Acconciatori ed Estetisti: “Il nostro lavoro in sicurezza è essenziale per il benessere delle persone”

Nel timore di nuove chiusure programmate, generate dalla recrudescenza dei contagi da Covid 19, acconciatori ed estetisti, rappresentanti due categorie già pesantemente colpite dal precedente lockdown del marzo scorso, richiamano l’attenzione sul loro ruolo essenziale di “dispensatori” di benessere alle persone, sensazione più che mai necessaria in questo frangente di criticità sanitaria.

«Non vorremmo che nella programmazione di nuove chiusure a causa della grave emergenza sanitaria, si considerasse “superfluo” il nostro lavoro. – puntualizza Enrico Frea, rappresentante provinciale e regionale degli Acconciatori di Confartigianato Cuneo e membro della Camera Italiana della Cosmesi – Migliorare l’aspetto fisico significa appagare l’anima attraverso i sensi e per questo non può essere considerato un atto superfluo. Sentirsi in ordine, e quindi in pace con se stessi, diventa un importante sostegno al proprio equilibrio psicologico, anche se si è costretti tra le mura domestiche. Dopo la prima ondata della pandemia, ognuno di noi ha investito tempo e denaro nell’attrezzarsi per rispettare pienamente le regole di sicurezza ed oggi opera con massima attenzione, tutelando sia il cliente che i lavoratori».

Una voce, quella del comparto dei “Servizi alla Persona” che rappresenta un tassello importante a livello imprenditoriale nel nostro territorio. Dagli ultimi dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato, in Piemonte si contano 12.449 imprese artigiane operanti nei settori acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici, con circa 22 mila addetti. In provincia di Cuneo questa realtà imprenditoriale è rappresentata da oltre 1.200 aziende.

«Dando per scontato che la salute è il nostro bene più prezioso e va in ogni modo tutelata, – aggiunge Luca Crosetto, presidente di Confartigianato imprese Cuneo – le nostre imprese che operano nel comparto dei servizi alla persona nei mesi scorsi si sono scrupolosamente attrezzate per garantire sicurezza ed igiene alla clientela e in questo momento di grave incertezza rappresentano un supporto importante al benessere collettivo. Auspichiamo quindi che nelle prossime strategie di contenimento del contagio, non si vadano a colpire nuovamente le imprese che in modo responsabile si sono attenute alle regole».




Coronavirus, nuove ordinanze dalla Regione Piemonte

Didattica a distanza nelle scuole superiori e chiusura il sabato e la domenica dei centri commerciali ad esclusione dei settori alimentare e farmaceutico sono le novità delle due ordinanze, valide fino al 13 novembre, firmate in serata dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio al termine di una lunga giornata di confronto con le Prefetture, i sindaci, i presidenti di Provincia, il mondo della scuola e le organizzazioni di categoria.

Scuole superiori

Da lunedì 26 ottobre in tutte le scuole superiori, statali e paritarie si dovrà alternare la didattica digitale a quella in presenza, per una quota non inferiore al 50%, nelle classi dalla seconda alla quinta. Ogni istituto, nella sua autonomia, individuerà le misure organizzative ritenute più idonee tenuto conto dell’organico e del contesto interno.

“Questo ci consentirà di garantire la priorità di mantenere le scuole sempre aperte, evitando che ogni settimana 75.000 ragazzi si affollino sui mezzi di trasporto con un notevole rischio di contagio”, precisa il presidente Cirio, ricordando che “parliamo di ragazzi che hanno più di 14 anni e che, quindi, possono stare in casa anche da soli, senza creare disagio al lavoro dei genitori” e che “le scuole sono luoghi estremamente sicuri, in quanto in estate è stato fatto un lavoro enorme per ottenere questo risultato, ma le stesse condizioni di sicurezza non sono garantite dai trasporti, anche se è dal luglio scorso che le Regioni hanno chiesto al Governo di potenziarlo”.

“Le lezioni nelle scuole dell’infanzia, elementari, medie si svolgeranno invece sempre in presenza – chiarisce l’assessore all’Istruzione Elena Chiorino – Si tratta di una forma educativa fondamentale e irrinunciabile, e a chi frequenta il primo anno delle superiori verrà consentito di continuare ad apprendere con continuità il nuovo metodo di studio e di sviluppare il senso di appartenenza al gruppo tra compagni e con gli insegnanti. Se dovesse essere necessario proseguire anche più avanti nell’anno con questa modalità valuteremo una attenzione analoga anche per i ragazzi che si avvicinano alla maturità”.

L’ordinanza è frutto di un lavoro di condivisione con tutto il mondo della scuola e di stretta collaborazione tra la Regione, la sua Unità di Crisi, e l’Ufficio scolastico regionale.

Centri commerciali

Una seconda ordinanza prevede dal 24 ottobre la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica, ad esclusione degli esercizi di vendita di generi alimentari, farmacie e studi medici, locali di ristorazione e tabaccherie. L’obiettivo è evitare assembramenti ed evitare che siano meta anche di molti residenti in Lombardia, che ha già assunto un analogo provvedimento.

Si conferma inoltre la chiusura notturna, dalla mezzanotte alle 5, di tutte le attività commerciali al dettaglio (ad eccezione delle farmacie) e il divieto di vendita di alcolici dopo le ore 21 in tutte le attività commerciali (anche attraverso apparecchi automatici), escluso il servizio di consumazione al tavolo negli esercizi di ristorazione.

“Sono scelte di rigore, prudenza e buon senso per ridurre la mobilità e gli assembramenti”, evidenzia Cirio, annotando che “quello che possiamo fare oggi ci permette di non chiudere tra qualche settimana bar, ristoranti, parrucchiere, centri estetici e negozi”. “Siamo perfettamente coscienti che l’intero comparto del commercio abbia già subito pesanti conseguenze – aggiunge l’assessore al Commercio Vittoria Poggio – ma le restrizioni di oggi sono purtroppo una scelta necessaria per prevenire provvedimenti futuri ancora più restrittivi, che rappresenterebbero un danno ancor più grave per tutto il settore”.

 




Il Consiglio regionale ricorda Cerchio e Santelli

Giuseppe Cerchio

“Di lui vogliamo ricordare le qualità umane e politiche, che hanno caratterizzato la dedizione e l’impegno con cui ha ricoperto anche i suoi incarichi istituzionali nei momenti più rilevanti dell’attività in Regione”.

Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia, ha usato queste parole per commemorare martedì 20 ottobre Giuseppe Cerchio, per tutti semplicemente Beppe, ex consigliere regionale, scomparso lo scorso mese di febbraio a 77 anni.

Nel suo intervento, Allasia ha ripercorso le tappe professionali e politiche di Cerchio.

Esponente della Democrazia Cristiana, fu consigliere regionale nella seconda, terza, quarta e quinta legislatura. Nel 1987 divenne assessore all’Industria, nella quinta legislatura, ancora una volta eletto nella circoscrizione di Torino, fu assessore al lavoro sino al 1994

È stato anche consigliere della Provincia di Torino e ha ricoperto altri importanti incarichi, fra i quali la presidenza della Commissione regionale per l’Impiego e membro del Consiglio generale degli italiani all’estero.

 

Jole Santelli

“Politico di lungo corso, appassionata e competente, era stata parlamentare per quasi vent’anni, lavorando sempre con  grande passione e lottando per ciò in cui credeva. Amava profondamente la sua terra, al servizio della quale ha rivolto buona parte della sua vita, dedicandosi sempre con generosità, attenzione e impegno”: è quanto ha voluto sottolineare il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, nel commemorare in Aula Jole Santelli, presidente della Regione Calabria scomparsa prematuramente il 15 ottobre a 51 anni.

“Era una donna forte e tenace, determinata nella sua lotta contro un brutto male che l’aveva colpita da tempo, come nella passione che ha sempre contraddistinto il suo impegno politico: caratteristiche che tutti, indipendentemente dallo schieramento e dai partiti di appartenenza, le riconoscevano” ha aggiunto Allasia.

Al termine del ricordo, l’Aula ha osservato un minuto di silenzio.




Situazione ambientale nel Chivassese: la Città metropolitana scrive a Regione Piemonte

La situazione ambientale in atto da ormai troppo tempo nell’area del Chivassese preoccupa gli amministratori di Città metropolitana di Torino che si sono fatti interpreti del senso diffuso di insicurezza ed allarme della popolazione in una lettera inviata all’assessore all’ambiente della Regione Piemonte, Matteo Marnati.

Il vicesindaco metropolitano Marco Marocco e la consigliera metropolitana delegata all’ambiente Barbara Azzarà hanno mandato a Marnati un documento predisposto dai tecnici della Città metropolitana di Torino che illustra nel dettaglio la concentrazione di discariche, impianti di trattamento e produzione di biometano, cave ed alcune altre attività in regime di autorizzazione integrata ambientale (AIA).

Tutto insediato da tempo in una stessa e limitata realtà territoriale.

“Siamo certi che la Regione Piemonte è a conoscenza della situazione – scrivono tra l’altro Marocco e Barbara Azzarà – ma come amministratori della Città metropolitana di Torino sentiamo il dovere di segnalare la necessità di un esame maggiormente approfondito per poter prevenire allarmi o criticità ambientali. Le chiediamo, assessore Marnati, di valutare il documento insieme alla possibilità di un colloquio che ci consenta di illustrarLe direttamente le nostre posizioni”.

 




Occupazione e sviluppi sociali in Europa, divario retributivo di genere tra i giovani

In occasione dell’Anno europeo dei giovani 2022 la Commissione ha pubblicato oggi l’ultima edizione della rassegna trimestrale sull’occupazione e gli sviluppi sociali in Europa che include un approfondimento tematico specifico sul divario retributivo di genere tra i giovani lavoratori.

Queste rassegne trimestrali danno una panoramica dei recenti sviluppi sociali e del mercato del lavoro nell’UE, con analisi tematiche specifiche.

Dall’ultima edizione emerge che sul mercato del lavoro dell’UE le giovani donne (di età compresa tra i 25 e i 29 anni) subiscono a inizio carriera un divario retributivo di genere non corretto del 7,2 %, percentuale pari a circa la metà del divario retributivo di tutti i lavoratori, il che indica ancora maggiori disparità retributive tra i lavoratori più anziani. D’altro canto la rassegna rileva anche che le differenze retributive tra giovani lavoratori e lavoratrici sono difficili da spiegare sulla base dei dati disponibili e che la situazione varia molto da paese a paese.

Vi sono poi differenze nelle caratteristiche dei lavoratori che determinano importanti divari retributivi, pur operando in direzioni diverse: i giovani lavoratori tendono a guadagnare di più perché lavorano in attività economiche più remunerate ma le giovani lavoratrici tendono a percepire salari più alti in quanto più istruite.

L’eliminazione del divario retributivo di genere è indicata come priorità nella strategia per la parità di genere 2020-2025 della Commissione. Sempre in questo senso la Commissione ha presentato una proposta di direttiva sulla parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro attraverso la trasparenza delle retribuzioni e meccanismi esecutivi.

La proposta è attualmente oggetto di discussione al Parlamento europeo e al Consiglio.

 

 




Coronavirus, il bollettino della Regione Piemonte

Sono 21 i decessi di persone positive al test del Coronavirus comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 10 in provincia di Torino, 2 nel Biellese, 3 nell’Alessandrino, 1 nel Vercellese, 3 nel Novarese, 2 nel Cuneese. Il totale è ora di 336 deceduti, così suddivisi su base provinciale: 92 ad Alessandria, 12 ad Asti, 34 a Biella, 22 a Cuneo, 47 a Novara, 86 a Torino, 19 a Vercelli, 19 nel Verbano-Cusio-Ossola, 5 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 5.094 le persone finora risultate positive al Coronavirus in Piemonte: 877 in provincia di Alessandria, 215 in provincia di Asti, 262 in provincia di Biella, 381 in provincia di Cuneo, 424 in provincia di Novara, 2.317 in provincia di Torino, 269 in provincia di Vercelli, 204 nel Verbano-Cusio-Ossola, 49 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 96 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 352. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 14.619, di cui 9.058 risultati negativi.




Il Ministro Patuanelli autorizza 11 Accordi per l’innovazione

Il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha firmato i decreti che autorizzano 11 Accordi per l’innovazione tra il MiSE e le Regioni Emilia Romagna, Piemonte, Toscana e Veneto. L’obiettivo è quello di favorire la competitività del territorio attraverso gli investimenti delle imprese in progetti di ricerca e sviluppo.

Per la realizzazione di prodotti e processi produttivi innovativi sono previsti investimenti complessivi pari a circa 90 milioni di euro, a sostegno dei quali il Ministero ha messo a disposizione circa 25 milioni di euro di agevolazioni.

Nello specifico è stato autorizzato il finanziamento dei seguenti progetti:

  • nuovi contenitori per alimenti in polimeri per ridurre lo spreco presentato da Lar Spa – Advanced Polymer Materials Srl, da realizzare nei siti di Campogalliano e Ferrara in Emilia Romagna
  • nuovo prodotto alimentare (piadina) con riduzione del cloruro di sodio e introduzione di nuovi elementi salutari presentato da Gitoma Srl, da realizzare nel sito di Bagnocavallo in Emilia Romagna
  • nuovi prodotti per la colorazione delle ceramiche tramite tecnologie inkjet presentato da Ceramica Artistica Due Spa, da realizzare nel sito di Prignano sulla Secchia in Emilia Romagna
  • nuovi dispositivi per l’infusione endovenosa senza ausili e pompe presentato da Haemotronic Spa, da realizzare nel sito di Mirandola in Emilia Romagna
  • implementazione delle pratiche di industria 4.0 sulla produzione di macchine per il confezionamento presentato da Ima Spa, da realizzare nel sito di Ozzano nell’Emilia in Emilia Romagna
  • sviluppo di tecnologie per la progettazione e la produzione di sistemi di fissaggio altamente performanti presentata da Vimi Fasteners Spa, da realizzare nel sito di Novellara in Emilia Romagna
  • reingegnerizzazione delle produzioni di motori elettrici e inverter presentato da Bonfiglioli Riduttori Spa, da realizzare nei siti di Calderara di Reno, Forlì e Casalecchio di Reno in Emilia Romagna
  • efficientamento della produzione dei pneumatici attraverso la riduzione degli scarti e dei consumi energetici presentato da Michelin Italia – Sami Spa, da realizzare nei siti di Alessandria e Cuneo in Piemonte
  • implementazione di processi per la riduzione dei rifiuti e dell’utilizzo del percolato delle discariche presentato da Sei Toscana Srl insieme ad altre aziende, che gestiscono il servizio in alcune provincie della Toscana
  • nuove macchine per la lavorazione delle plastiche, anche derivanti dal riciclo presentato da Piovan Spa, da realizzare nel sito di Santa Maria di Sala in Veneto
  • introduzione dell’intelligenza artificiale nell’ambito della lavorazione della pietra presentata da Breton Spa, da realizzare nei siti di Castello di Godego e Vedelago in Veneto.



Coronavirus, il governo estende la restrizioni a tutto il territorio Nazionale

Il Presidente del consiglio Giuseppe Conte ha appena annunciato l’estensione delle più stringenti misure di restrizioni a tutto il territorio Nazionale.

Uniformità pertanto in tutta Italia delle misure varate nella notte tra sabato e domenica per la Lombardia e per 14 Province.

Sul territorio Nazionale ci si potrà muovere solo per «comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità» o «motivi di salute.

Misure drastiche pertanto per mettere in sicurezza l’intero Paese e tentare di fermare la corsa del Coronavirus.

Chiunque per spostarsi da un Comune all’altro dovrà avere una giustificazione e presentare una autocertificazione per il controllo.

Appello a tutte le forze produttive a lavorare da casa.

 

 

 




Sempre più corsi online per il sistema edile novarese

Durante l’ultimo anno l’emergenza sanitaria ha creato non pochi problemi a tutto il sistema della didattica, ma la formazione resta un pilastro fondamentale per il settore edile e in questo momento delicato dobbiamo investire in quella online, cercando di capovolgere una situazione negativa in un’opportunità per evolverci e crescere».

È quanto annuncia Alessandro Frola, 37enne imprenditore edile della Frola Group Costruzioni e presidente del Senfors (Sistema Edile Novarese Formazione e Sicurezza, già Scuola Edile), presentando i dati dell’attività svolta durante l’ultimo anno formativo, tra ottobre 2019 e settembre 2020: un totale di 203 corsi erogati a 1.830 allievi, per complessive 4.093 ore di lezione.

«Nonostante la pandemia – aggiunge Frola – siamo riusciti a mantenere un’offerta in linea con gli anni precedenti; il nostro obiettivo principale sarà ora l’attivazione dell’on-line per tutte le parti teoriche e, ove possibile, anche per le sessioni pratiche previste nei corsi di formazione. Ci saranno novità anche nella comunicazione da parte del Senfors, che vuole diventare il principale punto di riferimento formativo delle imprese edili sul territorio».

Nato nell’ottobre 2016 dalla fusione della Scuola Edile Novarese e del Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione degli Infortuni nella Provincia di Novara, il Senfors è gestito da un Consiglio di amministrazione paritetico di 12 componenti: quattro nominati da Ance Novara Vercelli (la sezione delle imprese edili di Confindustria Novara Vercelli Valsesia), due da Confartigianato Imprese Piemonte Orientale e Cna Piemonte Nord e sei dalle organizzazioni dei lavoratori edili ed affini.




Navigazione sul Po, verso la riduzione di spesa per il Piemonte

Espresso parere positivo sulla norma finanziaria del Ddl che ridurrà la spesa per la navigazione sul Po da 130mila a 13mila euro annui. La votazione, all’unanimità, si è svolta nella seduta odierna della prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

In rappresentanza della Giunta regionale era presente l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi. Motivo della riduzione? Il fatto che nel tratto subalpino, il Po non è utilizzato per la navigazione commerciale.

Il provvedimento è intitolato “Intesa Interregionale tra le Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte, per l’esercizio delle funzioni amministrative regionali in materia di navigazione interna sul fiume Po e idrovie collegate. Ratifica ai sensi dell’articolo 117, comma ottavo della Costituzione”.

La norma consente di ridurre la spesa annuale a carico della Regione Piemonte appunto a un decimo, da 130mila a 13 mila euro. Per il pagamento delle quote, sospese, del 2017, 2018 e 2019, oltre che quella del 2020, lo stanziamento previsto per l’esercizio 2020 è di 44 mila euro. Lo stanziamento previsto sia per il 2021 che per 2022, è di 13 mila euro.

Il Ddl 43 ritornerà, quindi, in seconda Commissione per l’approvazione definitiva.

Nella seduta è iniziata anche la discussione generale della proposta di legge 5 “Modifiche alla legge regionale 3 agosto 2011, n. 15 (Disciplina delle attività e dei servizi necroscopici, funebri e cimiteriali). Modifiche della legge regionale 31 ottobre 2007, n. 20 (Disposizioni in materia di cremazione, conservazione, affidamento e dispersione delle ceneri”. La discussione è stata sospesa per consentire nei prossimi giorni la riunione di un gruppo di lavoro informale per sciogliere i nodi tecnici emersi nel dibattito.