Consiglio regionale: votate altre nomine

Nella seduta di ieri, il Consiglio regionale ha votato alcune nomine, tra queste la sostituzione del consigliere Carlo Picco nel Consiglio generale della Compagnia San Paolo con Antonio Mattio,

Queste le altre nomine adottate dall’Assemblea di Palazzo Lascaris.

Consigliere/a di parità regionale, designazione di una/un consigliera/e di parità effettiva/o e di una/un supplente: Anna Mantini e Cinzia Borgia (supplente).

Azienda pubblica di servizi alla persona “Sant’Antonio Abate”, nomina di un membro al Consiglio di amministrazione: Maurizio Chiocchetti.

Enoteca regionale Colline Alfieri dell’Astigiano, designazione di un membro al Consiglio di amministrazione: Andrea Sacco.

Fondazione Academia Montis Regalis Onlus, designazione di un membro al Consiglio di amministrazione: Piero Tirone.

Museo regionale dell’emigrazione dei piemontesi nel mondo, designazione di 3 rappresentanti al Comitato di gestione: Arturo Calligaro, Lucetta Rossetto e Davide Rosso.

 

Azienda speciale della Cciaa di Cuneo “Centro estero Alpi del Mare” Cuneo, nomina di un membro effettivo e di un membro supplente al Collegio dei revisori dei conti: Andrea Porta e Andrea Savino (supplente).




CCIAA e Comune di Rivoli insieme per lo sviluppo. Sottoscritto un Protocollo di intesa

Un impegno a lavorare insieme per monitorare le dinamiche di evoluzione del sistema produttivo locale, soprattutto in questo periodo di difficoltà, e per sostenere la crescita delle imprese, attraverso iniziative e servizi dedicati, anche via web: è questo il contenuto del Protocollo di intesa firmato ieri dal Comune di Rivoli e dalla Camera di commercio di Torino e valido per almeno tre anni.

“L’Amministrazione Comunale – dichiara Andrea Tragaioli Sindaco di Rivoli – ha avviato negli ultimi mesi un processo volto a favorire la promozione dello sviluppo economico locale, dell’occupazione e degli investimenti produttivi attraverso iniziative e progetti. Il Protocollo di Intesa definito in questi giorni con la Camera di commercio di Torino consente nuovamente alle imprese operanti sul territorio rivolese di poter avere, su richiesta, uno sportello attivo nel Comune di Rivoli. Un accordo importante che consentirà anche alle imprese rivolesi di beneficiare del supporto della Camera di commercio, attraverso lo Sportello Imprese, per la conoscenza di bandi, finanziamenti e dati statistici su import e export”.

“Un’importante collaborazione con un ente che per la sua stessa natura andrà ad arricchire il nostro nuovo servizio dello Sportello Imprese, sarà infatti possibile usufruire dei molti servizi che la Camera di commercio di Torino offre anche a Rivoli tramite appuntamento. Il nostro Comune potrà così avere un canale diretto di scambio e di interazione in modo da affrontare ancora più preparati il difficile momento che le nostre attività produttive stanno attraversando” – dichiara l’Assessore al Commercio Paolo Dabbene.

“Con la città di Rivoli collaboriamo da anni: proprio qui nel 2011 abbiamo avviato con successo uno dei primi SUAP (Sportello Unico Attività Produttive), che ha da subito reso possibile una vera e propria rivoluzione nel passaggio dalla carta al digitale. Nel 2019 per la sola città di Rivoli abbiamo gestito telematicamente 890 pratiche e già 465 quest’anno – ha dichiarato il Presidente della Camera di commercio di Torino, Dario Gallina. – Con la firma di questo Protocollo vogliamo avvicinarci ancora di più a questa città, terza nel torinese per presenza di imprese con quasi 4.200 attività, offrendo i nostri diversi servizi: supporto alla nuova imprenditorialità, sviluppo della digitalizzazione, diffusione della cultura brevettuale e anticontraffattiva, analisi puntuale e aggiornata dei dati del territorio, organizzazione di iniziative ed eventi per la valorizzazione delle eccellenze locali, tra cui ben 8 Maestri del Gusto”.

L’Amministrazione comunale di Rivoli ha da tempo avviato una proficua collaborazione con la Camera di commercio di Torino per la gestione del SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive), quale azione strategica di e-goverment volta a realizzare un unico punto di accesso telematico per tutti gli adempimenti legati alle attività d’impresa.

Inoltre la Camera di commercio ha tra le sue missioni quella di appoggiare, promuovere e implementare idee, soluzioni e reti per il territorio, nell’obiettivo di rafforzare e sostenere l’imprenditorialità, stimolare la creatività e la sua concretizzazione in nuove esperienze imprenditoriali per lo sviluppo e per il ricambio generazionale del territorio, promuovere interventi volti a sostenere il binomio creazione di impresa e incremento occupazionale e può fornire un’analisi economico-statistica dettagliata, quale chiave di lettura delle dinamiche locali il più aderente possibile alla realtà.

Il Protocollo appena sottoscritto prevede quindi azioni comuni in questi ambiti:

  • –  animazione del territorio con iniziative e manifestazioni a cui la Camera di commercio potrà offrire Patrocinio gratuito
  • –  organizzazione di specifici eventi per la valorizzazione di filiere produttive tradizionali ed eccellenti. A questo proposito si segnala la presenza sul territorio di 8 Maestri del Gusto (gli apicoltori Fattoria Roggero e La Margherita, La Frutteria di Gaido, il Pastificio Virgilio, il Birrificio Gilac, l’Azienda Agricola Scaglia, i gelatieri Mondello Manifattura Gelati e Biogelateria Slow Ice Cream)
  • –  sostegno alla nuova imprenditoria attraverso i servizi di orientamento, informazione e consulenza offerti dall’ente camerale
  • –  orientamento e informazione sui temi della proprietà intellettuale, cultura brevettuale e anticontraffattiva, deposito marchi, ecc.
  • –  promozione della digitalizzazione, soprattutto delle pmi, attraverso i numerosi servizi del Punto Impresa Digitale (PID) della Camera di commercio
  • –  analisi dei dati relativi all’evoluzione del sistema imprenditoriale locale.Natimortalità imprenditoriale del comune di Rivoli

    A fine 2019 nel comune di Rivoli risultavano registrate 4.192 imprese, dato in lieve contrazione rispetto al 2018 (-0,2%). Il trend in calo si conferma anche nel I trimestre del 2020 (ultimo dato disponibile): con 4.109 unità, lo stock imprenditoriale è in flessione sia rispetto ai primi tre mesi dell’anno precedente, sia rispetto a chiusura del 2019 (-1% in entrambe le variazioni).

    Il comune di Rivoli si colloca al 3° posto della graduatoria provinciale per presenza imprenditoriale con un peso pari all’1,9% dell’intero tessuto economico subalpino.

    Quasi il 70% delle imprese di Rivoli è nata nel nuovo millennio, mentre circa il 13% ha una storia più longeva in quanto presente nel territorio da prima degli anni ’90.

    Nel 2019, se si analizza la natura giuridica, quasi il 52% delle attività è costituita come impresa individuale; le società di persone rappresentano il 23,8% del tessuto imprenditoriale, le società di capitale il 22,6%.

    La distribuzione per settori non rispecchia precisamente quella evidenziata dalla provincia nel complesso: se per il territorio subalpino al primo posto, da tre anni, si posizionano i servizi prevalentemente orientati alle imprese, nel comune di Rivoli continua ad essere il commercio il primo settore per presenza (il 28,3%), in diminuzione rispetto al 2018 (-2,7%), dato in linea con il trend dell’intera provincia. Seguono i servizi orientati alle imprese (il 26,6%), che non solo registrano una variazione positiva (+1,3%), ma anche migliore di quella evidenziata nell’’intera provincia di Torino (+0,8%). Costruzioni, industria manifatturiera e servizi alle persone rappresentano un ulteriore 31% del tessuto imprenditoriale di Rivoli e, rispetto al 2018, subiscono nel complesso una flessione più o meno sostenuta.

Nei primi tre mesi del 2020 non si assiste ad un cambiamento della distribuzione settoriale delle imprese del comune di Rivoli e dei trend rilevati a fine del 2019.

Qualche dato sulle tipologie imprenditoriali: le imprese femminili nel 2019 rappresentano il 22,2% del tessuto rivolese, le imprese giovanili pesano quasi il 9%, seguono le imprese straniere (il 7,1%). Rispetto al 2018 le imprese femminili sono rimaste stabili, mentre nel I trimestre del 2020 si assiste ad una lieve crescita (+0,8% rispetto fine 2019). Ottima la performance delle imprese straniere rivolesi, che incrementano la loro consistenza del +3,9%, stabili nel I trimestre del 2020.

A fine 2019 risultavano 531 imprenditori di nazionalità straniera, in crescita del 2,3%. Nel I trimestre dell’anno si assiste ad una flessione rispetto a fine 2019 (passano da 531 a 522 unità). Al primo posto si colloca la Romania (il 23% degli imprenditori stranieri nel complesso – +4,3%), seguita dalla Cina (l’11; +5,4%%) e dalla Germania (il 7,9%; -6,7%).

 




Allasia: “Regione protagonista da 50 anni. Completare autonomia”

Con la seduta di martedì 14 luglio il Consiglio regionale torna a riunirsi in presenza, nel rispetto delle norme sanitarie e sul distanziamento.

In avvio il presidente Stefano Allasia ha ricordato i 50 anni dalla prima seduta dell’Assemblea.

“Quella di ieri è stata una data importante per la vita della nostra comunità regionale. Cinquant’anni fa, nel pomeriggio del 13 luglio 1970, si riuniva per la prima volta il Consiglio regionale del Piemonte nell’aula del Consiglio Provinciale di Torino, a Palazzo delle Segreterie.

Erano da poco trascorse le 17.00 quando l’avvocato Gianni Oberto, in qualità di Consigliere più anziano d’età, dopo aver assunto la Presidenza provvisoria del Consiglio regionale, dichiarò che da quel momento la Regione Piemonte, costituita in ente autonomo, esercitava i propri poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione.

Si apriva una pagina nuova per la vita democratica del Piemonte e della nazione, concludendo un percorso difficile e sofferto lungo due decenni,rispettando ciò che prevedeva la Costituzione.

Si avviava così la prima legislatura regionale che impegnò l’assemblea  nella fase costituente dedicata all’elaborazione dello Statuto e alle gestione delle competenze trasferite dallo Stato.

Era la prova di un  forte e concreto impegno al servizio della comunità piemontese che affondava le sue radici nella storia di una regione tra le più importanti d’Italia, protagonista del cammino risorgimentale che portò all’unità nazionale nel 1861 con Torino prima capitale del Regno e del “secondo Risorgimento” italiano che attraverso l’antifascismo portò alla Repubblica e alla Costituzione.

Il nostro contributo all’evoluzione del concetto di regionalismo, adeguando e innovando l’articolazione istituzionale dello Stato risulta essere stato tra i più importanti e significativi nel corso di questi decenni.

In mezzo secolo è stato compiuto un lungo cammino da parte della nostra comunità regionale e l’istituzione che mi onoro di rappresentare è stata protagonista di questo percorso che ha rafforzato il legame tra i piemontesi e la Regione.
Basterebbe uno sguardo ai provvedimenti più importanti che sono stati varati in cinquant’anni per renderci conto del lavoro svolto nel corso delle undici legislature da una classe dirigente di amministratori e legislatori appartenenti alle diverse forze politiche alternatesi al governo della Regione.

Voglio ricordare che quest’anno noi celebriamo un’altra ricorrenza. Accanto al 50° anniversario della nascita dell’Ente ricordiamo i quindici dall’approvazione del nuovo Statuto.

Infatti nel 2005, durante la VII legislatura, venne ridefinito il profilo istituzionale della Regione nell’ottica dell’autonomia e della partecipazione, della devoluzione dei poteri e della sussidiarietà, innovando lo storico testo approvato nel tardo autunno del 1970.
Una doppia ricorrenza che si accompagna all’auspicio che si possa quanto prima portare a compimento l’attuazione dell’autonomia regionale, come previsto dalla stessa Costituzione, ampliandone l’orizzonte di autodeterminazione, portando effettivamente le decisioni al livello di governo più efficace, nell’ interesse del sistema istituzionale e dei cittadini”.




I ringraziamenti di Stefano Allasia per l’iniziativa “Plaza Cuba”

Il Consiglio regionale ha voluto conferire loro una speciale onorificenza, un segno di gratitudine, di vicinanza, ma anche un necessario punto fermo da parte dell’Istituzione, agli operatori sanitari piemontesi.

Persone che hanno fatto molto più del loro dovere in senso stretto, rischiando anche la vita, talvolta perdendola, riuscendo tutti insieme a contenere una situazione imprevedibile, che si è abbattuta su di noi come una valanga.

Un’attestazione che abbiamo deciso di conferire anche alla “Brigata Henry Reeve”, a cui va il nostro profondo ringraziamento, giunta da Cuba per aiutare e affiancare i nostri sanitari. Hanno dato prova di eccezionale professionalità nel garantire la quotidiana assistenza sanitaria e nel fronteggiare la grave crisi epidemiologica che ha colpito la nostra Regione.

A nome del Consiglio regionale, poi, voglio anche esprimere un profondo ringraziamento a tutti i cittadini che durante il periodo più rischioso, hanno continuato a operare, dai farmacisti, agli addetti alle vendite di prodotti essenziali, da chi ha lavorato nella logistica alle forze dell’ordine che hanno lavorato sempre, ogni giorno, nell’interesse della collettività”.

Così il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, durante l’iniziativa “Plaza Cuba”, pranzo di ringraziamento al personale sanitario italiano e cubano, presso il Parco Dora a Torino.

Al pranzo ha partecipato anche Il consigliere segretario Gianluca Gavazza.




Chiara Appendino incontra Linarello,  primo comandante del Corpo di Polizia Metropolitana

Dal 1 luglio con la nomina del comandante Massimo Linarello è stato istituito il Corpo di Polizia Locale della Città Metropolitana di Torino per svolgere attività di vigilanza nell’ambito delle funzioni proprie o delegate dalla Regione Piemonte in materia di tutela e valorizzazione dell’ambiente, tutela e gestione della fauna nonché di controllo del trasporto privato sulla viabilità metropolitana.

Rappresenta per l’amministrazione metropolitana un importante traguardo sia in termini di organizzazione che di riconoscimento e valorizzazione delle professionalità degli agenti che finora hanno svolto un fondamentale ruolo di controllo del territorio.

Incontrando il comandante Linarello, la Sindaca Metropolitana Chiara Appendino ha voluto sottolineare come il nostro Ente possa finalmente vantare di avere un corpo di Polizia Locale.

“L’istituzione della, Polizia Metropolitana rientra a pieno titolo nel percorso di riorganizzazione dell’Ente avviata nel 2018 per rispondere sempre più efficacemente alle sfide di un Ente di area vasta con un territorio così articolato. Abbiamo deciso di rafforzare il coordinamento degli agenti metropolitani e delle centinaia di volontari che ogni giorno svolgono la loro preziosa attività di controllo del territorio”.

Appendino ha augurato buon lavoro al comandante, agli agenti ed ai volontari “che in questi anni non facili hanno prestato il loro servizio con impegno ed abnegazione, nella certezza che il neo costituito corpo saprà dare un importante valore aggiunto alla funzione della Città metropolitana di tutela del nostro territorio.”

Aggiunge il vicesindaco metropolitano Marco Marocco quanto fosse importante l’assunzione di un comandante di significativa esperienza: “questo passaggio non può che rappresentare l’inizio di una nuova corso che vedrà un accresciuto riconoscimento delle capacità degli agenti che facevano capo ai singoli Dipartimenti. Ora faranno riferimento ad un Comandante che abbiamo selezionato accuratamente e che siamo convinti che saprà guidarli verso obiettivi di crescita professionale e risultati sul territorio”.

Massimo Linarello vanta un’esperienza ventennale nella polizia locale, dalla città di Valenza a quella di Perugia, per finire con Ciriè e quella di Borgaro Torinese: “sono orgoglioso di aver superato la selezione per diventare il primo comandante del corpo della Polizia Metropolitana torinese. E’ un onore per me ricoprire questo ruolo così prestigioso e farò il possibile per valorizzare il personale che mi è stato affidato. Il territorio è vasto ma attraverso l’organizzazione e la pianificazione delle strategie di miglioramento delle attività a noi affidate cercherò di portare la mia esperienza al servizio di questa grande comunità territoriale”.




Sarà virtuale ma ugualmente sentita la festa del Piemonte al Colle dell’Assietta

In tempi di emergenza Covid-19 sarà forzatamente virtuale la cinquantaduesima edizione della Festa del Piemonte al Colle dell’Assietta, con un commosso pensiero per le vittime e i malati e con la solidarietà a tutti coloro che combattono contro la malattia.

Domenica 19 luglio la giornata che ricorda la battaglia del 1747 e che è da sempre patrocinata dalla Provincia di Torino – oggi Città Metropolitana – sarà celebrata con la trasmissione di video, realizzati nei giorni precedenti e diffusi sui canali Facebook e Youtube del Comitato organizzatore.

Anche se la Festa si svolge all’aperto, sarebbe stato francamente difficile garantire il distanziamento sociale tra le migliaia di persone che ogni anno partecipano alla Messa al campo e alla rievocazione della battaglia.

Quella del 2020 doveva essere un’edizione speciale, nell’anno in cui si celebra il cinquantenario dall’istituzione della Regione Piemonte, con il coinvolgimento dei figuranti del Coordinamento Rievocazioni Storiche del 1600 e 1700, supportati da gruppi storici provenienti da altre nazioni europee.

Sarà per l’anno prossimo, perché la Battaglia dell’Assietta è un evento radicato nella memoria collettiva dei piemontesi. È un’occasione per affermare l’identità piemontese, tutelare e valorizzare il patrimonio culturale, la lingua e le tradizioni subalpine. All’Assietta l’orgoglio di essere nati o di essere diventati piemontesi non è mai scaturito da complessi di superiorità o di inferiorità verso altri popoli, altre regioni, altre nazioni e altre culture.

LA BATTAGLIA DELL’ASSIETTA, UNA LUMINOSA E FEROCE PAGINA DI STORIA

La battaglia del Colle dell’Assietta del 19 luglio 1747 fece seguito a una lunghissima serie di schermaglie tra francesi e piemontesi. Nei giorni precedenti lo scontro i piemontesi collocarono una serie di trinceramenti nel piano dell’Assietta, visibili dal contrafforte fra il Colle del Sestriere e la Testa del Gran Serin, che divide la Val Chisone dalla Valle di Susa.

I piemontesi affidarono il comando al tenente generale Giovanni Cacherano, conte di Bricherasio, che, oltre alle truppe piemontesi regolari, poté contare sull’apporto delle milizie valdesi del Pinerolese e dell’alta Val Chisone, mentre quattro battaglioni austriaci, guidati dal generale Colloredo, arrivarono a rinforzo delle posizioni.

Le postazioni piemontesi erano disposte a semicerchio su di una cresta ristretta e si appoggiavano alla Testa dell’Assietta e alla Testa del Gran Serin. L’assalto dei francesi fu lungo e spietato, ma, grazie all’eroica Compagnia Granatieri del 1° battaglione delle Guardie, poi rinforzata dalla Compagnia Granatieri del Reggimento provinciale di Casale, i francesi furono fermati. I transalpini, dopo aver rimpiazzato i combattenti in prima linea con truppe fresche, continuarono nell’assalto, ma i granatieri piemontesi, anche se erano privi di munizioni, li attaccarono facendone strage.

Al tramonto, l’esercito francese, ormai esausto, si ritirò dal campo di battaglia, lasciandosi dietro 5.300 soldati, 439 ufficiali, tra cui due generali, cinque brigadieri e nove colonnelli, mentre i piemontesi persero solo sette ufficiali e 185 soldati e gli austriaci due ufficiali e 25 soldati.




Consiglio regionale: approvato l’Omnibus

Approvato a maggioranza (contrari i partiti di opposizione) il disegno di legge Omnibus. Voto favorevole in giornata anche per una ventina di emendamenti, proposti in gran parte dalla Giunta.

“Queste lunghe giornate di dibattito sono state un grande esercizio di democrazia – ha spiegato il presidente del Consiglio Stefano Allasia -.

l mio auspicio per il futuro è che il confronto continui nel segno del dialogo tra maggioranza e opposizioni. Desidero manifestare anche un sentito ringraziamento a tutto il personale del Consiglio per l’impegno, la disponibilità e la professionalità dimostrati durante tutto l’iter che ha portato all’approvazione di questo complesso provvedimento, lavorando in parte in presenza e in parte in videoconferenza”.

Il provvedimento interviene su Sanità e Welfare, Attività estrattive, Agricoltura e Caccia, Attività contrattuale, Ambiente e Beni culturali, Commercio, Personale, Turismo.

Tra i più significativi emendamenti approvati in giornata, quello che modifica la disposizione che definisce il Csi “ente di diritto pubblico” trasformandolo in “ente di diritto privato in controllo pubblico” e quello che al fine di favorire l’adeguamento alle misure di distanziamento sociale in tempi di emergenza Covid-19, prevede che ”i Comuni e le gestioni associate concedano a titolo gratuito, fino al 31 ottobre 2020, un ampliamento delle superfici demaniali già concesse ai sensi della legge regionale 2/2008, per il posizionamento di strutture amovibili, quali dehors, elementi di arredo urbano, attrezzature, pedane, tavolini, sedute e ombrelloni”.

Le dichiarazioni di voto

Polo Bongioanni (Fdi)

Ringrazio il presidente Allasia per la lucidità con cui ha operato anche nei momenti conflittuali di questa trattativa. E il presidente Alberto Cirio che ha riportato il dialogo. Ora dobbiamo guardare a un progetto di più ampio respiro per lo sviluppo del nostro Piemonte: bisogna accedere ai fondi europei che ci permettano guardare alla Francia e alla Liguria per lo sviluppo di un’Euroregione economica.

Raffaele Gallo (Pd)

È stato un percorso difficile e tortuoso. Poi abbiamo cercato di rimettere la politica al centro e di tornare al rispetto del ruolo delle opposizioni. Per noi le risposte del Ddl, in ogni caso sono in gran parte sbagliate. Perciò voteremo contro questo collegato, che è stato trasformato in Omnibus.

Paolo Ruzzola (Fi)

Questo documento si inserisce nella nostra idea di sviluppo della Regione, in coerenza con il programma presentato agli elettori. Dalle cave agli usi civici, alla promozione del commercio, dalla caccia all’agricoltura, abbiamo provato a creare le condizioni per una ripartenza economica del Piemonte.

Alberto Preioni (Lega)

Siamo convinti della nostra azione amministrativa e la rivendichiamo con forza. Siamo contenti per la sburocratizzazione e l’avvicinamento alla semplificazione che con questo Omnibus abbiamo portato a termine. Siamo felici di dare risposte al mondo del lavoro, che mai come oggi ne ha bisogno. Abbiamo fatto anche sintesi con le minoranze e c’è stato un lavoro di mediazione, pure quando abbiamo allineato la legge regionale della caccia alle norme nazionali. Ci sono maggiori competenze per Arpa e diverse misure utili: quanto al gioco legale, siamo decisi a confrontarci in Commissione sul tema.

Sean Sacco (M5s)

Questo provvedimento è nato male, perché conteneva tante previsioni che non dovevano stare in un collegato. Per questo abbiamo presentato 1.500 emendamenti. Dalla caccia al gioco d’azzardo, abbiamo tentato di salvare il salvabile e ridurre il danno. Non siamo soddisfatti né nel merito, né nel metodo adottato.

Marco Grimaldi (Luv)

Dopo una terribile pandemia e un periodo difficile per tutti, questa maggioranza ci ha tenuto settimane in Consiglio a parlare di allodole e di gioco d’azzardo. Le opposizioni lavorando in modo unitario hanno dimostrato che siete battibili.

 




Ecco le nuove Linee guida per la riapertura in sicurezza dei rifugi alpini ed escursionistici

La Giunta regionale ha approvato, su proposta degli assessori alla Sanità Luigi Icardi e alla Montagna Fabio Carosso , le nuove Linee guida per la riapertura in sicurezza dei rifugi alpini ed escursionistici , che superano quelle nazionali in virtù delle specifiche esigenze di un territorio di media e alta montagna come il Piemonte.

 

«Tuteliamo uno dei principali attori economici e culturali delle nostre montagne – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – . Dal rifugio simbolo Capanna Margherita, con i suoi 4.554 il più alto d’Europa, sono molti i rifugi che senza la nostra regolamentazione non avrebbero potuto aprire o garantire un servizio adeguato».

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«Le disposizioni nazionali non tenevano conto della specificità dei rifugi d’alta quota e non ne garantivano l’operatività – sottolinea il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso – . Per un territorio come il nostro i rifugi rappresentano un punto di riferimento fondamentale, non solo a livello turistico ma come garanzia di sicurezza. Attività di ristoro, ma anche e soprattutto un luogo in cui dare soccorso e riparo a chi è in situazione di pericolo. Con queste linee guida la Regione ha voluto sancire un principio culturale: i rifugi sono un vero e proprio “presidio della montagna”». 

 

In Piemonte , lungo i suoi oltre 1.000 chilometri di Alpi 15.000 chilometri di sentieri , sono presenti più di 200 rifugi escursionistici e alpini che garantiscono 6.000 posti letto centinaia di posti di lavoro , ma soprattutto rendono vive e praticabili le nostre montagne.

 

La riapertura dei rifugi era consentita a partire dal 1 giugno. Tra gli aspetti più critici che le nuove linee guida regionali superano, rispetto alle disposizioni nazionali, c’è l’ eliminazione dell’obbligo di uso del sacco a pelo (carico aggiuntivo di difficile gestione per chi affronta lunghe traversate o escursioni ad alta quota). ll gestore dovrà garantire set monouso per lenzuola e coprifedera o biancheria lavabile a 90°C , e la sanificazione di coperte, piumini e ciabatte . Solo nel caso in cui ciò non sia possibile, sarà richiesto l’uso del sacco a pelo e di federa e ciabatte personali da specificare preventivamente al momento della prenotazione.

Tenendo conto delle caratteristiche strutturali dei rifugi d’alta quota è stato, inoltre, ridotto a un metro il distanziamento per i pernottamenti .

 

Per sostenere la riapertura dei rifugi e l’adeguamento alle misure di sicurezza anti Covid-19, la Regione ha destinato un contributo a fondo perduto di 2 mila euro per ogni struttura nell’ambito del piano “Riparti Piemonte” .

Le nuove Linee guida regionali rappresentano un supporto in più e sono frutto di un importante confronto con chi rappresenta il mondo dei rifugi.

 

«Il Club Alpino Italiano – dichiara Giacomo Benedetti, presidente Commissione Centrale Rifugi CAI – esprime grande soddisfazione per questo provvedimento e ringrazia la Regione Piemonte, il suo Presidente e gli Assessori competenti per la grande sensibilità dimostrata e per il lavoro svolto. Il confronto con il CAI è stato intenso, proficuo e costruttivo ed ha consentito di ottenere un risultato che evidenzia ed esalta l’importantissimo ed irrinunciabile ruolo di “presidio del territorio” svolto dal rifugio alpino».

«Ritengo opportuno – continua Bruno Vallepiano, presidente Associazione Grande Traversata delle Alpi (GTA) – segnalare grande soddisfazione e un personale ringraziamento al Presidente e agli Assessori per l’impegno nel risolvere alcune problematiche essenziali di strutture ricettive inserite in un territorio meraviglioso, ma fragile». 

«Il protocollo per i rifugi alpini ed escursionisti – rimarca Guido Rocci, presidente Agrap – Associazione dei Rifugisti del Piemonte – è il frutto più recente della collaborazione costruttiva che si è instaurata in questi ultimi mesi critici. La Regione Piemonte si può annoverare tra quelle che, con un atto di responsabilità, ha deciso di dialogare con la rappresentanza di categoria per risolvere, nel modo più naturale ed istituzionale, le lacune e criticità risultanti dalle linee guida nazionali».

«L’apertura della Capanna Regina Margherita, il rifugio più alto d’Europa a 4.554 metri sulla punta Gnifetti, avverrà – dichiara il gestore Giuliano Masoni – soprattutto grazie alla Regione Piemonte che, pur non azzerando le limitazioni legate all’attuale emergenza Covid, introduce parametri tali da permettere l’avvio della stagione. È soprattutto importante evidenziare come, per la prima volta, un rifugio non sia considerato solamente una attività commerciale bensì un “presidio di montagna”, evidenziandone  l’indispensabile ruolo anche nell’ambito della sicurezza e del presidio territoriale».

«Accogliamo positivamente – commenta Lido Riba, presidente Uncem Piemonte – l’azione per consentire ai rifugi di lavorare efficacemente in questa estate di flussi che aumentano e che devono vedere gli operatori professionali di montagna protagonisti e capaci di accogliere escursionisti non solo dall’Italia».




Network internazionali. Adesione della città di Torino alla rete Eccar

Il processo di internazionalizzazione della Città di Torino è favorito dall’adesione a numerose reti e associazioni internazionali attraverso le quali è stato possibile sviluppare contatti per collaborazioni e progetti, partecipare a scambi di buone prassi ed individuare occasioni di promozione delle risorse.

Le reti internazionali permettono, infatti, di istituire proficui rapporti di collaborazione tra soggetti omogenei e sono un efficace strumento per il raggiungimento di obiettivi comuni.

 

Tra le principali Reti internazionali alle quali la Città partecipa ricordiamo B.J.C.E.M. Associazione Internazionale per la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo; Pépinières Européennes pour Jeunes Artistes; Associazione delle Città Sedi di Esposizioni Internazionali; Associazione Europea dei Festival; Platform; UNESCO Creative Cities Network e Cities For Sports.

La Città, su proposta dell’Assessore Marco Giusta, intende inoltre aderire alla  rete ECCAR-EuropeanCoalition of Cities AgainstRacism.

ECCAR è un’iniziativa lanciata dall’UNESCO nel 2004 al fine di costituire un network di città interessate a condividere esperienze per migliorare le proprie politiche contro il razzismo, la discriminazione e la xenofobia. ECCAR è un network internazionale a cui aderiscono 134 membri di 23 stati: Regno Unito, Turchia, Germania, Grecia, Francia, Spagna, Moldavia, Svizzera, Italia, Macedonia, Russia, Irlanda, Lussemburgo, Austria, Finlandia, Svezia, Cipro, Norvegia, Lettonia, Olanda, Bosnia ed Erzegovina, Ungheria.

“Sono contento di confermare questo impegno assunto a nome della Città in occasione dell’assemblea di ECCAR dello scorso anno. Si tratta – ha sottolineato l’assessore ai Diritti Marco Giusta – di un altro piccolo ma decisivo passo che si inserisce nella strategia della Città di Torino per combattere le discriminazioni razziste individuali e sistemiche.”




Semplificazione: salgono a 1.942 gli emendamenti. Non era mai successo nella storia del Consiglio regionale

Sono saliti a 1.942 – nel giro di una manciata di ore – gli emendamenti al provvedimento sulla semplificazione, ovvero il Disegno di legge 83, “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020”.

Un record nel record, se si pensa che già questa mattina in apertura di seduta, presieduta da Stefano Allasia, gli emendamenti depositati erano quasi 1.350, il numero più alto nei cinquant’anni di storia dell’Assemblea legislativa piemontese. Il gruppo Luv ne ha presentati un migliaio, circa ottocento il M5s e una novantina il Pd. Alcuni emendamenti sono poi della Giunta.

Nella seduta pomeridiana, dopo il respingimento da parte della maggioranza di una serie di questioni preliminari e pregiudiziali alla discussione del provvedimento, poste dalle forze di opposizione, l’esame dell’articolato è entrato nel vivo con la presentazione degli emendamenti all’articolo 1, proposti – oltre che dalla Giunta regionale – dal Pd (primo firmatario Maurizio Marello) e dal M5s (prima firmataria Francesca Frediani).