Opportunità all’estero per le aziende piemontesi, bando Piemonte Home Design

Il design made in Italy in Cina e Russia sempre più aperto anche alle piccole e medie imprese: a partire da questo trend nasce l’idea di Piemonte Home Design, il progetto di promozione del sistema casa piemontese che ha l’obiettivo di creare un brand territoriale competitivo sui grandi mercati internazionali. Piemonte Home Design chiama a raccolta dal 15 febbraio 2022 (fino al 15 marzo) le aziende regionali che si occupano di design ed arredamento e che desiderano sviluppare o consolidare la propria presenza sui mercati esteri.

 

Novità assoluta nel settore, questo percorso di business development lanciato nel 2020 ha come focus l’ideazione di modelli abitativi che includano le produzioni piemontesi, da proporre in blocco ai promotori immobiliari internazionali per presentare il Piemonte come una realtà competitiva e solida in un settore che ha grandi potenzialità.

 

La “casa Piemontese”, progettata e curata dal gruppo di ricerca China Room del Politecnico di Torino, comprende al momento prodotti di 40 imprese strutturati in moduli aggregabili sulla base delle esigenze degli abitanti e dei contesti geografici di riferimento. Ma c’è spazio per aggiungere soluzioni e proposte dalle nuove aziende che si candideranno al progetto: sono diversi infatti i trend su cui questa casa “plug-in” può essere modulata, dalle abitazioni condivise alle mini-case di villeggiatura, dai moderni loft per i giovani professionisti fino alle ristrutturazioni del lusso nei centri storici delle grandi città.

 

Offriamo opportunità gratuite di crescita all’estero per le nostre imprese del settore arredo e design, proponendo incontri con operatori di mercati in forte crescita, come Cina e Russia, da sempre attratti dal Made in Italy – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Lo facciamo con una formula innovativa che presenta ai buyer moduli abitativi completi interamente realizzati in Piemonte, personalizzabili poi in base al gusto e alla cultura dei diversi paesi”.

 

Tra i trend del settore ci sono infatti molti elementi che accomunano l’expertise piemontese con le richieste internazionali: uno tra tutti la sostenibilità e il risparmio energetico, con l’utilizzo di materiali naturali e a basso impatto ambientale, ma anche il ritorno alla campagna e alla montagna, accomunati da un design che mette al primo posto il comfort, la natura e il leisure.

 

“Il nostro Ateneo ha stretti rapporti con la Cina, sia per quanto riguarda lo scambio di studenti, che in modo sempre più significativo, per le relazioni con il mondo accademico e imprenditoriale del Paese asiatico”, commenta il Rettore del Politecnico Guido Saracco. “Questo progetto ci permette di mettere al servizio della crescita delle imprese del territorio da un lato le nostre competenze nel settore del design e dell’architettura e, dall’altro, la nostra conoscenza del mercato cinese”

 

 

Il mercato

Nel 2020, nonostante la flessione del mercato dovuta al Covid, il valore del mercato globale dei prodotti del sistema casa ammontava a circa 514 miliardi di euro e il Made in Italy continua ad essere un elemento fortemente attrattivo soprattutto sui mercati internazionali.

In particolare, i mercati di Cina e Russia hanno raggiunto un valore rispettivamente di 90,9 e 8,4 miliardi di euro, con una previsione di crescita a 120 miliardi entro il 2025 per la Cina e un tasso di crescita medio annuo del 3,4 % per la Russia. Per questo motivo il progetto si concentrerà in una prima fase soprattutto su questi due paesi e sui paesi dell’area ASEAN (Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Vietnam).

 

All’interno del primo bando di partecipazione, concluso a gennaio 2021, sono state coinvolte oltre 40 aziende piemontesi dei settori del design, dell’arredo e delle finiture per la casa: durante il 2021 sono state portate a termine diverse azioni come il ciclo di 12 webinar di formazione organizzati per le aziende sui temi import/export, mercati immobiliari russo e cinese, un evento di networking presso la mostra China Goes Urban al MAO Museo d’Arte orientale di Torino, la costruzione di un repertorio di progetti di abitare cinese e diffusione alla aziende con booklet dedicato (release in marzo 2022), un’attività di ricerca con la scuola IED che ha dato adito a circa 15 soluzioni abitative tarate sul mercato cinese e russo e la progettazione di un modello innovativo di abitare a cura del Politecnico di Torino basato sul concetto della personalizzazione dei prodotti di massa che ha impegnato 2 Professori del Politecnico, 1 ricercatore a tempo pieno, 2 dottorandi, oltre 10 studenti delle lauree triennali e magistrali.

 

I prodotti offerti dalle aziende selezionate, verranno valutati sulla base delle specifiche di mercato dei Paesi target e delle affinità culturali tra l’Italia e quest’ultimi e potranno essere suggeriti sviluppi di prodotto necessari per poter affrontare con maggior successo i mercati esteri di riferimento.

La partecipazione al progetto, gratuita, è riservata alle sole aziende piemontesi operanti nel comparto design e complementi d’arredo

Per l’edizione 2022 del progetto, le imprese interessate ad aderire all’iniziativa dovranno presentare la propria candidatura dal 15 febbraio 2022 attraverso la compilazione del modulo on-line, disponibile alla pagina

 

 

CHI SONO I PARTNER

Il progetto promosso dalla Camera di commercio di Torino e dal Politecnico di Torino prevede una formula di promozione del comparto locale fortemente innovativa realizzabile attraverso il coinvolgimento di numerosi partner, istituzionali e non. Il centro di ricerca del Politecnico di Torino specializzato in architettura e urbanizzazione cinese China Room, la Camera di Commercio Italo-Russa, lo studio di visualizzazione architettonica e branding immobiliare Calibro Zero, lo studio di architettura Gianmarco Cavagnino e la società commerciale russa Arcos Interior, partner che hanno maturato, a diverso titolo, esperienze specifiche sui Paesi target.

Il progetto accompagnerà le imprese in un percorso di formazione dall’analisi di mercato alla comunicazione, dagli aspetti commerciali a quelli relazionali, dagli aspetti certificativi a quelli culturali.

 

COME FUNZIONA – Si parte dalla creazione di un brand territoriale, capace di rappresentare sui mercati esteri le peculiarità del territorio piemontese. Al centro c’è il tema della cura, che nasce dal territorio per arrivare agli ambiti personali (cura delle relazioni sociali) e a quelli produttivi (attenzione maniacale a forme e funzionalità).

Affrontando il tema del racconto del territorio Piemonte Home Design si pone i seguenti obiettivi: posizionare le aziende sui mercati esteri attraverso un’attenta analisi delle potenzialità del prodotto, sviluppare una strategia commerciale che promuova il territorio piemontese, sviluppare modelli abitativi che includano le produzioni piemontesi, promuovere i prodotti piemontesi presso i developer stranieri.

La promozione delle eccellenze del territorio avverrà in modo integrato, attraverso l’ideazione di soluzioni abitative che raccolgano in modo sinergico e coerente le produzioni regionali, verificandone l’efficacia sui Paesi di riferimento. Ciò permetterà di presentare a developer esteri strumenti che li supportino nella loro attività di vendita, aiutandoli a ridurre le tempistiche abituali.

 

 




Uil Piemonte: Il 16 giugno con acconto IMU si verseranno 9,8 miliardi di euro

Con l’acconto del prossimo 16 giugno si verseranno 9,8 miliardi di euro per lIMU, il cui gettito complessivo annuo sarà di19,6miliardidi euro. Il suddetto gettito tiene conto dell’abolizione dellerate IMU, introdotte nel corso del 2021,per alcuni immobili strumentali alla produzione individuati nei vari Decreti per contrastare la pandemia.

Saranno chiamati ai versamenti oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale (il 41%sono lavoratori dipendenti e pensionati).Il costo medio complessivo dell’IMU su una “seconda casa”,ubicata in un capoluogo di provinciaspiega Ivana Veronese,Segretaria Confederale UILsarà di 1.070euro (535euro da versarecome acconto di giugno) con punte di oltre 2mila euro nelle grandi città.

È quanto emerge dal Rapporto IMU2021 elaborato dal Servizio UIL Lavoro, Coesione e Territorio.La media dell’aliquota applicata per le seconde case(IMU)commenta Ivana Veroneseammonta al 10,6 per mille e in molti Comuni (480 municipi di cui 18 Cittàcapoluogo) è in vigore “la ex addizionale TASI”, fino a un massimo dello 0,8 per mille,introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali, così da portare in questi Comuni l’aliquota IMU fino all’11,4per mille.

Chi possiede una seconda pertinenza dell’abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie),dovrà versare l’IMU con l’aliquota delle seconde case,con un costo medio annuo di 55euro(28 euro di acconto), con punte di 110 euro annui.

Se si prendono in considerazione i costi IMU sulle prime case cosiddette di lusso(abitazioni signorili, ville e castelli)continua Ivana Veronese, sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio è di 2.623euro(1.311europer l’acconto), con punte di oltre 6 milaeuronelle grandi Città.

IL COSTO DELL’IMU SECONDE CASE NELLE CITTA’ CAPOLUOGO Secondo i risultatidel rapporto,il costo maggiore in valore assoluto per una seconda casa a disposizione si registra a Roma con 2.064 euro medi; a Milano, invece, si pagheranno 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 euro; a Torino 1.745 euro. Valori più “contenuti”, invece, ad Asticon un costo medio di 580 euro; a Gorizia con 582 euro; a Catanzaro con 659 euro; a Crotone con 672 euro; a Sondrio con 674 euro.

LE ALIQUOTE DELL’IMU SECONDE CASE NELLE CITTA’ CAPOLUOGO In 19 Città è in vigore la ex addizionale della TASI, per cui,in questi Comuni,lealiquote superano quella massima dell’IMU (10,6 per mille). In particolare,Roma, Milano, Ascoli, Brescia, Brindisi, Matera, Modena, Potenza, Rieti, Savona, Verona e Vicenza l’aliquota è all’11,4 per mille; a Macerata all’11,3 per mille; a Terni e Siena, all’11,2 per mille; a Lecce, Massa e Venezia all’11per mille; ad Agrigento al 10,9 per mille.

Altre 73 Città capoluogo, sempre sulle seconde case, applicano l’aliquota del 10,6 per mille,tra cui Torino, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Bari.In 10Città le aliquote sono sotto la soglia massima,tra cui Como, Belluno, Gorizia, Udine, Pordenone.

IL COSTO DELL’IMU SECONDE PERTINENZE NELLE CITTA’ CAPOLUOGO Per una seconda pertinenza della stessa categoria catastale a Roma si pagano mediamente 110 euroannui; a Milano 99 euro annui; a Bologna 96euro annui; a Firenze 95 euroannui; a Napoli 95euro annui.

Il tema della tassazione degli immobili è tornatoal centro del dibattito politico in questi giorni. Per noi,sarebbe opportuno che le modifiche dell’IMU venissero apportate organicamente riaprendo il “cantiere” del federalismo fiscale,riforma prevista tra l’altro nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Contemporaneamente, sarebbe necessaria la riforma del catasto in grado di riportare equità nella tassazione sul mattone, annunciata più volte nel corso degli ultimi annie mai attuata.Una riforma attesa da più di 30 anni, dato che l’ultima revisione degli estimi catastali è datata 1989, partendo da una revisione dei valori catastali vecchi, iniqui e che non corrispondono al reale valore degli immobili, eliminando i paradossi attuali per cui case di pregio nei centri storici hanno rendite catastali basse, mentre immobili situati in periferia e costruiti più recentemente hanno rendite catastali alte.

Prestando, però, molta attenzioneconcludeIvanaVeroneseperché questo processodi riforma non dovrà significare maggiori prelievi,ma una diversa e più equa ripartizione del prelievo fiscale sugli immobili.

Ovviamente,sempre accompagnando questi percorsi a d una lotta“senzaseesenzama”all’evasione fiscale sulla tassazione immobiliare che ogni anno produce un minor gettito pari ad oltre 1 miliardo di euro.




Ex Embraco, Cirio: ” basta prendere in giro il Piemonte”

“La questione Embraco è ancora aperta. Ho incontrato i lavoratori non soltanto per dire che la Regione c’è, e non lascia solo nessun lavoratore che perde il proprio posto, ma perché è ora di finirla con le prese in giro del Piemonte da parte di imprenditori che vengono da lontano, prendono i contributi pubblici, danno il miraggio di creare posti di lavoro e poi prendono il giro le persone”: è quanto ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dopo aver ricevuto l’8 gennaio con l’assessore al Lavoro, Elena Chiorino, una delegazione di lavoratori in presidio davanti alla sede della Giunta, in piazza Castello a Torino.

“Anche il Governo non deve lasciare sole queste persone – ha dichiarato Cirio – La cassa integrazione finirà a giugno e il Ministero dello Sviluppo economico deve ancora dire se il il soggetto individuato ha un piano industriale serio. Non è più accettabile e non c’è più tempo da perdere perché con la pelle delle persone non si scherza”.

“Ci troviamo tutti d’accordo – ha detto Chiorino, che ha scritto una lettera al ministro Patuanelli per richiedere un tavolo di crisi urgente – sul fatto che non c’è più tempo da perdere e che il Ministero deve agire in modo incisivo. Per farlo c’è soltanto una strada da percorrere: convocare quanto prima un tavolo a Roma in cui, come richiediamo ormai dal mese di dicembre, sia presente anche Invitalia con già un programma di quello che può essere il destino della ex Embraco. Allo stesso tavolo deve essere invitata anche la Whirlpool. Questo perché occorre definire una volta per tutte quale può essere il futuro per la tutela dei lavoratori della ex Embraco e delle loro famiglie, che nel mese di dicembre non hanno percepito né lo stipendio e nemmeno la tredicesima e per tutti quei lavoratori che in estate vedranno venire meno gli ammortizzatori sociali”.




Lavoro, Confagricoltura Piemonte: una legge regionale per tutelare chi opera in campagna

Occorrono garanzie per gli operatori agricoli sia stabili, sia stagionali”. È il commento di Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte in attesa della pubblicazione del decreto-legge sulle misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro.

In Piemonte, abbiamo circa 45 mila aziende agricole in diversi comparti che necessitano di manodopera specializzata, per svariati mesi all’anno” afferma il presidente della Federazione piemontese degli imprenditori agricoli. “Crediamo che una legge studiata per le realtà locali possa garantire agli occupati maggiori tutele, mantenendo in salute un settore che conferisce all’Italia e all’Europa prodotti di alta qualità”.

 

Apprezzamento è stato espresso verso il nuovo intervento del Governo sul cuneo fiscale, che riducendo le aliquote contributive delle imprese sosterrà, oltre ai consumi, anche la competitività del settore primario stesso.

 

“Il fattore umano nelle aziende è importante: i nostri imprenditori sono costantemente impegnati nella formazione dei dipendenti, nell’ammodernamento di impianti e attrezzature che migliorino le condizioni di lavoro, per ridurre al minimo i casi di infortunio” prosegue Allasia che ha rammentato, in occasione della scorsa “Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro”, i dati forniti dall’INAIL sull’andamento degli infortuni totali, denunciati che ammontano a 144.586; “A livello nazionale, apprendiamo di una riduzione complessiva del 25,5% rispetto a marzo dello scorso anno ma ancora molto c’è da fare per il nostro settore e con gli Enti di formazione di Confagricoltura, ci candidiamo a incentivare l’aggiornamento e lo sviluppo delle competenze degli operatori agricoli”.

 




CNA Piemonte – FITA TAXI: il Governo non ha capito come funziona il nostro settore

“Il risultato del perfezionamento dell’iter di conversione parlamentare del Dl Asset sta avendo come risultato che nelle grandi città, le nuove regole su titoli temporanei e licenze aggiuntive rischiano di rimanere inattuate, amplificando lo stato confusionale in cui verte la gestione amministrativa del trasporto persone.

Le soluzioni approntate dal Governo per fronteggiare l’incremento della domanda di trasporto pubblico non di linea degli ultimi mesi appaiono scarsamente efficaci, poiché non poggiano su una attività di ricognizione del numero effettivo delle licenze in essere e al contempo nulla fanno per potenziare le linee di bus e tram.

Claudio Bontempi Presidente Regionale CNA FITA Taxi Torino

“Non si capisce dove il Governo voglia andare a parare, forse perché non ha ben chiaro come funziona il nostro settore, e dover ripartire da zero su questa discussione a ogni cambio di Governo non aiuta. Molte cose in questo DL non sono chiare, a partire dal fatto che l’Amministrazione Pubblica non ha nessun obbligo di rilasciare licenze. A Torino abbiamo circa 250 licenze in più rispetto al bisogno effettivo, ma il tema vero è che c’è una carenza assoluta nel settore del trasporto pubblico. Le leggi provvisorie in questo paese purtroppo tendono a diventare definitive e sottolineo che Torino non è Roma, né Milano; sono città che hanno realtà diverse e che devono gestire problematiche diverse.

Credo sia necessario una adeguata riflessione del Parlamento, perché l’esame parlamentare che dopo il via libera del Senato ora approda alla Camera possa recare soluzioni adeguate alle aspettative, per migliorare la qualità e l’efficienza del servizio taxi”.




A Torino la presentazione degli EcoAttori del Mab Unesco

Potranno essere singoli cittadini, imprese, operatori del territorio, professionisti, giovani, adulti, studenti o lavoratori, associazioni e istituzioni.
Tutti uniti nel firmare la Carta di impegno della Riserva della Biosfera Transfrontaliera del Monviso. Potranno farlo tutti, apporre la loro firma sulla Carta, a partire dal 18 dicembre quando la possibilità di candidatura verrà presentata in Consiglio regionale a Torino.
Alle 15 di mercoledì 18 dicembre  si terrà infatti una conferenza stampa di lancio della Carta d’impegno della Riserva. “Uno strumento di valorizzazione di questo territorio e dei suoi attori, green e smart. Intelligenti e ecologicamente sostenibili. Non da soli ma uniti. Il sottoscrittore di questa Carta, persona fisica o giuridica, s’impegna a favore dello sviluppo sostenibile e della sua attuazione nella Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso.

Una missione preziosa”, spiega Gianfranco Marengo, Presidente del Parco. Sarà lui a presentare la Carta e le modalità di adesione insieme con i tecnici del Parco che seguono il percorso e accompagneranno l’iniziativa e con i Presidenti del MaB France e della Riserva della biosfera.
Un’azione importante che muove i suoi passi nell’ambito del progetto Terres Monviso, Piter – progetto integrato territoriale transfrontaliero – che nasce grazie a Interreg Alcotra 2014-2020, il piano di lavoro congiunto tra Regioni alpine francesi e italiane.
Il Parco, con tutti gli Enti locali territoriali e le imprese dell’area saluzzese, è attore protagonista del Piter, promotore delle azioni insieme con il Comune di Saluzzo e anche con Uncem, ‘soggetto attuatore’ per la comunicazione e la relazione con le Unioni montane. È proprio con le Unioni che verrà promossa la Carta.
Il firmatario della Carta si sente parte della Riserva della Biosfera transfrontaliera del Monviso e dimostra la sua volontà di divenirne un ambasciatore. “Il sottoscrittore riconosce l’importanza di indirizzare le attività umane verso un maggior rispetto dell’ambiente e il raggiungimento dell’equità sociale, nel rispetto delle comunità locali e dei loro saperi”, precisa Marengo.

Una rete di persone e soggetti privati, oltreché pubblici, istituzionali, che dovrà crescere. Parte da mercoledì e dovrà contagiare tutti: aderendo alla Carta, il sottoscrittore contribuisce con le sue attività alla conservazione della biodiversità, all’acquisizione di competenze e alla sperimentazione dello sviluppo sostenibile sul suo territorio, all’educazione, alla sensibilizzazione del pubblico e alla disseminazione di saperi ed esperienze.
“Non una mera azione di firma – sottolinea Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – ma impegni veri che ciascuno assume, nella cornice della lotta ai cambiamenti climatici, della resilienza, del protagonismo comunitario. dell’ecologia integrata che ci insegna Papa Francesco nella Laudato Si.
Mercoledì lo diremo con forza, con il Parco, i partner francesi, il sistema di Enti locali. Anche a questo serve la cooperazione transfrontaliera. A costruire un’Europa più coesa capace di vincere le sfide di domani, cerniera dell’Unione che ci aiuta a uscire dalle mere logiche della globalizzazione, per ‘glocalizzarci’, immersi nel territorio, proiettati nel quadro europeo da protagonisti. Questa è la carta del MaB e questi sono gli Eco-Attori”.



Approvati i programmi operativi per il settore ortofrutta

Con determinazione dirigenziale del Settore valorizzazione del sistema agroalimentare e tutela della qualità, l’Assessorato all’Agricoltura, cibo, caccia e pesca della Regione Piemonte ha approvato i programmi operativi delle nove organizzazioni dei produttori ortofrutticoli.

Per il corrente anno, la spesa ammessa è di circa 19 milioni di euro, mentre l’aiuto complessivo si attesta sui 10 milioni di euro. Attualmente le organizzazioni di mercato dei produttori ortofrutticoli rappresentano 3 mila produttori ortofrutticoli operanti in Piemonte su oltre 16 mila ettari su di una superficie di 55.830 ettari coltivati.

“I fondi che verranno messi a disposizione potranno essere utilizzati per la pianificazione delle produzioni, per la stima ed il monitoraggio del consumi, per il miglioramento della qualità dei prodotti freschi e trasformati nonché per l’incremento del loro valore commerciale – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, che aggiunge: “Inoltre, sarà possibile finanziare azioni finalizzate alla promozione dei prodotti freschi e trasformati come anche l’attuazione di specifici programmi volti al rispetto dell’ambiente a cui si aggiunge l’importante aspetto della prevenzione e la gestione delle crisi di settore”.

In specifico gli interventi dei produttori piemontesi si concentreranno su alcune azioni concrete:

  • messa a dimora di nuovi impianti frutticoli a carattere pluriennale;
  • miglioramento degli impianti ci conservazione e di confezionamento nei magazzini;
  • attuazione di tecniche di coltivazione per il miglioramento della qualità dei prodotti (potatura e dirado manuale);
  • attuazione di tecniche di coltivazione rispettose dell’ambiente (utilizzo di tecniche di confusione e utilizzo di insetti utili);
  • ritiri dal mercato con destinazione prevalente alla distribuzione gratuita;
  • personale per l’assistenza tecnica in magazzino (tecnici per la conservazione e per l’applicazione di sistemi di qualità) e per migliorare la commercializzazione dei prodotti (tecnici di marketing).



Scuola e futuro, contro la “fuga di cervelli” il Piemonte punta sull’orientamento

Una rete di oltre 130 sportelli di orientamento in Piemonte e un sistema coordinato di azioni e servizi per ragazzi, scuole e famiglie: la Regione Piemonte dà il via alle nuove attività di orientamento, progettate per il triennio 2019-2022 e finanziate dal Fondo Sociale Europeo, con un investimento di 6,5 milioni di euro.

Obiettivi principali del sistema regionale, pensato per sostenere i ragazzi tra gli 11 e i 22 anni nella scelta consapevole dei percorsi più adatti, nei vari cicli di studio e nelle prime fasi della vita professionale, sono il coinvolgimento delle fasce scolastiche più precoci, il supporto per i casi di insuccesso o dispersione scolastica, il coinvolgimento dei genitori, la formazione degli orientatori, il raccordo con il mondo delle imprese e dei professionisti.

«Obiettivo Orientamento Piemonte si consolida e si rafforza su tutti i territori – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino – garantendo interventi capillari e concertati: il sistema degli sportelli, infatti, copre l’intera regione, grazie a raggruppamenti territoriali di enti accreditati, che operano in chiave di coprogettazione con scuole, università, servizi per il lavoro, ma anche con istituzioni, organizzazioni datoriali, fondazioni e associazioni».

«Riteniamo l’orientamento una delle politiche attive più efficaci e da sosteneresottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Per combattere la cosiddetta fuga di cervelli serve offrire ai giovani, già a partire dalle fasce d’età più basse, tutti gli strumenti e le informazioni che li aiutino a fare la scelta giusta per il proprio futuro. Non c’è nulla di male nell’andare a studiare o lavorare all’estero, a patto però che questa sia una scelta e non una necessità. Ecco perché l’orientamento diventa non solo importante, ma fondamentale per consentire ai ragazzi di costruire il loro futuro in Piemonte».

«Nessuno deve essere più costretto a “fuggire” – aggiunge l’assessore Chiorino – ed è nostro compito e volontà mettere in campo tutti gli strumenti per contrastare questo fenomeno, tra i quali un ruolo centrale è ricoperto proprio dall’orientamento».

Punti di orientamento per disoccupati più giovani sono attivi anche nei Centri per l’impiego. Nel Torinese, le attività sono gestite dalla Città Metropolitana di Torino. Tra le novità della nuova programmazione, il coinvolgimento delle scuole secondarie di primo e secondo grado che potranno attivare punti di accesso e consulenza orientativa, seminari informativi per genitori sull’offerta di istruzione e formazione, oltre alla creazioni di equipe territoriali di riferimento per i territori.

L’elenco gli sportelli è disponibile sul sito www.regione.piemonte.it

Ma quali sono le attività che vengono svolte negli sportelli di orientamento? Orientatori specializzati offrono una serie di servizi gratuiti e organizzano diverse attività individuali o laboratori in classe.

EDUCAZIONE ALLA SCELTA attraverso colloqui di informazione orientativa e definizione dei singoli fabbisogni.

RIPROGETTAZIONE DELLA CARRIERA SCOLASTICA E/O FORMATIVA attraverso un tutoraggio individuale, per studenti che hanno necessità di riprogettare un percorso, di rimotivarsi e di rientrare in istruzione/formazione.

SVILUPPO DI COMPETENZE ORIENTATIVE con attività utili a maturare la consapevolezza dei propri punti di forza e debolezza e confrontarli con le esigenze dettate dalle evoluzioni del mercato del lavoro e le proprie attitudini/i propri interessi.

ORIENTAMENTO ALLA PROFESSIONALITA’ attraverso incontri rivolti a gruppi di studenti per orientarli verso il mondo del lavoro, anche grazie a testimonianze qualificate su percorsi professionali ed esperienze di autoimprenditorialità.

I NUMERI.

Sono stati più di 130 mila, nel periodo 2016-2019, gli adolescenti ed i giovani coinvolti nelle attività di orientamento del sistema regionale, oltre 400 le scuole coinvolte, 400 gli orientatori in rete. Per il triennio 2019/2022 i numeri sono destinati a crescere visto il consolidarsi della rete operativa, delle azioni di animazione territoriale a cui si aggiunge il coinvolgimento di genitori e dei ragazzi fin dal 1° anno della secondaria di 1° grado. 

GLI EVENTI E GLI STRUMENTI.

Obiettivo Orientamento Piemonte è presente con postazioni informative dedicate e seminari per le famiglie nei Saloni di orientamento e nelle manifestazioni organizzate sui territori, in cui vengono presentati anche gli strumenti di orientamento realizzati dalla Regione Piemonte, come le Guide di orientamento dopo il primo ciclo e dopo il secondo ciclo di studi.

Il palinsesto, gli strumenti, i referenti regionali dell’iniziativa e tutti gli approfondimenti sulla pagina del sito dedicata

 




Uil Torino e Piemonte: Gianni Cortese è stato confermato alla guida dell’Organizzazione piemontese

Ė terminato il XII Congresso della UIL Torino e Piemonte.
Gianni Cortese è stato confermato, all’unanimità, alla guida dell’Organizzazione piemontese.

I componenti della Segreteria sono: Maria Teresa Cianciotta, Luca Cortese, Francesco Lo Grasso, Chiara Maffè, Marco Secci, Patrizia Vario.
Il Tesoriere è Mauro Casucci.

Biografia di Gianni Cortese
Siciliano d’origine, canavesano d’adozione, laureato in Giurisprudenza, padre di tre figli. Ha iniziato l’attività sindacale nel 1976 presso la UIL Sanità del Canavese, diventando prima Segretario Provinciale e poi, nel 1995, Segretario Regionale. Nel 2000, a seguito dell’accorpamento della categoria Sanità con le Autonomie Locali assume l’incarico di Segretario Regionale della UIL Federazione Poteri Locali. Dall’ottobre del 2008 è Segretario Generale della UIL Torino e Piemonte.




Confartigianato Torino: Dino De Santis confermato Presidente

Dino De Santis è stato confermato, per acclamazione, alla Presidenza di Confartigianato Torino, associazione di categoria che rappresenta circa 3.500 aziende artigiane della città e dell’area metropolitana. È questo l’esito dei lavori assembleari, che si sono svolti alla presenza del consiglio direttivo. Sono stati nominati anche i due vicepresidenti: Giuseppe Falcocchio e Claudio Rizzolo.

 

Dino De Santis, ringraziando per la fiducia, si è soffermato sugli aspetti più preoccupanti che le micro e piccole imprese artigiane sono chiamate a fronteggiare, ovvero la quarta ondata pandemica con rischio di nuove restrizioni e l’aumento del costo dell’energia e delle materie prime. Ha inoltre rimarcato il ruolo fondamentale delle associazioni di categoria nella ridefinizione delle politiche finalizzate alla ripresa, nel Paese come nella città di Torino, dove Confartigianato Torino auspica un confronto continuo ed una costruttiva collaborazione con il nuovo Sindaco e la sua Giunta.

 

Dino De Santis  ha sottolineato come il nostro territorio, con le sue micro, piccole e medie imprese, esprime una qualità manifatturiera di alto livello che va sostenuta, anche attraverso le risorse del Pnrr, che devono ricadere anche sulle piccole imprese, che costituiscono oltre il 92% dell’ossatura economica del Paese. Il Presidente ha, inoltre, lanciato un appello al Comune e alla Regione affinchè vengano creati degli strumenti che possano permettere alle micro e piccole imprese di accedere alle risorse per sviluppare gli investimenti sulla ricerca e sull’innovazione.

De Santis ha, infine, rimarcato che le micro e piccole imprese non possono aspettare che la cinghia di trasmissione dell’industria crei opportunità per le imprese che lavorano nell’indotto.