I sette poli di innovazione piemontesi “Insieme per far crescere il territorio”

Presentato il 25 ottobre il Sistema Poli Piemonte
. L’ecosistema è formato da oltre 1200 imprese e organismi di ricerca
Marnati: “Passo importante per dare continuità attraverso un lavoro di sinergia”

“Questa è per noi una giornata emozionante: dopo un periodo segnato da varie problematiche finalmente si riparte, e si riparte con la nuova programmazione e quindi con nuovi obiettivi da raggiungere. Di lavoro ne è stato fatto molto, i poli sono ben radicati sul territorio e ora, con il lancio del “sistema” è stato compiuto un passo importante per dare continuità attraverso un lavoro di sinergia.

Sono molte le cose che abbiamo in mente di realizzare con la nuova programmazione, molti dei bandi che partiranno saranno dedicati alle imprese, che attraversano una fase difficile e che hanno bisogno di ripartire. Quello che faremo insieme sarà un viaggio proficuo che ci porterà al raggiungimento di molti risultati”. Con queste parole Matteo Marnati, assessore all’Ambiente, Energia, Innovazione e Ricerca della Regione Piemonte ha aperto la presentazione del Sistema Poli Piemonte, una rete di oltre 1200 imprese, di cui il 70% sono Pmi, enti di ricerca e università del territorio, con circa 1300 progetti realizzati in 13 anni di attività e 100 progetti europei con aziende aderenti ai Poli, in totale oltre diecimila realtà coinvolte.

Il Sistema Poli ha l’obiettivo di valorizzare le competenze settoriali acquisite dal 2009 dai sette Poli (Agrifood, BioPmed, CGreen, Clever, Mesap, Pointex e Ict) e va al di là delle singole specializzazioni verticali, facendo dello scambio e della contaminazione il punto di forza di un modello di supporto all’innovazione unico, organizzato e sostenibile. Il lavoro insieme non eliminerà le specificità di ognuno ma aiuterà a mettere a fattor comune ciò che serve per affrontare e sfide della transizione industriale. C’è bisogno di cross-settorialità, secondo tre principali traiettorie individuate dalla Regione Piemonte nella Strategia di Specializzazione Intelligente (S3): trasformazione digitale, transizione ecologica e del benessere delle persone e della comunità.

Carlo Piazza, presidente del Consorzio Univer di Vercelli, Gestore in Ats con Environment Park del Polo CLEVER, sottolinea: “Siamo coinvolti da oltre 10 anni sul Polo di innovazione, per agevolare le imprese e il territorio nello sviluppo di percorsi di innovazione. Ora le nostre azioni – in particolare, di raccordo tra mondo produttivo e mondo della ricerca, di supporto e orientamento verso opportunità di finanziamento – si rafforzano ulteriormente con la partecipazione al Sistema dei Poli piemontesi. Il Consorzio, attraverso il Polo, è attivo sulla traiettoria dedicata alla Transizione ecologica ed è operativo nel recepire idee progettuali delle imprese, che potranno accedere alle offerte che la Regione Piemonte e il PNRR mettono a disposizione per la ricerca e l’innovazione”.

I Poli svolgono attività di animazione e networking, comunicazione, formazione e supporto al trasferimento tecnologico, e d’ora in poi avranno una maggiore attenzione a promuovere lo sviluppo e l’innovazione trasversale a più settori e sistematizzare dati e competenze per creare azioni ancora più efficaci. Ciò garantirà sempre più attività di scouting e di collaborazione tra le imprese, in una logica di rete.

Il Sistema Poli si concentra anche sulle opportunità del Pnrr. Tra queste opportunità c’è Nodes (Nord Ovest Digitale E Sostenibile), uno degli undici Ecosistemi dell’Innovazione finanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che è stato presentato durante l’incontro. Nodes tramite il Pnrr porterà 110 milioni di euro tra Piemonte, Valle d’Aosta e le province più occidentali della Lombardia, Como, Varese e Pavia. Il Politecnico e l’Università di Torino, insieme a una rete di 24 partner pubblici e privati, puntano a creare in tre anni filiere di ricerca e industriali nei settori legati alle vocazioni del nostro territorio. Delle risorse già individuate 54 milioni di euro saranno impiegati in “bandi a cascata” per accrescere le competenze, valorizzare la ricerca e trasferimento tecnologico.
Maggiori informazioni sul Sistema Poli e sui singoli Poli di Innovazione sono online sul sito: https://sistemapolipiemonte.it/




Premiata la Fedeltà Associativa della zona di Cuneo di Confartigianato

Un riconoscimento significativo alla fedeltà associativa, a cui si è affiancato anche un focus sull’intraprendenza giovanile per coniugare, durante la celebrazione della longevità imprenditoriale, i due aspetti fondanti del “valore artigiano”: tradizione ed innovazione.
Con questo programma si è festeggiata la Fedeltà Associativa della zona di Cuneo di Confartigianato nell’ampio salone del Varco di piazza Foro Boario a Cuneo.
In apertura la relazione del presidente di Confartigianato – zona di Cuneo Valerio Romana, alla quale sono seguiti i saluti della sindaca di Cuneo Patrizia Manassero e le riflessioni sulla difficile situazione attuale da parte del vicepresidente di Confartigianato Imprese Cuneo Michele Quaglia.
A seguire, la testimonianza di quattro imprenditori “giovani”, Alessio Giordanengo titolare della Iron Make di Peveragno che produce tavoli e arredo in legno, ferro e resina, Mattia Maccaferri contitolare di Mek Phoebe Tatoo – studio di tatuaggi, Gabriele Fronzè titolare di Elemento Modular Cloud – nuove soluzioni digitali, e Rossella Campisi titolare di Pas de Mots, sarta specializzata in Kimono, tutti e tre di Cuneo. Dalle loro parole sono emersi passione, creatività e sguardo fiducioso verso il futuro, sentimenti che hanno offerto anche alle generazioni precedenti una visione prospettica di grande speranza. A chiusura di questa parentesi “under 40” sono intervenuti Omar Garino presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Cuneo e Gabriele Druetta presidente del Fab Lab, realtà innovativa interna all’Associazione.
La mattinata si è conclusa con la consegna dei riconoscimenti per i 35 e i 50 anni di Fedeltà Associativa.
«È un appuntamento importante – ha dichiarato Valerio Romana – che ad ogni edizione sottolinea l’operosità e la capacità dei nostri artigiani. È stato anche un’occasione per richiamare l’attenzione su tematiche più che mai attuali e con le nuove generazioni lanciare uno sguardo speranzoso verso il futuro. Non dimentichiamo, infine, che questo evento ha rappresentato anche un piacevole momento di convivialità, dopo due anni di ristrettezze sociali dovute al Covid, e un gesto di riconoscimento all’impegno dei nostri artigiani associati della zona».
«L’iniziativa – ha concluso Michele Quaglia – ha voluto innanzitutto rendere omaggio a imprenditrici e imprenditori che si riconoscono nei principi della Confartigianato, costituendo la base associativa di quella che è la seconda Associazione in Italia per numero di aderenti. Di particolare rilievo, poi, gli interventi dei giovani imprenditori, attraverso i quali è emersa con chiarezza la grande vitalità che sta alla base dell’imprenditoria locale. Vi è infine, il senso più profondo della “Fedeltà Associativa”: un ringraziamento verso queste imprese che, come baluardi di un’economia sana e vivace, sono un importante presidio del territorio, generando economie e relazioni, dando occupazione e contribuendo allo sviluppo del nostro tessuto sociale».

Elenco imprese insignite della “Fedeltà Associativa”

35 ANNI
Aime Olga – Acconciatori – Castelletto Stura
Alpiservice srl – Meccatronica – Peveragno
Autonoleggio F.lli Menardi di Valter & Silvio Menardi snc – Autonoleggiatori – Cervasca
B.G. di Barale G. & C. snc – Meccanica e Subfornitura – Cuneo
Baiocco Daniele – Elettricisti – Cuneo
Barale Valter – Orafi/ lavorazione metalli preziosi – Cuneo
Brignone Ghio Pellegrino di Ghio Ilario & C. snc – Edili – Cuneo
C.D.E. snc di Diego Ronchetto Salvana & C. – Antennisti – Cuneo
Edilscavi srl – Scavi e movimento terra – Cuneo
Ferreri Pier Mario – Carrozzieri – Villafalletto
Fulcheri Marco & C. snc – Carpenteria Meccanica – Cuneo
Gioielli Tassone di Tassone Cinzia e Flavia sas – Orafi/lavorazione metalli preziosi – Cuneo
Giordano Claudio – Elettricisti – Cuneo
Grosso Serramenti srl – Produzione porte e serramenti – Peveragno
Pellegrino Car Service snc – Carrozzieri – Cuneo
Piumatti Gilberto – Corniciai – Cuneo
R.C.M. srl – Carpenteria Meccanica – Villafaletto
Riba Aurelio – Meccatronica – Boves
Romana Danilo – Acconciatori – Cuneo
S.H.D. di Bassignana Enrico &C. srl – Elettronica industriale – Cuneo
Shado Acconciature Donna di Galaverna Stefania – Acconciatori – Cuneo
Shado By di Brignone Anna Emanuela – Acconciatori – Cuneo

50 ANNI
Armando Renato – Trasporto Merci – Cervasca
Baudino Adriano & Figli snc – Serramenti e infissi – Boves
Colombero snc di Colombero S. & Magnabosco N. – Termoidraulici – Cuneo
Dutto Sebastiano & C. snc – Meccanica e subfornitura – Cuneo
Idrotermo sanitaria di Demarchi Fulvio & C. snc – Termoidraulici – Cuneo
Ma.Ri.Cu. di Gatti Bruno & C. snc – Ascensoristi – Cuneo
Pellegrino macchine Agricole di Pellegrino Vincenzo & C. snc – Riparazione macchine agricole – Cuneo
Pellicceria Ceratto snc – Pellicce – Cuneo
TI.PI. Tipografia Piemonte Editrice di Carlo & Giorgio Felici sas – Tipografi – Cuneo




Confagricoltura Piemonte: “Senza sostegni aziende frutticole a rischio chiusura”

I prezzi di mercato della frutta non coprono i costi di produzione e il comparto rischia il collasso. Lo denuncia Confagricoltura Piemonte, che illustra i dati di una situazione senza precedenti.

Il costo di produzione di un chilo di mele elaborato dalla Fondazione Agrion, considerando una produzione di 500 quintali per ettaro, è di 41 centesimi.

I costi nella fase di lavorazione, confezionamento e conservazione (vale a dire trasporti, manodopera, energia, imballaggi e manutenzioni), al netto degli ammortamenti, sulla base delle rilevazioni di Assomela – l’associazione dei produttori italiani di mele, che rappresenta circa l’80% della produzione nazionale e il 20% di quella europea – sono di 56 centesimi al chilogrammo (in aumento del 58% rispetto alla campagna precedente).

Sulla base di questi parametri, come spiega il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia “Il costo totale di un chilo di mele franco magazzino è di 97 centesimi; si tratta di un valore inferiore alla quotazione media all’ingrosso di 80 centesimi, riferita a una delle varietà più diffuse, la Golden delicious, rilevata il 18 ottobre al Caat di Grugliasco, il mercato all’ingrosso di Torino”.

La situazione – evidenzia in una nota Confagricoltura – allarma i frutticoltori. “Il prezzo delle mele alla produzione, nella maggior parte dei casi, non è ancora stato determinato – dichiara Enrico Allasia – e ora, visto l’andamento delle quotazioni all’ingrosso, c’è il timore che a pagare il rincaro dei costi siano i produttori che rappresentano l’anello più debole della filiera”.

Uno scenario non certo positivo che è anche conseguenza del fatto che quest’anno coltivare frutta è stato particolarmente oneroso.

Come evidenzia Confagricoltura Piemonte la siccità e l’aumento dei costi energetici hanno inciso fortemente sui conti delle imprese frutticole, che tra l’altro aspettano ancora la liquidazione per i danni da gelo subiti l’anno scorso. “Il gasolio agricolo, rispetto a un anno fa, è passato da 80 centesimi a 1,23 euro, con un aumento del 53,7% – chiarisce ancora Enrico Allasia – e nello stesso periodo il concime complesso con titolazione 15-15-15 è passato da 670 a 900 euro a tonnellata, con un rincaro del 34%. Per l’energia elettrica l’aumento è da vertigini: ad agosto 2021 eravamo a 21 centesimi al kw/e, mentre ora il prezzo applicato è di 65 centesimi, con un rincaro del 310%. Le imprese hanno fatto sacrifici enormi e sono in difficoltà”.

Confagricoltura Piemonte chiede alle istituzioni interventi strutturali. “Servono aiuti per i maggiori costi produttivi e una moratoria su mutui e prestiti – aggiunge il presidente di Confagricoltura Piemonte – raccordando gli interventi a livello europeo, nazionale e regionale: siamo di fronte a un’emergenza che alimenta dinamiche di mercato sulle quali i produttori agricoli non riescono a incidere”.

 




Con Confartigianato Cuneo la musica e la danza
 entrano nelle imprese

L’iniziativa, varata da Confartigianato Cuneo per proseguire nel solco dei Creatori di Eccellenza le attività promozionali del comparto artigiano cuneese, in questa edizione si arricchisce di ulteriori contenuti, andando ad aggiungere alle molteplici iniziative in programma – partecipazione a fiere e l’ormai tradizionale “guida” edita da Nino Aragno Editore – un calendario di eventi realizzati direttamente nelle imprese, durante i quali arte e musica si coniugano ad un tema di stretta attualità sul nostro territorio: la sicurezza sul lavoro.

Domenica 2 ottobre, ancora una volta, le Esperienze Artigiane sono salite “sul palco” per intrattenere ed ammaliare il pubblico con le note di uno dei più grandi musicisti jazz contemporanei, fornendo inoltre l’opportunità di visitare direttamente l’impresa ospitante e di apprezzarne l’impegno nel garantire la massima sicurezza nelle fasi lavorative.

Un appuntamento che assume ancora più valore alla luce dell’anniversario di fondazione della rinomata impresa dronerese, fondata esattamente 40 anni fa. L’azienda, specializzata nella lavorazione e costruzione di carpenteria metallica, è molto conosciuta in Italia e all’estero, e collabora con aziende nazionali ed internazionali, prestigiose società di ingegneria e architettura, non solo per la costruzione di impianti industriali e impianti di estrazione mineraria, ma anche per l’edificazione di opere di pregio artistico.

L’iniziativa, organizzata da Confartigianato in collaborazione con l’associazione musicale “La Croma” e “Ad eventi”, ha ottenuto il sostegno della Camera di commercio di Cuneo e il patrocinio di Ministero della Cultura, Provincia di Cuneo, Inail-Direzione regionale Piemonte, Ufficio Scolastico provinciale, ASL CN1 e ASL CN2, Atl del Cuneese e Ente Turismo Langhe, Monferrato e Roero. Media partner del progetto il quotidiano La Stampa. Direttore artistico il Maestro Giacomo Loprieno.

A Dronero, ai saluti istituzionali del “padrone di casa” Adolfo Cesano, in rappresentanza di tutti i soci della Dronero Carpenterie, e del sindaco Mauro Astesano, si sono susseguiti quelli di Domenico Massimino, vicepresidente nazionale Confartigianato Imprese, Paolo Demarchi, consigliere Regione Piemonte, Giuseppe Guerra, direttore ASL CN1, Mauro Bernardi, presidente ATL del Cuneese. Poi, gli interventi di Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Cuneo e Luca Crosetto, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo – presente all’evento con i vicepresidente Daniela Balestra e Michele Quaglia e la presidente di zona Michela Alladio – hanno dato il via allo spettacolo.

«Con questo progetto desideriamo aprire le porte del nostro mondo artigiano – commenta Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – e invitare il pubblico non soltanto a seguire in un contesto insolito le esibizioni di importanti star internazionali, ma a conoscere le nostre imprese al loro interno, per comprenderne direttamente le dinamiche produttive e apprezzarne quell’atmosfera di valori umani e di attenzione alle regole che da sempre contraddistingue l’artigianato del nostro territorio. L’arte fin dall’antichità è sempre stata molto vicina al modus operandi dell’artigiano; arte e artigianato sono parenti stretti, e non soltanto nella radice etimologica».

Prossimo e ultimo appuntamento – “almeno per quest’anno” dichiarano da Confartigianato Cuneo, facendo intendere il proseguimento della rassegna anche per il 2023 – sabato 12 novembre, ad Alba, al Teatro Sociale “Giorgio Bocca” con “Letture sul novecento”, recital a due voci di Giorgio Pasotti e Davide Paganini, che conterrà anche un omaggio al centesimo anniversario della nascita di Beppe Fenoglio.




GI Confindustria Piemonte, Andrea Notari confermato alla presidenza

Il Consiglio Regionale della Federazione Regionale dei Gruppi Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, riunitosi il 22 settembre 2022, a Torino, presso il Palazzo della Luce, ha rinnovato il mandato presidenziale per il biennio 2022-2024 a Andrea Notari, 32 anni, della Notarimpresa SpA di Novara ed appartenente al Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia. L’attività della rinnovata Presidenza si concentrerà sui temi della Digitalizzazione, dell’Education, dell’Internazionalizzazione e del Turismo e Cultura.
Alla riunione elettiva hanno partecipato il Presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay, e il Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano. Domani, 23 settembre, la Federazione Regionale dei Gruppi Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte organizza, dalle ore 9,30, presso il Palazzo della Luce di Torino (Via Antonio Bertola, 40), la decima edizione del Forum biennale “Le Innovazioni necessarie – UmanaMente”.
L’obiettivo del convegno, divenuto un appuntamento di primaria importanza per il Movimento nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, è l’analisi delle potenzialità, delle risorse del sistema economico piemontese ed italiano e delle innovazioni necessarie per fronteggiare validamente il futuro delle Imprese nel mercato nazionale ed internazionale. Nel corso del forum esponenti del panorama economico e finanziario italiano e regionale interverranno per discutere su come le competenze del futuro, le nuove tecnologie e le trasformazioni e i cambiamenti dell’ambiente possano essere le prossime leve per il rilancio.
I lavori si apriranno con i saluti di Andrea Notari, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, e Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte. Seguiranno gli interventi di Massimo Temporelli (TheFabLab), Guido Saracco (Politecnico di Torino), Silvio Micali (MIT di Boston), Antonio Gusmini (Banca Mediolanum), Massimiliano De Martino (Gruppo Del Barba – Cerved), Alessandra Gritti (TIP Tamburi Investment Partner), Tiziana Beghin (Parlamento europeo) e Maurizio Marrone (Regione Piemonte). L’intervento conclusivo sarà affidato al Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano.
I lavori saranno coordinati da Mario Moroni.
Andrea Notari, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, dichiara: «Comprendere le innovazioni necessarie a renderci protagonisti del nostro futuro è da sempre l’obiettivo principale del Forum organizzato dai Giovani Industriali piemontesi. Quest’anno abbiamo composto un panel di grande valore per discutere di innovazione, competenze, finanza e politica, nella convinzione che si trattino di componenti, da saper sfruttare, ugualmente importanti per assicurare lo sviluppo e la competitività delle imprese e del sistema economico piemontese nei prossimi anni».



Esportazione della provincia di Cuneo, nei primi mesi del 2022 le vendite aumentano del 6,0%

Il I semestre 2022 chiude con un aumento del 6,0% delle vendite all’estero per le imprese della provincia di Cuneo. Il dato è positivo non soltanto rispetto al 2021, ma anche nei confronti del 2019 ultimo anno pre-Covid. La crescita rispetto a tre anni fa è del 14,4%.

Complessivamente nel I semestre 2022 le vendite all’estero dei prodotti made in Cuneo hanno raggiunto i 4.621 milioni di euro. Nel corrispondente semestre il valore delle importazioni ha segnato i 3.145 milioni di euro, con un aumento del 28,9% rispetto ai primi sei mesi del 2021. Il saldo della bilancia commerciale si è portato a 1.476 milioni di euro, in diminuzione rispetto a quello registrato nel I semestre 2021 quando si attestava a 1.920 milioni di euro.

Cuneo si conferma al secondo posto, dopo Torino, per valore esportato, con il 16,3% delle vendite regionali fuori confine, sebbene le altre province piemontesi abbiano registrato incrementi maggiori nel valore dell’export. E così la crescita delle esportazioni cuneesi nel periodo gennaio-giugno 2022 è meno sostenuta rispetto a quella nazionale (+22,5%) e regionale (+18,0%), ma occorre tener presente che il 2021 fece segnare il record assoluto dell’export cuneese.

 

“Malgrado i gravi problemi congiunturali e infrastrutturali che tutti conosciamo, i dati dell’export cuneese continuano a essere estremamente lusinghieri – afferma presidente Mauro Gola. Il folle aumento dei prezzi dell’energia elettrica, delle materie prime e del gas rischia però di compromettere seriamente le prospettive economiche generali. Questa crisi deve stimolarci ad accelerare sulla transizione ed efficienza energetica, sul ricorso alle energie rinnovabili e sulla rimodulazione delle catene di fornitura dell’energia”.

Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Cuneo su dati Istat

 

“La serie storica, riferita ai dati dei primi sei mesi di ogni anno, evidenzia il trend di crescita delle esportazioni cuneesi nell’ultimo quinquennio fatta eccezione per il 2020 condizionato dagli effetti della pandemia – afferma il presidente camerale. Dall’andamento del grafico si evince che, negli ultimi cinque anni, l’export cuneese è cresciuto del 27,2%”.

 

Esportazioni della provincia di Cuneo per principali prodotti (dati in euro)

 

  I semestre 2021 I semestre 2022 Quota I   semestre 2022 Var %
Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura

e della pesca

228.748.953 169.702.861 3,7% -25,8%
Prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere 5.788.098 6.196.220 0,1% 7,1%
Prodotti delle attività manifatturiere 4.098.846.194 4.412.163.944 95,5% 7,6%
Prodotti alimentari, bevande e tabacco 1.425.887.017 1.595.261.391 34,5% 11,9%
Mezzi di trasporto 823.854.681 879.222.693 19,0% 6,7%
Macchinari e apparecchi n.c.a. 572.812.748 627.052.707 13,6% 9,5%
Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 572.007.096 440.726.872 9,5% -23,0%
Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 172.528.016 225.830.947 4,9% 30,9%
Chimica e farmaceutica 171.577.141 200.575.663 4,3% 16,9%
Legno e prodotti in legno; carta e stampa 121.739.622 180.902.376 3,9% 48,6%
Apparecchi elettrici, elettronici e ottici 109.096.614 114.891.930 2,5% 5,3%
Tessile, abbigliamento, pelli e accessori 89.232.505 102.049.530 2,2% 14,4%
Altri prodotti delle attività manifatturiere 40.110.754 45.649.835 1,0% 13,8%
Prodotti delle altre Attività 26.422.443 32.468.355 0,7% 22,9%
Totale 4.359.805.688 4.620.531.380 100,0% 6,0%

 

         

 

       

Fonte: Elaborazione Camera di commercio di Cuneo su dati Istat

 

 

 

Nel I semestre 2022 l’aumento delle esportazioni cuneesi di prodotti manifatturieri, che rappresentano il 95,5% del totale, è stato del +7,6%, seguito dai prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere con un +7,1%; mentre il comparto agricolo ha registrato una forte perdita (-25,8%).

Analizzando nel dettaglio la manifattura cuneese emerge come la filiera dell’industria alimentare, che pesa per il 34,5%, sia il settore trainante dell’export manifatturiero con +11,9%, sebbene questo semestre la performance migliore sia stata registrata dalla filiera del legno (+48,6%), seguito dai metalli (+30,9%), da chimica e farmaceutica (+16,9%) e tessile (+14,4%). L’unico comparto a registrare una forte decrescita è stato quello degli articoli in gomma (-23,0%), mentre i restanti hanno evidenziato incrementi minori pur in un contesto positivo.

 

Esportazioni della provincia di Cuneo per principali Paesi (dati in euro)

 

Paesi I semestre 2021 I semestre 2022 Quota I semestre 2022 Var. %
Francia 825.958.005 846.802.706 18,3% 2,5%
Germania 685.813.396 645.084.519 14,0% -5,9%
Spagna 245.703.234 254.764.100 5,5% 3,7%
Polonia 217.050.327 194.683.089 4,2% -10,3%
Belgio 146.960.459 165.651.214 3,6% 12,7%
Paesi Bassi 84.717.631 125.153.860 2,7% 47,7%
Repubblica Ceca 84.328.017 89.891.505 1,9% 6,6%
Romania 44.305.331 63.043.428 1,4% 42,3%
Austria 59.530.132 57.673.134 1,2% -3,1%
Svezia 44.299.538 50.114.857 1,1% 13,1%
Altri Paesi Ue-27 319.544.055 359.131.892 7,8% 12,4%
Ue-27 (post Brexit) 2.758.210.125 2.851.994.304 61,7% 3,4%
Stati Uniti 339.440.812 333.974.253 7,2% -1,6%
Regno Unito (*) 227.123.073 254.036.263 5,5% 11,8%
Canada 75.641.541 105.133.375 2,3% 39,0%
Svizzera 80.159.215 96.111.608 2,1% 19,9%
Russia 74.684.651 74.135.700 1,6% -0,7%
Cina 66.975.976 63.411.345 1,4% -5,3%
Turchia 48.420.552 61.190.748 1,3% 26,4%
Messico 35.421.377 51.416.190 1,1% 45,2%
India 38.322.316 49.141.511 1,1% 28,2%
Australia 40.804.667 46.674.219 1,0% 14,4%
Altri Paesi extra Ue-27 574.601.383 633.311.864 13,7% 10,2%
Extra Ue-27 (post Brexit) 1.601.595.563 1.768.537.076 38,3% 10,4%
Mondo 4.359.805.688 4.620.531.380 100,0% 6,0%

 

(*) L’Accordo di recesso del Regno Unito dalla UE è entrato in vigore il 1° febbraio 2020.

A partire da tale data, il Regno Unito è diventato uno Stato terzo. Le serie storiche per le due nuove aree

Ue-27 ed extra Ue-27 sono state ricostruite per rendere coerenti i confronti temporali.    

 

 

 

 

 

Il bacino dell’Ue-27 ha attratto il 61,7% delle esportazioni provinciali, contro il 38,3% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. L’aumento registrato dalle vendite dirette verso i Paesi dell’Ue-27 è stato del 3,4%, mentre quello verso i partner commerciali extra Ue-27 ha segnato un +10,4%.

I più importanti mercati dell’area Ue-27 si confermano essere quello francese e tedesco, con quote rispettivamente pari al 18,3% e 14,0%. La Francia ha evidenziato una crescita del 2,5%, mentre il mercato tedesco una flessione del 5,9%. La Spagna, con una quota del 5,5%, ha registrato una variazione del +3,7%, mentre la Polonia con una quota del 4,2% ha riportato una flessione del 10,3%. Le variazioni, in positivo, maggiormente significative sono state registrate da Paesi Bassi (+47,7%) e Romania (+42,3%), seguite da Svezia (+13,1%) e Belgio (+12,7%).

Per il bacino Extra Ue-27 i mercati di maggior sbocco sono gli Stati Uniti e il Regno Unito che rappresentano rispettivamente il 7,2% e il 5,5% dell’export complessivo. Gli Stati Uniti hanno registrato una flessione dell’1,6%, mentre il Regno Unito un incremento dell’11,8%. Il Canada con una quota del 2,3% ha riportato un ottimo +39,0% e così la Svizzera (+19,9%). Pur rappresentando una percentuale bassa delle nostre esportazioni (1,1%) il risultato migliore l’ha conseguito il Messico (+45,2%) seguito da India (28,2%) e Turchia (+26,4%). Russia e Cina invece hanno registrato una flessione rispettivamente dello 0,7% e del 5,3%. Sorprende, malgrado il conflitto in corso, la sostanziale tenuta delle esportazioni nei confronti della Russia (-0,7%).

 

 

 

 




Pnrr, il politecnico di Torino partecipa alla creazione di tre infrastrutture di ricerca

Sono stati assegnati i finanziamenti per l’attuazione del “Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione” – Investimento 3.1 del PNRR – Missione 4, “Istruzione e Ricerca” – Componente 2, “Dalla ricerca all’impresa” pubblicati dal Ministero dell’Università e della Ricerca il 20 dicembre 2021 e il Politecnico di Torino farà parte di ben tre di queste infrastrutture sulle trenta totali previste. Tradotto in cifre, le infrastrutture in cui è coinvolto l’Ateneo riceveranno in totale circa 115 milioni di euro, di cui più di 15,5 milioni al Politecnico di Torino.

 

L’investimento complessivo del PNRR sulle infrastrutture di ricerca è di 1,08 miliardi di euro, e ha ’obiettivo di facilitare l’interazione tra la conoscenza scientifica generata da infrastrutture di ricerca di alta qualità e il settore economico, per dare impulso all’innovazione.

 

“Per il Politecnico e per il nostro territorio l’ottenimento di questi finanziamenti e l’essere parte di questi tre nuovi poli di ricerca a livello nazionale rappresenta un risultato importantissimo che sarà un volano per l’economia e per l’occupazione di profili altamente qualificati. L’Ateneo potrà così dotarsi di nuove attrezzature e connettersi a reti nazionali e internazionali per condurre le proprie ricerche in sinergia con aziende ed enti di ricerca di altissima qualità”, commenta il Rettore del Politecnico Guido Saracco.

 

LE INFRASTRUTTURE DI RICERCA IN CUI È COINVOLTO IL POLITECNICO

 

 

  • iENTRANCE@ENL – Infrastructure for ENergy TRAnsition aNd Circular Economy @ EuroNanoLab

 

Nuovi materiali, processi e sistemi per la generazione, lo stoccaggio e la distribuzione dell’energia sono cruciali per il futuro del nostro pianeta. La “Infrastructure for Energy Transition and Circular Economy @ EuroNanoLab” (iENTRANCE@ENL) si propone di diventare l’infrastruttura di ricerca di riferimento a livello italiano per la ricerca su nanomateriali per l’energia, processi e dispositivi per produzione verde, stoccaggio e distribuzione di energia, caratterizzazione di materiali alla micro e nanoscala, tecnologie per la realizzazione di strumenti e sistemi.

 

Sarà strutturata in 6 nodi geografici riconosciuti a livello internazionale in aree di ricerca complementari coordinati da uno hub centrale. Il nodo di Torino, al quale contribuiscono Politecnico di Torino e INRiM – Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica – si occuperà di materiali, processi sostenibili e sistemi, inclusa la loro caratterizzazione metrologica, per la transizione energetica e l’economica circolare.

 

Si tratta di un’iniziativa strategica in grado di mettere a sistema le competenze del Politecnico – presenti in infrastrutture regionali quali CO2CCL,  e del MITE come SEASTAR, – nella sintesi di nanomateriali funzionali e nella loro lavorazione per la produzione e utilizzo di idrogeno per la cattura e la valorizzazione dell’anidride carbonica, per la raccolta di energia rinnovabile lontano dalla costa (offshore), per i dispositivi elettrochimici impiegati nella conversione e stoccaggio dell’energia e per lo stoccaggio sotterraneo di vettori energetici, con le competenze dell’INRIM in merito alla metrologia, soprattutto per le reti gas e le reti elettriche intelligenti. Questa nuova infrastruttura potenzia significativamente, nella direzione della ricerca per la transizione energetica, la sinergia tra Politecnico e INRiM nel laboratorio congiunto di micro e nano fabbricazione PiQuET .

 

In particolare, l’INRiM metterà a disposizione le competenze metrologiche nello studio delle proprietà magnetiche, elettriche, ottiche e termodinamiche della materia, che si integrano per la realizzazione di standard quantistici delle unità di misura, nonché per materiali innovativi e dispositivi nanostrutturati tipici delle tecnologie emergenti, come la fotonica, la spintronica e la nanoelettronica.

 

Uno degli obiettivi principali è quello di realizzare prototipi e dimostratori tecnologici, certificati dal punto di vista metrologico, a supporto del piano strategico del Politecnico per la transizione energetica, rafforzato da una prospettiva di economia circolare basata sulla valorizzazione dei rifiuti e sul maggiore utilizzo di energie rinnovabili nella lavorazione dei materiali.

 

Ente Coordinatore: CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche

 

Coordinatore scientifico: Vittorio Morandi – CNR-IMM-Bologna

Budget totale: 75.165.078 €

 

Coordinatore scientifico al Politecnico di Torino: Fabrizio Pirri – Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT)

Budget Politecnico di Torino: 14.296.940 €

 

 

  • GeoSciences IR: un’infrastruttura di ricerca per la Rete Italiana dei Servizi Geologici

 

Il progetto GeoSciences IR mira a creare la rete italiana per le geoscienze, una nuova infrastruttura di ricerca per la ‘Rete Italiana dei Servizi Geologici’ RISG, un network di coordinamento tra ISPRA, Servizio Geologico d’Italia, e Servizi Geologici Regionali (RGS), ovvero gli uffici tecnici all’interno di Regioni, Province Autonome e Agenzie Ambientali Regionali.

 

GeoSciences fornirà a ISPRA e RGS competenze e supporto tecnico-scientifico su specifici temi individuati dagli RGS come prioritari. Tale obiettivo sarà principalmente raggiunto attraverso azioni di trasferimento di conoscenze tecnico-scientifiche da parte di Università e Istituti di ricerca riconosciuti come eccellenze a livello nazionale.

Il Politecnico di Torino svilupperà azioni relative alla realizzazione di sistemi informativi dedicati alla gestione delle risorse geologiche nazionali.

 

L’obiettivo è il superamento dell’attuale frammentazione di dati e competenze sulle georisorse, in particolare sulle materie prime definite critiche dalla Commissione Europea. L’attuale necessità di riattivare la ricerca mineraria è un primo passo per diminuire l’eccessiva dipendenza dalle importazioni di materie prime da mercati internazionali sempre più instabili, al fine di costruire solide filiere domestiche e garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile all’industria italiana.

Il Politecnico sarà inoltre impegnato su specifiche attività di rafforzamento delle capacità di rispondere alle emergenze ambientali e ai relativi piani d’azione attraverso i Servizi Copernicus.

 

 




Confagricoltura: “Bene la nuova ordinanza anti-cinghiali, adesso si agisca velocemente”

Confagricoltura accoglie con favore l’ordinanza  regionale sulle nuove misure per contrastare la peste suina africana. “L’iniziativa accoglie le nostre sollecitazioni – ha commentato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – consentendo interventi più incisivi nel contenimento dei cinghiali, attività che sino ad oggi non ha ancora raggiunto i risultati sperati: ci auguriamo che ora venga applicata con velocità, per iniziare a contrastare con efficacia l’abnorme proliferazione di ungulati che crea danni sempre più gravi all’agricoltura e minaccia la tenuta della filiera suinicola”.

Il provvedimento appena entrato in vigore prevede, tra l’altro, la possibilità di effettuare la caccia di selezione al cinghiale anche in ore notturne con utilizzo di strumenti per la visione che facilitano la selezione degli individui. Inoltre, il cacciatore che intendesse esercitare la caccia al cinghiale in un Ambito Territoriale o Comprensorio Alpino diverso da quello di ammissione, dovrà semplicemente richiedere la relativa autorizzazione all’Ente di gestione, che dovrà rilasciarla entro 48 ore, senza alcun onere economico aggiuntivo.

Altra novità rilevante introdotta dall’ordinanza è quella per cui un cacciatore iscritto a una squadra di caccia al cinghiale in un qualsiasi Ambito di Caccia o Comprensorio Alpino può, con una semplice richiesta, essere ammesso ad altre squadre organizzate su tutto il territorio della Regione Piemonte, senza oneri aggiuntivi, fatta salva l’accettazione da parte della squadra ospitante.
Viene poi riconosciuta e valorizzata la figura del “coadiutore”, che può essere un proprietario o conduttore di fondi (munito di licenza di “porto di fucile ad uso caccia”), una guardia giurata venatoria volontaria o un cacciatore nominativamente individuato, tutti in possesso di specifica formazione. L’ordinanza prevede, infatti, che la Regione, in collaborazione con le Province e la Città Metropolitana di Torino, pubblichi sul proprio sito istituzionale un apposito elenco dei coadiutori che potranno effettuare operazioni di urgenza per il contenimento dei cinghiali, su richiesta di intervento dei proprietari o conduttori dei fondi interessati; l’ente di gestione dovrà poi effettuare, con cadenza almeno mensile, un coordinato programma di depopolamento che interessi tutto il territorio in gestione, comprese le aree vietate alla caccia.
Infine, è stata potenziata l’attività formativa specifica: dalla seconda metà di settembre Province e Città Metropolitana di Torino, Ambiti territoriali di caccia, Comprensori alpini, Associazioni agricole e venatorie, Enti gestori delle Aree protette, dovranno organizzare, con cadenza quindicinale, corsi di abilitazione per tutti i soggetti coinvolti nelle operazioni di caccia.
“Confidiamo – conclude Allasia – che la pronta adozione dei provvedimenti previsti consenta di contenere la diffusione della peste suina e di limitare i gravi rischi che per gli allevamenti, le coltivazioni agricole e la sicurezza dei cittadini. Confagricoltura – conclude Allasia – continuerà a sostenere con forza la necessità di ridurre drasticamente la popolazione di cinghiali finché la situazione non sarà finalmente sotto controllo in tutti i suoi aspetti, anche economici e di risarcimento dei danni”.




Peste suina, Confagricoltura denuncia i ritardi nella posa delle recinzioni anti cinghiali

Il 20 agosto scorso, in base ai programmi a suo tempo definiti, si sarebbero dovuti concludere i lavori per la posa della recinzione anti cinghiali volta a contrastare la diffusione della peste suina africana nella zona infetta a cavallo tra il Piemonte e la Liguria.

Finora – chiarisce in una nota Confagricoltura Piemonte –  sono oltre 180 i casi di peste suina africana

</segnalati su cinghiali tra Piemonte e Liguria. “A causa delle restrizioni imposte dall’emergenza l’attività di abbattimento dei cinghiali nell’area infetta è sospeso. La recinzione – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – è ancora lontana dall’essere completata e il timore di diffusione dell’epidemia continua a rimanere alto: chiediamo al commissario e alle istituzioni regionali di fornire alle organizzazioni agricole un ragguaglio aggiornato sui tempi di realizzazione della rete anti-cinghiali e di intensificare gli sforzi per completare le opere”.

Confagricoltura Piemonte sottolinea l’aumento incontrollato delle popolazioni di ungulati e il fatto che, da gennaio a oggi, siano state abbattute poche migliaia di cinghiali, “mentre l’obiettivo che si è dato la Regione Piemonte è di arrivare, entro fine anno, a 38 mila capi eliminati con la caccia di selezione; aggiungendo i prelievi previsti con la caccia di controllo e quella programmata, i numeri degli abbattimenti previsti salgono a oltre 50mila”.

I tempi per la conclusione dei cantieri si stanno prolungando pericolosamente – dichiara Enrico Allasia – e l’obiettivo dei 50mila capi abbattuti entro fine anno risulta praticamente impossibile da raggiungere: gli agricoltori hanno il diritto di sapere quando potranno essere completate le opere. Ormai dell’emergenza non si parla quasi più – conclude Allasia – ma il pericolo che l’epidemia si diffonda continua a preoccupare gli allevatori e l’intera filiera”.




Vendemmia minacciata dal Decreto Trasparenza

“Continuiamo a parlare di semplificazione e sburocratizzazione, ma tutte le volte che si tratta di applicare una direttiva europea facciamo di tutto per complicarci la vita, rendendo sempre più difficile il lavoro degli imprenditori”.

Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, interviene sulle criticità operative derivanti dall’applicazione del decreto legislativo 27 giugno 2022, numero 104, il cosiddetto “Decreto Trasparenza”, che regolamenta gli obblighi informativi che i datori di lavoro sono tenuti a fornire ai lavoratori, a partire dal prossimo 13 agosto. “Gli agricoltori – dichiara Allasia – vogliono rispettare le leggi e collaborare in modo fattivo al contrasto dello sfruttamento e a qualsiasi forma di discriminazione in ambito lavorativo, ma occorre tener presente la realtà in cui operano le imprese del settore primario e la specificità del lavoro agricolo: la variabilità della programmazione del lavoro e l’ammontare minimo delle ore retribuite garantite, per fare un esempio, sono estremamente complicate da determinare in agricoltura, soprattutto nei periodi di raccolta quali la vendemmia, che quest’anno sarà anticipata già al mese di agosto”.

A parere di Confagricoltura anziché applicare la direttiva in modo così burocratico sarebbe necessario individuare percorsi che consentano di tenere in considerazione le diverse tipologie di lavori agricoli e accelerare in modo deciso sui processi di semplificazione e di digitalizzazione di cui tanto si parla, ma che continuano a rimanere il più delle volte inattuati.

È necessaria una proroga del provvedimento, come ha chiesto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti con una lettera indirizzata al ministro del lavoro Andrea Orlando. “Non vogliamo essere disfattisti – sostiene Allasia –  ma se non si arriverà a un rinvio delle disposizioni la prossima vendemmia partirà sotto pessimi auspici per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro. La situazione è già delicata e si deve evitare di esasperare gli imprenditori con provvedimenti per molti versi assurdi: far entrare in vigore un provvedimento alla vigilia di Ferragosto, con la vendemmia alle porte, vuol dire esporre gli agricoltori a rischio di contenziosi e sanzioni. Con un po’ di buon senso si deve evitare questa ulteriore difficoltà alle imprese e per  questo invitiamo i parlamentari che nelle prossime settimane si rivolgeranno all’elettorato a tenere in maggiore considerazione i reali problemi delle imprese, intervenendo nei confronti del governo perché non si producano danni facilmente evitabili”.