Negozi, ristoranti, bar e imprese nelle zone montane che oggi non apriranno

Oggi troppi ristoranti, bar, negozi, imprese, partite Iva delle valli alpine e appenniniche, isole comprese, non apriranno. Non riusciranno a ripartire per una concorrenza di fattori che fa indignare. Sarà difficilissimo individuare le cause e forse è troppo semplice, inutile, dare le colpe.

Eppure il dato è chiaro e le mancate riaperture nei piccoli Comuni, nelle aree montane, nelle zone più remote del Paese, più in alto, sono un danno per tutti. Sono un danno per tutto il Paese, da Fontecchio a Roma, da Balme a Bari, da Dossena a Napoli, da Fonni a Venezia.

E così, a ogni telefonata ai rappresentanti di Uncem o di altre Associazioni datoriali, di ristoratori, professionisti, partite iva, gestori di bar e rifugi che non ce la fanno, non basta si formi e riformi il nodo alla gola che fa male e non lascia vedere il domani con fiducia.

Una bottega, una piazza, un borgo, un albergo, una pizzeria, una casa per anziani prossimi e comuni valgono quanto dieci ventilatori e li stiamo perdendo, scrive Giovanni Teneggi, Confcooperative.

Oggi le montagne e le aree interne hanno degli incredibili atouts da giocare, se riescono a vederli e a tradurli in progetto:

1. la gestione del cambiamento climatico, e un nuovo modo di interagire con l’ambiente

2. l’inclusione sociale, e la riduzione dei divari, lavorando su un nuovo concetto di comunità 3. la creazione di economie locali, anche micro, nella gestione oculata e sostenibile delle risorse del territorio (acqua, foreste, agricoltura, ecc. e prodotti derivati)

4. la riorganizzazione territoriale in una nuova visione di welfare e di servizi, anche ad appannaggio dei territori urbani, in un’ottica metromontana

5. il tutto, sostenuto da un trasferimento tecnologico “contestuale” e “appropriato”,

spiega Antonio De Rossi, Professore del Politecnico di Torino.

In questo scenario, sappiamo che non siamo più il “mondo dei Vinti” ma dobbiamo ancora accorgercene.

E così deve entrare in partita la Politica. Quella buona che deve attuare, ad esempio, la legge sui piccoli Comuni 158/2017, le mozioni sulla montagna approvate alla Camera dei Deputati il 29 gennaio 2020, la Piattaforma Montagna presentata agli Stati generali nazionali della Montagna il 31 gennaio 2020. Con tre necessità urgenti, fondamentali già da oggi:

1. Occorre lavorare con urgenza a una fiscalità differenziata e peculiare, dandosi tempi certi e regole, per le imprese nei Comuni totalmente montani del Paese, così da sgravare le imprese di troppe imposte che ne minano la competitività. La fiscalità si riequilibra dando forza all’Europa per inserire una web tax sulle piattaforme che oggi minano la concorrenza.
2. Occorre individuare subito una serie di sgravi burocratici per negozi, bar, imprese dei territori, ai sensi della legge 97 del 1994. Niente scontrino digitale per i prossimi due anni, regime forfettario fiscale, possibilità di voucher per il personale, eliminazione di Irap.
3. Occorre stanziare con urgenza le risorse previste dalla legge di bilancio 2020 e dal DL Rilancio per le attività economiche nelle aree interne e montane del Paese. Sono almeno 200 milioni di euro da ripartire alle imprese. E si uniscono a quanto le Regioni hanno previsto per favorire gli insediamenti nei Comuni montani. Uncem ha chiesto a tutte le Regioni di seguire il modello dell’Emilia-Romagna.

Tre urgenze che non rimuovono il nodo per le imprese che non ripartono. Sono troppe e moltissime sono ubicate nei Comuni montani. Sono quelle che hanno sempre agito con capacità di resistenza e che abbiamo sempre difeso, valorizzato, chiesto di proteggere alla politica e alle comunità. Non è vero che niente hanno fatto, politica e comunità. Ma occorre dare seguito a decisioni precise che sono state adottate e non bloccarle nelle burocrazie che non vogliono rispondere alla politica. Per questo occorre avere speranza e lavorare con fiducia. Togliendoci un nodo alla gola che anche noi, anche Uncem con i suoi rappresentanti, oggi ha nel guardare a chi non può riaprire.




Torino. Approvato dalla giunta il progetto per la manutenzione straordinaria dei mercati

su proposta dell’assessore al Commercio Alberto Sacco di concerto con l’assessore all’Urbanistica Antonino Iaria – ha approvato il progetto esecutivo per la manutenzione straordinaria dei mercati cittadini con l’obiettivo di assicurare adeguate condizioni igienico/sanitarie e di sicurezza nelle aree mercatali e nei mercati coperti.

 

Nello specifico le aree interessate dagli interventi saranno: Casale Borromini (creazione di un servizio igienico in sostituzione di quello esistente e relativo adeguamento dell’impiantistica; realizzazione di una linea di adduzione e scarico acqua ed elettrica per alimentazione banchi alimentari con pozzetti a scomparsa; rifacimento del plateatico in asfalto e ritracciatura degli stalli e dei parcheggi pertinenziali); Guala (realizzazione di un servizio igienico in sostituzione di quello esistente e relativo adeguamento dell’impiantistica e rifacimento di parte della pavimentazione in asfalto interessata dall’intervento); San Secondo (realizzazione del servizio igienico in sostituzione di quello esistente e relativo adeguamento dell’impiantistica e rifacimento di parte della pavimentazione in asfalto interessata dall’intervento); Sebastopoli (realizzazione di un nuovo servizio igienico e relativi impianti, realizzazione di una linea di adduzione e scarico acqua per alimentazione di parte dei banchi alimentari – tra corso Agnelli e via Castagnevizza – con pozzetti a scomparsa, rifacimento parziale del plateatico in asfalto e ritracciatura degli stalli e dei parcheggi pertinenziali); Porta Palazzo (sostituzione di quota parte pozzetti elettrici a scomparsa e rimessa in quota o sostituzione di pietre smosse).

 

Inoltre, per mantenere le condizioni di sicurezza e igienico sanitarie, sono previsti interventi anche nelle seguenti aree mercatali: Crocetta (rifacimento parziale della pavimentazione in asfalto); Don Grioli (sostituzione di 2 pozzetti idrici), Vigliani (sostituzione di due pozzetti idrici); Brunelleschi (sostituzione di due pozzetti elettrici) ; San Paolo/Racconigi (sostituzione di due pozzetti idrici); Di Nanni  (sostituzione di pietre smosse all’incrocio via San Bernardino con asfaltatura e rimessa in quota delle pietre smosse); Svizzera (rifacimento parziale della pavimentazione in asfalto); Vittoria (sostituzione di due pozzetti idrici); Spezia (rimessa in quota di pietre smosse).

 

I lavori saranno aggiudicati e avranno inizio nel 2020 per terminare l’anno successivo. La spesa totale per l’esecuzione delle opere, sulla base del Progetto Esecutivo, ammonta a seicentomila euro (Iva compresa), spesa che sarà coperta con un finanziamento da richiedere a un Istituto da stabilire secondo le disposizioni di legge.

 

 




Covid19 e fase due, Torino si propone come motore per il rilancio del territorio

Gli effetti dell’emergenza dettata dal coronavirus stanno minando significativamente il tessuto produttivo e sociale dell’intero territorio metropolitano torinese e la crisi va affrontata individuando nuovi modelli d’intervento e soluzioni innovative in stretto raccordo con le misure coordinate con la Regione Piemonte per proteggere i lavoratori, favorire l’occupazione, sostenere il reddito ed il lavoro, rafforzare il sistema di welfare e le reti di protezione sociale ed i servizi pubblici essenziali.

“Come già emerso nel proficuo confronto dei Sindaci con il Governo dei giorni scorsi – dice Chiara Appendino – i Comuni e gli altri enti territoriali dovranno essere la base da cui prenderà avvio la ripartenza della fase due e di quelle successive, in considerazione del ruolo di questi enti di antenne sul territorio e di gestori dei più rilevanti servizi di prossimità per i cittadini.

Ci vogliamo quindi attivare con la Regione Piemonte in un’ottica collaborativa per discutere e condividere un piano di difesa e sviluppo socioeconomico, con precise priorità d’intervento e risorse sufficienti per supportare tutte le misure utili alla ripresa dei cantieri e ad un riapertura uniforme in tutte le diverse realtà”.

La sindaca metropolitana Chiara Appendino dopo il confronto nella riunione dei capigruppo del Consiglio metropolitano ha firmato un decreto che sarà esaminato nella prossima seduta virtuale di venerdì 8 maggio nel quale si ribadisce che la Città Metropolitana di Torino, nell’ambito della sua funzione fondamentale di promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, intensificherà la concertazione con le 11 zone omogenee in cui è suddiviso il vasto territorio metropolitano con le 312 Amministrazioni comunali.

La Città metropolitana attiverà un tavolo di coordinamento stabile con i portavoce delle zone omogenee che rappresentano dimensioni ed esigenze diverse a seconda delle caratteristiche socio economiche territoriali.

Roberto Montà, capogruppo della lista Città di Città, ricorda come il suo gruppo avesse già sollecitato “un ruolo più incisivo da parte di Città metropolitana sul  fronte del coordinamento in considerazione proprio delle marcate differenze territoriali” e chiede “di essere più incisivi verso la Regione Piemonte che ci deve riconoscere un ruolo strategico”.

Paolo Ruzzola capogruppo della Lista civica per il territorio aggiunge che “ogni iniziativa utile a fare sistema per rispondere attraverso una visione condivisa tra i Comuni, la Città metropolitana, la Regione e il governo per favorire una ripartenza che non lasci indietro nessuno, non può che essere auspicata”.

Conclude Dimitri De Vita capogruppo della lista Movimento 5 stelle “Rappresentiamo oltre il 50% della popolazione regionale, siamo stati individuati ex lege quali curatori dello sviluppo strategico del territorio, ora più che mai ci si deve coordinare con la Regione sui temi d’interesse metropolitano con particolare riferimento alla difesa ed al sostegno della micro e piccola impresa”.




CCIAA Novara: webinar “Le nuove configurazioni dell’ufficio estero”

Nell’ambito del Progetto SEI – Sostegno all’Export dell’Italia – l’Azienda Speciale E.V.A.E.T., in collaborazione con Promos Italia e NIBI, organizza un webinar dedicato alle “Nuove configurazioni per l’ufficio estero: nuovi strumenti e nuove figure professionali fuori e dentro dell’azienda” che si terrà lunedì 4 maggio dalle ore 9:30 alle ore 13:30.
Il webinar illustra il metodo per scegliere il modello organizzativo più adatto, costruire e mantenere organizzazioni per l’export e commenta alcune delle più recenti innovazioni, senza tralasciare i consigli pratici su come identificare, selezionare, reclutare, formare, mantenere e contrattualizzare le varie figure professionali coinvolte.
Programma:
• Leggere i processi di internazionalizzazione: dal check up al business plan, gli impatti sull’organizzazione
• Le figure principali e come stanno cambiando: backoffice, corrispondente estero, junior export manager, export manager, Temporary Export Manager, TREM, LEM
• Valutare le figure professionali dell’export
• Quale struttura per ogni scelta strategica, vantaggi e svantaggi, costi fissi e variabili, problematiche di riservatezza, investimento sulla conoscenza e protezione dei segreti commerciali
• Modelli organizzativi innovativi, figure professionali tra internazionalizzazione e digitalizzazione
• Costruire un sistema di aggiornamento, motivazione e incentivazione per l’ufficio estero
• Opportunità di contrattualizzazione per le figure esterne
• Il sistema informativo per l’ufficio estero: tutte le app per knowledge management, CRM, comunicazione interna
Interverrà Rita Bonucchi, docente NIBI in strategia e marketing internazionale. Consulente di marketing internazionale, digital marketing e marketing per la cultura e il territorio. Amministratore di Bonucchi e associati srl. Cofounder Tiger Project Malaysia.
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE: la partecipazione è gratuita con priorità per le imprese della provincia di Novara, per iscriversi occorre registrarsi al link sottostante e compilare i campi richiesti. Riceverete una email con l’indirizzo web cui collegarsi in prossimità dell’orario di svolgimento del webinar.
CLICCA QUI PER REGISTRARTI



Cirio: “Guardiamo al 4 maggio con positività e speranza”

Il presidente Alberto Cirio guarda alla data del 4 maggio “con grande positività e speranza. Lavoriamo per avere quel giorno davvero la possibilità di ripartire.

Ma questa è un’emergenza sanitaria, per cui ripartiremo soltanto quando ce lo diranno i dati dei sanitari, dei medici, degli scienziati.

E il giorno dopo non sarà più come prima: sarà una nuova normalità con cui dovremo confrontarci e con cui dovremo imparare a convivere. Dovremo accettarla, cambieranno alcune nostre abitudini, si introdurrà qualche nuova regola, ma ci permetterà di ripartire. I prossimi giorni saranno decisivi”.

Nella diretta Facebook di ieri sera il presidente Alberto Cirio ha ammonito che “la questione dell’orto non diventi la scusa per andare nella propria seconda casa, mi affido al buonsenso di tutti. Attenzione: l’orto non può essere il giardino della seconda casa, bisogna essere molto chiari. L’orto è solo quel piccolo fazzoletto di terreno che uno coltiva per il proprio sostentamento. Questo si può fare. Abbiamo fatto tanti sacrifici, stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel anche se l’attenzione deve rimanere alta e dobbiamo sopportare ancora le misure di contenimento perché tutto possa passare più in fretta”.

Inoltre Cirio ha annunciato su Facebook che “i laboratori di Cuneo, dell’Amedeo di Savoia di Torino e dell’Università del Piemonte orientale hanno già effettuato una serie di test per creare un protocollo piemontese da sottoporre allo Stato per la validazione dei sierologico e nei prossimi giorni avremo novità importanti. I test sierologici sono un tema delicato, purtroppo non è ancora arrivata una parola chiara da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, e questo è un peccato. Il test dà la patente di indennità a chi ha già fatto la malattia. Chi ce l’avrà potrà tornare al lavoro prima e muoversi con maggiore sicurezza”.




Il contagio in Piemonte è condizionato dalla vicinanza con la Lombardia

In un’intervista pubblicata oggi da La Stampa il presidente Alberto Cirio afferma che “da quanto ci dicono medici e scienziati sul nostro territorio il contagio è condizionato cronologicamente e geograficamente dalla vicinanza con la Lombardia.

Non è un caso che province di confine come Alessandria abbiano dei dati sull’epidemia molto più alti rispetto ad altre aree ad ovest del Piemonte; è evidente che siamo indietro di una settimana rispetto alla Lombardia, ma anche ad altre regioni. È normale che i numeri calino in modo più graduale, però registriamo già un dato positivo sulle terapie intensive, sono diminuiti gli accessi ai pronto soccorso e sta aumentando il numero dei guariti. Qui il contagio è iniziato dopo e finirà dopo”.

Il presidente fa anche presente che “la gestione è stata immediata e tempestiva. A 24 ore dal caso di Codogno ho istituito un’Unità di Crisi, una settimana prima che il Governo lo chiedesse a tutti in modo ufficiale il 4 marzo. Siamo anche stati i primi a montare le tende per i triage fuori dagli ospedali, ad autoprodurre mascherine e reagenti per i tamponi e a creare protocolli per l’autocertificazione dei dispositivi di protezione fatti in Piemonte”.

Infine, rileva che nella prima fase di partenza “l’Unità di Crisi ha dovuto scontare le difficoltà strutturali del sistema sanitario regionale. Prima tra tutte la carenza di laboratori per eseguire i tamponi, che erano rimasti solo due. La sanità che mi è stata consegnata pochi mesi fa da chi l’aveva governata negli ultimi 5 anni aveva l’eccellenza degli ospedali, ma un pressoché completo abbandono della medicina territoriale”.




Fastweb dona alla città di Torino 500 connessioni illimitate

Grazie all’adesione di Fastweb attraverso il progetto WOW FI alla campagna ‘Torino City Love’, 500 studenti torinesi potranno connettersi da casa propria e accedere alle lezioni online fino al termine dell’anno scolastico.

Il servizio, che rientra nel programma dell’iniziativa di solidarietà digitale e di innovazione rivolta ai partner di ‘Torino City Lab’, e non solo, per offrire gratuitamente risorse, azioni e competenze a supporto di cittadini e imprese del territorio durante l’emergenza COVID-19  – prevede la donazione, tramite username e password, da parte dell’operatore di 500 accessi gratuiti con connessione illimitata della rete WOW-FI (rete wi-fi di Fastweb con più di un milione di punti di accesso in Italia) ad altrettanti allievi selezionati dal Circuito Scuole insieme all’assessorato all’Istruzione della Città.

Torino è la prima città italiana ad aver attivato una simile collaborazione rivolta alla didattica digitale, formalizzata in tempi rapidi e frutto delle propositive interlocuzioni tra l’assessorato all’Innovazione e Fastweb, una delle aziende tecnologiche italiane più all’avanguardia.

Il progetto WOW-FI di Fastweb si aggiunge alle azioni, ad oggi circa 60, della campagna ‘Torino City Love’, rivolte a cittadini, imprese, scuola e istituzioni locali.

Sono molto contento che con il progetto WOW-FI siamo riusciti in pochi giorni a trovare una soluzione a un bisogno significativo di una fascia di studenti della cittàsottolinea Marco Pironti, Assessore all’Innovazione della Città di Torino -. Grazie al lavoro che stiamo realizzando con Torino City Lab e il suo ecosistema innovazione stiamo riscontrando una crescente attenzione da parte di importanti aziende nazionali e internazionali del mondo tecnologico. Un grazie doveroso anche a Fastweb per aver scelto Torino come prima, e unica ad ora, città in Italia per attivare questa iniziativa“.

Sono orgogliosa che sia stata trovata una soluzione così innovativa per offrire la connettività agli studenti in difficoltà e ringrazio tutti coloro che hanno lavorato al progetto, in particolare gli operatori, perché hanno avuto la sensibilità di rispondere ai bisogni della comunità scolastica adottando un principio di condivisione e solidarietà – dichiara Antonietta Di Martino, Assessora all’Istruzione della Città di Torino –. Nei prossimi giorni provvederemo, con il supporto dell’Amministrazione scolastica e della CittàMetropolitana, a definire le modalità per fornire gli accessi alla rete. Siamo consapevoli che le istituzioni, le scuole, i soggetti pubblici e privati sono tutti attori di un processo che per il settore dell’istruzione non è solo la gestione di un’emergenza ma può contribuire a disegnare il suo futuro”.

Oggi più che mai la rete è necessaria per comunicare, lavorare e studiare. Con questa iniziativa, Fastweb, insieme alla community dei suoi clienti, mette a disposizione la propria rete WOW FI per permettere agli studenti più bisognosi di completare questo anno scolastico e seguire le lezioni online. È una situazione di emergenza che vede la nostra azienda impegnata a garantire i servizi a famiglie, imprese, pubblica amministrazione. Siamo contenti di dare il via a questa iniziativa proprio a Torino, una delle città più impegnate nell’innovazione dei servizi per i cittadiniafferma Roberto Chieppa, Chief Marketing e Customer Experience Officer di Fastweb.

 




Torino. Emergenza Covid19, nuovi provvedimenti della giunta comunale

Questa mattina la Giunta Comunale – a seguito della grave situazione emergenziale creata dal Covid 19 che ha imposto misure restrittive che impattano sull’economia cittadina – su proposta dell’assessore al Commercio Alberto Sacco, ha approvato ulteriori provvedimenti in merito al pagamento del canone Cosap per le aree mercatali.

 

Dal 23 marzo scorso lo svolgimento dei mercati settimanali è stato subordinato all’adozione e messa in opera di specifiche modalità di accesso scaglionato per evitare assembramenti. Tale provvedimento ha riguardato le forme di commercio di generi alimentari esercitate nei mercati cittadini all’aperto (sono considerati all’aperto anche i mercati provvisti di tettoia a propria copertura) e nelle aree di copertura commerciale previste dal Piano dei Mercati della Città.

 

A tal fine l’Amministrazione comunale ha disposto l’esenzione del pagamento del canone per tali operatori commerciali di generi alimentari e per i produttori agricoli titolari di concessione di posteggio pluriennale relativamente alle giornate di divieto di esercizio dell’attività stabilite.

 

La Città ricorda inoltre che chi lo desidera può effettuare una donazione con bonifico bancario a favore del Comune di Torino, IBAN IT69L0200801033000104431330 con la causale “Torino Solidale art. 66 dl 18/2020”. Inoltre, per le offerte di cibo o di altri beni di prima necessità è stato attivato l’indirizzo mail torinosolidale@comune.torino.it .




Confartigianato Cuneo: webinar online
 per spiegare alle imprese norme tecniche
 e misure

Non si ferma l’azione di Confartigianato Cuneo per supportare le imprese nella difficile situazione creata dall’emergenza Coronavirus.

L’Associazione ha organizzato dei video webinar online con esperti del settore su diverse tematiche di grande interesse per gli imprenditori

Calendario webinar online
martedì 24 marzo 2020 alle ore 16:30
Speciale Casse Integrazioni: Fsba/Ebap – Cig – Cigo – Fis. Le misure che puoi adottare nella tua azienda
mercoledì 25 marzo 2020 alle ore 16:30
Misure creditizie per contrastare gli effetti del Coronavirus
venerdì 27 marzo 2020 alle ore 16:30
Credito Agevolato
mercoledì 1° aprile 2020 alle ore 16:30
Gli strumenti offerti da Mediocredito
venerdì 3 aprile 2020 alle ore 16:30

Le misure di Finpiemonte e lo smobilizzo fatture
In un’ottica di utilità sociale i video saranno visualizzabili per tutti, gratuitamente, collegandosi all’indirizzo

I webinar sono inoltre disponibili per gli utenti – imprese artigiane e PMI – di ImpresaDigitale.eu, la piattaforma creata da Confartigianato Cuneo con lo scopo di fornire un “cruscotto digitale” agli imprenditori per gestire fatture elettroniche, corrispettivi telematici, controllo di gestione, analisi costo del personale, monitoraggio flussi finanziari, …
«Si tratta – commentano Luca Crosetto e Joseph Meineri, presidente e direttore generale di Confartigianato Cuneo – di un ulteriore sforzo della nostra Associazione per essere vicini alle imprese e alle nostre comunità. Il momento è complesso. Invitiamo tutti gli imprenditori a rivolgersi ai nostri uffici in caso di dubbi sulle normative e per essere informati sui provvedimenti a sostegno del mondo economico e produttivo».




Covid-19, Cirio: “Dobbiamo chiudere davvero, non per finta”

Il presidente Cirio ha quindi ribadito ancora una volta che “dobbiamo chiudere davvero, non per finta. Leggendo l’ultimo decreto del Governo ho però il timore che tante realtà possano ancora restare aperte. Sin dall’inizio abbiamo adottato la linea del rigore, perché solo restando a casa si sconfigge il virus, e invece temo che ci siano ancora troppe eccezioni”.

“In queste ore stiamo verificando l’attuazione pratica del decreto di domenica sulle aziende – ha aggiunto Cirio -. Capisco che bisogna rallentare ma non spegnere il cuore economico del Paese, ma occorre capirne l’effettiva portata del decreto. Ho il timore che il combinato disposto tra codici Ateco e filiere permetterà a tante aziende di continuare ad essere operative, mentre occorre evitare forme di assembramento per centinaia di lavoratori”.

Riguardo alle differenze tra ordinanza di sabato e decreto di domenica, il presidente ha sostenuto che “la nostra ordinanza ci mette nelle condizioni di chiudere tutto ciò che possiamo e, laddove si discosta dal decreto del Governo, riteniamo abbia comunque valore perché più restrittiva”.

Un esempio riguarda la chiusura degli studi professionali, prevista dall’ordinanza regionale e non dal dpcm: “Abbiamo trasmesso al ministero dell’Interno il parere del nostro ufficio legale, secondo cui ha appunto valore la nostra ordinanza perché più restrittiva. I nostri uffici dicono che ci sarebbero problemi se allargassimo le maglie, ma noi le stringiamo. Lo stesso ha fatto la Regione Lombardia. Attendiamo che ci rispondano se è in vigore una o l’altra”.