Previsioni occupazionali, 39.550 assunzioni previste dalle imprese piemontesi a ottobre

Sono circa 39.550 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per ottobre 2021, valore che sale a 98.680 se consideriamo l’intero trimestre ottobre-dicembre, 47.110 assunzioni in più rispetto allo stesso trimestre del 2020 e 29.090 in più rispetto all’intervallo ottobre-dicembre 2019.

Sono alcuni dei dati, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che confermano anche per il Piemonte una dinamicità del mercato, in linea con l’attuale congiuntura economica, che evidenzia un sempre più elevato mismatch (36%) tra domanda e offerta di lavoro, sia per le professioni a elevata specializzazione che per gli operai qualificati. Secondo Excelsior il fenomeno è imputabile soprattutto a problematiche demografiche e di inefficiente orientamento professionale (la mancanza di candidati per determinati profili e con specifiche esperienze di lavoro).

Il 74% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 20% lavoratori somministrati, il 2% collaboratori e il 4% altri lavoratori non alle dipendenze.

Nel 23% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato (dato superiore alla media nazionale pari al 21%), mentre nel 77% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

 

Delle 39.550 entrate previste in Piemonte nel mese di ottobre 2021 il 14% è costituito da laureati, il 34% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 20% e il 31%.

Considerando complessivamente i dati del trimestre ottobre-dicembre 2021 emerge come siano i servizi a formare ancora una volta la fetta più consistente della domanda di lavoro con il 68% delle entrate (25.110 unità in più rispetto allo stesso trimestre del 2020 e 11.920 in più rispetto a ottobre-dicembre 2019). L’industria programma 36.590 entrate, generando circa il 32% della domanda totale del trimestre e segnando un incremento di 22.000 entrate rispetto a ottobre-dicembre 2020 e 17.170 rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel dettaglio 29.010 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 7.590 quello edile.

Tra i servizi si rileva un forte interessamento del commercio con il 11.470 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 11,6% delle 98.680 entrate complessive, dei servizi alla persona con 11.440 assunzioni (11,6% del totale) e dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (10.060 entrate).

Il 22% delle entrate previste per ottobre 2021 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 20% a dirigenti, specialisti e tecnici (quota allineata alla media nazionale). Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 37% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 12% delle assunzioni del mese.

 

Per una quota pari al 33% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 44% per l’area commerciale e di vendita.

A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (44%), segue l’area commerciale e vendita (19%) e quella tecnica e di progettazione (14%), che riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste. La logistica si attesta al 13%, seguita dall’area amministrativa e finanziaria e dall’area direzionale, entrambe con una quota del 5% delle assunzioni previste.

 

Permangono, infine, le difficoltà di reperimento di alcune figure professionali: in 38 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono, infatti, di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, quota superiore rispetto a quella media nazionale (36 imprese su 100).

Le professioni più difficili da reperire in regione a ottobre 2021 sono Dirigenti e Direttori (70 aziende su 100), tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione (59 aziende su 100) e specialisti in scienze economiche e gestionali d’impresa (58 aziende su 100). Per oltre un’azienda su due, infine, appare difficoltoso trovare anche operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche.




L’Unione Industriali Torino ospita la Principessa Victoria di Svezia

Il Presidente dell’Unione Industriali Torino, Giorgio Marsiaj, ha ospitato per una colazione di lavoro le Loro Altezze Reali Principessa Ereditaria Victoria di Svezia e Principe Daniel, la Ministra per il Commercio Estero Anna Hallberg e una delegazione di aziende e istituti di ricerca svedesi.

Occasione dell’incontro, la visita ufficiale dei Reali e della Ministra per promuovere le relazioni tra Italia e Svezia nei settori del commercio e degli investimenti.

Il Presidente dell’Unione Industriali Torino, Giorgio Marsiaj, ha commentato: “È stata una bellissima e importante opportunità per intensificare sinergie e collaborazioni tra i nostri Paesi. La Svezia è un partner importante, e l’incontro di questa mattina con le eccellenze produttive del nostro territorio – come la Skf, nostra storica associata – conferma la comune volontà di impegnarsi per obiettivi condivisi e sempre più ambiziosi. L’Europa si trova oggi in un momento particolarmente delicato: alla ripartenza economica dovrà seguire necessariamente una riflessione sul ruolo del nostro continente negli scenari globali, alla luce delle grandi trasformazioni tecnologiche, sociali e geopolitiche che stiamo vivendo. Per questo ritengo essenziale approfondire le possibilità di cooperazione e scambio con gli altri Stati Membri, con l’obiettivo di lavorare insieme a un’Europa più interconnessa, innovativa e competitiva”. 

Prima dell’emergenza pandemica, infatti, il Piemonte esportava in Svezia per oltre 510 milioni di euro, e importava per 312 milioni. I principali settori dell’export piemontese in Svezia sono macchine utensili (25%) e componentistica automotive (25%), oltre all’alimentare (12%). Tra i prodotti importati, invece, al primo posto compaiono i macchinari (36%), seguiti da legno e carta (12%), acciaio e metalli (12%). 




Re Learn è La Miglior Startup dell’Anno per CNA Piemonte

Il Piemonte ha scelto la Miglior Startup dell’Anno. La giuria regionale del Premio Cambiamenti di CNA ha consegnato i riconoscimenti a quattro nuove realtà imprenditoriali (fondate dopo il 2017) e ha nominato il suo portacolori per la finalissima nazionale del contest delle Startup che CNA Nazionale organizzerà a Roma il prossimo 19 novembre.

Alla Sala Auditorium del Polo del 900 di Torino il segretario regionale di CNA Piemonte Delio Zanzottera ha accolto i 15 finalisti del concorso lanciato nell’estate scorsa dalla Confederazione, i semifinalisti arrivati a un passo dalla sfida finale, il presidente regionale di CNA Giovani Imprenditori Andrea Valentini e il responsabile del Marketing di CNA Luca Iaia. Hanno aperto e chiuso i lavori gli assessori regionali Matteo Marnati (Ambiente, Energia, Innovazione, Ricerca) e Andrea Tronzano(Sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese).

“Si tratta di un evento che ha come obiettivo quello di esaltare la creatività e la capacità di innovazione delle micro e piccole imprese, e questo concorso vuole premiare e sostenere le migliori start up che hanno saputo innovare prodotti e processi, oltre a promuovere e valorizzare il territorio piemontese – ha spiegato il presidente regionaleBruno Scanferla, aprendo i lavori -.

Il pensiero innovativo è infatti l’elemento fondamentale in questa epoca di radicale cambiamento delle attività produttive. È un’opportunità per tutte le startup di guardare al futuro e renderlo più vicino, il Premio vuole riconoscere il pensiero innovativo, valorizzarlo, incoraggiando in modo tangibile le neo imprese a perseverare nonostante le tante difficoltà che tutti giorni si incontrano, per fare tesoro della genialità e del talento in loro possesso.

Innovazione, sostenibilità ambientale, Inclusività e solidarietà sociale, sono le tre categorie considerate che verranno premiate nel corso della serata. Queste sono le sfide attuali promosse dal PNRR, le sfide decisive in quest’epoca di radicale cambiamento delle attività e del mercato.

A nostro parere, uno sviluppo generato solo dalla trasformazione tecnologica e che nel contempo non sia sostenibile ed inclusivo, non può essere vero sviluppo. Alle start up e a tutte le neo imprese auguro di cuore un futuro di successi e di grandi soddisfazioni, sappiate essere tenaci di fronte alle difficoltà e orgogliosi del vostro talento, e non smettete mai di sognare”.

Ospiti della serata anche Anna Siccardi (Rete del Dono), Maurizio Campia (Pharmercure – ultimo vincitore di Cambiamenti Piemonte) e il cantautore biellese Quanto(Matteo Buranello).

I numeri

Sono oltre 1000 le imprese che concorreranno al premio finale di 25 mila euro per la Miglior Startup dell’Anno di Premio Cambiamenti.

Il Piemonte con 58 imprese iscritte ha aumentato di oltre un terzo il numero di concorrenti rispetto all’ultima edizione, quella del 2019. 34 imprese, da cinque province (Torino, Alessandria, Cuneo, Verbania e Biella) sono passate al vaglio della giuria per il premio finale e il passaggio del turno. Torino è risultata la quarta provincia nella classifica nazionale per quantità di startup iscritte.

La giuria è stata composta da: Aleardo Benuzzi (CRU Unipol), Maria Grazia De Magistris (AIRC Piemonte), Rosanna Ventrella (Compagnia di San Paolo), SilviaCartotto (Giovane Imprenditrice CNA biellese), Mattia Puleo (Imprenditore CNA Cinema e dell’Audiovisivo).

I premi

Miglior Startup dell’Anno Re Learn (TORINO) 

https://www.premiocambiamenti.it/imprese/re-learn-srl/

Re Learn srl sviluppa soluzioni innovative volte al miglioramento del processo di gestione dei rifiuti. Il prodotto principale è Nando, un cestino intelligente in grado di differenziare automaticamente i rifiuti che vengono inseriti al suo interno grazie all’intelligenza artificiale. Nando è in grado differenziare automaticamente sia le macro categorie (Carta, Plastica, Vetro e Alluminio) che le micro categorie di rifiuti (Differenti colori del vetro, PET, HDPE, PVC, LDPE, PP, PS). I punti di forza di Nando sono la compattezza, la varietà di rifiuti che riesce a riconoscere, e la velocità di riconoscimento. Il modello di business pensato da Re Learn prevede sia la vendita di Nando che il suo utilizzo tramite abbonamento mensile a privati e società (B2B2A). Si aggiungono un servizio di consulenza ambientale volto a rendere le aziende Carbon Neutral, e la vendita dei dati che Nando colleziona.

Menzione Innovazione Digitale OrthoDigital (DOMODOSSOLA) 

https://www.premiocambiamenti.it/imprese/orthodigital-srl/

Il Progetto OrthoDigital mira a creare il primo prototipo, scalabile e replicabile, di FabLab Odontotecnico specificatamente dedicato al supporto dell’Odontoiatria pubblica infantile: un centro servizi che, attraverso una piattaforma tecnica, logistica, strumentale ed organizzativa, sia in grado di consentire alle ASL l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza odontoiatrici per l’età evolutiva nelle aree interne e montane del Paese, grazie ad un utilizzo combinato delle opportunità digitali.

Menzione Sostenibilità Ambientale Atelier Riforma (TORINO) 

https://www.premiocambiamenti.it/imprese/atelier-riforma/

Il settore moda è uno dei più inquinanti, a causa del suo modello lineare di produzione e consumo. Atelier Riforma mira a creare un sistema circolare, in cui nessun capo usato viene buttato, ma al contrario viene continuamente rimesso in circolazione, rigenerando il suo valore. A tal fine, stiamo sviluppando una tecnologia per permettere la digitalizzazione e catalogazione dei rifiuti tessili, collegata a una piattaforma marketplace B2B per incanalare quanti più capi usati possibile verso impieghi sostenibili.

Menzione Inclusività e Solidarietà WeGlad (TORINO) 

https://www.premiocambiamenti.it/imprese/essedarii-s-r-l-s-b-weglad/

We Glad è un Social Navigator che semplifica la mobilità e l’autonomia delle persone con difficoltà e disabilità motorie fornendo dati di accessibilità legati a strade, trasporti e locali, mettendo a disposizione una community di persone con difficoltà simili e volontari digitali, su cui si applica il gamified crowdsourcing.




Il Consiglio regionale istituisce l’Azienda sanitaria Zero

Con 23 sì e 13 no il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, nella seduta pomeridiana, la Proposta di legge per istituire l’Azienda Zero, presentata dal gruppo Lega, primo firmatario il capogruppo Alberto Preioni.

Il provvedimento, la cui discussione era iniziata nella scorsa seduta, costituisce un’Azienda sanitaria – la Zero, appunto – per ordinare al meglio le Asl piemontesi e fornire all’Assessorato una struttura in grado di gestire la complessità della Sanità, messa a dura prova dalla pandemia.

Al termine della votazione l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha ringraziato l’Assemblea “per il lavoro svolto in Commissione e in Aula” sottolineando che “con l’Azienda Zero la Regione si dota di uno strumento indispensabile che darà maggior efficacia, efficienza, organizzazione e controllo alla Sanità del Piemonte. Uno svolta significativa che porteremo avanti insieme e che apre un capitolo nuovo nella Sanità piemontese”.

La nuova struttura è pensata per garantire lo svolgimento e il coordinamento regionale di numerose attività: le sue funzioni spaziano dalla gestione dell’emergenza-urgenza extraospedaliera e delle attività del 118, del numero unico di emergenza 112 e del 116117, sino alla centralizzazione e programmazione degli acquisti per le Aziende sanitarie.

L’Ente avrà anche tra i suoi compiti il supporto e coordinamento della rete logistica distributiva alla gestione e lo sviluppo del sistema informativo di telemedicina, nonché il coordinamento in materia di medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici e di continuità ospedale-territorio e delle attività relative alla assistenza primaria. Si prevede, a tal fine, lo stanziamento di 646 mila euro per il 2021, di 3,08 milioni per il 2022 e di 587 mila euro per il 2023.

Nella giornata di oggi, in particolare, è stata eseminata una trentina di emendamenti, in parte a firma del capogruppo del Pd Raffaele Gallo e in parte di quello di Luv Marco Grimaldi. Il solo approvato è stato quello presentato dalla Giunta regionale per precisare che il modello di gestione operativa dell’Azienda Zero, al pari delle Aziende sanitarie regionali, è disciplinato con atto aziendale di diritto privato e assoggettato al procedimento regionale di verifica degli atti aziendali.

Nelle dichiarazioni di voto, prima della votazione finale, Andrea Cerutti (Lega) ha salutato “con estremo favore la nascita dell’Azienda Zero. In un momento in cui la Sanità regionale è stata sottoposta a un duro sforzo, la Lega ha avuto la lungimiranza di immaginarne la creazione per rispondere sempre più e meglio ai bisogni dei cittadini”.

Per Raffaele Gallo (Pd) il provvedimento “che sta per essere approvato è assai diverso da quello approdato quasi un anno fa in Commissione. Ci auguriamo si inizi quanto prima a ragionare sul Piano sociosanitario regionale, all’interno del quale avrebbe eventualmente potuto collocarsi l’Azienda Zero. Spenderemo oltre 3 milioni per realizzarla ma non sappiamo quali saranno i risparmi”.

Sarah Disabato (M5s) ha osservato che “mentre sono sempre più numerose le falle del sistema sanitario piemontese, a cominciare da liste d’attesa sempre lunghe, noi discutiamo un provvedimento che costituirà probabilmente un doppione dell’esistente”.

Marco Grimaldi (Luv) ha affermato che “l’Azienda Zero, in questo momento, è quanto mai inopportuna e la pandemia ha scoperchiato i veri problemi della nostra sanità: pronti soccorso al collasso, mancanza di medici e pediatri, interi territori senza neppure le guardie mediche necessarie a garantire un punto di primo soccorso”.

Per Paolo Bongioanni (FdI) l’Azienda Zero rappresenta “un cambiamento epocale per la costituzione di una nuova governance regionale. E, poiché sono sempre gli uomini a fare la differenza, molto dipenderà da chi sarà chiamato a guidarla”.

Francesca Frediani (M4o) ha sottolineato “la necessità del sistema sanitario piemontese di essere rafforzato. Il tempo dell’ottimismo non è ancora arrivato: serve invece quello dell’impegno, a cominciare da una diffusione sempre più uniforme dei servizi sul territorio”.

Paolo Ruzzola (Fi) ha ringraziato l’assessore Icardi e il presidente della Commissione Sanità Alessandro Steccoper “il lavoro svolto in Aula e in Commissione, che si è rivelato fruttuoso e ha saputo tenere conto delle istanze di maggioranza e minoranza”.




PNRR, l’ allarme di Province piemontesi e Città metropolitana di Torino a Regione Piemonte

Un allarme dalle Province piemontesi e Città metropolitana di Torino nei confronti di Regione Piemonte in materia di assegnazione di risorse umane e professionali per dare attuazione al PNRR.

Il direttivo dell’UPI Piemonte – oggi pomeriggio lunedi 18 ottobre – durante la riunione dell’Osservatorio regionale Enti Locali ha rivendicato con forza il ruolo degli Enti di area vasta nella programmazione e gestione di fondi e risorse professionali che arriveranno dal piano nazionale di ripresa e resilienza.

Un ruolo a vantaggio soprattutto dei Comuni, in particolare quelli piccoli e medi (che in Piemonte sono la stragrande maggioranza) privi di personale e risorse tecniche.

Il presidente di UPI Piemonte Paolo Lanfranco, presidente della Provincia di Asti, ha ribadito come gli enti di area vasta siano pronti a mettersi in gioco sui progetti territoriali “sui quali – ha detto – mettiamo la faccia a livello locale, a condizione che Regione Piemonte ci riconosca un ruolo. Non vogliamo che da Regione Piemonte arrivino super consulenti strapagati, dei quali non sentiamo affatto la necessità: vorremo insomma poter condividere procedure e fabbisogni. Le Province piemontesi e Città metropolitana di Torino  hanno bisogno di integrare ed affiancare il proprio personale in modo stabile e continuativo. I piccoli e medi Comuni in particolare vedono negli Enti di area vasta delle realtà di riferimento e l’occasione di lavorare al PNRR è imperdibile per il nostri territori. Se le Province e Città metropolitana non saranno ritenute da Regione Piemonte il braccio operativo per vincere la sfida del PNRR, perdiamo una grande opportunità”.

 

 

 




Salone del libro: successo oltre le aspettative

“L’edizione appena conclusa del Salone del libro ha segnato finalmente il ritorno alla normalità. Gli eventi del Consiglio regionale che si sono susseguiti nelle cinque giornate all’Arena Piemonte e in Sala Argento hanno riscosso un successo di pubblico decisamente oltre le aspettative, grazie a un ricco programma di appuntamenti che ha spaziato dalla riscoperta della cultura piemontese ai nuovi stili di vita introdotti dalla pandemia”.

Lo ha dichiarato il presidente dell’Assemblea legislativa piemontese Stefano Allasia alla chiusura del Salone del libro, che ha visto il Consiglio promuovere undici eventi e accogliere un gran numero di visitatori nel proprio stand istituzionale, ispirato a un salotto barocco che riproduce alcuni degli scorci suggestivi delle sale auliche di Palazzo Lascaris, tra gli edifici barocchi più significativi del centro cittadino e dal 1979 sede del Consiglio regionale del Piemonte.

Tra gli appuntamenti che più hanno destato l’interesse del pubblico spiccano senza dubbio gli incontri Radici di un’identità: musiche, parole e storie che hanno “conquistato” il mondo e La tecnologia al servizio del paziente. Buone pratiche e opportunità offerte dalla telemedicina. Un omaggio alla tradizione e alla cultura piemontese e – nel contempo – una celebrazione dei cinquant’anni appena trascorsi dall’istituzione della Regione Piemonte, il primo, che ha visto la presenza del presidente Allasia e dell’intero Ufficio di presidenza: i vicepresidenti Franco Graglia e Mauro Salizzoni e i consiglieri segretari Giorgio BertolaGianluca Gavazza e Michele Mosca; un’analisi dei benefici offerti dalla tecnologia digitale in medicina durante la pandemia, il secondo,promosso dagli Stati generali per la prevenzione e il benessere e moderato dal presidente e dal vicepresidente di minoranza della Commissione Sanità Alessandro Stecco e Domenico Rossi.

Assai seguiti anche gli incontri dedicati al futuro dell’Universo: Figli delle stelle: un viaggio per scoprire la volta celeste, fra pianeti e costellazioni, dedicato soprattutto ai più piccoli,e Lo Spazio chiama, il Piemonte decolla. Missioni e grandi progetti alla conquista del cosmo, sul contributo piemontese nel campo della ricerca spaziale. E in un autentico bagno di folla si è concluso l’appuntamento con una selezione di campioni olimpici e paralimpici piemontesi, protagonisti di Grinta e passione degli atleti piemontesi conquistano l’Europa e il mondo.

“I numerosi visitatori – continua il presidente Allasia – hanno anche potuto documentarsi sull’attività istituzionale e culturale dell’Assemblea legislativa, attraverso le numerose pubblicazioni messe a disposizione: un modo per far conoscere ai cittadini, soprattutto ai più giovani, le molteplici tematiche che vengono trattate a Palazzo Lascaris”.

Il Salone, infatti, ha rappresentato anche un’occasione per conoscere più da vicino l’attività del Corecom Piemonte, presieduto da Alessandro De Cillis, del Difensore civico regionale Paola Baldovino e dei Garanti regionali per l’Infanzia e l’Adolescenza Ylenia Serra, per i detenuti Bruno Mellano e per i diritti degli animali Enrico Moriconi a difesa della comunità piemontese.

Ampio spazio è stato inoltre riservato alla magia del Barocco piemontese, cui come si è detto era ispirato lo stand dell’Assemblea regionale, e alle nuove abitudini e condizioni di vita dopo la pandemia. Si è parlato in particolare dei pro e contro delle nuove tecnologie utilizzate nei lockdown e delle ripercussioni sociali che hanno messo a dura prova la famiglia, specialmente i minori e le donne, queste ultime al centro di un incontro promosso dalla Consulta regionale femminile presieduta da Ornella Toselli.




Confagricoltura al Vinitaly Special Edition di Verona

Si chiuderà domani a Verona il Vinitaly Special Edition, inaugurato ieri dal ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, un’edizione autunnale voluta dagli organizzatori per traghettare la manifestazione verso la prossima primavera, con il ritorno del Vinitaly vero e proprio dal 10 al 13 aprile.

Confagricoltura è presente al Vinitaly nel Padiglione 6  – Stand D2 – di VeronaFiere, nell’apertura straordinaria esclusivamente a operatori del settore e stampa specializzata. L’organizzazione ospita incontri con i buyer di diversi Paesi: ieri c’erano gli operatori di Canada, Russia, Regno Unito  e Nord Europa. Oggi tocca a Francia, Ungheria e Lituania, mentre domani sarà la volta di Estonia e Romania.
La formula è quella del walk-around tasting con protagonisti i vini delle aziende di Confagricoltura di quasi tutta la penisola: spumanti, bianchi e rossi espressione dei vari territori.

Nella giornata inaugurale della fiera sono stati resi noti anche i dati, a cura di Nomisma, sul grado di competitività del settore vitivinicolo italiano: conforta il fatto che la filiera pesi per il 17% sull’agroalimentare e che le esportazioni siano in forte ripresa, ma il Covid ha inciso negativamente sulle piccole realtà, che hanno perso in media il 20% di export durante la pandemia.

Per il futuro, lo scenario è carico di nuove sfide e opportunità per il settore: i consumi sono in calo e le indicazioni europee spingono in questa direzione; i cambiamenti climatici causano volatilità dei prezzi e la transizione ecologica è un dogma. A fronte di questo quadro in continuo mutamento, è necessario innovare, non solo in termini di agricoltura 4.0, ma anche nella ricerca per aumentare la resistenza delle piante alle minacce del clima e delle nuove patologie.
Il mercato, infine, richiede accorpamenti per far crescere la capacità contrattuale e di internazionalizzazione delle piccole realtà, che singolarmente non riescono ad aumentare il portafoglio clienti all’estero. Oggi – è stato ricordato – 20 aziende del vino rappresentano il 40% dell’export: la crescita dimensionale è quindi urgente e necessaria.




Confartigianato Cuneo e Pane GranoPiemonte protagonisti ai “Laboratori del gusto”

Tra le diverse attività che Confartigianato Cuneo ha organizzato nell’ambito della 91^ edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, sono stati un successo, lo scorso 10 ottobre, i “Laboratori del gusto” dedicati al connubio tra il pane GranoPiemonte e l’olio di qualità.

GranoPiemonte è un progetto che scaturisce dalla collaborazione tra Confartigianato Cuneo, Coldiretti Cuneo, Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest, mulino Gaiero – Gabutti, con il sostegno e contributo della Camera di Commercio di Cuneo.

Ogni anno vengono realizzati dai tecnici Coldiretti e del CAP campi sperimentali di frumento tenero di prova di varietà per testarne l’adattabilità e la produttività in Provincia di Cuneo, al fine di indicare correttamente alle imprese agricole quelle varietà che meglio si adattano al campo ma che soprattutto permettono una buona resa all’imprenditore agricolo, sempre in un’ottica di rispetto dell’ambiente e di qualità del prodotto finito. Da questa sinergia è nata l’idea del GranoPiemonte, ovvero la coltivazione in campo di quattro varietà pre-miscelate sullo stesso appezzamento al fine di ottenere già in campo una miscela di grani per fornire una farina duttile a tutti gli usi a Km0, oltre che certificata. 

Nell’ambito dei “Laboratori”, il pane GranoPiemonte, presentato da Vincenzo Pallonetto, rappresentante provinciale dei Panificatori di Confartigianato Cuneo, è stato oggetto di interessanti dimostrazioni e gustose degustazioni in abbinamento all’olio di qualità, grazie alla presenza di Daniela Ferrari dell’impresa Ferrari Specialità Alimentari di Cherasco.

«L’iniziativa del GranoPiemonte – spiega Daniela Balestra, vicepresidente territoriale di Confartigianato Cuneo – è un’opportunità per panificatori e consumatori di poter impiegare nelle proprie cucine farine prodotte sul proprio territorio o acquistare prodotti da forno dolci e salati trasformati dagli artigiani del territorio: una filiera che parte dal seme fino arrivare al prodotto finito da banco».

«Siamo convinti – commentano Luca Crosetto e Vincenzo Pallonetto, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo e rappresentante provinciale dei Panificatori di Confartigianato – che lo sviluppo di questo progetto, nato grazie alla sinergia di Associazioni di Categoria, Camera di Commercio e aziende private, contribuirà non solo a valorizzare il nostro territorio, ma assumerà anche una valenza culturale, permettendo ai consumatori di essere sempre più consapevoli e informati. Va in questo senso il coinvolgimento dei panificatori artigiani, che hanno aderito al nostro disciplinare del “pane fresco”, e che nelle scorse settimane hanno ricevuto 100 kg di farina prodotta da GranoPiemonte – offerti da Confartigianato Cuneo – per “sperimentare” e valutare con mano la bontà e la resa del prodotto. Già diversi hanno aderito e stanno aderendo all’iniziativa, iniziando ad usare la farina».

«La partecipazione a manifestazioni e rassegne – aggiunge ancora Daniele Casetta, presidente della Zona di Alba di Confartigianato Cuneo – rappresenta, soprattutto nell’attuale periodo, una vera opportunità per le imprese che hanno modo di pubblicizzare i propri prodotti di qualità ad un pubblico sempre numeroso ed attento. Le fiere radicate sul territorio costituiscono realmente una vetrina privilegiata per le produzioni di eccellenza, in particolar modo per le piccole e medie imprese artigiane, dal comparto manifatturiero a quello alimentare. Un ringraziamento al Comune di Alba e all’Ente Fiera del Tartufo per la consueta proficua collaborazione sviluppata anche in questa edizione della rassegna».

 




Obbligo Green Pass, De Santis: Serve strutturare per tempo un sistema di punti prelievo adeguato

“Come imprenditori siamo sostenitori del vaccino come preciso diritto/dovere collettivo e individuale. Chi non si vaccina infatti, si mette a rischio, ma non solo. Il nostro è un Paese che ha una cultura della salute e della cura come diritto collettivo; pertanto, chi non si vaccina si espone ed espone gli altri al rischio di doversi tutti far carico di una recrudescenza dei ricoveri e dei relativi costi.

Sono convinto che il diritto alla salute deve accompagnarsi ad un dovere ed alla responsabilità individuale nella cura della propria salute. Siamo anche consapevoli della scelta del Governo di introdurre il green pass che diventerà a breve obbligatorio per tutti i lavoratori, siano essi pubblici, subordinati o autonomi. Dovere che va rispettato perché costituisce lo strumento per bloccare la diffusione del virus”. Ad affermarlo Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino.

L’economia deve poter decollare come sta effettivamente avvenendo e per essere in grado di sfruttare a pieno le risorse del Pnrr, non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia.

In attesa del raggiungimento  della piena copertura vaccinale-continua De Santis – auspichiamo che Governo e Regione facciano uno sforzo aggiuntivo per evitare il problema di non disporre dei tamponi per chi intenda utilizzarli anche ai fini del green pass. Serve strutturare per tempo un sistema di punti prelievo adeguato alla richiesta nel numero e nella dislocazione e soprattutto prevedere orari compatibili con le richieste dei lavoratori affinchè possano effettuare il tampone”.    

“Non dobbiamo dimenticare -conclude De Santis – la profonda paura e dolore che hanno caratterizzato le nostre comunità nella primavera del 2020, il trauma economico e sociale che abbiamo vissuto per effetto del lockdown, dalla chiusura delle scuole al blocco di fatto dei trasporti e della vita sociale fino al calo vertiginoso del fatturato  delle nostre imprese che stanno continuando a pagare un prezzo altissimo alla crisi sanitaria ancora in atto”.




Previsioni congiunturali Cnvv: fine d’anno positiva per l’industria novarese e vercellese

Si prospetta una fine d’anno positiva per l’industria delle province di Novara e di Vercelli.

Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre ottobre-dicembre 2021 il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione si conferma positivo, anche se lievemente contrastanti: il Novarese registra una contrazione da 31,5 a 20,8 punti mentre il Vercellese sale a 16,7 punti dai precedenti 12,8, a fronte di una media regionale in crescita da 19 a 21,3 punti.

Proseguono la crescita in entrambi i territori, invece, i saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali (da 23,4 a 24 punti a Novara e da 14,9 a 16,7 punti a Vercelli, con il Piemonte che passa da 18,7 a 21,3 punti) e quelli relativi alle attese di esportazioni (da 9,9 a 13,9 punti per Novara e da 7,6 a 13,6 punti per Vercelli, con una media regionale da 7,5 e 8 punti).

«Il 2021 si chiuderà generalmente bene – commenta il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – ma la ripresa rischia di essere frenata dal crescente aumento dei costi delle materie prime, che penalizza un Paese trasformatore come l’Italia e allarga il gap con i nostri competitor, anche europei. Le esportazioni hanno comunque ripreso vigore e questo è un segno di vitalità del nostro tessuto produttivo, che deve però essere sostenuto con un tangibile miglioramento delle infrastrutture, materiali e immateriali».

Il mercato del lavoro rivela dati contrastanti, seppure positivi, per i due territori: mentre in provincia di Novara il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni si contrae a 8 punti dai 18,5 della precedente rilevazione, in quella di Vercelli sale da 10,6 a 11,8 punti. Stabile l’indicatore regionale, a 13,9 punti, che vede anche ridursi dal 15,9% al 12,8% la percentuale di imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione; questo dato cresce lievemente (dal 12,9% al 15,2%) a Vercelli mentre rimane invariato all’11,5%, dopo quattro trimestri consecutivi di flessione, nel Novarese.

Rimangono su livelli bassi in entrambi i territori le percentuali di aziende che segnalano ritardi negli incassi: sono l’11,8% nel Novarese e il 19,8% nel Vercellese, a fronte, rispettivamente, del 17,2% e del 18,1% del trimestre precedente e di un dato regionale in calo dal 22,3% al 19,5%.

Per quanto concerne gli investimenti, infine, ne ha in programma entro fine anno il 30,1% delle aziende della provincia di Novara (rispetto al precedente 29,3%) e il 34,3% di quelle della provincia di Vercelli rispetto al 28,7% del trimestre scorso, a fronte di un indicatore regionale che passa dal 28,2% al 28,9%. «Se insieme a questo dato – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – si considera la contrazione dei programmi di investimenti sostitutivi, dal 53,7% al 50,4% nel Novarese e dal 47,9% al 36,3% per la provincia di Vercelli, con il Piemonte che cala dal 48,4% al 46,3%, si tratta di un ulteriore segnale di fiducia nel futuro, non soltanto in un’ottica di breve termine».

I dati relativi ai principali settori produttivi, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, confermano il consolidamento in territorio positivo del saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione sia nel metalmeccanico sia nella rubinetteria-valvolame, entrambi sostenuti soprattutto dalla crescita delle attese di esportazioni. Stabile la situazione nel chimico, nonostante un lieve decremento del saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione, e in lieve ripresa nel tessile-abbigliamento, i cui saldi nuovamente positivi attendono però conferme dalla prossima rilevazione. In forte miglioramento l’alimentare, con un significativo aumento dell’ottimismo tanto per le attese di produzione quanto per quelle di ordini, totali ed esteri.