’incremento della domanda di trasporto pubblico non di linea degli ultimi mesi appaiono scarsamente efficaci, poiché non poggiano su una attività di ricognizione del numero effettivo delle licenze in essere e al contempo nulla fanno per potenziare le linee di bus e tram.

Claudio Bontempi Presidente Regionale CNA FITA Taxi Torino

“Non si capisce dove il Governo voglia andare a parare, forse perché non ha ben chiaro come funziona il nostro settore, e dover ripartire da zero su questa discussione a ogni cambio di Governo non aiuta. Molte cose in questo DL non sono chiare, a partire dal fatto che l’Amministrazione Pubblica non ha nessun obbligo di rilasciare licenze. A Torino abbiamo circa 250 licenze in più rispetto al bisogno effettivo, ma il tema vero è che c’è una carenza assoluta nel settore del trasporto pubblico. Le leggi provvisorie in questo paese purtroppo tendono a diventare definitive e sottolineo che Torino non è Roma, né Milano; sono città che hanno realtà diverse e che devono gestire problematiche diverse.

Credo sia necessario una adeguata riflessione del Parlamento, perché l’esame parlamentare che dopo il via libera del Senato ora approda alla Camera possa recare soluzioni adeguate alle aspettative, per migliorare la qualità e l’efficienza del servizio taxi”.




Unioncamere: Le cifre chiave del Piemonte

Sono 4,2 milioni i residenti in Piemonte a fine 2022, circa 15mila unità in meno rispetto all’anno precedente. Al termine dello stato di emergenza sanitaria, è continuato, infatti, il calo del numero dei residenti, già in atto a partire dalla fine del 2013, frutto di una dinamica naturale ampiamente negativa (più decessi che nati), sempre meno attenuata dagli effetti positivi dei saldi migratori.

La combinazione di un’alta speranza di vita e il perdurare di un regime di bassa fecondità contribuiscono da un lato al progressivo aumento degli anziani e dall’altro alla contrazione dei giovani, determinando uno sbilanciamento intergenerazionale particolarmente critico.

Oggi in Piemonte si contano, infatti, circa 220 anziani ogni 100 individui con meno di 15 anni e il tasso di dipendenza strutturale, che definisce il carico sociale ed economico della popolazione in età attiva, si attesta al 61,7%, evidenziando una condizione di profondo squilibrio.

Le tendenze demografiche in atto rappresentano una delle principali sfide per il futuro del mercato del lavoro piemontese. Istat stima che, nel 2042, la quota della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) scenderà al 55%, dal 62% attuale, mentre l’incidenza della popolazione in età non lavorativa (fino a 14 anni e over 65enni) salirà al 45%, dal 38% attuale.

Focalizzando, comunque, l’attenzione sui dati relativi al 2022, si segnala un generale miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro piemontese: il numero di occupati è cresciuto dell’1,0% rispetto al 2021 (1.785mila occupati), mentre le persone in cerca di occupazione sono scese a quota 124mila, l’11,2% in meno rispetto all’anno precedente. In questo contesto si registra un tasso di occupazione in crescita (66,3%, a fronte del 65,0% del 2021) e un tasso di disoccupazione in diminuzione (6,6%, dal 7,5% del 2021).

Questi alcuni dei dati contenuti all’interno della I edizione della pubblicazione “Le cifre chiave del Piemonte 2023” di Unioncamere Piemonte presentati questa mattina presso il Grattacielo della Regione Piemonte, a Torino.

Le cifre chiave del Piemonte, che abbiamo presentato oggi in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Unicredit e grazie all’ospitalità della Regione Piemonte, rappresentano un supporto conoscitivo per gli operatori economici, sociali e i policy maker chiamati a progettare e a implementare le politiche di sviluppo economico regionali. I temi scelti toccano le sfide contemporanee che stanno caratterizzando questo XXI secolo: l’energia, la sostenibilità e la digitalizzazione. Tutti obiettivi che come Sistema camerale ci siamo dati e su cui dobbiamo investire. Trasversalmente occorre poi puntare sul capitale umano e sulla formazione, vere leve per imparare ad adattarci ai mutamenti socio-politici e alle rivoluzioni profonde dei sistemi economici internazionali” ha commentato il Presidente di Unioncamere Piemonte Gian Paolo Coscia.

Nel 2022 è proseguita per il Piemonte la fase espansiva, avviata a partire dalla fine dell’emergenza sanitaria indotta dalla pandemia. Il prodotto interno lordo regionale ha superato i 144 miliardi di euro, il 7,7% della ricchezza prodotta a livello nazionale, valore superiore rispetto non solo ai 136 miliardi del 2021, ma anche ai livelli del periodo pre-covid quando, a valori correnti, il PIL piemontese era pari a 138 miliardi di euro.

Il risultato va, però letto anche alla luce di un indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività che, nel media del 2022, si è attestato al +7,5%.

La crescita del Pil (+6,2%) è stata sostenuta, come nell’anno precedente, dalla spesa delle famiglie residenti e dagli investimenti fissi lordi, mentre la domanda estera netta ha fornito un contributo negativo.

A livello di macrosettori, il valore aggiunto nel 2022 è salito in tutti i comparti. In particolare la crescita è stata pari al 11,1% nelle costruzioni, ancora sostenute dagli incentivi, all’8,0% nell’industria in senso stretto, i servizi hanno mostrato un’espansione del 5,6%, mentre più modesto è stato l’aumento del valore aggiunto dell’agricoltura (+2,4%).

La digitalizzazione aziendale è una delle tante sfide che, in questo periodo storico, il tessuto imprenditoriale deve affrontare.

Adottare e integrare tecnologie digitali innovative nei processi aziendali appare ormai imprescindibile per migliorare l’efficienza, l’agilità e la competitività delle aziende stesse. Nonostante la tecnologia sia diventata parte integrante della nostra esistenza, molte imprese faticano ancora a introdurla in maniera strutturale nei propri processi.

Concentrando l’attenzione sul territorio regionale al fine di comprendere meglio quale sia il grado di digitalizzazione della manifattura piemontese, emerge come oltre il 67% delle aziende manifatturiere regionali possieda ormai un sito internet, mentre il 45% sia presente sui social network, il 23% utilizzi software di pianificazione delle risorse aziendali (ERP), mentre solo il 6% usi software di gestione delle relazioni con i clienti (CRM). L’intelligenza artificiale è entrata nelle imprese in 2 casi su 100.

Indizio dell’inevitabile aumento del grado di digitalizzazione è il fatto che un’impresa piemontese su dieci abbia intenzione di effettuare investimenti in questo campo.

  




Confartigianato Cuneo ha presentato a Mondovì

Le Comunità Energetiche sono un tema di visione, grazie alle quali sarà possibile raggiungere grandi risultati in termini di sostenibilità ambientale attraverso la condivisione dell’energia. È necessario quindi far crescere in ognuno dei soggetti coinvolti – cittadini, imprese, associazioni ed istituzioni – una piena consapevolezza del bisogno di “prendersi cura” del Pianeta, creando i presupposti necessari a garantire il futuro per le nuove generazioni.

Questo il senso dell’incontro, organizzato dall’organizzazione di Categoria lo scorso 13 marzo nei suoi uffici di Mondovì per presentare lo studio attuato con lo scopo di simulare la fattibilità di costituzione di una CER – Comunità Energetica.

Confartigianato Cuneo ha infatti recentemente attivato sul territorio provinciale un progetto sulle cabine primarie site nei Comuni di Cuneo, Borgo San Dalmazzo, Mondovì e Savigliano. L’iniziativa, realizzata con il contributo della Camera di Commercio di Cuneo, si articola, dopo la fase di studio e analisi, attraverso un percorso informativo al quale si affianca la valutazione per la realizzazione di alcune Comunità con il coinvolgimento di partner qualificati e competenti in materia (Environment Park, parco scientifico e tecnologico per l’ambiente) e il convinto sostengo di istituzioni e stakeholder (Amministrazioni comunali coinvolte e Fondazione CRC).

Ai lavori, condotti da Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo, ha partecipato l’Arch. Stefano Dotta di Environment Park. Presenti all’incontro anche Davide Sciandra, presidente della Zona di Mondovì, Michele Quaglia, vicepresidente provinciale Confartigianato Cuneo, Franco Roagna, componente di Giunta di Confartigianato Cuneo, e Davide Merlino, componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione CRC.

«Con le Comunità energetiche – commentano da Confartigianato Cuneo – si dà vita ad un importante progetto etico che pone cittadini e imprenditori al centro, fornendogli una maggiore consapevolezza del sistema di produzione ed erogazione dell’energia. Grazie a tale conoscenza, coniugando i ruoli di consumatore a quello di produttore, si rafforza anche la sensibilità ambientale dei soggetti coinvolti. In questo contesto la collaborazione è sicuramente la chiave di volta per avviare una seria ed efficace programmazione a sostegno di pensieri e azioni comuni finalizzate ad un futuro più green».

sempre Sul tema delle Comunità Energetiche Confartigianato Cuneo organizzerà un ulteriore incontro martedì 19 marzo 2024, alle ore 18.00, presso la Sede provinciale di Cuneo (Via XXVIII Aprile, 24 – Cuneo)




L’UPO prima in due categorie di “PA a colori 2024”, il concorso promosso da Forum PA

L’Università del Piemonte Orientale si è aggiudicata il primo premio in due categorie del concorso “PA a colori 2024”. Le premiazioni della competizione, promossa da Forum PA – insieme ai partner AIDP PA, ASviS, CERVAP, Forum Diseguaglianze e Diversità, Fondazione Mondo Digitale, Fondazione Openpolis, Fondazione per la Sostenibilità digitale, IWA, PA social, ALTIS – Università Cattolica del Sacro Cuore–, si sono tenute il 23 maggio scorso presso il Palazzo dei Congressi di Roma, durante l’incontro “L’Arena di Forum PA. Governare e guidare l’innovazione: il ruolo della PA in un mondo in trasformazione”.

L’Università del Piemonte Orientale – rappresentata a Roma dal dottor Paolo Tessitore, dirigente della Divisione Innovazione, Digitalizzazione e Qualità dei Processi in ambito PNRR – ha vinto nella categoria “PA Semplice”, con il progetto “UPO-Valore Pubblico Integrato”, e nella categoria “PA Sostenibile”, con il progetto “4SMART”.

UPO-Valore Pubblico Integrato è un progetto realizzato per sviluppare il processo di pianificazione dell’Ateneo in chiave di piena integrazione dei vari strumenti secondo un disegno comune, per semplificare e facilitare il perseguimento delle diverse azioni da parte di tutti gli attori interessati (studenti, famiglie,  docenti e altri stakeholder). Nello specifico, è stato varato un Piano Integrato di Attività e Organizzazione, il cosiddetto PIAO, che integra le cinque linee strategiche (studenti, ricerca, didattica, best practice, mondo produttivo e territorio) del Piano Strategico di Ateneo. Il PIAO prevede anche azioni di coprogettazione di attività con il territorio.

4SMART è un progetto attuato in collaborazione tra UPO e Università degli Studi di Torino, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Università degli Studi dell’Aquila, Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria e Co.In.Fo – Consorzio Interuniversitario sulla Formazione. L’iniziativa risponde alla crescente necessità degli Atenei di adottare soluzioni sostenibili e tecnologicamente avanzate per migliorare il benessere, l’efficienza e l’innovazione all’interno degli ambienti universitari. Il progetto si focalizza sull’analisi di dati sul comfort ambientale (temperatura, inquinamento acustico, smog, ecc.) all’interno degli spazi degli Atenei, attraverso un “ecosistema sperimentale” di misure derivate da sensori che sfruttano le potenzialità di IoT (Internet of Things) e Cloud.  I dati raccolti sono stati in seguito elaborati, condivisi e confrontati con gli Atenei coinvolti, al fine di trarre informazioni utili al miglioramento della qualità dei servizi agli studenti, dell’efficienza nella gestione degli spazi e del risparmio energetico.

«L’Università del Piemonte Orientale è una realtà pubblica che negli ultimi anni è stata interessata da profonde trasformazioni, soprattutto in ambito gestionale e organizzativo, con l’intento di rispondere alle sfide della contemporaneità nell’ambito dell’innovazione dei servizi – ha commentato la Direttrice generale dell’Ateneo, dottoressa Loredana Segreto –; i riconoscimenti di Forum PA sono uno stimolo davvero importante per continuare sulla strada dell’integrazione dei processi amministrativi e dell’innovazione, grazie ai quali una realtà complessa, come quella universitaria, può rafforzare il suo ruolo nevralgico all’interno delle dinamiche sociali in ambito formativo, di ricerca a livello nazionale e internazionale, di sviluppo del territorio in chiave sostenibile.»




Turismo: siglato nuovo accordo tra Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria

È stato siglato oggi, sabato 9 novembre 2019 ad Alba, in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’ Alba, dagli assessori al Turismo della Regione Piemonte, Vittoria Poggio, della Regione Valle d’Aosta, Laurent Viérin e della Regione Liguria, Gianni Berrino, un nuovo accordo di collaborazione nel settore turistico tra le tre Regioni.

“Con tale ulteriore accordo – ha affermato l’Assessore al Turismo della Regione Valle d’Aosta Laurent Viérin – intendiamo estendere le azioni di promozione e cultura dei tre territori oltre a creare le sinergie tra i sistemi turistici delle tre regioni così da migliorare la complementarietà delle destinazioni turistiche in termini sia di offerta che di promozione. Grazie a questa nuova collaborazione si estendono le strategie e le programmazioni turistiche che presentano elementi comuni e sinergici.

La volontà è quella di identificare nelle proprie specificità ed eccellenze territoriali gli elementi di identità sui quali fondare una maggiore competitività turistica, anche al fine di proporre la propria offerta a nuovi mercati internazionali.

Il patrimonio culturale e turistico delle tre regioni di prossimità, unito all’ampia offerta dell’outdoor, sia invernale che estivo, alle eccellenze enogastronomiche e ambientali consentiranno di sostenere le economie locali e raggiungere così importanti risultati a livello turistico, sociale e culturale.

Prosegue, oggi, un percorso comune e sinergico che ci auguriamo possa trasformarsi in qualcosa di solido, strutturato e duraturo e in grado di esaltare le peculiarità dei tre territori.”

Nel dettaglio, l’accordo ha l’obiettivo di rafforzare e migliorare l’attrattività turistica dei territori; rafforzare i rapporti di collaborazione proficuamente attuata in precedenti occasioni attraverso l’individuazione di azioni sinergiche, pianificando un calendario comune ; attuare

attraverso i soggetti deputati in tema di promozione turistica, azioni di promozione in una strategia di co-marketing con iniziative concrete quali ad esempio pacchetti vacanza che integrino i rispettivi prodotti turistici; promuovere la collaborazione tra i propri operatori e, in particolare, la ricerca di sinergie idonee a raggiungere obiettivi d’interesse comune.

Dall’accordo sottoscritto oggi nasce, quindi, un’intesa che consentirà di usufruire al meglio delle opportunità offerte dai progetti di cooperazione transfrontaliera e transnazionale cofinanziati dai Fondi europei per un rilancio delle economie turistiche locali mediante la predisposizione di progetti in parternariato.

“Il ruolo strategico del turismo a livello culturale, sociale ed economico viene ribadito anche dall’importante accordo a tre sottoscritto oggi, – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte, Vittoria Poggio -. Gli obiettivi dell’accordo tra Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta rispondono pienamente alle finalità fondanti della nostra nuova legge regionale in materia di turismo culturale, con la quale la Regione Piemonte intende favorire la costituzione e lo sviluppo di sistemi, sia tematici che territoriali, quali strumenti di cooperazione tra territori limitrofi. L’individuazione di azioni sinergiche, con un calendario di iniziative comuni, è da applicare, fra le altre tematiche, per la valorizzazione delle relazioni tra musei e territorio, per la qualificazione dell’offerta di fruizione, per la promozione dei territori stessi, per la dotazione di professionalità, per una più efficace collaborazione tra livello regionale e livello territoriale. E’ necessario, come abbiamo sottoscritto, aprire lo sguardo verso nuove relazioni regionali che consentano la fruizione di centinaia di siti, musei, destinazioni e offerte turistiche, comprensiva anche di eventi, mostre, proposte turistiche e attività destinate ad un target ampio e variegato, distribuite tra la Valle d’Aosta, il Piemonte e la Liguria.”

“Quello sottoscritto oggi è un accordo di grandissima importanza: si tratta del primo atto dopo l’incontro tra le giunte al completo della Liguria e del Piemonte fatto a Genova qualche settimana fa e che estende l’alleanza turistica in un naturale patto a tre che comprende anche la Valle d’Aosta, ha dichiarato l’assessore alla Promozione Turistica e Marketing territoriale della Regione Liguria Gianni Berrino. Dal mare alle montagne passando per le colline: le tre regioni insieme costituiscono pertanto da oggi un sistema turistico di sicura attrattività. Sono moltissimi i punti comuni tra noi: la firma di oggi ad esempio è avvenuta in un territorio importante come quello di Alba che racchiude una delle eccellenze italiane come il tartufo e la produzione vinicola. Fare dell’enogastronomia di qualità il proprio cavallo di battaglia per la promozione turistica è comune a tutte e tre le regioni coinvolte: la Liguria, ad esempio, può vantare prodotti che conquistano i turisti come il vino, l’olio, il pesto e quelli ittici che tutto il mondo ci invidia.“




Parte il progetto “Adotta un medico”, finanziate 50 borse di studio

La carenza di medici è il principale problema che la sanità, non solo piemontese, si trova ad affrontare, risultato di anni di mancata programmazione nazionale.

La Regione, consapevole dell’urgenza del problema, ha deciso di finanziare con risorse proprie 15 borse di studio aggiuntive per i medici specializzandi e di coinvolgere le Fondazioni del territorio, con il progetto “Adotta un medico”, con l’auspicio che finanzieranno ulteriori 35 borse di studio.

Come annunciato fin dai primi giorni dal nostro insediamento, si tratta di un atto fondamentale per garantire la continuità del servizio sanitario nazionale, che oggi si trova ad affrontare carenze di organico drammatiche che mettono a rischio l’attività di interi reparti e strutture” – hanno detto il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi.

Erano presenti il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, professor Avanzi e il professor Albera per l’Università di Torino.

Sono felice che anche il mondo dell’Università definisca questa iniziativa “straordinaria”. La Regione Piemonte inizia il programma per risolvere il problema della carenza dei medici e lo fa in un modo molto semplice: con le risorse dei piemontesi e con l’aiuto delle fondazioni e dei privati pagheremo le specializzazioni dei medici che vengono a studiare in Piemonte, vincolandoli a svolgere poi per cinque anni il servizio della loro attività medica sul nostro territorio. In questo modo riusciremo ad avere nell’arco di qualche anno una iniezione di medici giovani, freschi e preparati, che vinceranno il concorso nazionale e quindi saranno anche bravi, e che presteranno il loro servizio negli ospedali del Piemonte. Ringrazio tutte le Fondazioni che hanno già cominciato a sostenere questo progetto” – ha detto il Presidente Cirio.

I vincoli del bilancio approvato dalla Giunta precedente ci consentono di aggiungere solo 5 borse di studio rispetto alle dieci già finanziate. Contiamo con il prossimo bilancio di integrare ulteriormente il numero, viste le necessità di incremento. Il precedente governo ha finanziato 511 contratti, 129 in più rispetto ai 382 dell’anno accademico 2017-2018. Ad oggi i contratti totali assegnati (statali + aggiuntivi regionali) per l’anno accademico 2018-2019 sono 531, mentre il fabbisogno per l’anno accademico 2019-2020 è di 672, con un differenziale di 141 contratti. Dunque, ci sono gli spazi per incrementare” – ha detto l’assessore Icardi.

La Giunta ha approvato gli schemi di convenzione con le Università di Torino e del Piemonte Orientale, con i quali la Regione finanzia- con 1.920.000 euro- 15 contratti di formazione medico specialistica aggiuntivi a decorrere dall’anno accademico 2018/19 e per tutti i cinque anni del ciclo formativo.

I 15 contratti finanziati direttamente dalla Regione riguardano Anestesia, Rianimazione e Terapia intensiva e del dolore (2 Torino e 1 Piemonte orientale), Medicina d’emergenza-urgenza (2 Torino e 2 Piemonte orientale), 4 Ortopedia e Traumatologia (tutti ai Torino) e 4 Pediatria (2 Torino e 2 Piemonte orientale).

I requisiti previsti per accedere ai contratti aggiuntivi per i medici specializzandi sono:

  • iscrizione ad uno degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri del Piemonte alla data di sottoscrizione del contratto di formazione medico specialistica;
  • residenza in Piemonte per almeno cinque anni negli ultimi 12 anni antecedenti la data di scadenza del bando di concorso per l’accesso alle Scuole di specializzazione;
  • sottoscrizione dell’impegno dello specializzando, prima dell’immatricolazione alla Scuola, a prestare 5 anni di lavoro effettivo, a decorrere dalla data di conseguimento del diploma di specialità o dalla data di prima assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato presso un’azienda sanitaria del Piemonte.

Nel caso in cui il medico specializzando che ha fruito del contratto aggiuntivo finanziato non rispetti l’impegno di lavorare nelle strutture del servizio sanitario piemontese, la Regione chiederà al medico stesso di “restituire” le somme percepite.

Il primo soggetto privato che ha risposto alla chiamata della Regione è stata la Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra che nel corso di un evento benefico lo scorso mese di novembre ha raccolto la somma di 154.000 euro.

Altre Fondazioni (Cassa di Risparmio di Torino, Cassa di Risparmio di Cuneo, Cassa di Risparmio di Vercelli, Compagnia di San Paolo) hanno già manifestato il loro interesse alla proposta della Regione.




Appello ai cittadini delle aree rurali: “non bruciate sterpaglie e scarti vegetali”

Gli agenti della Città Metropolitana di Torino con qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria e le Guardie Ecologiche Volontarie constatano spesso nelle zone rurali e suburbane violazioni al divieto di abbruciamento di materiali vegetali in orti, giardini e aziende agricole.

Capita sovente che cittadini che intendono disfarsi dei loro rifiuti vegetali non rispettino le normative sulla gestione dei rifiuti stessi e neanche quelle che tutelano la qualità dell’aria, come la Legge regionale 15 del 2018, che ha vietato tutti gli abbruciamenti (anche quelli in deroga) dal 1° novembre al 31 marzo.

“I piccoli incendi di materia vegetale sono considerati non inquinanti da molti cittadini, ma provocano un peggioramento notevole nella qualità dell’aria, già molto compromessa. – sottolinea la Consigliera metropolitana delegata all’ambiente, Barbara Azzarà – Inoltre l’orografia e le condizioni meteo del nostro territorio fanno sì che il fumo prodotto dagli abbruciamenti ristagni e venga anche portato verso le zone più basse della pianura e verso Torino, peggiorando ulteriormente la qualità dell’aria.

La violazione del divieto di bruciare sterpaglie e altri scarti vegetali nei mesi invernali comporta una sanzione di 400 Euro, che punisce un comportamento facilmente evitabile conferendo il materiale ai consorzi che gestiscono la raccolta dei rifiuti.

 




Anche la Città metropolitana dice no al disegno di legge regionale allontanamento zero

Anche la Città metropolitana dice no al disegno di legge regionale Allontanamento zero e chiede alla Regione Piemonte che venga sospeso o ritiratoregionale e la costituzione di un tavolo di confronto con i soggetti coinvolti.

Come è noto il disegno di legge sta suscitando puntuali e circostanziate contestazioni da parte di associazioni, ordini professionali, docenti universitari, organizzazioni sindacali, medici, avvocati e pedagogisti

La Città metropolitana di Torino, a sua volta, ribadisce che l’allontanamento zero presenta numerosi elementi di criticità. “A cominciare dall’idea che l’indigenza sia causa di allontanamento di un minore dalla famiglia” afferma il vicesindaco Marco Marocco, che ha la delega alle Politiche sociali della Città metropolitana, “come se sussistessero allontanamenti esclusivamente determinati da difficoltà economiche delle famiglie. La mera condizione di indigenza non risulta sia mai stata motivo e nemmeno criterio di allontanamento dalla famiglia di origine, e sarebbe gravissimo se lo fosse”.

“L’allontanamento è uno strumento che, nella storia dei servizi sociali e sanitari del nostro territorio, ha sempre rappresentato l’estrema ratio. Non è possibile venga deciso discrezionalmente in quanto può essere disposto solo dalle Autorità Giudiziarie nella garanzia del contraddittorio tra le parti”.

E poi, ricorda Marocco, “in materia di minori la Provincia di Torino, ora Città metropolitana, affonda la sua storia nel superamento dell’istituzionalizzazione dell’infanzia puntando sulla realizzazione di ambienti favorevoli di accoglienza per offrire ai minori che necessitano protezione una base sicura per ripartire”. Quindi “non è minando la fiducia verso chi opera nel settore e deteriorando il clima intorno ai sostegni e agli interventi di aiuto alle famiglie, già molto contenuti a causa della cronica carenza di risorse, sia umane che economiche” continua Marocco “che si concorre alla costruzione di un welfare inclusivo e solidale”.

E ancora fa presente che “la Città metropolitana gestisce uno Sportello mediazione presso il Tribunale di Torino e coordina il Tavolo interprovinciale dei mediatori familiari” (operanti nei Centri per le Famiglie delle province di Torino, Alessandria, Biella, Cuneo, Novara e Vercelli). Secondo il disegno di legge regionale, osserva Marocco “in modo fuorviante la mediazione familiare verrebbe impropriamente assimilata a interventi erogati dagli Enti di assistenza (contributi economici) ovvero dai Comuni titolari delle politiche per la casa (soluzioni abitative). Oltre a essere citata a sproposito, ne viene snaturata la funzione, ingenerando confusione e creando aspettative per nulla in sintonia con la peculiarità del percorso di mediazione familiare, specificamente rivolto ai genitori che vivono la separazione”.

“Ciò che occorre” conclude Marocco “è rafforzare il sistema dei servizi sociali, sanitari e di sostegno alle famiglie, assicurando congrui investimenti in termini di personale stabile e adeguatamente formato, nonché l’implementazione degli interventi a sostegno delle famiglie.

Per tali ragioni chiediamo alla Regione Piemonte di sospendere o ritirare la proposta di legge e di istituire un tavolo di lavoro coinvolgendo tutti i soggetti interessati e portatori di una lunga esperienza, anche maturata sul campo, con l’obiettivo di attivare un serio e approfondito confronto per l’individuazione delle misure atte a sostenere le famiglie evitando, qualora possibile, l’allontanamento dei minori.

 




Il Piemonte ritorna alla BIT di Milano, ecco il calendario delle iniziative

Da domenica 9 a martedì 11 febbraio la Regione Piemonte ritorna alla BIT – Borsa Internazionale del Turismo, la piattaforma di business internazionale che prevede tre giorni di full-immersion turistica con media, operatori e pubblico a Fiera Milano City.

Da oltre trent’anni BIT favorisce l’incontro tra decision maker, esperti del settore e buyer, provenienti dalle aree geografiche a più alto tasso di crescita economica e da tutti i settori della filiera.

La nuova formula della Fiera, quest’anno vede la prima giornata, domenica 9 febbraio, aperta a tutti e le giornate 10 e 11 febbraio riservate ai professionisti del settore, con oltre un centinaio tra convegni e seminari sulle ultime tendenze.

La Bit rappresenta quindi un punto di riferimento anche per gli operatori turistici piemontesi e per la Regione Piemonte che avrà un’area espositiva di circa mq. 200 nel Padiglione 3, per la promozione turistica del proprio territorio.

Lo stand disporrà di un’area multifunzionale di circa 30 mq adibita alla presentazione di iniziative promozionali ed eventi .

Lo spazio Regione ospiterà al suo interno circa 14 co-espositori (tour operator incoming, consorzi turistici e strutture ricettive) e le 8 Agenzie Turistiche Locali del Piemonte che svolgeranno attività di promo-commercializzazione.

Di seguito il calendario delle iniziative previste allo Stand regionale:

09/02/2020

ore 12.00 ATL di Novara – presentazione della “Guida della Provincia di Novara”

ore 14.00 Distretto Turistico dei Laghi – presentazione “Un’unica destinazione, tante esperienze open air tra laghi e monti!”. A seguire degustazione delle Margheritine, biscotti tipici di Stresa

ore 15.00 Regione Piemonte e Visit Piemonte presentano “L’essenziale è Barocco: viaggio tra ‘600 e ‘700 in Piemonte”: un caleidoscopio di iniziative per l’Anno del Barocco in Piemonte, dedicate alle espressioni di un periodo artistico e culturale di cui la regione è protagonista con centinaia di siti e di appuntamenti sul barocco piemontese. Interverrà l’assessore regionale alla Cultura, al Turismo e al Commercio.

 

ore 16.30ATL Biella Valsesia Vercelli – promozione Outdoor Alagna Valsesia/Monterosa Ski

 

10/02/2020

ore 12.00 ATL Turismo Torino – presentazione principali eventi 2020 che si svolgeranno a Torino

 

11/02/2020

ore 12.00Regione Piemonte presenta “Fil Food, il gusto unisce l’Italia”, progetto interregionale di valorizzazione delle risorse enogastronomiche, con capofila la Regione Piemonte e 12 Regioni coinvolte. A seguire degustazione con prodotti delle Regioni partner del progetto (Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto)

 

Per accedere agli eventi presso lo stand della Regione Piemonte occorre inviare una comunicazione di pre-registrazione sul sit https://bit.fieramilano.it/pre-registrazione/