Istituto italiano per intelligenza artificiale, Cipolletta UI: Apriamo un tavolo di lavoro

Condividiamo la proposta di realizzare a Torino un Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale – dichiara Massimiliano Cipolletta, Presidente del Gruppo ICT dell’Unione Industriale di Torino -, che, come cita il documento del Mise, “guidi lo sviluppo e gli studi locali, e attiri talenti internazionali, favorendo il trasferimento tecnologico tra università e aziende”.”

“Se l’intelligenza artificiale – aggiunge Cipolletta – è un tema centrale per la crescita del Paese, la realizzazione di un Istituto ad hoc può guidare le nostre imprese verso nuovi livelli di efficienza e sostenibilità, portando benefici importanti in termini di competitività, sviluppo economico, promozione di competenze oltre che evoluzione tecnologica ed innovazione”.

“Le aziende del territorio sono pronte ad affrontare questa importante opportunità – conclude il Presidente del gruppo ICT – , e ci rendiamo disponibili fin da ora ad avviare un tavolo di lavoro finalizzato a unire tutti gli attori istituzionali, accademici e imprenditoriali, ed elaborare un progetto condiviso”.




Otto Comuni piemontesi esclusi dal piano banda ultralarga. Ecco quali sono

Il Piano nazionale Banda ultralarga non smette di stupirci. In negativo ovviamente. Non solo due anni di ritardo. Non solo la scelta di tagliar fuori le “case sparse”, non solo le lungaggini che passano tra progettazioni, avvio dei lavori, fine dei lavori, attivazione.
Non solo la “fibra a casa” è da richiedere e le ditte tornano a collegare dopo mesi la casa all’armadio. L’ultima novità è arrivata qualche giorno fa da Regione Piemonte e Infratel: otto Comuni esclusi dal Piano.
“Vengono esclusi dal piano i seguenti otto comuni in quanto a seguito indagine puntuale derivante dalla progettazione si è rivelato che la copertura dei privati nelle aree più densamente abitate (poste a gara come aree obbligatorie) supera il 95% delle unità immobiliari in tali aree”, si legge nella Revisione del Piano Bul. Otto Comuni esclusi. Si tratta di Castelspina, Molino dei Torti, Argentera, Moiola, Pietraporzio, Sambuco, Bruino, Susa.
“Non ci risulta che le coperture della banda ad Argentera o a Pietraporzio siano particolarmente efficaci, per usare un eufemismo… – sottolineano Marco Bussone e Lido Riba, Presidenti nazionale e regionale di Uncem – Il Piano banda ultralarga è bloccato. E oggi otto Comuni vengono stralciati, con scarne comunicazioni ai Sindaci. Dicendo che essendo già coperti dai privati, in quei Comuni non vi è bisogno dell’intervento con fondi pubblici. Assurdità. Se il Piano BUL non si sblocca, siamo pronti a supportare i Sindaci, tutti i Comuni piemontesi e italiani, in azioni legali. Tre Comuni, solo 3 Comuni collaudati in Piemonte. Numeri non giustificabili”.



Al via PA Social Day, evento nazionale dedicato alla comunicazione e informazione digitale

Mercoledì 20 maggio dalle 9.00 alle 19.00 torna il PA Social Day, la terza edizione dell’evento nazionale dedicato alla comunicazione e informazione digitale via web, social, chat, intelligenza artificiale.L’evento, come ogni anno, coinvolgerà in contemporanea 18 città in tutto il Paese: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Campobasso, Cava dè Tirreni, Cosenza, Firenze, Genova, Lanciano, Milano, Monfalcone, Padova, Palermo, Perugia, Roma, Rovereto, Torino.

A causa dell’emergenza per la diffusione del Coronavirus l’evento, solitamente organizzato con eventi in presenza, quest’anno si svolgerà con un format interamente online.

Un live per l’intera giornata che coinvolgerà tanti ospiti, relatori e partecipanti, in diretta sulla pagina dedicata all’evento sui canali facebook e Youtube di Pa Social e sulla nostra pagina Facebook con l’hashtag #pasocial.

Tanti gli argomenti che saranno approfonditi legati alla tematica generale: dalla sanità alla gestione di emergenze ed eventi, dallo smart working alle opportunità del digitale, dalla lotta alle fake news al turismo, dalla nuova legge e riforma della comunicazione pubblica alla sostenibilità, dal rilancio delle città alla comunicazione di genere, dal rapporto tra giornalismo e social alla gestione delle community social, dalla partecipazione sociale al cultural heritage marketing, dalla cultura accessibile all’innovazione nei servizi digitali, dalla media education alla reputazione digitale degli enti pubblici, dall’antropologia digitale alla comunicazione della Bellezza fino al linguaggio inclusivo e molto altro.

Il coordinamento piemontese e valdostano di PA SOCIAL ha scelto il tema “Antropologia digitale: nuove relazioni e linguaggi al banco di prova della PA”.

L’evento ha il patrocinio del Consiglio regionale del Piemonte, di Unioncamere Piemonte, della Città metropolitana di Torino e di Atc Piemonte centrale, media partner Corriere della Sera Torino.

Dalle ore 12 circa gli interventi di:

Annalisa D’errico, coordinatrice PA Social Piemonte-Valle d’Aosta

Alice Avallone, antropologa digitale e docente Scuola Holden

Bruno Mastroianni, filosofo e social media manager

Marco Castelnuovo, direttore Corriere della Sera – Torino

Alessandro De Cillis, coordinatore dei presidenti dei Corecom italiani e presidente Corecom Piemonte

Daniela Converso, Dipartimento Psicologia Clinica Università di Torino

Maurizio Gomboli, responsabile Comunicazione Csi Piemonte

“L’attività di PA Social non si è mai fermata – spiega Francesco Di Costanzo, presidente di PA Social – abbiamo risposto all’emergenza portando avanti gli appuntamenti di divulgazione e formazione online e mettendo in campo delle novità, sfruttando le opportunità offerte da social e chat e soprattutto, grazie alla nostra rete nazionale di professionisti, enti, imprese, stiamo supportando il lavoro delle fonti ufficiali per dare informazioni, comunicazione e servizi utili e di qualità ai cittadini. Una grande occasione di confronto, partecipazione, scambio di buone pratiche, una ulteriore opportunità di crescita per la rete nazionale della comunicazione e informazione digitale.

L’emergenza Coronavirus ha acceso i riflettori sul digitale, sull’utilizzo delle piattaforme di comunicazione e informazione come social e chat, “sbloccato” il dibattito sullo smart working, sulle modalità e gli strumenti di lavoro, sulle nuove professionalità, sulla necessità di un coordinamento e di un’organizzazione diversa, parleremo anche di questo”.

Il PA Social Day è ideato e organizzato dall’Associazione PA Social e realizzato grazie ai partner L’Eco della Stampa, Hootsuite, InfoCamere e ai media partner Agenzia Dire, IPress Live, Igers Italia, cittadiniditwitter.it, ilgiornaledellaprotezionecivile.it, Velocità Media, Innovazione 2020, Digital Media.

 

 




Bando Mise, Torino candida il CSI Next come centro nevralgico della proposta per accedere al maxi finanziamento

Non un’unica infrastruttura fisica, ma una rete di hub dell’innovazione diffusa: così è stata pensata la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino e il suo primo tassello, che ne costituirà il cuore, sarà il CSI Next, un laboratorio progettato per incardinare le migliori tecnologie digitali, i nuovi modi di lavorare (co-working), i migliori sistemi per comunicare, per Torino e per il Piemonte.

Un’indicazione, quella del CSI Next, contenuta nella proposta progettuale definita da Città di Torino, Università e Politecnico di Torino, Links, incubatori universitari, Torino wireless, 5T e dallo stesso CSI Piemonte.

La Casa Centrale, come anche gli altri hub fisici che comporranno il progetto di Casa delle tecnologie emergenti diffusa, avrà il ruolo di sperimentare e validare nuove tecnologie emergenti: dal cloud computing all’intelligenza artificiale, da nuovi standard tecnologici nelle telecomunicazioni alla cybersecurity e al blockchain.

In un momento storico difficile come quello che stiamo attraversando – dichiara Marco Pironti, assessore all’Innovazione della Città di Torino –  questo bando può rappresentare un stimolo alla coesione e alla convergenza verso un ambizioso obiettivo comune. Sia la Città, sia i suoi partner nel campo della ricerca chiamati a costituire il nucleo di questo nuovo progetto, sono consapevoli del potenziale del territorio in tema di competenze, tecnologia e innovazione. Un potenziale in grado di generare impatti positivi per cittadini e imprese, in termini di servizi, efficienza e occupazione. Anche durante l’emergenza Covid-19 – conclude l’assessore – la Città guarda verso il futuro cercando di intercettare nuove opportunità con potenziali ricadute positive sul territorio”.

Questo progetto rappresenta per il CSI Piemonte una grande conferma sul ruolo centrale e strategico di accelerazione e convergenza con le politiche di innovazione del territorioafferma Pietro Pacini, General Manager CSI Piemonte -. Abilitare innovazione e diffondere nuove tecnologie emergenti a cittadini e imprese è una delle nostre prerogative essenziali”.

Lo scorso 3 marzo il MISE aveva avviato la procedura per la selezione di progetti di ricerca e sperimentazione a supporto delle tecnologie emergenti, con proponenti le amministrazioni comunali. L’oggetto di questo bando di finanziamento è la realizzazione di Case delle tecnologie emergenti, intese come centri di innovazione e trasferimento tecnologico volti a supportare ricerca, sperimentazione, startup, trasferimento di conoscenza a imprese.

Il primo tassello di Torino in questa direzione è da ricercare nella iniziativa ‘Torino City Lab’, che fino dal 2018 ha avviato lo sviluppo di un ecosistema di attori dell’innovazione che a oggi annovera circa cinquanta soggetti, impegnati all’unisono a supportare il co-sviluppo e il testing di soluzioni innovative e di frontiera in risposta a sfide urbane.

La Casa delle tecnologie di Torino pertanto potrà essere combinata con la piattaforma e il partenariato Torino City Lab, per quanto riguarda sviluppo e sperimentazione di servizi urbani innovativi in settori molto strategici come la Smart Mobility e l’Industry 4.0




“WeAreHERe e.vent” L’evento digitale del PoliTo per le studentesse che vogliono fare scienza

Ad oggi, solo tre studentesse su dieci scelgono di intraprendere il loro percorso universitario nell’ambito che sta offrendo i posti di lavoro più interessanti, in termini di numeri e di innovazione: le discipline STEM – Science, Technology, Engineering and Mathematics.

Fin dall’infanzia vengono proposti modelli che prevedono lavori per donne e lavori per uomini. E la società, nel suo complesso, rifiuta di mettere sotto i riflettori le donne scienziate.

“Un lavoro per donne. WeAreHERe e.vent” è l’evento digitale con la youtuber e scrittrice Sofia Viscardi e le studentesse di Ingegneria del Politecnico di Torino per sfatare falsi miti e stereotipi legati al percorso STEM al femminile. Uno spazio di incontro virtuale dove le studentesse delle scuole superiori possono interagire con le studentesse di Ingegneria del Politecnico e lasciarsi ispirare dalle loro storie.

Interverranno:

Michela Vinci,studentessa con la passione per la Formula 1 e la MotoGP, che dopo gli studi al liceo classico ha scelto di iscriversi al corso in Ingegneria meccanica del Politecnico di Torino  e oggi frequenta la laurea specialistica.

 

Laura Marchetti, studentessa di Ingegneria Informatica che ha vinto la medaglia d’oro in canottaggio ai campionati mondiali universitari di Shanghai e ha un canale YouTube dove porta l’informatica ad un pubblico femminile.

Giulia Bassani, conosciuta su Instagram come astro_Giulia, studentessa di ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino e scrittrice del libro “Ad Martem 12”, un romanzo di fantascienza che parla dei primi esseri umani nati sul pianeta Marte e basato sui suoi studi scientifici.

 

A portare l’esperienza di chi lavora già in campo STEM interverrà Pamela Gotti, ex-allieva dell’Alta scuola Politecnica,  senior software engineer in Credimi SPA e CTO di She Tech, la community che supporta le donne nel mondo della tecnologia, del digital e dell’imprenditoria.

L’evento, rivolto alle giovani studentesse delle scuole superiori, è realizzato dal Politecnico di Torino in collaborazione con Plesh, azienda specializzata nelle realizzazione di eventi digitali e tecnologia interattiva.




“Merenda in maschera” la nuova iniziativa di Fablab e Confartigianato Cuneo per i piccoli di casa

Le scuole sono chiuse, non si può e non si deve uscire, e la pandemia da coronavirus in queste settimane ha sconvolto le abitudini quotidiane, costringendo le famiglie a nuovi ritmi, a nuove attività da organizzare per far passare il tempo ai bambini, senza che su di loro si riversi l’ansia della situazione.

A tenere occupati i piccoli di casa, unendo al gioco anche un chiaro intento didattico, ci ha pensato il Fablab, il laboratorio di fabbricazione digitale, “incubato” da Confartigianato Imprese Cuneo e aderente al circuito ufficiale della prestigiosa università MIT di Boston, con il progetto “Merenda in maschera” visibile sul canale Youtube.

Si tratta di una serie di appuntamenti, creati e registrati dagli stessi associati del laboratorio, durante i quali si invitano i piccoli a seguire un semplice tutorial con il supporto di materiali facilmente reperibili in casa, tenendoli così occupati nel realizzare idee creative che richiedono costruzione, colore e disegno.

«Da quando è iniziato il lockdown – spiega Alessandro Marcon, presidente di Fablab – nel nostro laboratorio abbiamo cominciato a riflettere su come potessimo essere utili alla comunità. Siamo partiti con la costruzione di visiere protettive che sono poi state distribuite alla Protezione Civile di Cuneo e Valgrana e alle Case di Riposo di Valdieri e Caramagna.

Inoltre, sull’esperienza dei laboratori tecnologici per gli studenti delle elementari e delle medie, già avviati con successo lo scorso anno in collaborazione con Confartigianato Cuneo, abbiamo pensato di creare un format di intrattenimento per i bambini fino ai dieci anni, che fosse strettamente legato alla manualità, e di diffonderlo sul nostro canale Youtube. Devo dire che l’idea nata collegialmente all’interno del Fablab ha riscosso grande disponibilità da parte di tutti i nostri associati a lavorare sul progetto.

Abbiamo già realizzato un primo episodio che riguarda il rendere più divertente l’utilizzo delle mascherine personalizzandole con decorazioni; stiamo sta ora per lanciare il secondo che riguarda invece la costruzione di meccanismi per mettere in moto una scultura di carta attraverso una semplice manovella».

«Il FABLAB rappresenta un valido esempio di quanto la nostra Associazione presti attenzione all’innovazione tecnologica. – sottolinea Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – È una strada obbligata per valorizzare l’artigianato di qualità, in un’ottica dinamica e competitiva. Dopo questa crisi epocale, bisognerà riaccendere i motori produttivi e le nuove tecnologie avranno un ruolo determinante nel disegnare il futuro del nostro comparto.

Ma tecnologia non vuol dire spegnere la creatività artigiana che ci contraddistingue. Ne sono testimonianza le iniziative didattiche che il Fablab sta programmando, innovative e calibrate sulle necessità del difficile momento».

Gli episodi di “Merenda in maschera” sono visibili sul canale Youtube




Confartigianato Cuneo spiega alle imprese come lavorare in “Smart working”
rispettando le normative sulla Privacy

Non si ferma l’azione di Confartigianato Cuneo per supportare le imprese nella difficile situazione creata dall’emergenza Coronavirus.

Dallo scorso mese di febbraio, il Governo, per combattere l’emergenza Coronavirus e per evitare che i cittadini dovessero spostarsi dalla loro abitazione, ha spinto le aziende affinché ricorressero il più possibile al cosiddetto “Smart Working”, semplificandone anche le norme.
Ma quali sono le regole da seguire? Come rispettare il GDPR, a tutela della privacy dei lavoratori?

Confartigianato Cuneo ha organizzato un webinar online, con la collaborazione dell’Avv. Marco Cuniberti, martedì 14 aprile, ore 16.30.

In un’ottica di utilità sociale il video sarò visualizzabile per tutti, gratuitamente, collegandosi all’indirizzo

Il webinar sarà inoltre disponibili per gli utenti – imprese artigiane e PMI – di ImpresaDigitale.eu, la piattaforma creata da Confartigianato Cuneo con lo scopo di fornire un “cruscotto digitale” agli imprenditori per gestire fatture elettroniche, corrispettivi telematici, controllo di gestione, analisi costo del personale, monitoraggio flussi finanziari, …
«Si tratta – commentano Luca Crosetto e Joseph Meineri, presidente e direttore generale di Confartigianato Cuneo – di un ulteriore sforzo della nostra Associazione per essere vicini alle imprese e alle nostre comunità. Il momento è complesso. Invitiamo tutti gli imprenditori a rivolgersi ai nostri uffici in caso di dubbi sulle normative e per essere informati sui provvedimenti a sostegno del mondo economico e produttivo».




Una piattaforma informatica per la gestione dell’emergenza

Si chiama “Piattaforma Covid-19” il nuovo strumento voluto dalla Regione Piemonte con la collaborazione del CSI che consente all’Unità di Crisi di affrontare con maggiore efficacia l’emergenza Coronavirus: permette di monitorare in tempo reale i processi di analisi dei tamponi, la presa in carico dei pazienti in ospedale, le loro dimissioni e i trasferimenti a domicilio o in altre strutture per il post ricovero, le acquisizioni straordinarie di personale, i servizi e presidi medici, lo stato di occupazione dei letti suddivisi per ogni struttura tra terapia intensiva, subintensiva e ordinaria.

Un sistema gestionale completo e flessibile, con soluzioni tecnologiche open source in cui le informazioni sono fruibili facilmente anche in mobilità e con dispositivi diversi.

La battaglia si combatte anche con i dati, fondamentali per fornire all’Unità di Crisi informazioni cliniche ed epidemiologiche condivise e in tempo reale indispensabili per poter analizzare e decidere in tempi stretti, in un contesto in continua e rapidissima evoluzione – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, presentando l’iniziativa durante una conferenza stampa telematica – Con il CSI si è riusciti a mettere in piedi in pochi giorni un sistema di dialogo tra tutte le Asl che fino ad un momento prima sembrava molto laborioso, se non impossibile da realizzare. Un modello che sarà certamente di estrema utilità per la sanità piemontese, anche dopo questa emergenza, che siamo la prima Regione in Italia a creare e che metteremo a disposizione gratuitamente delle Regioni che ce lo chiederanno”.

Ad utilizzare questa piattaforma sono tutti gli attori coinvolti dall’emergenza: Unità di Crisi, aziende sanitarie regionali, laboratori di analisi pubblici e privati convenzionati. Distribuite finora le credenziali di accesso a circa 700 operatori sanitari, 1181 sindaci e oltre 90 rappresentanti delle forze dell’ordine.

Un aspetto importante dello strumento è il supporto offerto ai sindaci nella gestione delle quarantene: per ognuno di essi viene messo a disposizione l’elenco delle persone del proprio comune che le aziende sanitarie decidono di mettere in isolamento.

Il protocollo con i sindaci

Sul piano operativo l’accesso alla piattaforma è stato definito con un protocollo che l’Unità di Crisi ha siglato con le rappresentanze degli enti locali (Anci Piemonte in rappresentanza di Anci e Upi, Anpci, Uncem Piemonte e Ali Piemonte),

“Il protocollo – afferma il vicepresidente e assessore regionale agli Enti Locali, Fabio Carosso – offre ai sindaci strumenti importanti per lo svolgimento del loro ruolo di primi referenti della pubblica autorità sul territorio, cui i cittadini mai come ora, si rivolgono per avere informazioni, rassicurazioni, indicazioni, chiarimenti”.

“Grazie alla convergenza di tutti i soggetti interpellati possiamo ora contare su una gestione dell’emergenza più sicura e più fluida da parte dei Comuni nel territorio di loro competenza – commenta l’assessore regionale alla Protezione civile, Marco Gabusi – Un territorio che i sindaci conoscono benissimo e su cui hanno una sensibilità specifica: come Protezione civile stiamo implementando per loro strumenti utili per conoscere l’andamento dell’epidemia a livello locale, stiamo distribuendo le mascherine per chi ne ha necessità e stiamo rafforzando le relazioni e i contatti utili”.




Ecco tutti i servizi digitali a distanza della Regione Piemonte

Sono oltre 200 i servizi della Regione Piemonte che cittadini e imprese possono regolarmente svolgere da casa, evitando quindi di uscire e di recarsi direttamente presso gli uffici.

Adempimenti, pratiche, consultazioni, accessi e pagamenti già da qualche tempo sono attività che è possibile effettuare a distanza, ma mai come in questo momento è necessaria una conoscenza più approfondita da parte di tutti per sfruttare al meglio le possibilità offerte dai servizi digitali erogati da Csi Piemonte per conto della Regione.

Anche in caso di incombenze urgenti, si può quindi operare attraverso lo schermo di un pc senza muoversi dalla propria abitazione.

Imparando a districarsi al meglio con le varie possibilità offerte dal web è fondamentale oggi per rispettare le disposizioni in atto legate all’emergenza Covid-19, ma sarà ancora più utile domani, per risparmiare tempo prezioso ed essere più efficienti e veloci nella gestione della propria quotidianità.

 

Che cosa serve

Prima di tutto, una premessa importante: una buona parte dei servizi della Pubblica amministrazione italiana sono ormai accessibili attraverso SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, grazie al quale cittadini ed imprese possono accedere attraverso un’unica identità digitale, rilasciata da uno dei gestori accreditati da AgID a livello nazionale. E’ divenuta quindi la porta principale di accesso ai canali della PA e lo sarà sempre di più nel futuro.

Per il rilascio delle credenziali SPID qui ci sono tutte le informazioni utili. Anche in questo caso, qualora non si fosse ancora provveduto a farsi rilasciare le credenziali, non è necessario recarsi in uffici fisici: è possibile ottenere SPID anche comodamente da casa.

Attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo regionale, la Regione Piemonte ha aumentato e potenziato i suoi servizi informatici, accessibili non solo attraverso SPID, ma anche attraverso la carta d’identità elettronica oppure liberamente. Alcuni strumenti sono infatti anche consultabili senza registrazione, mentre altri sono protetti e richiedono il riconoscimento sicuro dell’utente attraverso diverse modalità, comunque ottenibili in pochi minuti.

Il portale Sistema Piemonte contiene tutti i servizi offerti da Csi e Regione Piemonte: da un unico punto di ingresso si può accedere a due sezioni distinte, una è rivolta al settore privato che comprende cittadini, professionisti, imprese e intermediari. L’altra dedicata al mondo della PA piemontese.

 

I principali servizi su Sistema Piemonte

  • Sanità: prenotazione visite ed esami sanitari, cambio medico, ritiro referti di laboratorio, pagamento ticket, fascicolo sanitario, ricette dematerializzate, richiesta esenzione ticket per reddito
  • Agricoltura: servizi professionali per operatori di settore, servizi di sorveglianza e monitoraggio per funzionari, tecnici e ricercatori, servizi informativi
  • Tributi: pagamento bollo auto, visure, sospensioni
  • Istruzione: contributi per il diritto allo studio
  • Edilizia: dematerializzazione pratiche, invii telematici
  • Attività produttive: sportello unico per le imprese, strumenti dedicati agli operatori per ottenere finanziamenti, contributi, rimborsi
  • Energia: catasto impianti termici, sistema informativo per la prestazione energetica degli edifici.
  • Ambiente: informazioni sullo stato della qualità dell’aria, aree naturali protette, dati smaltimento dei rifiuti, procedure di impatto ambientale, adempimenti vari.

Per maggiori informazioni consultare l’elenco completo di tutti i servizi o visitare il portale Sistema Piemonte

Allegati

Elenco completo servizi digitali
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Confindustria Piemonte: il digital divide ulteriore freno all’economia

Coronavirus, se lo stop all’attività deriva dalla mancanza di Internet. Il delegato per l’Agenda Digitale di Confindustria Piemonte, Fabrizio Gea: i ritardi del nostro territorio aggravano una situazione già critica. Le proposte del sistema industriale piemontese, per imprese e territori.

“In questa drammatica circostanza in cui le aziende devono fermare la loro produzione, per decreto o per prudenza o per l’interruzione della loro filiera a monte o a valle, l’importanza dell’utilizzo delle tecnologie digitali e di conseguenza dell’infrastruttura di connessione alla rete è emersa in tutta la sua grandezza”.

È questo l’allarme lanciato da Fabrizio Gea, imprenditore ICT e delegato di Confindustria Piemonte per l’Agenda Digitale.

“Internet è un’infrastruttura di base – come strade, autostrade, ferrovie, come la TAV e il Terzo Valico – irrinunciabile per la trasformazione digitale e oggi, paradossalmente, questa crisi ha improvvisamente portato tutti alla piena consapevolezza: adesso abbiamo davanti un problema che possiamo trasformare in un’opportunità”.

Lo smart working sarebbe infatti una soluzione efficace, oltreché lecita e sicura, per svolgere importanti attività aziendali, dalle vendite al marketing, dall’amministrazione all’ingegneria, dall’R&I alla formazione. Ma non è possibile, per diversi motivi, affidarsi alla connessione domestica del collaboratore: occorre dotarlo di apparati idonei (router) che, da un lato, garantiscano un agile traffico dati e, dall’altra, consentano di configurare la postazione domestica con le medesime protezioni (in tema di privacy e di Cybersecurity) e prestazioni (in termini di applicativi) della rete aziendale.

Una soluzione a questo aspetto viene direttamente dal mercato: gli operatori delle telecomunicazioni stanno già proponendo soluzioni specifiche, le quali però, per quanto offerte a tariffe “dedicate” al contesto, rappresentano pur sempre un onere aggiuntivo che si aggiunge alle difficoltà economiche che le nostre aziende sono chiamate ad affrontare nel prossimo futuro. In molti casi, inoltre, è anche necessario formare il lavoratore a questa modalità operativa, che purtroppo non è ancora molto diffusa tra le aziende.

Vi sono poi ancora ampie zone del territorio che non dispongono di una adeguata copertura di rete, fissa o mobile. Molte aziende operano purtroppo in zone tuttora non raggiunte dalle infrastrutture in banda ultralarga e per questo aspetto scontano un grave impatto negativo in termini di competitività.

Il sistema economico, infine, non è fatto solo di imprese: operatori turistici e commerciali sono ovunque, anche in quella quota importante del territorio del Piemonte che sono le valli, e lì spesso – come fortemente e più volte denunciato da ANCI e UNCEM – manca addirittura la copertura mobile.

Quindi, in una situazione di emergenza, per tramutare il problema in un’opportunità ecco le prime due proposte di Confindustria Piemonte: la prima per le imprese, la seconda per i territori.

“Per le imprese chiediamo alla Regione un sostegno economico, ad esempio in forma di voucher, affinché le aziende possano attivare contratti di servizio abilitanti lo smart working per i propri dipendenti, sostenendo anche i necessari fabbisogni di formazione necessari a superare l’eventuale “analfabetismo digitale”.

“Per i territori, pur condividendo gli sforzi della Regione per accelerare il piano BUL per la posa della fibra, riteniamo che la rete mobile sia oggi quella che offre maggiori prospettive, consentendo l’impiego immediato dei router domestici basati su SIM. Ma poiché essa stessa non è ancora sufficiente in termini di copertura, sarebbe auspicabile una ricognizione, sotto coordinamento regionale, di tutte le opzioni che potrebbero portare all’installazione del più alto numero possibile, nel minor tempo possibile – come ad esempio è stato fatto per servire il nuovissimo ospedale di Verduno – di antenne cellulari temporanee”.
Queste le proposte del sistema industriale piemontese, nelle parole di Fabrizio Gea.
“Insieme ce la possiamo fare: insieme ce la faremo”.