Movida, De Santis (Confartigianato Torino): “Ordinanza Appendino colpisce le nostre imprese”

“Siamo consapevoli della necessità di disincentivare gli assembramenti ed invochiamo, per questo, maggiori controlli, ma non possiamo accettare che, ancora una volta, vengano penalizzate le nostre imprese con divieti che colpiscono il fatturato legato alla stagione estiva, come quello introdotto dalla recente Ordinanza della Sindaca Appendino, che vieta cibo e bevande da asporto dopo le ore 24 nelle zone della cd. movida torinese.

Un provvedimento che danneggia tutte le imprese artigiane del food che operano prevalentemente con l’asporto, in particolare gelaterie e pizzerie al taglio, che nei mesi estivi lavorano intensamente anche nelle prime ore del mattino. Per mesi questi esercizi sono riusciti a sopravvivere grazie all’asporto e al servizio delivery, e questo nuovo divieto ci pare davvero ingiusto ed eccessivo.

Ancora una volta si sceglie di far pagare il prezzo della lotta alla pandemia ad artigiani, piccoli imprenditori e ai loro lavoratori. Non bastavano i nuovi obblighi del green pass per consumare cibi e bevande all’interno dei locali, che costringono le nostre imprese a fare i vigilantes, ora le obbligano anche a chiudere alle ore 24.00 perché chi dovrebbe controllare in realtà si dimostra impotente di fronte agli eccessi della mala-movida”.

 

 




Investire nella formazione di terzo livello, al PoliTo conviene: i master aiutano a migliorare la condizione lavorativa

Investire in formazione post-laurea, per specializzarsi o per aggiornarsi, è una scelta che si è dimostrata vincente anche – e forse soprattutto – per sfruttare al meglio le restrizioni e i rallentamenti legati alla pandemia: il VI Report sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei diplomati di master di Almalaurea evidenzia che il tasso di occupazione e le retribuzioni di chi ha ottenuto questo titolo si confermano superiori a quelli dei laureati.

 

Il Report sulla Condizione occupazionale a un anno dalla conclusione del Master ha riguardato un campione di 205 Diplomati nel 2019 della Scuola Master e Formazione permanente del Politecnico di Torino, contattati a un anno dal conseguimento del titolo: 15 di primo livello e 190 di secondo livello. Il loro tasso di occupazione è complessivamente pari al 93,6%: 77,8% per i diplomati di master di primo livello e 95,0% per i diplomati di secondo livello.

Il 40,5% degli occupati (16,7% tra i diplomati di master di primo livello e 42,5% tra quelli di secondo livello) prosegue l’attività intrapresa prima del conseguimento del master, mentre il 25,3% ha dichiarato di avere cambiato lavoro dopo il conseguimento del titolo (33,3% tra i diplomati di primo livello e 24,7% tra quelli di secondo livello); il 34,2% degli occupati si è inserito nel mercato del lavoro solo al termine del master (50,0% tra i diplomati di primo livello e 32,9% per quelli di secondo livello).

 

Tra coloro che proseguono il lavoro iniziato prima del conseguimento del titolo, il 90,6% ha riscontrato un miglioramento nella propria posizione lavorativa  grazie al conseguimento del master (100,0% tra i diplomati di primo livello e 90,3% tra quelli di secondo livello) e, tra questi, il miglioramento riguarda soprattutto lo sviluppo di nuove competenze professionali, mentre tra chi ha iniziato l’attuale attività lavorativa dopo il conseguimento del titolo il 66,0% ritiene che il master abbia avuto un ruolo determinante per trovare lavoro (80,0% per i diplomati di primo livello e 64,3% per quelli di secondo livello) andando a caratterizzare in modo più definito il proprio profilo professionale.

 

Per completare il quadro, gli ultimi elementi da sottolineare sono che il settore dell’industria assorbe il 79,6% dei diplomati e quello dei servizi il restante 19,4% e che il 94,9% ha un’occupazione nel Nord Italia.

 

Molto positivi anche i dati relativi al Profilo dei diplomati di Master del 2020 del Politecnico di Torino, che derivano dall’analisi di un campione di 219 studenti che hanno ottenuto il titolo, di cui 38 di primo livello e 181 di secondo livello – su un totale di 6.405 di primo livello e 5,186 su 16 Università italiane – e possono aiutare ad orientare una scelta considerata da molti laureati un’ulteriore investimento di tempo e di denaro da valutare con attenzione. Tra le motivazioni per l’iscrizione al master, la possibilità di acquisire competenze professionali è considerata decisamente importante dall’85,4% degli intervistati, le prospettive di diretto inserimento nel mondo del lavoro lo sono state per il 74,1%, mentre la possibilità di ottenere una borsa di studio ha inciso per la scelta del 27,3% dei diplomati ai master di primo livello, per i diplomati di master di secondo livello nel 52,5%.

 

Ciò che emerge con chiarezza dai neo diplomati nei corsi di Master offerti dal Politecnico è comunque la soddisfazione per l’esperienza appena conclusa: il 57,5% esprime un giudizio decisamente positivo per gli argomenti trattati nel corso. Ulteriore conferma di questa soddisfazione, il 76,4% dei diplomati di master dichiara che, potendo tornare indietro al momento della scelta, si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso di master e presso lo stesso ateneo.

 

Il Direttore della Scuola Master – il professor Paolo Neirotti – ha commentato questi risultati asserendo che “L’interpretazione delle statistiche di Alma Laurea ci dicono che in un ateneo come il Politecnico di Torino, i Master sono uno strumento con cui ingegneri, architetti, designer e pianificatori urbani si avvicinano a ruoli e professioni dove l’innovazione tecnologica richiede un innalzamento ed un diverso mix di competenze tecniche. Tuttavia, la nostra tradizione nei Master “politecnici” guarda anche a percorsi formativi capaci di qualificare e riconvertire laureati provenienti da altre discipline su tematiche profondamente legate ai cambiamenti tecnologici, economici e sociali che stiamo affrontando”.

 

 




L’ANAP di Confartigianato Cuneo conta 
sette nuovi “Maestri d’Opera e d’Esperienza”

L’ANAP – Associazione Nazionale Anziani e Pensionati – di Confartigianato Cuneo conta sette nuovi “Maestri d’Opera e d’Esperienza”.

Il riconoscimento è riservato ai Soci che abbiano svolto per almeno 25 anni la propria attività, dimostrando perizia, passione, impegno e correttezza professionale.

Questi gli insigniti: Luigi Capocchia (Bra), Lorenzo Moschella (Alba, ritarato dal vicedelegato zonale Luigi Boschiazzo), Claudio Penna (Alba), Franca Orlandi (Alba, ritirato dalla delegata zonale Maria Teresa Cavallo), Simone Quaglia (Saluzzo). Due riconoscimenti sono stati consegnati “alla memoria”: Franco Elia (Alba, ritirato dalla vedova, Luigia Calandri) e Renza Risso (Alba).

I nuovi “Maestri” sono stati insigniti in una partecipata cerimonia, realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, lo scorso 18 luglio, presso la sede dell’Associazione Ingenium di Busca, realtà con la quale Confartigianato Cuneo collabora da tempo.

«L’iscrizione – commenta Giuseppe Ambrosoli, presidente ANAP Confartigianato Cuneo – non costituisce una semplice lista anagrafica dei soci anziani dell’Anap. Essa costituisce un valido strumento mirato a valorizzare e sottolineare l’importanza del lavoro svolto dai Maestri iscritti, con particolare attenzione alle innovazioni introdotte ed al contributo offerto nel diffondere, grazie al loro talento, l’affermazione del “made in Italy”, espressione di qualità, competenza e creatività, che tutto il mondo ci invidia».

«Occasioni come questa– aggiunge Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo – oltre a rappresentare un momento di aggregazione e condivisione, vogliono anche significare l’importanza dell’ANAP nell’ambito della nostra Associazione, da sempre impegnata nella trasmissione dei valori artigiani: attaccamento al lavoro, rispetto delle tradizioni, spirito di innovazione».

L’evento, allietato da un momento musicale a cura del Maestro Giorgio Porfirio Bovero, ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Marco Gallo, Sindaco di Busca; Davide Dalmasso, Assessore del Comune di Cuneo; Elisa Boschiazzo, Assessore del Comune di Alba; Domenico Visca, Consigliere della Fondazione CRC; Michela Alladio, presidente di Confartigianato Cuneo – Zona di Dronero.




Camera di commercio di Torino: voucher per il Polo Nazionale della Mobilità Sostenibile e della Manifattura

In occasione della presentazione del Progetto e della Carta dei Servizi del Polo Nazionale della Mobilità Sostenibile e della Manifattura, che sorgerà negli spazi TNE di Corso Settembrini 178 a Torino, la Camera di commercio di Torino ribadisce il proprio sostegno al progetto, con un’attenzione particolare all’accesso delle pmi alle opportunità del Centro.

 

Il Polo nazionale della Mobilità Sostenibile sarà il punto di riferimento sul territorio per la formazione, la ricerca e sviluppo, il trasferimento tecnologico dell’intero settore automotive – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – L’ente camerale, oltre ad aver garantito un finanziamento pari a 5 milioni di euro per la nascita del progetto, interverrà a sostegno delle pmi, perché sia più facile l’accesso ai servizi offerti dal Polo: innovazione e networking a disposizione, quindi, anche delle aziende più piccole che in un contesto di questo tipo possono crescere, svilupparsi e fornire soluzioni a tutto il distretto”.

 

Oltre all’assistenza già garantita dai servizi camerali più innovativi, come il Punto Impresa Digitale o la partecipazione alla rete EEN (Enterprise Europe Network) che svolge azioni di ricerca partner internazionali e di segnalazione di opportunità per l’interscambio di tecnologie, l’ente camerale ha allo studio la possibilità di finanziare voucher specifici per pmi, per favorire l’accesso delle piccole imprese ai servizi, ai laboratori e alle opportunità del Polo.

 

 




Pandemia, De Santis: “Green Pass? Bene ma non a nostre spese. Siamo lavoratori non vigilantes”

“Artigiani e piccoli imprenditori hanno pagato un drammatico prezzo alla pandemia. Lunghi periodi di chiusure totali, riaperture a singhiozzo, investimenti per dotarsi di plexiglass e garantire i distanziamenti.

Ora che, grazie alla campagna vaccinale, sembravamo aver conquistato una quasi-normalità, ecco la doccia fredda della nuova crescita dei contagi, della diffusione di varianti e dell’ipotesi di nuove restrizioni. Il nostro settore non sopravvivrebbe a una quarta ondata.

L’idea di introdurre l’obbligo della “certificazione verde” per poter accedere ad alcune attività e servizi non ci trova aprioristicamente contrari. Purché prevalga il buon senso e non si scarichi il costo su artigiani, esercenti ed imprenditori. Noi siamo lavoratori, non vigilantes. Non ci si chieda di trasformarci anche in controllori dei nostri clienti e non ci si minacci con sanzioni.

E magari si distingua tra chi prende il gelato in una gelateria e chi si accalca in un grande evento. Ricordiamoci i recenti festeggiamenti dopo la vittoria agli europei con assembramenti e mancanza di controlli. Inoltre, prima di introdurre l’obbligo del green pass, bisognerebbe almeno garantire che sia facilmente scaricabile da tutti senza intoppi burocratico-digitali. Ma poi non potrebbe essere sufficiente il certificato rilasciato dopo la seconda dose del vaccino?

 




Apicoltura, via libera al nuovo regolamento

La terza Commissione, presieduta da Claudio Leone, ha espresso questo pomeriggio parere favorevole a maggioranza sulla proposta di regolamento dell’apicoltura piemontese.

Il regolamento, presentato per la Giunta regionale dall’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa in attuazione di quanto previsto dalla legge 1/2019 (Riordino in tema di apicoltura), intende disciplinare un settore primario dell’agricoltura piemontese, finora non adeguatamente normato: regola il ruolo multifunzionale dell’apicoltura per uno sfruttamento adeguato delle risorse nettarifere, fornisce le linee guida per individuare i soggetti produttivi e definisce i parametri relativi alla pratica del nomadismo, tenendo conto degli interessi sia dei piccoli sia dei produttori professionali.

Tre dei quattro emendamenti presentati al testo, illustrato in Commissione nei mesi scorsi ed esaminato con parere favorevole da parte del Cal, sono stati approvati all’unanimità e uno è stato respinto.

Si tratta di emendamenti tecnici, ritenuti importanti dalla Giunta: due presentati da Monica Canalis (Pd) e uno da Angelo Dago (Lega).

Al termine l’assessore allo Sviluppo delle attività produttive Andrea Tronzano ha illustrato alla Commissione, sempre per l’espressione del parere preventivo, la proposta di regolamento su “Indirizzi regionali per il riempimento dei vuoti di cava” in attuazione della legge regionale 23/2016. Tronzano ha sottolineato che “si tratta del primo regolamento in Italia sul tema, stilato da un gruppo interdirezionale regionale e sottoposto a un’informativa con associazioni di categoria e funzionari provinciali competenti per materia”.

I principi e i criteri che ispirano il documento, ha spiegato, sono la tutela delle acque sotterranee, la precauzione e correzione alla fonte dei danni arrecabili all’ambiente, la qualità ambientale e la tutela della salute umana e la tracciabilità dei materiali conferiti e la loro localizzazione. Particolarmente importante, ha sottolineato, è l’articolo 5, relativo alle priorità nel riempimento totale o parziale dei vuoti.

Domenico Rossi (Pd) ha posto alcuni interrogativi e chiesto all’assessore che, prima dell’espressione del parere, sia dato alla Commissione il tempo necessario per approfondirne il contenuto e proporre eventuali emendamenti.




Lavoratori Embraco: subito un Consiglio regionale aperto

Un Consiglio regionale aperto, una lettera al Governo e anche una  mobilitazione forte e coesa di tutto il territorio presso le istituzioni centrali.

Questo in sintesi quanto richiesto dalla delegazione dei sindacati e dei lavoratori della ex Embraco di Riva di Chieri, ricevuta nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris dal presidente Stefano Allasia, dai vicepresidenti Mauro Salizzoni e Francesco Graglia e dai componenti dell’Udp Gianluca Gavazza e Michele Mosca.

La delegazione, in attesa dell’incontro con la Giunta regionale, ha illustrato la preoccupazione dei lavoratori di fronte alla apparente mancanza di soluzioni da parte del Governo.

Normalizzazione del prolungamento della cassa integrazione fino a fine anno, un periodo – hanno puntualizzato i componenti della delegazione – “che deve essere utilizzato per trovare una soluzione industriale, altrimenti risulterebbe solo un prolungamento dell’agonia”.

“Scriveremo subito – ha detto il presidente Allasia – al presidente del Consiglio e ai ministri dello sviluppo economico e del lavoro per richiamare ancora una volta la massima attenzione. Le istituzioni piemontesi, e in particolare il Consiglio regionale, sono sempre state vicine ai lavoratori e continueranno a farlo ancora in questo passaggio così delicato”.




Tommaso Visca confermato presidente di Confagricoltura Torino

Il consiglio direttivo di Confagricoltura Torino che si è riunito ieri sera ha confermato alla presidenza per il prossimo triennio l’imprenditore di Carmagnola Tommaso Visca, che ha già guidato l’organizzazione dal 2018 a oggi.

Allevatore zootecnico, titolare con il fratello di un allevamento biologico di vacche da latte, Tommaso Visca, 41 anni, è anche presidente di Lait Service, cooperativa di allevatori di bovini da latte che opera come primo acquirente.

Nel suo mandato sarà affiancato dai vicepresidenti Riccardo Ferrero (vicario), Gianluigi Orsolani e Guido Oitana.
Completano il comitato di presidenza Franco Chialva, Cristina Donalisio, Paolo Dentis, Piero Galleano, Sergio Tos e Vittorio Viora.

Sergio Tos è stato nominato presidente zonale per il Canavese; Marco Peverengo presidente zonale per il Pinerolese.

 




Confartigianato fa sfilare l’alta sartoria artigiana

Lo stile e l’unicità dell’alta sartoria maschile tornano alle origini, ma guardano al futuro, sabato 17 luglio 2021, con la sfilata “Moda Uomo a Sanremo” organizzata nella cornice di Piazza Borea D’Olmo, davanti al Teatro Ariston di Sanremo da Confartigianato Imprese in collaborazione con Confartigianato Piemonte Confartigianato Imperia.

 

Cristiano Gatti, Presidente di Confartigianato Biella e promotore dell’iniziativa ha partecipato ai lavori di coordinamento del Comitato organizzatore dell’evento e sarà il conduttore della sfilata.

La kermesse vedrà sfilare le creazioni realizzate da 11 imprese artigiane provenienti da tutta Italia, di cui 3 sono Piemontesi: Sartoria Perrera (NO), Lino Spina (BI) e Franco Ferraro (VC).

L’evento vuole rievocare e rendere omaggio allo storico Festival dedicato ai capi sartoriali di linea maschile la cui prima edizione si è tenuta proprio a Sanremo nel 1952 ed è stata, per quasi un trentennio, il palcoscenico d’elite della moda uomo alto di gamma.

Al défilé, la cui chiusura sarà riservata ad alcuni modelli di Carlo Pignatelli, sfileranno le più belle produzioni dei Maestri Sartori, provenienti da tutta Italia: Carlo Donati, Silvano Stevanella, Perrera, Franco Ferraro, Callisto, Lino Spina, Latorre, Italiano, Franco Puppato, Franco Bassi ed Emanuele Maffeis.

 

“Confartigianato Imprese vuole restituire lustro ad un settore che per anni ha continuato ad eccellere, pur senza la luce dei riflettori, valorizzandone lo straordinario esempio del ‘su misura’ e del “sartoriale” che devono assolutamente rappresentare la risposta italiana all’omologazione delle produzioni in serie, esasperate nella distribuzione e nella commercializzazione durante la pandemia” commenta il Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, Giorgio Felici, “compito di Confartigianato è essere più che mai elemento essenziale di sensibilizzazione per il rilancio e lo sviluppo dell’alta sartoria maschile, per troppi anni dimenticata e restituirle, finalmente, il giusto spazio”.

 

“La voglia di ricominciare dei nostri stilisti artigiani, di riaprire i laboratori e riprendere a creare è tanta, così come tanta è la volontà di riavviare gli atelier, riaccendere le cucitrici, organizzare sfilate, lavorare per le cerimonie, riconquistare i mercati, nazionali e internazionali. – commenta Daniela Biolatto, Presidente Moda di Confartigianato Imprese Piemonte – E l’adesione di tre artigiani piemontesi, le cui creazioni di capi sartoriali maschili sfileranno nella splendida cornice di Piazza Borea D’Olmo di Sanremo, è la conferma che la loro creatività non si è smarrita in questo lungo periodo di quiescenza forzata. Segno che l’artigianalità, in equilibrio tra passato e futuro, la creazione manuale, il pezzo unico confezionato a regola d’arte, sono valori etici ed estetici che sopravvivono alle burrasche esterne, perché sono l’espressione del dna del Made in Italy”.

 

Il programma della giornata, ricco ed all’insegna della celebrazione delle produzioni tailor made, sarà aperto dalla conferenza stampa di presentazione che si svolgerà presso il Teatro del Casinò e dall’inaugurazione della mostra dedicata ai Maestri Sartori “Festival della Moda Maschile 1952-1990 – La Grande Bellezza dei Maestri Sartori” visitabile presso il Casino di Sanremo fino al 17 Agosto e promossa dal Casinò di Sanremo, Confartigianato Imprese, il Comune di Sanremo, con il Patrocinio del Ministero della Cultura, la collaborazione degli Annali della Moda del 900, del periodico Arbiter e dei “sartori e drappieri” che esaltarono ed esaltano il Made in Italy tra cui: Attolini, Gallo, Litrico, Drago, Fondazione Zegna e Piacenza 1733. In contemporanea, sulla scalinata del Casinò, si svolgerà lo shooting fotografico con i venti modelli che sfileranno al défilé serale.

 




Previsioni occupazionali, a luglio prosegue la ripresa con 33.880 assunzioni previste

Sono circa 33.880 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per luglio 2021, 19.340 unità in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e 5.590 unità in più rispetto all’analogo periodo del 2019, quando il mercato del lavoro non aveva ancora dovuto affrontare le problematiche causate dalla pandemia da Covid-19. I segnali di ripresa che i più qualificati osservatori economici stanno registrando negli ultimi mesi sul fronte della crescita delle esportazioni e degli investimenti, vengono confermati anche nell’ultima indagine mensile del Sistema Excelsior che, di riflesso, segna un sorpasso nei programmi di assunzione che arrivano a superare anche i livelli pre-Covid.

Il 75,7% delle entrate riguarderà lavoratori dipendenti, il 17,4% lavoratori somministrati, il 2,5% collaboratori e il 4,3% altri lavoratori non alle dipendenze.

Nel 22% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 78% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Complessivamente nel trimestre luglio-settembre 2021 le entrate stimate ammonteranno a 85.370, il 6,7% delle 1.280.460 programmate a livello nazionale.

Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

 

Delle 33.880 entrate previste in Piemonte nel mese di luglio 2021 il 15% è costituito da laureati (incidenza superiore rispetto al 12% registrato a livello nazionale), il 32% da diplomati, le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 23% e il 29%.

Anche a luglio sono i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con il 67,7% delle entrate (12.070 unità in più rispetto allo stesso mese del 2020 e 3.070 in più rispetto a luglio 2019). L’industria programma 10.930 entrate, generando circa il 32,3% della domanda totale del mese e segnando un incremento di 7.270 entrate rispetto a luglio 2020 e 2.520 rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel dettaglio 8.770 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 2.160 quello edile.

Tra i servizi si rileva un forte interessamento del turismo con il 6.180 entrate previste, pari al 18,2% delle 33.880 entrate complessive, dei servizi alla persona con 4.370 assunzioni (12,9% del totale) e del commercio (3.550 entrate).

Il 18% delle entrate previste per luglio 2021 in Piemonte sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (quota superiore alla media nazionale del 15,9%), il 31% sarà costituito da operai specializzati e conduttori di impianti, circa il 29% riguarderà professioni commerciali e dei servizi, solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 13% delle assunzioni del mese.

A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla Produzione beni ed erogazione servizio (48%), segue l’area commerciale e vendita (18%) e quella tecnica e di progettazione (15%), la logistica si attesta al 10%, seguita dall’area amministrativa e finanziaria con il 5%. L’area direzionale, infine, pesa il 4% delle assunzioni previste.

 

 

Permangono, infine, le difficoltà di reperimento di alcune figure professionali: in 33 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono, infatti, di avere difficoltà a trovare i profili desiderati, quota analoga rispetto a quella media nazionale (31 imprese su 100).

Le professioni più difficili da reperire in regione a luglio 2021 sono Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (67 aziende su 100) e Operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (55 aziende su 100). Per oltre un’impresa su due, infine, appare difficoltoso trovare anche Specialisti della formazione e insegnanti nonché Specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche.