Vittime del lavoro, Allasia: “Sicurezza è priorità sociale”

Domenica 11 ottobre si è celebrata la 70esima Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro.

In apertura di seduta il Consiglio regionale ha dedicato uno speciale momento di ricordo per coloro che in Piemonte hanno perso la vita sul posto di lavoro, dando lettura di tutti i nomi.

Per il presidente Stefano Allasia “la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul lavoro è un’occasione preziosa per riflettere sui dati. Da quelli in nostro possesso, in Piemonte nel 2019, ci sono stati 47 infortuni mortali.
I numeri ci dicono che, rispetto al 2018, si è verificato un lieve calo, ma sono tuttora preoccupanti e ci devono aiutare per far crescere la cultura e l’impegno della sicurezza nei luoghi di lavoro.
La sicurezza di chi lavora è una priorità sociale ed è uno dei fattori più rilevanti per la qualità della nostra convivenza. Non possiamo accettare passivamente le tragedie che continuiamo ad avere di fronte. Sono stati compiuti importanti passi in avanti nella legislazione, nella coscienza comune, nell’organizzazione stessa del lavoro. Ma tanto resta da fare.
Questo deve essere comunque un momento di richiamo forte al tema della sicurezza sul lavoro.
Il numero di questi incidenti, causati dal mancato rispetto di norme esistenti resta infatti inaccettabile, ma possono e devono essere evitati richiamando alla responsabilità tutte le parti, politiche, sociali ed imprenditoriali.
Il nostro pensiero va innanzitutto alle vittime e al profondo dolore dei loro familiari, cui esprimiamo una sincera vicinanza”.

Infine il presidente ha voluto ringraziare “anche a nome dell’Assemblea, per la loro partecipazione qui oggi, la dott.ssa Vita Rocca Romaniello, Vicario della Direzione regionale Inail, che fa le veci del Dott. Giovanni Asaro che non è presente per un inderogabile impegno sopravvenuto, e il Reggente Territoriale della Sede di Torino dell’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, Balistreri Elio, che è stato delegato dal Presidente piemontese Silvio Olivero impossibilitato per motivi familiari”.




Confagricoltura: “Il Piemonte riprenda in fretta il controllo dei cinghiali per evitare il rischio della peste suina

In Piemonte l’attività venatoria è temporaneamente sospesa, per un’interpretazione che Confagricoltura giudica eccessivamente restrittiva, delle misure disposte dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 novembre scorso. Anche le operazioni di controllo selettivo della fauna selvatica sono di fatto azzerate.

I danni da selvatici sono in costante aumento e la popolazione di ungulati, cinghiali in particolare, è da tempo fuori controllo – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – per cui è indispensabile riprendere con urgenza le attività di selezione e controllo”.

Confagricoltura ricorda che è necessario un approccio realistico al problema, senza preclusioni ideologiche, nell’esclusivo interesse di tutelare le coltivazioni agricole, la fauna selvatica e la popolazione.

Le autorità tedesche – informa Confagricoltura – hanno approvato un progetto di legge che modifica la legislazione nazionale in materia di caccia, protezione della natura e armi, autorizzando l’uso di tipi di mirini progettati per il tiro di notte per contrastare la diffusione della peste suina africana (PSA) tra i cinghiali. Le misure includono anche una migliore formazione per i cacciatori.

La Germania ha annunciato, lo scorso 31 ottobre, il rilevamento del primo caso di PSA in Sassonia, a sud del Brandeburgo, precisando che il cinghiale ucciso non mostrava sintomi e che il virus era stato trovato mediante un test di routine. Con il rilevamento di questo caso, il totale di casi di PSA in Germania è salito a 117. Dobbiamo evitare il contagio si diffonda ai nostri territori – afferma Allasia – rafforzare i controlli per tutelare la biosicurezza, applicando le linee guida della Commissione europea, contenendo le enormi popolazioni di cinghiali che sono portatori sani della peste suina”.




Il 4 gennaio partenza in Piemonte del progetto “Scuola sicura”

Screening preventivo per tutti gli insegnanti e il personale scolastico, test di monitoraggio per gli alunni delle seconde e terze medie, progetti territoriali personalizzati, percorsi dedicati alla scuola nei Servizi di igiene e sanità pubblica delle aziende sanitarie: sono i quattro pilastri di “Scuola sicura”, progetto sperimentale – tra i primi in Italia – messo a punto dalla Regione Piemonte per garantire il ritorno in classe in sicurezza dopo le festività natalizie.

«Un’iniziativa – sottolinea il presidente Alberto Cirio – che ha solide basi scientifiche, perché predisposta dai nostri epidemiologi ed esperti, con il via libera anche del mondo medico».

Ad illustrarne i contenuti nel corso di una videoconferenza stampa l’assessore all’Istruzione, Elena Chiorino: «Si tratta di un progetto che comporta un investimento di 7 milioni di euro e che testimonia una volta di più l’attenzione che la Regione ha dedicato e continua a dedicare alla scuola. L’obiettivo è riprendere le lezioni in presenza con la massima sicurezza possibile e continuarle fino al termine dell’anno scolastico, garantendo così agli studenti il miglior diritto allo studio possibile nell’attuale situazione».

Nel dettaglio il progetto “Scuola sicura”, alla cui predisposizione hanno anche collaborato gli assessori alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e alla Ricerca Covid, Matteo Marnati, prevede:
– dal 4 gennaio al 31 marzo 2021 lo svolgimento di uno screening mediante l’esecuzione su base volontaria, ogni 15 giorni, di un test antigenico o molecolare agli 83.000 componenti il personale docente e non docente dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado, agenzie formative del sistema dell’Istruzione e della Formazione professionale, previa prenotazione del proprio medico di medicina generale (per i non residenti in Piemonte è prevista una corsia preferenziale tramite il Sisp);

– dall’11 gennaio al 31 marzo 2021 lo svolgimento, con il supporto del referente Covid di ogni scuola, di uno screening modulare sui 75.000 studenti di seconda e terza media, che saranno sottoposti su base volontaria una volta al mese (ogni settimana viene testato un quarto di ogni classe) a tamponi molecolari e antigenici utilizzando gli hotspot presenti in tutto il Piemonte;

– progetti personalizzati di monitoraggio del mondo scolastico elaborati e promossi a livello provinciale e territoriale;

– potenziamento dei percorsi dedicati alla scuola nei Sisp, Servizi di igiene e sanità pubblica delle aziende sanitarie.

«In questo modo – ha puntualizzato l’assessore Chiorino – potremo monitorare l’andamento del contagio e contenerlo. Ai genitori chiediamo di accompagnare i figli all’hotspot una volta al mese. Prevediamo un’adesione del 70% degli interessati».

L’assessore ha inoltre sottolineato che la Regione sta anche lavorando «per supportare il lavoro dei medici e alleggerirli. Potranno essere definiti accordi territoriali per rafforzare il piano mediante la collaborazione con enti pubblici, privati e del Terzo settore».

«È un piano che si basa sulla collaborazione tra tutti gli attori fondamentali per la ripresa dell’attività scolastica – ha affermato Pietro Presti, consulente strategico Covid della Regione e coordinatore del Gruppo di lavoro epidemiologi che ha sviluppato il progetto di monitoraggio rivolto in particolare alle seconde e terze medie – Useremo sia tamponi molecolari che rapidi perché l’obiettivo è individuare tempestivamente eventuali positività. È un progetto pilota sperimentale che potrà fare da modello anche per altre Regioni».

«Il test a rotazione agli studenti delle classi della media inferiore serve per facilitare il tempestivo tracciamento dei casi in una fascia di età che, insieme alle superiori, si è dimostrata più esposta alla vie di contagio della vita scolastica e parascolastica, e che, più delle superiori, risulta vulnerabile all’impoverimento delle opportunità di apprendimento legato alla didattica a distanza. Dunque queste classi sono il destinatario che più può beneficiare di questo programma di prevenzione sanitaria della diffusione della infezione», ha dichiarato Giuseppe Costa, epidemiologo del gruppo di lavoro di cui fanno parte anche Paolo Vineis, Lorenzo Richiardi, Chiara Pasqualini e Carlo Di Pietrantonj.

In videocollegamento è intervenuto anche Fabrizio Manca, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, che ha evidenziato come «con questo progetto articolato e complesso viene mantenuta la promessa del presidente Cirio di riprendere le lezioni in presenza per le seconde e terze medie, e si garantisce la pienezza dell’esercizio del diritto allo studio e la sicurezza del personale scolastico».

Il progetto, accanto al confronto con i rappresentanti dei lavoratori della scuola, ha avuto anche la condivisione del mondo medico. Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, anche a nome degli altri presidenti degli Ordini provinciali del Piemonte, ha evidenziato che «tornare alla didattica in presenza è molto importante e il progetto della Regione dà la garanzia di non sprecare energie permettendoci di raggiungere gli obiettivi, grazie anche alla collaborazione di tutti i colleghi medici». Roberto Venesia (Fimmg), Antonio Barillà (Smi) e Mauro Grosso Ciponte (Snami), rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di famiglia, hanno aggiunto: «Consentire al più presto la riapertura delle scuole è quanto mai necessario per un Paese civile. Farlo nella massima sicurezza è un dovere e i medici di famiglia anche in questa occasione forniranno il loro contributo professionale».

 




Consiglio regionale: licenziato il piano sulla sicurezza integrata

Arriva domani in aula il piano triennale regionale sulla sicurezza integrata, licenziato oggi dalla prima Commissione presieduta da Carlo Riva Vercellotti. Il provvedimento, illustrato la scorsa settimana dall’assessore competente Fabrizio Ricca, si articola su tre cardini.

Il primo prevede interventi di supporto, tra cui i 500 mila euro già stanziati per gli straordinari della polizia locale determinati dai controlli antiCovid.
Il secondo aspetto si impernia sui sistemi di sicurezza integrata, tra cui l’incremento della videosorveglianza sul territorio e la dotazione sperimentale di bodycam alla polizia locale dei capoluoghi di provincia.

Il piano propone infine interventi di inclusione sociale, come progetti contro la devianza e il disagio giovanile, per il miglioramento delle zone degradate, e il controllo di vicinato. Quest’ultimo prevede la partecipazione attiva dei cittadini nella prevenzione della criminalità in collaborazione con le forze dell’ordine, attraverso la formazione di coordinatori delle associazioni di cittadini. Su questo punto l’assessore Ricca ha presentato un emendamento, su richiesta del Cal, che collega il controllo di vicinato alla normativa nazionale che lo regola.

La prima Commissione ha poi approvato la proposta di modifica dello statuto del Csi, presentata dallo stesso Ricca.




Coronavirus, nuove ordinanze dalla Regione Piemonte

Didattica a distanza nelle scuole superiori e chiusura il sabato e la domenica dei centri commerciali ad esclusione dei settori alimentare e farmaceutico sono le novità delle due ordinanze, valide fino al 13 novembre, firmate in serata dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio al termine di una lunga giornata di confronto con le Prefetture, i sindaci, i presidenti di Provincia, il mondo della scuola e le organizzazioni di categoria.

Scuole superiori

Da lunedì 26 ottobre in tutte le scuole superiori, statali e paritarie si dovrà alternare la didattica digitale a quella in presenza, per una quota non inferiore al 50%, nelle classi dalla seconda alla quinta. Ogni istituto, nella sua autonomia, individuerà le misure organizzative ritenute più idonee tenuto conto dell’organico e del contesto interno.

“Questo ci consentirà di garantire la priorità di mantenere le scuole sempre aperte, evitando che ogni settimana 75.000 ragazzi si affollino sui mezzi di trasporto con un notevole rischio di contagio”, precisa il presidente Cirio, ricordando che “parliamo di ragazzi che hanno più di 14 anni e che, quindi, possono stare in casa anche da soli, senza creare disagio al lavoro dei genitori” e che “le scuole sono luoghi estremamente sicuri, in quanto in estate è stato fatto un lavoro enorme per ottenere questo risultato, ma le stesse condizioni di sicurezza non sono garantite dai trasporti, anche se è dal luglio scorso che le Regioni hanno chiesto al Governo di potenziarlo”.

“Le lezioni nelle scuole dell’infanzia, elementari, medie si svolgeranno invece sempre in presenza – chiarisce l’assessore all’Istruzione Elena Chiorino – Si tratta di una forma educativa fondamentale e irrinunciabile, e a chi frequenta il primo anno delle superiori verrà consentito di continuare ad apprendere con continuità il nuovo metodo di studio e di sviluppare il senso di appartenenza al gruppo tra compagni e con gli insegnanti. Se dovesse essere necessario proseguire anche più avanti nell’anno con questa modalità valuteremo una attenzione analoga anche per i ragazzi che si avvicinano alla maturità”.

L’ordinanza è frutto di un lavoro di condivisione con tutto il mondo della scuola e di stretta collaborazione tra la Regione, la sua Unità di Crisi, e l’Ufficio scolastico regionale.

Centri commerciali

Una seconda ordinanza prevede dal 24 ottobre la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica, ad esclusione degli esercizi di vendita di generi alimentari, farmacie e studi medici, locali di ristorazione e tabaccherie. L’obiettivo è evitare assembramenti ed evitare che siano meta anche di molti residenti in Lombardia, che ha già assunto un analogo provvedimento.

Si conferma inoltre la chiusura notturna, dalla mezzanotte alle 5, di tutte le attività commerciali al dettaglio (ad eccezione delle farmacie) e il divieto di vendita di alcolici dopo le ore 21 in tutte le attività commerciali (anche attraverso apparecchi automatici), escluso il servizio di consumazione al tavolo negli esercizi di ristorazione.

“Sono scelte di rigore, prudenza e buon senso per ridurre la mobilità e gli assembramenti”, evidenzia Cirio, annotando che “quello che possiamo fare oggi ci permette di non chiudere tra qualche settimana bar, ristoranti, parrucchiere, centri estetici e negozi”. “Siamo perfettamente coscienti che l’intero comparto del commercio abbia già subito pesanti conseguenze – aggiunge l’assessore al Commercio Vittoria Poggio – ma le restrizioni di oggi sono purtroppo una scelta necessaria per prevenire provvedimenti futuri ancora più restrittivi, che rappresenterebbero un danno ancor più grave per tutto il settore”.

 




Alla scuola in sicurezza servono certezze

In questo mare di incertezze procedurali, di difficoltà di comunicazione con le ASL sommate alle questioni organizzative e contrattuali, FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS E FGU GILDA del Piemonte hanno promosso una rilevazione tra i dirigenti scolastici delle scuole piemontesi per raccogliere problematicità, bisogni e aspettative riguardo alle azioni da attuare in caso di contagi COVID 19, in applicazione delle linee guida nazionali e regionali.

Sono pervenuti più di centocinquanta moduli compilati dalle autonomie scolastiche di tutte le province del Piemonte e di tutti i gradi di scuola, riportati in un documento che consegneremo nella giornata odierna in funzione dell’incontro che avremo domani pomeriggio con il Direttore regionale Manca e il Commissario straordinario regionale Rinaudo per avere indicazioni concrete al riguardo.

Abbiamo ritenuto di riassumere le osservazioni in 4 macro aree:

  • Difficoltà di comunicazione con SISP e ASL
  • Aspetti procedurali
  • Aspetti contrattuali e organizzativi
  • Suggerimenti e proposte
    La maggior parte delle osservazioni ha riguardato il ritardo, a volte la mancanza di indicazioni univoche e ledifficoltà sugli aspetti minuti di pratica organizzativa.

    Chi lavora nella scuola, i dirigenti scolastici, le rsu, le rls, i genitori, gli allievi, oltre a ciò che determina l’emergenza Covid 19 in tutti noi, sta vivendo un’ulteriore situazione di insicurezza e preoccupazione riguardo ai comportamenti da adottare e alle notizie sui casi di positività.

    La comunità educante non può vivere nell’insicurezza e nella paura, dobbiamo oggi più che mai avere una scuola inclusiva, accogliente e sicura.

    Esprimiamo la ferma convinzione che solo attraverso il confronto di merito si perviene a risultati positivi.

    Per questi motivi stiamo portando all’attenzione delle Istituzioni la nostra indagine a ribadire ancora una volta che la scuola nella nostra regione e nel Paese deve essere una priorità sempre!




Sicurezza cantieri e covid, le aziende Ait e gli architetti collaborano con protocollo d’intesa

L’Associazione Imprese di Impianti Tecnologici dell’Unione Industriale di Torino (AIT) e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Torino hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’obiettivo di collaborare sul tema della sicurezza nei cantieri, con particolare riferimento all’adozione dei protocolli anti-contagio da COVID19.

Tale accordo avrà il compito di semplificare il dialogo tra le imprese e i professionisti coinvolti nella gestione dei cantieri in opera.

Il settore delle costruzioni edili e impiantistiche, infatti, è uno di quelli maggiormente toccati dalla complessità delle norme di sicurezza le quali devono tenere conto, oltre a quelle ordinarie di prevenzione degli incidenti sul lavoro, anche delle indicazioni specifiche prescritte dai protocolli anti-contagio da attuare nei cantieri.

“I luoghi di lavoro, in particolare i cantieri a cielo aperto, sono al momento quelli in cui vi è minore esposizione al rischio di contagio da Covid-19, anche grazie alla costante formazione e attitudine al rispetto delle regole da parte dei lavoratori” – afferma il Presidente di AIT, Carlo Antonio Gandini – “tuttavia è importante tenere alta la guardia, con misure ragionevoli, per evitare il contagio di maestranze che per le nostre aziende rappresentano il principale asset”.

“L’accordo di oggi vuole solidificare la sinergia che l’Ordine degli Architetti, con maggiore forza negli ultimi anni, ha stretto con il mondo industriale e i principali stakeholder dell’impresa su temi fondamentali come green, sviluppo urbano, sostenibilità, sicurezza. Permettere a tutti i cantieri di restare aperti, in condizioni di sicurezza sanitaria oltre che di lavoro, è un messaggio per impedire di farci travolgere dal pessimismo della seconda ondata del virus” commenta Massimo Giuntoli, Presidente OAT-Ordine Architetti Torino.

Oltre all’adozione di linee guida comuni per la gestione delle problematiche condivise, il Protocollo prevede l’istituzione di un Tavolo di Lavoro permanente – composto da consulenti e funzionari dell’Unione Industriale e da referenti indicati dall’Ordine – che avrà il compito di rispondere a esigenze e difficoltà operative riscontrate sui cantieri, sia nella fase di allestimento che nell’esecuzione delle opere, al fine di individuare possibili soluzioni, attraverso momenti di formazione e informazione rivolti a imprese, professionisti e stakeholder.

Per l’AIT l’accordo con gli architetti segue un analogo protocollo di intesa già stipulato con l’Ordine degli Ingegneri che sta portando anche ad un’ampia collaborazione su diversi temi in cui professionisti e imprese sono coinvolti, tra cui lo studio delle misure di attuazione del recente meccanismo del Superbonus 110%.

 




Il Corecom Piemonte a fianco delle scuole contro fake news e disinformazione

L’educazione per una corretta informazione contro il dilagare di fake news è una delle questioni centrali del nostro tempo.

Per questo, alla vigila del Safer Internet Day – Giornata mondiale dedicata all’uso positivo di Internet, il Consiglio regionale e il Corecom Piemonte lanciano un’iniziativa dedicata alle scuole superiori di secondo grado della regione.

Da martedì 9 febbraio verrà distribuito un prontuario che contiene le linee guida che i ragazzi potranno seguire per distinguere la corretta informazione dalle fake news.
Allo stesso tempo, gli oltre 176 mila studenti e studentesse avranno la possibilità di rispondere a un questionario online e di restituire al Corecom e all’Ufficio scolastico regionale una mappa che rappresenti la consapevolezza acquisita dai ragazzi sul tema.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Ordine dei Giornalisti del Piemonte e Agcom.
“La libertà di parola, di stampa e anche della stessa satira, rappresentano fondamenti a cui non possiamo rinunciare, perché sonole basi per la costituzione di una società libera, democratica e civile.

Questo però non si deve assolutamente confondere con la libertà di produrre e divulgare notizie palesemente false, perché la disinformazione può condizionare le opinioni e le discussioni pubbliche, creando danni economici e sociali, e compromettendo la credibilità dell’intero sistema dell’informazione”, ha spiegato il presidente del Consiglio, Stefano Allasia, durante i saluti introduttivi.





Cinghiali: posizione tecnica congiunta di Confagricoltura, Cia e Coldiretti 

Con una nota tecnica congiunta trasmessa alla Prefettura di Torino le organizzazioni agricole Confagricoltura, Cia e Coldiretti si impegnano:

– a supportare le imprese nella tempestiva predisposizione delle istanze necessarie  alla denuncia dei danni subiti a causa della fauna selvatica ed al conseguente riconoscimento dell’indennizzo ai sensi dell’articolo 26 della Legge n. 157/92;

– ad attivare adeguate  attività di informazione e puntuali segnalazioni nei confronti degli istituti venatori, degli Enti Gestori delle Aree Protette e delle Amministrazioni provinciali competenti affinché possano essere attivati, tempestivamente, gli opportuni ed efficaci interventi di selezione e contenimento della fauna selvatica, con lo scopo di ridurre l’incidenza dei danni provocati alle produzioni agricole e contribuire alla salvaguardia dell’incolumità pubblica;

– a rilevare, in relazione alle situazioni di cui al punto precedente, le eventuali necessità di urgenza stante la segnalazione di danneggiamenti in atto, in modo tale possa essere garantito, dagli enti attuatori, un tempestivo intervento in termini di contenimento;
– a segnalare, ogni qualvolta si ravvisino condizioni di criticità ed emergenza derivanti dalla presenza di un elevato numero di esemplari di fauna selvatica tale da generare un potenziale rischio in termini di incolumità pubblica, al Prefetto competente le aree interessate, affinché possano essere attivate le azioni necessarie, anche, eventualmente, di carattere straordinario prevedendo il coinvolgimento dei Sindaci;

– a collaborare attivamente con la Regione Piemonte nella individuazione e definizione delle modalità di intervento più adeguate ed efficaci per contenere l’incidenza dei danni provocati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole;

– a collaborare con le Province e la Città Metropolitana di Torino nell’organizzare ed erogare i corsi utili per la formazione dei proprietari o conduttori di fondi in applicazione di quanto disposto dalla D.G.R. n. 20-8485 del 01 marzo 2019;

– a partecipare attivamente alla cabina di regia istituita dalla Regione Piemonte in relazione all’attività di puntuale e periodico monitoraggio, in termini di attuazione ed efficacia, della fase attuativa dei piani di prelievo selettivi e dei piani di contenimento.




Consiglio regionale: approvato il Piano sicurezza integrata

Innovative bodycam in dotazione alla Polizia locale dei Comuni, aumento delle telecamere sul territorio, istituzione del Controllo di vicinato e azioni di inclusione sociale, per una spesa totale di 1 milione e 800 mila euro.

Questi i pilastri fondamentali del piano della Sicurezza integrata proposto dall’assessore Fabrizio Ricca con una delibera di Giunta e approvato a maggioranza oggi dall’Aula di Palazzo Lascaris. I coordinatori dei gruppi di Controllo di vicinato, dovranno essere auspicabilmente individuati tra i componenti delle forze dell’ordine competenti per territorio.

L’aspetto preponderante delle nuove norme – anche dal punto di vista finanziario – riguarda i sistemi di sicurezza integrata: soprattutto l’incremento della videosorveglianza sul territorio e la dotazione sperimentale di bodycam alla polizia locale degli otto capoluoghi di provincia. Il piano prevede anche l’istituzione del Controllo di vicinato con la partecipazione attiva dei cittadini nella prevenzione della criminalità sul territorio, in collaborazione con le forze dell’ordine.

Il piano prevede anche alcuni interventi di inclusione sociale: progetti contro la devianza e il disagio giovanile per il miglioramento delle zone degradate delle periferie delle città, che però sono stati ritenuti insufficienti da molti consiglieri di opposizione ripetutamente intervenuti nel corso della discussione.

Altri fondi sono previsti per pagare gli straordinari alla polizia locale in seguito all’emergenza Covid e per l’installazione di videocamere sui taxi e sui servizi di trasporto pubblico locale.

“Per il Piemonte abbiamo pensato a un piano serrato che traduca il concetto di ‘sicurezza’ in qualcosa di concreto e vivo – ha detto l’assessore Ricca -. Attraverso la formazione del personale, dandogli in dotazione strumenti tecnologici all’avanguardia ma anche ricorrendo, per la prima volta, a un piano di studio del fenomeno criminale, dei dati che lo caratterizzano e lo anticipano e delle ricerche che propongono strade all’avanguardia per combatterlo, siamo intenzionati a dare una svolta radicale all’approccio sul tema”.

“Il desiderio di sicurezza dei cittadini, la loro richiesta di non aver paura di uscire di casa la sera, di fare una passeggiata al parco è sempre più presente – ha aggiunto -. È un nostro dovere dare risposte che siano all’altezza delle loro richieste”.

Le opposizioni sono intervenute in particolare criticando la scarsità di risorse per la formazione professionale degli agenti (sono previsti 100 mila euro) e la mancanza di concrete misure che si riferiscano all’inclusione sociale, enunciata nel provvedimento di Giunta ma non specificata nelle sue azioni puntuali.

Per quanto riguarda il delicato argomento del Controllo di vicinato previsto nel piano, diversi esponenti dell’opposizione e anche parte della maggioranza hanno espresso perplessità sulla figura del Coordinatore che dovrebbe essere un esponente delle forze dell’ordine o comunque rapportarsi con loro nello svolgimento del suo compito. L’assessore ha assicurato che i Coordinatori lavoreranno in stretto collegamento con la Prefettura.

Con un emendamento di Paolo Bongiovanni (Fdi) è stato appunto inserito che “auspicabilmente” i coordinatori dovranno essere individuati tra i componenti delle forze dell’ordine, ma l’opposizione ha obiettato che tale formula non è vincolante.

L’assessore Ricca ha ricordato che il controllo di vicinato è disciplinato da norme nazionali e svolto comunque in stretta relazione con le autorità competenti e appunto la Prefettura e che la delibera piemontese richiama in toto tali norme statali.

Respinti gli emendamenti di opposizione.

Prima della votazione finale sul provvedimento, l’Assemblea ha approvato l’ordine del giorno collegato del primo firmatario Bongiovanni (Fdi), con emendamenti, per estendere il programma sperimentale della fornitura dei dispositivi di protezione agli agenti di polizia locale “Body Cam”. Il documento impegna il presidente e la Giunta regionale a estendere a tutti i Comuni piemontesi nel 2021 e 2022 il Programma sperimentale della fornitura dei dispositivi di protezione individuale agli agenti di polizia locale denominati “Body Cam” e il progetto sperimentale finalizzato a elevare i livelli di sicurezza dei titolari di licenze taxi contenuti nella deliberazione n.118, “Linee programmatiche di intervento e azioni prioritarie in materia di sicurezza integrata”, anche con richiesta di ulteriori fondi al Ministero dell’Interno qualora non disponibili nel bilancio regionale.