Il Corecom Piemonte a fianco delle scuole contro fake news e disinformazione

L’educazione per una corretta informazione contro il dilagare di fake news è una delle questioni centrali del nostro tempo.

Per questo, alla vigila del Safer Internet Day – Giornata mondiale dedicata all’uso positivo di Internet, il Consiglio regionale e il Corecom Piemonte lanciano un’iniziativa dedicata alle scuole superiori di secondo grado della regione.

Da martedì 9 febbraio verrà distribuito un prontuario che contiene le linee guida che i ragazzi potranno seguire per distinguere la corretta informazione dalle fake news.
Allo stesso tempo, gli oltre 176 mila studenti e studentesse avranno la possibilità di rispondere a un questionario online e di restituire al Corecom e all’Ufficio scolastico regionale una mappa che rappresenti la consapevolezza acquisita dai ragazzi sul tema.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Ordine dei Giornalisti del Piemonte e Agcom.
“La libertà di parola, di stampa e anche della stessa satira, rappresentano fondamenti a cui non possiamo rinunciare, perché sonole basi per la costituzione di una società libera, democratica e civile.

Questo però non si deve assolutamente confondere con la libertà di produrre e divulgare notizie palesemente false, perché la disinformazione può condizionare le opinioni e le discussioni pubbliche, creando danni economici e sociali, e compromettendo la credibilità dell’intero sistema dell’informazione”, ha spiegato il presidente del Consiglio, Stefano Allasia, durante i saluti introduttivi.





Consiglio regionale: “Emergenza Covid: rinviare il concorso per docenti”

Attivarsi presso il Governo e le autorità sanitarie affinché il concorso per docenti della scuola di primo e di secondo grado venga rinviato a causa dell’emergenza Covid 19. A questo impegna la Giunta regionale l’Ordine del giorno presentato dalla prima firmataria Alessandra Biletta (Fi), approvato dal Consiglio regionale a maggioranza al termine dei lavori della seduta odierna.

Il documento, prendendo atto dell’emergenza sanitaria in corso, intende “tutelare la salute dei lavoratori e delle lavoratrici del mondo della scuola e di tutti gli studenti, evitando così il rischio di contribuire in modo peroicoloso e inutile all’aumento di contagi”.

Il dibattito prima della votazione è stato aperto da Marco Grimaldi (Luv), che si è dichiarato favorevole al documento.

Sean Sacco (M5s) ha invece definito l’impostazione generale dell’Odg “un mero attacco alla ministra dell’Istruzione”.

Diego Sarno (Pd) ha infine osservato che il documento avrebbe meritato una discussione più articolata.




Consiglio regionale aperto sulla peste suina africana. Confagricoltura: “Intensificare gli abbattimenti di cinghiali”

Per cercare di contenere i danni della peste suina africana entro quest’anno si dovrebbero abbattere 50.000 cinghiali, ma avanti di questo passo sarà impossibile centrare l’obiettivo: per questo è necessario intensificare gli interventi, per evitare che si metta a repentaglio un comparto che in Piemonte dà lavoro a 1.400 aziende che allevano 1,4 milioni di capi suini”.

Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, intervenendo al consiglio regionale aperto sull’emergenza peste suina africana che si sta tenendo questa mattina a Palazzo Lascaris.

Abbiamo chiesto questo consiglio regionale aperto per rappresentare al mondo politico istituzionale la gravità della situazione; siamo in presenza di un aumento incontrollato delle popolazioni di ungulati che devono essere ricondotti a un numero accettabile non solo per il rischio del dilagare della malattia, ma anche per gli ingentissimi danni che arrecano alle coltivazioni durante tutto l’anno”, ha aggiunto Allasia.

Il presidente di Confagricoltura ha chiesto di conoscere, in modo dettagliato, quanti abbattimenti di cinghiali sono stati effettuati finora, dove e qual è il piano di eradicazione programmato.

Il rappresentante di Confagricoltura ha anche evidenziato i danni che stanno subendo le aziende faunistico venatorie, per il divieto di praticare qualsiasi forma di caccia, di prelievo o contenimento, che perdura da quasi sette mesi.

Alcune di queste aziende hanno personale dipendente che non riescono più a remunerare a causa dei mancati introiti:  Confagricoltura ha proposto che i danni provocati dalla fauna selvatica all’interno delle aziende agricole facenti parte del comprensorio faunistico-venatorio vengano temporaneamente risarciti dalla Regione Piemonte, fino al ripristino della situazione ordinaria.

 




Anap Confartigianato Piemonte: no all’isolamento di anziani e pensionati

ANAP Piemonte, Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato Piemonte, che in Piemonte rappresenta circa 22mila persone, rigetta la proposta di isolare gli anziani o comunque di limitare i loro spostamenti per contenere il diffondersi della pandemia da Covid-19.

Una proposta lanciata da esperti con corredo di dati ma che sta trovando ferma opposizione anche in quell’ambiente scientifico da cui parrebbe provenire.

 

“Rigettiamo con forza l’idea di isolare gli anziani per contenere il diffondersi della pandemia – commenta Giuseppe Falcocchio, Presidente Regionale dell’ANAP Piemonte – tutti devono rispettare le indicazioni di protezione individuale, mantenere le distanze, muoversi il meno possibile e per motivi indifferibili, come le autorità hanno indicato”.

 

“Ma isolare, in casa o altrove, gli anziani è un atto che non esito a definire come una barbarie – conclude Falcocchio – l’isolamento impatterebbe su una categoria fragile e già esposta a tensioni emotive e personali forti per questa pandemia, tutti dobbiamo comportarci correttamente, dai più giovani ai meno giovani, isolare persone solo perché anziane è l’anticamera di una società che non ci piace”.

 

 

 




Sicurezza stradale: per il “cambio pneumatici” 
è importante affidarsi solo a gommisti autorizzati

Montare le giuste gomme in base ai diversi periodi dell’anno è importante non solo per evitare sanzioni, ma anche per migliorare la sicurezza stradale e ridurre i consumi di carburante. Dal 15 aprile, e con un mese di tolleranza, tutti gli automobilisti dovranno procedere al cambio pneumatici, passando da quelli invernali a quelli estivi. Un “rito” stagionale che invita a tenere alta l’attenzione sulla tematica della sicurezza stradale e sulla necessità quindi di far controllare periodicamente la propria vettura.

Da uno studio condotto dall’associazione americana dei produttori di manufatti in gomma (USTMA) risulta però che un un’automobilista su tre non sappia riconoscere quando gli pneumatici della propria vettura sono lisci, e dunque rappresentino un rischio per la sicurezza. Secondo i numeri raccolti, pare che il 40% degli intervistati compia solo una valutazione visiva della pressione del pneumatico, azione decisamente poco affidabile, mentre solo il 17% effettua un controllo corretto.

Di qui, la necessità per chi usa l’automobile di affidarsi ad un gommista autorizzato, che sappia indicare tempi e modi di manutenzione degli pneumatici. Non dimentichiamo che proprio le gomme sono l’unico elemento di contatto della nostra auto con l’asfalto, e di conseguenza richiedono la massima efficienza.

Confartigianato Imprese Cuneo, ha lanciato in questi giorni una campagna di sensibilizzazione riguardo alla sicurezza stradale, invitando gli automobilisti ad affidarsi solo ai gommisti autorizzati che possiedono la professionalità e la strumentazione adeguata per offrire un servizio a regola d’arte.

«Per guidare sicuri – sottolineano Michele Quaglia vicepresidente di Confartigianato Cuneo e rappresentante provinciale e regionale della categoria Autoriparatori e Valerio Chiera rappresentante provinciale dei Gommisti – è necessario affidare la manutenzione dell’auto a personale autorizzato, in grado di intervenire, quando necessario, con massima competenza. D’altra parte, la professionalità degli autoriparatori è stabilita dalla norma 122/92 che specifica i requisiti tecnici e le attrezzature da utilizzare per garantire un elevato grado di sicurezza. Nel caso delle gomme, la loro affidabilità deriva da alcuni parametri che devono essere regolarmente controllati. Si va dallo spessore del battistrada, alla pressione del gonfiaggio, alle eventuali irregolarità come tagli e abrasioni, che ne riducono la performance, impattando negativamente sulla sicurezza, sui consumi di carburante fino alle emissioni di anidride carbonica».




PSA, Confagricoltura Piemonte: “L’eradicazione non è una scelta, ma un obbligo di legge”

Se si riscontrasse il virus della Peste Suina Africana in un cinghiale in provincia di Cuneo, gli effetti per l’economia del territorio sarebbero devastanti. Nell’immediato si avrebbe un danno diretto per il comparto agricolo e alimentare di oltre mezzo miliardo di euro: il valore della produzione, infatti, è stimato in 188,5 milioni di euro, mentre quello della trasformazione in 496 milioni di euro. A questi andrebbero aggiunti i costi per lo smaltimento degli animali e il profitto mancante per il periodo di chiusura delle attività (almeno 12 mesi), senza contare che in Piemonte la Peste Suina Africana potrebbe essere dichiarata endemica, cancellando la possibilità di praticare l’allevamento suino per molti anni e mettendo in crisi la filiera delle Dop (Parma e San Daniele). Inoltre, tutte le denominazioni d’origine protette della provincia di Cuneo legate alla filiera suinicola, in primis il Prosciutto Crudo di Cuneo Dop, verrebbero cancellate”. 

È uno scenario a tinte fosche per il comparto suinicolo della Granda quello delineato da Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, venerdì 12 maggio nella sede provinciale dell’associazione, durante la presentazione dello studio realizzato da Confagricoltura Cuneo sui possibili ed eventuali impatti della PSA sull’economia del territorio, a sedici mesi dall’inizio dell’emergenza.

 

All’incontro sono intervenuti alcuni esponenti della Regione quali l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi con alcuni dirigenti del settore, i consiglieri regionali Paolo Demarchi e Carla Chiapello, il presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo e, a livello nazionale, il senatore Giorgio Bergesio e la deputata Monica Ciaburro,

 

I danni indiretti di un eventuale caso di PSA in provincia di Cuneo si ripercuoterebbero su tutti gli attori dell’intera filiera (dalle aziende cerealicole a chi produce macchine agricole e attrezzature per le stalle, dai mangimifici ai macelli, fino ai trasporti e al commercio delle carni suine). Per non parlare degli impatti sull’occupazione: consideriamo che gli addetti all’allevamento suinicolo del territorio sono stimati in circa 3.100, a cui si aggiungono i 2.100 dell’indotto. Il solo costo per indennizzare il mancato reddito di questi operatori è quantificabile prudenzialmente in circa 130 milioni di euro l’anno” dichiara il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio.

 

Confagricoltura ha redatto un report dettagliato e l’ha esposto ai presenti, evidenziando le conseguenze gravi sui vari settori piemontesi potenzialmente coinvolti: dalle spese per la realizzazione di nuove recinzioni metalliche, con un costo almeno pari a quello già ipotizzato per la fase attuale (10milioni di euro), alla sospensione dell’attività faunistico-venatoria in una nuova area infetta, causa dell’ulteriore proliferazione dei selvatici che danneggerebbero le produzioni vegetali.

Il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente per l’intera economia del territorio, a causa dei danni indiretti al comparto turistico ricettivo, fortemente limitato nel promuovere tutte le iniziative outdoor.

Verrebbe, inoltre, bloccata la ricerca dei tartufi, dei funghi, la raccolta delle castagne e di tutti i prodotti del bosco-sottobosco.

 

In considerazione della gravità della situazione chiediamo l’avvio immediato di un vasto piano di contenimento della fauna selvatica all’interno e all’esterno delle zone di restrizione e una pronta modifica della Legge nazionale sulla Caccia (n.157/1992), strumento legislativo che risale ormai a 30 anni fa, per salvaguardare la filiera delle carni e dei salumi dal pericolo della Peste suina africana”, ha proseguito Allasia. “Gli abbattimenti sin qui attuati (oltre 27.000 capi nel 2022) seppur significativi, si sono dimostrati insufficienti, rivelando in modo evidente l’abnorme proliferazione di cinghiali che deve essere ricondotta a una popolazione compatibile con l’equilibrio agricolo ambientale del territorio”, ha aggiunto Abellonio.

 

Sulla situazione è intervenuto in video collegamento il presidente della FNP suinicola, Rudy Milani: “L’eradicazione della Peste Suina non è una scelta, ma un obbligo di legge, per cui chi non si adopera per adempierlo se ne deve assumere le responsabilità. Ciò che è stato fatto fino ad ora non è sufficiente per debellare la malattia, lo dicono i continui ritrovamenti di cinghiali infetti, in aumento. Le reti sono totalmente inutili, c’è solo uno strumento da adottare: il contenimento massiccio dei cinghiali. Non vogliamo sterminare i cinghiali, come qualcuno ci accusa, ma occorre riportare in equilibrio una situazione che è sfuggita di mano e che minaccia un comparto fondamentale dell’economia nazionale. Questo si può fare soltanto cambiando le regole attuali della gestione di questa emergenza”.

 

Annamaria Barriledirettore generale di Confagricoltura, in collegamento da Roma ha ricordato come da oltre un anno l’associazione cerchi di accelerare ogni procedura di gestione della situazione, perché ogni minuto perso impatta negativamente non solo sull’economia, ma anche sull’immagine di una filiera fiore all’occhiello del “Made in Italy”. Barrile ha altresì precisato che quando ci si trova davanti a emergenze come queste, il tempo è un fattore rilevante; servono quindi interventi tempestivi e procedure di urgenza.




Affidare all’Arpa i controlli per la sicurezza sul lavoro

Contribuire a migliorare la sicurezza sul lavoro, affidandone la competenza all’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte. L’incidente di dicembre, con il crollo di una gru e la morte di tre addetti in via Genova a Torino, ha riportato sui tavoli istituzionali il tema della sicurezza sul lavoro.

E proprio sulla possibilità di affidare all’Arpa tale competenza ha relazionato oggi l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati, nell’ambito dei lavori della quinta Commissione presieduta da Angelo Dago.

“Tale opportunità – esordisce l’assessore Matteo Marnati –  sarebbe un’occasione per migliorare concretamente l’intervento del Pubblico in tema di sicurezza lavorativa. Si tratta di una proposta che certamente, oltre all’assessorato al’Ambiente, vedrebbe coinvolta anche la Sanità. Dopo i fatti di via Genova, sarebbe davvero un bel segnale che tale iniziativa fosse univoca da parte di tutto il Consiglio regionale, senza distinzioni tra maggioranza e opposizione.

Riconoscere espressamente all’Arpa il compito di vigilare, monitorare e controllare, vorrebbe dire avere un organismo pubblico super partes, che non incide sulle dinamiche di concorrenza tra i soggetti privati che oggi operano in tale ambito. L’ambizione – conclude – è quella di avviare l’iter per la modifica delle legge regionale entro un mese, in sede legislativa o con percorso ordinario di Commissione e aula, in modo che già in autunno Arpa possa rendersi operativa”.

“Si tratta di un tema delicato – ha aggiunto Angelo Robotto, direttore generale Arpa Piemonte – perché ci sono le competenze specifiche di Arpa ma anche ricadute e connessioni con la Sanità rispetto alla normativa sulla sicurezza su lavoro. Il confine tra ambiente e sanità è labile, questa è l’occasione per avvicinare i due ambiti.

Non è una novità che le verifiche periodiche su attrezzature di lavoro vengano svolte dalle Arpa: in ambito normativo nazionale, infatti, il decreto ministeriale del 2011 già equiparava alle Asl le Arpa.

In Piemonte, invece, nessuna disposizione della legge regionale 18 del 2016, attribuisce espressamente ad Arpa competenze specifiche in materia di verifiche impiantistiche. Ciò non comporterebbe alcuna integrazione di risorse, ma solo alcune unità di personale tecnico in più e garantirebbe una maggiore garanzia ed efficacia dei controlli”.

Dal 2018 al 2021 Arpa Piemonte, oltre ad aver effettuato attività di supporto alle Asl per accertamenti tecnici specialistici su attrezzature, ha svolto 1800 controlli su apparecchi di sollevamento e a pressione. Al momento, secondo l’elenco dei soggetti privati abilitati a verifiche periodiche, dei 95 soggetti abilitati in Italia 39 operano in Piemonte.

A conclusione dei lavori della commissione sono poi intervenuti i consiglieri Valter Marin (Lega), in merito alla possibilità che tale operazione richieda stanziamento aggiuntivo di risorse economiche ed umane e Marco Grimaldi (Luv), che ha chiesto di ricevere informativa rispetto allo stato attuale dei rapporti con le altre strutture di controllo e quali sarebbero gli articoli di legge da modificare.