Paulo Dybala scende in campo contro il Covid al fianco della Regione Piemonte

“Non sottovalutiamo questo virus: questo virus si vince solo se sapremo fare squadra. Indossate la mascherina, proteggendo voi, proteggerete anche gli altri. Insieme ce la faremo”. Paulo Dybala, maglia numero 10 della Juventus, scende così in campo contro il Coronavirus e, accogliendo l’appello della Regione Piemonte, offre il proprio volto alla campagna istituzionale per ricordare a tutti l’importanza di indossare la mascherina.

na disponibilità che il presidente Alberto Cirio ha accolto con soddisfazione: “Oggi più che mai i nostri comportamenti sono fondamentali per riuscire a vincere questa battaglia. Siamo riconoscenti a Paulo Dybala per la sensibilità con cui ha immediatamente risposto al nostro appello, facendosi portavoce di un messaggio prezioso che riguarda l’uso della mascherina ma anche il bisogno di restare uniti, perché questa partita, la più importante, la vinceremo solo facendo squadra con tenacia e senso di responsabilità. Sono certo che il suo volto e la sua voce sapranno raggiungere tantissime persone, soprattutto i più giovani. E non ho dubbi che altri campioni del nostro Piemonte scenderanno presto in campo per aiutarci e sostenerci in questa sfida”.

Il video è stato realizzato con il supporto tecnico della Juventus e inquadra il giocatore all’interno del Palazzo della Regione Piemonte, affacciato su Piazza Castello. Sullo sfondo la Mole Antonelliana e Palazzo Madama, primo Senato della storia del nostro Paese, un simbolo per Torino e per l’Italia.




2374 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19

l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2374 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 399 dopo test antigenico), pari al 9,0 % dei 26.452 tamponi eseguiti, di cui 13.937 antigenici. Dei 2374 nuovi casi, gli asintomatici sono 837 (35,2%).

I casi sono così ripartiti: 390 screening, 1339 contatti di caso, 645 con indagine in corso; per ambito: 37 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 172 scolastico, 2.165 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 283.697 così suddivisi su base provinciale: 23.645 Alessandria, 13.827 Asti, 9.201 Biella, 39.117 Cuneo, 21.966 Novara, 151.193 Torino, 10.636 Vercelli, 10.594 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.309 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.209 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 315 ( +16 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.281 (+ 112 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 27.798

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.392.436 (+26.452 rispetto a ieri), di cui 1.270.309 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.766

Sono 41 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.766 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.448 Alessandria, 612 Asti, 392 Biella, 1.167 Cuneo, 805 Novara, 4.485 Torino, 442 Vercelli, 329 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

242.537 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 242.537 (+1723 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.800 Alessandria, 12.336 Asti, 8.198 Biella, 32.974 Cuneo, 18.878 Novara, 128.183 Torino, 8.885 Vercelli, 9.251 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.171 extraregione e 1.861 in fase di definizione.




Confartigianato Cuneo riapre il suo hub vaccinale per le terze dosi

Confartigianato Imprese Cuneo torna in prima linea nella somministrazione delle coperture vaccinali sul territorio della Granda.

A fronte di un consistente incremento di contagi da Covid 19, ha scelto di riaprire in via straordinaria nella sua sede provinciale l’Hub vaccinale per la somministrazione delle terze dosi di vaccino.

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Medart (Società di Medicina del Lavoro collegata a Confartigianato Cuneo), come già era avvenuto nell’estate scorsa, quando tra giugno ed agosto furono somministrate oltre 3500 vaccini, tra prime e seconde dosi.
«Crediamo fermamente nella necessità di fare rete a livello territoriale per affrontare in modo concreto le criticità – ha dichiarato Luca Crosetto presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – La recrudescenza dei contagi da Covid 19 sta creando nuovamente un clima emergenziale sia a livello sociale che economico.

La nostra Associazione sente il dovere di contribuire in modo fattivo alla diffusione delle terze dosi di vaccino, unica strada al momento per frenare la diffusione del virus. Riaprire in via straordinaria il nostro Hub vaccinale, accollandosi tutti i costi organizzativi dell’iniziativa, è un segnale forte dell’attenzione che da sempre Confartigianato Cuneo rivolge ai suoi associati, ai loro dipendenti e famiglie e a tutto il territorio cuneese».

Nei giorni 5, 7 e 8 gennaio 2022 imprenditori associati, titolari e dipendenti, e i loro familiari, che hanno ricevuto da almeno cinque mesi la seconda dose, potranno accedere, compilando un apposito modulo, ai locali della sede provinciale di Confartigianato Cuneo, affacciati in corso IV Novembre, 11 per ricevere la terza dose (booster) di vaccino.
Le vaccinazioni avverranno nel seguente orario: mattina: 8,30 – 13,00 pomeriggio: 14,00 – 18,00.




L’aggiornamento dei contagi in Piemonte

L’aggiornamento dei contagi. Al momento, sono 221 le persone risultate positive al test in Piemonte. Ne risultano 162 ricoverate in ospedale, 38 in Terapia intensiva: 7 ad Asti, 11 a Torino (1 al Maria Vittoria, 3 alle Molinette, 1 al Martini, 1 al Mauriziano, 5 al San Giovanni Bosco), 4 al San Luigi di Orbassano, 6 a Vercelli, 6 a Tortona, 1 a Biella, 1 a Cuneo, 1 ad Alessandria, 1 a Novara. Sono in isolamento domiciliare fiduciario 54 persone. Cinque le persone decedute.




E’ attiva presso l’unità di crisi della Regione Piemonte l’area funzionale: Welfare, sanità e protezione civile

È attiva presso l’Unità di Crisi della Regione Piemonte l’area funzionale formata da Welfare, Sanità e Protezione civile dedicata alla gestione dell’emergenza all’interno delle strutture per anziani, disabili e minori.

È stata inoltre creata la casella e-mail riservata alle segnalazioni di criticità presenti nelle strutture. “Stiamo facendo tutto il possibile – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali, Chiara Caucino – per fronteggiare al meglio questa emergenza.

Stiamo lavorando per una prima ricognizione capillare, necessaria per conoscere il quadro attuale e affrontare al meglio le difficoltà dei cittadini piemontesi, soprattutto dei più fragili”.




Accordo Regione-sindacati per le risorse aggiuntive al personale sanitario

Raggiunto l’accordo tra Regione Piemonte e sindacati del personale sanitario per la distribuzione delle risorse aggiuntive a riconoscimento del servizio svolto negli ospedali nei mesi di marzo e aprile, nel pieno dell’emergenza Coronavirus.

I 55 milioni di euro disponibili (37 stanziati dalla Regione e 18 dallo Stato) saranno così suddivisi: il 75 per cento, ovvero oltre 41 milioni, andranno a infermieri, operatori socio-assistenziali, tecnici amministrativi; il 25 per cento, cioè oltre 13 milioni, a medici e dirigenti.

L’intesa è stata concordata da tutti i sindacati dei lavoratori del comparto (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursing up) e da una parte delle sigle della dirigenza (Fp Cgil, Federazione Cisl Medici e Uil Fpl, Fedir Sanità), mentre non ha trovato il consenso delle altre sigle della dirigenza dell’area sanità.

Un risultato che l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, ha accolto con favore: “Sono soddisfatto che sia stata trovata un’intesa con i rappresentanti della maggioranza assoluta, circa l’80 per cento, dei lavoratori, nell’obiettivo comune di poter effettuare i pagamenti al più presto. Ringrazio i rappresentanti sindacali per la disponibilità e, ancora una volta, i lavoratori per lo sforzo straordinario che hanno compiuto durante l’emergenza Covid”.

Le modalità per la corresponsione delle risorse verranno definite nel corso di incontri che saranno presto calendarizzati.




Sono 31.606 (+12) le persone positive al Covid 19

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 26.00719 (+12 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3193 (+0) Alessandria, 1574 (+0) Asti, 841 (+0) Biella, 2435 (+0) Cuneo, 2345 (+2) Novara, 13.412 (+9) Torino, 1093 (+0) Vercelli, 959 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 167 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 659 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

Uno il decesso di persona positiva al test del Covid-19 comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4126 deceduti risultati positivi al virus: 678 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 372 Novara, 1820 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 31.606 (+12 rispetto a ieri, di cui 7 asintomatiche; delle 12: 3 screening, 5 contatti di caso, 2 sintomi e 2 con indagine in corso, 3 su 12 importate) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4096 Alessandria, 1883 Asti, 1054 Biella, 2921 Cuneo, 2808 Novara, 15.969 Torino, 1351 Vercelli, 1151 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 268 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 105 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 5 (invariato rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 143 (+2 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 654. I tamponi diagnostici finora processati sono 486.073, di cui 267.170 risultati negativi.




Nuovo Dpcm, ecco i dettagli delle nuove misure di contenimento del contagio

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno firmato il nuovo dpcm contenente le misure di contenimento per contrastare la diffusione del Covid-19.

Un provvedimento che il presidente Conte ha illustrato ieri sera in conferenza stampa e che interviene soprattutto con una stretta sulla movida e sullo sport di contatto.

Di seguito tutte le misure:

 

Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale

1. Ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 ottobre 2020 sono apportate le seguenti modificazioni:

  1. all’articolo 1, dopo il comma 2 è aggiunto il seguente: “2-bis. Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.”;
  2. all’articolo 1, comma 4, dopo le parole “possono essere utilizzate” è inserita la seguente “anche”;
  3. all’articolo 1, comma 5, le parole “delle mascherine di comunità” sono sostituite dalle seguenti “dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie”;
  4. all’articolo 1, comma 6:
  1. la lettera e) è sostituita dalla seguente: “e) sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali; per tali eventi e competizioni è consentita la presenza di pubblico, con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi, esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e ricambi d’aria, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia frontalmente che lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e l’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, enti organizzatori. Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il Ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive non all’aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome, purché nei limiti del 15% della capienza. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni Sportive Nazionali;”
  2. la lettera g) è sostituita dalla seguente “g) lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con provvedimento del Ministro dello Sport, è consentito nei limiti di cui alla precedente lettera e). L’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono altresì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale;
  3. alla lettera l), dopo le parole “sono consentite” sono aggiunte le seguenti “dalle ore 8,00 alle ore 21,00”;
  4. alla lettera n), il quinto periodo è sostituito dai seguenti “Sono vietate le sagre e le fiere di comunità. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale, previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico di cui all’ art. 2 dell’ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile, e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro;”;
  5. dopo la lettera n) è aggiunta la seguente: “n-bis) sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza; tutte le cerimonie pubbliche si svolgono nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti e a condizione che siano assicurate specifiche misure idonee a limitare la presenza del pubblico; nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza;”;
  6. la lettera r) è sostituita dalla seguente: “r) fermo restando che l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, per contrastare la diffusione del contagio, previa comunicazione al Ministero dell’istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00. Allo scopo di garantire la proporzionalità e l’adeguatezza delle misure adottate è promosso lo svolgimento periodico delle riunioni di coordinamento regionale e locale previste nel Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021(cd. “Piano scuola”), adottato con D.M. 26 giugno 2020, n. 39, condiviso e approvato da Regioni ed Enti locali, con parere reso dalla Conferenza Unificata nella seduta del 26 giugno 2020, ai sensi dell’articolo 9, comma 1, del decreto legislativo n. 281 del 1997. Sono consentiti i corsi di formazione specifica in medicina generale nonché le attività didattico-formative degli Istituti di formazione dei Ministeri dell’interno, della difesa, dell’economia e delle finanze e della giustizia. I corsi per i medici in formazione specialistica e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica possono in ogni caso proseguire anche in modalità non in presenza. Sono parimenti consentiti i corsi abilitanti e le prove teoriche e pratiche effettuate dagli uffici della motorizzazione civile e dalle autoscuole, i corsi per l’accesso alla professione di trasportatore su strada di merci e viaggiatori e i corsi sul buon funzionamento del tachigrafo svolti dalle stesse autoscuole e da altri enti di formazione, nonché i corsi di formazione e i corsi abilitanti o comunque autorizzati o finanziati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. In presenza di un particolare aggravamento della situazione epidemiologica e al fine di contenere la diffusione dell’infezione da Covid-19,  sentito il Presidente della Regione o delle Regioni interessate, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti è disposta la temporanea sospensione delle prove pratiche di guida di cui all’articolo 121 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 da espletarsi nel territorio regionale e la proroga dei termini previsti dagli articoli 121 e 122 del citato decreto legislativo in favore dei candidati che non hanno potuto sostenere dette prove. Sono altresì consentiti gli esami di qualifica dei percorsi di IeFP, secondo le disposizioni emanate dalle singole Regioni nonché i corsi di formazione da effettuarsi in materia di salute e sicurezza, a condizione che siano rispettate le misure di cui al «Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione» pubblicato dall’INAIL. Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa. Le riunioni degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche ed educative di ogni ordine e grado possono essere svolte in presenza o a distanza sulla base della possibilità di garantire il distanziamento fisico e, di conseguenza, la sicurezza del personale convocato. Il rinnovo degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche può avvenire secondo modalità a distanza nel rispetto dei principi di segretezza e libertà nella partecipazione alle elezioni. Gli enti gestori provvedono ad assicurare la pulizia degli ambienti e gli adempimenti amministrativi e contabili concernenti i servizi educativi per l’infanzia. L’ente proprietario dell’immobile può autorizzare, in raccordo con le istituzioni scolastiche, l’ente gestore ad utilizzarne gli spazi per l’organizzazione e lo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, non scolastiche né formali, senza pregiudizio alcuno per le attività delle istituzioni scolastiche medesime. Le attività dovranno essere svolte con l’ausilio di personale qualificato, e con obbligo a carico dei gestori di adottare appositi protocolli di sicurezza conformi alle linee guida di cui all’allegato 8 e di procedere alle attività di pulizia e igienizzazione necessarie. Alle medesime condizioni, possono essere utilizzati anche centri sportivi pubblici o privati”;
  7. la lettera t) è sostituita dalla seguente: “t) le università, sentito il Comitato Universitario Regionale di riferimento, predispongono, in base all’andamento del quadro epidemiologico, piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari in presenza e a distanza in funzione delle esigenze formative tenendo conto dell’evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria ed, in ogni caso, nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’università e della ricerca, di cui all’allegato 18, nonché sulla base del protocollo per la gestione di casi confermati e sospetti di covid-19, di cui all’allegato 22; le disposizioni di cui alla presente lettera si applicano, per quanto compatibili, anche alle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica;”; 
  8. la lettera ee) è sostituita dalla seguente: “le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5,00 sino alle ore 24,00 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze; le attività di cui al primo periodo restano consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi; detti protocolli o linee guida sono adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10; continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, nei limiti e alle condizioni di cui al periodo precedente; è fatto obbligo per gli esercenti di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti”;
  9. alla lettera ff) dopo la parola “siti” sono aggiunte le seguenti “nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade,”;
  1. l’allegato 8 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 ottobre 2020 è sostituito dall’allegato A al presente decreto.
  2. all’articolo 3, comma 1, dopo la lettera a) è inserita la seguente: a-bis) al fine di rendere più efficace il contact tracing attraverso l’utilizzo dell’App Immuni, è fatto obbligo all’operatore sanitario del Dipartimento di prevenzione della azienda sanitaria locale, accedendo al sistema centrale di Immuni, di caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività;

 

Disposizioni finali

1. Le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del 19 ottobre 2020, ad eccezione di quanto previsto dall’articolo 1, comma 1, lettera d), n. 6, che si applica a far data dal 21 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 13 novembre 2020.

2. Restano salvi i diversi termini previsti dalle disposizioni del presente decreto.

3. Le disposizioni del presente decreto si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.




Consiglio regionale: gruppo lavoro Covid, il primo bilancio

Il gruppo di lavoro sull’emergenza Covid19, avviato a settembre, si è riunito 12 volte con audizioni di circa 40 soggetti, rappresentanti di una trentina di entità. L’attività si è concentrata soprattutto sulla prima ondata della pandemia ma, per i mesi a venire, contiamo di analizzare anche quanto avvenuto nella seconda fase”.

Lo ha dichiarato il coordinatore del gruppo di lavoro interno alla Commissione Sanità Daniele Valle illustrando in Aula la relazione intermedia sull’attività svolta e che dovrebbe concludersi entro giugno 2021. Valle ha aggiunto: “Pur avendo cominciato dopo la prima ondata di pandemia e nonostante le difficoltà legate alla seconda ondata, ci siamo riuniti in media una volta a settimana”.

Tra gli obiettivi raggiunti, ha spiegato, “spicca la raccolta di tutte le determine e le delibere relative alla gestione dell’emergenza che, grazie al contributo della Giunta, ha consentito di ricostruire nei dettagli la catena di comando nell’emergenza”. Tra le note dolenti, “la ritrosia ad entrare in possesso dei documenti adottati dall’Unità di crisi”.

Tra gli argomenti che verranno approfonditi nei prossimi mesi, “il potenziamento dei laboratori di analisi e delle terapie intensive, i problemi legati al diffondersi della pandemia in carcere, tra gli esponenti dell’associazionismo e del trasporto di volontari e l’analisi di problemi che riguardano alcuni presidi ospedalieri”.

Il dibattito è stato aperto dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi che ha sottolineato la necessità di sollecitare l’Unità di crisi per avere quanto dovuto e sottolineando l’impegno delle task force per il rinnovamento della sanità territoriale e ospedaliera.

Per il Pd sono intervenuti i consiglieri Maurizio Marello Domenico Rossi che hanno rilevato come alcune carenze evidenziate nella prima ondata si siano ripetute nella seconda, “a cominciare da alcune situazioni verificatesi nelle Rsa, nelle tempistiche per il processamento dei tamponi e nell’intasamento degli ospedali che hanno portato a ulteriori allungamenti delle liste d’attesa”.

Marco Grimaldi (Luv) ha elencato una serie criticità ricordando che “il Piemonte è stato tra le regioni peggiori per il tracciamento, la gestione quasi ospedaliera dell’epidemia, la scarsa difesa del personale medicosanitario e il rapporto con le Rsa. La minoranza ha sempre avuto un atteggiamento collaborativo nella gestione della pandemia e diverse volte vi ha dato suggerimenti che non avete accolto”.

Per la Lega Alberto Preioni ha sottolineato che “si è riusciti a curare sia i piemontesi sia i pazienti provenienti da fuori regione e, nell’emergenza, tutti coloro che avevano compiti e posizioni di vertice hanno dato il massimo. Abbiamo un sistema ospedaliero che funziona e ha strutture di grande eccellenza ma dobbiamo creare una rete di Case della salute per potenziare la medicina territoriale”.

Il presidente della Commissione Sanità Alessandro Stecco ha evidenziato che il Piemonte ha pagato una serie di problemi stratificatisi e accumulatisi negli anni. Ma che l’indagine conoscitiva, proposta da tutti i presidenti dei gruppi e votata all’unanimità, “non deve rappresentare un’opportunità per uno scontro tra opposizione e maggioranza. È necessaria un’analisi delle competenze dello Stato e della Regione durante l’emergenza e un’analisi storica delle politiche sanitarie degli ultimi decenni”.

Per il M5s Francesca Frediani ha sostenuto la necessità “di continuare ad approfondire la situazione nelle carceri e nelle scuole, che potrebbero riaprire a breve i battenti”.

 




Rsa, Confindustria Piemonte: I trattamenti terapeutici vengono svolti sempre con grande attenzione

La descrizione della situazione nelle RSA non può sottostare a facili generalizzazioni che facciano risaltare solo alcuni aspetti dell’assistenza rivolta agli ospiti anziani e fragili presenti nelle strutture.

Così il Tavolo Interassociativo del settore assistenziale socio-sanitario commenta quanto oggi pubblicato nelle pagine di un quotidiano piemontese.

In tema di trattamenti terapeutici, dall’articolo pubblicato e dalle dichiarazioni fatte dal difensore civico del Piemonte emerge una descrizione caratterizzata da una grande generalizzazione, quando, invece, i trattamenti terapeutici e le relative contenzioni adottate nelle Rsa sono da queste sempre affrontate come questioni delicate che non si possono prestare né a generalizzazioni né a strumentalizzazioni di sorta.

Le associazioni che compongono il Tavolo sottolineano poi che le quasi 800 strutture accreditate della nostra regione sono soggette a continui controlli di commissioni di vigilanza, Nas e altre istituzioni. Dalle verifiche svolte mai sono emerse situazioni con pazienti legati al letto con le lenzuola.

A tal proposito, il Tavolo ricorda che chiunque abbia le prove di illeciti così gravi è tenuto immediatamente, soprattutto se ricopre ruoli di garanzia o come semplice cittadino, a darne segnalazione alle autorità competenti. In questo senso, tutte le associazioni del Tavolo del settore prendono decisamente distanza da chi dichiara che alla base di trattamenti terapeutici vietati vi siano ragioni economiche. Chi lega i pazienti al letto commette un reato e basta.

 

Il Tavolo Interassociativo del settore assistenziale socio-sanitario è costituito da AGeSPI Piemonte, API Sanità, Confapi Sanità, Confindustria Piemonte Sanità, Federsolidarietà Confcooperative Piemonte, Legacoopsociali Piemonte, AGCI Solidarietà, ANSDIPP.​​