Cia e Confagricoltura: l’incremento del costo dei concimi cambia l’agricoltura

Volano i prezzi dei concimi a causa della mancanza di materie prime, ed è allarme per gli agricoltori: per i costi attuali, bisognerà rivedere le pratiche agronomiche.

A raccogliere le segnalazioni degli imprenditori sono Cia e Confagricoltura Alessandria, che rilevano l’aumento dei costi dell’energia, degli imballaggi e delle materie prime che freneranno l’economia, ripercuotendosi sulle tasche dei consumatori e minacciando la competitività dei settori produttivi. Si arriva ad un incremento dei costi dei fertilizzanti fino al 50% in più.

Alcune imprese produttrice hanno annunciato tagli; alla chiusura di alcuni stabilimenti nel Regno Unito, si è aggiunto l’annuncio del taglio del 40% della produzione in Europa da parte di uno dei principali produttori a livello mondiale di ammoniaca – da cui si ricavano i fertilizzanti – e primo operatore italiano del settore. In Italia, il mercato dei fertilizzanti vale circa un miliardo di euro. Oltre al costo aumentato, quindi, si va incontro anche ad un problema di reperibilità.

Un esempio concreto: negli ultimi due mesi per trasportare i prodotti ortofrutticoli di prima, IV e V gamma da un’azienda Confagricoltura, dalla Piana del Sele fino ai mercati del Nord Italia e in Germania i costi di trasporto sono cresciuti del 20%, del 30% per gli imballaggi in cartone e del 40% per le buste d’insalata.

Dichiara il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello: “Occorre tendere all’autosufficienza, valorizzando il settore agricolo anche nel suo ruolo di produttore di energia verde. In particolare il biometano è una grande opportunità per contribuire alla transizione energetica ed alla decarbonizzazione, diminuendo le importazioni di metano per le aziende agricole e utilizzando la rete gas come vettore di energia rinnovabile”.

Aggiunge il presidente provinciale Cia Alessandria Gian Piero Ameglio: “I prezzi del grano sono aumentati e a ruota anche quelli di concimi e trattamenti. Alcuni agricoltori dovranno rivedere le concimazioni autunnali e ridurre quelle primaverili, ma fare a meno del tutto dei fertilizzanti è praticamente impossibile. Si fa ricorso, per quanto possibile, al letame e ai liquami aziendali per chi fa zootecnia, e i coltivatori dovranno cogliere il momento migliore per la distribuzione. I prezzi alti portano speculazione, e a rimetterci sono gli agricoltori”.
Le aziende, inoltre, non sono esenti dal “caro bollette”, dall’aumento dei costi energetici e il gasolio agricolo negli ultimi due mesi ha avuto un rincaro del 25%.




Edilizia-Superbonus 110%: in Piemonte 370 milioni ammessi a detrazione

A livello nazionale, le asseverazioni interessate all’incentivo sono 37.128, il totale del investimenti ammessi a detrazione ammonta a 5,685 miliardi di euro, mentre quelli relativi a lavori conclusi ammessi a detrazione sono pari a 3,9 miliardi circa. Dati che sono raddoppiati (+95%) in meno di 5 mesi.

 

“La spinta dei bonus è indiscutibile – sottolinea Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte –ma non mancano le criticità. La prima è sui tempi. Bene la proroga del superbonus al 2023 decisa in Consiglio dei Ministri ma è il complesso dei bonus/detrazioni (facciate, ecobonus, sismabonus e ristrutturazioni) che vanno fatti diventare strutturali. Se così non fosse, il rischio è che tutto questo si riduca a un fuoco di paglia, deleterio per le nostre imprese e inutile per la ripresa del settore. Non dimentichiamo poi il problema del rincaro dei prezzi delle materie prime. Nei lavori pubblici abbiamo ottenuto una revisione dei prezzi dell’8% per le lavorazioni che rientrano nel rincaro, ma l’ambito privato resta escluso da questo piccolo beneficio”.

 

“I ponteggi e le materie prime scarseggiano– commenta Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato edilizia del Piemonte – e i loro prezzi sono alle stelle. I rincari sono arrivati a toccare in alcuni casi anche oltre il 100%. In particolare, a giugno 2021, i costi delle commodities non energetiche risultano in crescita del 39,1% su base annua, mentre le attese sui prezzi delle costruzioni ad agosto 2021 balzano ai massimi da settembre del 2004. L’attività di quasi un’impresa su dieci è ostacolata proprio dalla difficoltà di reperimento delle materie prime. A tutto ciò si aggiunge il nodo della manodopera: mancano le figure professionali specializzate. Senza la forza lavoro adeguata e con tutto il personale già impiegato in altri incarichi, per le nostre imprese è impossibile accettare nuove commesse”.

 

La difficoltà di reperimento del personale, a livello nazionale, ad agosto 2021 arriva al 44,5% delle entrate di operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici, oltre nove punti superiore al 35,3% di un anno prima e risultando ampiamente superiore al 39,7% della media degli operai specializzati.

 

“Occorre – osserva Tanino – fare un ragionamento insieme agli enti di formazione. Non solo in termini di numero e di adeguatezza dei corsi, ma anche per lavorare sotto l’aspetto culturale: il mestiere artigiano deve essere più valorizzato tra i giovani e le famiglie”.

 

Ci sta allarmando – conclude Felici – l’incertezza legata al futuro dei bonus casa, che rappresenta il vero volano per il rilancio dell’edilizia. Non vorremo che questa incertezza fosse legata al pensiero di cancellare gli incentivi perché come Confartigianato ci batteremo non solo per la loro proroga ma anche perché questi possano diventare strutturali. Sono queste le vere leve che sostengono le imprese e invitano le famiglie agli investimenti. Una loro eventuale cancellazione o riduzione, oltre a essere un vero autogol, porrebbe seri problemi per la ripresa del settore che, solo in questo ultimo periodo, sta rivedendo la luce”.

 




Maltempo, Confagricoltura Alessandria: le imprese agricole sono le prime colpite

Il maltempo che ha colpito la provincia di Alessandria nella giornata di ieri, lunedì 4 ottobre, ha fatto registrare danni al settore primario.

Numerose le segnalazioni giunte agli uffici di Confagricoltura Alessandria da parte delle imprese agricole associate un po’ da ogni parte della provincia tranne il Casalese, che almeno stavolta è stato risparmiato dalle intemperie.

Nell’Ovadese e nell’Alessandrino i maggiori disastri, ma anche nel Novese e nel Tortonese: i campi sono allagati, sia per bombe d’acqua sia per esondazioni di torrenti e corsi fluviali. Danneggiati stalle, magazzini, silos, case rurali.

Inoltre, non sono state poche le frane.
“I millimetri di pioggia caduti in poche ore hanno cambiato lo scenario delle nostre campagne – commenta il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli – In questo periodo vi sono ancora colture in campo come il mais o la soia. I medicai, molto vicini all’ultimo taglio, hanno subito danni, così come le nostre uve di Dolcetto e Barbera nelle aziende che le avevano ancora sui filari grappoli da raccogliere. Le colture orticole specializzate in molte aree della nostra provincia non sono state risparmiate”.

I fratelli Romano, Giorgio e Giuseppe Brezzi hanno visto esondare il Bormida con allagamenti alle strutture e agli animali della Cascina Baraccone di Alessandria, oltre che ai campi coltivati a seminativi. Gli stessi, a Castelceriolo alla Cascina Sardegna, hanno perso in poche ore circa 80 ettari di riso ancora da raccogliere, in quanto il fango ha sommerso completamente le spighe. E chissà per quanto tempo si troveranno deposizione di inerti, ghiaia e altri materiali nelle aziende che sorgono nelle aree golenali, ieri fatte evacuare per precauzione.

L’associata Barbara Volpara, che alleva specie venatorie come fagiani e starne a Molare, ha segnalato un metro e mezzo d’acqua sopra le voliere.
A Pontecurone l’azienda Agricorti, per la pioggia battente, ha rischiato di perdere il raccolto di noci, ancora in fase di raccolta, tardiva rispetto allo scorso anno a causa delle gelate primaverili che hanno ritardato il ciclo vegetativo. Per il momento, dicono i titolari, il danno stimato potrebbe essere quantificabile in centinaia di migliaia di euro, proprio perché non sanno se riusciranno a completare la raccolta.

A Visone l’esondazione del Bormida ha allettato un centinaio di astoni di pioppo appena piantati. Allagamenti di vivai di pioppi e di pioppeti anche a Cassine e Castelnuovo Bormida. Tutta la zona degli orti di Rivalta Bormida segnala danni alle colture.
“A preoccupare – conclude il Presidente di Confagricoltura Alessandria – è in generale la fragilità del territorio che ormai si vive nel quotidiano. Non ci stancheremo mai di ripetere che occorrono azioni preventive congiunte”.




Incontro tra Bonomi e i presidenti delle associazioni territoriali piemontesi

Il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha incontrato il Consiglio di Presidenza di Confindustria Piemonte. Presenti presso la sede dell’Unione Industriali di Torino, e in videocollegamento, i Presidenti di Confindustria Alessandria, Laura Coppo, dell’Unione Industriale della Provincia di Asti, Andrea Amalberto, dell’Unione Industriale Biellese, Giovanni Vietti, di Confindustria Canavese, Patrizia Paglia, di Confindustria Cuneo, Mauro Gola, di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Gianni Filippa, dell’Unione Industriali Torino, Giorgio Marsiaj, dell’Unione Industriale del VCO, Michele Setaro, ​della Piccola Industria regionale, Gabriella Marchioni Bocca e dei Giovani Imprenditori piemontesi, Andrea Notari.
Il dibattito con il Presidente Carlo Bonomi si è concentrato sulle opportunità di sviluppo del sistema piemontese e sui temi economici nazionali. Il Presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay, ha ringraziato il Presidente Carlo Bonomi ed i colleghi per il proficuo confronto in questo momento di ripartenza anche alla luce delle possibilità offerte dal PNRR per la nostra regione.



“Mestieri a cielo aperto – Piccola fiera d’autunno” , Confartigianato Cuneo ha messo in mostra l’eccellenza artigiana

Rinnovata nel nome ma non nello spirito, si è svolta lo scorso 3 ottobre, a Savigliano, la manifestazione “Mestieri a cielo aperto”, ora “Piccola fiera d’autunno”.

Confartigianato Cuneo ha confermato la sua presenza con l’ormai tradizionale “Villaggio Artigiano” in Piazza Santorre di Santarosa.

«La partecipazione a manifestazioni e rassegne – commenta Anna Maria Sepertino, presidente della Zona di Savigliano – rappresenta, soprattutto nell’attuale periodo, una vera opportunità per le imprese che hanno modo di pubblicizzare i propri prodotti di qualità ad un pubblico sempre numeroso ed attento. Le fiere radicate sul territorio costituiscono realmente una vetrina privilegiata per le produzioni di eccellenza, in particolar modo per le piccole e medie imprese artigiane, dal comparto manifatturiero a quello alimentare».

Nell’ambito della rassegna, Confartigianato Cuneo ha organizzato inoltre una speciale “Passeggiata Gourmet”, proseguendo la fortunata serie di escursioni del progetto “Creatori di Eccellenza”, realizzato con il contributo della Camera di Commercio di Cuneo e della Fondazione CRC, e con la collaborazione tecnica di Cuneotrekking.

«Il nostro progetto sta raccogliendo grande consenso – aggiunge Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e, al suo terzo anno di vita, è valido testimone di come il “fare sistema” sia vincente per territorio ed imprese. “Passeggiate Gourmet” è un’iniziativa promozionale strategica a sostegno del valore artigiano e del suo ruolo fondamentale nella promozione della terra cuneese. L’abilità dei nostri artigiani, declinata nei vari ambiti economici, risulta un trait d’union essenziale per la creazione di allettanti pacchetti turistici. Dopo il cibo di qualità e i dolci d’autore, con gli itinerari di prossimità abbiniamo alla indiscutibile capacità artigianale le bellezze naturalistiche e storiche della nostra terra, un mix piacevolmente salutare in grado di accontentare turisti e famiglie».

L’escursione organizzata per la giornata di domenica 3 ottobre è stata il “Sentiero sul Maira”. Partendo da Piazza Santorre di Santarosa il percorso ad anello (circa 11 km) ha toccato le sponde del Maira. Un percorso intitolato all’ambientalista Bruno Tortone che percorre la riva destra orografica del Maira e fa parte di un lungo percorso ciclabile che da Villar San Costanzo conduce fino a Racconigi. I partecipanti sono stati accompagnati dalla guida Martha Consolino di Cuneotrekking e a tutti gli iscritti è stato consegnato un simpatico zainetto tecnico brandizzato “Creatori di Eccellenza”, contenente un panino gourmet, una delle tante varietà di birra prodotta localmente e un dolcetto artigianale.




Confindustria Piemonte: le previsione delle imprese piemontesi per il quarto trimestre

L’indagine congiunturale trimestrale, realizzata a settembre da Confindustria Piemonte e dall’Unione Industriali di Torino, conferma la forza della ripresa avviata nei mesi scorsi. La maggior parte delle imprese si attende un trimestre positivo, con produzione, ordini e occupazione in crescita, impianti più vicini al pieno utilizzo e investimenti robusti.

Tutti gli indicatori si mantengono sui livelli positivi di giugno o segnano piccoli miglioramenti, registrando un ulteriore progresso, sia nel manifatturiero che nel terziario. Le oltre 1.200 imprese del campione si attendono, per i prossimi mesi, una crescita di attività e ordini: i saldi complessivi riferiti a produzione e ordinativi migliorano di 2 punti percentuali, dopo i 10 punti guadagnati a giugno. Restano favorevoli le prospettive dell’export. Diminuisce ulteriormente il ricorso alla CIG, ormai ritornato su livelli fisiologici; la quota di imprese che hanno in programma investimenti significativi rimane attestata intorno al 30%. In ulteriore aumento il tasso di utilizzo di impianti e risorse, tornato sui valori medi di lungo periodo. Indicazioni positive, sia pure con sfumature diverse, vengono sia dalle imprese medio-grandi (oltre 50 dipendenti) che da quelle più piccole (sotto i 50 addetti).

Nel manifatturiero, il 30,8% delle imprese prevede un aumento della produzione, contro il 10,0% che si attende una diminuzione. Il saldo (pari a +20,8 punti percentuali) migliora di 3,0 punti rispetto a giugno. Analoghe le previsioni sugli ordinativi: il 31,8% si attende un aumento, il 11,0% una riduzione. Prosegue la crescita dell’export: il saldo sale a +12,3 punti da +11,1 di giugno. Sale di oltre un punto il tasso di utilizzo degli impianti (76,1%), vicino al pieno utilizzo. Si rafforzano lievemente gli investimenti: la percentuale di aziende con programmi di spesa di un certo impegno aumenta di oltre un punto (31,5%), riportandosi sui livelli del 2018. Cala di oltre 3 punti il ricorso alla CIG (13,9%), che ritorna ai valori pre-crisi.

Le attese sono positive in tutti i settori, con poche variazioni dei principali indicatori rispetto allo scorso trimestre. Una certa discontinuità è riferibile al comparto tessile-abbigliamento, che consolida i progressi registrati lo scorso trimestre dopo un lungo periodo di crisi. Bene anche la metalmeccanica, dove prevalgono attese di crescita di produzione e ordini anche negli ultimi mesi dell’anno.

A livello territoriale, le previsioni si mantengono positive in tutte le aree, con lievi dissonanze nel valore dei saldi ottimisti-pessimisti. Un sensibile miglioramento degli indicatori è riferibile a Biella (+14 punti rispetto a giugno), grazie al rilancio del comparto tessile. Indicatori superiori alla media si registrano ad Asti, Cuneo, Novara e Verbania; al contrario, sono lievemente inferiori ad Alessandria, Canavese, Torino e Vercelli.

Nei servizi il clima di fiducia rimane favorevole, con indicatori in linea con quelli osservati a giugno. Il saldo relativo ai livelli di attività è praticamente identico a quello di giugno (+22,4%). Il 29,1% delle aziende si attende un aumento dei livelli di attività, solo il 6,7% una riduzione. Indicazioni analoghe riguardano gli ordinativi. Stabili gli investimenti: il 22,3% delle imprese ha in programma investimenti rilevanti. Diminuisce il ricorso alla CIG: 9,9% dal 12,4% di giugno. Nel comparto ICT si registra un lieve miglioramento del clima di aspettative, mentre nell’aggregato degli altri comparti le attese si raffreddano lievemente.

 

Commenti sulle previsioni del quarto trimestre 2021

Giorgio Marsiaj, Presidente dell’Unione Industriali di Torino: «La nostra indagine conferma che anche a livello locale la ripresa ha basi solide, ma dobbiamo comunque restare con i piedi per terra. Resta necessario e urgente un piano industriale che tenga conto dell’impatto che l’evoluzione del mercato europeo dell’auto, con la transizione energetica, avrà sulla nostra supply chain. Al pari delle riforme necessarie, auspichiamo che le importanti risorse del PNRR non vengano disperse, ma possano contribuire ad affiancare e rafforzare la spesa delle imprese per l’innovazione e la crescita. Occorre puntare con decisione su pochi grandi assi strategici: penso alla mobilità sostenibile, all’aerospazio o ai centri di competenza sulle nuove tecnologie. La nostra città si trova oggi alla vigilia di una grande svolta. La prossima Amministrazione dovrà affrontare la sfida più importante: favorire la creazione di lavoro da parte delle imprese, ponendo le basi per ricominciare a crescere».

Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte: «La fine dell’anno si prospetta in ulteriore crescita per le imprese di tutta la regione. Questo consente di guardare al 2022 con fiducia, già entro giugno potremmo aver recuperato gli effetti della pandemia. Le aspettative in crescita su export e occupazione certificano la bontà degli investimenti fatti negli ultimi anni, che determineranno la qualità e il successo dei nostri prodotti. Con lo stesso spirito va affrontata la transizione economica che ci aspetta. L’aumento dei prezzi di energia e materie prime, sono solo avvisaglie di una trasformazione storica. L’utilizzo delle risorse europee in arrivo nei prossimi anni dovrà incidere in questo processo e, grazie all’azione di supporto del Governo e della Regione, il sistema manifatturiero piemontese farà la sua parte».

 

 

 

Riportiamo in dettaglio i principali risultati dell’indagine.

 

Comparto manifatturiero.

Per le circa 870 aziende del campione, si stabilizza l’ottimismo per il prossimo futuro. Le previsioni per il IV trimestre 2021 su produzione, ordini, export e occupazione, già positive a giugno, si mantengono molto positive. Rallenta ulteriormente il ricorso agli ammortizzatori sociali, che interessa ora il 13,9% delle imprese.

In particolare, il saldo sulla produzione totale passa da +17,8% a +20,8% e quello sugli ordinativi totali da +18,5% a +20,8%. Le attese sull’export passano da +11,1% +12,3%. Positive anche le previsioni sull’occupazione, il cui saldo passa da +12,4% a +12,6%.

Pur in un contesto di ripresa, si conferma la correlazione tra produzione e propensione alle esportazioni: tutte le imprese, di ogni dimensione, presentano saldi positivi tra ottimisti e pessimisti, ma quelle che non commerciano con l’estero sono un po’ più prudenti. Le piccolissime esportatrici, che vendono all’estero meno del 10% del fatturato, registrano un saldo ottimisti pessimisti del +12,8%, le piccole che esportano dal 10 al 30% del fatturato totalizzano +18,1%. Per le medie esportatrici, che esportano tra il 30 e il 60% del fatturato, e per le grandi (oltre 60% del fatturato) il saldo è +29,4%.

Resta ampio il divario tra la performance delle imprese con oltre 50 addetti e quelle più piccole, con saldi rispettivamente pari a +29,0% (era +26,6% a giugno) e +16,6% (era +13,2%).

Si attenua considerevolmente il ricorso alla CIG, per la quale fa richiesta il 13,9% delle aziende (dal 17,3% della scorsa rilevazione, a giugno).

Il 31,5% delle rispondenti ha programmi di investimento di un certo impegno (erano il 30,1% a giugno). Recupera il tasso di utilizzo della capacità produttiva, chepassa dal 74,9% al 76,1%.

Varia di poco la composizione del carnet ordini, il 17,1% delle aziende ha ordini per meno di un mese. Quelle con visibilità 1-3 mesi sono il 44,6%, quelle che hanno ordinativi per un periodo di 3-6 mesi sono il 24,4% e per oltre i 6 mesi il 13,9%.

Stabili i tempi di pagamento che sono in media di 79 giorni; per la Pubblica Amministrazione i tempi medi sono di 85 giorni. È fornitore degli enti pubblici circa il 18% delle aziende manifatturiere. Cala ulteriormente il numero di imprese che segnalano ritardi negli incassi (17,1%).

A livello settoriale la metalmeccanica registra un assestamento delle attese, che restano comunque superiori alla media del manifatturiero (il saldo tra ottimisti e pessimisti è del 23,0%); in dettaglio, i prodotti in metallo registrano un saldo del 26,3%, il comparto dei macchinari e apparecchi del 25,8%, l’industria elettrica del 20,7% e la metallurgia (+33,3%). Più caute le aziende dell’automotive, pur con un saldo positivo (+5,7%).

Tra gli altri comparti manifatturieri, spicca l’andamento di alimentare (+34,9%), gomma-plastica e chimica (rispettivamente +13,3% e +8,6%) edilizia (+17,6%) e impiantisti (+17,1%). Bene anche manifatture varie (+18,7%), cartario-grafico (16,1%), legno (+12,5%). Si conferma la ripresa del tessile-abbigliamento che, dopo il +7,6% di giugno, registra ora un saldo ottimisti-pessimisti del 24,8%.

A livello territoriale gli indicatori restano positivi in tutte le aree; la performance migliore si registra a Asti, Cuneo, Novara e Verbania (con saldi, rispettivamente, del 38.2%, 25,8%, 23,7% e 23,1%). Bene comunque le altre province, con saldi del 20,0% ad Alessandria, 20,6% a Biella, 12,8% nel Canavese, 15.4% a Torino, e 16,9% a Vercelli.

Comparto dei servizi

Per le 345 aziende del campione si registrano indicatori in consolidamento, dopo la già buona performance di marzo e giugno.

In particolare, il saldo ottimisti-pessimisti sui livelli di attività passa da +21,9% a +22,4%. Quello sugli ordini totali passa da +19,4% a +22,7%. Pressoché stabile il saldo sull’occupazione da +17,1% a +17,4%. Le imprese con programmi di investimento di un certo rilievo passano da 23,6%, a 22,3%.

Cresce ulteriormente il tasso di utilizzo delle risorse (82%), cala ulteriormente il ricorso alla CIG (9,9%).

Anche nel terziario si registra qualche variazione per la composizione del carnet ordini. Scendono all’11,0% le aziende con ordini per meno di un mese, al 32,0% quelle con ordinativi per un periodo di 1-3 mesi, salgono al 24,8% quelle che hanno visibilità per 3-6 mesi, e al 32,3% quelle con visibilità oltre i 6 mesi. Migliorano i tempi di pagamento. La media è di 69 giorni: il ritardo sale a 93 per la Pubblica Amministrazione, con cui ha rapporti di fornitura circa il 45% delle aziende del campione. In calo le imprese che segnalano ritardi negli incassi (23,6%).

A livello settoriale, si assestano il settore del commercio e turismo (il saldo passa da +30,2% di giugno a 0.0%) e quello dei servizi alle imprese e ICT (rispettivamente +33,3% e 21.5%); buon andamento per utility (+45,0%), trasporti (+37,0%) e altri servizi (+20,2%). ​​




Torino. Elezioni amministrative 3 e 4 ottobre 2021, affluenza del 9,62%

La rilevazione alle ore 12.00 sull’affluenza al voto per l’elezione diretta del Sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale e dei Consigli delle Circoscrizioni è stata del 9,62%.

 

Nelle elezioni amministrative del 5 giugno 2016 (che si sono svolte in un’unica giornata) l’affluenza al voto per l’elezione diretta del Sindaco e il rinnovo del Consiglio Comunale e dei Consigli delle Circoscrizioni alla stessa ora era stata del 14,06%.

 

Le urne sono aperte domenica dalle ore 7.00 alle ore 23.00 e lunedì dalle ore 7 alle ore 15.

Lunedì alle 15, concluse le votazioni, dopo la rilevazione dei votanti definitivi, inizieranno le operazioni di scrutinio per l’elezione del Sindaco.

L’eventuale turno di ballottaggio è previsto nei giorni di domenica 17 e di lunedì 18 ottobre.




Confartigianato Imprese Calabria e Piemonte premiano il laboratorio di ceramica dell’Istituto comprensivo di Gioiosa-Grotteria

Un lavoro di ricerca di alto valore tecnico e formativo che ha avuto l’intento di promuovere l’interesse dei bambini verso l’antico e affascinante mestiere del ceramista. Un progetto che Confartigianato Imprese Calabria e Confartigianato Imprese Piemonte hanno voluto valorizzare e premiare nel corso di una cerimonia organizzata nell’auditorium dell’Istituto comprensivo di Gioiosa Jonica-Grotteria alla quale ha partecipato una rappresentanza degli studenti delle Quinte classi.

I vertici di Confartigianato Impresa – il vice presidente vicario e il segretario dell’associazione calabrese, rispettivamente Salvatore Ascioti e Silvano Barbalace, e il vice presidente e il segretario dell’organizzazione piemontese, Cristiano Gatti e Carlo Napoli – sono stati accolti dalla dirigente scolastica Marilena Cherubino, dalla referente del progetto (e componente dell’associazione Arteterapia “Zefiroart”) Carmela Salvatore, dalla presidente del Consiglio d’istituto Manuela Sainato, oltre che dal sindaco Salvatore Fuda.

Gli organi di rappresentanza delle due organizzazioni – che hanno avviato una importante sinergia interterritoriale – dopo la riuscita esperienza nell’Istituto comprensivo “Pascoli-Aldisio” mercoledì mattina, hanno consegnato il kit plastic free (contenente borraccia e sacchetto) ai piccoli alunni del Comprensivo di Gioiaosa Jonica per sottolineare l’importanza della promozione di azioni concrete volte sostenere lo sviluppo sostenibile e la lotta ai cambiamenti climatici. Ma l’incontro, che si è svolto alla presenza anche del sindaco di Salvatore Fuda, si è rivelato una importante occasione per riportare la cultura artigiana in primo piano: il “saper fare” come  valore che si insegna fin da bambini, poi nelle scuole con l’alternanza scuola/lavoro e infine si trasmette  nelle botteghe. L’artigianato italiano è conosciuto e apprezzato nel mondo e nello stesso tempo è espressione dell’identità dei territori.

La scuola – come ha sottolineato il vice presidente regionale Ascioti – ha compito non solo di preparare i ragazzi al loro futuro lavorativo, ma anche di aiutarli nella scelta, nonché permettere loro di scoprire e valorizzare le loro competenze. Affinché uno studente o una studentessa possa immaginare per sé un determinato percorso è però necessario innanzitutto che sappia che quella professione esiste: progetti come “Toccare Terra” permettono ai ragazzi e alle ragazze di conoscere il fascino della creazione e del valore artigiano.

La dirigente Cherubino ha raccontato come i bambini hanno fatto una “esperienza unica ed esaltante, trovando un  modo per esprimere se stessi, in un modo nuovo e inusuale: attraverso la manipolazione, e quindi la creazione oltre che la pitturazione dell’argilla, di materiale che permette la lavorazione in tante forme e permette di dare sfogo alla fantasia”.


La professoressa Carmela Salvatore ha accompagnato i bambini lungo tutto il processo di lavorazione dalla modellazione fino alla cottura dell’oggetto del forno, e ha saputo trasmettere in maniera diretta la passione il fascino che si celano dietro la creazione di un manufatto, accrescendo nei bambini la consapevolezza e l’importanza del lavoro artigianale come creazione della bellezza da un lato favorire il recupero e il consolidamento delle abilità artistiche e manuali, dall’altro operare attraverso attività arte-terapeutiche.

Di progetti che possono incentivare la nascita di nuove imprese e permettere di tramandare mestieri e tecniche che altrimenti andrebbero perduti, mettendo a disposizione lo storico palazzo Amaduri, diventato una vera e propria Casa delle Culture, ha parlato il sindaco Fuda, raccontando del recupero del Palazzo diventato sede del laboratorio, grazie anche al recupero di un vecchio tornio e dell’acquisto di un fornetto. Una realtà che potrebbe diventare un centro espositivo per la diffusione dell’artigianato locale oltre che per valorizzare la tutela dell’ambiente attraverso progetti di recupero e riciclo.

Oltre ad aver sottolineato l’importanza del rapporto avviato tra organi di rappresentanza di Calabria e Piemonte della stessa organizzazione, il segretario Carlo Napoli ha sottolineato come “le attività manuali possono rappresentare un importante sbocco per il futuro nel creare attività, piccole imprese: ognuno di voi è un potenziale artigiano”. “C’è bisogno di un cambio culturale – ha aggiunto il segretario regionale Silvano Barbalace -. Mi fa piacere che oggi si parli di artigianato, una realtà che rappresenta un patrimonio di conoscenze su cui investire: è un mestiere nobile che dà una grande soddisfazione. Siamo disponibili – ha detto al sindaco Fuda – a sostenere iniziative legate all’ambiente e progetti che hanno a che fare con l’artigianato”.

“Poter realizzare con il proprio saper fare, vederlo nascere e crearlo, come solo noi italiani sappiamo fare dà una grande soddisfazione – ha concluso Cristiano Gatti – nelle mani di un artigiano ogni materiale diventa una espressione d’arte nella sua unicità: scoprire questo valore dà emozione e rappresenta una opportunità per il futuro”.




Confagricoltura chiede a Protopapa la convocazione del tavolo latte

Il mercato lattiero, negli ultimi mesi, è caratterizzato da un evidente squilibrio dei prezzi tra il latte all’origine e quello dei prodotti caseari finiti. Per Confagricoltura “è  necessario far riconoscere agli allevatori un equo prezzo del latte alla stalla, attraverso un miglior rapporto tra i soggetti della filiera e tra l’industria di trasformazione e la distribuzione organizzata”.

Oggi a Roma, al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, si riuniscono i soggetti della filiera, tra i quali Confagricoltura, per esaminare le prospettive del comparto. “L’allevamento bovino da latte – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – nell’ultimo decennio ha visto ridursi in modo considerevole gli allevamenti, mentre è rimasto sostanzialmente invariato il numero delle vacche allevate. Oggi le aziende sono più grandi, ma anche maggiormente esposte alla volatilità del mercato. Gli investimenti realizzati per  rispondere in modo puntuale alle prescrizioni ambientali e per migliorare il benessere degli animali sono estremamente onerosi e senza un’adeguata redditività si corre il rischio di ulteriori abbandoni”.

Per individuare le iniziative da adottare nell’interesse del comparto Confagricoltura ha chiesto all’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa la convocazione del tavolo latte.

Confagricoltura ricorda che nel 2010 le stalle da latte in Piemonte erano 2.393, per un totale di 122.801 vacche allevate; attualmente sono 1.622 con 120.838 vacche. Le province con il maggior numero di allevamenti sono Cuneo (725 stalle e 57.804 vacche) e Torino (575 stalle e 43.805 vacche).

Sulla base dei dati elaborati da Confagricoltura Piemonte la produttività degli allevamenti da latte in Piemonte, grazie alla capacità imprenditoriale e al miglioramento della selezione genetica, è cresciuta: l’anno scorso sono stati prodotti 1.149.823 tonnellate di latte, con un aumento del 4,76% sull’anno precedente. Nei primi sei mesi di quest’anno l’aumento produttivo, rispetto allo stesso periodo del 2.020, è del 2,31%.

Ogni vacca da latte in Piemonte – ricorda ancora Confagricoltura – produce annualmente oltre 9.500 litri di latte, vale a dire una media di oltre 26 litri al giorno.

 

 




Confagricoltura: aumentano i prezzi dei cereali e della soia, allevamenti sotto pressione

Il prezzo del frumento tenero, come fanno rilevare le quotazioni di ieri (martedì 28 settembre) alla Borsa Merci di Milano, torna a salire, a seconda delle varietà, da 3 a 7 euro a tonnellata. Il frumento di forza vale 285-295 euro a tonnellata, il panificabile superiore 270-275 euro, il panificabile e il biscottiero 260-265 euro, quello per altri usi 250-256 euro.

Aumenta anche il mais nazionale, che quota 255–257 euro a tonnellata; la soia nazionale sale di 25 euro a tonnellata, raggiungendo quota registra 540 – 550 euro.

“Dopo anni di basse quotazioni – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte –  i prezzi tornano a remunerare in modo abbastanza soddisfacente i cerealicoltori: per contro l’aumento dei costi di alimentazione degli animali crea pesanti difficoltà alle aziende di allevamento, sia dei bovini da carne, sia delle vacche da latte. Le imprese vivono una situazione delicata e per questo occorre consolidare i rapporti di filiera; è un lavoro che stiamo affrontando con le aziende del territorio, pur consapevoli del fatto che a livello internazionale si alimentano speculazioni difficili da controllare”.

Confagricoltura  la settimana scorsa ha chiesto alla Regione un piano straordinario per la valorizzazione della qualità della carne bovina, promozione e controlli in materia di etichettatura, aiuti di filiera per far fronte alla crisi e per sostenere l’importanza della carne come quale fondamentale fonte proteica nell’alimentazione.