Covid, in Piemonte il Pil in calo del 10%

In Piemonte in seguito alla pandemia si stima che il Pil possa subire una caduta nel 2020 attorno al 10%. E’ uno dei dati che emerge dalla nota di aggiornamento del Defr, presentata dall’assessore al bilancio Andrea Tronzano in prima Commissione, presieduta da Carlo Riva Vercellotti.

I comparti più colpiti sono il manifatturiero e l’edilizio, per il blocco produttivo e la contrazione della domanda soprattutto estera (stima del 20%), e quello dei servizi, per via della caduta dei consumi delle famiglie di circa il 12%.

Le stime sul gettito dell’addizionale Irpef prevedono un calo nel 2020 di poco inferiore al 6%, il tasso di disoccupazione risalirebbe all’8,3%. Le previsioni indicano non meno di un triennio per poter recuperare il terreno perduto.

La nota parla anche di un rischio di povertà in Piemonte accresciuto in media di 7 punti percentuali, ancora più alto ma per chi lavora nei settori maggiormente colpiti. “Un quadro di grandissima difficoltà”, ha spiegato Andrea Tronzano, “stiamo facendo il possibile, a partire dal bonus Piemonte, per alleviare la crisi e aiutare l’economia a risollevarsi”.
Il dibattito è stato rinviato, in attesa del parere del Cal. Successivamente si sono riuniti i due gruppi di lavoro previsti, uno sulla Pdl 123 sull’aumento dell’Irap per i colossi delle vendite online, primo firmatario Marco Grimaldi (Luv), l’altro sul Ddl 122 proposto dalla Giunta regionale sulla Web Tax, presente l’assessore Maurizio Marrone.




Consiglio regionale: Azienda Zero, iniziato l’esame della Pdl

Iniziato l’esame della proposta di Legge 131 sull’Azienda Zero in Quarta Commissione, presieduta da Andrea Cane. “Uno strumento fondamentale per gestire, monitorare e coordinare la Sanità piemontese, che è chiamata a gestire 8,5 miliardi di euro”, l’ha definita l’assessore alla Sanità Luigi Icardi. Il provvedimento è stato presentato dalla Lega, primo firmatario il capogruppo Alberto Preioni.

“La riduzione delle risorse umane – ha aggiunto Icardi – ha reso sempre più difficile all’Assessorato assicurare le funzioni di gestione che gli sono proprie, nonostante diversi servizi, negli anni, siano stati esternalizzati. All’Azienda Zero sarà affidato il compito di ottimizzare i livelli di efficacia e di efficienza tramite strumenti quali il controllo e la gestione dei bilanci delle Aziende,  l’uniformità della distribuzione dei servizi sul territorio, il monitoraggio dei tempi d’attesa, il coordinamento dei numeri di emergenza”.

Nel dibattito sono intervenuti per il Pd il capogruppo Raffaele Gallo e Domenico Ravetti. Gallo ha sottolineato che “si tratta di un provvedimento che va ponderato poiché destinato a ridisegnare il Sistema sanitario piemontese. Non è chiaro dove risiedano le responsabilità, dal momento che si prevede di privare le Asl e le Aso, enti con responsabilità giuridica, di funzioni basilari. Andrebbe inoltre inserito all’interno della cornice di un Piano sociosanitario regionale e maggiormente dettagliato, per quanto riguarda il passaggio dalla situazione attuale al nuovo modello”

Anche Sara Zambaia (Lega) ha concordato sulla necessità di un nuovo Piano sociosanitario, rilevando che “le carenze della ‘macchina pubblica’, di personale in primis, con l’andar del tempo tendono ad aggravarsi. L’introduzione dell’Azienda Zero consentirà di procedere in modo più spedito e snello lasciando all’Assessorato la possibilità di svolgere al meglio il ruolo di indirizzo che gli compete”.

Davide Nicco (Fdi) ha dichiarato il sostegno del proprio gruppo al provvedimento, rilevando che “soprattutto nei periodi in cui le risorse finanziarie non sono abbondanti è importante perseguire economie di scala”.

Al termine dei lavori il capogruppo di Luv Marco Grimaldi ha annunciato che sarà tra i relatori di minoranza del provvedimento in Aula. La discussione generale riprenderà nelle prossime sedute.




Antinfluenzale, il Piemonte ne ha 1.1 milioni

“Il Piemonte con gara regionale si è aggiudicato circa 1.100.000 dosi di vaccino antinfluenzale, incrementabili del venti per cento in caso di necessità”. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, nella sessione odierna del Consiglio regionale dedicata al question time, rispondendo all’interrogazione di Silvio Magliano (Moderati).

Magliano aveva chiesto se le dosi a disposizione fossero sufficienti a soddisfare le richieste dei medici di Medicina generale e a consentire ai cittadini di ricevere il vaccino in un periodo assai delicato per la persistente presenza del Covid 19.

“Al momento, da un confronto effettuato con lo stesso periodo dello scorso anno, il numero delle somministrazioni effettuate risulta essere in leggero aumento. Se le dosi in consegna non saranno sufficienti a immunizzare il target individuato, si provvederà a effettuare nuovi ordini verso le aziende farmaceutiche” ha precisato Icardi.

Sono state poi fornite risposte alle interrogazioni di Monica Canalis (Pd) sulla  scarsità di medici nel pronto soccorso di Ciriè;  di Francesca Frediani (M4o) sulla definizione delle misure compensative e impatto della nuova linea Torino-Lione; di  Raffaele Gallo (Pd) sull’offerta dei servizi Cup (Centro unico di prenotazione) e Centro Prelievi dell’AslTo3 di Piossasco; e di Maurizio Marello (Pd) sui controlli sul Bonus Piemonte.

 




Decreto #IoRestoaCasa, risposte alle domande frequenti sulle misure adottate dal Governo

Di seguito le risposte del Governo alle domande frequenti sulle misure adottate

 

ZONE INTERESSATE DAL DECRETO

1 Ci sono differenze all’interno del territorio nazionale?
No, per effetto del dpcm del 9 marzo le regole sono uguali su tutto il territorio nazionale e sono efficaci dalla data del 10 marzo e sino al 3 aprile.

2 Sono ancora previste zone rosse?
No, non sono più previste zone rosse. Le limitazioni che erano previste nel precedente dpcm del 1° marzo (con l’istituzione di specifiche zone rosse) sono cessate. Ormai, con il dpcm del 9 marzo, le regole sono uguali per tutti.

SPOSTAMENTI

1 Cosa si intende per “evitare ogni spostamento delle persone fisiche”? Ci sono dei divieti? Si può uscire per andare al lavoro? Chi è sottoposto alla misura della quarantena, si può spostare?
Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro  o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.
È previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.

2 Se abito in un comune e lavoro in un altro, posso fare “avanti e indietro”?
Sì, è uno spostamento giustificato per esigenze lavorative.

3 Ci sono limitazioni negli spostamenti per chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5?
In questo caso si raccomanda fortemente di rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.

4 Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”?
È sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante di cui alla FAQ n.  1 o con ogni altro mezzo di prova , la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.

5 Come si devono comportare i transfrontalieri?
I transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo (vedi faq precedente).

6 Ci saranno posti di blocco per controllare il rispetto della misura?
Ci saranno controlli. In presenza di regole uniformi sull’intero territorio nazionale, non ci saranno posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi. La Polizia municipale e le forze di polizia, nell’ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio, vigileranno sull’osservanza delle regole.

7 Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrarvi?
Sì, chiunque ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

8 È possibile uscire per andare ad acquistare generi alimentari? I generi alimentari saranno sempre disponibili?
Sì, si potrà sempre uscire per acquistare generi alimentari e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili.

9 È consentito fare attività motoria?
Sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo.

10 Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?
Si, ma solo in caso di stretta necessità (acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa).

11 Posso andare ad assistere i miei cari anziani non autosufficienti?
Sì, è una condizione di necessità. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile.

TRASPORTI

1 Sono previste limitazioni per il transito delle merci?
No, nessuna limitazione. Tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono essere trasportate sul territorio nazionale. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.

2 I corrieri merci possono circolare?
Sì, possono circolare.

3 Sono un autotrasportatore. Sono previste limitazioni alla mia attività lavorativa?
No, non sono previste limitazioni al transito e all’attività di carico e scarico delle merci.

4 Esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea?
No. Non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di ncc non ha alcuna limitazione in quanto l’attività svolta  è considerata esigenza lavorativa.

UFFICI E DIPENDENTI PUBBLICI

1 Gli uffici pubblici rimangono aperti?
Sì, su tutto il territorio nazionale. L’attività amministrativa è svolta regolarmente. In ogni caso quasi tutti i servizi sono fruibili on line. E’ prevista comunque la sospensione delle attività didattiche e formative in presenza di scuole, nidi, musei, biblioteche.

2 Il decreto dispone per addetti, utenti e visitatori degli uffici delle pubbliche amministrazioni, sull’intero territorio nazionale, la messa a disposizione di soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani. Nel caso di difficoltà di approvvigionamento di tali soluzioni e conseguente loro indisponibilità temporanea, gli uffici devono rimanere comunque aperti?
Gli uffici devono rimanere comunque aperti. La presenza di soluzioni disinfettanti è una misura di ulteriore precauzione ma la loro temporanea indisponibilità non giustifica la chiusura dell’ufficio, ponendo in atto tutte le misure necessarie per reperirle.

3 Il dipendente pubblico che ha sintomi febbrili è in regime di malattia ordinaria o ricade nel disposto del decreto-legge per cui non vengono decurtati i giorni di malattia?
Rientra nel regime di malattia ordinaria. Qualora fosse successivamente accertato che si tratta di un soggetto che rientra nella misura della quarantena o infetto da COVID-19, non si applicherebbe la decurtazione.

4 Sono un dipendente pubblico e vorrei lavorare in smart working. Che strumenti ho?
Le nuove misure incentivano il ricorso allo smart working, semplificandone l’accesso. Compete al datore di lavoro individuare le modalità organizzative che consentano di riconoscere lo smart working al maggior numero possibile di dipendenti. Il dipendente potrà presentare un’istanza che sarà accolta sulla base delle modalità organizzative previste.

PUBBLICI ESERCIZI

1 Bar e ristoranti possono aprire regolarmente?
È consentita l’attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.

2 Si potranno comunque effettuare consegne a domicilio di cibi e bevande?
Il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all’apertura al pubblico. L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio. Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cosiddetta piattaforma – evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.

3 Sono gestore di un pub. Posso continuare ad esercitare la mia attività?
Il divieto previsto dal DPCM riguarda lo svolgimento nei pub di ogni attività diversa dalla somministrazione di cibi e bevande. È possibile quindi continuare a somministrare cibo e bevande nei pub, sospendendo attività ludiche ed eventi aggregativi (come per esempio la musica dal vivo, proiezioni su schermi o altro), nel rispetto delle limitazioni orarie già previste per le attività di bar e ristoranti (dalle 6.00 alle 18.00) e, comunque, con l’obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

4 Cosa è previsto per teatri, cinema, musei, archivi, biblioteche e altri luoghi della cultura?
Ne è prevista la chiusura al pubblico su tutto il territorio nazionale.

SCUOLA

1 Cosa prevede il decreto per le scuole?
Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle scuole di ogni ordine e grado. Resta la possibilità di svolgimento di attività didattiche a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.

UNIVERSITÀ

1 Cosa prevede il decreto per le università?
Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle attività di formazione superiore, comprese le università e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Resta la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Non è sospesa l’attività di ricerca.

2 Si possono tenere le sessioni d’esame e le sedute di laurea?
Sì, potranno essere svolti ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza o comunque adottando le precauzioni di natura igienico sanitaria ed organizzative indicate dal dpcm del 4 marzo; nel caso di esami e sedute di laurea a distanza, dovranno comunque essere assicurate le misure necessarie a garantire la prescritta pubblicità.

3 Si possono tenere il ricevimento degli studenti e le altre attività?
Sì. Corsi di dottorato, ricevimento studenti, test di immatricolazione, partecipazione a laboratori, etc., potranno essere erogati nel rispetto delle misure precauzionali igienico sanitarie, ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza. Anche in questo caso particolare attenzione dovrà essere data agli studenti con disabilità.

4 Cosa si prevede per i corsi per le specializzazioni mediche?
Dalla sospensione sono esclusi i corsi post universitari connessi con l’esercizio delle professioni sanitarie, inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica. Non è sospesa l’attività di ricerca.

5 Cosa succede a chi è in Erasmus?
Per quanto riguarda i progetti Erasmus+, occorre riferirsi alle indicazioni delle competenti Istituzioni europee, assicurando, comunque, ai partecipanti ogni informazione utile.

CERIMONIE ED EVENTI

1 Cosa prevede il decreto su cerimonie, eventi e spettacoli?
Su tutto il territorio nazionale sono sospese tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (quali, a titolo d’esempio, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati).

2 Si può andare in chiesa o negli altri luoghi di culto? Si possono celebrare messe o altri riti religiosi?
Fino al 3 aprile sono sospese su tutto il territorio nazionale tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Pertanto è sospesa anche la celebrazione della messa e degli altri riti religiosi, come la preghiera del venerdì mattina per la religione islamica.
Sono consentiti l’apertura e l’accesso ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori non inferiore a un metro.

TURISMO

1 Cosa prevede il decreto per gli spostamenti per turismo?
Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio.
Poiché gli aeroporti e le stazioni ferroviarie rimangono aperti, i turisti potranno recarvisi per prendere l’aereo o il treno e fare rientro nelle proprie case. Si raccomanda di verificare lo stato dei voli e dei mezzi di trasporto pubblico nei siti delle compagnie di trasporto terrestre, marittimo e aereo.

2 Come trova applicazione la limitazione relativa alle attività di somministrazione e bar, alle strutture turistico ricettive?
Le strutture ricettive possono svolgere attività di somministrazione e bar anche nella fascia oraria dalle ore 18 alle ore 6, esclusivamente in favore dei propri clienti e nel rispetto di tutte le precauzioni di sicurezza di cui al dpcm dell’8 marzo.

3 Come si deve comportare la struttura turistico ricettiva rispetto ad un cliente? Deve verificare le ragioni del suo viaggio?
Non compete alla struttura turistico ricettiva la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche.

AGRICOLTURA

1 Sono previste limitazioni per il trasporto di animali vivi, alimenti per animali e di prodotti agroalimentari e della pesca?
No, non sono previste limitazioni.

2 Se sono un imprenditore agricolo, un lavoratore agricolo, anche stagionale, sono previste limitazioni alla mia attività lavorativa?
No, non sono previste limitazioni.




Coronavirus, proseguono i lavori alle OGR

L’Aeronautica militare e l’Unità di Crisi della Regione Piemonte rendono noto che prosegue nei tempi previsti il cantiere per la realizzazione di un’area sanitaria temporanea all’interno del complesso delle ex Officine Grandi Riparazioni di Torino che, in tempi rapidissimi, sarà destinata a pazienti affetti da Coronavirus di lieve e media entità.

“In un momento così grave per il Paese – osserva il commissario per l’emergenza Covid-19 in Piemonte, Vincenzo Coccolo – l’apporto dell’Aeronautica militare ci è di grande aiuto e conforto, anche come segno di unità nazionale.

Ringrazio il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, e il capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, per averci messo a disposizione le forze migliori del Paese, come abbiamo già avuto modo di appurare negli eventi più drammatici sul territorio nazionale”.




Coronavirus, sono 30.758 (+24 rispetto a ieri) le persone positive

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 19.502 (+335 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 2.067 (+37) Alessandria, 1.043 (+51) Asti, 757 (+8) Biella, 1.932 (+32) Cuneo, 1.722 (+87) Novara, 10.121 (+114) Torino, 831 (+4) Vercelli, 893 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 136 (+1) provenienti da altre regioni. Altri 2.790 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Sono 12 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 al momento registrati nella giornata di oggi, (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.910 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 649 Alessandria, 236 Asti, 205 Biella, 384 Cuneo, 335 Novara, 1.721 Torino, 214 Vercelli, 127 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 39, residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

Sono 30.758 (+24 rispetto a ieri, di cui 8 positività riscontrate in Rsa e 6 asintomatiche) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 3.945 Alessandria, 1.850 Asti, 1.037 Biella, 2.787 Cuneo, 2.710 Novara, 15.662 Torino, 1.307 Vercelli, 1.111 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 257 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 92 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 43 (-1 rispetto a ieri), i ricoverati non in terapia intensiva sono 808 (- 33 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 3.705. I tamponi diagnostici finora processati sono 331.241, di cui 183.611 risultati negativi.




Sono 32.084 (+ 40 ) le persone positive al Covid19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.507 (+67 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3293 (+18) Alessandria, 1595 (+1) Asti, 848 (+0) Biella, 2503 (+5) Cuneo, 2379 (+1) Novara, 13.625 (+38) Torino, 1117 (+0) Vercelli, 971 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 176 (+2) provenienti da altre regioni. Altri 573 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI RIMANGONO 4139

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione.

Il totale rimane a 4139 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 681 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 373 Novara, 1829 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 32.084 ( + 40 rispetto a ieri, di cui 30 asintomatici. Dei 40 casi, 21 screening, 18 contatti di caso, 1 con indagine in corso. I casi importati sono 24 su 40) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisisu base provinciale: 4139 Alessandria, 1900 Asti, 1057 Biella, 3015 Cuneo, 2869 Novara, 16.085 Torino, 1439 Vercelli, 1157 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 275 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 148 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3 (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 80 ( -1 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 782.

I tamponi diagnostici finora processati sono 535.766, di cui 294.429risultati negativi.

 




Consiglio regionale: esami e visite, “garantite le attività improrogabili”

Il Piemonte sarà in grado di recuperare visite, screening ed esami saltati nei mesi scorsi durante il lockdown anche alla luce dell’ormai conclamata seconda ondata di contagi da Covid 19?

È questa la domanda alla base dell’interrogazione a risposta immediata che il presidente del gruppo Pd, Raffaele Gallo ha rivolto oggi, nell’ambito dei question time, a Luigi Icardi, assessore regionale alla sanità.

“Tutte le attività ambulatoriali improcrastinabili saranno garantite, cosi come saranno tutelate tutte le patologie urgenti come ictus, infarto e malattie oncologiche – ha dichiarato l’assessore – La nuova pandemia inevitabilmente ci costringe oggi a ridurre le attività di recupero esami programmate nei mesi scorsi, per fare spazio ai numeri dei nuovi contagiati. Avevamo avviato un piano di lavoro dettagliato per il recupero delle prestazioni sospese durante la prima ondata Covid, abbiamo dato indicazioni organizzative rispetto a nuove assunzioni e mobilità del personale, messo a punto un cronoprogramma fin da subito adottato dalle Asl e dai presidi ospedalieri. Oggi – ha riferito Icardi – la necessità di tutelare la salute di tutti, impone un nuovo rallentamento all’attività ordinaria.”

“Recentissima è la decisione della Giunta regionale di convertire 16 ospedali piemontesi alla cura del Covid, conversione che prevede la sospensione di tutte le attività ordinarie procrastinabili, di ricovero e ambulatoriali, con il conseguente rinvio a data da destinarsi delle numerosissime visite programmate

Il peggioramento delle liste d’attesa – ha ribattuto Raffaele Gallo – rappresenta una vera e propria emergenza nell’emergenza e deve essere inserita, senza indugi, tra le priorità dell’azione di governo regionale. Prendiamo atto del fatto che l’Assessore alla Sanità condivida le nostre preoccupazioni – ha conclulso il presidente del gruppo Pd – tuttavia ci chiediamo perché non abbia approfittato dei mesi concessi dall’indebolimento della pandemia per prevedere un piano che evitasse la chiusura dei reparti ordinari e, a fronte di una nuova seconda ondata e consentisse di non sospendere, ancora una volta, screening e interventi”.

Durante i question time è stata data inoltre risposta alle interrogazioni di: Diego Sarno (Pd) su Organizzazione tamponi, contact tracing e tamponi rapidi; Paolo Bongioanni (Fdi) su Centri diurni disabili; di Giorgio Bertola (M5S) su remunerazione dei servizi di mobilità dei medici di continuità assistenziale resi dagli operatori della Centrale Torino Taxi; Monica Canalis (Pd) su come viene monitorato l’operato dei SISP delle ASL?; Francesca Frediani (M5S) su Bandi regionali per il settore Cultura; Silvio Magliano (Moderati) su Bandi cultura, ora l’urgenza è assoluta: quali sono le tempistiche?; Marco Grimaldi (Luv) su mancanza di piani per l’individuazione tempestiva di Covid hospital.




Covid-19, Filippa (Cnv): le nostre aziende disponibili per vaccinare collaboratori e loro familiari

Utilizziamo le strutture e i medici delle aziende per vaccinare i nostri collaboratori e i loro familiari. In questo modo saremo utili alla comunità, miglioreremo la competitività del sistema economico e velocizzeremo la campagna di messa in sicurezza della popolazione».

Lo dice il presidente Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), Gianni Filippa, proponendo di implementare la campagna vaccinale di contrasto al Coronavirus grazie alla collaborazione dei medici aziendali in appositi spazi da ricavare all’interno degli stabilimenti. «Se iniziamo a organizzarci da subito – spiega – potremo essere operativi appena le forniture di vaccini saranno a regime, accelerando in modo notevole l’iter della campagna e fornendo una dimostrazione concreta dei risultati positivi che possono dare le sinergie tra sistema sanitario e aziende quando siano condivisi obiettivi, metodi e strumenti».

«Per le nostre imprese – prosegue Filippa – è indispensabile avere collaboratori con il maggior livello possibile di difesa dal Covid-19; questo sia per garantire la continuità produttiva negli impianti sia per riattivare al meglio le strutture commerciali e quelle di assistenza diretta all’estero. A causa delle limitazioni agli spostamenti imposte dalla pandemia, infatti, è ancora complicato inviare squadre di tecnici per realizzare nuovi impianti o per effettuare riparazioni in molti Paesi, solo per fare un esempio, e i nostri competitor cinesi ci stanno battendo sui tempi anche da questo punto di vista. Non possiamo perdere competitività anche su questi aspetti».

«Come sistema confindustriale – conclude Filippa – abbiamo già avviato un’interlocuzione con la Regione per verificare la possibilità e le modalità di un coordinamento tra le Asl e i medici delle aziende. Riteniamo che si tratti di un’iniziativa realizzabile senza alcun costo per il sistema sanitario e che, una volta avviata, consentirà di gestire nel modo migliore le dosi che saranno a disposizione e abbreviare notevolmente i tempi della campagna vaccinale alla popolazione».




Inaugurato oggi il centro per i vaccini dell’Unione industriali di Torino

È stato inaugurato stamattina il Centro che l’Unione Industriale di Torino mette a disposizione in Via Vela 17 per la vaccinazione dei dipendenti delle Aziende Associate.

Erano presenti Andrea Tronzano e Fabrizio Ricca, assessori della Regione Piemonte, Marco Pironti, assessore della Città di Torino, il capitano Luigi Filippo Visone, comandante della Compagnia Carabinieri Torino San Carlo, Antonio Rinaudo, commissario dell’Area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte, Carlo Picco, direttore generale Asl Città di Torino, Luigi Del Vento, vicepresidente della Croce Rossa Torino, Fabio Marchi, presidente di Humanitas Torino, Cristina Tumiatti, presidente del Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino, Massimiliano Cipolletta e Marco Lavazza, vicepresidenti dell’Unione Industriale di Torino e Angelo Cappetti, direttore dell’Unione Industriale di Torino.

L’obiettivo dell’iniziativa è dare un supporto alla campagna vaccinale della Regione Piemonte mettendo a disposizione delle imprese del territorio le sale del Centro Congressi, solitamente dedicate agli eventi.
Sono oltre 700 le aziende che hanno aderito all’iniziativa, per un totale di circa 30mila persone da vaccinare.

Le inoculazioni verranno effettuate dal personale sanitario e medico della Clinica Fornaca, una delle tre strutture Humanitas di Torino.
A regime, si arriverà a circa 800 somministrazioni al giorno e la struttura resterà aperta dalle 8 alle 20 per 7 giorni la settimana.

Il centro è stato allestito secondo le indicazioni dell’ASL TO1 Città di Torino e con il supporto operativo del Gruppo Sanità dell’Unione Industriale, nel rigoroso rispetto dei protocolli sanitari e di sicurezza stabiliti dalla Regione Piemonte.

“L’Unione Industriale di Torino – ha dichiarato il Presidente Giorgio Marsiaj – si è messa a disposizione delle Aziende Associate e dei loro dipendenti per contribuire a uscire più rapidamente possibile dalla crisi pandemica. Come ha affermato di recente il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, solo con il prosieguo della campagna vaccinale ci potrà essere un’accelerazione della ripresa economica”.