Vaccino, 70mila preadesioni over 50 in Piemonte

Sono 230mila gli over 50 non vaccinati in Piemonte, di questi 70mila hanno recentemente fatto la preadesione e riceveranno la prima dose entro la data utile del 31 gennaio in modo da essere in regola con la scadenza del 15 febbraio quando gli over 50 dovranno esibire il green pass da vaccinazione ai loro datori di lavoro; restano gli altri 160mila che mi auguro si iscrivano in tempo utile”. Lo ha detto l’assessore alla Sanità Luigi Icardi, intervenuto con i colleghi Elena Chiorino e Marco Gabusi in congiunta delle Commissioni Istruzione, Sanità e Trasporti, presieduta da Alessandro Stecco, per un’informativa sugli sviluppi dell’emergenza epidemiologica.

“Per garantire la somministrazione agli over 50, in questi giorni gli accessi diretti sono stati rimodulati in modo da riorganizzare al meglio la macchina vaccinale – ha speigato Icardi – e continuano comunque a essere permessi per gli over 80 e per chi ha il green pass in scadenza nelle 72 ore in tutti gli hub del Piemonte. L’accesso diretto vale anche per le categorie con obbligo vaccinale (personale sanitario, scolastico, universitario e forze dell’ordine) in questo caso negli specifici hub indicati sul sito regionale”.

Chiorino ha fatto il punto su assenze e incidenza del contagio in ambito scolastico: “Nella settimana 3-9 gennaio le assenze comunicate dall’Ufficio scolastico regionale sono state del 15,7 per cento per gli studenti, 11,7 per i docenti, 12,4 per il personale Ata. Per tutte le fasce di età scolare si è registrato un aumento dei contagi rispetto alla settimana precedente, con +57,2 per cento nella fascia 14-18 anni, +57,5 nella fascia 11-13, +36,7 tra i 6-10 anni, +57,7 tra i 3-5 anni e + 40,1 tra gli 0-2 anni”. L’assessore ha poi sottolineato le criticità legate alla Dad e alla differenziazione per fasce di età delle regole ministeriali in tema di quarantena delle classi, nonché quelle sull’applicazione dei congedi parentali, auspicando su questo punto un accordo a livello nazionale con l’Inps che generi automatismi e riduca i tempi burocratici.

“Dal punto di vista operativo è difficile tenere le scuole aperte in piena quarta ondata – ha aggiunto Icardi -. Dalla Conferenza Stato-Regioni è prevalsa la posizione del governo, ma il sistema sta andando in stress per effetto dell’aumento dei contagi combinato con le nuove disposizioni su green pass rafforzato, obblighi vaccinali e quarantene”.

In Piemonte il 97 per cento dei 260 mila aderenti alla campagna vaccinale tra i 12 e i 19 anni (su una platea complessiva di 316 mila) è stato vaccinato, mentre ad oggi sono 72 mila gli aderenti nella fascia 5-11 anni (su una platea complessiva di 245 mila), tutti prenotati entro il 7 febbraio.

L’assessore ha anche sottolineato che è partito oggi un sistema automatizzato che dovrebbe migliorare la gestione di isolamenti e quarantene e dei relativi provvedimenti liberatori, mentre sul fronte tamponi gratuiti ha spiegato che la Regione ha dovuto integrare i finanziamenti statali per dare gratis il tampone alle Elementari. Contrario all’ipotesi di centri vaccinali all’interno delle scuole, per non sottrarre personale sanitario agli hub esistenti, che potrebbero invece estendere l’orario di apertura.

Rispondendo alle domande dei commissari, ha infine fatto un passaggio su cure con anticorpi monoclonali e vaccino Novavax: “Da tre settimane il Piemonte è la seconda regione per l’uso di monoclonali e registra ottime performance anche sugli antivirali. Purtroppo i quantitativi sono insufficienti perché il fabbisogno era stato deciso in condizioni epidemiologiche diverse, per cui chiederemo ad Aifa di rivedere i criteri di ripartizione. Il nuovo vaccino dovrebbe essere invece disponibile per inizio marzo”.

Sul fronte trasporti, dal 10 gennaio si registra una riduzione del servizio del 10-20 per cento a causa delle assenze del personale positivo o in quarantena, che si sommano a quelle degli autisti che con l’obbligo del green pass hanno deciso di non svolgere più il servizio: “La pianificazione è particolarmente complicata per Trenitalia – ha spiegato Gabusi – perché la rete ferroviaria necessita di figure specializzate e vanno gestite le sostituzioni dei treni soppressi con gli autobus. Anche il numero degli utenti è in calo, circa il 28 per cento per il trasporto ferroviario, il 15-20 per cento per quello su gomma.

Con la capienza dei mezzi all’80 per cento – ha aggiunto – da inizio anno gestiamo i servizi integrativi come nel 2021, ma con la differenza sostanziale che il governo non ci ha ancora garantito i fondi”.

Numerose le domande poste dai consiglieri Francesca Frediani (M4o), Domenico Rossi, Monica Canalis, Alberto Avetta (Pd), Marco Grimaldi (Luv), Carlo Riva Vercellotti (FdI), Mario Giaccone (Moderati), Sarah Disabato (M5s).




Peste Suina Africana, le richieste di Confagricoltura alla Regione Piemonte

Confagricoltura Piemonte, con il presidente Enrico Allasia e il direttore Ercole Zuccaro, interviene al Tavolo di Emergenza della Peste Suina Africana (PSA), convocato oggi pomeriggio (venerdì 14 gennaio) nella Sala Trasparenza della Regione Piemonte in Piazza Castello a Torino dall’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, al quale sono invitati anche i prefetti del Piemonte, le autorità sanitarie, i presidenti delle Province, le organizzazioni agricole e venatorie del territorio.

L’Ordinanza congiunta del Ministro della Salute e del Ministro delle Politiche Agricole del 13 gennaio 2022 –  chiarisce in una nota Confagricoltura Piemonte – stabilisce il divieto di attività venatoria nella zona infetta da PSA; il divieto era già stato esteso a tutta la provincia di Alessandria dal Decreto – Ordinanza del Presidente della Regione Piemonte n. 3 dell’11 gennaio 2022.

L’Ordinanza ministeriale congiunta vieta, tra l’altro, una serie di altre attività all’aperto, quali raccolta funghi e tartufi, trekking, pesca, ecc., fatta eccezione per le attività connesse alla salute e cura degli animali, salute e cura delle piante, comprese le attività selvicolturali. L’Ordinanza stabilisce infine che ulteriori misure per contrastare la diffusione della malattia dovranno essere adottate dal direttore generale della Sanità e del farmaco veterinario.

“Rappresentiamo alla Regione le preoccupazioni del mondo agricolo per l’insorgere della nuova emergenza – dichiara il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli di Brondello – che sancisce il fallimento di una gestione venatoria inefficace, che si protrae ormai da 20 anni.  Considerando la gravità della situazione, soprattutto per le disastrose conseguenze a carico degli allevamenti, Confagricoltura chiede l’avvio immediato di un vasto piano di contenimento della fauna selvatica all’interno e all’esterno  della zona infetta, con chiara indicazioni dei soggetti coinvolti e dei compiti loro affidati, valutando anche l’opportunità di nominare un Commissario con poteri specifici straordinari in grado di gestire l’emergenza e ricondurre la popolazione di selvatici a livelli accettabili”.

Confagricoltura chiede altresì alla Regione di rendere noto il numero di cinghiali che è stato finora abbattuto per il contenimento dei selvatici, prendendo a riferimento quanto indicato a suo tempo da ISPRA (11.000 capi da abbattere tra aprile 2021 e marzo 2022), ricordando che il Consiglio regionale, nel giugno scorso, con un apposito ordine del giorno, aveva impegnato la Giunta regionale a dare seguito a queste operazioni con una maggiore incisività di azione

In merito all’Ordinanza ministeriale congiunta Confagricoltura chiede che venga chiarito a quali condizioni è consentito l’esercizio dell’agricoltura nelle zone infette, anche in riferimento alle attività a essa connesse (per esempio agriturismo, fattorie didattiche, enoturismo).

“Chiediamo inoltre alla Regione – precisa il direttore di Confagricoltura Alessandria, Cristina Bagnasco – di farsi parte attiva nei confronti del Governo affinché vengano previsti opportuni sostegni, supportati da un adeguato stanziamento, per le imprese agricole danneggiate, da inserire con la massima tempestività nell’emanando decreto sostegni/ristori che dovrebbe essere posto all’esame del Consiglio dei ministri la prossima settimana”.




Confartigianato Cuneo riapre il suo hub vaccinale per le terze dosi

Confartigianato Imprese Cuneo torna in prima linea nella somministrazione delle coperture vaccinali sul territorio della Granda.

A fronte di un consistente incremento di contagi da Covid 19, ha scelto di riaprire in via straordinaria nella sua sede provinciale l’Hub vaccinale per la somministrazione delle terze dosi di vaccino.

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Medart (Società di Medicina del Lavoro collegata a Confartigianato Cuneo), come già era avvenuto nell’estate scorsa, quando tra giugno ed agosto furono somministrate oltre 3500 vaccini, tra prime e seconde dosi.
«Crediamo fermamente nella necessità di fare rete a livello territoriale per affrontare in modo concreto le criticità – ha dichiarato Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – La recrudescenza dei contagi da Covid 19 sta creando nuovamente un clima emergenziale sia a livello sociale che economico.

La nostra Associazione sente il dovere di contribuire in modo fattivo alla diffusione delle terze dosi di vaccino, unica strada al momento per frenare la diffusione del virus. Riaprire in via straordinaria il nostro Hub vaccinale, accollandosi tutti i costi organizzativi dell’iniziativa, è un segnale forte dell’attenzione che da sempre Confartigianato Cuneo rivolge ai suoi associati, ai loro dipendenti e famiglie e a tutto il territorio cuneese».

Nei giorni 5, 7 e 8 gennaio 2022 imprenditori associati, titolari e dipendenti, e i loro familiari, che hanno ricevuto da almeno cinque mesi la seconda dose, potranno accedere, compilando un apposito modulo, ai locali della sede provinciale di Confartigianato Cuneo, affacciati in corso IV Novembre, 11 per ricevere la terza dose (booster) di vaccino.
Le vaccinazioni avverranno nel seguente orario: mattina: 8,30 – 13,00 pomeriggio: 14,00 – 18,00.




Centro Vaccinale UI Torino prolunga l’apertura fino alla fine di febbraio 2022

L’Unione Industriali Torino, accogliendo l’invito della Regione Piemonte, ha deciso di prolungare l’attività del proprio centro vaccinale di via Vela 17 fino alla fine di febbraio 2022, visto il persistere dell’emergenza sanitaria.

L’Hub, gestito dal personale sanitario dell’ospedale Humanitas Gradenigo, è stato inaugurato lo scorso giugno nei locali del Centro Congressi.

I primi mesi di attività sono stati dedicati alla vaccinazione di dipendenti e familiari delle aziende associate. A partire dal 14 settembre scorso l’Unione Industriali lo ha messo a disposizione dell’ASL e quindi della città di Torino e della Regione per la vaccinazione di tutta la comunità torinese. Il centro è sempre rimasto aperto dal lunedì al venerdì, inoculando – tra prime, seconde e terze – circa 500 dosi al giorno.

È di oggi la decisione di non chiudere come previsto con la fine di dicembre, ma di continuare l’attività per altri due mesi, in modo da consentire al maggior numero possibile di concittadini di vaccinarsi.

Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione Industriali Torino, ha dichiarato: “Per sconfiggere la pandemia è necessaria una forte unità di intenti tra le istituzioni pubbliche e quelle private. Come Unione Industriali ci siamo subito messi a disposizione dell’ASL e della Regione e vogliamo continuare a farlo perché siamo consapevoli della responsabilità sociale che abbiamo non solo nei confronti dei nostri associati, ma di tutta la comunità torinese”.




Un super hub vaccinale in ogni Asl

“Quella di chiudere gli hub considerati in eccesso è stata una decisione presa seguendo una circolare del generale Figliolo, non una scelta della Regione Piemonte – ha puntualizzato l’assessore alla sanità Luigi Icardi, nel rispondere in aula alle interrogazioni dei consiglieri Domenico Rossi (Pd) e Marco Grimaldi (Luv) che hanno chiesto chiarimenti alla Giunta sulla strategia di gestione degli hub Covid19 per l’inoculazione della terza dose di vaccino.

“Il super afflusso degli ultimi giorni alle prenotazioni non era prevedibile – sottolinea Icardi – Per evitare che ci siano cittadini piemontesi cui rischi di scadere il green pass e per garantire la terza dose a tutti i soggetti nel rispetto delle priorità e degli obblighi nazionali, abbiamo previsto l’attivazione di super hub in ogni Asl per un minimo di 500 vaccinazioni al giorno; un maggior coinvolgimento dei medici di medicina generale; il potenziamento della rete di farmacie che effettuano i vaccini; la riattivazione dei centri vaccinali delle strutture sanitarie e socio-assistenziali accreditate  e autorizzate; la riattivazione degli hub privati e aziendali e degli open day per target specifici”. Dal primo dicembre – conclude Icardi – sarà garantita la vaccinazione con accesso diretto a tutte le categorie di soggetti per cui è previsto obbligo vaccinale come da ultimo decreto del Ministero della salute (personale del comparto sanitario e socio-assistenziale, personale scolastico docente e non docente, forze dell’ordine, comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico); a coloro a cui scade green pass nell’arco delle 72 ore e a chi desidera ricevere la prima dose”.

“Non ha senso chiudere delle strutture per poi riaprirle – ha detto Grimaldi – penso agli hub presso Lavazza, Basic Net, Reale Mutua e Valentino, chiusi nonostante l’aumento esponenziale di prenotazioni per il vaccino. Il Decreto legge del 26 novembre ha aumentato la platea dei soggetti obbligati alla vaccinazione, ecco perché ora la Giunta parla di attivazione di hub potenziati in ogni Asl, presso la rete delle farmacie e riattivazione di hub privati e aziendali. Ma c’era bisogno di smantellare tutto ciò che avevamo per poi fare marcia indietro? Nessun Commissario Figliuolo – ha concluso –  ha il potere di mettere i lucchetti ai nostri hub, né di paventare sanzioni penali per mancata chiusura. Perché non facciamo mai valere la nostra autonomia?”

“Per l’ennesima volta – aggiunge il consigliere Rossi – i problemi che si stanno verificando in queste settimane vengono attribuiti a scelte del Governo o del Commissario Figliuolo, mentre per le soluzioni si rimanda ai direttori delle Asl o al Dirmei. Che ruolo gioca in tutto questo la politica? Il governo regionale ha firmato una delega in bianco ai tecnici rinunciando del tutto alla gestione politica dell’emergenza. Un atteggiamento inaccettabile. La somministrazione della dose booster – conclude il vicepresidente della Commissione Sanità – è un passaggio fondamentale nel percorso di contrasto alla diffusione del virus e per la salvaguardia del maggior numero di cittadini: non possiamo permetterci che la macchina operativa si inceppi proprio ora”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle seguenti interrogazioni a risposta immediata di Daniele Valle (Pd) sui Servizi polimbulatorio ASL Rivoli; di Paolo Demarchi (Lega) sulla situazione variante di Demonte; di Silvio Magliano (moderati) sui gravi disservizi nel Trasporto di Studenti con Disabilità della Città di Torino e urgenza di intervento da parte della Regione nei confronti di 5T: si ritiene che questa Partecipata della Regione Piemonte e la sua governance siano adatte a gestire questo servizio?; di Raffaele Gallo (Pd) sul programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua): il progetto “RAC1” è confermato?; di Sarah Disabato (M5S) sull’attività del Consultorio familiare del distretto di Casale Monferrato.




CNA Piemonte: In Regione si proceda velocemente con la terza dose vaccinale

In Regione si proceda velocemente con la terza dose vaccinale, il vaccino ai bambini e il Green Pass selettivo solo per i vaccinati. È la ricetta della CNA Piemonte per affrontare l’aumento dei numeri dei contagiati da Covid19 anche in Piemonte. E di questo si fa portavoce coi decisori della Regione Piemonte. 

“Avanti con la terza dose e con il green pass selettivo. È necessario per tutelare le imprese ed evitare un Natale disastroso. Permettiamo alle nostre aziende di poter programmare le feste, le prenotazioni alberghiere, le aperture dei ristoranti. Garantiamo dopo due anni l’apertura dei comprensori sciistici. Un altro lockdown sagnerebbe la fine di migliaia di imprese che hanno responsabilmente resistito ad una vera e propria tempesta che le ha colpite. Non lasciamo che un colpo di coda le spazzi via. Il trend dei contagi è preoccupante. Bisogna agire subito e fare delle scelte. Riprendendo le parole del presidente Mattarella “Insensate teorie contro la scienza non possono prevalere”, Cna Piemonte sceglie di stare dalla parte della responsabilità”, ha affermato il segretario regionale Delio Zanzottera. 




Il Consiglio regionale istituisce l’Azienda sanitaria Zero

Con 23 sì e 13 no il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, nella seduta pomeridiana, la Proposta di legge per istituire l’Azienda Zero, presentata dal gruppo Lega, primo firmatario il capogruppo Alberto Preioni.

Il provvedimento, la cui discussione era iniziata nella scorsa seduta, costituisce un’Azienda sanitaria – la Zero, appunto – per ordinare al meglio le Asl piemontesi e fornire all’Assessorato una struttura in grado di gestire la complessità della Sanità, messa a dura prova dalla pandemia.

Al termine della votazione l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha ringraziato l’Assemblea “per il lavoro svolto in Commissione e in Aula” sottolineando che “con l’Azienda Zero la Regione si dota di uno strumento indispensabile che darà maggior efficacia, efficienza, organizzazione e controllo alla Sanità del Piemonte. Uno svolta significativa che porteremo avanti insieme e che apre un capitolo nuovo nella Sanità piemontese”.

La nuova struttura è pensata per garantire lo svolgimento e il coordinamento regionale di numerose attività: le sue funzioni spaziano dalla gestione dell’emergenza-urgenza extraospedaliera e delle attività del 118, del numero unico di emergenza 112 e del 116117, sino alla centralizzazione e programmazione degli acquisti per le Aziende sanitarie.

L’Ente avrà anche tra i suoi compiti il supporto e coordinamento della rete logistica distributiva alla gestione e lo sviluppo del sistema informativo di telemedicina, nonché il coordinamento in materia di medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici e di continuità ospedale-territorio e delle attività relative alla assistenza primaria. Si prevede, a tal fine, lo stanziamento di 646 mila euro per il 2021, di 3,08 milioni per il 2022 e di 587 mila euro per il 2023.

Nella giornata di oggi, in particolare, è stata eseminata una trentina di emendamenti, in parte a firma del capogruppo del Pd Raffaele Gallo e in parte di quello di Luv Marco Grimaldi. Il solo approvato è stato quello presentato dalla Giunta regionale per precisare che il modello di gestione operativa dell’Azienda Zero, al pari delle Aziende sanitarie regionali, è disciplinato con atto aziendale di diritto privato e assoggettato al procedimento regionale di verifica degli atti aziendali.

Nelle dichiarazioni di voto, prima della votazione finale, Andrea Cerutti (Lega) ha salutato “con estremo favore la nascita dell’Azienda Zero. In un momento in cui la Sanità regionale è stata sottoposta a un duro sforzo, la Lega ha avuto la lungimiranza di immaginarne la creazione per rispondere sempre più e meglio ai bisogni dei cittadini”.

Per Raffaele Gallo (Pd) il provvedimento “che sta per essere approvato è assai diverso da quello approdato quasi un anno fa in Commissione. Ci auguriamo si inizi quanto prima a ragionare sul Piano sociosanitario regionale, all’interno del quale avrebbe eventualmente potuto collocarsi l’Azienda Zero. Spenderemo oltre 3 milioni per realizzarla ma non sappiamo quali saranno i risparmi”.

Sarah Disabato (M5s) ha osservato che “mentre sono sempre più numerose le falle del sistema sanitario piemontese, a cominciare da liste d’attesa sempre lunghe, noi discutiamo un provvedimento che costituirà probabilmente un doppione dell’esistente”.

Marco Grimaldi (Luv) ha affermato che “l’Azienda Zero, in questo momento, è quanto mai inopportuna e la pandemia ha scoperchiato i veri problemi della nostra sanità: pronti soccorso al collasso, mancanza di medici e pediatri, interi territori senza neppure le guardie mediche necessarie a garantire un punto di primo soccorso”.

Per Paolo Bongioanni (FdI) l’Azienda Zero rappresenta “un cambiamento epocale per la costituzione di una nuova governance regionale. E, poiché sono sempre gli uomini a fare la differenza, molto dipenderà da chi sarà chiamato a guidarla”.

Francesca Frediani (M4o) ha sottolineato “la necessità del sistema sanitario piemontese di essere rafforzato. Il tempo dell’ottimismo non è ancora arrivato: serve invece quello dell’impegno, a cominciare da una diffusione sempre più uniforme dei servizi sul territorio”.

Paolo Ruzzola (Fi) ha ringraziato l’assessore Icardi e il presidente della Commissione Sanità Alessandro Steccoper “il lavoro svolto in Aula e in Commissione, che si è rivelato fruttuoso e ha saputo tenere conto delle istanze di maggioranza e minoranza”.




Obbligo Green Pass, De Santis: Serve strutturare per tempo un sistema di punti prelievo adeguato

“Come imprenditori siamo sostenitori del vaccino come preciso diritto/dovere collettivo e individuale. Chi non si vaccina infatti, si mette a rischio, ma non solo. Il nostro è un Paese che ha una cultura della salute e della cura come diritto collettivo; pertanto, chi non si vaccina si espone ed espone gli altri al rischio di doversi tutti far carico di una recrudescenza dei ricoveri e dei relativi costi.

Sono convinto che il diritto alla salute deve accompagnarsi ad un dovere ed alla responsabilità individuale nella cura della propria salute. Siamo anche consapevoli della scelta del Governo di introdurre il green pass che diventerà a breve obbligatorio per tutti i lavoratori, siano essi pubblici, subordinati o autonomi. Dovere che va rispettato perché costituisce lo strumento per bloccare la diffusione del virus”. Ad affermarlo Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino.

L’economia deve poter decollare come sta effettivamente avvenendo e per essere in grado di sfruttare a pieno le risorse del Pnrr, non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia.

In attesa del raggiungimento  della piena copertura vaccinale-continua De Santis – auspichiamo che Governo e Regione facciano uno sforzo aggiuntivo per evitare il problema di non disporre dei tamponi per chi intenda utilizzarli anche ai fini del green pass. Serve strutturare per tempo un sistema di punti prelievo adeguato alla richiesta nel numero e nella dislocazione e soprattutto prevedere orari compatibili con le richieste dei lavoratori affinchè possano effettuare il tampone”.    

“Non dobbiamo dimenticare -conclude De Santis – la profonda paura e dolore che hanno caratterizzato le nostre comunità nella primavera del 2020, il trauma economico e sociale che abbiamo vissuto per effetto del lockdown, dalla chiusura delle scuole al blocco di fatto dei trasporti e della vita sociale fino al calo vertiginoso del fatturato  delle nostre imprese che stanno continuando a pagare un prezzo altissimo alla crisi sanitaria ancora in atto”.




Farmacie, accordo con Regione per prestazioni ambulatoriali, ritiro referti e pagamento ticket

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità,  ha recepito l’accordo siglato con Federfarma ed Assofarm per la prenotazione delle prestazioni ambulatoriali attraverso il Cup regionale, il ritiro dei referti ed il pagamento dei ticket.

Sono 1600 le farmacie che hanno aderito al servizio, operativo nei prossimi giorni, e 2000 i farmacisti che ad oggi hanno richiesto le credenziali di accesso.

 

L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte comunica che è stato anche definito il riparto delle quote di contributo alle Aziende sanitarie per le spese di potenziamento ed ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche dei sistemi di prenotazione elettronica ambulatoriale, per un totale di 4.750.000 euro.

 

Le farmacie svolgono un ruolo importante per la loro capillarità e prossimità di servizio, dalla metropoli ai piccoli centri di montagna e di collina, e sono non solo un punto di erogazione dei farmaci, ma un riferimento per i cittadini per tante prestazioni, come si è visto anche nell’ambito dell’emergenza Covid19.

L’assessore sottolinea che il sistema delle farmacie è un partner sempre più importante per la sanità e per l’accesso dei cittadini ai servizi.

 

Per quanto riguarda le modalità operative delle prenotazioni, le farmacie le effettuano esclusivamente per le ricette dematerializzate attraverso la procedura regionale.

Confermata la prenotazione, la farmacia rilascia al cittadino un pro-memoria della prenotazione medesima con attestazione del pagamento del ticket (se dovuto) nonché delle eventuali istruzioni necessarie per l’effettuazione della prestazione richiesta.

Le farmacie attraverso il sistema CUP possono inoltre consentire al cittadino la disdetta o la variazione della prenotazione.

Per le modalità operative del ritiro dei referti di laboratorio, la farmacia rilascia al cittadino un pro-memoria degli esiti del referto di laboratorio e le istruzioni necessarie per consentire lo scarico telematico del referto firmato digitalmente.

 




Allargamento obbligo green pass. CNVV, Filippa: “Assolutamente d’accordo”

«Sono assolutamente d’accordo con quanto è stato stabilito. Dobbiamo sopravvivere e questa è l’unica soluzione. Negli ultimi mesi abbiamo registrato una buona ripresa: le nostre aziende stanno lavorando in tutto il mondo e stanno generando reddito reale sul territorio. Anche per questo speriamo di non dover subire un nuovo lockdown, magari per colpa di una percentuale minima di “no-vax”».

Così il presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Gianni Filippa, commenta l’allargamento dell’obbligo di green pass a tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati. «Se da oltre un anno – aggiunge – i medici ci dicono che l’unica strada percorribile per frenare l’epidemia e mitigarne gli effetti negativi è la vaccinazione bisogna farla. Punto e basta».