FameLab torna a Torino: selezione di nuovi talenti della divulgazione scientifica

Ideato nel 2005 dal Cheltenham Science Festival, FameLab è a pieno titolo un talent show di comunicazione della scienza, in cui giovani appartenenti al mondo scientifico si mettono in gioco per soli tre minuti. FameLab ha toccato in questi anni 40 paesi in tutto il mondo e dal 2012 si svolge in Italia, introdotto e curato da Psiquadro, l’impresa sociale impegnata da vent’anni nella realizzazione di nuovi format per la comunicazione della scienza.

L’edizione torinese, coordinata dall’Università degli Studi di Torino, è organizzata in collaborazione con Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale, Associazione Apriticielo – Infini.to, Associazione CentroScienza Onlus e Osservatorio Val D’Aosta.

Per la selezione torinese, l’11 maggio aspiranti divulgatrici e divulgatori si sfideranno al Cubo Teatro in via Giorgio Pallavicino 35 a Torino, con una prima preselezione mattutina con inizio alle 10.30 ed una selezione finale pomeridiana a partire dalle ore 15. A giudicare i talk una giuria costituita da ex FameLabbers e da esperti ed esperte di diversi settori scientifici. In soli tre minuti, senza l’ausilio di slides o filmati, ma con la possibilità di usare oggetti di scena, candidati e candidate dovranno riuscire ad impressionare la giuria, guadagnandosi il primo o il secondo posto.

Come Torino, altre città italiane saranno impegnate nel mese di maggio nelle giornate di selezione locale: Ancona, Brescia, Camerino, Catania, Genova, Milano e Trieste.
I primi due classificati di ogni selezione locale avranno la possibilità di frequentare una masterclass nazionale a Perugia nel mese di giugno, in preparazione della finale nazionale, che si terrà a settembre in occasione della Notte Europea della Ricerca. Chi vincerà la finale nazionale di FameLab Italia 2022 parteciperà infine alla competizione FameLab International prevista in autunno.

Tre i requisiti per potersi candidare: appartenere al mondo scientifico, medico o ingegneristico come studentesse/studenti, ricercatrici/ricercatori, assegniste/assegnisti di ricerca o collaboratrici/collaboratori presso istituzioni di ricerca pubbliche o private; essere nate/nati tra il primo gennaio 1982 ed il 31 dicembre 2000; non aver raggiunto in edizioni precedenti di FameLab italiane o estere la fase finale, ossia la masterclass o la finale nazionale.
Per la selezione locale è necessario preparare due diverse presentazioni da tre minuti: una per la preselezione e una, diversa dalla prima, nel caso in cui il concorrente venga selezionato per la fase finale.

Le iscrizioni per la selezione locale torinese chiuderanno l’8 maggio.
Per candidarsi occorre completare il modulo on line su

 

 

 




Le persone positive al Covid-19 in Piemonte sono 97.779 (+3884 rispetto a ieri)

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 38.953 (+1.141 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: Alessandria 4269, Asti 2070, Biella 1217, Cuneo 4492, Novara 3321, Torino 20.218, Vercelli 1695, Verbano-Cusio-Ossola 1244, extraregione 245, oltre a 182 in fase di definizione.
Sono 35 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 11 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 4629 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 728 Alessandria, 284 Asti, 240 Biella, 456 Cuneo, 450 Novara, 2034 Torino, 248 Vercelli, 141 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 48 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 97.779 (+3884 rispetto a ieri), di cui 1495 (38%) asintomatici.

I casi sono così ripartiti: 1443 screening, 926 contatti di caso, 1515 con indagine in corso; per ambito: 346 RSA/Strutture socio-assistenziali, 394 scolastico, 3144 popolazione generale.
La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 8597 Alessandria, 4582 Asti, 3118 Biella, 12.470 Cuneo, 7231 Novara, 54.033 Torino, 3462 Vercelli, 2601 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 623 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1062 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 304 (+20 rispetto a ieri).I ricoverati non in terapia intensiva sono 4367 (+245 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 49.526. I tamponi diagnostici finora processati sono 1.149.489 (+14.819 rispetto a ieri),di cui 628.420 risultati negativi.




Mobilitazione Cgil e Uil per cambiare la legge di bilancio

Per cambiare la proposta di Legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali messe in campo dal Governo, a sostegno delle piattaforme sindacali unitarie presentate, CGIL e UIL hanno deciso di dare vita a un percorso comune di mobilitazione con scioperi di 8 ore o per l’intero turno.

CGIL e UIL chiedono che il Governo e le Istituzioni territoriali assumano provvedimenti, a partire da quelli in materia di lavoro (salari, contratti, precarietà) e di politiche industriali, sicurezza sul lavoro, fisco, previdenza e rivalutazione delle pensioni, istruzione e sanità, necessari a ridurre le diseguaglianze e a rilanciare la crescita.

In Piemonte lo sciopero si svolgerà nella giornata del 24 novembre e sarà accompagnato da cinque manifestazioni a Torino, Alessandria, Asti, Cuneo e Novara. I territori di Verbania, Biella e Vercelli parteciperanno a Novara.

 

Venerdì 17 novembre sciopereranno, su tutto il territorio nazionale, le lavoratrici e i lavoratori del comparto pubblico, di istruzione e ricerca, del settore del trasporto, dell’igiene ambientale, delle poste e dei consorzi di bonifica, con manifestazioni territoriali a Torino, Alessandria, Cuneo e Novara.

 

Ragioni, obiettivi e modalità della mobilitazione saranno illustrati dai Segretari Generali di CGIL e UIL Piemonte, Giorgio Airaudo e Gianni Cortese, durante una conferenza stampa che si svolgerà mercoledì 22 novembre alle ore 11.00, presso il salone “Pia Lai” Cgil, via Pedrotti 5 a Torino.




Torino. Artigiano in mostra, ciclo di eventi dedicati all’artigianato e al design

In collaborazione con l’Associazione Commercianti Balon, la Circoscrizione 7 promuove la seconda edizione di un ciclo di eventi dedicati all’artigianato e al design.

Si intitola “In the making” il progetto promosso dal coordinatore alla Commissione Lavoro e Commercio, Jasch Ninni, e dalla coordinatrice alla Sottocommissione Artigianato Design, Maurizia Cabbia, che riserverà lo spazio del Cortile del Maglio nel quartiere di Borgo Dora, alle maestranze artigiane e ai piccoli imprenditori del Made in Italy.

In occasione del Natale il cortile sarà animato, sia dagli espositori che metteranno in mostra il proprio savoir-faire nel corso di eventi di “show making”, sia dai produttori delle eccellenze artigiane del territorio.

Un vero “Market di bellezze Made in Italy” che affiancherà il consueto percorso di shopping del Gran Balon, in programma domenica 18 dicembre, alla scoperta di prodotti di eccellente qualità concepiti e realizzati per durare nel tempo; dall’abbigliamento all’accessorio, dal complemento d’arredo alle ceramiche, dalla lavorazione del vetro al restauro, dal gioiello all’illustrazione.

Gli abili gesti artigianali, lo spirito creativo e i prodotti ricercati, saranno in esposizione e in vendita al pubblico per tutta la giornata, dalle 10 alle 18.

Un format creativo che vuole sottolineare la presenza di un settore importante del territorio, da conoscere, riscoprire e supportare – spiegano i promotori Cabbia e Ninni – Dopo il successo della prima edizione che si è svolta lo scorso ottobre in corso Belgio, la seconda tappa al Cortile del Maglio prosegue come espressione di un percorso che intende ripetersi sul territorio della Circoscrizione 7, attivando un concetto fondamentale, ma spesso dimenticato: la necessità di animare i quartieri meno centrali, trasformando Torino in una città policentrica, anche grazie a progetti volti a supportare un settore creativo in fermento che abbraccia discipline legate all’artigianato, all’arte e al design”.




Accesso gratuito per i Comuni al Modulo unico per l’edilizia

Regione Piemonte e CSI consentono a tutti i Comuni piemontesi di attivare gratuitamente per tutto il 2020 Mude Piemonte, il Modello unico digitale per l’edilizia.

“La decisione – annota l’assessore ai Servizi digitali, Matteo Marnati – è sulla scia delle recenti disposizioni per contrastare il Coronavirus e per incentivare la Pubblica amministrazione a utilizzare soluzioni informatiche a fornire servizi on line a cittadini, professionisti e imprese, evitando così ogni spostamento non necessario.

Stiamo usando tutti gli strumenti possibili per aiutare imprese e professionisti ad accorciare la filiera della burocrazia, in questo caso anche economico perché il servizio sarà gratuito”. “L’emergenza sanitaria come quella che stiamo affrontando – aggiunge l’assessore all’urbanistica, Fabio Carosso – necessita di un grande impegno da parte di tutti e la tecnologia può darci una grande mano in questo momento”.




Progetto “Imprese aperte, lavoratori sicuri”

Necessità di ripartenza con gli indispensabili strumenti di protezione dei lavoratori ma anche degli artigiani, dei commercianti, degli operatori turistici, dei loro famigliari e della loro clientela.

Le cinque associazioni datoriali aderenti a Rete Imprese Italia – Piemonte collaboreranno con Regione Piemonte, Politecnico di Torino e gli altri Atenei piemontesi nell’ambito del progetto “Imprese aperte, lavoratori protetti”, in modo da renderlo compatibile con le caratteristiche delle imprese di minori dimensioni.

L’obiettivo rimane dunque quello di definire un contributo tecnico, da trasferire successivamente al Governo quale proposta da utilizzare, anche nell’ambito di un sempre utile confronto con le Regioni vicine ai fabbisogni dei territori e delle imprese, nell’ambito delle attività di predisposizione dei provvedimenti nazionali che dovrebbero delineare tempi e modalità per la ripartenza economica.

Ribadito che il mondo delle micro e piccole imprese, anche quelle finora costrette alla chiusura, deve essere messo in grado di riaprire in condizioni di sicurezza, all’interno di un provvedimento Governativo condiviso, e non regionale, privo di incertezze interpretative, incentrato sul “Protocollo Governo-Parti sociali” dello scorso 14 marzo, rimane comunque fondamentale superare le difficoltà finora riscontrate nel reperire dispositivi di protezione individuale (mascherine, disinfettanti e guanti) in quantitativi e a costi adeguati.

Nei prossimi giorni le linee guida finora elaborate all’interno di contesti organizzativi di grandi imprese o di enti culturali dovranno pertanto essere testate e riadattate all’interno del contesto della micro e piccola impresa, nei suoi molteplici settori in cui si articola.

Si tratta di un’operazione che interessa l’intera economia regionale, considerato che in Piemonte, su un totale di 321.758 imprese e di 1.303.871 addetti (esclusa l’agricoltura) quelle con meno di 10 addetti sono 306.001 con 551.959 addetti; quelle con meno di 5 addetti sono 289.794 con 442.229 addetti.

E’ importante ricordare che la cultura e la prassi della sicurezza sul lavoro rappresentano da anni una presenza radicata ed importante nei comparti dell’artigianato, commercio, turismo, servizi e trasporti. Ne è una significativa testimonianza l’organismo bilaterale OPRA per l’artigianato, così come l’intensa attività formativa e consulenziale erogata dalle associazioni datoriali nei confronti delle micro e piccola impresa, nei diversi adempimenti sulla sicurezza. Tali esperienze rappresentano un valido supporto per l’implementazione e la diffusione del progetto negli ambiti lavorativi della micro e piccola impresa.

Al di là della necessità di verificare in via preliminare l’effettiva disponibilità di strumenti di protezione dei lavoratori (DPI, ecc.) anche per le micro e piccole imprese, si sottolinea che, in questo quadro, la richiesta rivolta alla Regione Piemonte è quella di stanziare risorse finanziarie a fondo perduto attraverso cui sostenere gli investimenti per gli adeguamenti strutturali, organizzativi, tecnologici e per gli adempimenti informativi/formativi delle aziende, nonché il presupposto fondamentale per poter attivare azioni positive per l’avvio di una pronta ripartenza.

 

Occorre fare ogni sforzo per coniugare la tutela della salute dell’intera collettività – che in questa fase continua a rappresentare la priorità – con le esigenze della ripresa economica anche delle micro e piccole imprese, senza le quali non sarà possibile tornare a produrre ricchezza posti di lavoro e servizi per l’intero Piemonte.




Confagricoltura: avviato a soluzione il problema del ritiro dei rifiuti agricoli non pericolosi

Con una circolare del 12 aprile il Ministero della Transizione Ecologica – MiTE chiarisce alcune questioni relative allo smaltimento dei rifiuti agricoli non pericolosi prodotti dalle imprese agricole.

In base alle nuove disposizioni introdotte dal decreto legislativo 116 del 2020 si erano create numerose difficoltà, in quanto alcuni enti di raccolta avevano sospeso il servizio di ritiro dei rifiuti agricoli, con danni in particolare per gli agriturismi, i negozi di vendita di prodotti agricoli e le aziende orticole.

Si tratta di un provvedimento utile – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemontein quanto la circolare riprende quanto suggerito da Confagricoltura nelle interlocuzioni con i Ministeri interessati per risolvere le diverse criticità emerse in fase di applicazione della nuova norma. In attesa di eventuali sviluppi normativi in sede di conversione del Decreto-Legge Sostegni, su cui Confagricoltura è intervenuta chiedendo la presentazione di alcuni emendamenti, la circolare del MiTE è un primo passo importante diretto a rendere meno problematica l’attuazione delle novità introdotte dal decreto legislativo116/20”.

La circolare evidenzia che, fermo restando che i rifiuti agricoli sono sempre rifiuti speciali in linea con la Direttiva europea, alle attività relative alla produzione agricola che presentano le medesime caratteristiche dell’allegato L-quinquies viene data “la possibilità, in ogni caso, di concordare a titolo volontario con il servizio pubblico di raccolta modalità di adesione al servizio stesso per le tipologie di rifiuti indicati nell’allegato L-quater della citata Parte quarta del TUA”.

La circolare, che accoglie le istanze di Confagricoltura, evidenzia “in considerazione della modifica normativa intervenuta, che ha comportato per tali utenze, la possibile riqualificazione di alcune tipologie di rifiuti derivanti dalla propria attività, nonché della necessità di garantire la corretta gestione dei rifiuti, [..] che, nelle more dell’aggiornamento del rapporto contrattuale tra le utenze indicate ed il gestore del servizio pubblico, debba essere comunque assicurato il mantenimento del servizio”.

 

 

 




Cura Italia, Assessore Poggio: “Misure insufficienti e dimenticati interi settori”

Il DL Cura Italia – commenta l’assessore regionale alla Cultura, al Turismo ed al Commercio Vittoria Poggio – ci lascia molto perplessi. Le misure di sostegno alle imprese più colpite non solo sono infatti palesemente insufficienti, ma dimostrano anche che il Governo si è completamente dimenticato di interi settori.

Penso ad esempio a tutto il mondo della moda, ma anche a molti altri settori, come la gioielleria, i fioristi, le cartolibrerie, i negozi di arredamento e a tutto quanto è stato incluso nella sospensione dell’attività prevista dal Dpcm dell’11 marzo ma escluso dalle misure di sostegno del Cura Italia. Perché?

E non solo, penso anche a tutte quelle attività che per Decreto possono stare aperte, con tutti i rischi e le preoccupazioni del caso, per garantire la salute propria e dei propri dipendenti, al fine di rendere servizi di prima necessità, che certamente vedono drasticamente ridotti i loro fatturati e che sono, anch’esse, escluse da alcune importanti misure di sostegno. Ancora una volta mi chiedo: perché?

Prendendo come esempio tutto il settore moda, che tra l’altro è uno dei settori che maggiormente contribuisce all’immagine del Brand Italia nel mondo, possiamo certamente affermare che dal punto di vista economico questa crisi, agisce già su una patologia pregressa del settore (come testimonia il dato sulla nascita-mortalità degli ultimi otto anni in cui hanno chiuso in Italia 52mila punti vendita della moda a fronte di 26mila nuove aperture, con un saldo negativo di 26.399 unità. Da 141.212 negozi di moda al 31 dicembre 2011 a 114.813 punti vendita al 31 dicembre 2019) rischi davvero di far registrare un numero di chiusure non immaginabile, mettendo la tenuta dell’intero settore, come tutti gli altri, fortemente a rischio dal punto di vista economico.

Sul fronte del mercato interno si è assistito, infatti, negli ultimi giorni in cui era concessa l’apertura ai negozi una decisa flessione dei ricavi, raggiungendo medie drammatiche del 60% tenendo conto anche dei luoghi non ancora raggiunti dal contagio.

Sul fronte dell’incoming estero, si fa presente inoltre che l’impatto del turismo non ricade solo sulle attività direttamente comprese nel settore, appunto, turistico-ricettivo, ma ha ricadute forti anche sugli altri settori della distribuzione e del commercio al dettaglio e su tutti i soggetti culturali che operano nel nostro territorio, indipendentemente dalle scritture contrattuali. L’ultima Indagine di Banca d’Italia sul Turismo Internazionale, pubblicata il 18 giugno 2019, evidenzia che su un budget complessivo di 41,71 miliardi di euro destinato dai turisti stranieri per i viaggi in Italia, la quota destinata allo shopping, pari a 7,34 miliardi di euro, rappresenta la terza voce di spesa (17,6%), dopo i 9,2 miliardi di euro per la ristorazione (22,1%) ed i 18,15 miliardi di euro per l’alloggio (43,5%). In Italia, lo stallo di arrivi di turisti cinesi che rappresentano il 28% dello shopping, ma anche di russi (12%), americani (11%), ed arabi (5%) ha provocato da gennaio un danno rilevante che si stima possa anche arrivare ad una perdita superiore ai 5 miliardi di euro per le attività di questi settori. Tutti ora interessati anche dal provvedimento di sospensione dell’attività disposto dal Dpcm dell’11 marzo 2020, ma dimenticati dai provvedimento del DL Cura Italia.

I settori del commercio al dettaglio, inoltre, sono anche quelli maggiormente colpiti da questa crisi, anche per far fronte alle scadenze dei pagamenti dei fornitori, programmate secondo logiche di normalità sulla base di previsioni di vendite nella stagione che sicuramente non si concretizzeranno.

Un problema che coinvolge l’intera filiera, sviluppandosi secondo logiche di produzione e di vendita in un lungo e impegnativo iter temporale che va dalla presentazione delle collezioni alla raccolta degli ordini (effettuate tra giugno/luglio 2019), per passare attraverso le diverse fasi di produzione fino alla messa a disposizione dei prodotti al cliente finale (febbraio/marzo 2020) che avviene dopo circa otto mesi dall’ordine. E così per gli ordini della prossima stagione autunno/inverno 20/21 conclusi da poco.

Per questo, servono eccezionali misure per la “Quarantena commerciale” a partire dall’inclusione del settore moda e di tutti quelli del commercio al dettaglio attualmente esclusi (gioiellerie, cartolibrerie, arredamento, etc) tra quelli maggiormente colpiti dalle disposizioni restrittive ed elencati nell’art. 61 del Decreto Legge n. 9 del 16 marzo 2020.

Non si comprendono, infatti, le motivazioni per cui questi settori non rientrino tra quelli previsti nell’art. 61, che beneficiano, tra l’altro, di una sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria fino al 30 aprile 2020.

Non si capisce inoltre perché il Dl Cura Italia, per queste imprese (non tutte, peraltro, perché si esclude una fetta di aziende con più punti vendita o che operano con l’estero, realizzando fatturati superiori a 2 milioni di euro) preveda solo in via residuale, nonostante la chiusura obbligatoria disposta ex DPCM dell’11 marzo e le presumibili impossibilità di un ritorno a breve ad una tanto auspicata normalità, la sospensione dei versamenti da autoliquidazione per il solo periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2020, mentre per i settori riconosciuti come “più colpiti” ex art. 61, senza peraltro alcun limite di ricavi, tale periodo è esteso al 30 aprile 2020.

Chiediamo dunque che,- conclude l’assessore Poggio – nel corso dell’iter parlamentare, questi importantissimi settori siano ricompresi tra quelli elencati nell’art. 61 con il riconoscimento ufficiale di essere considerati tra i maggiormente colpiti dalla crisi. Sono settori, lo ribadisco, che meritano attenzione, rappresentando uno dei traini della nostra economia e del nostro made in Italy.”




GI Unione Industriali Torino nuova presidente Barbara Graffino

Cambio al vertice del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali di Torino, che in occasione dell’odierna Assemblea Annuale ha provveduto al rinnovo del proprio consiglio direttivo e alla definizione della nuova presidenza.

Alla guida del Gruppo è stata eletta la torinese Barbara Graffino, trentottenne co-founder e CEO di Talent Garden Fondazione Agnelli, nonché vicepresidente di Blooming Group, attivo nel settore food e retail; sostituisce Alberto Lazzaro che era in carica dal 2019.

L’ufficializzazione della nomina è avvenuta al termine del momento pubblico dell’Assemblea tenutosi presso il Centro Congressi dell’Unione Industriali Torino, un’occasione di confronto dal titolo “Trasformazioni” nel corso della quale è stato affrontato il tema dei cambiamenti socio-economici e del loro impatto sulla vita delle persone e sulle attività economiche. Eventi generatori di nuove opportunità, ma anche stimolo a nuove sfide: dalla creazione di nuovi modelli di business, all’automatizzazione di molti processi produttivi, dall’emergere di nuove professioni all’evoluzione delle relazioni sociali.

Il dibattito, condotto da Riccardo Haupt, Head of strategy & Partner di Will Media, ha riunito le testimonianze del Sindaco della Città di Torino, Stefano Lo Russo, di Diego Valazza, Business Development Director di Lendlease, di Francesca Nonino, Responsabile Comunicazione di Nonino Distillati, e di Alberto Racca, CEO di Miroglio Group.

L’intervento di chiusura dei lavori, affidato al presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, è stato preceduto dalla proclamazione della neo-presidente Barbara Graffino che nel suo discorso di insediamento, dopo i ringraziamenti di rito, ha tratteggiato le linee programmatiche dell’incarico appena assunto:

“Le trasformazioni sono il tema di questa Assemblea Annuale, che mi ha onorata della nomina alla guida dei giovani imprenditori torinesi, e proprio l’urgenza del cambiamento rappresenta l’orizzonte verso il quale dobbiamo tendere. Ancor più dopo gli anni complessi che ci siamo appena lasciati alle spalle, è necessario dare spazio alle costruttrici e ai costruttori di futuro affinché nel mutamento colgano l’occasione per realizzare un domani migliore”.

“Il sistema economico e sociale – ha proseguito Barbara Graffino – si trova oggi dinanzi a un cambio di paradigma che richiede nuove leadership e capacità di visione tali per cui non è sufficiente crescere in competenza, bensì serve un salto del livello di coscienza degli individui. È necessario rimettersi in gioco dal punto di vista personale, in una prospettiva di sviluppo collaborativo e affrontando insieme sfide ineludibili quali la transizione ecologica, la digitalizzazione, la crescita demografica e l’inclusione. Un cammino che ha bisogno di essere percorso in modo sinergico fra le varie realtà che operano sul territorio, nei confronti delle quali mi adopererò per sviluppare azioni comuni rivolte al mondo giovanile. Obiettivo del Gruppo Giovani Imprenditori dev’essere lo stimolo all’attrattività delle aziende, al fine di incentivare la permanenza in Città degli studenti formati dalle nostre università. Al contempo, ritengo che l’Unione Industriali debba sempre più rappresentare la casa della nuova imprenditoria, favorendo progetti e iniziative capaci di dare risposte concrete agli startupper e mettendo a sistema le realtà esistenti, per evitare di disperdere energie e risorse”.

Nell’occasione la Presidente ha inoltre annunciato la squadra del consiglio direttivo che la affiancherà in questa avventura: nel ruolo di vicepresidenti vi sono Lucia Morizio (Labinf Sistemi), Manuel Odasso (Rigeneration S.B.) e Renato Rolle (Facem), mentre gli altri consiglieri eletti sono Matteo Colombino (Cavit – Cave Germaire), Giulio De Stefanis (IRM), Umberto Diamante (Samsic Italia), Riccardo Ercoli (Aditus), Chiara Graziano (Sistel), Giulio Mantellero (Impresa Recanzone), Francesco Masera (Il Dolce Canavese), Luca Proietti di (P&R Broker), Roberto Rosati (TMP Group), Simona Segre (Hotel Royal), Barbara Vizio (Reber).




Canavese e Valli di Lanzo: arriva il passaporto per un soggiorno di gusto

Pranzo in quota in un rifugio e cena in un agriturismo della tradizione o in un’osteria tipica. Degustazioni di formaggio in cascina, di vino tra i filari a pergola, di liquori direttamente in distilleria. Assaggi di caramelle artigianali multicolori, biscotti realizzati con antiche ricette segretissime, grissini stirati a mano, nocciolini della tradizione, cioccolatini personalizzati, gelato come una volta, salumi, mirtilli, nocciole, birre artigianali, idromele e molto altro.

Non si può visitare un territorio senza assaporare la cucina della tradizione e scoprire da vicino le eccellenze locali, tra cui le proposte dei numerosi Maestri del Gusto, i produttori di vini della selezione TorinoDOC e di formaggi Torino Cheese.

Per questo nasce il Travel Box Canavese-Lanzo, una delle azioni messe in atto dalla Camera di commercio di Torino all’interno di una più ampia strategia per il rilancio delle diverse destinazioni turistiche della provincia.  

Il Travel Box propone a tutti i turisti una tariffa promozionale per un pernottamento di minimo due notti con colazione nelle diverse strutture aderenti, dal grande albergo al bed & breakfast familiare, da prenotare sul portale visit-canavese-lanzo.it.

Effettuata la prenotazione, tutti i clienti riceveranno in omaggio un Tasting Passport, che comprende 6 degustazioni gratuite di prodotti enogastronomici locali e il 10% di sconto nei ristoranti aderenti, segnalati su una mappa cartacea o sul portale. Il Passaporto avrà una validità di 7 giorni dalla data di arrivo. Si prevede di arrivare ad ospitare 1.500 persone nel corso dell’estate tramite questo strumento.

Il nostro obiettivo in questo momento è quello di riattivare un’offerta turistica di qualità, coinvolgendo il maggior numero di operatori locali e creando sinergia tra di loro – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio torinese. – Dopo le proposte su Torino città, realizzate sul portalevisit-torino.it, attiviamo oggi nuove opportunità e offerte anche nel Canavese e nelle Valli di lanzo, territori di eccellenza che hanno molto da offrire in termini di ospitalità, enogastronomia, outdoor e turismo slow per un pubblico di prossimità e non solo”.

 

Il progetto è realizzato dalla Camera di commercio di Torino, in collaborazione con le associazioni Ascom Confcommercio Torino e ConfesercentiTorino e la partecipazione di Assohotel Confesercenti Piemonte, Federalberghi Torino, GTA – Unione Industriale Torino e i GAL del territorio che insieme hanno elaborato il Piano di Riattivazione e Rilancio Turistico 2021-2023. Inoltre, è sviluppato in sinergia promozionale con Visit Piemonte e Turismo Torino e provincia. Ad oggi aderiscono al progetto 25 strutture ricettive, 22 ristoranti, 35 produttori per degustazioni, ma molti altri si aggiungeranno a seguito dei numerosi contatti avviati. L’offerta è valida per tutto il 2021.

 

Il territorio

Canavese e Valli di Lanzo sono contraddistinti da verdi vallate, colline ricche di vigneti, laghi, parchi, riserve naturali e tipici paesaggi alpini di grande fascino. Qui, oltre a praticare numerose attività outdoor, dalle più adrenaliniche alle più tranquille, è anche possibile scoprire le eccellenze gastronomiche della tradizione piemontese e assaporare i gusti più genuini e autentici. Non manca un’offerta culturale di qualità, tra castelli e dimore antiche ricche di storia.