Flai, Fai, Uila Piemonte presidio per manifestare il disagio dei lavoratori agricoli

Le Segreterie Regionali di Fai, Flai e Uila Piemonte, rappresentano il disagio di circa 45.000 mila lavoratori agricoli, esclusi dal Decreto Sostegni e da ogni tipologia di ristoro.

Il Decreto Sostegni, infatti, riconosce una indennità di 2.400 euro per i lavoratori stagionali e a tempo determinato e di importo variabile per altre categorie, ma come i precedenti decreti non prevede alcun ristoro per i lavoratori agricoli, malgrado abbiano subito le perdite di cospicue giornate di lavoro a causa dell’emergenza Covid.

A questo, si aggiunge la preoccupazione per il riemergere, attraverso alcune dichiarazioni a mezzo stampa, della tentazione di modificare, semplificandola, l’attuale normativa sui voucher in agricoltura, nonostante il contratto collettivo nazionale garantisce già tutta la flessibilità di cui necessitano le Imprese.Inoltre, lo stallo dei rinnovi contrattuali provinciali, sta evidenziando l’estrema difficoltà nel proseguire le trattative in tutta Italia, ad oggi in nessuna Provincia del Piemonte è stato rinnovato il CPL.

Per questi motivi, le segreterie regionali di Fai, Flai e Uila, hanno da indicazione delle Segreteria Generali Nazionali, indetto presidi davanti alle Prefettura di tutta Italia, noi abbiamo scelto di concentrare il presidio nella giornata di sabato 10 aprile,con appuntamento alle ore 10.00davanti alla Prefettura di Cuneo, in rappresentanza di tutte le Prefetture Piemontesi.

In tale occasione verrà consegnato al Prefetto la presente comunicazione, che sarà punto di partenza di una serie di azioni atte a spiegare le richieste di modifica ed integrazioni al Decreto Sostegni.La presente iniziativa, segue quella del 31 marzo 2021, con presidio delle lavoratrici e dei lavoratori davanti al Senato della Repubblica.Se non si troveranno risposte positive alle giuste richieste dei lavoratori agricoli nelle prossime settimane, saranno implementate ulteriormente le iniziative di mobilitazione




#siamosicuRIpartiamo, CNA Piemonte organizza un presidio in Piazza Castello a Torino

Venerdì 9 aprile alle 11 la CNA del Piemonte (CNA Piemonte, CNA Torino, CNA Alessandria, CNA Asti, CNA Cuneo, CNA Piemonte Nord) organizza un presidio in Piazza Castello a Torino come primo evento di una serie di altri appuntamenti sul territorio regionale e contemporaneamente alla campagna stampa incentrata su due parole chiave: Sicurezza e ripartenza.

 

“Ripartiamo in sicurezza. Non chiediamo solo di riaprire. Chiediamo di ripartire. Chiediamo fiducia perché gli imprenditori rispettano regole e protocolli e il calo dei contagi sul luogo di lavoro registrato negli ultimi mesi lo dimostra. Alla luce di questo, la nostra richiesta è una sola: ‘Ripartiamo insieme’”. Così il segretario regionale Delio Zanzottera, insieme a tutti i segretari territoriali della CNA in Piemonte, sintetizza i concetti alla base della mobilitazione di venerdì e della campagna stampa che l’ha preceduta.

 

“Ai Parlamentari Piemontesi, al Governo, alla Regione Piemonte, alla Conferenza Stato-Regioni chiediamo di allentare la politica delle restrizioni e di focalizzare l’attenzione su controlli, campagna vaccinale, moratorie bancarie e ristori congrui. lo chiediamo anche nome delle nostre famiglie e dei nostri dipendenti”, ha concluso Zanzottera.

 




CNA Piemonte: Delio Zanzottera è il nuovo segretario regionale

Staffetta in CNA Piemonte: Delio Zanzottera è il nuovo segretario regionale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa piemontese.

 

La direzione della CNA Piemonte ha conferito l’incarico a Zanzottera dopo la nomina di Filippo Provenzano alla guida di CNA Torino, che lascia così la carica dopo nove anni.

 

Il nuovo segretario è Delio Zanzottera, classe 1973, laureato in Scienze della Comunicazione, sportivo (maratoneta e ciclista) e appassionato di tecnologia e comunicazione.

 

In CNA Zanzottera è stato responsabile regionale del tesseramento e sviluppo associativo tra il 2020 e il 2021, ma da undici anni è dirigente in CNA Torino dove ha ricoperto numerosi ruoli.

 

Per oltre tre anni è stato Responsabile CNA Produzione, Industria, Internazionalizzazione, Cinema & Audiovisivo ed è stato Coordinatore Giovani Imprenditore, Coordinatore Nazionale Consortium Italian Technology – automazione e robotica. Fino al 2017 è stato Responsabile di quattro Sedi Territoriali torinesi dove è giunto dopo quattro anni come Responsabile Marketing, Sviluppo Associativo ed Organizzazione (dal novembre 2010 al dicembre 2014). Nel suo lungo impegno per la CNA, ha partecipato a numerose missioni all’estero di internazionalizzazione delle imprese in Europa e in Sud America.

 

Dal gennaio 2010 al dicembre 2015 è stato Membro Consiglio Direttivo, Assemblea, Coordinatore Comitato Tecnico Sostegno al Reddito dell’EBAP Ente Bilaterale Artigianato Piemontese.

 

“Dobbiamo saper cogliere il mutamento in atto e trasformarlo in opportunità. Per la confederazione e per le imprese. Da un lato dobbiamo valorizzare le strutture e dall’altro aiutare gli imprenditori a svilupparsi in un panorama di difficoltà. Ma è una sfida che vogliamo vincere tutti insieme. Non abbiamo mai chiuso siamo sempre stati qui a fare il nostro mestiere. Non si tratta solo di svolgere un ruolo sindacale, ma sentiamo forte e mai come in questo momento la nostra responsabilità sociale”, ha affermato il segretario neoeletto.




Fauna selvatica: Asti Agricoltura ringrazia la Provincia per le azioni intraprese

Continua l’infausto compito degli agricoltori di quantificare i danni provocati dalla fauna selvatica, in modo particolare da cinghiali e caprioli. I danni nell’ultimo anno sono aumentati a livello esponenziale, complici i vari lock-down (soprattutto quello primaverile dello scorso anno) che hanno favorito una maggiore proliferazione di questi animali, dovuta ad una quasi assente circolazione di mezzi e di persone.

Un grande problema non solamente per le colture agricole, ma anche per la viabilità su strada, la quale negli ultimi anni è stata teatro di parecchi incidenti, talvolta anche mortali.
I provvedimenti di chiusura stabiliti dal Governo per contrastare la pandemia hanno inoltre rallentato il controllo su questi ungulati e causato sospensioni all’attività venatoria, compreso il contenimento. Proprio da questa ultima attività è arrivata la risposta più concreta come si evince dai dati comunicati dalla Provincia di Asti, dai quali emerge che sono state organizzate più di 1000 battute di caccia specifiche che hanno portato all’abbattimento di 1431 cinghiali sul territorio astigiano nel 2020 e di altri 297 nei primi mesi del 2021.

Il presidente di Asti Agricoltura Gabriele Baldi ha elogiato questa lodevole iniziativa, ringraziando la Provincia di Asti per l’impegno profuso: “Ringraziamo e ci complimentiamo con la Provincia per i risultati raggiunti e per altre iniziative atte a fronteggiare questo flagello, come ad esempio le gabbie per la cattura dei cinghiali di recente sperimentazione anche sul nostro territorio”, ha affermato Baldi. “Adesso non bisogna abbassare la guardia, ma anzi proseguire con quest’opera di abbattimento in modo ancora più massiccio e incisivo per riuscire a contenere questo problema e salvaguardare il nostro territorio”.
Siamo di fronte a una vera e propria emergenza che richiede la collaborazione di tutti gli attori locali in modo tale da dare una risposta immediata sia al comparto agricolo che a tutta la collettività”, ha dichiarato il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle. “Chiediamo adeguati indennizzi per i danni diretti e indiretti che subiscono le aziende agricole e auspichiamo una semplificazione delle procedure per la valutazione dei danni e del conseguente tempestivo ristoro”.

 

Filiera della carne di cinghiale

 

Nell’ottica di un eventuale coinvolgimento diretto dell’agricoltore, nei giorni scorsi si è parlato anche di filiera della carne di cinghiale. Durante un incontro (in videoconferenza) ci si è soffermati sulla necessità di coinvolgere anche macellai, agriturismi e ristoranti, tramite una promozione mirata prendendo spunto da altri progetti già preesistenti in Italia. Allo stato attuale permangono però ancora diversi ostacoli legati in parte alla difficoltà di fare rientrare l’attività di macellazione e vendita di carne di fauna selvatica nell’ambito di un’attività agricola o connessa e, dall’altra, all’assenza ad oggi di una filiera che sia in grado soprattutto di acquistare e/o utilizzare il prodotto.
E’ evidente come siamo favorevoli ad ogni iniziativa che possa ridurre la pressione dei capi sul territorio portando nel contempo benefici agli agricoltori che, loro malgrado, sono coloro che ‘sfamano’ i cinghiali dal momento che questi ultimi si cibano del prodotto seminato dagli agricoltori medesimi”, ha affermato il presidente Baldi.

 

Referendum sulla caccia

 

Posizione molto critica da parte di Confagricoltura in merito all’apertura da parte della Corte di Cassazione verso un eventuale iter che porterebbe alla promulgazione di un referendum abrogativo della legge sulla caccia (157/1992).
Secondo il direttore Baravalle: “Se malauguratamente venisse abrogata la legge, si creerebbe un preoccupante vuoto normativo. Le imprese agricole sarebbero invase da una fauna selvatica completamente fuori controllo, con una crescita di rischi anche per i cittadini. E’ necessario mettere da parte una mentalità ambientalistica troppo radicale e poco ragionata e rimettere al centro l’interazione tra natura ed economia, valorizzando contemporaneamente la biodiversità e le attività produttive locali che coesistono da sempre”.




Sportello anti-usura Al via in CCIAA Torino il nuovo servizio gratuito di ascolto e accompagnamento

 

Il servizio, riservato agli imprenditori, è gratuito e riservato.

 

Siamo i primi in Piemonte ad attivare questo Sportello per le imprese, per fronteggiare un problema sempre più ricorrente e invasivo soprattutto a seguito della crisi pandemica– spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Con questo servizio vogliamo garantire un punto di ascolto riservato e competente per valutare insieme all’imprenditore le soluzioni percorribili di fronte ad un sovraindebitamento e prevenire così il ricorso a forme di finanziamento illecite”.

 

Il servizio è accessibile on line sulla pagina è sufficiente compilare un modulo in cui indicare il settore di attività e un numero telefonico. Non si richiede di inserire né un nominativo né la denominazione dell’azienda.

 

 

Le Associazioni di categoria che contribuiscono al progetto mettendo a disposizione gratuitamente un proprio esperto facilitatore sono Confagricoltura Torino, Coldiretti Torino, CNA, Confartigianato Torino, Casartigiani, Confesercenti Torino, Ascom Torino, Confcooperative Piemonte Nord, Collegio Costruttori Edili, Unione Industriale Torino, API Torino, Confindustria Canavese. I facilitatori intervengono a rotazione sulla base del settore di appartenenza.

 

Lo Sportello anti-usura della Camera di commercio di Torino è riservato agli imprenditori. Per i privati cittadini in difficoltà finanziarie sono attivi i servizi delle Fondazioni anti-usura torinesi:




Mercato del lavoro in Piemonte: il 2020 si chiude con una flessione del numero di occupati e disoccupati

Nel 2020 l’emergenza sanitaria e le misure introdotte per contenerla hanno portato alla sospensione delle attività di interi settori produttivi generando, anche in Piemonte, uno shock senza precedenti sia sulla produzione di beni e servizi sia, di conseguenza, sul mercato del lavoro. Il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione hanno, tuttavia, evitato che le ricadute su occupazione ed economia assumessero toni drammatici.

 

Il numero medio di occupati in Piemonte nel 2020 si è attestato a 1.778 mila, il 2,8% in meno rispetto alla media 2019. Il 55,6% è rappresentato da soggetti di genere maschile contro il 44,4% di genere femminile. Il calo degli occupati di 52mila unità è riconducibile a una marcata flessione registrata dal comparto agricolo (-5,3%) e dal commercio e turismo (-4,4%), seguita da una contrazione consistente nelle altre attività di servizi (-3,6%).

 

Una flessione in linea con la media complessiva ha caratterizzato, invece, l’industria in senso stretto (-2,8%). Unico comparto in crescita risulta quello delle costruzioni (+10,9%) spinto dal Decreto Rilancio 2020, che ha aperto nuove interessanti prospettive per il settore.

 

La situazione emergenziale che continuiamo a vivere, a causa della pandemia da Covid-19, ha avuto un impatto determinante sulla crescita e lo sviluppo economico della nostra regione – commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia -. La sospensione e il rallentamento di alcune categorie produttive hanno determinato conseguenze senza precedenti sulla produzione delle nostre merci e sull’erogazione di servizi e, di conseguenza, anche sull’occupazione. Gli ammortizzatori sociali e le strategie adottate a più livelli per evitare contraccolpi ancora più seri sui livelli occupazionali italiani stanno svolgendo un ruolo di paracadute, purtroppo non del tutto sufficiente. Il clima generale di sfiducia e incertezza hanno colpito tutti i settori, a eccezione delle costruzioni, e soprattutto le donne e i giovani. Accelerare la campagna vaccinale continua a essere l’unica strada davvero efficace per ritornare a crescere e a investire nel capitale umano”.

 

Nel 2020 l’occupazione dipendente è calata dell’1,6%, mentre per quella indipendente la contrazione ha assunto un’intensità maggiore (-6,6%). La riduzione ha interessato in particolare gli occupati a tempo parziale (-8,8%), mentre quelli a tempo pieno hanno evidenziato un calo inferiore alla media (-1,4%).

Nel 2020 sono stati i titoli di studio meno qualificati a segnare la flessione più elevata. Sono apparsi, invece, stabili gli occupati con laurea e post-laurea.

 

Sul fronte dei disoccupati nel 2020 si rileva un calo di 7mila unità rispetto al 2019, parallelamente è aumentato il numero di inattivi (coloro che non hanno un lavoro, ma non lo cercano nemmeno). Il contenitore “a fisarmonica” delle non forze di lavoro è cresciuto, infatti, di 41mila unità rispetto al 2019 (+5,4%).

Analizzando il tasso di disoccupazione appare evidente la diminuzione registrata sia dal Piemonte, che passa dal 59,0% del 2019 al 58,1% del 2020, sia dell’Italia che perde circa un punto e mezzo, attestandosi al 64,6%.

Permane anche 2020 il noto divario di genere, circa 13,6 punti separano il tasso di occupazione maschile (71,4%) da quello femminile (57,8%).

Il tasso disoccupazione del Piemonte si mantiene su livelli nettamente inferiori a quelli medi nazionali: la regione, nel 2020, ha conseguito un tasso di disoccupazione del 7,5%, stabile rispetto al 2019. L’Italia ha segnato un lieve calo, passando dal 10,0% al 9,2% del 2020.

Anche per quanto concerne il tasso di disoccupazione esiste in Piemonte un evidente scarto di genere, quello maschile nel 2020 si attesta al 6,5% e quello femminile all’8,8%.

Sul fronte della disoccupazione giovanile (15-24 anni) il dato piemontese (24,6%) relativo al 2020 continua a essere marcatamente maggiore alla media europea (15,2%), ma inferiore rispetto al risultato nazionale (29,4%).




TorinoI reportage “Venerdi del Sindaco” proseguono con il primo cittadino di Reano, Celestino Torta

Questa settimana prosegue con l’intervista al primo cittadino di Reano, Celestino Torta, la rubrica “Venerdì dal Sindaco” che, per iniziativa della Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana, propone reportage televisivi e interviste ai primi cittadini dei piccoli Comuni nel canale “YouTube” dell’Ente.

Il “Venerdì dal Sindaco” è un’occasione per conoscere le peculiarità dei piccoli centri del territorio della Città Metropolitana di Torino, comprendere le emergenze e i piccoli e grandi problemi quotidiani con cui si confrontano i Sindaci, scelti dai loro concittadini per amministrare comunità montane e rurali a torto considerate marginali; realtà in cui la politica è volontariato puro.

Per vedere i filmati e i reportage fotografici del “Venerdì dal Sindaco” basta andare sul portale Internet della Città Metropolitana di Torino alla pagina 

I filmati vanno anche in onda sull’emittente interregionale Telecupole, il sabato alle 14,30 con repliche la domenica alle 18,45 e il lunedì alle 20,40.

Nell’ultimo numero della rivista settimanale della Città Metropolitana “Cronache da Palazzo Cisterna” si può leggere il reportage da Reano; basta andare nel portale della Città Metropolitana alla pagina 

UNA TAPPA NELL’ANFITEATRO MORENICO DI RIVOLI

Reano ha 1800 abitanti e si trova nell’Anfiteatro morenico di Rivoli, fra i corsi della Dora Riparia e del Sangone. Basta percorrere pochi chilometri da Torino e ci si trova immersi in un paesaggio naturale estremamente suggestivo. Reano, come giustamente sottolinea il Sindaco Celestino Torta, riserva molte sorprese dal punto di vista naturalistico, culturale e storico.

Il “Venerdì dal Sindaco” è approdato a Reano per cercare di comprendere meglio il forte legame che c’è tra il Comune della Val Sangone e la famiglia Dal Pozzo della Cisterna; lo stesso stretto rapporto che lega la Città Metropolitana di Torino, fino al 2014 Provincia di Torino, con la famiglia che per molto tempo abitò a Torino nell’omonimo palazzo di via Maria Vittoria 12, ancora oggi sede aulica dell’Ente.

Tutto o quasi a Reano ha un’attinenza con i Dal Pozzo, che soggiornavano nel castello che domina l’abitato. Acquistato nel 1566 dagli avi di Maria Vittoria, ultima discendente dei Dal Pozzo della Cisterna e moglie di Amedeo di Savoia Duca d’Aosta, l’imponente edificio rimase in possesso della casata sino alla morte della principessa, avvenuta nel 1876.

Il tour a Reano inizia davanti alla cappella della Madonna della Pietà, donata dalla popolazione reanese ai Principi della Cisterna, che l’ampliarono e ne fissarono il loro sepolcro di famiglia. Annesso alla cappella si trova l’edificio scolastico, fondato dalla famiglia Dal Pozzo e nato come scuola femminile, la prima in Italia, a cui la principessa Maria Vittoria nel 1867 volle aggiungere un asilo infantile. Successivamente divenne scuola elementare e rimase di proprietà degli eredi di casa Savoia sino al 1996, quando fu acquistata dal Comune: un impegno economico importante che il Sindaco Celestino Torta ricorda benissimo, perché fu uno dei primi atti portati avanti e conclusi dalla sua amministrazione.

L’edificio, ristrutturato nel 2009, è stato ampliato con la costruzione di nuove aule e di una palestra. Accanto all’edificio si trova il Museo civico di Reano, in cui è conservata una serie di sette dipinti del periodo manieristico toscano. Il “Complesso pittorico rinascimentale di Pietrafitta” è un unicum nel panorama pittorico nazionale. Nel 1594 tutti i dipinti vennero acquistati dai Dal Pozzo della Cisterna, che nel 1782 li fecero trasportare a Torino nella loro residenza, Palazzo Cisterna, per poi trasferirli nel castello del feudo di Reano verso metà dell’800. I quadri vennero in parte sistemati nella chiesa parrocchiale di San Giorgio, mentre alcuni vennero collocati nella Cappella della Pietà.

Il Museo Civico di Reano, non appena l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia sarà terminata, lo si potrà scoprire ogni ultima domenica del mese con visite guidate, grazie all’impegno dell’Associazione Principi Dal Pozzo, inserita alcuni anni orsono nell’Albo dei Gruppi Storici della Provincia di Torino. In occasione di rievocazioni ed eventi e delle visite animate a Palazzo Cisterna, i componenti dell’associazione vestono i panni dei membri della famiglia Dal Pozzo, rappresentando i principali fatti storici della casata, tra cui il fidanzamento di Maria Vittoria con Amedeo di Savoia.

Anche la chiesa parrocchiale di San Giorgio, di stile gotico-normanno, eretta nel 1852 su di un poggio che domina il paese, è legata ai Dal Pozzo. Fu infatti costruita per volontà del Principe Carlo Emanuele Dal Pozzo, padre di Maria Vittoria, sulle rovine della precedente chiesa medioevale e fu dedicata al santo martire che è patrono di Reano.

Ma Reano è anche natura: sono infatti tantissimi i sentieri, alcuni davvero ripidi, che percorrono l’Anfiteatro morenico, prima di arrivare sul bellissimo pianoro panoramico non lontano dalla cima del Moncuni, o Monte Cuneo, dai cui 641 metri di altitudine si possono ammirare i Laghi di Avigliana e la Bassa Valle di Susa, con la Sacra di San Michele in primo piano. Se è vero che “l’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito”, si può tornare a Reano consapevoli che il territorio metropolitano è una fonte inesauribile di emozioni.




CNA Piemonte: i Centri di revisione sempre più in difficoltà

Solo cattive notizie per i centri di revisione italiani: i termini per le revisioni che avrebbero dovuto essere effettuati dal 01/09/2020 al 30/06/2021 sono stati prorogati per un periodo di 10 mesi. Gli stessi certificati di revisione si considerano validi per un periodo di 10 mesi oltre la data di scadenza naturale.

È l’effetto, da mesi paventato dalla categoria, dell’articolo 5 del cosiddetto decreto Omnibus 2, pubblicato in Gazzetta ufficiale. Viene quindi recepita la possibilità, concessa dal Regolamento UE 2021/267, di prorogare la validità di attestati, patenti e revisioni.

 

La CNA Piemonte si è battuta coinvolgendo i Parlamentari piemontesi per portare all’attenzione del pubblico decisore i danni economici derivanti dalla scelta di prorogare la scadenza delle revisioni dei veicoli.

 

“Allo scopo di evitare questa ulteriore proroga della scadenza delle revisioni anche per i veicoli fino a 35 quintali, abbiamo presentato una proposta di emendamento, all’art. 5 del Regolamento, in maniera tale che la deroga da parte degli Stati Membri possa riguardare anche il singolo insieme di veicoli, cioè solo i veicoli pesanti. Abbiamo comunque chiesto al Ministero dei di non prorogare la scadenza dei veicoli fino a 35 quintali anche senza la modifica del Regolamento, poiché è prerogativa dello Stato decidere come gestire e organizzare i controlli e di conseguenza cosa necessiti di essere prorogato” affermano i vertici della CNA Piemonte.

 

Purtroppo, queste iniziative non hanno sortito i risultati attesi. Il Ministero dei Trasporti non ha voluto prorogare solo le scadenze dei veicoli pesanti perché avrebbe dovuto implicitamente ammettere che i gravi disservizi che pregiudicano gravemente la sicurezza della circolazione nel nostro paese non dipendono dagli operatori privati ma dalla Pubblica Amministrazione.

 

Francesco Circosta, il Presidente regionale di CNA Servizi alla Comunità, categoria che rappresenta anche centri di revisione, è durissimo: “Siamo stanchi delle continue proroghe che pregiudicano prima di tutto la sicurezza stradale.

Inoltre, il settore delle revisioni offre lavoro a 30 mila persone in Italia, da anni non adegua la tariffa nemmeno all’ISTAT. I mancati guadagni mettono in gravissima difficolta le aziende, per non parlare dei mancati ricavi erariali da gettito Iva. A determinare frustrazione nei centri di revisione italiani è anche il fatto che sull’adeguamento delle tariffe, ferme da 12 anni, finalmente ottenuto a dicembre nella Legge di Stabilità, manca ancora all’appello il varo del decreto attuativo.

Una beffa ulteriore per la categoria, che rilancia l’urgenza di un cambio di passo e di un tempestivo intervento del nuovo Governo, anche alla luce del fatto che sempre più imprese del settore vorrebbero fossero avviate azioni legali per la richiesta di un vero e proprio risarcimento dei danni subiti”.




Chieri. Embraco, Sicchiero: “Sito non idoneo? Il governo faccia chiarezza

«Il sito ex Embraco/Ventures non sarebbe idoneo ad ospitare le attività di Italcomp? Siamo basiti. Se davvero questa è la valutazione fatta dal commissario straordinario dell’Acc Wanbao di Mel, Maurizio Castro, al termine di un recente sopralluogo, saremmo di fronte ad un nuovo brusco risveglio dopo le speranze alimentate dal progetto di dare vita tra il chierese ed il bellunese ad un polo italiano per la produzione di compressori.

Siamo consapevoli che il salvataggio del sito ex Embraco/Ventures non può che passare dall’avvio di Italcomp. Pertanto, è indispensabile fare rapidamente chiarezza: cosa rende inidoneo il sito ex Embraco/Ventures? C’è un problema di bonifica? Il tutto è superabile in tempi ragionevoli? È giunto il momento che il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, convochi un incontro, sblocchi il progetto Italcomp ed offra ai 406 lavoratori dell’ex Embraco/Ventures una prospettiva concreta. Gli appelli rivolti dalla Chiesa torinese, dalla Regione Piemonte, dai sindacati e dagli amministratori locali non possono esser lasciati cadere nel vuoto».

 




Allasia riconfermato alla presidenza di Aiccre Piemonte

Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale, è stato rieletto alla presidenza della Federazione regionale piemontese dell’Aiccre (Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa).

“Ringrazio i componenti dell’Aiccre per aver rinnovato la fiducia nel mio lavoro. Intendo dare continuità all’attività svolta finora e, in accordo con l’intero Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, mi impegnerò per rafforzare le sinergie fra l’Assemblea legislativa regionale e l’Aiccre”, ha dichiarato Allasia. “Auspico che possa crescere presto il numero degli associati fra i Comuni piemontesi. È quindi necessario comunicare in modo capillare i servizi e i benefici della partecipazione all’associazione, affinché  possa diventare un punto di riferimento essenziale per gli enti locali”.

Durante l’assemblea congressuale è stato eletto anche il direttivo Aiccre, di cui fa parte il consigliere regionale segretario Michele Mosca. Riconfermati quale vicepresidente il sindaco di Settimo torinese Elena Piastra, il tesoriere Stefano Chicco e il segretario regionale Davide Rigallo, che ha sottolineato gli obiettivi strategici della Federazione piemontese per il prossimo quinquennio, ovvero il potenziamento della progettazione, in particolar modo quella europea e l’attività destinata a coniugare la strategia nazionale per l’attuazione dell’agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile con la rispettiva strategia regionale adottata in Piemonte, lavorando in particolar modo sui temi di salute, scuola e ambiente.