Superbonus edilizi: Cnvv e Ance contro i nuovi vincoli alla cessione del credito

Anziché poter consolidare la ripresa, il settore edile, che ha puntato in modo massiccio sulle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e interventi di riqualificazione energetica e sismica, rischia la paralisi.

La denuncia arriva da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) e Ance Novara Vercelli (l’associazione dei costruttori edili che ne fa parte), in seguito all’inserimento nel “Decreto Sostegni Ter” di una clausola che dal prossimo 7 febbraio impedisce la cessione multipla dei crediti d’imposta, bloccando di fatto tutte le nuove richieste e impattando sul perfezionamento di quelle in itinere.

Luigi Falabrino

«I nuovi vincoli alla cessione dei crediti per gli interventi derivanti dai bonus edilizi – spiegano il presidente di Cnvv, Gianni Filippa, e il presidente di Ance Novara Vercelli, Luigi Falabrino – avranno un impatto pesantissimo sui lavori in corso, con il rischio di creare migliaia di contenziosi e di bloccare interventi già avviati, con gravi ripercussioni per famiglie e imprese.

Chiediamo al mondo politico di intervenire per correggere al più presto questa stortura che rischia di mettere a repentaglio la ripresa di un settore che, pur in presenza di commesse significative, deve già far fronte all’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Per contrastare le frodi serve un sistema di qualificazione obbligatorio per chi utilizza gli incentivi statali, ma non si possono bloccare i fondi indistintamente, penalizzando le imprese più corrette e le famiglie meno abbienti, che rischiano di dover anticipare parte delle spese.

E, soprattutto, non si cambiano le regole quando si sta già giocando… Questa non è la prima modifica al funzionamento dei bonus edilizi: ogni mese ci troviamo di fronte a cambiamenti normativi che generano confusione tra gli operatori. L’incertezza, anche con provvedimenti retroattivi, mette in difficoltà le aziende e non è accettabile in un Paese normale».

 




Licenziato il Ddl che stanzia 10 milioni per la medicina territoriale

La Commissione Sanità, presieduta dal vicepresidente Andrea Cane, ha licenziato oggi a maggioranza il Disegno di legge 127, “Sviluppo delle forme associative della Medicina generale”, che è ora pronto per la discussione in Aula. Il via libera arriva dopo la discussione iniziata nei giorni scorsi in Commissione e il passaggio in Commissione Bilancio per l’approvazione della norma finanziaria.

Il provvedimento, presentato per la Giunta regionale dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi prevede di stanziare 10 milioni di euro per riconoscere all’assistenza primaria il ruolo cardine dell’assistenza territoriale per garantire la continuità delle cure, la presa in carico della cronicità e una migliore accessibilità alle prestazioni.

Prima della votazione finale è intervenuto per dichiarazioni di voto Domenico Rossi (Pd) che, sottolineando il lavoro svolto dall’opposizioni per migliorare il provvedimento, ha affermato di “riservare il voto al termine della discussione in Aula”.

Relatori in Aula saranno Alessandro Stecco (Lega) per la maggioranza e Rossi (Pd), Sarah Disabato (M5s) e Marco Grimaldi (Luv) per le minoranze.




Fazio: “Problemi nella Sanità territoriale”

Abbiamo verificato che la Sanità territoriale piemontese presenta criticità non tanto da un punto di vista normativo ma organizzativo: bisogna rivedere il rapporto tra ospedali e territorio, che non è stato, negli anni, implementato a dovere.

Il nostro è un gruppo di lavoro con funzioni propositive e consultive ma non esecutive o d’indagine”, ha spiegato il coordinatore del gruppo di lavoro per il rinnovo della Sanità territoriale Ferruccio Fazio nella riunione odierna della Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco alla presenza dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi.

Fazio ha aggiunto: “Stiamo provando a immaginare come potrà essere il sistema sanitario territoriale proponendo di rendere centrale il medico di medicina generale e di favorire l’associazionismo. Solo così si potranno ‘lasciare sul territorio’ alcune patologie non gravi e contribuire al decongestionamento dei pronto soccorso e degli ospedali, favorendo il benessere e la qualità della vita dei cittadini”.

Tra i problemi maggiori riscontrati, ha aggiunto “il tetto del 30% per le reti di medicina generale, l’assenza di un percorso chiaro per le patologie croniche e per i codici bianchi, che dovrebbero essere gestiti sul territorio e non attraverso il 118, e le distanze che, soprattutto nelle zone rurali, costituiscono un vero e proprio ostacolo al raggiungimento delle strutture di continuità assistenziale”.

Interrogato da Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Domenico Ravetti Daniele Valle, su come il gruppo di lavoro giudichi il Piano sulla cronicità, approvato dal Consiglio regionale allo scadere dello scorso mandato e ancora non del tutto attuato, Fazio ha replicato che “si tratta di un piano valido che va implementato”. Oltre che sulla telemedicina, ha aggiunto “un buon Piano sulla cronicità deve basarsi sulla competenza del medico di medicina generale che cura le malattie croniche sul territorio, delle infermiere di comunità e dell’associazionismo”.

Sulle possibilità per il turismo e per le strutture ricettive piemontesi nei posti di villeggiatura, richieste da Paolo Bongioanni (Fdi), Fazio ha risposto di essere “ottimista per quanto riguarda il turismo di prossimità, a patto che sia rispettato e mantenuto il distanziamento sociale”.

A Marco Grimaldi (Luv), che lo ha interrogato sulla “fase 2” dell’emergenza Coronavirus, Fazio ha risposto che “sarà necessario lavorare molto per rendere il Piemonte in grado di far fronte all’eventualità di un ritorno della pandemia con le prossime aperture o tra settembre e ottobre. A tal proposito, penso sia giusto differenziare le zone in base al grado d’incidenza del virus, al momento particolarmente incisivo soprattutto a Torino e ad Alessandria”.

Sull’attenzione al mondo della disabilità, che ha risentito particolarmente durante l’emergenza, sollecitata da Silvio Magliano (Moderati), Fazio ha risposto che “è tra le priorità in agenda un incontro con i rappresentanti delle associazioni per comprendere meglio criticità e punti cruciali da affrontare”.

Interrogato da Sarah Disabato, intervenuta per il M5s con Francesca Frediani, sui dati relativi alla somministrazione dei tamponi, Fazio ha risposto che attualmente il 75% di quelli processati è relativo alle Rsa e il 25% è concentrato soprattutto nelle grandi città, in particolare Torino e Alessandria.




Covid 19, nel 2020 agli italiani è costato 5.420 a testa

Nel 2020 la pandemia da Covid -19 è costata all’italiano medio 5.420 euro a testa, di cui 2.371 euro di minore Pil pro capite e i restanti 3.049 euro di incremento di debito. Il dato emerge dallo studio “Il debito pubblico italiano e il Covid – 19” realizzato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti che ha misurato l’impatto dell’emergenza sull’economia italiana mettendola a confronto con quella dei paesi del G20.

 

Nell’analisi condotta a partire dai più recenti dati del Fondo Monetario Internazionale, emerge come il crollo del PIL reale per l’Italia, stimato per l’anno appena concluso al -9,2%, (-8,9% secondo gli ultimi dati Istat) sia il peggiore calo dopo l’Argentina (-10,4%) e il Regno Unito (-10%) mentre, a causa di un rimbalzo troppo corto nel 2021, l’Italia presenterebbe il calo del Pil maggiore nel biennio 2020-2021 (-6,5%).

 

Nel 2020, la spesa pubblica aggiuntiva e gli sgravi fiscali per far fronte alla pandemia hanno raggiunto il 6,8% del Pil collocando l’Italia al 9° posto nel G20. In termini pro-capite, cioè in media per ogni italiano, il sostegno statale è stato pari a 1.858 euro, molto meno che in Germania (4.414 €), in Francia (2.677 €), negli Stati Uniti (9.311 €) o nel Regno Unito (5.752 €).

 

Considerando che nel 2020 la perdita media per ogni italiano del Pil è pari a 2.371 euro, il sostegno statale di 1.858 euro non è stato sufficiente a coprirla generando una perdita di 513 euro pro-capite, mentre per la Francia il risultato è stato di -120 euro e per la Germania di +1.841 euro.

 

Per quanto riguarda il debito pubblico, nel nostro paese, l’anno scorso, in termini pro-capite aumenta di 3.049 euro. Nel 2021 aumenta di altri 2.372 euro a testa e nel biennio cresce in totale di 5.421 euro.  Per effetto della pandemia, il debito pubblico italiano a livello pro-capite e cioè per ogni italiano in media passa da 39.864 € del 2019 a 42.913 € del 2020. Nel G20 si colloca al terzo posto insieme al Canada e dopo Stati Uniti e Giappone e nel 2021 arriva a 45.285 euro.

 

Per Massimo Miani, Presidente Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti “lo studio evidenzia come il nostro sia uno dei paesi più colpiti a livello mondiale nel Pil e nel rapporto debito/Pil. Allo stesso tempo è uno di quelli che meno ha adoperato la leva finanziaria per resistere alla crisi pandemica, da cui deriva una perdita di Pil nominale pro capite piuttosto rilevante. Le analisi e i dati presentati nella ricerca mettono in luce significativi profili di rischio per l’economia italiana tra cui il pericolo di nuovi shock fiscali che potrebbero aggravare la pressione fiscale italiana, già di per sé molto elevata”. Secondo Miani “è necessario promuovere politiche fiscali espansive maggiormente coerenti con la situazione di estrema difficoltà delle imprese e delle famiglie italiane e nello stesso tempo impiegare al meglio le risorse del Recovery Fund. Ma occorre anche ridiscutere, a livello europeo, le regole fiscali che governano la finanza pubblica. È assolutamente imprescindibile riconsiderare la sostenibilità del debito pubblico italiano alla luce delle mutate condizioni economiche post-pandemiche. Solo così si eviteranno shock pericolosi per l’economia del Paese che colpirebbero in modo sensibile la ricchezza degli italiani”.

Tabella 1. Il crollo del Pil a causa della pandemia tra i paesi del G20 

Country 

Var. % 2020 su 2019 

Country 

Var %  

2021 su 2019 

Argentina 

-10,4%

Italy 

-6,5% 

United Kingdom 

-10,0%

Argentina

-6,4%

Italy 

-9,2% 

United Kingdom

-6,0%

France 

-9,0%

South Africa

-4,9%

Mexico 

-8,5%

Germany

-4,8%

India 

-8,0%

Mexico

-4,6%

South Africa 

-7,5%

France

-4,0%

Canada 

-5,5%

Japan

-2,2%

Germany 

-5,4%

Canada

-2,1%

Japan 

-5,1%

Saudi Arabia

-1,4%

Brazil 

-4,5%

Brazil

-1,1%

Saudi Arabia 

-3,9%

Indonesia

-0,9%

Russia 

-3,6%

Russia

-0,7%

United States 

-3,4%

Australia

0,5%

Australia 

-2,9%

United States

1,5%

Indonesia 

-1,9%

Korea

2,0%

Turkey

1,2%

Turkey

7,3%

United Kingdom

-10,0%

India

9,4%

United States

-3,4%

China

10,6%

Fonte: Elaborazione FNC su dati IMF, World Economic Outlook, Update January 2021 

Tabella 2 – Aiuti fiscali post crisi pandemica Covid-19: spesa aggiuntiva e sgravi fiscali. Anno 2020. Valori espressi in euro. 

Country 

% PIL 

Valore assoluto 

(mld. euro) 

Valori 

pro-capite 

(euro) 

Var. PIL 

pro-capite 

(euro) 

Var. netta 

(euro) 

United States 

16,7

3.073

9.311

-1.435

7.876

United Kingdom 

16,3

387

5.752

-2.980

2.772

Australia 

16,2

191

7.434

-1.090

6.343

Japan 

15,6

686

5.455

-1.601

3.853

Canada 

14,6

211

5.536

-2.408

3.128

Germany 

11

367

4.414

-2.573

1.841

Brazil 

8,3

104

490

-112

377

France 

7,7

174

2.677

-2.797

-120

Italy 

6,8 

112 

1.858 

-2.371 

-513 

South Africa 

5,5

14

235

-263

-28

China 

4,7

624

444

284

729

Argentina 

3,8

13

290

1.565

1.855

Korea 

3,4

49

949

-97

852

India 

3,1

71

51

18

70

Russia 

2,9

37

251

-405

-154

Indonesia 

2,7

25

94

-154

-60

Saudi Arabia 

2,2

13

378

-2.833

-2.454

Turkey 

1,1

7

79

563

642

Mexico 

0,7

6

49

-530

-481

Fonte: Elaborazione FNC su dati IMF, Fiscal Monitor, Update January 2021. 

 

Tabella 3 – Debito pubblico pro-capite. Valori espressi in euro. 

Country 

2019 

2020 

2021 

Japan 

84.322

88.772

86.478

United States 

63.040

71.821

73.273

Italy 

39.864 

42.913 

45.285 

Canada 

35.860

43.457

43.525

France 

36.710

39.921

42.953

United Kingdom 

32.238

35.455

37.440

Australia 

23.001

29.413

35.430

Germany 

24.739

27.255

28.732

Korea 

11.914

13.113

12.840

Argentina 

7.983

7.232

7.211

China 

5.189

6.079

6.629

Saudi Arabia 

4.736

5.684

5.621

Brazil 

6.853

6.579

5.142

Mexico 

4.693

4.481

4.356

South Africa 

3.320

3.245

3.626

Turkey 

2.590

2.897

2.683

Russia 

1.429

1.847

1.829

India 

1.367

1.533

1.531

Indonesia 

1.147

1.318

1.426

Fonte: Elaborazioni FNC su dati IMF, Fiscal Monitor, Update January 2021. 

 

Tabella 4 – Il costo del Covid-19 tra i paesi del G20: var. Pil + var. Debito. Valori espressi in euro pro-capite. 

Country 

Var. Pil 

Var. Debito 

Costo Covid-19 

Argentina 

1.565

-751

-2.316

Australia 

-1.090

6.412

+7.502

Brazil 

-112

-274

-162

Canada 

-2.408

7.596

+10.004

China 

284

889

+605

France 

-2.797

3.211

+6.008

Germany 

-2.573

2.516

+5.089

India 

18

166

-148

Indonesia 

-154

171

+325

Italy 

-2.371 

3.049  

+5.420 

Japan 

-1.601

4.450

+6.051

Korea 

-97

1.199

+1.296

Mexico 

-530

-213

+317

Russia 

-405

418

+823

Saudi Arabia 

-2.833

947

+3.780

South Africa 

-263

-75

+188

Turkey 

563

307

-256

United Kingdom 

-2.980

3.217

+6.197

United States 

-1.435

8.781

+10.216

Fonte: Elaborazione FNC su dati IMF, Fiscal Monitor, Update January 2021.  




Io mi vaccino, io mi proteggo, campagna di sensibilizzazione

Anziani tra i 70 e 79 anni compresi, personale scolastico e universitario e volontari della Protezione civile.
Sono i primi protagonisti della Campagna di sensibilizzazione ideata dal Consiglio regionale e dalla Regione Piemonte, che invita le categorie di cittadini, coinvolte fase per fase dal piano regionale,  a vaccinarsi contro il Covid19. IO MI VACCINO, IO mi proteggo è lo slogan declinato per ogni categoria: Io mi prendo cura dei miei cari, Io mi prendo cura dei miei studenti, Io mi prendo cura di voi.

La campagna di comunicazione ha l’obiettivo di far comprendere alla popolazione la validità della vaccinazione quale strumento di prevenzione e sollecitare una convinta e massiccia adesione dei cittadini alla vaccinazione Sars-CoV2, per uscire dall’emergenza pandemica in atto, richiamandoli ad una scelta di coscienza, basata sul prendersi cura di sé e degli altri.

L’iniziativa è il risultato degli sforzi messi in atto nel corso di questi ultimi mesi anche dagli  Stati generali della prevenzione e del benessere, fortemente voluti dalla presidenza del Consiglio regionale, e dal presidente e vicepresidenti della Commissione Sanità, impegnata nelle ultime settimane in una costante lotta alla disinformazione, attraverso la promozione del convegno  “Vacciniamoci informati” che ha coinvolto esperti dell’ordine dei medici, del Comitato scientifico  e primari dei reparti di malattie infettive.

“Come Stati generali della prevenzione e del benessere – sottolinea il presidente del Consiglio Stefano Allasia –  abbiamo deciso di realizzare una campagna per sensibilizzare i piemontesi a vaccinarsi, perché solo con un’immunizzazione generale possiamo davvero ritornare alla normalità. Oggi il vaccino c’è ed è sicuro, dobbiamo fugare dubbi e timori sulla sua efficacia, perchè è l’unica arma per sconfiggere definitivamente questa terribile pandemia”.

“Seguire i consigli del proprio medico, fidarsi del proprio ospedale o della propria asl, informarsi da fonti sicure e guardare con favore al progresso della scienza, ora in campo con i Vaccini e anche con gli anticorpi monoclonali, è di estrema importanza per i cittadini e i pazienti – afferma il presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco – soprattutto in un momento come questo, dove è normale essere disorientati o spaventati di fronte ad una situazione straordinaria,  non conosciuta  e al proliferare di notizie incerte e al bombardamento mediatico cui siamo sottoposti. Il Consiglio Regionale prosegue nell’intento di voler veicolare informazione medico-scientifiche attendibili cosi come abbiamo fatto con la divulgazione del convegno  “Vacciniamoci Informati”, un’idea innovativa molto apprezzata dai cittadini, che vengono messi nelle condizioni di avere le informazioni corrette fornite da esperti del calibro del professor Giovanni Di Perri e il dottor Guido Giustetto “.

 




Agricoltura, più risorse per i danni dei selvatici

Il fondo per il risarcimento dei danni prodotti dai selvatici alle colture agricole verrà incrementato di 875 mila euro; potrà quindi contare nel 2019 su 1,875 milioni di euro.

Un altro milione di euro verrà utilizzato per accrescere le risorse per i sistemi informatici del settore, il Siap, in modo da velocizzare l’attuazione del Psr (Programma sviluppo rurale). Lo ha comunicato l’assessore all’agricoltura Marco Protopapa nella seduta odierna sull’assestamento di bilancio della prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti. Gli incrementi sui due capitoli non prevedono oneri aggiuntivi, ma sono stati realizzati riequilibrando le spese del settore.

L’assessore Protopapa ha parlato dei danni provocati dai selvatici come di una vera emergenza: “Un problema che peggiora col passare del tempo, con situazioni drammatiche, difficili da prevedere in queste dimensioni, non solo per le colture, ma anche per gli incidenti stradali”. I danni alle colture rendicontati ammontano a 8,2 milioni fino al 2018, la loro copertura totale è prevista nel bilancio pluriennale 2019-2021.

Chiarimenti e richieste di dati sul fenomeno sono venuti da molti consiglieri:  Angelo Dago (Lega) ha chiesto il dato complessivo sui danni dei selvatici di competenza dei diversi assessorati. Riva Vercellotti (Fi) ha chiesto il dato storico dei rimborsi negli ultimi 10 anni, “anche legandolo alle minori risorse destinate alle province per il contenimento dei selvatici”. Impegni per il contenimento dei selvatici sono stati chiesti da Sarah Disabato (M5s), che ha sottolineato come aumentino i costi dei risarcimenti mentre non vengono finanziati i capitoli per la prevenzione. Sul contenimento l’assessore ha garantito impegno e risorse. Chiarimenti sul tema sono stati richiesti anche da Alberto Avetta (Pd).

Domenico Ravetti (Pd) ha espresso all’assessore il consenso del suo gruppo alle sue proposte d’assestamento in agricoltura: “Non abbiamo rilievi da fare, è una impostazione utile per affrontare i diversi problemi”.

Ivano Martinetti (M5s) ha chiesto sostegno per le enoteche regionali, penalizzate in assestamento.

L’assessore ha spiegato che il calo delle risorse (-50 mila euro) rientra nel riequilibrio dell’assestamento. La minore assegnazione di fondi alle enoteche può essere in parte compensata dalle risorse messe a disposizione sulla misura 16.4 del PSR, che è in avanzata fase di istruttoria, sulla quale sono stati presentati 32 progetti per un massimo di 100.000€ per progetto stesso.

Nel dibattito sono anche intervenuti Sean Sacco (M5s) e  Riccardo Lanzo (Lega).




Nuovo presidente per Finpiemonte Partecipazioni

La Giunta regionale ha designato Francesco Zambon come nuovo presidente del consiglio di amministrazione di Finpiemonte Partecipazioni e Fulvia Massimelli e Veronica Comi come componenti di tale organismo.

Il presidente Alberto Cirio e l’assessore alle Partecipate, Fabrizio Ricca, hanno voluto mettere in evidenza che “di fronte alla sua prima nomina importante la Giunta ha scelto con attenzione dei profili di valore.

È importante l’onesta, ma anche la competenza per chi è chiamato a guidare società pubbliche, e per questo abbiamo voluto in questo ruolo persone di valore. Ringraziamo Luca Remmert e coloro che hanno collaborato al suo fianco in questi anni e buon lavoro, adesso, al nuovo presidente e a tutto il cda”.

Francesco Zambon è stato responsabile Analisi Finanziarie Enti Pubblici Italia e Svizzera per l’agenzia Moody’s Investitor Service, consigliere per la Finanza straordinaria della Città di Torino, dove si è occupato, tra le altre cose, della gestione del processo di costituzione della Holding Partecipazioni, ed è stato anche consulente del Politecnico di Torino e della Regione Piemonte.

Fulvia Massimelli, laureata in Economia e Commercio, si è occupata di controllo di contabilità generale e redazioni di bilanci societari ed ha una vasta esperienza nel campo degli enti no profit e si è occupata di riorganizzazione societaria. Veronica Comi, componente esterno del gruppo di lavoro per la riforma sanitaria della Regione Lombardia, ha ricoperto incarichi dirigenziali nel settore sanitario.




Un Piemontese per istruzione e formazione dei metalmeccanici, Stefano Serra nella Squadra di Presidenza di Federmeccanica

Il Presidente designato di Federmeccanica, Federico Visentin, ha presentato oggi in sede di Consiglio Generale la Squadra in attesa dell’elezione del prossimo 25 giugno in occasione dell’Assemblea Generale.

Federmeccanica rappresenta 16mila imprese e oltre 800mila lavoratori. Nel nostro Paese – secondo in Europa alle spalle della Germania – l’industria metalmeccanica produce circa 110 miliardi di euro, per il 45% del totale manifatturiero e l’8% del PIL nazionale; esporta beni per oltre 200 miliardi di euro, più del 50% del fatturato di settore.

Il Consiglio Generale di Federmeccanica ha approvato su proposta del Presidente Designato sette Vicepresidenti con deleghe operative per il biennio 2021-2023. Tra di essi c’è Stefano Serra – Vice Presidente dell’Unione Industriale di Torino e Presidente Amma (Aziende Meccaniche Meccatroniche Associate) – al quale è stata affidata la delega all’istruzione e alla formazione.

Il Presidente Visentin ha anche anticipato la costituzione di un Advisory Board composto da esponenti “Ambassador” del mondo associativo che, per background personale e professionale o per il ruolo attuale, possono dare un importante contributo dal punto di vista strategico e supportare la definizione delle proposte della Federazione, con l’obiettivo, tra gli altri, di promuovere l’Industria metalmeccanica/meccatronica nel Paese e l’innovazione nel Sistema.

«In questi anni – ha dichiarato al Consiglio il Presidente designato Federico Visentin – Federmeccanica è diventata una Comunità caratterizzata da un grandissimo senso di appartenenza. Da questo spirito bisogna ripartire per costruire una Squadra che ci consenta di affrontare al meglio le sfide complesse che ci attendono, in ogni ambito. Insieme proseguiremo sulla strada del Rinnovamento contrattuale e culturale avviato negli ultimi anni. Rendere le aziende più competitive, significa anche far crescere le persone che ci lavorano e, più in generale, far crescere il Paese. È il momento di fare quello che serve ora, subito, per gestire questa difficile fase di transizione e di immaginare il futuro, per costruirlo».

«Sono onorato di fare parte di questa Squadra – ha dichiarato il Vice Presidente designato Stefano Serra – e ringrazio Federico Visentin per la fiducia dimostrata, affidandomi una delega che trovo strategica. L’istruzione e la formazione sono fattori abilitanti per rilanciare la competitività delle imprese e del nostro Paese. I temi da affrontare li sintetizzo in quattro punti.

Il primo riguarda il rinnovo contrattuale e la formazione obbligatoria dei dipendenti, asset decisivo per tutto il sistema metalmeccanico.

Il secondo abbraccia i giovani, che costituiscono la nostra risorsa più preziosa. Dovremo impegnarci per attuare uno dei pilastri del PNRR, che destina 1,5 miliardi al potenziamento della formazione professionalizzante, con l’obiettivo di aumentare fino a cinque volte il numero di studenti e coprire oltre 200mila posizioni aperte nell’industria.
Un terzo tema centrale concerne l’upskilling di chi sta lavorando o deve ritrovare un lavoro; in questo senso, sarà fondamentale accelerare il sistema di politiche attive del lavoro, che oggi ha ampi spazi di miglioramento.

Infine il quarto punto è il rafforzamento delle competenze essenziali affinché le aziende siano capaci di efficace trasferimento tecnologico e ricerca industriale, sia per i processi industriali, sia per le nuove tecnologie dei loro prodotti».

I Vice Presidenti e le rispettive deleghe:

Diego Andreis (Managing Director Fluid-o-Tech S.r.l.)
Delega alla Cultura d’Impresa e Comunicazione

Fabio Astori (Presidente Luxor S.p.A.)
Delega alle Relazioni Interne

Carlo Cremona (Executive Vice President Human Resources & Industrial Relations Fincantieri S.p.A.)
Delega alla Sicurezza sul Lavoro

Simonetta Iarlori (Chief People, Organisation & Transformation Officer di Leonardo S.p.A.)
Delega alle Relazioni Istituzionali in Europa

Corrado La Forgia (Amministratore Delegato e Direttore Industriale Bosch VHIT S.p.A.)
Delega alla Transizione Tecnologica ed Ecologica

Stefano Serra (Amministratore Delegato Teseo S.p.A – EES CLEMESSY Italy EIFFAGE Group)
Delega all’Istruzione e Formazione

Fabio Tarozzi (Presidente e Amministratore Delegato SITI-B&T GROUP S.p.A.)
Delega ai Rapporti con i Territori

gli Ambassador dell’Advisory Board
(Nel corso della Presidenza 2021-2025 l’Advisory Board potrà essere ulteriormente arricchito da autorevoli figure del mondo associativo, accademiche e della società civile).

Alberto Bombassei – Fondatore e Presidente Brembo S.p.A.;
Manuela Soffientini – Presidente Electrolux S.p.A.;
Andrea Pontremoli – Amministratore Delegato e Direttore Generale Dallara Automobili S.p.A;
Daniela Vinci – Amministratore Delegato Masmec S.p.A.




Tamponi, tracciamento, hot-spot: il Piemonte si prepara all’autunno

Il Piemonte prosegue un’accurata attività di contact-tracing (tracciamento), che prevede la ricerca attiva dei casi con tamponi ai contatti stretti asintomatici, la progettazione di programmi di sorveglianza attiva sul personale di enti pubblici e privati con alto grado di rischio a scopo di prevenzione, l’incremento degli “hot spot” pediatrici per assicurare percorsi rapidi per l’effettuazione dei tamponi.

Queste alcune delle notizie fornite dall’assessore alla Sanità che, su richiesta delle minoranze, ha illustrato in quarta Commissione le misure più importanti avviate per fronteggiare la pandemia del Covid-19 da qui ai prossimi mesi, periodo critico sia per la riapertura delle scuole sia per l’arrivo dei virus patogeni stagionali.

L’assessore ha ricordato che sono già oltre 25mila i test effettuati nell’ambito di piani di screening del personale del sistema sanitario regionale e di altri enti pubblici, mentre in due settimane sono stati effettuati da Asl e medici di medicina generale oltre 16 mila test sierologici rapidi per gli operatori scolastici.

L’assessore ha spiegato che fino alla settimana scorsa il Piemonte era l’unica regione del nord Italia con un basso rischio di propagazione del contagio, salito questa settimana a moderato, soprattutto per effetto dei contagi importati, di migranti e vacanzieri.
L’attuale elevata percentuale di asintomatici o paucisintomatici permette però di gestire molti più pazienti a domicilio, riducendo il carico di lavoro degli ospedali.

A favorire un buon controllo dei contagi da maggio in poi è stata l’adozione di una nuova strategia che si è distaccata dalle indicazioni nazionali, prevedendo l’esecuzione di tamponi non solo ai sintomatici, ma anche alle persone che sono state a stretto contatto con il soggetto infetto.

Quest’attività, così come il monitoraggio dei malati a domicilio, ha richiesto di incrementare il numero delle Unità Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), pari a una ogni 50mila abitanti e un ruolo importante hanno avuto i medici di famiglia, con l’attivazione dell’accordo integrativo Air-Covid, nella segnalazione dei casi sospetti e nell’effettuazione dell’isolamento tempestivo dei contatti stretti.

È stata inoltre rivista e potenziata la rete dei laboratori di analisi con l’aumento graduale della capacità di analisi per la ricerca del Rna virale; sono poi state predisposte procedure per regolamentare i test sierologici e i tamponi da parte di soggetti privati.

Nell’ambito invece delle misure di ripresa dell’attività sanitaria l’assessore ha annunciato che la Regione ha ripreso la preparazione della campagna vaccinale per l’influenza stagionale, acquistando 1,1 milioni di dosi vaccinali che potrebbero essere aumentate fino a 1,5, prevedendone l’estensione della gratuità anche alla fascia di età 60-64 anni, secondo la possibilità indicata a livello ministeriale.

Da parte dei consiglieri del gruppo Pd sono stati chiesti numerosi chiarimenti, soprattutto in merito alla gestione dei tamponi per la riammissione scolastica dei bambini, alle dotazioni e ai percorsi Covid approntati dagli ospedali, alla situazione delle Rsa e alla necessità che un’attenta campagna di sensibilizzazione per la vaccinazione antinfluenzale sia condotta anche dall’assessorato e non solo dalle Asl.

L’assessore ha spiegato che si intende potenziare gli “hot spot”, attualmente una ventina, che in ogni distretto permettono di effettuare un tampone con accesso diretto anche senza prenotazione, prevedendo una corsia preferenziale per i pazienti pediatrici. La decisione se sottoporre o meno il bambino al tampone rimarrà comunque sotto la responsabilità e il consulto del pediatra.

L’assessore ha inoltre condiviso le osservazioni del capogruppo di Monviso circa l’opportunità di estendere anche alle farmacie l’effettuazione dei test sierologici rapidi e intende valutare la possibilità che le farmacie e una rete di strutture sul territorio possano attivarsi anche per effettuare le vaccinazioni.

Infine un consigliere della Lega ha chiesto che anche gli autisti e il personale del servizio di trasporto pubblico che è a stretto contatto con il pubblico sia considerato ad alto rischio al fine di poter usufruire del vaccino antinfluenzale.

A causa del protrarsi dei lavori della Commissione il coordinatore del gruppo di lavoro sull’indagine conoscitiva sull’emergenza pandemica ha svolto le comunicazioni iniziali ma, d’accordo con gli altri commissari, ha deciso di rimandare la trattazione nel merito la prossima settimana.




Torino. Approvato dalla giunta il progetto per la manutenzione straordinaria dei mercati

su proposta dell’assessore al Commercio Alberto Sacco di concerto con l’assessore all’Urbanistica Antonino Iaria – ha approvato il progetto esecutivo per la manutenzione straordinaria dei mercati cittadini con l’obiettivo di assicurare adeguate condizioni igienico/sanitarie e di sicurezza nelle aree mercatali e nei mercati coperti.

 

Nello specifico le aree interessate dagli interventi saranno: Casale Borromini (creazione di un servizio igienico in sostituzione di quello esistente e relativo adeguamento dell’impiantistica; realizzazione di una linea di adduzione e scarico acqua ed elettrica per alimentazione banchi alimentari con pozzetti a scomparsa; rifacimento del plateatico in asfalto e ritracciatura degli stalli e dei parcheggi pertinenziali); Guala (realizzazione di un servizio igienico in sostituzione di quello esistente e relativo adeguamento dell’impiantistica e rifacimento di parte della pavimentazione in asfalto interessata dall’intervento); San Secondo (realizzazione del servizio igienico in sostituzione di quello esistente e relativo adeguamento dell’impiantistica e rifacimento di parte della pavimentazione in asfalto interessata dall’intervento); Sebastopoli (realizzazione di un nuovo servizio igienico e relativi impianti, realizzazione di una linea di adduzione e scarico acqua per alimentazione di parte dei banchi alimentari – tra corso Agnelli e via Castagnevizza – con pozzetti a scomparsa, rifacimento parziale del plateatico in asfalto e ritracciatura degli stalli e dei parcheggi pertinenziali); Porta Palazzo (sostituzione di quota parte pozzetti elettrici a scomparsa e rimessa in quota o sostituzione di pietre smosse).

 

Inoltre, per mantenere le condizioni di sicurezza e igienico sanitarie, sono previsti interventi anche nelle seguenti aree mercatali: Crocetta (rifacimento parziale della pavimentazione in asfalto); Don Grioli (sostituzione di 2 pozzetti idrici), Vigliani (sostituzione di due pozzetti idrici); Brunelleschi (sostituzione di due pozzetti elettrici) ; San Paolo/Racconigi (sostituzione di due pozzetti idrici); Di Nanni  (sostituzione di pietre smosse all’incrocio via San Bernardino con asfaltatura e rimessa in quota delle pietre smosse); Svizzera (rifacimento parziale della pavimentazione in asfalto); Vittoria (sostituzione di due pozzetti idrici); Spezia (rimessa in quota di pietre smosse).

 

I lavori saranno aggiudicati e avranno inizio nel 2020 per terminare l’anno successivo. La spesa totale per l’esecuzione delle opere, sulla base del Progetto Esecutivo, ammonta a seicentomila euro (Iva compresa), spesa che sarà coperta con un finanziamento da richiedere a un Istituto da stabilire secondo le disposizioni di legge.