La coalizione unita intorno a Paolo Damilano per cambiare Torino

La vasta coalizione che sostiene la candidatura civica di Paolo Damilano a sindaco si è caratterizzata da subito per l’unità di intenti attorno a un progetto di rinascita per Torino. Un’unità che oggi viene confermata e ulteriormente rafforzata dalla disponibilità garantita da tutti i protagonisti della coalizione a impegnare le proprie donne, i propri uomini e le proprie risorse migliori per assicurare a Torino una squadra davvero all’altezza di affrontare le sfide del futuro.

Queste non sono elezioni normali, di quelle che avvengono ogni 5 anni, ma sono lo spartiacque da cui passa il futuro della città per i prossimi 25. Tornare all’altezza di sé o arrendersi al declino, questo è il bivio di fronte a cui sta Torino oggi. Ed è per questo che il progetto di rinascita garantito da Paolo Damilano rappresenta oggi l’unica priorità, a disposizione della quale ciascuno mette le proprie risorse migliori.

Con questo spirito condiviso, confermiamo che la Lega esprimerà i candidati presidenti delle circoscrizioni 1, 5, 8; Fratelli d’Italia i candidati presidenti delle circoscrizioni 3, 6, 7; Forza Italia i candidati delle circoscrizioni 2 e 4.

In questo modo ogni soggetto della coalizione sarà messo in grado di valorizzare al meglio il lungo lavoro di presidio delle urgenze dei territori, in particolare di quelle periferie che devono tornare borghi cittadini.

Inoltre, nel caso di vittoria della coalizione, Fratelli d’Italia esprimerà il presidente del Consiglio Comunale e Forza Italia proporrà al sindaco una rosa di nomi condivisi con la coalizione per il ruolo di vicesindaco.

Mai come in questo momento la priorità non sono i ruoli in sé, ma le competenze necessarie per far ripartire la nostra città. È per questo che tutte le componenti della coalizione, al di là dei ruoli annunciati, partecipano alla campagna elettorale e parteciperanno in caso di vittoria al governo della città con i loro profili migliori e con un unico obiettivo: ricostruire Torino.




Candidatura a sindaco Paolo Damilano, Allasia:” L’Accolgo con grande soddisfazione”

Accolgo con grande soddisfazione l’investitura ufficiale a candidato sindaco di Torino per Paolo Damilano emersa dal tavolo nazionale del centrodestra.

Torino prima con le giunte rosse e poi nell’ultimo quinquennio con quella pentastellata, è diventata tristemente il fanalino di coda delle città del Nord Italia.

Il trasferimento del Salone dell’auto a Milano e le Olimpiadi invernali del 2026 assegnate a Milano-Cortina, sono solo due esempi della totale miopia che ha avuto la giunta 5 stelle. Le amministrative del prossimo autunno sono l’occasione per la costruzione di un nuovo piano di sviluppo che sappia interpretare le esigenze del capoluogo piemontese per i prossimi decenni. La Lega con Paolo Damilano e gli altri alleati del centrodestra è pronta a raccogliere questa sfida, perché Torino non deve più fare rima con declino.”




Recovery Fund. Canalis (PD): “Tour di Cirio un grande show. Ma il Piemonte non si cambia con le illusioni”

La consigliera regionale Monica CANALIS: “Sprecata un’occasione. La consultazione bottom up dei territori e degli stakeholders doveva servire a focalizzare i bisogni e i problemi, per delineare in modo corale le priorità e le strategie per risollevare il Piemonte. Invece, si è trasformata in un censimento disordinato di micro progettualità svuotacassetti.”

 

«Dall’Europa il Piemonte sta per ricevere una grande quantità di soldi: almeno 4 miliardi di euro di fondi strutturali 2021-27 (tra Fesr, Fse e Feasr) e una cifra ancora più alta di fondi del Next Generation Eu.

Di fronte a questa grande iniezione di risorse, non si può cedere a tentazioni localistiche o di corto respiro, né disperdere le risorse in mille rivoli poco incisivi, quanto piuttosto investire su grandi progetti prioritari che possano davvero rilanciare la nostra Regione, compensando il crollo degli investimenti con fondi regionali operato dalla Giunta Cirio e senza dimenticare che non c’è solo la programmazione europea: su quella sanitaria, ad esempio, il lavoro della Giunta Cirio ha fin qui lasciato molto a desiderare.

Il Piemonte ha bisogno di connessioni veloci, investimenti nel trasporto pubblico locale, risanamento degli edifici scolastici, contrasto al dissesto idrogeologico e gestione risorse idriche, alta velocità, piano asili nido, scuole 4.0, ricerca e relative infrastrutture, rigenerazione urbana e housing sociale, ospedali e ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, potenziamento cure domiciliari, Piano casa, Piano occupazione femminile e giovanile, innovazione nel commercio. Queste erano le priorità su cui doveva concentrarsi il Piano di Cirio. Abbiamo invece assistito a un grande show, privo di un’analisi profonda sui bisogni del Piemonte e di una capacità di scelta strategica. 

Ora ci ritroviamo con un enorme “Parco progetti” che ha scarsa speranza di finanziamento, con un’enorme illusione alimentata sui territori, ma senza una strategia sull’utilizzo del Recovery nella nostra Regione. Così rischiamo di perdere un’occasione unica. Il Recovery non è un elenco di opere, ma un insieme di riforme. Cirio ha proprio sbagliato il metodo».

 




Consiglio regionale: Parte il confronto politico sul bilancio

La discussione politica sul bilancio di previsione entra nella sua fase cruciale. Oggi in prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti, si è avviato il confronto sul metodo da seguire per discutere del principale provvedimento finanziario della Regione.

Su proposta del presidente Riva Vercellotti domani non si terrà Commissione, per permettere a tutti i gruppi di elaborare gli emendamenti da presentare entro mercoledì mattina alle 9. Finora sono stati presentati 74 emendamenti: 10 dalla Giunta, il resto dal Pd.

La giornata di riflessione di domani sarà anche l’occasione per avviare gli incontri tra l’assessore Andrea Tronzano e le opposizioni, che proseguiranno nei prossimi giorni per tentare di trovare una intesa sugli emendamenti, in modo da arrivare al varo del bilancio.
“Siamo disponibili a valutare e accettare emendamenti anche delle opposizioni, sarebbe importante riuscire a definire i contenuti del bilancio già in Commissione per permettere poi una veloce approvazione in aula”, ha detto oggi Tronzano.

Domani dunque l’avvio del confronto, poi mercoledì mattina comincerà l’esame degli articoli del disegno di legge. I relatori designati per la maggioranza sono Federico Perugini (Lega), Alessandra Biletta (Fi), Paolo Bongioanni (FdI). Per l’opposizione Maurizio Marello (Pd), Sean Sacco (M5s), Marco Grimaldi (Luv), Silvio Magliano (Moderati).




La riforma della legge elettorale torna in Commissione

La discussione sulla legge elettorale regionale proseguirà in Commissione per un ulteriore approfondimento.

È quanto deciso dal Consiglio al termine della seduta odierna.
La proposta è arrivata dal capogruppo della Lega Alberto Preioni a nome delle forze di maggioranza. Intervenuti anche i presidenti Raffaele Gallo (Pd), Sean Sacco (M5s), Giorgio Bertola (M4o), Silvio Magliano (Moderati) e – in dissenso – Marco Grimaldi (Luv).

“La legge elettorale parte da una proposta della maggioranza, ma deve trovare il più ampio consenso possibile. La Commissione è il luogo più adatto per trovare una sintesi condivisa”, spiega il presidente dell’Assemblea Stefano Allasia.




Taxi, Avetta (PD): “Situazione insostenibile, la Regione ascolti le richieste”

Questa mattina in II Commissione consiliare abbiamo ascoltato le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali dei tassisti, che lamentano una situazione ormai insostenibile e chiedono che anche la Regione Piemonte avvii le iniziative messe in campo dal governo nazionale che ha destinato fondi specifici per l’integrazione del trasporto pubblico locale anche attraverso l’utilizzo di taxi ed NCC.

La Giunta regionale deve ascoltare e recepire queste sollecitazioni, e magari replicare quanto fatto da altre Regioni, ad esempio il Lazio che ha stanziato 4 milioni di euro per finanziare voucher taxi destinati a docenti e personale Ata, alleggerendo così la pressione su bus e tram. Sarebbe importante fare la stessa cosa anche in Piemonte, favorendo non solo il personale scolastico ma anche per quello sanitario. Infine, anche i taxisti dovrebbero essere ricompresi tra le categorie a rischio ai fini delle vaccinazioni antiCovid19»: lo afferma il Consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd)  a margine dell’audizione dei sindacati dei taxisti a Palazzo Lascaris.

«È dalla scorsa primavera che ci rendiamo conto di quanto sia importante strutturare il sistema dei trasporti in modo flessibile e sinergico per assicurare maggiore efficienza, quindi minori assembramenti e occasioni di contagio-commenta Paola Bragantini (CIGL TAXI)-Abbiamo avanzato proposte di trasporti dedicati per studenti o professioni sanitarie: risposte zero. In molte realtà italiane si sono avviate fasi operative interessanti ed innovative, che riguardano il personale scolastico, qui in Piemonte non siamo stati nemmeno convocati ai tavoli progettuali. Riteniamo che il ritardo vada colmato con maggiore coinvolgimento, e soprattutto con maggiore capacità progettuale da parte della struttura regionale».

 




Costituito in Consiglio il gruppo 4 ottobre

L‘Ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Piemonte ha preso atto della costituzione del gruppo misto Movimento 4 ottobre. Ne fanno parte i consiglieri Giorgio Bertola e Francesca Frediani, che hanno lasciato il gruppo Movimento 5 stelle.

Entrambi si sono qualificati consiglieri di opposizione.

La denominazione 4 ottobre fa riferimento alla data di costituzione del M5s.




Decreto Natale, ecco le regole del nuovo DPCM

Le nuove misure sono contenute in un decreto legge di soli tre articoli che il Consiglio dei Ministri ha approvato dopo una lungo confronto all’interno del governo e con le Regioni.

Vietato ogni spostamento tra regioni e da/per le province autonome di Bolzano e Trento compresi quelli per raggiungerele seconde case fuori regione




A Michele Colombino il Sigillo della Regione Piemonte

Lo storico presidente dell’Associazione dei Piemontesi nel mondo, Michele Colombino, 94 anni, verrà insignito del Sigillo della Regione Piemonte.

Lo prevede la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Piemonte nella seduta di martedì 24 novembre. La proposta, avanzata dall’assessore regionale all’Emigrazione Maurizio Marrone, è stata  sottoscritta anche dal presidente dell’Assemblea Stefano Allasia e da tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione. Ora verrà redatta la delibera del Consiglio regionale.

“Esprimo soddisfazione per l’esito unanime della votazione. Il commendator Colombino ha il merito di aver svolto con continuità un’azione costante nel preservare e rafforzare il legame fra il Piemonte e i piemontesi nel mondo: un vero ambasciatore. Nel tempo è riuscito a mantenere viva un’appartenenza identitaria e un patrimonio culturale. A tal proposito mi preme quindi ringraziarlo per l’encomiabile lavoro svolto, che con impegno e dedizione attraverso l’Associazione Piemontesi nel mondo, ha portato lustro alla nostra Regione”, ha dichiarato Allasia.

“Il commendator Colombino in maniera instancabile ha tenuto alto il nome del Piemonte nel Mondo e contribuito a tessere importanti legami tra gli emigrati e la nostra Regione. A ottobre avevo avuto il piacere di presiedere l’insediamento del Comitato di gestione del Museo Regionale dell’Emigrazione a Frossasco, visitandone le sale, l’archivio dell’Associazione Piemontesi nel mondo e il Monumento ai Piemontesi nel mondo a San Pietro Val Lemina. Un’esperienza toccante da cui è scaturita la volontà di rendere il giusto riconoscimento ad un lavoro così prezioso. Nel cinquantesimo anniversario dell’istituzione della Regione Piemonte, la storia di Colombino, e della rete di associazioni che ogni anno mantengono contatti con la nostra Regione, è dimostrazione che l’identità e l’attaccamento alla propria terra sono legami che possono superare anche gli oceani” ha sottolineato Marrone.

L’Associazione dei Piemontesi nel mondo preserva il grandissimo contributo che il Piemonte ha dato e dà all’emigrazione italiana, a cominciare da quella storica in Argentina, Uruguay, nel Sud del Brasile, in America del Nord  e in Australia nell’Ottocento e nel secolo scorso.

Nel dibattito sono intervenuti nell’ordine Mauro Salizzoni (Pd), Monica Canalis (Pd), Paolo Bongioanni (FdI), Alberto Preioni (Lega), Paolo Ruzzola (Fi), Silvio Magliano (Moderati), Maurizio Marello (Pd), Marco Grimaldi (Luv) e Mario Giaccone (Lista Monviso).  I vari interventi hanno ribadito l’importanza di non dimenticare il ruolo dei Piemontesi emigrati che, oltre ad aver dimostrato una mirabile laboriosità, hanno creato una piemontesità diffusa che oggi si traduce in una ricca attività di scambi, dalla cultura all’imprenditorialità.  Inoltre, pensare alle emigrazioni di ieri ci deve fare riflettere su quelle di oggi.

L’onorificenza del Sigillo della Regione Piemonte viene assegnata a persone fisiche, istituzioni, enti ed organismi italiani ed esteri meritevoli di particolare riconoscimento.




Canoni idrici, Lepri (PD): “Sull’idroelettrico la Regione vuole tornare agli anni novanta”

Il disegno di legge regionale piemontese sull’idroelettrico ricalca il modello delle società miste pubblico privato create negli anni Novanta dalle giunte Ghigo di centrodestra.

I privati (allora erano imprese locali, oggi è la grande finanza, anche internazionale, che ha visto nei servizi pubblici locali italiani la gallina dalle uova d’oro) entrano in società, magari senza procedure competitive. Gli investimenti (pochi) si fanno solo con soldi pubblici, mentre gli utili si dividono.

Grande gioia anche per notai e avvocati, a cui sarà garantito un robusto contenzioso. Eppoi tanti posti nelle partecipate, così rialimentiamo l’antipolitica. Ridimensionate o escluse le multiutility italiane, che dovrebbero assumere un ruolo centrale, anche per evitare la colonizzazione straniera.

Infine, tagliano fuori gli enti locali, che dovrebbero essere coinvolti proprio in una logica federalista e autonomista. Ma che dico, quella era la Lega di una volta. Ora sanno solo sbattere sui social un clandestino. Se così è la faccenda, la risposta sarà inevitabile: dovremo impugnare la legge e rifarne subito una nazionale. Perché se questo è il federalismo nostrano, allora molto meglio una sana guida centralista.