Maggiore di Novara: “Disposti a venderlo al Comune”

Per quanto riguarda il futuro della struttura dell’Ospedale maggiore della carità, siamo disponibili a venderla al Comune per un riutilizzo che ne eviti il degrado”. Lo ha annunciato questa mattina l’assessore alla Sanità Luigi Icardi nel corso dell’informativa sulla Città della Salute di Novara in quarta Commissione, presieduta da Alessandro Stecco.

L’assessore ha ricordato che “l’Azienda sanitaria ospedaliera di Novara ha approvato e pubblicato nei giorni scorsi il bando di gara per la costruzione della Città della salute e della scienza di Novara. Stimiamo che entro un anno si possa arrivare all’aggiudicazione e che per la fine dell’estate prossima i cantieri possano essere aperti”.

“Per realizzare la nuova struttura, nella zona a sud della città e destinata appunto a sostituire l’Ospedale maggiore della carità di Novara – ha aggiunto l’assessore – si prevedono quattro anni di lavori. Potrà contare su una superficie di circa 170mila metri quadri che comprenderà l’ospedale, l’Università e tutti i servizi. Disporrà di 711 posti letto con la presenza di tutte le specialità. Ospiterà inoltre gli uffici e la sede della Scuola di Medicina del dipartimento di Scienze della salute e il dipartimento di Medicina traslazionale dell’Università degli studi del Piemonte orientale”.

L’assessore ha poi ripercorso il lungo iter che ha portato all’approvazione del finanziamento dell’opera, attraverso il partenariato pubblico privato, da parte dello Stato. “L’investimento totale per l’opera – ha ricordato – è superiore a 320 milioni di euro e il finanziamento pubblico ammonta a circa 100 milioni, di cui 5 a carico della Regione e 95 a carico dello Stato”.

Nel corso del dibattito Domenico Rossi – intervenuto per il Pd con Mauro Salizzoni e Monica Canalis – ha ricevuto assicurazioni da parte dell’assessore che si attuerà quanto previsto da un ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea regionale, per estendere alla Città della salute e della scienza di Novara il protocollo con Anac già in vigore per il Parco della salute di Torino. Ma anche istituire un osservatorio regionale sul partenariato pubblico privato e un gruppo di lavoro presso Scr a sostegno delle stazioni appaltanti per assicurare la congruità dei progetti ed evitare eventuali infiltrazioni della criminalità.




A Torino Esposizioni l’ospedale temporaneo Valentino

E’ pronto l’ospedale temporaneo Valentino, riservato a pazienti Covid a bassa intensità di cura, eallestito in 11 giorni nel Quinto Padiglione di Torino Esposizioni. I primi pazienti saranno ricoverati nella mattinata di domenica 22 novembre.

Lo spazio, messo a disposizione dal Comune di Torino su richiesta dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte e con la collaborazione della Prefettura di Torino, ospita 55 tensostrutture fornite dalla Croce Rossa (6), dalla Provincia autonoma di Trento (11) e dalla Regione attraverso la Protezione civile e la Maxiemergenza 118. Quest’ultima ha posizionato il Field Hospital Emt 2 (Emergency medical team), struttura unica in Italia e tra le sole quattro presenti in Europa.

L’allestimento dell’ospedale è costato 1,5 milioni di euro, concessi dal Fondo di beneficenza di Intesa San Paolo.

I lavori sono stati coordinati dal commissario generale dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte, Vincenzo Coccolo, con il supporto del commissario per l’area giuridico-amministrativa Antonio Rinaudo e del responsabile della Maxiemergenza 118 Mario Raviolo.




Rsa, Confindustria Piemonte: I trattamenti terapeutici vengono svolti sempre con grande attenzione

La descrizione della situazione nelle RSA non può sottostare a facili generalizzazioni che facciano risaltare solo alcuni aspetti dell’assistenza rivolta agli ospiti anziani e fragili presenti nelle strutture.

Così il Tavolo Interassociativo del settore assistenziale socio-sanitario commenta quanto oggi pubblicato nelle pagine di un quotidiano piemontese.

In tema di trattamenti terapeutici, dall’articolo pubblicato e dalle dichiarazioni fatte dal difensore civico del Piemonte emerge una descrizione caratterizzata da una grande generalizzazione, quando, invece, i trattamenti terapeutici e le relative contenzioni adottate nelle Rsa sono da queste sempre affrontate come questioni delicate che non si possono prestare né a generalizzazioni né a strumentalizzazioni di sorta.

Le associazioni che compongono il Tavolo sottolineano poi che le quasi 800 strutture accreditate della nostra regione sono soggette a continui controlli di commissioni di vigilanza, Nas e altre istituzioni. Dalle verifiche svolte mai sono emerse situazioni con pazienti legati al letto con le lenzuola.

A tal proposito, il Tavolo ricorda che chiunque abbia le prove di illeciti così gravi è tenuto immediatamente, soprattutto se ricopre ruoli di garanzia o come semplice cittadino, a darne segnalazione alle autorità competenti. In questo senso, tutte le associazioni del Tavolo del settore prendono decisamente distanza da chi dichiara che alla base di trattamenti terapeutici vietati vi siano ragioni economiche. Chi lega i pazienti al letto commette un reato e basta.

 

Il Tavolo Interassociativo del settore assistenziale socio-sanitario è costituito da AGeSPI Piemonte, API Sanità, Confapi Sanità, Confindustria Piemonte Sanità, Federsolidarietà Confcooperative Piemonte, Legacoopsociali Piemonte, AGCI Solidarietà, ANSDIPP.​​




Cirio: “Dal 3 giugno torneranno a valere le norme del decreto del presidente Conte”

Non sarà prorogata l’ordinanza, in vigore fino alla mezzanotte di domani, che obbliga a indossare le mascherine anche all’aperto nei centri abitati e nelle aree commerciali.

“Dal 3 giugno – precisa il presidente Cirio – torneranno a valere le nome del decreto del presidente Conte, ma siamo pronti però a nuovi interventi se si verificheranno delle storture. Ricordo a tutti che la regola è quella dell’obbligatorietà della mascherina ovunque non sia possibile garantire il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro.

La scelta specifica adottata in Piemonte per questo lungo ponte del 2 giugno è stata giusta, i controlli sono stati svolti in maniera intelligente e ci sono state, finora, poche contravvenzioni”.




Coronavirus, parte la selezione di 300 medici volontari

È una “chiamata alle armi” verso tutta la sanità italiana perché i medici che sono in prima linea contro l’emergenza Coronavirus hanno bisogno di aiuto.

Lo ha dichiarato stasera il ministro per gli Affari Regionali e Autonomie Francesco Boccia annunciando presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile l’avvio della procedura attraverso la quale sarà costituita la task force di 300 medici che opereranno a supporto delle strutture sanitarie regionali per l’attuazione delle misure necessarie al contenimento e contrasto dell’emergenza COVID-19

«I medici che operano contro il Coronavirus, soprattutto in Lombardia, sono in difficoltà e la risposta di coloro che si candideranno deve avvenire entro 24 ore perché domani l’avviso sarà chiuso», ha proseguito il ministro. «Sarà data priorità agli anestesisti ma il bando è aperto a tutti i medici, l’importante è far arrivare la propria candidatura nel più breve tempo possibile».

Questa operazione di “medici per la Protezione civile” è su base volontaria , ha concluso Francesco Boccia, e «sono sicuro che arriveranno tantissime domande».

«Si tratta di costruire una forma rapida di intervento», ha dichiarato il Capo Dipartimento Angelo Borrelli, «i medici che verranno selezionati si affiancheranno a quelli della sanità regionale e a quelli volontari che già stanno prestando la loro opera negli ospedali dove vengono accolti i malati di Coronavirus».

La partecipazione dei medici che saranno selezionati sarà obbligatoria per il datore di lavoro fatta eccezione per le strutture convenzionate per le quali la possibilità di far parte della task force avviene su base consensuale con il proprio datore di lavoro. La partecipazione prevede il rimborso delle spese di viaggio ed una indennità forfettaria per ciascuna giornata prestata. Le Regioni provvederanno alla sistemazione alloggiativa.

Qui il form dove presentare la candidatura.

 




Covid-19, il Consiglio regionale approva 12 ordini del giorno

Sono dodici gli ordini del giorno collegati al bilancio approvati dall’Assemblea regionale per indirizzare la Giunta nella gestione dell’emergenza Covid-19. Ecco, di seguito, una sintesi dei documenti suddivisi per materia.

Per il settore sociosanitario

Piano per le emergenze sanitarie

L’odg 224, presentato dal primo firmatario Domenico Rossi (Pd), impegna il presidente e la Giunta a implementare il Piano regionale per le emergenze sanitarie sulla base delle conoscenze e delle esperienze maturate durante l’emergenza Covid-19, così da essere messi nella condizione di poter rispondere in maniera celere e strutturale a eventuali future situazioni d’emergenza e ad attivarsi con il Governo affinché la formazione di personale sanitario diventi una priorità per i prossimi decenni, a partire dalle borse di studio per gli studenti specializzandi in medicina, dalle professioni infermieristiche e dagli operatori socio sanitarie. Chiede inoltre di valutare il finanziamento di un numero sempre crescente di borse di studio regionali per studenti specializzandi in medicina e l’implementamento del piano straordinario di assunzioni di personale sanitario in Piemonte e di attivarsi con il Governo affinché le assunzioni straordinarie effettuate in questo periodo di emergenza possano trasformarsi, anche parzialmente, in assunzioni a tempo indeterminato. Propone, infine, di prevedere azioni straordinarie per consentire un “recupero” degli esami, delle visite e degli interventi rimandati durante l’emergenza Coronavirus, di mettere in campo politiche di potenziamento della rete territoriale per evitare, anche in futuro, che tutto il processo di cura si concentri sugli ospedali e di completare il Fascicolo elettronico sanitario e implementare forme di telemedicina.

Aumentare i tamponi

L’odg 228, presentato dal primo firmatario Marco Grimaldi (Luv), impegna la Giunta regionale “a prevedere urgentemente l’attivazione di fondi straordinari per avviare un aumento della profilassi per il personale medico e sanitario, e per implementare i tamponi per gli operatori della sanità che hanno bisogno di effettuare il test e che stanno continuando a lavorare esposti al rischio di contagio” Chiede inoltre di prevedere nel prossimo bilancio 2020 una quota spese straordinaria per aumentare la prevenzione del rischio contagio per tutti i lavoratori e le lavoratrici delle filiere produttive essenziali, al fine di aumentare la disponibilità di dispositivi di protezione individuali per tutte le persone costrette ad esporsi al rischio di contagio e l’attivazione di fondi speciali per l’acquisto, in particolare per le Rsa, di saturimentri per rilevare la saturazione di ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca, e per estendere le misure di prevenzione e controllo anche agli operatori del sociosanitario, a partire dai lavoratori delle Rsa, dei dormitori e delle case rifugio. Propone, infine, di valutare strumenti e personale per attuare una sorveglianza attiva al fine di isolare le persone contagiose e contagiate dal resto dei famigliari e dalle reti sociali più vicine.

Test diagnostici per i lavoratori

L’odg 230, presentato dal presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco (Lega), impegna la Giunta e il Consiglio regionale a richiedere urgentemente in Conferenza Stato-Regioni e al Consiglio dei ministri di attivare fondi straordinari e interventi urgenti per facilitare profilassi e test diagnostici sulla popolazione lavorativa e sui nuclei familiari e di prevedere, in attesa di un intervento del Governo su tali materie, stanziamenti dedicati allo sviluppo di know-how tecnologico e alla produzione locale di presidi medico-chirurgici,  tecnologie e materiali di testing diagnostico e apparecchiature biomedicali. Chiede inoltre di preparare un Piano regionale per le emergenze sanitarie, di attivare e incrementare in ambito regionale corsi di formazione per operatori sanitari e amministratori pubblici su tecniche di prevenzione del contagio; di proseguire anche nel dopo emergenza le campagne informative già avviate, di valutare l’incremento del numero di borse di studio per studenti specializzandi in medicina, di ridefinire il fabbisogno sanitario regionale di medici e infermieri, di riformare la sanità territoriale, sottodimensionata rispetto alle esigenze ordinarie e per eventuali successive emergenze sanitarie, e di prevedere – terminata la fase acuta dell’emergenza – azioni straordinarie per consentire un “recupero” degli esami, delle visite e degli interventi rimandati durante l’emergenza Coronavirus e di dare mandato alla IV Commissione di creare un gruppo di lavoro “dedicato alla necessaria riorganizzazione operativa del sistema sanitario e socioassistenziale sia per la fase critica, postcritica che per le fasi successive, e che lavori in stretto contatto con le strutture degli Assessorati oltre che con attività validata da incontri specifici con gli assessori competenti”.

Aumentare i dispositivi di protezione individuale

L’odg 233, presentato dal primo firmatario Mario Giaccone (Monviso), impegna la Giunta regionale “a porre in essere tutte le azioni necessarie ed efficaci per rimediare alla carenza di dispositivi di protezione individuale per gli operatori socio-sanitari della regione, attivando anche fondi e spese straordinarie; ad attivare immediatamente le misure di sorveglianza mediante l’effettuazione sistematica dei tamponi presso gli operatori e gli utenti delle Rsa piemontesi, nonché provvedere alla disponibilità dei dispositivi di protezione individuale in primis per gli operatori delle medesime e a collaborare in modo sollecito e tempestivo con l’Autorità Giudiziaria in merito all’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Torino per accertare negligenze, responsabilità o atteggiamenti speculativi che abbiano contribuito a determinare questa situazione”.

Per il settore delle imprese

Rimodulare l’Irap e incrementare il lavoro agile

L’odg 215, presentato dal primo firmatario Raffaele Gallo (Pd), impegna il presidente e la Giunta ad avviare un tavolo di lavoro per la rimodulazione dell’Irap orientata verso le micro e piccole imprese maggiormente colpite e a a valutare l’inserimento di misure di agevolazione per le piccole e medie imprese e per le partite iva per l’introduzione di strumenti di smart working o lavoro agile.

Riconversione ex Embraco

L’odg 234, presentato dal primo firmatario Marco Grimaldi (Luv), impegna il presidente e la Giunta “a raccogliere l’appello dei lavoratori e delle lavoratrici della ex Embraco a rivolgersi al Governo affinché delinei una strategia e disponga fondi ad hoc per la riconversione degli stabilimenti e a garantire che tutti i dipendenti della ex Embraco siano impiegati nel progetto di riconversione”.

Misure di supporto alle imprese

L’odg 235, presentato dal primo firmatario Paolo Ruzzola (Fi), impegna la Giunta a sostenere le proposte della Conferenza delle Regioni, fondamentali per garantire l’erogazione di servizi irrinunciabili quali quello sanitario e dei trasporti, e sostenere l’economia dei territori attraverso misure di supporto alle imprese, ai lavoratori e al comparto della formazione professionale. Sollecita il Governo perché venga istituito il Fondo per la salvaguardia dei bilanci regionali per le Regioni e le Province autonome e venga prevista la sospensione della rata mutui concessi alle Regioni e alle Province autonome”. A sollecitare il Governo affinché vengano adottate misure di flessibilità per quanto riguarda la finanza pubblica per l’istituzione di un tavolo tecnico in merito alla sospensione di tutti i mutui di Cassa depositi e prestiti per le Regioni e affinché si prenda in considerazione la necessità di adottare una misura strutturale che per il prossimo triennio incrementi il Fondo nazionale trasporti per evitare effetti negativi sulla quantità e qualità dei servizi offerti e il rischio di un incremento delle tariffe, in modo da garantire l’equilibrio economico dei contratti di servizio. Propone infine di inviare “ai parlamentari piemontesi il presente atto di indirizzo unitamente al documento predisposto dalla Conferenza delle Regioni, affinché si facciano parte attiva nel passaggio parlamentare di conversione del decreto legge 18/20”.

Per i settori artistico-culturale e sportivo

Fondo per le imprese culturali 

L’odg 218, presentato dalla prima firmataria Francesca Frediani (M5s), impegna la Giunta ad attivarsi con il Governo affinché intervenga con misure straordinarie finalizzate al sostegno dell’intero settore dei beni culturali, del cinema e dello spettacolo in questo specifico momento di difficoltà e a istituire un apposito Iban aperto alle donazioni liberali, al fine di creare un fondo per sostenere misure specifiche destinate prioritariamente alle realtà del sistema culturale piemontese maggiormente colpite dall’emergenza legata alla diffusione del Covid-19.

Fondo rotativo per le associazioni sportive

L’odg 231, presentato dalla prima firmataria Sarah Disabato (M5s), impegna la Giunta “a valutare la possibilità di prevedere, tra le misure da destinare a supporto delle realtà sportive piemontesi, un fondo rotativo per la concessione di agevolazioni nella forma di prestiti rimborsabili a fronte di piani di intervento a sostegno del capitale circolante a favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche”.

Trasparenza e lotta al sovraindebitamento e alla violenza domestica

Monitoraggio delle gare d’appalto

L’odg 225, presentato dal primo firmatario Diego Sarno (Pd), impegna il presidente e la Giunta a prevedere nel bilancio, tra le spese urgenti, un budget sufficiente per l’Assessorato di competenza per rendere possibile, in collaborazione con la Commissione Legalità del Consiglio regionale, un costante e preciso monitoraggio – anche attraverso l’eventuale consulenza di esperti in materia – delle gare d’appalto e delle spese della Regione e degli enti strumentali a essa collegati, che hanno e avranno carattere di urgenza, con precedenza nei confronti dei finanziamenti legati all’emergenza Covid-19.

Contro il sovraindebitamento

L’odg 226, presentato dal primo firmatario Davide Nicco (Fdi), impegna la Giunta e l’assessore competente a costituire un Organismo di composizione della crisi (Occ) regionale con sportelli operativi estesi in vari Comuni convenzionati del territorio”. Chiede inoltre che il fondo istituito dalla legge regionale per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni di usura, estorsione e sovraindebitamento sia destinato – in tutto o in parte – ad aiutare i soggetti incolpevolmente sovraindebitati che si rivolgono all’Occ per finanziare le spese iniziali per accedere alla procedura (quali ad esempio le spese per le marche da bollo e diritti di segreteria) e a valutare la passibilità di patrocinare e supportare enti non profit che si occupino di progetti di ricerca nell’ambito delle Occ per approfondire l’impatto del sovraindebitamento sul tessuto economico regionale, individuando le aree a più forte crisi.

Moduli per denunciare le violenze domestiche

L’odg 229, presentato dal primo firmatario Maurizio Marrone (Fdi), impegna la Giunta regionale “a promuovere in collaborazione con i farmacisti piemontesi una campagna di distribuzione in tutte le farmacie del territorio di moduli prestampati per consentire alle vittime di violenza domestica di denunciare alle forze dell’ordine in massima discrezione e piena sicurezza gli episodi subiti”.

Rinviato, invece, in Commissione l’odg 222, presentato dal primo firmatario Daniele Valle (Pd) per impegnare la Giunta regionale a prevedere misure per gli operatori dei settori culturale, turistico, educativo e sportivo.




Le persone positive al Covid-19 in Piemonte sono 159.004 (+2.751 rispetto a ieri)

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 74.723 (+ 2194 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: Alessandria 6.243, Asti 3.601, Biella 2.285, Cuneo 8.824, Novara 5.195 Torino 42.759, Vercelli 2.756, Verbano-Cusio-Ossola 2.220 oltre a 418 extraregione e 422 in fase di definizione.

Sono 72 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 5.875 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 903 Alessandria, 345 Asti, 271 Biella, 637 Cuneo, 538 Novara, 2.650 Torino, 290 Vercelli, 179 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 62 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 159.004 (+2.751 rispetto a ieri, di cui 1148, il 42%, sono asintomatici). I casi sono così ripartiti: 730 screening, 1.184 contatti di caso, 837 con indagine in corso; per ambito: 379 Rsa/Strutture socio-assistenziali, 154 scolastico, 2218 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 13.633 Alessandria, 7.304 Asti, 5.461 Biella, 21.624 Cuneo, 12.077 Novara, 85.474 Torino, 5.888 Vercelli, 5.190 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 899 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.454 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 403 ( + 0 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.992 (- 103 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 73.011. I tamponi diagnostici finora processati sono 1.490.715 (+22.418 rispetto a ieri), di cui 774.361 risultati negativi.




Vaccino Covid, ecco le 10 strutture del 27 dicembre

Anche il Piemonte prenderà parte, domenica 27 dicembre, al Vaccine Day e somministrerà le prime 910 dosi di vaccino Anticovid in sette strutture ospedaliere e tre Case di riposo”. Lo hanno annunciato questa mattina in Quarta Commissione, presieduta da Alessandro Stecco, l’assessore alla Sanità Luigi Icardi e il coordinatore per la gestione dell’area giuridico-amministrativa dell’Unità di crisi Antonio Rinaudo.

“Le strutture ospedaliere coinvolte – hanno aggiunto – saranno l’Amedeo di Savoia, il San Giovanni Bosco, il Mauriziano e la Città della Salute a Torino, l’Arrigo ad Alessandria, il Maggiore della Carità a Novara e il Santa Croce e Carle a Cuneo. Le Case di riposo, invece, quella della Città di Asti, la De Pagave di Novara e quella di Rodello a Cuneo. Sono già stati costituiti i team di chi vaccinerà e raccolti i dati di chi si sottoporrà alla vaccinazione, che verranno poi registrati sulla piattaforma nazionale”.

Dopo le festività natalizie, invece, avrà inizio la prima fase della vaccinazione, “che riguarderà il personale sanitario di tutti i presidi ospedalieri e tutto il personale sanitario, amministrativo e di servizio che vi opera, inclusi i volontari delle Croci e il personale delle Case di cura private per ottenere un sistema di Ospedali quanto più possibile Covid free”.

L’assessore Icardi, con la direttrice del Servizio di riferimento regionale di epidemiologia (Seremi) Chiara Pasqualini e il direttore della Sanità Fabio Aimar, ha poi ribadito che il comportamento del Piemonte nella gestione e nella trasmissione dei dati al Ministero della Salute, da inizio pandemia a oggi, è stato “di assoluta correttezza”, illustrando alla Commissione i documenti dell’Istituto superiore di Sanità che lo certificano. L’argomento – è stato annunciato – verrà ulteriormente approfondito nella seduta di domani del Consiglio regionale attraverso la risposta a interrogazioni e interpellanze presentate dalle minoranze sul tema.

L’assessore alla Ricerca applicata per la gestione del Covid 19 Matteo Marnati, con il consulente strategico Pietro Presti, ha annunciato che “da oggi parte la riapertura della platea cui verrà effettuato il tampone, che coinvolgerà i contatti stretti, anche asintomatici, di chi è positivo”. Ed è possibile, inoltre, “fino al 6 gennaio, la prenotazione del tampone, tramite il medico di base, da parte degli over 65 con alcune patologie, non a scopo epidemiologico ma di prevenzione sanitaria e psicologica”.

Sono intervrenuti, per richiesta di approfondimento sulle tre informative, i consiglieri Mario Giaccone (Monviso), Domenico Rossi, Mauro Salizzoni, Daniele Valle (Pd), Francesca Frediani (M5s) e Marco Grimaldi (Luv).




Protocollo d’intesa per le ulteriori misure di contenimento e assistenza socio-sanitaria

È stato firmato oggi da Regione Piemonte,Unità di Crisi, Prefetture, Province e Città metropolitana di Torino il protocollo d’intesa per le ulteriori misure di contenimento e le indicazioni operative sull’assistenza territoriale e nelle strutture assistenziali e socio-sanitarie, comprese le case di riposo.

Accanto al monitoraggio continuo e capillare già realizzato nelle Rsa piemontesi e al recente rilascio della Piattaforma Covid 19 per verificare lo stato di salute dei cittadini positivi (in quarantena e guariti), la Regione Piemonte valuterà la possibilità di un programma di graduale monitoraggio sierologico del personale e degli ospiti attingendo ai 300.000 test sierologici acquistati, che saranno seguiti dai tamponi nei casi necessari. Particolare attenzione viene posta anche al personale.




CNA Piemonte: In Regione si proceda velocemente con la terza dose vaccinale

In Regione si proceda velocemente con la terza dose vaccinale, il vaccino ai bambini e il Green Pass selettivo solo per i vaccinati. È la ricetta della CNA Piemonte per affrontare l’aumento dei numeri dei contagiati da Covid19 anche in Piemonte. E di questo si fa portavoce coi decisori della Regione Piemonte. 

“Avanti con la terza dose e con il green pass selettivo. È necessario per tutelare le imprese ed evitare un Natale disastroso. Permettiamo alle nostre aziende di poter programmare le feste, le prenotazioni alberghiere, le aperture dei ristoranti. Garantiamo dopo due anni l’apertura dei comprensori sciistici. Un altro lockdown sagnerebbe la fine di migliaia di imprese che hanno responsabilmente resistito ad una vera e propria tempesta che le ha colpite. Non lasciamo che un colpo di coda le spazzi via. Il trend dei contagi è preoccupante. Bisogna agire subito e fare delle scelte. Riprendendo le parole del presidente Mattarella “Insensate teorie contro la scienza non possono prevalere”, Cna Piemonte sceglie di stare dalla parte della responsabilità”, ha affermato il segretario regionale Delio Zanzottera.