Confartigianato Cuneo ha inaugurato il nuovo ufficio recapito a Santo Stefano Belbo

Confartigianato Imprese Cuneo, proseguendo nella strategia di rendere sempre più capillare la sua presenza sul territorio cuneese per offrire maggiore sostegno alle imprese associate, ha inaugurato in data odierna il suo nuovo ufficio recapito a Santo Stefano Belbo. Con un locale ampio e luminoso, ubicato nella zona centrale del paese e dunque di facile accessibilità per gli associati, l’Associazione investe nella prossimità, offrendo agli imprenditori cuneesi che operano in quella zona di confine con la provincia astigiana, una nutrita offerta di servizi ed una accurata consulenza nei vari ambiti economici, finanziari e giuridici. 

All’evento inaugurale hanno partecipato il sindaco Laura Maria Cristina Capra e l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Genesio Icardi. Per Confartigianato Cuneo erano presenti il presidente territoriale Luca Crosetto, il direttore generale Joseph Meineri e il presidente della zona di Alba Daniele Casetta. 

L’ufficio, sito in via XX Settembre, 18/20, va a completare la presenza di Confartigianato nella Granda con 12 “sedi di zona” (Alba, Borgo S.D., Bra, Carrù, Ceva, Cuneo, Dogliani, Dronero, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano) e 7 “uffici recapito” (Bagnolo Piemonte, Busca, Canale, Garessio, Peveragno, Racconigi, Santo Stefano Belbo).

«Essere vicini alle imprese e ben radicati sul territorio – spiegano i presidenti Crosetto e Casetta – rappresentano da sempre un importante punto di forza della nostra Associazione. Questo ci permette di essere più efficaci nel sostenere l’imprenditorialità locale, andando a intercettare esigenze e problematiche che risultano così differenti in un territorio grande come il nostro. Attraverso i nostri sportelli diamo concretezza alla nostra azione di rappresentanza e tutela del comparto artigiano e affianchiamo gli imprenditori con un ampio ventaglio di servizi, consulenze e opportunità, proponendoci alle imprese come un partner affidabile per nascere, competere e crescere in un mercato in continua evoluzione, grazie ad un sistema di soluzioni innovative e integrate».

Nell’occasione, Confartigianato Imprese Cuneo insieme a Med.Art., società di supporto alla Medicina del Lavoro del Sistema Confartigianato, ha anche lanciato l’iniziativa “Vaccine Day” che si svolgerà domenica 3 ottobre p.v.

Nel corso dell’intera giornata, presso l’hub vaccinale dell’Associazione sito in corso IV Novembre, 11 a Cuneo, previa prenotazione allo 0171/451.111, potranno vaccinarsi datori di lavoro e dipendenti che ancora non siano muniti di green pass.

«Confartigianato Cuneo – osserva l’assessore regionale Icardi dimostra con l’apertura del nuovo Ufficio Recapito di Santo Stefano Belbo di essere sempre più vicina ai bisogni dei propri associati e al tessuto produttivo del territorio. Una sensibilità che si riflette anche nella disponibilità offerta alla Sanità pubblica in occasione della lotta al Covid-19, prima con l’apertura del Centro vaccinale presso la sede di Cuneo e poi con l’iniziativa delVaccine Day” del prossimo 3 ottobre. Sono grato a Confartigianato Cuneo che in questo modo contribuisce ad alleggerire la pressione sul sistema sanitario e sugli ospedali, dimostrando di saper fare sistema per la tutela della salute, bene primario di tutti i cittadini e dei lavoratori».

«E’ molto importante – commenta il direttore generale Meineri che la nostra Associazione collabori strettamente con le istituzioni per far sì che la produttività riprenda stabilmente a crescere. Il futuro delle nostre imprese, del territorio e delle nostre famiglie passa inevitabilmente attraverso la più ampia diffusione del vaccino. Solo sconfiggendo il Covid potremo riprogrammare finalmente una vera ripartenza». 

«La nostra realtà – sottolinea la responsabile di Med.Art. Cristina Truccoè felice di mettersi nuovamente al servizio dei lavoratori e delle imprese per aiutarli a superare questo momento in cui il green pass è uno strumento imprescindibile per lavorare. E’ necessario che tutti si convincano che vaccinarsi è fondamentale, la via maestra per tornare ad una vita normale».




Al Gruppo Ebano per la terza volta consecutiva “Best Managed Companies” Award di Deloitte Private

Il Gruppo Ebano è tra i vincitori, per la terza volta consecutiva, della quarta edizione del “Best Managed Companies” Award, iniziativa promossa da Deloitte Private per supportare e premiare le eccellenze italiane d’impresa. Sei i criteri guida per la valutazione: strategia, competenze e innovazione, impegno e cultura aziendale, governance e performance, internazionalizzazione, sostenibilità.

Deloitte Private è la soluzione del network Deloitte rivolta alle Pmi quotate e non, agli imprenditori, ai family office, agli investitori privati, ai Private Equity ed alle start-up. Il Premio è organizzato con il sostegno di Elite (il network e private market del Gruppo Borsa Italiana-Euronext che connette le imprese a diverse fonti di capitale per accelerarne la crescita), di Confindustria e di Altis, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

La realtà imprenditoriale fondata dal presidente della Piccola Industria di Confindustria Carlo Robiglio opera in settori complementari tra loro: dall’editoria al marketing, dall’e-commerce alla formazione a distanza. Ed è proprio quest’ultima uno dei punti di forza, grazie alla controllata Cef Publishing, leader di mercato nella realizzazione e nell’erogazione di corsi professionali per il mercato consumer, con più di 50 mila iscritti negli ultimi undici anni.

Il Gruppo Ebano si articola in 10 società, venti partnership produttive, più di 250 tra dipendenti e collaboratori. Il fatturato aggregato supera i ventuno milioni, la clientela media annua, per il solo business della formazione, oltrepassa le seimila unità. Il Gruppo, tramite la controllata Cef Publishing, è anche certificato dal programma Elite di Borsa Italiana in ordine ai requisiti di affidabilità e trasparenza richiesti dai principali investitori istituzionali.

“Congratulazioni al Gruppo Ebano per questo importante riconoscimento”, dichiarano Ernesto Lanzillo, Partner Deloitte e Deloitte Private Leader, e Andrea Restelli, Partner Deloitte e responsabile BMC “Anche questa edizione, come quella del 2020, si è svolta in un contesto di pandemia, con rilevanti ed eterogenee conseguenze sull’attività di tutte le imprese italiane. Il vero elemento differenziante è rappresentato dal fatto che le aziende premiate hanno dimostrato una forte capacità di adattamento al contesto e reazione sia alla crisi pandemica sia a quella economica. In una sola parola: resilienza.
Una qualità indispensabile per puntare sull’obiettivo della crescita a lungo termine, facendo tesoro dei propri valori fondanti e adeguando strategie e modelli operativi al nuovo contesto”.

“Il Gruppo Ebano – dichiara il direttore generale Silvano Mottura –  ha, come principio portante, l’attenzione alla persona: il modello imprenditoriale inclusivo, il rispetto del codice etico e l’alto senso di responsabilità permettono di valorizzare collaboratori e clienti, di essere sempre attivi anche nel sociale, allargando sempre di più la rete dei contatti e la mappa della nostra azione. L’offerta della holding si traduce così in un ventaglio di prodotti e servizi innovativi e sostenibili.
Questo premio conferma l’impegno costante di Ebano in tema di trasparenza e legalità e si aggiunge agli altri riconoscimenti ottenuti negli anni, come il rating di legalità, il riconoscimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ottenuto da Cef Publishing per la terza volta consecutiva”.

La politica aziendale di Ebano, volta a perseguire alti standard in termini di sostenibilità e impatto sociale, ha permesso, alla controllata Cef Publishing, di ottenere dal 2018 la Certificazione b Corp®, rilasciata dalla B Corporation, l’ente non-profit americano.

La sede principale del Gruppo si trova a Novara, mentre le società partecipate hanno sede anche nel resto del Piemonte, Puglia e Campania.

Alcune società del Gruppo Ebano operano in ambito comunicazione, business intelligence, direct marketing e in iniziative legate a startup innovative rivolte al mondo della sharing economy, con particolare attenzione al digital marketing.

Il Gruppo si pone, nell’immediato futuro, l’obiettivo di sviluppare costantemente, in maniera armonica e sostenibile, la propria presenza nei settori elencati e in altri contigui ritenuti strategici e complementari al proprio progetto di crescita. Particolare attenzione è dedicata, a tal fine, agli investimenti in Ricerca & Innovazione che rappresentano, unitamente alla Formazione continua, i pilastri strategici sui quali sono poste le fondamenta del gruppo Ebano.

 




La tecnologia al servizio degli studenti, inaugurato a Uniastiss lo sportello remoto 4.0 dell’UPO

La tecnologia aiuta ad abbattere le distanze e a ridurre i tempi delle pratiche amministrative degli studenti dell’Università del Piemonte Orientale. Presso il Polo Universitario “Rita Levi Montalcini” UNIASTISS, ad Asti, il rettore dell’UPO Gian Carlo Avanzi e il presidente del consorzio Asti Studi Superiori Mario Sacco hanno inaugurato lo Sportello Remoto 4.0, una segreteria studenti virtuale dove gli iscritti all’UPO potranno incontrare il personale da remoto.

Il nuovo sportello virtuale ad Asti costituisce un esperimento pilota che sarà possibile replicare anche in altre sedi UPO dove manca lo sportello fisico. Lo Sportello Remoto 4.0 consentirà agli iscritti, attraverso un sistema di prenotazione informatico, di incontrare virtualmente e da remoto uno degli operatori UPO disponibile in una determinata fascia oraria. Allo sportello gli studenti potranno dialogare di fronte all’operatore, consegnare pratiche relative alla carriera accademica e firmare documenti in originale, senza la necessità di doversi recare fisicamente presso le Segreterie Studenti delle altre sedi UPO.

«L’attivazione di questa postazione costituisce un passo concreto nella direzione del miglioramento dei servizi agli studenti» ha detto il Rettore Gian Carlo Avanzi. «La nostra frammentazione geografica in più sedi, che ha sempre costituito un plus culturale e territoriale ma anche una sfida organizzativa assai impegnativa, oggi può contare su uno strumento tecnologico in più che migliora l’esperienza universitaria dei nostri iscritti.»

In merito al progetto dello sportello a distanza installato ad Astiss il presidente del consorzio Asti Studi Superiori Mario Sacco ha commenta così la scelta dell’UPO.  «L’installazione dello sportello telematico presso la sede universitaria Rita Levi Montalcini è un servizio che avvicina lo studente e i territori all’università e lo facilita in tutte le incombenze amministrative necessarie negli anni di studio. Astiss diventa, quindi, la sede di sperimentazione della piattaforma innovativa e di questa scelta sono grato al Rettore e a UPO. Avere a disposizione una segreteria a distanza per il disbrigo in tempo reale di varie pratiche, per richiedere certificati e informazioni, oltretutto in tempi di emergenza e di riduzione di servizi al pubblico dovuti alla crisi sanitaria, è un servizio di indiscussa utilità già per il prossimo anno accademico e per gli anni a venire.»




Unioncamere Piemonte: nel II° trimestre 2021 accelera la crescita della produzione manifatturiera

Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte diffonde oggi i dati della 199ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali.

La rilevazione è stata condotta nel mese di luglio con riferimento ai dati del periodo aprile-giugno 2021 e ha coinvolto 1.833 imprese manifatturiere piemontesi, per un numero complessivo di 130.779 addetti e un valore pari a circa 51 miliardi di euro di fatturato.

 

Nel II trimestre 2021 i dati positivi emersi dall’andamento delle esportazioni e dalla stima del prodotto interno lordo trovano conferma nella consistente espansione della produzione delle aziende manifatturiere piemontesi. Se il 2020 si era chiuso con una flessione produttiva media del 5,9% rispetto al 2019 e il I trimestre 2021 aveva già evidenziato nettamente un’inversione di tendenza (+5,0%) rispetto all’analogo trimestre dell’anno precedente, il vero balzo in avanti viene registrato nel periodo aprile-giugno 2021 quando la produzione si incrementa del 25,1%.

Nell’analizzare i risultati fortemente positivi di questo secondo trimestre dell’anno, va tuttavia ricordato che l’intensità della crescita degli indicatori va letta anche alla luce del periodo con il quale viene effettuato il confronto: un II trimestre 2020 segnato dal primo lockdown.

 

Il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia, commenta: “In questo trimestre assistiamo a un forte rimbalzo della performance congiunturale. Tutti i principali settori economici e tutte le province piemontesi hanno registrato variazioni positive che ci fanno essere ottimisti per il futuro. A patto, però, di sostenere la crescita delle nostre imprese, anche attraverso una profonda semplificazione amministrativa e una strutturale transizione al digitale. Il Pnrr ci darà occasioni importanti, ma molto si può fare anche sul fronte del credito e della finanza soprattutto in un’ottica di apertura all’internazionalizzazione. Temi sui quali le Camere di commercio sono impegnate da anni”.

Piemonte: il II trimestre 2021 in sintesi

 

Produzione industriale:             25,1% rispetto al II trimestre 2020

Ordinativi interni:                     +17,5% rispetto al II trimestre 2020

Ordinativi esteri:                      +33,2% rispetto al II trimestre 2020

Fatturato totale:                      +23,3% rispetto al II trimestre 2020

         di cui estero:                   +30,7% rispetto al II trimestre 2020

Grado di utilizzo degli impianti: 65,1% (50,2 nel II trim 2020, 68,2% nel II trim 2019)

Affrontare con successo la transizione epocale che ci aspetta è un obiettivo credibile, a patto di ripensare il futuro in base ai nuovi equilibri – dichiara Andrea Perusin, Direttore Regionale Piemonte Sud e Liguria Intesa Sanpaolo –. La nostra recente analisi di clima tra i gestori di relazione presenta molti punti di contatto con l’indagine presentata oggi: ci dice che la ripresa è un dato di fatto, pur con diverse velocità per settori e tipologia di business, e conferma la grande prova di forza delle imprese piemontesi. Già da quest’anno ci aspettiamo un recupero diffuso dei valori di fatturato pre-crisi, più veloce rispetto alla media italiana. Anche dagli investimenti è attesa una spinta vigorosa (mancata al Piemonte nell’ultimo decennio), catalizzati da un’iniezione senza precedenti di fondi europei attorno ai temi su cui, per tutti, si gioca la possibilità di rendere strutturale la fase di ripresa: digitalizzazione e transizione green sono in testa agli interventi strategici in programma per il 2021, ma anche proiezione sui mercati internazionali, ricomposizione delle filiere, valorizzazione del capitale umano saranno cruciali per rilanciare la competitività delle imprese piemontesi.

Sono temi che Intesa Sanpaolo prende in esame già da tempo nella valutazione creditizia, per comprendere come un’azienda può posizionarsi nel mercato in ottica prospettica. Alle risorse del PNRR la nostra banca affianca un piano robusto di interventi e finanziamenti per 400 miliardi di euro, di cui 120 per le imprese. Anche il recente accordo con Sace va in questa direzione e ci consente di offrire prestiti garantiti all’80% per finanziare progetti di investimento green, con importi fino a 15 milioni di euro e durate allungate fino a 20 anni. In questo contesto, mi piace ricordare il nostro essere ‘banca dei territori’: un valore aggiunto per le nostre imprese clienti, che muove dalla profondità di relazione per offrire soluzioni puntuali, con tutti gli strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie”.

I dati sensibilmente positivi di questo trimestre – afferma Luca Milanesi, responsabile Imprese Nord Ovest di UniCredit Italia – confermano le nostre stime che vedono, dopo il forte calo del 2020, una risalita per il PIL piemontese (5,5% a/a), da confrontare con un più contenuto 5,3% per l’Italia. La crescita nel 2021 potrebbe toccare tutti i comparti produttivi, in particolare la manifattura (10,4%), settore che in regione ha un peso superiore alla media, e anche le costruzioni (17,4%). Dopo il crollo del 2020, l’anno corrente dovrebbe essere, e i dati di oggi lo confermano, quello della ripresa per il commercio estero del Piemonte.

Nello specifico, l’export, che in regione ricopre un ruolo importante, è visto chiudere il 2021 con un rimbalzo (14,3%) superiore all’Italia (12,9%). Anche più intensa la ripresa per la componente importazioni, con il dato in regione (18,6%) anche in questo caso superiore al resto del Paese (17,7%). Il dato 2021 relativo al numero di occupati a tempo pieno è previsto recuperare il segno più, con una variazione tendenziale in Piemonte (5,5%) leggermente superiore ai livelli Italia (5,4%). Il 2021 potrebbe quindi mostrare un segno più per gli addetti nei servizi (3.8%), e ancora più corposo dovrebbe risultare nelle costruzioni (9,6%) e nell’agricoltura (10,1%). Bene la manifattura (9,0%), settore quest’ultimo che ha un’incidenza rilevante nel territorio.

Questo è un momento cruciale per il Piemonte e per il Paese, affinché si possa tutti ripartire al meglio e in modo più sostenibile dopo la pandemia. Il sistema bancario gioca un ruolo cruciale nel supportare la clientela e le comunità, in piena collaborazione con i principali attori coinvolti in questo percorso. In UniCredit siamo a fianco dei nostri clienti per soddisfare tutte le loro esigenze, offrendo un’ampia gamma di prodotti e servizi, tra cui l’ampio piano d’azione strutturato a supporto del PNRR e che ha portato la banca alla creazione di una task force dedicata e strutturata per supportare le linee strategiche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)., facendo leva sul ritorno ai consumi e sulla trasformazione digitale ed ecologica.

La trasformazione digitale ha un ruolo determinante per dare nuovo impulso alla competitività del sistema produttivo e il PNRR e le misure previste dal nuovo Piano Transizione 4.0 aprono una importante finestra di opportunità. Gli investimenti sul digitale possono infatti creare un circolo virtuoso in grado di accelerare non solo la ripresa ma anche l’evoluzione verso nuovi modelli di business e di vita più sostenibili, dal momento che il tema della digitalizzazione è strettamente connesso ai temi dell’inclusione sociale e della sostenibilità”.

L’andamento espansivo della produzione manifatturiera regionale appare il frutto dei risultati positivi registrati dalle imprese di tutte le dimensioni dei principali comparti di specializzazione.

All’incremento del 25,1% della produzione industriale piemontese si associano, nel trimestre in esame, crescite anche per tutti gli altri indicatori. Il fatturato totale registra un aumento del 23,3% sul II trimestre 2020, grazie soprattutto al trend positivo evidenziato dai mezzi di trasporto, dai metalli e dalla filiera tessile. Gli stessi settori spingono il risultato del fatturato estero che cresce del 30,7%. Sul fronte degli ordinativi, lo sviluppo sul mercato interno si attesta al +17,5% rispetto all’analogo periodo del 2020. Su questo risultato incide pesantemente la crescita sostenuta di metalli, tessile e meccanica. La variazione tendenziale degli ordinativi esteri risulta pari a +33,2%, frutto della forte espansione degli ordinativi oltre confine dei mezzi di trasporto (+64,7%). Il grado di utilizzo degli impianti si attesta al 65,1%, ovviamente superiore al 50,2% del II trimestre 2020, ma ancora inferiore rispetto al 68,2% del II trimestre 2019.

A livello settoriale risultano in ripresa i trend di tutti i comparti. Lo sviluppo più consistente a livello produttivo appartiene ai mezzi di trasporto (+84,9%), seguiti dai metalli (+30,3%). Un dato superiore all’incremento medio regionale caratterizza anche il settore dell’elettricità e dell’elettronica (+26,7%). La meccanica, con una variazione rispetto all’analogo periodo del 2020 del +25,1% si attesta esattamente in linea con la media piemontese, mentre una crescita del 19,8% viene segnata dalla filiera tessile che finalmente, dopo la battuta d’arresto del 2020 e di inizio 2021, torna nettamente in positivo. Per il comparto della chimica e della plastica la crescita della produzione raggiunge il 13,0%, mentre l’aumento meno elevato viene registrato dal settore del legno e del mobile (+9,7%).

Focalizzando l’attenzione sul comparto dei mezzi di trasporto, si rileva come la performance fortemente espansiva del II trimestre 2021 risulti il frutto di una consistente e diffusa crescita della produzione di tutte le principali specializzazioni regionali dalla fabbricazione di autoveicoli a quella di aeromobili, prodotti aerospaziali e componenti autoveicolari.

Analizzando il campione delle imprese manifatturiere intervistate sotto il profilo della classe di addetti emerge come l’intensità dell’incremento risulti direttamente proporzionale alla crescita dimensionale. Le micro imprese (2-9 addetti) sono quelle che registrano la crescita meno elevata (+9,3%), seguite dalle imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti) che incrementano la produzione del 16,6% rispetto all’analogo periodo del 2020. Le aziende di medie dimensioni (50-249 addetti) evidenziano uno sviluppo della produzione (+25,5%) in linea alla media complessiva regionale e le grandi realtà (250 addetti e oltre) mostrano di aver intrapreso più velocemente il percorso di crescita (+51,6%).

 

PRODUZIONE MANIFATTURIERA PER PROVINCIA IN PIEMONTE

Variazione % II trimestre 2021/II trimestre 2020

A livello territoriale i risultati appaiono ampiamente positivi per tutte le province.

Torino segna la crescita più elevata (+34,3%) grazie alla performance dei mezzi di trasporto. Il Verbano Cusio Ossola, sostenuto dalla crescita produttiva del comparto dei metalli, segue con un +25,4%. Poco al di sotto della media regionale troviamo Novara (+21,8%) trainata dalle aziende della metalmeccanica e Biella (+18,3%) che beneficia della ripresa della filiera tessile. Vercelli mostra un incremento della produzione pari al +14,7%, con i comparti del tessile e della chimica che segnano variazioni positive più elevate. Nel sud della regione sia Alessandria, trainata dal settore orafo e dalla metalmeccanica, che Cuneo, grazie a metalmeccanica e tessile, registrano una variazione tendenziale del +12,8% accompagnate a breve distanza da Asti con un +10,7%, frutto della crescita di chimica/plastica e metalmeccanica.




Rincari da record, CNA chiede di intervenire a tutela di produttori e consumatori

Col calo della coltivazione e l’incetta fatta da Pechino, il costo medio del frumento è salito del 35%. Senza provvedimenti si rischiano la crisi del settore dei pastifici (da cinque miliardi), e rincari al consumo fino a un euro al kg.

 Le indicazioni più aggiornate circa la produzione mondiale di frumento duro nel 2021, ancora del tutto provvisorie, evidenziano un calo annuo (-2,1% a 33,1 milioni di tonnellate). Questo esito produttivo è influenzato in gran parte dai raccolti del Nord America, fortemente penalizzati dalla persistente siccità che si sta verificando in quei territori. In particolare, per il Canada si stima una contrazione dell’offerta del 27%, scendendo a 4,8 milioni di tonnellate, corrispondente al livello più basso degli ultimi otto anni. In flessione risultano anche i raccolti degli USA che risulterebbero quasi dimezzati (-46% sul 2020) scendendo a 1 milione di tonnellate, probabilmente il livello più basso di sempre. Al contrario, i raccolti della UE dovrebbero aumentare dell’8,4% su base annua attestandosi a 7,8 milioni di tonnellate, livelli comunque più bassi rispetto a quelli medi dell’ultimo decennio pari a 8,3 milioni di tonnellate la riduzione dei raccolti mondiali del 2,1% nel 2021, determinerà una contrazione delle scorte globali (-15,6% sul 2020 a 6,8 milioni di tonnellate); tale dinamica è da attribuire ai consumi, in sostanziale stabilità, che permarrebbero su livelli superiori all’offerta.

La pasta rischia aumenti che potrebbero arrivare a 50 centesimi al chilo per quella industriale, oltre l’euro per l’altissima gamma. L’ impatto sull’ inflazione sarà pesante. Gli aumenti medi del grano sono attualmente intorno al 35% rispetto allo scorso anno, il grano canadese è rincarato di 123 euro a tonnellata.

Questo il grido di allarme lanciato da CNA Agroalimentare che alla minore produzione e all’aumento esponenziale della domanda, aggiunge tra le cause:

•             la Cina che ha fatto incetta sul mercato mondiale,

•             la Turchia che inizia a farci concorrenza sulla pasta (ha aumentato in 5 anni la sua produzione del 77%) e compra sempre più semola,

•             il Magreb devastato dalle crisi politiche è ormai un compratore e non un produttore di cuscus;

•             la Russia per via dell’embargo, preferendo venderlo alla Cina.

Inoltre in Italia la superficie coltivata a grano si è erosa passando da 1,4 milioni di ettari del 2016 a 1,22 del 2019.

Questa situazione ha di fatto prosciugato le scorte mondiali: ridotte sotto i 7 milioni di tonnellate, un livello mai raggiunto negli ultimi vent’ anni con un consumo mondiale che è schizzato sopra i 37 milioni di tonnellate.

In questo scenario l’Italia potrebbe e dovrebbe giocare un ruolo fondamentale ma stenta a farlo quando invece bisognerebbe aumentare la produzione su scala nazionale. Anche perché il mondo si sfama ancora con i grani di Nazzareno Strampelli, il genio della genetica cerealicola vissuto a cavallo tra 800 e 900 che dalle montagne marchigiane, era di Crispiero, fornì spighe a mezzo pianeta.

Fabio Fontaneto, presidente dei Pastai di CNA Piemonte:

“Lo scorso anno i consumi di pasta hanno registrato un aumento da record. Siamo saliti oltre i 23,5 chili pro capite. Ma siamo anche i primi produttori. Su 15 milioni di tonnellate di pasta confezionata nel mondo noi ne facciamo 4 milioni, un piatto su 3 consumato in America è italiano, 2 su tre di quelli che si mangia l’Europa è tricolore per un fatturato di quasi 5,3 miliardi di cui il 56% viene dall’ export.

A testimoniare il fatto che dovremmo avere maggiore attenzione alla nostra cerealicoltura è che oggi i consumatori scelgono la pasta 100 per cento italiana, cioè prodotta con i nostri grani. Lo scorso anno vendita e incasso di questo tipo di pasta sono aumentati del 18% (il fatturato degli spaghetti nella Gdo è di circa 760 milioni).

Il prezzo medio è stato 1,39 euro al chilo, ma quest’ inverno si arriverà vicino ai 2 euro. Una soluzione è aumentare la produzione nazionale, rilanciando i grani italiani.

Quest’ anno abbiamo prodotto secondo le ultime stime 3,9 milioni di tonnellate di grano duro e ne servono altri 1,6 milioni che compreremo a caro prezzo. Il future sul grano canadese a tre mesi sta a 873 punti, record assoluto con aumenti di 48 punti a settimana.

I pastai vorrebbe invece utilizzare grano nazionale perché è il solo modo per controllare qualità e approvvigionamento. Diversamente si è esposti alle tempeste del mercato, con il rischio di speculazioni. A Bari sono state sequestrate tre navi con grano contaminato!!.

Per questo chiediamo al Ministro Patuanelli di ricostituire il Tavolo filiera del grano e del pane.”

A far temere un autunno molto complicato concorrono poi tutti gli altri costi che si stanno sommando, oltre all’energia: mancano i bancali in legno per spedire le merci (il loro costo è aumentato del 50%), i costi e la reperibilità del cartone per le confezioni ed imballi (anche qui tempi lunghi di consegna dei materiali e aumenti fino al 50%), aumento delle materie plastiche di confezionamento.

SITUAZIONE PANE

Il prezzo del pane resta uno dei misteri più oscuri della storia del commercio, con rincari inspiegabili tra il costo della materia prima, il grano, e il valore affisso sul cartellino al negozio o al supermercato. Cinque-sei-sette volte tanto, ma si arriva anche a toccare nuovi picchi, con l’importo del frumento raccolto nei campi che va moltiplicato addirittura per dodici. Il dato più importante, quello di base, è il valore del grano tenero che è venduto a circa 26 centesimi

Il problema è che in media poi un chilo di pane dal fornaio costa 3,1 euro. Cartellini schizofrenici che partono dai 4,2 euro del pane a Milano e passano per i 2,63 euro di Roma e i 2,95 euro di Palermo. Incidono ovviamente tanti fattori – poco gli altri ingredienti come lievito, sale e acqua, molto di più il costo del personale, dell’energia, dell’ammortamento degli impianti e del trasporto. Ma c’è una costante che fa riflettere: nonostante la forte variabilità del valore del frumento, negli ultimi anni i prezzi al consumo del pane non sono mai calati. Questo vuol dire che vista l’impennata del costo delle materie prime la situazione non può che peggiorare.

Per l’autunno si preannunciano forti incrementi anche per farine, burro, olio e lieviti». I dati ci dicono che in un anno il frumento duro è aumentato del 9,9% e quello del tenero del 17,7%. Mentre si attendono per metà mese balzi a doppia cifra per quanto riguarda le farine. Salgono anche i costi delle tariffe e dei carburanti che da aprile in poi hanno registrato delle crescite a due cifre. Più 15,7% ad agosto per l’energia elettrica, più 34% per il gas e più 16,8% per i carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto. «

Alice Rigucci, Presidente Dolciari e Panificatori di CNA Piemonte

“ Rischiamo una situazione insostenibile perché a queste condizioni, in aggiunta agli aumenti di luce acqua e gas, i panificatori non ce la possono fare a non aumentare i prezzi al dettaglio. Gli incrementi all’ingrosso e all’origine del frumento e degli oli ancora non si sono traslati sui prodotti al consumo che anzi continuano a fare segnare rialzi inferiori sia all’inflazione media sia a quella alimentare. Ma non potrà durare ancora a lungo”.

“CNA Agroalimentare propone un’azione di vigilanza sui prezzi all’ingrosso ed evitare operazioni speculative sulle materie prime. Non vorremmo che alla fine si parlasse di caro pane o altro. CNA Agroalimentare intende rinnovare la richiesta al ministro delle Politiche Agricole Stefano Pattuelli di aprire un “Tavolo Grano-Pane” per arrivare a un piano strategico della filiera che valorizzi i suoi i protagonisti. L’obiettivo è quello di garantire attenzione per la valorizzazione dei prodotti dal campo alla tavola, unendo i produttori agricoli, le aziende molitorie e le imprese della panificazione. Tutti insieme, con il coordinamento del Mipaaf, per individuare le azioni utili tendenti ad un percorso di consolidamento e rilancio delle imprese di filiere, contrastando con forzale speculazioni che potrebbero compromettere irrimediabilmente l’esistenza stessa delle aziende.”




CCIAA Torino: Al via la formazione Savor Piemonte per l’agroalimentare che vende all’estero

Canada, Stati Uniti, Thailandia, Singapore, Regno Unito, Svizzera, Danimarca, Repubblica Ceca, Francia e Germania: sono questi i paesi target al centro della programmazione del progetto Savor Piemonte, realizzato dalla Camera di commercio di Torino per le aziende piemontesi dei settori alimenti e bevande.

 

La prima fase del progetto prevede un’intensa programmazione di incontri di formazione al via domani 23 settembre 2021. Tra i temi trattati, l’analisi delle opportunità e la normativa alimentare in ciascun mercato, l’etichettatura e il packaging, gli adempimenti doganali, la comunicazione internazionale d’impresa. Già 120 imprese hanno aderito al programma, ma gli appuntamenti sono aperti gratuitamente a tutti. Obiettivo: creare un vero e proprio catalogo di eccellenze piemontesi agroalimentari da proporre ai più influenti buyer esteri.

 

Come Camera di commercio di Torino possiamo mettere a disposizione delle imprese non solo formazione e consulenza, ma anche un’ampia rete di contatti internazionali per guidarle alla conquista di nuovi mercati– spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Invitiamo pertanto gli imprenditori agroalimentari, anche alla prima esperienza di export, a mettersi in gioco con noi, per soddisfare una domanda di Made in Italy che in questi anni non è mai venuta meno, nemmeno durante l’emergenza, e che continua a crescere: nel primo semestre 2021 l’incremento è stato di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo di 5 anni fa”.

 

Il mercato alimentare nel mondo

Secondo le recenti analisi condotte da Euromonitor International Ltd. (società leader nel campo delle ricerche di mercato), nel 2020 il valore del mercato globale dei prodotti alimentari confezionati e delle bevande ammontava a circa 3.521 miliardi di euro.

Nello stesso anno, l’Asia rappresentava il 33,1% del mercato globale con i suoi 1.164 miliardi di euro, seguita dall’Europa (Russia e Turchia incluse) con 1.012,3 miliardi di euro (28,8%), dal Nord America con 733,1 miliardi di euro (20,8%), dall’America Latina con 331,6 miliardi di euro (9,4%) e dall’Africa e Medio Oriente con 279,9 miliardi di euro (7,9%).

Asia, Europa e Nord America rimangono a tutt’oggi le aree maggiormente attrattive per le imprese operanti nel settore agroalimentare e che guardano all’estero per lo sviluppo del proprio business, nonché una destinazione privilegiata per i prodotti Made in Italy.

 

Il Piemonte

Le imprese piemontesi dell’industria alimentare e delle bevande esportano annualmente (anno 2020) merci per 6 miliardi di euro, di cui il 35% rappresentato dalle bevande. Nel primo semestre 2021 l’export ha già raggiunto i 3,1 miliardi di euro. Nel primo semestre 2021 il Piemonte ha esportato complessivamente merci per oltre 24 miliardi, registrando una crescita del +11% rispetto allo stesso periodo di 5 anni fa (I semestre 2016) Nel primo trimestre 2021 il Piemonte ha già esportato merci per oltre 1,5 miliardi, registrando una crescita del +50,7% rispetto allo stesso periodo di 5 anni fa (II trimestre 2016) e del +15,1% rispetto al II trimestre 2020.

 

 

Il calendario degli incontri on-line

 

Giovedì 23 settembre 2021, ore 14:45

Focus Canada e Stati Uniti (parte prima: aspetti commerciali)

 

Giovedì 30 settembre 2021, ore 10:45

Focus Thailandia e Singapore

 

Giovedì 7 ottobre 2021, ore 14:45

Focus Stati Uniti (parte seconda: aspetti normativi)

 

Martedì 12 ottobre 2021, ore 14:45

Focus Regno Unito e Svizzera

 

Giovedì 14 ottobre 2021, ore 14:45

Focus Danimarca e Repubblica Ceca

 

Martedì 19 ottobre 2020, ore 14:45

Focus Francia e Germania

 

I partner

Ampia la platea di partner qualificati che contribuiranno a supportare le imprese piemontesi durante tutto il percorso: dal Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, alle Camere di Commercio Italiane all’Estero e Miste ai principali centri di formazione universitaria piemontese. Per la prima volta riuniti in un unico progetto, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino e Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo metteranno a disposizione delle imprese del territorio il proprio patrimonio di conoscenza e le proprie competenze tecniche per aiutarle a raggiungere in modo efficace i propri obiettivi di crescita internazionale.

 




Confartigianato Cuneo ha aperto un nuovo ufficio recapito a Peveragno

Un nuovo locale ampio e accogliente, di facile accessibilità per gli associati, per essere sempre più vicini agli imprenditori e alle loro famiglie, rafforzando il legame con territorio e istituzioni locali.

Con questo obiettivo Confartigianato Imprese Cuneo ha inaugurato questa mattina (20 settembre) il suo nuovo ufficio recapito nel comune di Peveragno, alla presenza del sindaco Paolo Renaudi, della vice sindaco Vilma Ghigo e del consigliere Marco Peirone. Per Confartigianato Cuneo hanno partecipato il presidente territoriale Luca Crosetto, il direttore generale Joseph Meineri e il presidente della Zona di Cuneo Valerio Romana. 

L’ufficio, sito in Via Vittorio Veneto 42, va ad aggiungersi alle 12 “sedi di zona” (Alba, Borgo S.D., Bra, Carrù, Ceva, Cuneo, Dogliani, Dronero, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano) e ai 6 “uffici recapito” (Bagnolo Piemonte, Busca, Canale, Garessio, Racconigi, Santo Stefano Belbo).

«La presenza capillare in provincia e il radicamento sul territorio – spiegano i presidenti Crosetto e Romana – rappresentano da sempre un importante punto di forza della nostra Associazione. Questo ci permette di essere più vicini alle imprese, andando a intercettare esigenze e problematiche che risultano così differenti in un territorio grande come il nostro. Attraverso i nostri sportelli diamo concretezza alla nostra azione di rappresentanza e tutela del comparto artigiano e affianchiamo gli imprenditori con un ampio ventaglio di servizi, consulenze e opportunità, proponendoci alle imprese come un partner affidabile per nascere, competere e crescere in un mercato in continua evoluzione, grazie ad un sistema di soluzioni innovative e integrate».




Farmacie, accordo con Regione per prestazioni ambulatoriali, ritiro referti e pagamento ticket

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità,  ha recepito l’accordo siglato con Federfarma ed Assofarm per la prenotazione delle prestazioni ambulatoriali attraverso il Cup regionale, il ritiro dei referti ed il pagamento dei ticket.

Sono 1600 le farmacie che hanno aderito al servizio, operativo nei prossimi giorni, e 2000 i farmacisti che ad oggi hanno richiesto le credenziali di accesso.

 

L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte comunica che è stato anche definito il riparto delle quote di contributo alle Aziende sanitarie per le spese di potenziamento ed ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche dei sistemi di prenotazione elettronica ambulatoriale, per un totale di 4.750.000 euro.

 

Le farmacie svolgono un ruolo importante per la loro capillarità e prossimità di servizio, dalla metropoli ai piccoli centri di montagna e di collina, e sono non solo un punto di erogazione dei farmaci, ma un riferimento per i cittadini per tante prestazioni, come si è visto anche nell’ambito dell’emergenza Covid19.

L’assessore sottolinea che il sistema delle farmacie è un partner sempre più importante per la sanità e per l’accesso dei cittadini ai servizi.

 

Per quanto riguarda le modalità operative delle prenotazioni, le farmacie le effettuano esclusivamente per le ricette dematerializzate attraverso la procedura regionale.

Confermata la prenotazione, la farmacia rilascia al cittadino un pro-memoria della prenotazione medesima con attestazione del pagamento del ticket (se dovuto) nonché delle eventuali istruzioni necessarie per l’effettuazione della prestazione richiesta.

Le farmacie attraverso il sistema CUP possono inoltre consentire al cittadino la disdetta o la variazione della prenotazione.

Per le modalità operative del ritiro dei referti di laboratorio, la farmacia rilascia al cittadino un pro-memoria degli esiti del referto di laboratorio e le istruzioni necessarie per consentire lo scarico telematico del referto firmato digitalmente.

 




Allargamento obbligo green pass. CNVV, Filippa: “Assolutamente d’accordo”

«Sono assolutamente d’accordo con quanto è stato stabilito. Dobbiamo sopravvivere e questa è l’unica soluzione. Negli ultimi mesi abbiamo registrato una buona ripresa: le nostre aziende stanno lavorando in tutto il mondo e stanno generando reddito reale sul territorio. Anche per questo speriamo di non dover subire un nuovo lockdown, magari per colpa di una percentuale minima di “no-vax”».

Così il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Gianni Filippa, commenta l’allargamento dell’obbligo di green pass a tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati. «Se da oltre un anno – aggiunge – i medici ci dicono che l’unica strada percorribile per frenare l’epidemia e mitigarne gli effetti negativi è la vaccinazione bisogna farla. Punto e basta».




Confagricoltura Alessandria: G20 agricoltura. Le attività dell’Organizzazione sindacale

L’evoluzione dell’agricoltura e l’innovazione per affrontare le sfide della sostenibilità e della competitività. Sono questi i temi caratterizzanti la presenza di Confagricoltura a Firenze, in occasione del G20 dell’Agricoltura, nello stand allestito nella centrale Piazza della Repubblica.

Uno spazio espositivo che intende raccontare questa evoluzione e gli strumenti a disposizione delle imprese agricole italiane. Uno spaccato dell’agricoltura 4.0, fortemente voluta da Confagricoltura quale elemento fondamentale per il miglioramento delle performance del settore primario in termini di processi produttivi, rispetto dell’ambiente, risparmio energetico, qualità dei prodotti.

Da oggi a sabato, tutto il giorno, è possibile provare il simulatore della guida satellitare di un trattore insieme a TopCon; conoscere le prerogative dei droni utilizzati per le analisi georeferenziata dei campi, ma anche scoprire l’universo dell’alveare insieme alla FAI, la Federazione Apicoltori Italiani, o tuffarsi nella storia attraverso una selezione delle opere di Samuele Colosi dedicate al mondo contadino.
Lo stand ospita anche il materiale illustrativo delle iniziative che Confagricoltura sta portando avanti a livello nazionale e sui territori, in collaborazione con numerosi partner, nella convinzione che la sostenibilità sia una sfida da affrontare insieme.
Quindi la formazione, con Enapra e i corsi dedicati all’agricoltura innovativa, presentata da Luca Brondelli di Brondello, presidente nazionale dell’ente e presidente di Confagricoltura Alessandria.
Non manca il verde curato dai vivaisti di Pistoia.
La presenza di Confagricoltura si arricchisce poi con le conferenze organizzate nello spazio di Agrinsieme, nella stessa piazza, dedicate ai cambiamenti climatici e all’agricoltura sociale. Con Confagricoltura ci saranno esponenti dell’Accademia dei Georgofili, della Regione Toscana, della Croce Rossa Italiana.

Da oggi, infine, sul sito, vi è uno spazio web cliccabile dall’homepage, interamente dedicato ai temi e ai protagonisti del G20 Agricoltura e in particolare alle attività e agli interventi della Confederazione.