Il presidente del Consiglio Allasia premia Mattia Aguzzi

“Per il suo gesto straordinario e l’alto senso civico dimostrato”, questa la frase incisa sulla targa che il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, ha donato questa mattina a Mattia Aguzzi, l’uomo di 37 anni che, lo scorso 26 agosto, ha salvato la bimba caduta dal quinto piano a Torino.

Un incontro fortemente voluto dal presidente del Consiglio per condividere insieme alcune riflessioni rispetto a quello che la vita toglie e a quello che dona, sui tempi che stiamo vivendo e la società che stiamo costruendo. “Nel gesto di Mattia c’è sicuramente una dose di fatalità – esordisce Stefano Allasia – quella di trovarsi proprio in quel luogo ed in quel preciso momento, ma c’è una dose di coraggio, il coraggio di non spostarsi, di esporre il proprio corpo per evitare che la piccola cada al suolo. Non più tardi di due settimane fa assistevamo alla tragedia di Caselle, in cui è rimasta vittima una bimba, ugualmente piccola, ugualmente indifesa. Due facce della stessa medaglia, il dolore e la tragedia della piccola Laura, la gioia e la speranza di Mattia e della piccola di via Nizza. Mattia – conclude – è un l’esempio di chi non si volta d’altra parte, di chi rigetta l’indifferenza e la superficialità, di chi non fa dell’egoismo uno stile di vita. Ricominciamo ad essere persone che si spendono per gli altri e che osano”.

“Un riconoscimento che mi riempie di gioia e di emozione, anche se continuo a pensare che chiunque avrebbe fatto quello che ho fatto io, nessuno sarebbe rimasto indifferente di fronte ad una bambina in pericolo”. Queste le parole di Mattia Aguzzi, dopo aver ricevuto la targa da parte del Consiglio regionale – “Un gesto che mi è venuto d’istinto, dal cuore. Sento però di dover condividere questa targa con il signor Emilio, un vicino di casa della bambina che ha richiamato con le sue urla la mia attenzione. Oggi, tornato alla normalità, sono ancora circondato dalla riconoscenza e dall’affetto di amici e colleghi che, scherzosamente, continuano a chiamarmi “eroe”. Tante anche le persone che mi hanno contattato sui social a cui ho voluto rispondere singolarmente, per ringraziarli delle loro manifestazioni d’affetto”.




I taxisti chiedono voucher e incentivi

Un aiuto in forma di riduzione della fiscalità, oppure di incentivo all’utilizzo del taxi per compensare almeno in parte la forte riduzione del reddito causata dalla pandemia.

È la richiesta espressa dalle organizzazioni sindacali del comparto taxi che oggi sono state audite dalla seconda Commissione consiliare, presieduta da Mauro Fava e alla presenza dell’assessore Fabrizio Ricca.

I rappresentanti sindacali dei taxisti hanno suggerito l’esenzione del pagamento del bollo auto 2021 per la categoria, così come ha previsto la Regione Lombardia, di valutare uno storno dell’aliquota regionale sui carburanti e hanno anche proposto un accordo, in virtù di una legge nazionale già esistente, per sostituirsi al trasporto pubblico locale laddove ci sia il rischio di sovraffollamento e sia necessario potenziare il servizio.

Tutti strumenti per compensare il calo della domanda nel perdurare dell’emergenza sanitaria.
Gli auditi hanno espresso inoltre vivo interesse per l’eventuale possibilità di replicare per particolari categorie di utenti quanto fatto dalla Regione Lazio, come ha ricordato Alberto Avetta (Pd), che ha stanziato 4 milioni di euro per finanziare voucher taxi destinati a docenti e personale Ata.

Il presidente Luv, Marco Grimaldi, ha suggerito l’ipotesi di inserire una misura ad hoc per incentivare i taxisti al rinnovo dei propri automezzi all’interno del Piano della qualità dell’aria e così Valter Marin (Lega) ha proposto la valutazione di risorse regionali per favorire la sostituzione dei mezzi attuali con i taxi elettrici, nell’ottica di riduzione del tasso di inquinamento.
Su questo ultimo punto però le sigle sindacali hanno espresso qualche perplessità: “un incentivo per rinnovare l’auto con una a basso impatto ambientale in prospettiva sarebbe gradito, ma oggi l’urgenza immediata è quella di far ripartire la nostra attività, molti di noi faticano ad arrivare a fine mese e non sono disposti ad affrontare nuove spese”, affermano gli esponenti di Federtaxi e Ugl. Su domanda del presidente Fava hanno inoltre precisato che la Città di Torino non ha ancora risposto in merito all’ipotesi di sconti per il pagamento delle soste dei taxi nei parcheggi.

Su richiesta di Francesca Frediani (M40) gli auditi hanno specificato che i taxisti non sono mai stati oggetto di un monitoraggio specifico sui contagi, ma proprio in virtù della loro forte esposizione al rischio hanno chiesto di essere inseriti nelle categorie professionali che beneficeranno del vaccino non appena partirà la fase due della campagna di somministrazione.

Gianluca Gavazza (Lega) ha infine auspicato che il rimborso carburante sulle accise per i taxisti sia calcolato in percentuale sui consumi rispetto ai chilometri percorsi, così come avviene per il mondo degli autotrasporti. Il rimborso commisurato alle giornate lavorative ha infatti penalizzato fortemente la categoria nell’ultimo anno in cui i giorni lavorativi sono stati dimezzati.
In conclusione il presidente Fava ha espresso la volontà di trasmettere alla Giunta le istanze dei rappresentanti sindacali e di portare all’attenzione anche della Commissione Sanità la richiesta inerente i vaccini.




Insediamenti produttivi nelle province di Novara e di Vercelli: da Cnvv uno strumento on line gratuito

Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) ha attivato uno strumento on line (webgis) che consente di individuare, attraverso una mappa interattiva, tutte le aree a destinazione produttiva e/o commerciale-terziaria che sono disponibili negli strumenti urbanistici dei Comuni delle sue province di riferimento.

Il webgis di Cnvv è accessibile a chiunque dalla home page del suo sito web e la pagina con le istruzioni per la sua consultazione  contiene anche un link per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di posa della fibra ottica a livello comunale.

Navigando sulla mappa del webgis di Cnvv, che è stato completamente realizzato con software open source, si può affinare la ricerca in base a filtri che consentono di individuare particolari caratteristiche dei siti di potenziale interesse (come, ad esempio, la destinazione d’uso, la superficie territoriale, la distanza da un casello autostradale, il Comune di appartenenza, ecc.).

Cliccando sul perimetro di ogni sito si apre una scheda di dettaglio con i suoi principali parametri urbanistici (area, altezza massima, rapporto di copertura, modalità di attuazione, urbanizzazioni e servizi presenti, acquedotto, fognatura e reti di smaltimento reflui, rete gas metano, rete elettrica, viabilità di servizio, destinazione d’uso nel PRG, distanza dall’autostrada). Il webgis consente, tra l’altro, di salvare i dati in un file pdf o di immagine che contiene, nella prima pagina, la mappa e, nella seconda pagina, la scheda di dettaglio di ogni area analizzata.

«Siamo orgogliosi – dichiara il presidente di Cnvv, Gianni Filippa – di poter mettere questo importante strumento di marketing territoriale a disposizione di tutte le aziende interessate a investire sui nostri territori e sulle loro comunità e auspichiamo che venga valorizzato più possibile dagli Enti, le Istituzioni e gli altri nostri stakeholder».

 




Confagricoltura Piemonte: “Senza sostegni aziende frutticole a rischio chiusura”

I prezzi di mercato della frutta non coprono i costi di produzione e il comparto rischia il collasso. Lo denuncia Confagricoltura Piemonte, che illustra i dati di una situazione senza precedenti.

Il costo di produzione di un chilo di mele elaborato dalla Fondazione Agrion, considerando una produzione di 500 quintali per ettaro, è di 41 centesimi.

I costi nella fase di lavorazione, confezionamento e conservazione (vale a dire trasporti, manodopera, energia, imballaggi e manutenzioni), al netto degli ammortamenti, sulla base delle rilevazioni di Assomela – l’associazione dei produttori italiani di mele, che rappresenta circa l’80% della produzione nazionale e il 20% di quella europea – sono di 56 centesimi al chilogrammo (in aumento del 58% rispetto alla campagna precedente).

Sulla base di questi parametri, come spiega il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia “Il costo totale di un chilo di mele franco magazzino è di 97 centesimi; si tratta di un valore inferiore alla quotazione media all’ingrosso di 80 centesimi, riferita a una delle varietà più diffuse, la Golden delicious, rilevata il 18 ottobre al Caat di Grugliasco, il mercato all’ingrosso di Torino”.

La situazione – evidenzia in una nota Confagricoltura – allarma i frutticoltori. “Il prezzo delle mele alla produzione, nella maggior parte dei casi, non è ancora stato determinato – dichiara Enrico Allasia – e ora, visto l’andamento delle quotazioni all’ingrosso, c’è il timore che a pagare il rincaro dei costi siano i produttori che rappresentano l’anello più debole della filiera”.

Uno scenario non certo positivo che è anche conseguenza del fatto che quest’anno coltivare frutta è stato particolarmente oneroso.

Come evidenzia Confagricoltura Piemonte la siccità e l’aumento dei costi energetici hanno inciso fortemente sui conti delle imprese frutticole, che tra l’altro aspettano ancora la liquidazione per i danni da gelo subiti l’anno scorso. “Il gasolio agricolo, rispetto a un anno fa, è passato da 80 centesimi a 1,23 euro, con un aumento del 53,7% – chiarisce ancora Enrico Allasia – e nello stesso periodo il concime complesso con titolazione 15-15-15 è passato da 670 a 900 euro a tonnellata, con un rincaro del 34%. Per l’energia elettrica l’aumento è da vertigini: ad agosto 2021 eravamo a 21 centesimi al kw/e, mentre ora il prezzo applicato è di 65 centesimi, con un rincaro del 310%. Le imprese hanno fatto sacrifici enormi e sono in difficoltà”.

Confagricoltura Piemonte chiede alle istituzioni interventi strutturali. “Servono aiuti per i maggiori costi produttivi e una moratoria su mutui e prestiti – aggiunge il presidente di Confagricoltura Piemonte – raccordando gli interventi a livello europeo, nazionale e regionale: siamo di fronte a un’emergenza che alimenta dinamiche di mercato sulle quali i produttori agricoli non riescono a incidere”.

 




Le iniziative della Camera di commercio di Torino per l’orientamento al lavoro verso la sostenibilità

Le iniziative della Camera di commercio di Torino per l’orientamento al lavoro verso la sostenibilità. La Settimana del Lavoro si conclude sabato 26 marzo, programma
ore 10.00-13.00
Polo del ‘900, Via del Carmine 14 + diretta YouTube
Nel corso dell’evento verranno presentati alcuni risultati del Sistema Informativo Excelsior che, con riferimento al tema della ecosostenibilità, evidenziano come da parte delle imprese vi sia una crescente richiesta di competenze green che riguarda in maniera trasversale molte professioni.
Verrà portata come esperienza di progetto per l’orientamento al lavoro verso la sostenibilità, realizzata insieme a più stakeholder istituzionali del territorio, quella del “Laboratorio Abitare Sostenibile, Sicuro, Smart con attenzione agli aspetti sanitari”. L’iniziativa da alcuni anni coinvolge Istituti di Istruzione secondaria di II grado del torinese, anche con l’obiettivo di qualificare le competenze in materia di sviluppo sostenibile, green e circular economy.
Tali attività rientrano tra quelle che la Camera di commercio di Torino svolge nell’ambito dell’Orientamento al Lavoro e alle Professioni e del progetto Bottega dell’Orientamento, che verrà illustrato nel corso dell’evento.
Intervengono
Barbara Barazza, Responsabile Settore Studi, Statistica e orientamento al lavoro e alle professioni, Camera di commercio di Torino
Guido Cerrato, Dirigente Area Sviluppo del territorio e Regolazione del mercato, Camera di commercio di Torino
Rosella Seren Rosso, I.I.S. Erasmo da Rotterdam, referente del progetto Abitare Sostenibile, Sicuro, Smart con attenzione agli aspetti sanitari – LAS 4
Andrea Talaia, Vice Presidente del Comitato Abitare Sostenibile, Sicuro, Smart con attenzione agli aspetti sanitari – LAS 4
ore 21.00-22.30
Polo del ‘900, Via del Carmine 14
Blue Revolution. L’economia ai tempi dell’usa e getta
One man show che unisce tre storie –  i tempi dell’economia dell’usa e getta, il dramma dell’inquinamento da plastica dei mari e la vicenda del giovane imprenditore Tom Szaky – per proporre una nuova visione del rapporto tra produzione, consumo e ambiente.



Dopo il furto, nuovi pc alla scuola media ‘Levi’ di Rivoli

Nel pomeriggio di lunedì 30 novembre, la dirigente scolastica della scuola media “Primo Levi” di Rivoli (TO) Alessandra Atanasio ha ricevuto nove computer portatili come donazione da parte della Sys-Tech, azienda informatica associata di CNA Piemonte, che ha deciso di intervenire insieme alla Samec, altra impresa appartenente alla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, dopo la notizia del furto all’istituto rivolese. Nella notte tra il 26 e il 27 novembre, infatti, la scuola si era vista sottrarre gran parte del materiale informatico utilizzato per la didattica a distanza.

 

“Risolvere questa situazione in poco meno di un fine settimana ha dell’incredibile – ha raccontato la dirigente Atanasio -. E non finirò di ringraziare chi è venuto in nostro aiuto”.

 

“In un momento nel quale le imprese stanno lanciando un grido di allarme rispetto alla sopravvivenza della micro impresa – ha spiegato Delio Zanzottera, Responsabile delle politiche delle adesioni di CNA Piemonte -, credo che questo gesto sia davvero importante. Se da un lato la crisi sta stravolgendo gran parte del mondo imprenditoriale, accogliere la richiesta di aiuto e impegnarsi in modo solidale verso la comunità, credo sia un dovere a cui un’associazione di categoria come la nostra non può sottrarsi.  Come non si è sottratta all’emergenza del trasporto scolastico attraverso l’offerta e la messa a disposizione di bus privati per studenti e lavoratori. Le aziende del territorio ci sono e sono vicine alla comunità, alle famiglie, agli studenti. Anche questi sono investimenti per il loro e nostro futuro, come cittadini, come lavoratori e come imprenditori di domani”.




Allasia riconfermato alla presidenza di Aiccre Piemonte

Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale, è stato rieletto alla presidenza della Federazione regionale piemontese dell’Aiccre (Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa).

“Ringrazio i componenti dell’Aiccre per aver rinnovato la fiducia nel mio lavoro. Intendo dare continuità all’attività svolta finora e, in accordo con l’intero Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, mi impegnerò per rafforzare le sinergie fra l’Assemblea legislativa regionale e l’Aiccre”, ha dichiarato Allasia. “Auspico che possa crescere presto il numero degli associati fra i Comuni piemontesi. È quindi necessario comunicare in modo capillare i servizi e i benefici della partecipazione all’associazione, affinché  possa diventare un punto di riferimento essenziale per gli enti locali”.

Durante l’assemblea congressuale è stato eletto anche il direttivo Aiccre, di cui fa parte il consigliere regionale segretario Michele Mosca. Riconfermati quale vicepresidente il sindaco di Settimo torinese Elena Piastra, il tesoriere Stefano Chicco e il segretario regionale Davide Rigallo, che ha sottolineato gli obiettivi strategici della Federazione piemontese per il prossimo quinquennio, ovvero il potenziamento della progettazione, in particolar modo quella europea e l’attività destinata a coniugare la strategia nazionale per l’attuazione dell’agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile con la rispettiva strategia regionale adottata in Piemonte, lavorando in particolar modo sui temi di salute, scuola e ambiente.




Parchi: diventino aziende per sviluppare il turismo

Oltre alla tutela della biodiversità, i parchi piemontesi devono contribuire allo sviluppo turistico e trasformarsi in vere e proprie aziende sul territorio in grado di aprirsi all’esterno.

Lo ha spiegato l’assessore regionale ai Parchi, che questa mattina in Quinta commissione ha illustrato le materie di competenza contenute nel Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2021-2023.

Centinaia di sentieri, paesaggi sorprendenti, luoghi senza tempo di avventura e di natura. In Piemonte ci sono 95 Aree protette regionali per una superficie complessiva di poco più di 193mila ettari gestiti da 11 enti strumentali e da enti locali.

Inoltre, la Regione Piemonte conta due Parchi nazionali: il Gran Paradiso e la Val Grande che interessano complessivamente una superficie di 48.500 ettari. L’assessore ha ricordato come il comparto sia gestito dalla Legge regionale n. 19 del 2009 e ha spiegato che nell’ultimo anno si è provveduto al rinnovo dei vari presidenti ad accezione di quello del Parco del Po, che costituisce il tratto protetto più lungo dell’intero Piemonte, dal Torinese sino al confine con la Lombardia.

Tra gli altri obiettivi che si è prefissata la Giunta, c’è poi quello di ottimizzare la convivenza tra i parchi e la popolazione residente. Si proseguirà ancora con i progetti transfrontalieri come Alcotra (il cui acronimo si riferisce a Alpi latine cooperazione transfrontaliera), anche per l’utilizzo dei Fondi europei, limitatamente alle aree delle Province di Torino e Cuneo, mentre verrà sempre più incentivato e favorito il dialogo tra tutti i presidenti dei Parchi, con l’istituzione di un tavolo di confronto, e si investirà maggiormente nella comunicazione, partendo dal restyling dello specifico sito internet.

L’assessore, infine, si è soffermato sui danni causati dalla fauna selvatica, in particolare sulle presenze dei lupi, argomento sempre più al centro del dibattito per via delle problematiche legate alle predazioni. Si proseguirà con il progetto europeo Life Wolfalps, che mira a realizzare azioni coordinate per migliorare la coesistenza fra questo grande carnivoro e le attività umane a livello di popolazione alpina.

Il Piemonte segue poi attentamente il Piano lupo attualmente al vaglio della Conferenza Stato-Regioni. Per ottenere risarcimenti più rapidi, l’assessore ha poi ribadito la condizione di porre in atto le cosiddette “buone azioni”, una serie di interventi di prevenzione come i recinti elettrificati per i quali sono stati stanziati 100mila euro.

 




Sportello anti-usura Al via in CCIAA Torino il nuovo servizio gratuito di ascolto e accompagnamento

 

Il servizio, riservato agli imprenditori, è gratuito e riservato.

 

Siamo i primi in Piemonte ad attivare questo Sportello per le imprese, per fronteggiare un problema sempre più ricorrente e invasivo soprattutto a seguito della crisi pandemica– spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Con questo servizio vogliamo garantire un punto di ascolto riservato e competente per valutare insieme all’imprenditore le soluzioni percorribili di fronte ad un sovraindebitamento e prevenire così il ricorso a forme di finanziamento illecite”.

 

Il servizio è accessibile on line sulla pagina è sufficiente compilare un modulo in cui indicare il settore di attività e un numero telefonico. Non si richiede di inserire né un nominativo né la denominazione dell’azienda.

 

 

Le Associazioni di categoria che contribuiscono al progetto mettendo a disposizione gratuitamente un proprio esperto facilitatore sono Confagricoltura Torino, Coldiretti Torino, CNA, Confartigianato Torino, Casartigiani, Confesercenti Torino, Ascom Torino, Confcooperative Piemonte Nord, Collegio Costruttori Edili, Unione Industriale Torino, API Torino, Confindustria Canavese. I facilitatori intervengono a rotazione sulla base del settore di appartenenza.

 

Lo Sportello anti-usura della Camera di commercio di Torino è riservato agli imprenditori. Per i privati cittadini in difficoltà finanziarie sono attivi i servizi delle Fondazioni anti-usura torinesi:




Covid19 e fase due, Torino si propone come motore per il rilancio del territorio

Gli effetti dell’emergenza dettata dal coronavirus stanno minando significativamente il tessuto produttivo e sociale dell’intero territorio metropolitano torinese e la crisi va affrontata individuando nuovi modelli d’intervento e soluzioni innovative in stretto raccordo con le misure coordinate con la Regione Piemonte per proteggere i lavoratori, favorire l’occupazione, sostenere il reddito ed il lavoro, rafforzare il sistema di welfare e le reti di protezione sociale ed i servizi pubblici essenziali.

“Come già emerso nel proficuo confronto dei Sindaci con il Governo dei giorni scorsi – dice Chiara Appendino – i Comuni e gli altri enti territoriali dovranno essere la base da cui prenderà avvio la ripartenza della fase due e di quelle successive, in considerazione del ruolo di questi enti di antenne sul territorio e di gestori dei più rilevanti servizi di prossimità per i cittadini.

Ci vogliamo quindi attivare con la Regione Piemonte in un’ottica collaborativa per discutere e condividere un piano di difesa e sviluppo socioeconomico, con precise priorità d’intervento e risorse sufficienti per supportare tutte le misure utili alla ripresa dei cantieri e ad un riapertura uniforme in tutte le diverse realtà”.

La sindaca metropolitana Chiara Appendino dopo il confronto nella riunione dei capigruppo del Consiglio metropolitano ha firmato un decreto che sarà esaminato nella prossima seduta virtuale di venerdì 8 maggio nel quale si ribadisce che la Città Metropolitana di Torino, nell’ambito della sua funzione fondamentale di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, intensificherà la concertazione con le 11 zone omogenee in cui è suddiviso il vasto territorio metropolitano con le 312 Amministrazioni comunali.

La Città metropolitana attiverà un tavolo di coordinamento stabile con i portavoce delle zone omogenee che rappresentano dimensioni ed esigenze diverse a seconda delle caratteristiche socio economiche territoriali.

Roberto Montà, capogruppo della lista Città di Città, ricorda come il suo gruppo avesse già sollecitato “un ruolo più incisivo da parte di Città metropolitana sul  fronte del coordinamento in considerazione proprio delle marcate differenze territoriali” e chiede “di essere più incisivi verso la Regione Piemonte che ci deve riconoscere un ruolo strategico”.

Paolo Ruzzola capogruppo della Lista civica per il territorio aggiunge che “ogni iniziativa utile a fare sistema per rispondere attraverso una visione condivisa tra i Comuni, la Città metropolitana, la Regione e il governo per favorire una ripartenza che non lasci indietro nessuno, non può che essere auspicata”.

Conclude Dimitri De Vita capogruppo della lista Movimento 5 stelle “Rappresentiamo oltre il 50% della popolazione regionale, siamo stati individuati ex lege quali curatori dello sviluppo strategico del territorio, ora più che mai ci si deve coordinare con la Regione sui temi d’interesse metropolitano con particolare riferimento alla difesa ed al sostegno della micro e piccola impresa”.