Vaccini, test sierologici per verificarne l’efficacia

Test sierologici per verificare l’efficacia dei vaccini. Vengono eseguiti sul personale sanitario, ma anche i cittadini possono farli a tariffe contenute. Lo hanno spiegato i direttori generali della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, del San Luigi di Orbassano, Claudio Baccon e del Mauriziano Maurizio Dall’Acqua, in un’audizione del gruppo di lavoro sulla gestione dell’emergenza sanitaria, presieduto da Daniele Valle.

A Domenico Rossi (Pd), che ha chiesto se le aziende sanitarie abbiano previsto test sierologici sul personale sanitario vaccinato, i direttori di Città della Salute e Mauriziano hanno appunto risposto affermativamente: “sono in corso degli studi per verificare la risposta immunologica al vaccino e capire se e quando sarà necessario sottoporsi a richiamo. Per i cittadini al momento il test può essere eseguito solo a pagamento, ma le aziende applicano tariffe basse per consentire a tutti di poter accedere alla prestazione”.

Sono stati anche elencati una serie di dati riferiti alle tre ondate. Nei presidi di Città della Salute, nella prima sono stati aperti progressivamente 17 reparti Covid con circa 200 posti letto, 19 nella seconda, 18 nella terza, con un tasso di occupazione che è andato dall’85 al 99 per cento.

Al San Luigi di Orbassano nella prima fase il 50 per cento dei posti letto è stato riconvertito in Covid e quelli in terapia intensiva sono passati in due settimane dagli 8 a regime a 24; il picco di posti letto occupati è stato di 250 su 380 complessivi nel mese di novembre. Situazione analoga al Mauriziano, dove nella prima fase l’intero blocco operatorio è stato trasformato in rianimazione e si è arrivati al 60 per cento di posti letto occupati da pazienti Covid.

“Nella prima ondata abbiamo dovuto affrontare molti problemi legati all’eccezionalità dell’evento sul piano logistico e organizzativo – hanno spiegato – a partire dall’individuazione di percorsi separati per pazienti Covid e non, la conversione di reparti ordinari in reparti Covid, la carenza di personale e di dispositivi di protezione individuale all’interno delle strutture”.

“Le ondate successive ci hanno trovati più preparati, grazie ad interventi strutturali e percorsi consolidati, procedure di sicurezza e Dpi, ma sono continuati i problemi nella gestione dei flussi dei pazienti. È stato inoltre possibile ridurre in misura inferiore l’attività chirurgica ordinaria. Il forte arresto dell’attività di screening fa invece prevedere un aumento dei casi di patologie oncologiche nel prossimo futuro”.

Alessandro Stecco (Lega), ha domandato se l’istituzione del Dirmei abbia avuto un ruolo dirimente nella   rimodulazione delle attività cliniche e delle reti assistenziali. I direttori hanno espresso un giudizio ampiamente positivo, per il lavoro di raccordo fatto tra le aziende sanitarie e la funzione di guida nella riconversione dei posti letto.

Su richiesta del presidente Valle, gli auditi hanno poi fatto il punto sull’avanzamento dei cantieri previsti dal piano Arcuri per aumentare i posti letto dei presidi ospedalieri.




Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “Ci aspettiamo ulteriori forme di aiuto alle imprese”

La conferma della fiducia in Aula del Senato sul Decreto Sostegni (che ora deve passare alla Camera) dà un primo importante via libera ad alcuni interventi che recepiscono le sollecitazioni di Confartigianato per consentire alle piccole imprese di affrontare l’impatto della crisi pandemica.” Lo afferma Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte.

“Tuttavia, – prosegue Felici – ci aspettiamo ulteriori forme di aiuto alle imprese che hanno subìto i maggiori effetti della crisi pandemica. Riserviamo molta attesa nelle promesse del Governo e confidiamo che nell’emanando decreto ‘Ristori bis’ siano previsti ulteriori ristori economici per coprire parte dei costi fissi sostenuti nel periodo di crisi, anche tramite sgravi di imposta, la reintroduzione del credito d’imposta sui canoni di locazione pagati, l’estensione del regime di garanzia sui prestiti e le moratorie delle rate di mutui e leasing alle PMI prorogate automaticamente fino a fine anno.

Le scadenze per il pagamento di Irpef, Irap e Ires si avvicinano, sarebbe utile che fin da ora si definissero congrui slittamenti, così come utile per cittadini e imprese sarebbe conoscere le reali volontà e possibilità di proroga di superbonus e cessione dei crediti d’imposta.”

“Per quanto riguarda l’istituzione del fondo TARI da destinare ai Comuni per scontare la tassa rifiuti – aggiunge Felici – dobbiamo ancora capire l’impatto benefico sulle imprese. Al momento riteniamo che quanto è stato approvato con l’emendamento 30.64 al Decreto Sostegni è un pasticcio e non rappresenta una soluzione, almeno per le imprese. Infatti viene chiesto alle aziende, solo per quest’anno, di comunicare entro il 31 maggio prossimo quali rifiuti urbani l’impresa intenda conferire al di fuori del servizio pubblico ai fini della conseguente applicazione o meno della TARI a partire dal 2022.

Ma con otto mesi di anticipo, in un contesto di estrema incertezza, e considerando che i Comuni non hanno ancora adeguato i propri regolamenti e tariffe alle nuove regole, è impensabile che le imprese abbiano gli elementi per effettuare la scelta più funzionale alle proprie esigenze e, di conseguenza, darne comunicazione al Comune.

Anche per gli anni successivi, inoltre, la norma approvata concede solo un mese ulteriore per tale scelta, che dovrà essere fatta entro il 30 giugno di ogni anno con riferimento all’anno successivo. Ancora più incomprensibile, inoltre, non intervenire sulla previsione che vincolerebbe per cinque anni la scelta dell’impresa.”

Il Decreto Sostegni prevede l’esenzione dal versamento della prima rata IMU per le imprese che beneficiano del contributo a fondo perduto, vale a dire quelle con ricavi o compensi nel 2019 fino a 10 milioni di euro e che hanno subito un calo di fatturato di almeno il 30% nel 2020 rispetto al 2019.

Possono usufruire dell’esonero esclusivamente i proprietari degli immobili che sono anche gestori delle attività ricettive e commerciali in crisi.
Via libera anche all’esonero totale del pagamento del canone speciale Rai per le strutture ricettive e per le attività di somministrazione a consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico e per gli enti del terzo settore.

Un altro risultato per l’azione di Confartigianato riguarda le crisi d’impresa, con lo spostamento al 2022 dell’obbligo di segnalazione da parte dell’Inps di una esposizione debitoria rilevante delle aziende, nell’ambito degli strumenti di allerta.

Il differimento si affianca a quello già previsto per l’obbligo di segnalazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. In questo modo viene preservata il più possibile la continuità delle imprese nell’attuale contesto economico del tutto anomalo, evitando che i creditori istituzionali siano costretti a segnalare un’impresa che abbia indicatori non congrui solo a causa dell’attuale crisi pandemica.

Il Decreto interviene anche per le imprese della ceramica artistica che, come richiesto da Confartigianato, vedranno incrementate da 2 a 4 milioni di euro le risorse dedicate al settore per l’anno 2021.

E ancora, tra le misure del provvedimento è stata recepita la richiesta di Confartigianato di eliminare il contributo all’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) per l’anno 2021 richiesto alle imprese di autotrasporto di merci iscritte all’Albo nazionale.

“Bene che in questa delicata fase di conversione del Decreto ‘Sostegni’ – conclude Felici – siano state mantenute le misure mirate a sostenere le imprese già previste nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale a marzo, con l’aggiunta di questi ulteriori ritocchi che sono da accogliere, quindi, con gradimento.”

 




Embraco. Sicchiero: “Draghi prenda in mano le redini della vertenza Embraco ACC”

La rabbia e la delusione degli operai della ex Embraco/Ventures sono pienamente comprensibili e condivisibili. Si sentono abbandonati e traditi dalle istituzioni, l’unica cosa certa sono le lettere di licenziamento per lo stabilimento del chierese, e per quello veneto l’autorizzazione alla vendita dell’azienda.

Per questo ho voluto ancora una volta essere al loro fianco, nel corteo che ha raggiunto piazza Castello in occasione della partenza del Giro d’Italia. Resto convinto che lo sblocco del progetto Italcomp rappresenti la più concreta possibilità per dare un futuro ai 400 lavoratori che vedranno scadere la cassa integrazione il 22 luglio, e su questo fronte non solo si registra un completo stallo, ma il primo a non essere convinto pare proprio il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, che nei giorni scorsi ha invocato un intervento privato, come se mai nessuno prima ci avesse pensato.

Ma Cirio, Allasia ed i vertici piemontesi della Lega su questo non hanno nulla da dire? Tirare in ballo ora scenari non più praticabili, è solo un modo per nascondere la mancanza di capacità politica nel perseguire il progetto Italcomp. Piuttosto, si dovrebbero prevedere vere incentivazioni per gli imprenditori locali disponibili ad assorbire quote degli operai ex Embraco, ad esempio attingendo al fondo Escrow.

Per questo mi associo all’appello lanciato dal Sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Casa, dove ha sede Wanbao Acc, che ha chiesto al Presidente del Consiglio Mario Draghi di prendere in mano le redini della vertenza Acc-Embraco, garantendo che l’azione del governo sia connotata da condotte trasparenti, affidabili e ispirate all’interesse generale. Solo il premier Draghi può chiarire la linea del Mise ed impedire al progetto Italcomp di naufragare. Al tempo stesso, visto che tecnicamente non pare possibile far rientrare i 400 lavoratori ex Embraco/Ventures nella cassa Covid, è urgente trovare una soluzione per prolungare per qualche mese gli ammortizzatori sociali. Non voglio credere che neppure su questo si riesca a dare una risposta alle aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ex Embraco».

 




Vaccini anti Covid, Confartigianato Cuneo pronta all’avvio di hub vaccinali per le aziende

Nelle nostre imprese il rischio contagi sta purtroppo frenando la ripartenza. Spesso dipendenti e lavoratori sono costretti alla quarantena perché c’è un positivo in famiglia, generando intoppi e ritardi sulla produzione aziendale.

C’è necessità di procedere rapidamente alla diffusione dei vaccini, destinando hub vaccinali anche per le imprese. A tal proposito, come Associazione stiamo ragionando per trovare dei punti vaccinali ad hoc e stiamo valutando con la nostra società di servizi Medart il reperimento di personale sanitario per le visite mediche e la somministrazione delle dosi di vaccino. Avremmo però bisogno di ragionare su tempistiche certe». Questo in sintesi l’intervento del presidente di Confartigianato imprese Cuneo Luca Crosetto durante un talk show realizzato dal quotidiano on line Targatocn, sul tema dell’allargamento delle vaccinazioni alle imprese e ai loro dipendenti e familiari.

Presenti al dibattito, oltre al presidente Crosetto, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi, il direttore generale di Confartigianato Imprese Cuneo Joseph Meineri e il responsabile Prevenzione della Regione Piemonte Bartolomeo Griglio.

«La potenza di fuoco della vaccinazione in Piemonte sarebbe pronta, – ha spiegato l’assessore regionale Icardi – a rallentare il sistema al momento è la carenza delle dosi di vaccino. Contiamo entro fine maggio, con l’ok del commissario straordinario Figliuolo, di implementare i quantitativi e dare avvio quindi alle vaccinazioni anche a livello aziendale».
Sui dettagli operativi di una eventuale distribuzione dei vaccini all’interno delle imprese, ha parlato il responsabile della Prevenzione regionale Griglio.

«La vaccinazione diretta in azienda sarà in quelle con numero di lavoratori sufficientemente ampio e con medico competente e ambulatorio già presenti all’interno, in modo da favorire sia il sistema sanitario, sia l’impresa. Nelle piccole e medie imprese l’opportunità sarà fornita dalle associazioni di categoria, che potranno utilizzare gli hub già predisposti per i lavoratori di tutte le imprese che aderiscono; l’autorità pubblica avrà il compito di fornire le dosi e il personale sanitario».

«Delle nostre 9000 imprese associate – ha sottolineato ancora il direttore di Confartigianato Cuneo Meineri – oltre un 30% ha manifestato la volontà di mettersi a disposizione per le vaccinazioni. La maggior parte delle aziende inoltre, riconosce l’affidabilità degli hub della sanità piemontese ed è disponibile a collaborare nei modi e tempi necessari per tutelare al meglio i dipendenti. E’ un tema molto sentito, sul quale è importante collaborare in modo efficace».




Cia e Confagricoltura incontrano il Prefetto per i problemi della fauna selvatica

Dopo l’incontro svolto lo scorso lunedì a Palazzo Ghilini con l’assessore regionale Marco Protopapa e il consigliere provinciale con delega alla Caccia Stefano Zoccola, Cia e Confagricoltura Alessandria hanno incontrato anche il nuovo Prefetto di Alessandria Francesco Zito per portare all’attenzione il tema della fauna selvatica, che causa gravi danni all’agricoltura del nostro territorio.

A colloquio con il Prefetto si sono recati i presidenti provinciali delle due Organizzazioni, Gian Piero Ameglio (Cia) e Luca Brondelli di Brondello (Confagricoltura).

Nel documento presentato al Prefetto c’è la sintesi delle problematiche più stringenti del mondo agricolo a cui trovare soluzione, come il contenimento degli ungulati e l’analisi dei danni provocati, la figura del tutor e l’organizzazione della procedura della loro selezione e autorizzazione; ma non solo fauna selvatica: anche alluvioni, la gelata dello scorso aprile, i depositi di scorie nucleari, la legislazione speciale per i terreni nelle aree golenali. Oltre ad esporre i problemi, i Presidenti hanno suggerito misure di azione e intervento per ciascuna tematica, supportate da dati e analisi settoriali.

Dopo aver raccolto le indicazioni e gli aspetti evidenziati da Confagricoltura e Cia, il Prefetto si è impegnato a sensibilizzare la Regione Piemonte, che ha competenza sul problema ungulati, e ad invitarla ad affrontare la questione in modo coordinato fra tutti gli attori coinvolti, sulla base dei dati emersi dalle segnalazioni dei danni.




Foraz (Cnvv) e UniPO organizzano corso di alta formazione: “Diritto e tecnica delle produzioni agro-alimentari”

Foraz, il consorzio di formazione professionale che fa capo a Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), in collaborazione con l’Università del Piemonte orientale e con il coordinamento del prof. Vito Rubino, organizza un corso di alta formazione in “Diritto e tecnica delle produzioni agro-alimentari”, rivolto a tutti coloro che operano nel settore alimentare o che producano materiali e oggetti destinati a entrare in contatto con gli alimenti (i cosiddetti “Moca”).

Gli incontri presenteranno le disposizioni della legislazione alimentare, implementando le conoscenze in campo tecnico e giuridico e fornendo spunti operativi per la gestione delle attività. Le figure professionali interessate sono molteplici: dagli operatori del settore (responsabili Haccp, responsabili e addetti al controllo qualità, responsabili affari regolatori, dirigenti di stabilimento, amministratori), ai consulenti, ai responsabili e agli addetti dei laboratori di analisi, agli addetti alle certificazioni di prodotto in ambito agroalimentare e Moca.

Le lezioni si svolgeranno on line, il venerdì pomeriggio, tra giugno e ottobre 2021, ma sono previste anche sessioni in presenza per consentire esercitazioni pratiche. Il programma prevede i seguenti moduli: sicurezza alimentare; comunicazione commerciale e rapporto con i consumatori; regimi specifici per determinate categorie di prodotti; nutraceutica e nuove tecnologie per la produzione di alimenti; profili giuridici e responsabilità dell’Osa; materiali e oggetti a contatto con gli alimenti.

Le aziende che aderiranno all’intero percorso o iscriveranno più di un partecipante avranno un sconto del 10%. Foraz, a cui si può richiedere il programma dettagliato di ciascun modulo e a cui devono essere inviate le adesioni entro il 28 maggio 2021, si occuperà gratuitamente anche della stesura del piano per finanziare il corso con i voucher di Fondimpresa.

 




Confartigianato Cuneo e MIAC insieme
 per sostenere lo sviluppo di imprese e territorio

Puntare su uno sviluppo integrato del territorio che coinvolga ambiente, imprese e comunità guardando ad un futuro sostenibile e competitivo sul mercato globale.

Questo, in sintesi, il progetto condiviso da Confartigianato Imprese Cuneo e Mercato Ingrosso Agroalimentare Cuneo, contenuto in un protocollo d’intesa a firma dei presidenti, dell’Associazione Luca Crosetto e della realtà consortile Marcello Cavallo.

Nell’accordo, entrambi i soggetti mettono a disposizione il loro nutrito know-how nell’elaborazione di nuove progettualità che possano agevolare lo sviluppo economico e sociale della terra cuneese, attraverso tre asset principali: innovazione, internazionalizzazione e formazione.

Da un lato Confartigianato Imprese Cuneo, che con le sue 9000 aziende associate rappresenta una realtà economica di particolare spessore e ben radicata sul territorio, in grado di intercettare i bisogni della PMI in termini di innovazione tecnologica e gestionale
Dall’altro c’è MIAC insieme ad Agrifood, uno dei sette Poli di innovazione del Piemonte, di cui il Mercato Ingrosso Alimentare è ente gestore. Una realtà oggi in grado di avviare moderne attività di ricerca oltre a diffondere, trasferire e valorizzare nel settore agroalimentare conoscenze e tecniche innovative in collaborazione con Enti, Istituzioni ed Università.

Il risultato, una sinergia composita e altamente qualificata che, con il supporto dei Fondi Europei 2021/2027, potrebbe diventare una leva strategica per un vero e proprio rilancio dell’economia territoriale nell’ottica del rinnovamento, generando una positiva ricaduta anche su ambiente e vita sociale.

«Stiamo vivendo un momento epocale – commenta il presidente di Confartigianato Imprese Cuneo Luca Crosetto – nel quale l’economia, come in passato è avvenuto dopo i gravi eventi bellici, ha urgente bisogno di rinnovarsi e ripartire. Le nostre imprese, vere e proprie fucine di alta qualità, devono al più presto colmare quel gap innovativo che permetta loro di posizionarsi sui mercati nazionali ed internazionali con maggiore forza competitiva. Attraverso questa collaborazione, Confartigianato Cuneo conferma il suo impegno nell’accompagnare le aziende associate verso una nuova visione imprenditoriale, più innovativa e pronta ad affrontare le sfide future».

«Il tessuto imprenditoriale cuneese – sottolinea il presidente del MIAC Marcello Cavallo – per acquisire maggiore capacità competitiva ha necessità di avviare un rapido processo di ammodernamento dei suoi sistemi operativi e gestionali. MIAC, tramite il Polo Agrifood, è al servizio delle imprese e punta in particolare alla loro innovazione mettendo in rete mondo produttivo e realtà operative nei campi della ricerca e della formazione. Con questo accordo si va a dare concretezza in modo efficace al legame tra l’innovazione e la produttività eccellente della terra cuneese».




Il Consiglio regionale supporta i Campionati europei di canoa slalom

Per il nostro territorio questa competizione di altissimo livello sportivo, dopo la pausa imposta dall’emergenza Covid, rappresenta quella ripartenza tanto attesa da cui si attendono anche ricadute per gli operatori economici del territorio, oltre che un’iniezione di fiducia e ottimismo.

È il motivo per cui il Consiglio regionale ha voluto sostenere i Campionati europei assoluti di canoa slalom che rappresentano una vera eccellenza nel panorama sportivo a livello internazionale. Come Assemblea legislativa, attraverso i nostri Stati generali della prevenzione e del benessere, poniamo grande attenzione a tutte quelle attività che contribuiscono a diffondere una cultura consapevole della salute, attraverso la promozione dei valori dello sport e dei corretti stili di vita”.

Così afferma Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale, alla vigilia dei Campionati europei assoluti di canoa slalom che si terranno da domani 6 maggio fino al 9 maggio allo stadio della canoa di Ivrea.

Si tratta di una manifestazione dell’European Canoe Federation, rappresentata in Italia dalla Federazione Italiana Canoa Kayak (FICK) che fa capo al Coni. Un evento sportivo di grande rilievo, atteso da tutto il mondo canoistico internazionale in quanto sede di selezione olimpica: durante le competizioni saranno assegnate 54 medaglie e selezionati i nominativi che andranno a comporre le squadre europee in gara quest’estate a Tokyo 2020.

La canoa slalom è una disciplina che si pratica in acque mosse. Lo scopo è percorrere nel minor tempo possibile e senza incorrere in penalità, un percorso  tra le rapide, costellato di porte.

In ottemperanza alle regole anti pandemia previste per le grandi manifestazioni sportive, l’evento si svolgerà a porte chiuse, senza la presenza di spettatori. Pubblico e appassionati potranno seguire le gare in diretta streaming su Canoe Europe (giovedì e venerdì), mentre le semifinali di sabato e domenica saranno trasmesse dalle 10 alle 12.30 in diretta su Rai Web e le finali dalle 14 alle 15.30 in diretta su Rai Sport HD.

 

 

 




Recovery Plan: il Piemonte attende le regole di ingaggio

“Sul fronte del Recovery Plan il Piemonte è pronto. Abbiamo fatto un ampio lavoro e siamo pronti a trasmettere a Roma le nostre progettualità non appena ci saranno le regole di ingaggio, che al momento nessuno conosce. Questo ci mette nelle condizioni di muoverci un po’ al buio, cioè senza le regole: conosciamo solo le nostre richieste, perché solo dopo il passaggio parlamentare il Governo tratterà con le Regioni”

è quanto ha dichiarato il presidente Alberto Cirio nel corso dell’illustrazione in Consiglio regionale del documento che la Giunta ha elaborato e approvato nelle scorse settimane.

“Fino all’8 aprile le Regioni non erano mai state coinvolte. La Conferenza delle Regioni – ha proseguito Cirio – ha però deciso di muoversi motu proprio, e noi in Piemonte abbiamo cominciato a raccogliere le istanze dai territori. Sulle sei missioni del Recovery abbiamo usato il sistema che viene comunemente utilizzato dalla Commissione europea, raccogliendo e censendo le richieste dei territori per orientare le future azioni e i bandi che saranno fatti su ciò che serve. Siamo pronti con i progetti divisi per materia, per territorio e per fase di attuazione. Vorrei che il lavoro che ancora dobbiamo fare in vista delle risorse che arriveranno in Piemonte avvenisse di concerto con il Consiglio regionale. Ma le modalità devono essere veloci. Al Consiglio chiedo quindi un metodo veloce di interazione, per esempio un gruppo di lavoro agile, più di sostanza e il meno burocratico possibile. Più lavoriamo insieme, meglio facciamo nell’interesse dei piemontesi”.

“Tutto è migliorabile – ha concluso il presidente – ma su alcune cose dobbiamo essere chiari: la presidente Von Der Leyen ha chiesto questo lavoro alle Regioni. Saremo noi a dover dire se un progetto non può starci, e se non può ma ha dignità cercheremo di finanziarlo con i fondi della programmazione europea, e se non sta neppure lì proveremo a farlo con fondi della Regione. Se diamo pari dignità a tutti, prendiamo anche il ponte tibetano di un piccolo Comune, che da solo farà sorridere, ma possiamo inserirlo nel grande progetto turistico sull’outdoor”.

All’inizio del dibattuto sono intervenuti diversi assessori per soffermarsi sulle materie di propria competenza.

Matteo Marnati ha affermato che “uno dei principi cardine alla base dell’elaborazione dei progetti è il concetto della crescita felice: intendiamo puntare con tutte le forze sulla ricerca e sul trasferimento tecnologico, sull’innovazione e sulla sostenibilità delle imprese, che rappresentano per fortuna le eccellenze della nostra manifattura e dovranno essere il motore della ripresa e non solo della resilienza. Per quanto riguarda la digitalizzazione abbiamo grandi temi quali 5g, banda larga, intelligenza artificiale, big data, cyber security e cloud. Occorre inoltre rendere più efficiente la macchina burocratica della Pubblica amministrazione, inclusa la nostra. C’è poi la rivoluzione verde, la cosiddetta transizione ecologica, non più derogabile per affrontare le sfide climatiche ed energetiche. Anche in seguito agli effetti delle pandemia siamo arrivati al punto in cui appare non più rinviabile l’appuntamento con le riforme secondo il principio della sostenibilità. Dobbiamo puntare a uscire dallo stato emergenziale con soluzioni innovative e strutturali, puntando a costruire un’economia di tipo circolare”.

Andrea Tronzano ha sottolineato che “l’economia piemontese ha basi solide con punti di forza concreti: un mix produttivo che va dalle cave allo spazio, una robusta percentuale di imprese che possono intercettare nuovi trend tecnologici, un buon dialogo fra Atenei e imprese, ma anche una debolezza sul fronte del digitale, soprattutto le realtà più piccole. Dobbiamo quindi investire per abbattere il digital divide, e anche per migliorare la collaborazione fra pubblico e privato, in grado di dare grandi frutti. Il Piemonte si dovrà preparare per attrarre imprese. Su questo fronte abbiamo due progetti importanti riguardanti contratti di sviluppo e attrazione degli investimenti, elementi che possono creare opportunità di attrarre proprio nei campi in cui il Piemonte è forte. E’ cruciale puntare sul passaggio a settori a più alta produttività: il Piemonte è pronto per decollare e creare occupazione buona”.

Luigi Genesio Icardi ha sostenuto che “dopo che negli ultimi dieci anni il sistema sanitario ha subito tagli di risorse ingenti, risulta necessario un riordino complessivo della materia, e soprattutto un rafforzamento della rete territoriale. Servono proposte per la revisione del sistema sanitario e socio-assistenziale, che deve agire su due direttrici: una legata all’emergenza Covid, e l’altra di realizzazione di un nuovo modello che superi la vecchia visione ‘ospedalocentrica’ della sanità”. Serve una medicina del territorio più accessibile, incentrata sulle case della salute, e si deve realizzare una rete di assistenza primaria diffusa, collegata all’area sociosanitaria. Ma serve anche un deciso processo di ammodernamento della rete ospedaliera. Abbiamo presentato 60 progetti che rappresentano una risposta mirata alle due sfide della crisi Covid: la digitalizzazione della sanità e la creazione di forti reti di prossimità. Riguardano in maggioranza il rafforzamento delle reti di prossimità, la telemedicina, progetti di avvicinamento dei servizi ai cittadini”.

Marco Protopapa ha ricordato l’importanza per le colture della messa in sicurezza della risorsa idrica: “Il carattere strategico di lungo periodo in materia di protezione del territorio e la messa in sicurezza delle risorse idriche sono temi importantissimi. Abbiamo predisposto progetti di sistemazione delle strutture irrigue e uno specifico dedicato agli invasi per migliorarne la capacità di accumulo. Ci sono 24 interventi principali: riguardano due grossi invasi e il recupero di importanti strutture come il canale Cavour, gravemente danneggiato dall’alluvione, e il canale di Caluso”.

Marco Gabusi ha centrato il suo intervento sul fatto che il Piemonte intende investire sulle infrastrutture ferroviarie e per mettere in sicurezza ponti e strade contro il dissesto idrogeologico: “ “Il primo progetto strategico che leggiamo sul Recovery è quello della rivoluzione verde, che mira a trasferire il traffico di persone e merci in modo sostenibile. Noi abbiamo censito le priorità, sulle quali investiremo in modo importante: includono non solo il retroporto di Genova, il sito Interporto e il polo logistico di Novara in vista della conclusione della Tav, ma anche la Torino-Ceres, strategica per il collegamento dell’aeroporto con il centro di Torino, e la Canavesana. Tutto questo senza dimenticare le aree interne, che hanno molto da dire in tema di dissesto idrogeologico. Vogliamo sistemare frane, fiumi, ponti: con le risorse che arriveranno ma anche con le armi della semplificazione, su cui stiamo agendo”.

Elena Chiorino ha ribadirto che “sarà fondamentale una nuova visione del sistema-Piemonte, ragionando tenendo presente il concetto di vasi comunicanti e non di compartimenti stagni. La ripartenza del sistema economico-finanziario deve passare attraverso una nuova attrattività puntando sulla formazione di alto livello. Questo è il primo tassello che andrà a comporre il sistema/modello di Academy, capace di offrire a chi vuole investire in Piemonte personale sempre formato e aggiornato. E’ tempo di pensare alle politiche per il futuro, che non possono esaurirsi a mere ricette assitenzialiste. La nostra ambizione deve essere favorire un’occupazione stabile”.




Delimitate le zone colpite dall’alluvione del 2 e 3 ottobre 2020, domande di aiuto entro il 10 giugno

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 99 del 26 aprile il decreto del ministro delle politiche agricole 20 aprile 2021 relativo alla “Dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificatisi nei territori della Regione Piemonte dal 2 al 3 ottobre 2020”

Il decreto individua le aree del Piemonte colpite dall’alluvione del 2 e 3 ottobre 2020. Per presentare le domande di aiuto ci sono 45 giorni di tempo, fino al 10 giugno prossimo.
In caso di danni causati alle strutture aziendali ed alle scorte possono essere concessi a titolo di indennizzo contributi in conto capitale fino al 100 per cento dei costi effettivi. Sono esclusi dalle agevolazioni i danni alle produzioni ed alle strutture ammissibili all’assicurazione agevolata.

Nel calcolo della percentuale dei danni sono comprese le perdite derivanti da eventi calamitosi, subiti dalla stessa azienda, nel corso dell’annata agraria, che non siano stati oggetto di precedenti benefici. La produzione lorda vendibile per il calcolo dell’incidenza di danno non è comprensiva dei contributi o delle altre integrazioni concessi dall’Unione europea.

Compatibilmente con le esigenze primarie delle imprese agricole, di cui al presente articolo, possono essere adottate misure volte al ripristino delle infrastrutture connesse all’attività agricola, tra cui quelle irrigue e di bonifica, con onere della spesa a totale carico del Fondo di solidarietà nazionale.