Covid-19, il Consiglio regionale approva 12 ordini del giorno

Sono dodici gli ordini del giorno collegati al bilancio approvati dall’Assemblea regionale per indirizzare la Giunta nella gestione dell’emergenza Covid-19. Ecco, di seguito, una sintesi dei documenti suddivisi per materia.

Per il settore sociosanitario

Piano per le emergenze sanitarie

L’odg 224, presentato dal primo firmatario Domenico Rossi (Pd), impegna il presidente e la Giunta a implementare il Piano regionale per le emergenze sanitarie sulla base delle conoscenze e delle esperienze maturate durante l’emergenza Covid-19, così da essere messi nella condizione di poter rispondere in maniera celere e strutturale a eventuali future situazioni d’emergenza e ad attivarsi con il Governo affinché la formazione di personale sanitario diventi una priorità per i prossimi decenni, a partire dalle borse di studio per gli studenti specializzandi in medicina, dalle professioni infermieristiche e dagli operatori socio sanitarie. Chiede inoltre di valutare il finanziamento di un numero sempre crescente di borse di studio regionali per studenti specializzandi in medicina e l’implementamento del piano straordinario di assunzioni di personale sanitario in Piemonte e di attivarsi con il Governo affinché le assunzioni straordinarie effettuate in questo periodo di emergenza possano trasformarsi, anche parzialmente, in assunzioni a tempo indeterminato. Propone, infine, di prevedere azioni straordinarie per consentire un “recupero” degli esami, delle visite e degli interventi rimandati durante l’emergenza Coronavirus, di mettere in campo politiche di potenziamento della rete territoriale per evitare, anche in futuro, che tutto il processo di cura si concentri sugli ospedali e di completare il Fascicolo elettronico sanitario e implementare forme di telemedicina.

Aumentare i tamponi

L’odg 228, presentato dal primo firmatario Marco Grimaldi (Luv), impegna la Giunta regionale “a prevedere urgentemente l’attivazione di fondi straordinari per avviare un aumento della profilassi per il personale medico e sanitario, e per implementare i tamponi per gli operatori della sanità che hanno bisogno di effettuare il test e che stanno continuando a lavorare esposti al rischio di contagio” Chiede inoltre di prevedere nel prossimo bilancio 2020 una quota spese straordinaria per aumentare la prevenzione del rischio contagio per tutti i lavoratori e le lavoratrici delle filiere produttive essenziali, al fine di aumentare la disponibilità di dispositivi di protezione individuali per tutte le persone costrette ad esporsi al rischio di contagio e l’attivazione di fondi speciali per l’acquisto, in particolare per le Rsa, di saturimentri per rilevare la saturazione di ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca, e per estendere le misure di prevenzione e controllo anche agli operatori del sociosanitario, a partire dai lavoratori delle Rsa, dei dormitori e delle case rifugio. Propone, infine, di valutare strumenti e personale per attuare una sorveglianza attiva al fine di isolare le persone contagiose e contagiate dal resto dei famigliari e dalle reti sociali più vicine.

Test diagnostici per i lavoratori

L’odg 230, presentato dal presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco (Lega), impegna la Giunta e il Consiglio regionale a richiedere urgentemente in Conferenza Stato-Regioni e al Consiglio dei ministri di attivare fondi straordinari e interventi urgenti per facilitare profilassi e test diagnostici sulla popolazione lavorativa e sui nuclei familiari e di prevedere, in attesa di un intervento del Governo su tali materie, stanziamenti dedicati allo sviluppo di know-how tecnologico e alla produzione locale di presidi medico-chirurgici,  tecnologie e materiali di testing diagnostico e apparecchiature biomedicali. Chiede inoltre di preparare un Piano regionale per le emergenze sanitarie, di attivare e incrementare in ambito regionale corsi di formazione per operatori sanitari e amministratori pubblici su tecniche di prevenzione del contagio; di proseguire anche nel dopo emergenza le campagne informative già avviate, di valutare l’incremento del numero di borse di studio per studenti specializzandi in medicina, di ridefinire il fabbisogno sanitario regionale di medici e infermieri, di riformare la sanità territoriale, sottodimensionata rispetto alle esigenze ordinarie e per eventuali successive emergenze sanitarie, e di prevedere – terminata la fase acuta dell’emergenza – azioni straordinarie per consentire un “recupero” degli esami, delle visite e degli interventi rimandati durante l’emergenza Coronavirus e di dare mandato alla IV Commissione di creare un gruppo di lavoro “dedicato alla necessaria riorganizzazione operativa del sistema sanitario e socioassistenziale sia per la fase critica, postcritica che per le fasi successive, e che lavori in stretto contatto con le strutture degli Assessorati oltre che con attività validata da incontri specifici con gli assessori competenti”.

Aumentare i dispositivi di protezione individuale

L’odg 233, presentato dal primo firmatario Mario Giaccone (Monviso), impegna la Giunta regionale “a porre in essere tutte le azioni necessarie ed efficaci per rimediare alla carenza di dispositivi di protezione individuale per gli operatori socio-sanitari della regione, attivando anche fondi e spese straordinarie; ad attivare immediatamente le misure di sorveglianza mediante l’effettuazione sistematica dei tamponi presso gli operatori e gli utenti delle Rsa piemontesi, nonché provvedere alla disponibilità dei dispositivi di protezione individuale in primis per gli operatori delle medesime e a collaborare in modo sollecito e tempestivo con l’Autorità Giudiziaria in merito all’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Torino per accertare negligenze, responsabilità o atteggiamenti speculativi che abbiano contribuito a determinare questa situazione”.

Per il settore delle imprese

Rimodulare l’Irap e incrementare il lavoro agile

L’odg 215, presentato dal primo firmatario Raffaele Gallo (Pd), impegna il presidente e la Giunta ad avviare un tavolo di lavoro per la rimodulazione dell’Irap orientata verso le micro e piccole imprese maggiormente colpite e a a valutare l’inserimento di misure di agevolazione per le piccole e medie imprese e per le partite iva per l’introduzione di strumenti di smart working o lavoro agile.

Riconversione ex Embraco

L’odg 234, presentato dal primo firmatario Marco Grimaldi (Luv), impegna il presidente e la Giunta “a raccogliere l’appello dei lavoratori e delle lavoratrici della ex Embraco a rivolgersi al Governo affinché delinei una strategia e disponga fondi ad hoc per la riconversione degli stabilimenti e a garantire che tutti i dipendenti della ex Embraco siano impiegati nel progetto di riconversione”.

Misure di supporto alle imprese

L’odg 235, presentato dal primo firmatario Paolo Ruzzola (Fi), impegna la Giunta a sostenere le proposte della Conferenza delle Regioni, fondamentali per garantire l’erogazione di servizi irrinunciabili quali quello sanitario e dei trasporti, e sostenere l’economia dei territori attraverso misure di supporto alle imprese, ai lavoratori e al comparto della formazione professionale. Sollecita il Governo perché venga istituito il Fondo per la salvaguardia dei bilanci regionali per le Regioni e le Province autonome e venga prevista la sospensione della rata mutui concessi alle Regioni e alle Province autonome”. A sollecitare il Governo affinché vengano adottate misure di flessibilità per quanto riguarda la finanza pubblica per l’istituzione di un tavolo tecnico in merito alla sospensione di tutti i mutui di Cassa depositi e prestiti per le Regioni e affinché si prenda in considerazione la necessità di adottare una misura strutturale che per il prossimo triennio incrementi il Fondo nazionale trasporti per evitare effetti negativi sulla quantità e qualità dei servizi offerti e il rischio di un incremento delle tariffe, in modo da garantire l’equilibrio economico dei contratti di servizio. Propone infine di inviare “ai parlamentari piemontesi il presente atto di indirizzo unitamente al documento predisposto dalla Conferenza delle Regioni, affinché si facciano parte attiva nel passaggio parlamentare di conversione del decreto legge 18/20”.

Per i settori artistico-culturale e sportivo

Fondo per le imprese culturali 

L’odg 218, presentato dalla prima firmataria Francesca Frediani (M5s), impegna la Giunta ad attivarsi con il Governo affinché intervenga con misure straordinarie finalizzate al sostegno dell’intero settore dei beni culturali, del cinema e dello spettacolo in questo specifico momento di difficoltà e a istituire un apposito Iban aperto alle donazioni liberali, al fine di creare un fondo per sostenere misure specifiche destinate prioritariamente alle realtà del sistema culturale piemontese maggiormente colpite dall’emergenza legata alla diffusione del Covid-19.

Fondo rotativo per le associazioni sportive

L’odg 231, presentato dalla prima firmataria Sarah Disabato (M5s), impegna la Giunta “a valutare la possibilità di prevedere, tra le misure da destinare a supporto delle realtà sportive piemontesi, un fondo rotativo per la concessione di agevolazioni nella forma di prestiti rimborsabili a fronte di piani di intervento a sostegno del capitale circolante a favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche”.

Trasparenza e lotta al sovraindebitamento e alla violenza domestica

Monitoraggio delle gare d’appalto

L’odg 225, presentato dal primo firmatario Diego Sarno (Pd), impegna il presidente e la Giunta a prevedere nel bilancio, tra le spese urgenti, un budget sufficiente per l’Assessorato di competenza per rendere possibile, in collaborazione con la Commissione Legalità del Consiglio regionale, un costante e preciso monitoraggio – anche attraverso l’eventuale consulenza di esperti in materia – delle gare d’appalto e delle spese della Regione e degli enti strumentali a essa collegati, che hanno e avranno carattere di urgenza, con precedenza nei confronti dei finanziamenti legati all’emergenza Covid-19.

Contro il sovraindebitamento

L’odg 226, presentato dal primo firmatario Davide Nicco (Fdi), impegna la Giunta e l’assessore competente a costituire un Organismo di composizione della crisi (Occ) regionale con sportelli operativi estesi in vari Comuni convenzionati del territorio”. Chiede inoltre che il fondo istituito dalla legge regionale per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento sia destinato – in tutto o in parte – ad aiutare i soggetti incolpevolmente sovraindebitati che si rivolgono all’Occ per finanziare le spese iniziali per accedere alla procedura (quali ad esempio le spese per le marche da bollo e diritti di segreteria) e a valutare la passibilità di patrocinare e supportare enti non profit che si occupino di progetti di ricerca nell’ambito delle Occ per approfondire l’impatto del sovraindebitamento sul tessuto economico regionale, individuando le aree a più forte crisi.

Moduli per denunciare le violenze domestiche

L’odg 229, presentato dal primo firmatario Maurizio Marrone (Fdi), impegna la Giunta regionale “a promuovere in collaborazione con i farmacisti piemontesi una campagna di distribuzione in tutte le farmacie del territorio di moduli prestampati per consentire alle vittime di violenza domestica di denunciare alle forze dell’ordine in massima discrezione e piena sicurezza gli episodi subiti”.

Rinviato, invece, in Commissione l’odg 222, presentato dal primo firmatario Daniele Valle (Pd) per impegnare la Giunta regionale a prevedere misure per gli operatori dei settori culturale, turistico, educativo e sportivo.




Mascherine, emergenza quasi superata ma la burocrazia ci blocca

La Regione ha parzialmente superato l’emergenza legata ai dispositivi di protezione. Come Unità di crisi abbiamo acquistato 2.010.000 mascherine e ne abbiamo ottenute 2.267.000 in donazione e 3.200.000 dalla Protezione civile. Abbiamo ricevute 57.000 mascherine Fp3 dalla Protezione civile e 1.195.000 di mascherine Fp2 dalla Protezione civile e 280.000 dall’Unità di crisi”

Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi che, con l’assessore al Welfare Chiara Caucino, è intervenuto alla seduta odierna della Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.

“I dispositivi – ha precisato l’assessore – sono distribuiti dall’Unità di crisi in tutte le province. Le criticità ancora presenti riguardano le mascherine Fp3 e i camici, dovuti in gran parte al blocco delle frontiere e alle giacenze del materiale nelle dogane. Restano difficoltà di approvvigionamento, anche perché la burocrazia non aiuta: Miroglio, per esempio, potrebbe triplicare la produzione, lavorando anche in uno stabilimento estero, ma tale possibilità al momento è preclusa. Ci auguriamo sia superata”.

L’assessore Caucino ha affermato che “dei circa 40.000 tamponi a oggi complessivamente effettuati in Piemonte, circa 3.000 hanno coinvolto le Rsa e di questi circa un terzo dei pazienti è risultato sospetto positivo” e ha sottolineato l’imponente lavoro di mappatura per aggiornare la situazione in tempo reale e coordinare gli interventi.

I consiglieri di minoranza e di maggioranza intervenuti – Marco Grimaldi (Luv), Francesca Frediani, Sean Sacco (M5s), Domenico Rossi, Domenico Ravetti, Diego Sarno (Pd), Silvio Magliano (Moderati), Mario Giaccone (Monviso) e Valter Marin (Lega) – hanno sottolineato, con sfumature diverse, la complessità della situazione e la necessità di soluzioni volte ad arginarla al più presto. In tema di Rsa, dall’opposizione è arrivata la richiesta di maggiore tempestività nelle analisi e negli interventi.

In generale, diversi commissari hanno sottolineato la necessità di eseguire un numero maggiore di tamponi, per individuare gli asintomatici e comunque per prevenire il decorso della malattia. “Sul fronte dei tamponi – ha risposto Icardi – siamo passati da 2 a 18 laboratori di analisi e siamo in grado di processare fino a 4.000 tamponi al giorno. Grazie alla sinergia con l’Università di Torino, inoltre, il Piemonte, sarà in grado di produrre in proprio i reagenti per i test. Questo ci permetterà di agire sempre più efficacemente anche nelle Rsa”.




Coronavirus, il bollettino della Regione Piemonte

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero di pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è di 434 (92 in più di ieri, dato in assoluto migliore dall’inizio), cosi suddiviso su base provinciale: 26 Alessandria, 23 Asti, 17 Biella, 41 Cuneo, 22 Novara, 245 Torino, 27 Vercelli, 23 Verbano-Cusio-Ossola, 10 provenienti da altre regioni. Altri 618 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa ora dell’esito del secondo.

Sono 47 i decessi di persone positive al test del Coronavirus comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi: 4 in provincia di Alessandria, 5 in provincia di Asti, 3 in provincia di Biella, 2 in provincia di Cuneo, 6 in provincia di Novara, 21 in provincia di Torino, 1 in provincia di Vercelli, 3 nel Verbano-Cusio-Ossola, 2 provenienti da altra regione.

Il totale è ora di 1191 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 223 Alessandria, 57 Asti, 87 Biella, 78 Cuneo, 139 Novara, 464 Torino, 60 Vercelli, 61 nel Verbano-Cusio-Ossola, 22 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 12.442 (+603 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al “Covid-19” in Piemonte: 1.778 in provincia di Alessandria, 598 in provincia di Asti, 574 in provincia di Biella, 1080 in provincia di Cuneo, 992 in provincia di Novara, 6018 in provincia di Torino, 606 in provincia di Vercelli, 566 nel Verbano-Cusio-Ossola, 178 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 442. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 40.638, di cui 24.201 risultati negativi.




Regione Piemonte: ulteriori misure di contenimento

Il presidente Alberto Cirio integrerà nelle prossime ore con alcune nuove misure le disposizioni attive sul territorio piemontese per il contenimento del Coronavirus:

– da mercoledì 8 aprile sarà obbligatorio per il personale addetto alla vendita l’uso di dispositivi di protezione quali mascherina e guanti

– verrà raccomandato ai singoli cittadini che entreranno in un esercizio commerciale o accederanno ad aree mercatali di utilizzare la mascherina o qualsiasi altro indumento a copertura di naso e bocca;

– si potranno utilizzare taxi e autonoleggi per la consegna a domicilio di beni, spesa e medicinali (il servizio dovrà essere svolto nel rispetto di tutte le disposizioni anti contagio e avrà un tetto massimo di 7,50 euro per le consegne nel raggio di 2,5 km, 10 euro al massimo nell’ambito del medesimo comune e 15 euro al massimo nell’ambito di più comuni, non saranno consentiti ulteriori indennizzi o sovrapprezzi).

Le persone addette all’assistenza di minori, anziani, ammalati o diversamente abili (baby sitter e badanti) potranno svolgere la propria attività. Chi svolge mansioni di collaborazione domestica (colf) potrà continuare solo in presenza di comprovate esigenze (le modalità saranno precisate domani).




Coronavirus, altri 70 decessi di persone positive in Piemonte

 I pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 265, cosi suddiviso su base provinciale: 15 in provincia di Alessandria, 15 in provincia di Asti, 14 in provincia di Biella, 26 in provincia di Cuneo, 17 in provincia di Novara, 138 in provincia di Torino, 10 in provincia di Vercelli, 24 nel Verbano-Cusio-Ossola, 6 provenienti da altre regioni.

Altri 487 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa ora dell’esito del secondo.

I decessi
Sono 70 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” registrati oggi in Piemonte e comunicati dall’Unità di Crisi: 14 in provincia di Alessandria, 4 in provincia di Asti, 1 in provincia di Biella, 5 in provincia di Cuneo, 4 in provincia di Novara, 38 in provincia di Torino, 1 in provincia di Vercelli, 2 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 proveniente da altra regione. Il totale complessivo è ora di 1.088 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 202 ad Alessandria, 52 ad Asti, 82 a Biella, 75 a Cuneo, 128 a Novara, 416 a Torino, 59 a Vercelli, 55 nel Verbano-Cusio-Ossola, 19 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Situazione contagi
Sono 11.082 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 1.525 in provincia di Alessandria, 529 in provincia di Asti, 550 in provincia di Biella, 861 in provincia di Cuneo, 937 in provincia di Novara, 5.389 in provincia di
Torino, 577 in provincia di Vercelli, 517 nel Verbano-Cusio-Ossola, 164 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 33 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 450. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 36.547, di cui 20.642 risultati negativi.



E’ attiva presso l’unità di crisi della Regione Piemonte l’area funzionale: Welfare, sanità e protezione civile

È attiva presso l’Unità di Crisi della Regione Piemonte l’area funzionale formata da Welfare, Sanità e Protezione civile dedicata alla gestione dell’emergenza all’interno delle strutture per anziani, disabili e minori.

È stata inoltre creata la casella e-mail riservata alle segnalazioni di criticità presenti nelle strutture. “Stiamo facendo tutto il possibile – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali, Chiara Caucino – per fronteggiare al meglio questa emergenza.

Stiamo lavorando per una prima ricognizione capillare, necessaria per conoscere il quadro attuale e affrontare al meglio le difficoltà dei cittadini piemontesi, soprattutto dei più fragili”.




Cimo Piemonte: “Mancano dispositivi di sicurezza e i tamponi vanno ancora a rilento

La situazione continua ad essere molto grave, i tamponi verso tutto il personale sanitario vanno a rilento, medici di base e professionisti impegnati nelle strutture ospedaliere fanno turni massacranti e sono ancora troppo esposti al rischio di contagio a causa della carenza delle opportune protezioni”.

A dichiararlo è Sebastiano CavalliSegretario di Cimo Piemonte, il sindacato dei medici, che chiede alla Regione una deroga alla legge nazionale per assegnare subito ai medici lo stipendio di risultato, normalmente riconosciuto per il raggiungimento nell’anno di una serie di obiettivi professionali indicati dai vari assessorati alla sanità regionali. Oltre a questo, il Governo ha già stanziato in via straordinaria oltre 250 milioni di euro, 18 destinati al Piemonte, per supportare tutto il personale medico in questa delicata situazione. Cimo Piemonte chiede alla Regione di convocare al più presto un tavolo di confronto per definire il criterio di assegnazione di questi contributi.

Il nostro sistema sanitario nazionale – prosegue il dottor Cavalli di Cimo Piemonte – vanta competenze di assoluto valore, non ci sentiamo degli eroi, facciamo il nostro mestiere con professionalità e passione, sempre. Ovviamente la drammatica esplosione del Covid-19 ha ancor più responsabilizzato tutti noi nel cercare di assistere il maggior numero di pazienti, ma questo non toglie un disagio di fondo, ovvero la mancanza di un’agenda sanitaria, nazionale e regionale, che consenta a tutto il personale di adempiere al meglio e con le giuste tutele ai propri compiti.

La nostra organizzazione farà di tutto, lo dobbiamo ai tanti colleghi che in queste settimane non ce l’hanno fatta e alle loro famiglie, per accertare le responsabilità legate soprattutto al fatto che da quando è stato dichiarato dal Governo lo stato di emergenza sanitario a quando si è registrato il primo caso di Covid-19 a Codogno, è trascorso un mese, tempo perso che poteva invece risultare prezioso per l’approvvigionamento di tutto il materiale di protezione destinato alle strutture sanitarie e ai medici di base. Si è perso troppo tempo e oggi ci troviamo in una situazione davvero complessa, pagando un prezzo altissimo. I medici insieme ai pazienti sono la categoria sociale più a rischio.

Per questo ribadiamo alla Regione l’importanza di avere tutte le migliori protezioni possibili per il personale sanitario, di velocizzare la procedura dei tamponi e di dare disposizione ai D.G. delle A.S.R. Piemontesi di saldare lo stipendio di risultato del 2019 indipendentemente dal raggiungimento degli obiettivi previsti anzitempo per l’anno in corso”.

 

CIMO Piemonte è la delegazione territoriale con oltre 1200 iscritti di rappresentanza sindacale di medici, veterinari e odontoiatri in servizio o non più in attività e ha come finalità la protezione della professione. Il Segretario del Piemonte è il dottor Sebastiano Cavalli. 




Protocollo d’intesa per le ulteriori misure di contenimento e assistenza socio-sanitaria

È stato firmato oggi da Regione Piemonte,Unità di Crisi, Prefetture, Province e Città metropolitana di Torino il protocollo d’intesa per le ulteriori misure di contenimento e le indicazioni operative sull’assistenza territoriale e nelle strutture assistenziali e socio-sanitarie, comprese le case di riposo.

Accanto al monitoraggio continuo e capillare già realizzato nelle Rsa piemontesi e al recente rilascio della Piattaforma Covid 19 per verificare lo stato di salute dei cittadini positivi (in quarantena e guariti), la Regione Piemonte valuterà la possibilità di un programma di graduale monitoraggio sierologico del personale e degli ospiti attingendo ai 300.000 test sierologici acquistati, che saranno seguiti dai tamponi nei casi necessari. Particolare attenzione viene posta anche al personale.




Coronavirus, sono 61 i decessi di persone positive

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero dei pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 88 (+13 rispetto a ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 5 Alessandria, 10 Asti, 2 Biella, 12 Cuneo, 7 Novara, 34 Torino, 10 Vercelli, 3 Verbano-Cusio-Ossola, 5 provenienti da altre regioni. Altri 243 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.

Sono 61 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 1 in provincia di Alessandria, 3 in provincia di Asti, 1 in provincia di Biella, 3 in provincia di Cuneo, 1 in provincia di Novara, 35 in provincia di Torino, 14 in provincia di Vercelli, 2 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 provenienti da fuori regione.

Il totale è ora di 795 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 156 Alessandria, 35 Asti, 69 Biella, 53 Cuneo, 104 Novara, 271 Torino, 46 Vercelli, 47 Verbano-Cusio-Ossola, 14 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 8.835 (+374 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 1.287 in provincia di Alessandria, 407 in provincia di Asti, 477 in provincia di Biella, 687 in provincia di Cuneo, 741 in provincia di Novara, 4.193 in provincia di Torino, 456 in provincia di Vercelli, 382 nel Verbano-Cusio-Ossola, 83 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 122 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 454. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 26.578, di cui 15.283 risultati negativi.

L’assessore Luigi Icardi ha reso noto che il tasso di raddoppio dei contagi è sceso da 2,4 a 7,2 giorni: “Vuol dire che gradatamente ci stiamo assestando, in quanto la curva cresce con progressione sempre minore. Un progressivo rallentamento della crescita che fa ben sperare”.




Coronavirus: gli aggiornamenti dalla Regione Piemonte

Sono 7.228 le persone finora risultate positive al Coronavirus in Piemonte: 1.156 in provincia di Alessandria, 307 in provincia di Asti, 378 in provincia di Biella, 528 in provincia di Cuneo, 609 in provincia di Novara, 3.435 in provincia di Torino, 360 in provincia di Vercelli, 288 nel Verbano-Cusio-Ossola, 65 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 102 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 440. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 20.197, di cui 12.581 risultati negativi.

Test in tutte le case di riposo. L’Unità di Crisi della Regione ha disposto di effettuare il test sierologico a tappeto per tutti i dipendenti e gli ospiti delle oltre 700 case di riposo del Piemonte. Un’operazione per la quale l’assessore Luigi Icardi ha ottenuto in videoconferenza la più ampia condivisione delle rappresentanze dei datori di lavoro e dei lavoratori. Domani mattina saranno campionate le prime due per la validazione delle procedure, dopo di che, fatte le necessarie valutazioni di efficacia, si procederà progressivamente su tutte le altre.

“I test sierologici – osserva Icardi – offrono un primo screening rapido in grado di identificare infezioni tardive, pregressi contatti col virus e avvenuto sviluppo di immunità, e possono essere utili per confermare la possibilità di consentire il ritorno al lavoro del personale sanitario risultato negativo al tampone. In più permettono di raccogliere preziosi dati per le analisi epidemiologiche dell’avvenuto contatto col virus in ampie fasce di popolazione”.

Il personale sanitario finora aumentato di 1467 unità. Dall’apertura dell’Unità di Crisi sono 1.467 le risorse umane aggiuntive reclutate con diverse forme contrattuali dalle aziende sanitarie regionali del Piemonte: 269 medici, 692 infermieri, 461 operatori socio-sanitari e 45 figure diverse.

Le nuove risorse sono così distribuite: 202 Asl TO3, 159 Asl Città di Torino, 113 Ospedale di Novara, 333 Città della Salute di Torino, 108 Asl VC, 91 Asl CN1, 77 Ospedale San Luigi di Orbassano, 41 Asl AL, 46 Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, 49 Ospedale Mauriziano di Torino, 52 Asl TO4, 44 Ospedale di Alessandria, 51 Asl BI, 46 Asl TO5, 22 Asl AT, 10 Asl CN2, 13 Asl NO e 10 Asl VCO.

“Siamo soddisfatti della risposte, il sistema sta facendo ricorso a tutte le risorse disponibili per combattere al meglio una battaglia che non conosce sosta”, commenta l’assessore Luigi Icardi.