Scuola, le indicazioni per il rientro in classe

Dal 14 settembre sono rientrati a scuola tutti gli studenti e le studentesse e tutte le persone che lavorano negli istituti.

La sfida che la scuola si prepara ad affrontare insieme alle famiglie è proprio nella partecipazione attiva e collaborativa di tutti i soggetti, ognuno per la propria parte di responsabilità.

L’obiettivo è una riapertura nella massima sicurezza e tranquillità per tutti. Un risultato ottenibile soltanto attenendosi scrupolosamente a tutti gli accorgimenti igienico-sanitari atti a limitare al massimo il rischio di contagio da Covid-19.

L’utilizzo dei mezzi pubblici

Per l’utilizzo dei mezzi pubblici è obbligatorio l’utilizzo della mascherina. La capienza del trasporto pubblico locale è stata autorizzata dal Governo all’80%. L’incremento dei servizi di trasporto è di circa il 20%. La Regione Piemonte ha attivato:

  • 20 treni aggiuntivi quotidiani nei giorni feriali per un totale di 1.074 km in più al giorno dedicati agli studenti piemontesi;
  • 500 corse dei bus in più al giorno: 250 sulle 1.400 attuali concentrate nell’ora di punta della mattina e altrettante nel pomeriggio per i rientri da scuola.

Le mascherine a scuola

Le linee guida nazionali definite dal Governo prevedono che a scuola venga utilizzata la mascherina chirurgica affidando alle scuole il compito di fornirle quotidianamente.

Il Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza (CTS) ribadisce che, nelle situazioni in cui non sia possibile garantire il distanziamento fisico di almeno 1 metro di distanza, sarà necessario l’utilizzo della mascherina per gli studenti di età superiore a 6 anni.

La mascherina può NON essere indossata in condizioni di staticità e nel rispetto del distanziamento di almeno un metro, quando ci si trova seduti al banco, durante l’attività motoria o mentre si consuma il pasto. Sono esclusi dall’obbligo della mascherina i bambini sotto i 6 anni e i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso.

La rilevazione della temperatura

La responsabilità della rilevazione è stata affidata dal Decreto del Governo alle singole famiglie, ma la Regione Piemonte con una propria ordinanza ha introdotto per le scuole l’obbligo di verificarlo. In particolare:

  1. è raccomandato a tutti gli istituti di misurare la temperatura agli alunni prima dell’ingresso a scuola;
  2. qualora l’istituto, per ragioni oggettive e comprovate, non fosse nelle condizioni di farlo, dovrà prevedere un meccanismo di verifica quotidiana per controllare che la temperatura sia stata effettivamente misurata dalla famiglia (attraverso una specifica autocertificazione che potrà essere fornita sul registro elettronico, sul diario, su un apposito modulo, su una chat di classe o in qualunque altro modo semplice scelto dalla scuola);
  3. nel caso in cui uno studente dovesse presentarsi senza tale autocertificazione, la scuola avrà l’obbligo di misurare la febbre prima dell’inizio dell’attività didattica. La Regione ha stanziato 500 mila euro per sostenere le scuole nell’acquisto di termometri e termoscanner.

Cosa fare in presenza di febbre o sintomi

Il Protocollo di sicurezza e le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico prevedono l’obbligo di rimanere a casa in presenza di temperatura oltre i 37,5° o altri sintomi simil-influenzali, sia per gli alunni sia per i lavoratori della scuola.

Nel caso in cui uno studente manifestasse dei sintomi, la scuola provvederà ad attivare l’iter per la gestione di una eventuale positività. Lo studente verrà accompagnato e assistito da un operatore scolastico in una stanza dedicata e verrà avvisata la famiglia affinché possa riportarlo al proprio domicilio.

Sia che i sintomi si manifestino a scuola o che si manifestino a casa, la famiglia dovrà contattare il proprio pediatra o medico (nel caso di età maggiore a 14 anni) che valuterà le condizioni di salute dello studente e deciderà se attivare la procedura per i casi di sospetto Covid, inserendo i dati sulla piattaforma regionale e richiedendo l’esecuzione del tampone (indicando anche alla famiglia, in base alle condizioni di salute, se utilizzare l’accesso diretto o attendere in casa l’unità sanitaria che eseguirà il test virologico).

Nel caso in cui la famiglia non disponesse o avesse difficoltà a mettersi in contatto con il proprio pediatra/medico, potrà segnalare il proprio caso al Dipartimento di Prevenzione/Guardia medica della propria Asl. Trascorse 24 ore, in assenza di un riscontro, la famiglia potrà accompagnare il bambino a uno degli hotspot ad accesso diretto per l’esecuzione del tampone, previa compilazione di un modulo di autocertificazione per effettuare il test diagnostico (già predisposto dalla Regione).

Cosa succede se un alunno risulta positivo

Nel caso in cui uno studente risulti positivo al tampone il SISP, in collaborazione con il referente covid scolastico, avvia il contact tracing e dispone l’isolamento fiduciario o la quarantena dei contatti stretti nelle 48 ore precedenti e la procedura di tampone. La scuola avvierà parallelamente le attività di sanificazione straordinaria degli ambienti venuti a contatto del soggetto positivo.

Priorità di accesso al tampone e hotspot scolastici

La Regione Piemonte ha previsto una corsia prioritaria per i tamponi necessari allo screening scolastico. Sono anche stati attivati in tutte le Asl del territorio già 29 hotspot/drive scolastici ad accesso diretto per accelerare le procedure di esecuzione dei tamponi. I punti di accesso diretto saranno presidiati da personale sanitario medico e pediatrico.

Cosa fare per il rientro a scuola

Nel caso in cui il tampone sia positivo sarà necessario attendere la certificazione della guarigione clinica con doppio test virologico negativo e l’attestazione del proprio pediatra/medico.
Nel caso in cui il tampone del caso sospetto sia negativo sarà necessario attendere a casa la guarigione clinica seguendo le indicazioni del proprio pediatra/ medico che alla fine consegnerà l’attestazione di esito negativo del tampone.
Nel caso di assenze da scuola per condizioni cliniche non sospette di Covid-19, per la riammissione a scuola sarà necessaria l’autocertificazione della guarigione da parte della famiglia

Utilizzo di locali in strutture scolastiche per attività extracurriculari

I locali adibiti ad attività scolastiche potranno essere utilizzati per altre attività (pre e post scuola, attività sportive etc) alle seguenti condizioni:

  • gli utenti si impegnano ad effettuare al termine delle attività procedure di igienizzazione in grado di assicurare lo stesso grado di efficacia di quelle previste per le attività scolastiche;
  • il gestore delle strutture (o l’Ente locale che con proprio provvedimento ha affidato gli spazi scolastici a terzi) è tenuto a verificare che tali attività siano effettivamente svolte nelle modalità indicate al fine di assicurare le garanzie previste.

 

SI RACCOMANDA di lavarsi spesso le mani con il gel igienizzante, di indossare la mascherina in tutti gli spostamenti e in ogni situazione dove non sia possibile rispettare il distanziamento.




Vaccini, le Regioni volevano una gara centralizzata

Tutte le Regioni avevano chiesto al ministero di fare una gara nazionale per l’acquisizione, in modo da evitare di metterle in concorrenza, vista la scarsità che si sarebbe determinata. Ciò non è stato possibile ed ogni Regione ha fatto singole gare sulla base di una proiezione della necessità, superiore a quella dell’anno precedente.

Così l’assessore alla Sanità, intervenuto su richiesta del gruppo Monviso, per un’informativa riguardo la campagna vaccinale antinfluenzale, alla luce della notizia che la Conferenza Stato Regioni ha deciso di destinare 250 mila dosi di vaccino antinfluenzale alle farmacie a fronte delle 800 mila dello scorso anno.

Le Regioni, ha specificato l’assessore, distribuiscono il vaccino alle categorie a rischio, soggetti con patologie, immunodepressi, e over 65, che hanno la precedenza su chi va in farmacia ad acquistare il vaccino.

Il diritto di prelazione del settore pubblico nell’acquisto fa sì che, in un anno segnato da un aumento esponenziale della richiesta, manchino le dosi da distribuire alle farmacie, con il rischio di generare un problema sociale.

Il Piemonte, che lo scorso anno aveva acquistato e consumato 720 mila dosi, ha fatto la gara ad aprile e ne sono state acquistate 1,1 milione, con un incremento superiore al 30 per cento.

L’assessore ha precisato che il ministro della Salute ha quindi chiesto alla conferenza delle Regioni la cessione di una quota di vaccini acquistata dalla Regioni stesse e si è arrivati all’intesa siglata ieri di destinare alle farmacie una quota minima dell’1,5 per cento, che corrisponde a 250 mila dosi.

Una quota insufficiente, visto che lo scorso anno le farmacie hanno venduto 800 mila dosi a livello nazionale, circa 50 mila in Piemonte, ma che può essere implementata in base alla disponibilità di ciascuna regione.

Il Piemonte ha già fatto richiesta di poter acquisire il quinto d’obbligo: in ogni gara il fornitore è tenuto a garantire il 20 per cento in più rispetto a quanto previsto per far fronte a necessità sopravvenute. In quel caso, ha puntualizzato l’assessore, si sarà nella condizione di distribuire alle farmacie un quantitativo di dosi almeno pari a quello dello scorso anno.

Inoltre è stato chiesto al Governo e all’Aifa un impegno specifico a garantire che le dosi siano effettivamente consegnate da parte delle case farmaceutiche e a sbloccare, su richiesta della Lombardia, alcuni lotti fermi in giro per il mondo per alcuni milioni di dosi a garanzia del libero mercato.
Su richiesta del Partito democratico, l’assessore ha precisato che la Conferenza delle Regioni sta lavorando con il ministero e le case farmaceutiche per capire quando sarà possibile partire con la consegna dei vaccini: fa parte dell’accordo garantire la fornitura in tempi rapidi.




Tamponi, tracciamento, hot-spot: il Piemonte si prepara all’autunno

Il Piemonte prosegue un’accurata attività di contact-tracing (tracciamento), che prevede la ricerca attiva dei casi con tamponi ai contatti stretti asintomatici, la progettazione di programmi di sorveglianza attiva sul personale di enti pubblici e privati con alto grado di rischio a scopo di prevenzione, l’incremento degli “hot spot” pediatrici per assicurare percorsi rapidi per l’effettuazione dei tamponi.

Queste alcune delle notizie fornite dall’assessore alla Sanità che, su richiesta delle minoranze, ha illustrato in quarta Commissione le misure più importanti avviate per fronteggiare la pandemia del Covid-19 da qui ai prossimi mesi, periodo critico sia per la riapertura delle scuole sia per l’arrivo dei virus patogeni stagionali.

L’assessore ha ricordato che sono già oltre 25mila i test effettuati nell’ambito di piani di screening del personale del sistema sanitario regionale e di altri enti pubblici, mentre in due settimane sono stati effettuati da Asl e medici di medicina generale oltre 16 mila test sierologici rapidi per gli operatori scolastici.

L’assessore ha spiegato che fino alla settimana scorsa il Piemonte era l’unica regione del nord Italia con un basso rischio di propagazione del contagio, salito questa settimana a moderato, soprattutto per effetto dei contagi importati, di migranti e vacanzieri.
L’attuale elevata percentuale di asintomatici o paucisintomatici permette però di gestire molti più pazienti a domicilio, riducendo il carico di lavoro degli ospedali.

A favorire un buon controllo dei contagi da maggio in poi è stata l’adozione di una nuova strategia che si è distaccata dalle indicazioni nazionali, prevedendo l’esecuzione di tamponi non solo ai sintomatici, ma anche alle persone che sono state a stretto contatto con il soggetto infetto.

Quest’attività, così come il monitoraggio dei malati a domicilio, ha richiesto di incrementare il numero delle Unità Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), pari a una ogni 50mila abitanti e un ruolo importante hanno avuto i medici di famiglia, con l’attivazione dell’accordo integrativo Air-Covid, nella segnalazione dei casi sospetti e nell’effettuazione dell’isolamento tempestivo dei contatti stretti.

È stata inoltre rivista e potenziata la rete dei laboratori di analisi con l’aumento graduale della capacità di analisi per la ricerca del Rna virale; sono poi state predisposte procedure per regolamentare i test sierologici e i tamponi da parte di soggetti privati.

Nell’ambito invece delle misure di ripresa dell’attività sanitaria l’assessore ha annunciato che la Regione ha ripreso la preparazione della campagna vaccinale per l’influenza stagionale, acquistando 1,1 milioni di dosi vaccinali che potrebbero essere aumentate fino a 1,5, prevedendone l’estensione della gratuità anche alla fascia di età 60-64 anni, secondo la possibilità indicata a livello ministeriale.

Da parte dei consiglieri del gruppo Pd sono stati chiesti numerosi chiarimenti, soprattutto in merito alla gestione dei tamponi per la riammissione scolastica dei bambini, alle dotazioni e ai percorsi Covid approntati dagli ospedali, alla situazione delle Rsa e alla necessità che un’attenta campagna di sensibilizzazione per la vaccinazione antinfluenzale sia condotta anche dall’assessorato e non solo dalle Asl.

L’assessore ha spiegato che si intende potenziare gli “hot spot”, attualmente una ventina, che in ogni distretto permettono di effettuare un tampone con accesso diretto anche senza prenotazione, prevedendo una corsia preferenziale per i pazienti pediatrici. La decisione se sottoporre o meno il bambino al tampone rimarrà comunque sotto la responsabilità e il consulto del pediatra.

L’assessore ha inoltre condiviso le osservazioni del capogruppo di Monviso circa l’opportunità di estendere anche alle farmacie l’effettuazione dei test sierologici rapidi e intende valutare la possibilità che le farmacie e una rete di strutture sul territorio possano attivarsi anche per effettuare le vaccinazioni.

Infine un consigliere della Lega ha chiesto che anche gli autisti e il personale del servizio di trasporto pubblico che è a stretto contatto con il pubblico sia considerato ad alto rischio al fine di poter usufruire del vaccino antinfluenzale.

A causa del protrarsi dei lavori della Commissione il coordinatore del gruppo di lavoro sull’indagine conoscitiva sull’emergenza pandemica ha svolto le comunicazioni iniziali ma, d’accordo con gli altri commissari, ha deciso di rimandare la trattazione nel merito la prossima settimana.




Le persone positive al Covid19 sono 26.910 (+29 rispetto a ieri)

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.910 (+29 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3370 (+0) Alessandria, 1610 (+0) Asti, 848 (+0) Biella, 2570 (+3) Cuneo, 2.405 (+4) Novara, 13.788 (+13) Torino, 1150 (+8) Vercelli, 986 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 183 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 439 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I decessi sono 4149. Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, nessuno oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è quindi di 4149 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 399 Cuneo, 374 Novara, 1836 Torino, 223 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

La situazione dei contagi. Sono 33.146 (+82 rispetto a ieri, di cui 60 asintomatici; dei 75: 29 screening, 43 contatti di caso, 10 con indagine in corso; quelli importati sono 24 su 82) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4192 Alessandria, 1924 Asti, 1082 Biella, 3151 Cuneo, 3048 Novara, 16.517 Torino, 1574 Vercelli, 1185 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 286 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 187 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 7 (come ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 110 (+18 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 1531. I tamponi diagnostici finora processati sono 605.811 di cui 339.064 risultati negativi.




Sono 33.064 (+ 75) le persone positive al Covid19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.881 (+23 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3370 (+1) Alessandria, 1610 (+3) Asti, 848 (+0) Biella, 2567 (+10) Cuneo, 2.401 (+0) Novara, 13.775 (+9) Torino, 1142 (+0) Vercelli, 986 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 182 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 449 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I decessi sono 4148. Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, nessuno oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è quindi di 4148 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 399 Cuneo, 373 Novara, 1836 Torino, 223 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

La situazione dei contagi. Sono 33.064 (+ 75 rispetto a mercoledi, di cui 58 asintomatici. Dei 75 casi, 35 screening, 33 contatti di caso, 7 con indagine in corso. I casi importati sono 34 su 75, i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4183 Alessandria, 1919 Asti, 1079 Biella, 3135 Cuneo, 3038 Novara, 16.486 Torino, 1565 Vercelli, 1185 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 286 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 188 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 7 (come ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 92 (+2 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 1487. I tamponi diagnostici finora processati sono 601.368, di cui 336.403 risultati negativi.




Sono 32.989 (+ 66 rispetto a ieri) le persone positive al Covid19

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.858 (+12 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3369 (+0) Alessandria, 1607 (+1) Asti, 848 (+0) Biella, 2557 (+1) Cuneo, 2.401 (+1) Novara, 13.766 (+3) Torino, 1142 (+5) Vercelli, 986 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 182 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 463 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I decessi sono 4147. Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, nessuno oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è quindi di 4147 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 399 Cuneo, 373 Novara, 1835 Torino, 223 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

La situazione dei contagi. Sono 32.989 (+ 66 rispetto a ieri, di cui 54 asintomatici. Dei 66 casi, 32 screening, 28 contatti di caso, 6 con indagine in corso. I casi importati sono 22 su 66), i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4179 Alessandria, 1919 Asti, 1079 Biella, 3123 Cuneo, 3019 Novara, 16.452 Torino, 1565 Vercelli, 1185 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 286 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 182 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 7 (come ieri ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 90 (- 2 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 1424. I tamponi diagnostici finora processati sono 597.168, di cui 333.808 risultati negativi.

26.834 pazienti guariti e 469 in via di guarigione. L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.834 (+14 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3362 (+0)




Torino. Da lunedi 31 agosto in consegna altre 270 mila mascherine 

Con la consegna della seconda e terza tranche di mascherine per 270mila pezzi, si completa a partire da lunedi mattina 31 agosto l’operazione sicurezza per le manifestazioni in calendario nei Comuni del territorio metropolitano torinese.

Oltre duecento le richieste arrivate a Città metropolitana di Torino nell’arco di una settimana da parte dei sindaci che, anche grazie alla consegna delle mascherine gratuite alla popolazione fornite dalla Regione Piemonte, possono dare il via al calendario di sagre e feste patronali.

“Ringrazio ancora una volta la Regione Piemonte – commenta il vicesindaco metropolitano – abbiamo fatto un bel lavoro di squadra, prova di collaborazione istituzionale a vantaggio del nostro territorio anche di quei Comuni piccoli e piccolissimi che da soli non sarebbero riusciti a mantenere in calendario le loro feste tradizionali di fine estate e dell’autunno. La sicurezza viene prima di tutto”.

Il ritiro avverrà anche questa volta presso il magazzino regionale della protezione civile in via Meucci 5 a DRUENTO: saranno i Comuni sede di COM – Centro operativo Comunale di protezione civile a ritirare le mascherine per tutti i Comuni del loro territorio, in modo da ottimizzare gli spostamenti e venire incontro alle difficoltà dei centri più piccoli.




Sono 32.515 (+75 rispetto a ieri) le persone positive al Covid

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.636 (+11 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3319 (+1) Alessandria, 1599 (+0) Asti, 848 (+0) Biella, 2525 (+3) Cuneo, 2381 (+0) Novara, 13.685 (+6) Torino, 1119 (+0) Vercelli, 981 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 179 (+0) provenienti da altre regioni. Altri 527 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

 decessi sono 4144. Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è quindi di 4144 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1834 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

 La situazione dei contagi. Sono 32.515 (+75 rispetto a ieri, di cui 51 asintomatici; dei 75: 32 screening, 37 contatti di caso, 6 con indagine in corso, quelli importati sono 38 su 75) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4150 Alessandria, 1914 Asti, 1071 Biella, 3072 Cuneo, 2946 Novara, 16.255 Torino, 1487 Vercelli, 1171 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 281 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 163 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 6 (+0 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 83 (+4 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 1119. I tamponi diagnostici finora processati sono 569.913 di cui 316.133 risultati negativi.




Sono 32.343 (+ 42) le persone positive al Covid19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.606 (+13 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3313 (+0) Alessandria, 1599 (+0) Asti, 848 (+0) Biella, 2519 (+4) Cuneo, 2380 (+1) Novara, 13.672 (+7) Torino, 1119 (+0) Vercelli, 978 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 178 (+0) provenienti da altre regioni.  Altri 533 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid). Il totale rimane quindi di 4143 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1833 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

Sono 32.343 (+ 42 rispetto a ieri, di cui 32 asintomatici. Dei 42 casi, 26 screening, 10 contatti di caso, 6 con indagine in corso. I casi importati sono 24 su 42) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4147 Alessandria, 1908 Asti, 1062 Biella, 3054 Cuneo, 2912 Novara, 16.197 Torino, 1462 Vercelli, 1164 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 277 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 160 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 5 (+1 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 78 (– 2 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 978. I tamponi diagnostici finora processati sono 558.919 di cui 309.104 risultati negativi.




Le persone positive al Covid19 sono 32.301 (+ 41 )

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.593 (+16 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3313 (+5) Alessandria, 1599 (+0) Asti, 848 (+0) Biella, 2515 (+6) Cuneo, 2379 (+0) Novara, 13.665 (+4) Torino, 1119 (+0) Vercelli, 977 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 178 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 534 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I decessi salgono a 4143. Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 4143 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1833 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

La situazione dei contagi. Sono 32.301 (+ 41 rispetto a ieri, di cui 28 asintomatici; dei 41: 26 screening, 14 contatti di caso, 1 con indagine in corso, quelli importati sono 23 su 41) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4146 Alessandria, 1905 Asti, 1062 Biella, 3049 Cuneo, 2909 Novara, 16.176 Torino, 1459 Vercelli, 1163 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 277 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 155 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 4 (come ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 80 (- 4 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 947. I tamponi diagnostici finora processati sono 555.594, di cui 306.383 risultati negativi.